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Augustinus
11-02-05, 08:56
Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 470-472

VENERDÌ DOPO LE CENERI

La stazione è nella Chiesa dei santi Martiri Giovanni e Paolo.

EPISTOLA (Is 58,1-9). - Queste cose dice il Signore: Grida senza darti posa, fa risonar la tua voce come una tromba, e annuncia al mio popolo i suoi peccati, e le sue iniquità alla casa di Giacobbe. Essi mi cercano ogni giorno per conoscere le mie vie, come gente che ha praticata la giustizia e non ha abbandonata la legge del suo Dio. Mi chiedon ragione dei miei giusti giudizi, e vogliono essere vicini a Dio. Perché abbiamo digiunato e non ci guardasti, abbiamo umiliato le anime nostre e fingi di non saperlo? Ecco, nel giorno del vostro digiuno, apparisce la vostra volontà, e mettete alle strette i vostri debitori. Ecco voi digiunate per litigare e questionare e fare empiamente ai pugni. Non vogliate più digiunare come fino ad oggi, per far sentire in alto i vostri clamori. È forse questo il digiuno ch'io voglio? Che l'uomo affligga per un giorno l'anima sua, torca come un cerchio il capo, si getti col sacco sulla cenere? Questo lo chiamerai digiuno, e giorno accetto al Signore? Non è forse quest'altro il digiuno da me preferito? Rompi le catene del peccato, sciogli le obbligazioni che opprimono, metti in libertà chi è in strettezze, togli ogni gravame. Spezza all'affamato il tuo pane, accogli nella tua casa i poveri e i pellegrini, e se vedi un ignudo, rivestilo, e non disprezzare la tua propria carne. Allora la tua luce spunterà come l'aurora, presto verrà la tua guarigione, andrà dinanzi a te la tua giustizia, e la gloria del Signore ti accoglierà. Allora tu pregherai, e il Signore t'esaudirà. Appena alzerai la voce, egli dirà: Eccomi. Perché sono il misericordioso Signore Dio tuo.

Il digiuno gradito a Dio.

Le disposizioni per il buon adempimento del digiuno sono l'oggetto della lettura precedente. Nel prescrivere il digiuno al suo popolo il Signore dichiara che quello dei cibi materiali è un niente ai suoi occhi, se coloro che lo praticano non cessano di camminare nella via dell'iniquità. Esige sì, il sacrificio del corpo, ma non l'accetta se non è accompagnato da quello dell'anima. Difatti il Dio vivente non poteva mai accondiscendere d'essere trattato alla stregua degli dèi di legno o di pietra che adoravano i Gentili, ai quali bastavano omaggi puramente esteriori, perché erano ciechi e senz'anima. Cessi allora l'eretico di rimproverare alla Chiesa queste sue sante pratiche, che egli osa definire materiali; è lui che, volendo liberare il proprio corpo da ogni legame, s'è precipitato nella materia.

I figli di questa santa Madre s'impongono il digiuno, perché sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento viene inculcato ad ogni pagina e perché lo stesso Gesù Cristo digiunò quaranta giorni nel deserto. Ma intanto essi apprezzano una pratica dettata da tale autorità, in quanto è elevata e perfezionata dall'offerta del cuore, risoluto alla riforma delle inclinazioni viziose. Il corpo è divenuto colpevole per la perversità dell'anima; sarebbe forse giusto che quello stia nella sofferenza, mentre questa continua la sua corsa verso la opere malvage? Così coloro, la cui debolezza fisica impedisce in questo santo tempo di soddisfare alle penitenze corporali, non sono affatto dispensati dall'obbligo d'imporsi il digiuno spirituale, che consiste nell'emendamento della vita, nella fuga di tutto ciò ch'è male e nella pratica d'ogni opera di bene.

VANGELO (Mt 5,43-48; 6,1-4). - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Avete udito che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; il quale fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Che se amate chi vi ama quale premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di speciale? Non fanno altrettanto i Gentili ? Siate adunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. Guardate di non fare le vostre opere buone alla presenza degli uomini, per essere da loro veduti, altrimenti non ne sarete rimunerati dal Padre vostro che è nei cieli. Quando adunque tu fai elemosina, non suonar la tromba davanti a te, come fanno gl'ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. In verità vi dico: han già ricevuto la loro mercede. Ma quando fai elemosine, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, sicché la tua elemosina sia nascosta; e il Padre, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.

L'elemosina.

Sorella dell'orazione e del digiuno, l'elemosina è la terza fra le opere principali della penitenza cristiana. Oggi la Chiesa ci presenta gl'insegnamenti di Gesù sul modo di soddisfare le opere di misericordia. Gesù Cristo c'impone l'amore dei nostri simili senza distinzione d'amici o nemici. Tutti li ha creati Dio, tutti li ama: da ciò nasce l'obbligo per noi d'essere misericordiosi con tutti, indistintamente. Se i nostri fratelli si trovano in peccato, egli li sopporta e ne attende il ritorno fino al termine della loro vita; nessuno perisce se non per propria colpa e volontà. Ora, quale sarà la nostra condotta verso di loro? Noi siamo peccatori ed essi nostri fratelli, creati dal nulla come noi. E rendiamo un omaggio a Dio, quando lo serviamo e lo assistiamo negli uomini, dei quali egli è il Padre. La regina delle virtù, la Carità, comprende l'amore del prossimo come un'applicazione dell'amore verso Dio. L'elemosina dunque, come esercizio di questa virtù è un sacro dovere pei membri della grande famiglia umana; ma agli occhi di Dio negli atti che essa ispira è anche un'opera di penitenza, in forza delle privazioni che impone e delle ripugnanze da vincere nel suo adempimento.

Notiamo anche che il Signore ci ripete a proposito dell'elemosina lo stesso consiglio che ci diede nei riguardi del digiuno: fuggire il chiasso o l'ostentazione, perché la penitenza è umile e silenziosa e non cerca l'ammirazione degli uomini: basta come testimone l'occhio di Chi vede nel segreto.

PREGHIAMO

Difendi, o Signore, il tuo popolo, e benigno purificalo da tutti i peccai perché nessuna avversità potrà nuocergli, se sarà dominato da nessuna iniquità.

Augustinus
11-02-05, 08:58
Livre de la perfection, p. II, cap. 10, nn.20.51‑60. CSCO, 253, 54.64.

Guai alla giustizia che l'orgoglio accompagna come uno spirito maligno. Guai alle opere che la vanità rode peggio del tarlo. Guai alle buone azioni e agli atteggiamenti in cui s'infiltra la vanagloria che poi se ne impadronisce. Con sfrontatezza da delinquente, essa ne fa una gran pubblicità sbandierandole come dall'alto dei tetti.

È preferibile peccato con umiltà che giustizia con orgoglio; l'umiltà può cancellare i peccati e toglierne definitivamente la macchia, mentre l'orgoglio può annullare la giustizia e cancellarne ogni traccia.

Quanto a te, dissimula il più possibile le tue opere davanti agli altri. Raccogli e nascondi quello che fai, radunalo in casa tua, perché il vento degli elogi non lo disperda.

Seppellisci i tuoi tesori in fondo al cuore, perché non siano volatizzati dalla lode. Anzi, non lasciarli neppure lì, per tema che la memoria, pungolata dall'orgoglio, vada a riesumarli. Spediscili in cielo, presso il loro vero padrone che te li conserverà al sicuro.

Anche il tuo cuore dimori lassù, vicino ai tuoi tesori, perché la Scrittura ci insegna che dove è il nostro tesoro, là e anche il nostro cuore (Cf Lc 12,34). Tuttavia, lassù non rimanere a fissare i tuoi beni, ma contempla il tuo Signore (Cf. Mt 6, 21).

Augustinus
11-02-05, 09:03
Om. 6 sulla preghiera, in PG 64, 462-466

La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo. E', infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l'anima che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno.
Non bisogna infatti innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che, anche quando siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività, impreziosite magari dalla generosità verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino, come da sale, tutto diventi cibo gustosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi per tutta la vita, se a questo tipo di preghiera dedichiamo il più possibile del nostro tempo.
La preghiera è luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l'anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.
La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica e non delle sole parole.
Essa è un desiderare Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini, ma è prodotto dalla grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili (cfr. Rm 8, 26b). Se il Signore dà a qualcuno tale modo di pregare, è una ricchezza da valorizzare, è un cibo celeste che sazia l'anima; chi l'ha gustato si accende di desiderio celeste per il Signore, come di un fuoco ardentissimo che infiamma la sua anima.
Abbellisci la tua casa di modestia e umiltà mediante la pratica della preghiera. Rendi splendida la tua abitazione con la luce della giustizia; orna le sue pareti con le opere buone come di una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose colloca la fede e la soprannaturale magnanimità, ponendo sopra ogni cosa, in alto sul fastigio, la preghiera a decoro di tutto il complesso. Così prepari per il Signore una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia. Egli ti concederà di trasformare la tua anima in tempio della sua presenza.

Augustinus
02-03-06, 16:28
In rilievo

Aug. :) :) :)

Augustinus
02-03-06, 16:28
Quaresima: cammino di penitenza, di digiuno ed astinenza (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=45732)

Mercoledì delle Ceneri (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=231206)

Giovedì dopo le Ceneri (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=231207)

Sabato dopo le Ceneri (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=231209)

Augustinus
07-02-08, 15:35
In rilievo

Aug. :) :) :)

Holuxar
03-03-17, 13:19
3 marzo 2017: Santa Cunegonda Imperatrice, VENERDÌ DOPO LE CENERI (astinenza e digiuno)…





Guéranger, L'anno liturgico - Venerdì dopo le Ceneri (http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-ven.htm)
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"Venerdì dopo le Ceneri"




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“3 MARZO 2017: VENERDÌ DOPO LE CENERI (astinenza e digiuno).
La stazione è nella Chiesa dei santi Martiri Giovanni e Paolo.
EPISTOLA (Is 58,1-9). - Queste cose dice il Signore: Grida senza darti posa, fa risonar la tua voce come una tromba, e annuncia al mio popolo i suoi peccati, e le sue iniquità alla casa di Giacobbe. Essi mi cercano ogni giorno per conoscere le mie vie, come gente che ha praticata la giustizia e non ha abbandonata la legge del suo Dio. Mi chiedon ragione dei miei giusti giudizi, e vogliono essere vicini a Dio. Perché abbiamo digiunato e non ci guardasti, abbiamo umiliato le anime nostre e fingi di non saperlo? Ecco, nel giorno del vostro digiuno, apparisce la vostra volontà, e mettete alle strette i vostri debitori. Ecco voi digiunate per litigare e questionare e fare empiamente ai pugni. Non vogliate più digiunare come fino ad oggi, per far sentire in alto i vostri clamori. È forse questo il digiuno ch'io voglio? Che l'uomo affligga per un giorno l'anima sua, torca come un cerchio il capo, si getti col sacco sulla cenere? Questo lo chiamerai digiuno, e giorno accetto al Signore? Non è forse quest'altro il digiuno da me preferito? Rompi le catene del peccato, sciogli le obbligazioni che opprimono, metti in libertà chi è in strettezze, togli ogni gravame. Spezza all'affamato il tuo pane, accogli nella tua casa i poveri e i pellegrini, e se vedi un ignudo, rivestilo, e non disprezzare la tua propria carne. Allora la tua luce spunterà come l'aurora, presto verrà la tua guarigione, andrà dinanzi a te la tua giustizia, e la gloria del Signore ti accoglierà. Allora tu pregherai, e il Signore t'esaudirà. Appena alzerai la voce, egli dirà: Eccomi. Perché sono il misericordioso Signore Dio tuo.
Il digiuno gradito a Dio.
Le disposizioni per il buon adempimento del digiuno sono l'oggetto della lettura precedente. Nel prescrivere il digiuno al suo popolo il Signore dichiara che quello dei cibi materiali è un niente ai suoi occhi, se coloro che lo praticano non cessano di camminare nella via dell'iniquità. Esige sì, il sacrificio del corpo, ma non l'accetta se non è accompagnato da quello dell'anima. Difatti il Dio vivente non poteva mai accondiscendere d'essere trattato alla stregua degli dèi di legno o di pietra che adoravano i Gentili, ai quali bastavano omaggi puramente esteriori, perché erano ciechi e senz'anima. Cessi allora l'eretico di rimproverare alla Chiesa queste sue sante pratiche, che egli osa definire materiali; è lui che, volendo liberare il proprio corpo da ogni legame, s'è precipitato nella materia.
I figli di questa santa Madre s'impongono il digiuno, perché sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento viene inculcato ad ogni pagina e perché lo stesso Gesù Cristo digiunò quaranta giorni nel deserto. Ma intanto essi apprezzano una pratica dettata da tale autorità, in quanto è elevata e perfezionata dall'offerta del cuore, risoluto alla riforma delle inclinazioni viziose. Il corpo è divenuto colpevole per la perversità dell'anima; sarebbe forse giusto che quello stia nella sofferenza, mentre questa continua la sua corsa verso la opere malvage? Così coloro, la cui debolezza fisica impedisce in questo santo tempo di soddisfare alle penitenze corporali, non sono affatto dispensati dall'obbligo d'imporsi il digiuno spirituale, che consiste nell'emendamento della vita, nella fuga di tutto ciò ch'è male e nella pratica d'ogni opera di bene.
VANGELO (Mt 5,43-48; 6,1-4). - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Avete udito che fu detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi perseguitano e vi calunniano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; il quale fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Che se amate chi vi ama quale premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di speciale? Non fanno altrettanto i Gentili ? Siate adunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. Guardate di non fare le vostre opere buone alla presenza degli uomini, per essere da loro veduti, altrimenti non ne sarete rimunerati dal Padre vostro che è nei cieli. Quando adunque tu fai elemosina, non suonar la tromba davanti a te, come fanno gl'ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. In verità vi dico: han già ricevuto la loro mercede. Ma quando fai elemosine, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, sicché la tua elemosina sia nascosta; e il Padre, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
L'elemosina.
Sorella dell'orazione e del digiuno, l'elemosina è la terza fra le opere principali della penitenza cristiana. Oggi la Chiesa ci presenta gl'insegnamenti di Gesù sul modo di soddisfare le opere di misericordia. Gesù Cristo c'impone l'amore dei nostri simili senza distinzione d'amici o nemici. Tutti li ha creati Dio, tutti li ama: da ciò nasce l'obbligo per noi d'essere misericordiosi con tutti, indistintamente. Se i nostri fratelli si trovano in peccato, egli li sopporta e ne attende il ritorno fino al termine della loro vita; nessuno perisce se non per propria colpa e volontà. Ora, quale sarà la nostra condotta verso di loro? Noi siamo peccatori ed essi nostri fratelli, creati dal nulla come noi. E rendiamo un omaggio a Dio, quando lo serviamo e lo assistiamo negli uomini, dei quali egli è il Padre. La regina delle virtù, la Carità, comprende l'amore del prossimo come un'applicazione dell'amore verso Dio. L'elemosina dunque, come esercizio di questa virtù è un sacro dovere pei membri della grande famiglia umana; ma agli occhi di Dio negli atti che essa ispira è anche un'opera di penitenza, in forza delle privazioni che impone e delle ripugnanze da vincere nel suo adempimento.
Notiamo anche che il Signore ci ripete a proposito dell'elemosina lo stesso consiglio che ci diede nei riguardi del digiuno: fuggire il chiasso o l'ostentazione, perché la penitenza è umile e silenziosa e non cerca l'ammirazione degli uomini: basta come testimone l'occhio di Chi vede nel segreto.
PREGHIAMO
Difendi, o Signore, il tuo popolo, e benigno purificalo da tutti i peccai perché nessuna avversità potrà nuocergli, se sarà dominato da nessuna iniquità.
Da dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 470-472.”




"La purificazione quaresimale ispirati dalla vetta del Carmelo"
La purificazione quaresimale ispirati dalla vetta del Carmelo | Radio Spada (http://www.radiospada.org/2017/03/la-purificazione-quaresimale-ispirati-dalla-vetta-del-carmelo/)





“mercoledì 3 marzo 1858: tremila persone accompagnarono Bernadette, ma la visione non apparve. Più tardi Bernadette si sentì chiamata a ritornare alla grotta dove domandò alla signora quale fosse il suo nome, ed ella le avrebbe risposto con un sorriso. Il parroco Peyramale insistette: «Se la Signora vuole veramente una cappella, dica il suo nome e faccia fiorire il roseto della grotta».”






Santa Cunegonda - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-cunegonda/)
“3 marzo, Santa Cunegonda Imperatrice (978 ca – 1039).
“A Bamberga santa Cunegonda Augusta, che, sposata all’impe¬ratore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli”.”





“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
www.sursumcorda.cloud/
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare santa Cunegonda Augusta, che, sposata all'imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questa santa Vergine, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Cunegonda Augusta possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
#sdgcdpr”





https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
"Intransigeants sur la doctrine; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]."
Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch/)
“3 Mars : Sainte Cunégonde, Impératrice († 1040) .”





Luca, Sursum Corda!

Holuxar
16-02-18, 21:38
16 FEBBRAIO 2018: Sant’Onesimo, Vescovo e Martire; VENERDÌ DOPO LE CENERI…



“VENERDÌ DOPO LE CENERI.”
Guéranger, L'anno liturgico - Venerdì dopo le Ceneri (http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-ven.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-ceneri-ven.htm





Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch/)
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16 février : Saint Onésime, Évêque d'Éphèse (? 95) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/16-fevrier-saint-onesime-eveque-dephese-95)
“16 février : Saint Onésime, Évêque d'Éphèse († 95). ”


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7615/1821/1212/02_16_saint_onesime.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/7615/1821/1212/02_16_saint_onesime.jpg







Sant'Onesimo - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santonesimo/)
http://www.sodalitium.biz/santonesimo/
“16 febbraio, Sant’Onesimo, Vescovo e Martire.
“A Roma il beato Onesimo, ricordato da san Paolo Apostolo nella lettera a Filemone. San Paolo lo ordinò, dopo san Timoteo, Vescovo di Efeso, e gli affidò la predicazione della parola di Dio. Lo stesso Onesimo poi, condotto legato a Roma e lapidato per la fede di Cristo, prima fu ivi sepolto, poi il suo corpo fu trasportato nel luogo dove era stato ordinato Vescovo”.”


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/onosimo-218x300.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/onosimo-218x300.jpg






http://www.centrostudifederici.org/tempo-di-quaresima/
“Tempo di Quaresima 14 febbraio 2018
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Tempo di Quaresima
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della Quaresima
http://www.sodalitium.biz/della-quaresima/
Disciplina del digiuno e dell’astinenza
http://www.sodalitium.biz/disciplina-del-digiuno-dellastinenza/
http://www.centrostudifederici.org/wp-content/uploads/2018/02/57-1-520x498.jpg ”







https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
“Come giglio tra le spine
Sei tu, Vergine beata,
Dalla colpa preservata,
Perché Madre del Signore.
Ora pro nobis, Virgo immaculata.”


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"Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org) e una casa editrice Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com) "
“16 febbraio 2018: VENERDÌ DOPO LE CENERI.”


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“Venerdì dopo le Ceneri : Si venera in modo particolare la Corona di Spine che, intessuta dai soldati di Pilato, cinse il capo del Cristo Re durante la Passione per il riscatto dell'uman genere. Conservata a Gerusalemme prima e poi a Costantinopoli, Baldovino II la donò a san Luigi IX di Francia, il quale la depose a Notre Dame di Parigi dove ancora è conservata.”


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“Orazione a Gesù Crocefisso
Chiunque reciterà col cuor contrito la seguente orazione dinanzi a un'Immagine di Gesù Crocifisso, pregando per i bisogni della Santa Chiesa e per il Papa, potrà conseguire:
- indulgenza di 10 anni in tutti i giorni dell'anno;
- indulgenza plenaria dopo la Comunione nei singoli venerdì di Quaresima e di Passione (Pio VII, 10 aprile 1821. Pio IX, 31 luglio 1859)
Le indulgenze sono applicabili alle anime purganti (Leone XII, 17 settembre 1825).”

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Luca, Sursum Corda!