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Liberalix
19-03-06, 12:36
“Extraterrestri in Friuli per rubarci l’anima”

Friulani rapiti. Dagli alieni. Che cercano in noi qualcosa che loro non possiedono. Ma non la trovano in tutti. Soltanto in alcuni. Che non sanno di inglobare dentro di sè quell’elemento di nome ‘anima’ che consente agli Ufo di raggiungere l’obiettivo:
l’immortalità.

“Detto così sembra assurdo, ma gli esperimenti confermano questa teoria”, asserisce con lucida convinzione il professor Corrado Malanga, docente di chimica organica all’Università di Pisa, il primo a occuparsi in maniera seria, come lui stesso racconta, del fenomeno dei rapimenti alieni (in inglese, abduction) per conto del Centro ufologico nazionale (Cun). Calatosi a Udine in una tre giorni di brain storming, concomitante al battesimo del gruppo Stargate Friuli, per rivelare quello che si poteva supporre - si conterebbero una cinquantina di friulani che avrebbero sperimentato e starebbero sperimentando sulla propria pelle il contatto ravvicinato con l’altro mondo -, Malanga ha cercato di dimostrare “quello che non va bene venga reso noto”.

E perché mai? Troppi interessi in gioco - dice il professore -, troppe verità da nascondere che chiamerebbero in causa il mondo dei servizi segreti italiani, delle basi americane in Italia (Aviano compresa), di morti oscure, come quella del docente di Harvard, John Mack, autore dei libri-scandalo Rapiti e Passaport to the cosmos, di esperimenti e tecnologie da copiare, di militari terrestri che accompagnerebbero in questo viaggio al di là del tempo e dello spazio i prescelti per il disegno alieno.

Uomini in ‘cura’
Gli esseri alieni riuscirebbero a ‘prelevare’ in media l’1 per cento della popolazione sul territorio nazionale, fa sapere Malanga che fra i suoi 300 ‘pazienti speciali’ italiani annovera circa cinquanta ‘addotti’ friulani, ovvero le vittime prescelte dagli artefici dell’abduction.

Non può scendere nei dettagli delle singole persone della nostra Regione, tutelata dal diritto dell’anonimato, ma non nasconde dei tratti comuni: la fascia d’età oscilla da 6 ai 50 anni, la rappresentanza di maschi e femmine si bilancia, le descrizioni dei rapimenti risultano più o meno identiche. Non si tratterebbe di rapimenti definitivi, ma di traslazioni in un’altra dimensione.

“Anche molti friulani ‘addotti’ - racconta Malanga durante il corso tenuto all’hotel Cristallo - prima di arrivare a contattare un ufologo o comunque esperti che si occupano dei rapimenti, passano attraverso la via crucis di esorcisti, psicologi, psichiatri, psicanalisti, perché avvertono un malessere, una sensazione di stranezza terribilmente invalidanti”.

Si finisce bollati come dei matti. A una parte dei pazienti friulani sarebbero state diagnosticate patologie come la schizofrenia e crisi d’identità che nascondevano malattie della psiche.
“La verità fa male, ma va detta”, afferma Malanga che, per poter verificare se il paziente sia stato veramente oggetto dell’interesse degli alieni, ha approfondito alcuni test già in voga fra gli americani, oltre ad aver ideato, in laboratorio, un percorso di riconoscimento tutto suo dell’abduction.

Cacciatori di friulani
Dal test di autovalutazione, al Marit rivolto ai piccoli rapiti, passando per Simbad, Pnl (tecniche di programmazione neurolinguistica) e ipnosi regressiva, gli strumenti messi in campo da Malanga lungo vent’anni di indefessa ricerca, coadiuvata dal professor Moretti di Genova, sarebbero sufficienti per non aver dubbi sulle testimonianze.

Che iniziano più o meno seguendo lo stesso copione: “La gente viene da me e inizia a raccontare di sogni strani, di crisi notturne inspiegabili, e soprattutto di flash di incontri paradossali con esseri alti 1 metro e 20, con tre dita, una grande testa e un odore sgradevolissimo. Poi si ricordano vagamente di un lettino operatorio, di luci improvvise, molti di loro, e fra questi ho anche vostri conterranei, si ritrovano sul corpo strane cicatrici”.

Ma quanto dura il rapimento? “Dai 45 ai 50 minuti del nostro tempo”, dice Malanga che è riuscito a elaborare la spiegazione del perché dell’abduction rievocando, con l’utilizzo dell’ipnosi regressiva, le esperienze sprofondate nell’inconscio.

“Le prove oggettive di un’avvenuta abduction - sostiene il professore - sono oggi sempre più difficilmente smontabili: per esempio, gli addotti, sotto ipnosi, narrano di aver subito un incomprensibile intervento chirurgico attraverso il naso, e in effetti fu proprio lo studioso Hopkins a scoprire per primo un microimpianto all’interno del cervello di un addotto che aveva descritto l’operazione”.

Quel tipo d’impianto, introdotto attraverso una delle narici, di solito la destra, fino a raggiungere l’osso sfenoide, per essere collocato all’interno dell’ipofisi, illustra Malanga, sarebbe stato poi reperito facilmente anche in alcuni friulani rapiti mediante ricorso alla risonanza magnetica nucleare, la Tac, e a volte attraverso semplici radiografie frontali e parietali. Ma il mistero degli impianti non termina qui. Altri tipi di impianti sono stati scoperti al di sotto di microcicatrici che gli addotti hanno sul corpo, senza esserne coscienti.
“Ma sotto ipnosi rievocano con precisione l’operazione subita, anche se, spesso, non sono in grado di dire con sicurezza se qualcosa è stato loro innestato o asportato”.

Dna nostrano in orbita
Gli umanoidi starebbero tentando di servirsi del Dna umano, compreso quello dei friulani catturati, con sperimentazioni genetiche. Ancora più clamoroso: cercherebbero di modificare il loro Dna, stando agli studi di Malanga, per renderlo simile al nostro, ovvero compatibile con quella cosa denominata ‘anima’. Sono prescelti per definizione gli addotti, in quanto possiedono l’anima.

“Non ce l’hanno tutti - puntualizza l’esperto -, ma soltanto il 20-25 per cento della popolazione”.
Altre scoperte gettano un’ombra minacciosa sulla possibile perdita dell’anima. “I fatti stanno in questo modo: l’anima, dopo essere stata estratta dall’originale, non essendo compatibile con il corpo degli alieni, viene installata per pochi secondi nella copia del rapito all’interno di un cilindro verticale, infine riportata nel corpo originale, l’unico veramente compatibile per tempi lunghi”.

Ma c’è un allarme che rimbomba nell’universo: prima o poi gli alieni inizieranno a non ricollocare l’anima nel luogo da cui l’hanno prelevata. Significherebbe, forse, che gli alieni non avranno interesse a rimetterla al suo posto? Parrebbe di sì.

Finora, le esperienze di rapimenti friulani avrebbero evidenziato, secondo i resoconti del docente, che la privazione dell’essenza animica non dura più di qualche istante. “L’anima non si può copiare”, dicono le matrici di punti luce interrogate in ipnosi da Malanga.
“Gli alieni lo sanno e cercano di usare le nostre, ma devono modificare il loro dna, se vogliono collegarle per sempre ai loro corpi”. Ecco motivate le sperimentazioni genetiche anche sulla ‘razza’ friulana, che deve servire da razza-ponte tra i ‘diversi’ e noi, insomma una razza che abbia quella parte di patrimonio genetico collegabile all’anima umana. “Quando si dovesse realizzare questo scenario - conclude il discorso - gli alieni potranno strappare le anime degli abitanti di questo pianeta”.

Cavie
Sembra che l’uomo rappresenti la soluzione del problema degli alieni alla ricerca matta e disperatissima di agganciare l’immortalità. Anche attraverso i cervelli di friulani.
“Questi esseri vogliono l’immortalità - dice Malanga - che non possono in realtà raggiungere in quanto, pur essendo molto più longevi di noi, muoiono ugualmente, ma possono far sopravvivere tutti i loro ricordi”. In che modo? Inserendo nel cervello di un bambino terrestre tutta l’esperienza dell’intera vita, fino a quel momento, di uno di loro. Il bambino diventa adulto e ogni tanto il suo cervello mostra piccoli segnali dell’altra personalità. Da qua nascerebbero le crisi d’identità. La diagnosi di schizofrenia acuta. I tentati suicidi. Resta inaccessibile la memoria aliena, a meno che non si faccia ricorso, secondo il ragionamento di Malanga, a una sorta di ‘procedura chiave’ simile alla password di un pc, capace di aprirla e liberare il contenuto.
Dubbi, domande, enigmi fanno parte di un capitolo troppo alieno (o troppo umano?), in cui si fanno muovere pedine oscure, dai servizi di intelligence in su. Gli arcano restano. Ai posteri la sentenza. Se mai ci sarà.

Irene Giurovich - Il Friuli

Cenerentola82
20-03-06, 09:31
Senza aprire una nuova discussione potevi postarlo qua: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=218624

Liberalix
20-03-06, 10:32
Senza aprire una nuova discussione potevi postarlo qua: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=218624
:-0#09o

no no qui non sono i friulani che sono matti è la giornalista che è fuori...

Cenerentola82
20-03-06, 12:22
:-0#09o

no no qui non sono i friulani che sono matti è la giornalista che è fuori...



Beh, perchè la giornalista di dov'è? (http://mondodomani.org/cgi-bin/tools/autori.pl?http://mondodomani.org/dialegesthai/ig01.htm)

nonno libero
18-05-06, 16:57
Beh, perchè la giornalista di dov'è? (http://mondodomani.org/cgi-bin/tools/autori.pl?http://mondodomani.org/dialegesthai/ig01.htm)
Probabilmente non sapevano come riempire gli spazi vuoti, forse era meglio utilizzarli per la pubblicità di qualche casa vinicola.:K

Cenerentola82
19-05-06, 07:58
Probabilmente non sapevano come riempire gli spazi vuoti, forse era meglio utilizzarli per la pubblicità di qualche casa vinicola.:K

Concordo. Magari Fantinel.
Mi sono simpatici :-:-01#19

Mitteleuropeo
19-05-06, 09:08
Gli ET tra poco cercheranno invano il Tocai (la vera ragione per cui vengono): bisognerebbe spiegare loro che tra poco lo stesso si chiamerà "Blanc Furlàn" (sperim)

nonno libero
19-05-06, 10:30
Gli ET tra poco cercheranno invano il Tocai (la vera ragione per cui vengono): bisognerebbe spiegare loro che tra poco lo stesso si chiamerà "Blanc Furlàn" (sperim)
in vino veritas!:K

Liberalix
19-05-06, 10:31
mi piace il nome Blanc Furlàn...

nonno libero
19-05-06, 12:44
mi piace il nome Blanc Furlàn...
concordo sul nomes09t#07