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Visualizza Versione Completa : URSS: le previsioni per il 2010



Gian_Maria
10-01-10, 12:07
Grazie ad Amati75 per la segnalazione.

Urss: le previsioni per il 2010 - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/esteri/10_gennaio_08/urss-futuro-torretta_8e5ab11e-fc47-11de-98e4-00144f02aabe.shtml)

Nell'articolo:


ABOLITO IL DENARO - Nel 2010, in Russia il denaro sarà stato abolito e ognuno potrà fare la spesa senza pagare nulla. L'alcol e la criminalità spariranno e tutto il lavoro pesante sarà fatto da macchine o robot. L'articolista immagina un suo viaggio per le vie di Mosca: le strade sono piene di limousine che si possono affittare gratis. Per chi non ama l'auto vi è la possibilità di usufruire di elicotteri (gratuiti anch'essi). Quasi nessuno mangia a casa propria: nella città vi sono mense e ristoranti sempre aperti dove si può pranzare gratuitamente. Interessante è la profezia riguardo ai telefoni: saranno piccoli e portatili e saranno dotati, inoltre, di una telecamera. La vita si è allungata: si vive per più di 100 anni, con punte di 125.

Come si può vedere sicuramente anche i bolscevichi (leninisti) avevano come obiettivo la società socialista. Ma hanno avuto troppa fretta e hanno sbagliato metodo: hanno voluto fare subito la rivoluzione e partire con la transizione. Probabilmente sapevano di non possedere le risorse (materie prime, tecnologie, ecc.) necessarie per realizzare la società socialista (che loro chiamavano comunista) ma speravano sul fatto che nel giro di poco tempo anche i paesi occidentali più sviluppati facessero la rivoluzione. Ma così non è andata. Inoltre, pensavano che la transizione potesse essere imposta alla popolazione da un’élite di intellettuali e di leader politici (al momento della rivoluzione e dell’inizio della transizione la vasta maggioranza della popolazione russa era costituita di contadini ignoranti).

gerty80
14-03-11, 12:03
Grazie ad Amati75 per la segnalazione.

Urss: le previsioni per il 2010 - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/esteri/10_gennaio_08/urss-futuro-torretta_8e5ab11e-fc47-11de-98e4-00144f02aabe.shtml)

Nell'articolo:



Come si può vedere sicuramente anche i bolscevichi (leninisti) avevano come obiettivo la società socialista. Ma hanno avuto troppa fretta e hanno sbagliato metodo: hanno voluto fare subito la rivoluzione e partire con la transizione. Probabilmente sapevano di non possedere le risorse (materie prime, tecnologie, ecc.) necessarie per realizzare la società socialista (che loro chiamavano comunista) ma speravano sul fatto che nel giro di poco tempo anche i paesi occidentali più sviluppati facessero la rivoluzione. Ma così non è andata. Inoltre, pensavano che la transizione potesse essere imposta alla popolazione da un’élite di intellettuali e di leader politici (al momento della rivoluzione e dell’inizio della transizione la vasta maggioranza della popolazione russa era costituita di contadini ignoranti).

Dici bene, si sperava in una rivoluzione anche nel mondo occidentale che purtroppo venne repressa nel sangue. Basta ricordare l'embrago nei confronti della russia da parte della francia e dell'inghilterra che non permise un degno rifornimento di medicinali, alla tragica fine dei rivoluzionari tedeschi, alla repressione nei confronti degli statunitensi e ai centinaia di lavoratori e sindacalisti che finirono in carcere con accuse false solo perché erano all'interno del sindacato con una repressione allucinante nei confronti del forte IWW degli anni 20. Le forze controrivoluzionarie furono violente e forti ed agirono velocemente, più organizzate delle forze rivoluzionarie. A questo bisognerebbe aggiungere anche dissidi interni ai movimenti rivoluzionari occidentali, tra filobolscevichi, tra filodemocratici che volevano una rivoluzione tramite "meccanismi democratici" e chi non volle aprirsi disgraziatamente al mondo capitalistico facendo sì che il movimento rimanesse quasi qualcosa di elitario -mi viene da pensare a Bordiga quando era nel vecchio partito comunista che fu anche uno degli artefici passivi delle violenze fasciste delle squadracce-.

L'urss si trovava accerchiata. Una svolta autoritaria era una difesa alle forze controrivoluzionarie. Ma di certo ciò che si sapeva che arrivare a ciò che dice l'articolo era comunque un processo lungo e doloroso, lo si sapeva e lo si immaginava, anche il più ottimista di tutti sapeva che la rivoluzione e la fine del capitalismo non sarebbe arrivata dall'oggi al domani, anche perché in Russia mancavano realmente i mezzi di produzione affinché si creasse una società in cui realmente si poteva pensare reale il postulato "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni".
Gli anni della guerra fredda furono proprio una mazzata per l'urss, corruzione interna, stratoferiche somme di denaro sprecate in armamenti (quasi il 50% del pil nazionale) e in guerre senza senso come in Afghanistan -curioso come gli americani armarono gli afhgani e dopo qualche decennio fecero guerra a coloro che avevano armato-.
Invece di fomentare una rivoluzione in occidente -fra l'altro con una propaganda anticomunista ai limiti della paranoia, con rastrellamenti negli stati uniti nei confronti dei comunisti e con la messa al bando di libri e di determinate notizie- si continuò a giocare a chi ce l'avesse più lungo. Alla lunga lo stato capitalistico sovietico degli anni 70-80 non poteva reggere il confronto sia per un eccessivo spreco di danaro sia per una domanda maggiore dell'offerta all'interno dell'urss stessa che creava dissidi fortissimi, per evitare il collasso fu necessario cambiare sistema e mettere fine ad una guerra fredda che dissanguava la popolazione.

Non penso che venne troppo presto il comunismo, penso che si organizzò male. Nei momenti di crisi sociali ed economiche la scintilla della rivoluzione scoppia. Quello era un momento adatto alla rivoluzione.

Gian_Maria
14-03-11, 12:50
Quello era un momento adatto alla rivoluzione.
Secondo te ci può essere una rivoluzione socialista anche se la grande maggioranza dei lavoratori non sa nemmeno che cosa sia il socialismo*?

* Probabilmente io per socialismo intendo ciò che tu intendi per comunismo (società mondiale senza stati, classi, lavoro salariato, denaro).

gerty80
14-03-11, 13:37
Mi capita spesso di usare socialismo come sinonimo di comunismo, forse un mio errore considerati gli attuali significati dei termini. Ma marx parlava di socialismo, il termine comunista lo ha utilizzato successivamente. Sì per comunismo non intendo la corea del nord e l'obiettivo è uguale al tuo, società mondiale senza stati, classi e lavoro salariato quindi il fine ultimo è abolire il denaro e ovviamente nessuna distopica visione nazionalcomunista e militarista. Appunto per questo non posso definirmi marxista-leninista nonostante la mia mai nascosta ammirazione per ciò che ha significato l'urss e le varie rivoluzioni che hanno preso l'esempio dalla rivoluzione russa.


Secondo te ci può essere una rivoluzione socialista anche se la grande maggioranza dei lavoratori non sa nemmeno che cosa sia il socialismo*?

Ovviamente no. Sarebbe ingiusto e sicuramente non avrebbe nemmeno senso. Si verificherebbe ciò che una certa destra sporca di rosso propaganda ovvero una rivoluzione fatta dall'elite illuminata che decide cosa è meglio per gli altri. Una rilettura posticcia di Lenin e del "rivoluzionario di professione" che da rivoluzionario che guida la rivoluzione che fa conoscere ai lavoratori il socialismo diventa invece leader del movimento e colui che sa cosa è meglio per gli altri.
Non so adesso la quantità di lavoratori russi che sapevano cosa fosse il socialismo e chi aveva letto marx, ma penso che quasi tutti coloro che fecero la rivoluzione avevano conoscenza di ciò che facevano.
Non credo che il trincerarsi all'interno di partiti o movimenti sia così positivo nei confronti dei lavoratori che se ne sbattono di marx o del partito. Quindi reputo necessario far conoscere il socialismo alle classi lavoratrici, la perversione del sistema capitalistico e la necessità della rivoluzione con l'abolizione futura dello stato.
Ed in questo che ad esempio non condivido di Stalin, ma giustifico entro certi limiti visto i determinati periodi storici e ciò che succedeva nel fronte interno.

Gian_Maria
14-03-11, 16:04
Mi capita spesso di usare socialismo come sinonimo di comunismo, forse un mio errore considerati gli attuali significati dei termini.
No, no, fai benissimo, anch’io li considero dei sinonimi, è stato Lenin il primo ad attribuire al termine socialismo un significato diverso (capitalismo di Stato).


Ma marx parlava di socialismo, il termine comunista lo ha utilizzato successivamente.
Marx ed Engels usavano i due termini in modo interscambiabile. Essi chiamarono il loro famoso manifesto politico “Manifesto del Partito Comunista” invece di “Manifesto del Partito Socialista” soltanto per non rischiare di essere confusi con i socialisti utopisti che esistevano ai loro tempi.


Non so adesso la quantità di lavoratori russi che sapevano cosa fosse il socialismo e chi aveva letto marx, ma penso che quasi tutti coloro che fecero la rivoluzione avevano conoscenza di ciò che facevano.
Sicuramente erano una piccola minoranza, perché in Russia la grande maggioranza dei lavoratori era costituita da contadini ignoranti.


Quindi reputo necessario far conoscere il socialismo alle classi lavoratrici, la perversione del sistema capitalistico e la necessità della rivoluzione con l'abolizione futura dello stato.
Allora la pensi fondamentalmente come me e il Movimento Socialista Mondiale (vedi link sotto). Tu conosci altri in Italia che la pensano così? :)
Ma allora anche tu non puoi considerarti un leninista, perché Lenin pensava che i lavoratori autonomamente al massimo potevano raggiungere una coscienza di classe, ma non una comprensione del socialismo (insomma per lui cercare di far capire come funziona il socialismo era come gettare le perle ai porci, da qui la necessità di leader avanguardisti trascinatori e autoritari).

gerty80
20-03-11, 22:26
Sicuramente erano una piccola minoranza, perché in Russia la grande maggioranza dei lavoratori era costituita da contadini ignoranti.
Ovviamente, le condizioni della russia pre rivoluzioni erano penose, le masse di contadini che rappresentavano la stragrande maggioranza della popolazione erano quasi disinteressate a ciò che succedeva nelle città. Ciò che comunque successe dopo ovvero diversi braccianti iniziarono ad appoggiare la causa comunista è da considerare però. Ma è anche vero che dietro ai proprietari terrieri certe tendenze reazionarie erano inevitabili.
Purtroppo la Russia era quella che era.. storicamente non penso che potesse andare diversamente, le differenze fra città e campagna erano fortissime sia a livello di istruzione che a livello economico, fare diversamente secondo me avrebbe compromesso la rivoluzione (almeno in Russia, dato la lenin stesso diceva che era un paese troppo arretrato per il comunismo, si sperava in una rivoluzione europea repressa nel sangue purtroppo)
Un bel balzo in avanti comunque, purtroppo rovinato in un futuro glorioso militarmente e creando un forte capitalismo di stato più che socialismo..



Allora la pensi fondamentalmente come me e il Movimento Socialista Mondiale (vedi link sotto). Tu conosci altri in Italia che la pensano così? :)
Ma allora anche tu non puoi considerarti un leninista, perché Lenin pensava che i lavoratori autonomamente al massimo potevano raggiungere una coscienza di classe, ma non una comprensione del socialismo (insomma per lui cercare di far capire come funziona il socialismo era come gettare le perle ai porci, da qui la necessità di leader avanguardisti trascinatori e autoritari).
Ho letto un po' il blog in firma e un po' di siti e devo dire che sono molto interessato e diversi punti hanno il mio pieno appoggio, stavo leggendo qualcosa riguardo l'anarco-comunismo che lo trovo più vicino alle mie idee se devo essere sincero.

Gian_Maria
21-03-11, 10:49
stavo leggendo qualcosa riguardo l'anarco-comunismo che lo trovo più vicino alle mie idee se devo essere sincero.
Per quali aspetti lo trovi più vicino? :)

gerty80
21-03-11, 11:10
Premetto che conosco molto poco visto che ho cercato informazioni da pochi giorni. Ho visto le modalità teoriche di un eventuale sistema economico. Ho trovato interessante (e ciò che ho reputato più vicino alle mie idee) la principale differenza fra collettivismo e comunismo ad esempio oppure la forte tendenza sindacalista che trovo fondamentale per avere una speranza socialista.

Per i lresto non so che dirti, non ho letto né autori né ho fatto approfondite analisi.

Gian_Maria
21-03-11, 11:22
la forte tendenza sindacalista che trovo fondamentale per avere una speranza socialista.
Ritieni la lotta sindacale più importante della lotta politica?

gerty80
21-03-11, 11:47
Ritieni la lotta sindacale più importante della lotta politica?

Metto al centro dell'attenzione il lavoro più che ritenere la lotta politica meno importante. Il lavoro alla base della lotta politica e non viceversa.

Gian_Maria
22-03-11, 10:45
Capisco. Se vuoi discutere ancora di questi argomenti sai dove trovarmi. :)

Gracco
02-04-11, 14:54
Allora la pensi fondamentalmente come me e il Movimento Socialista Mondiale (vedi link sotto). Tu conosci altri in Italia che la pensano così? :)
Ma allora anche tu non puoi considerarti un leninista, perché Lenin pensava che i lavoratori autonomamente al massimo potevano raggiungere una coscienza di classe, ma non una comprensione del socialismo (insomma per lui cercare di far capire come funziona il socialismo era come gettare le perle ai porci, da qui la necessità di leader avanguardisti trascinatori e autoritari).

è questo che non mi è mai piaciuto della visione leninista ancor più stalinista, sebbene sia stata quella che più si è avvicinata al comunismo messo in pratica.

Secondo te è possibile raggiungere il socialismo vero senza forme di autoritarismo centralizzato da parte di uno stato forte che impone la sua linea? (o di un partito nelle veci dello stato)

Gian_Maria
03-04-11, 10:02
è questo che non mi è mai piaciuto della visione leninista ancor più stalinista, sebbene sia stata quella che più si è avvicinata al comunismo messo in pratica.

Secondo te è possibile raggiungere il socialismo vero senza forme di autoritarismo centralizzato da parte di uno stato forte che impone la sua linea? (o di un partito nelle veci dello stato)
Secondo me solo una vasta maggioranza consapevolmente socialista e organizzata politicamente in modo democratico senza leader può realizzare il vero socialismo (mondiale).

Gracco
05-04-11, 21:37
Secondo me solo una vasta maggioranza consapevolmente socialista e organizzata politicamente in modo democratico senza leader può realizzare il vero socialismo (mondiale).

non posso che essere d'accordo :)