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Visualizza Versione Completa : Letteratura americana



CriticaLiberale
03-05-06, 13:28
Apro un thread per farmi consigliare qualche bel libro e/o autore americano da leggere, rileggere e far leggere!

Comincio io......

CHARLES BUKOWSKI
Il 9 marzo 1994, all'età di 73 anni, Charles Bukowski concludeva la sua esistenza in un ospedale di San Pedro (California), dov'era ricoverato per leucemia. II 16 agosto del 1920 nasceva ad Andernach, presso Colonia.
Due anni dopo Henry Bukowski Sr., di origine tedesca ma ex artigliere delle truppe americane, con la moglie Katherine Fett, si trasferiva a Los Angeles. I Bukowski istituirono un granitico bunker familiare, blindato contro ogni input proveniente dalla nuova comunità: gli sbiaditi ricordi d'infanzia di Charles sono i continui ammonimenti familiari a non avere contatti con i coetanei. A sei anni, e un bambino che ha gia’ formato una propria linea di carattere: schivo e impaurito. Escluso dalle partite a baseball sotto casa, irriso per il suo tenue accento teutonico, manifesta difficoltà d'inserimento. Alla Junior High School non passa inosservato: i professori ricordano di lui lo sguardo sardonico e il ghigno diabolicamente critico. Alla Junior ricevette il primo plauso per il suo fuoco letterario. Si trattava di una semplice relazione sulla visita del presidente Hoover: Charles fece il miglior compito, molto al di sopra della media, ma la sorpresa del docente fu un'altra: «Rimase veramente sbalordito quando ammisi candidamente che non mi ci ero recato».
A tredici anni comincia a bere con una chiassosa banda di teppistelli. Un anno dopo scrive il suo primo racconto basandolo su un personaggio: per metà reale e per metà immaginario: il generale Von Richtofen, asso aereo della prima guerra mondiale. Non fu una carezzevole linfa creativa, ma la rabbia verso la vita; la molla che lo spinse al furore compositivo. L'adolescente Bukowski dovette fare i conti con una spaventosa forma di acne arginabile solo con l'uso di speciali aghi elettrici: "II mio viso, il torace e la schiena erano copiosamente coperti di pustole grosse come chicchi d'uva. Ero il brutto del vicinato. Tutto questo mentre gli altri miei coetanei cominciavano a toccare le ragazzine...". Nel 1938 si diploma stancamente alla L.A. High School. Assunto come magazziniere alla Sears & Roeblick, si licenziò dopo una settimana: "Come si spiegavano quelle vite da operaio senza alcun senso? Esseri che nell'application form non avevano avuto difficolta’ a dichiararsi FELICI di lavorare un'intera vita alle dipendenze della Sears. I Capi? Senz'anima e di mediocre intelletto, implacabili con i subalterni. Leggendo Céline si consolidò il mio incondizionato rifiuto per ogni forma di lavoro regolamentato". Henry Sr. non la pensava così. Un pomeriggio di un giorno qualunque di quello stesso anno, Hank, tornando verso casa molto ubriaco, vide i fogli delle sue poesie svolazzare per il prato, vide suo padre urlare mentre gli scagliava contro la macchina da scrivere, vide sua madre tendergli frettolosamente qualche dollaro. Per soli $ 1.50 Hank esordi nell'Underworld: prese in affitto una camera sporca in una pensione-bordello di tagliagole filippini. Tirava avanti facendo piccole comissioni agli avventori del Glenview, il suo abituale bar, che lo ripagavano in bevute. Si picchiava nei vicoli, si svegliava sulle panchine del parco. L'attacco a Pearl Harbor coincise con l'inizio di un biennale vagabondaggio tra New Orleans,. San Francisco, St. Louis. A Philadelphia venne prelevato dall'Fbi e condotto nel carcere di Moyemensing.
Accusato di draft-dodgin, renitenza alla leva, per non aver tempestivamente comunicato i suoi spostamenti, fu scarcerato quando le autorità militari accertarono che ciò era avvenuto non intenzionalmente. "Non fu certo un trauma, ero solo sorpreso di come la vita fosse facile li dentro quanto incomprensibile fuori." A Philadelphia fece l'amore per la prima volta, a 23 anni: "Con una donna che pesava piu di cento chili". Henry Sr., intanto, descriveva meticolosamente al vicinato le eroiche azioni del figlio al fronte con i Japs. Nel 1944 pubblica il racconto Aftermath of a lenghb Rejection Slip sulla leggendaria Story e incomincia un burrascoso rapporto decennale con Jane Baker. Viene assunto dal Postal Service. Una sera, ubriacatosi pesantemente con la sua compagna alcolizzata, è vittima di una abbondante emorragia dalla bocca e dal retto, Ricoverato in condizioni disperate, viene salvato grazie alle trasfusioni di sangue donatogli dal padre. Nel tentativo di allontanarsi dall'alcool comincia a recarsi all'ippodromo dove, al contrario, si ubriaca regolarmente.Nel 1959 gli vengono pubblicate otto poesie sulla rivista Harlequin: la direttrice Barbara Frye accetta la proposta di matrimonio di Hank per corrispondenza. Si separarono due anni dopo. L'editore John Webb, nel 1962, gli pubblica la prima raccolta di poesie, It Catches myHeart from my Hands (parzialmente tradotta in: C.B., Poesie, a cura di Vincenzo Mantovani, Oscar Mondadori, 1986, prima ed.). Le intenzioni suicide si fanno piu frequenti quando Henry Sr. muore per infarto e Jane viene stroncata dall'alcool. Riesce tuttavia ad aumentare le sue collaborazioni con riviste letterarie underground come Epos, Outsiderl Breakthru. Nel settembre dei 1964 diviene padre di Marina, nata dall'unione con Frances Smith, una giovane poeta. Comincia l'importante collaborazione con il settimanale off Open City: le sue velenose colonne verranno raccolte nel volume Nofes ofa Dirty Old Man (Taccuino di un vecchio sporcaccione, Guanda, 1979, in prima edizione, poi edito da Feltrinelli) che gli regalerà ampi consensi fra gli ambienti bella protesta giovanile. La speranza di poter divenire uno scrittore full time gli diede il coraggio di licenziarsi dall'insopportabile ufficio postale all'età di 49 anni. Contemporaneamente si separa dall'irrequieta Linda King (la co-protagonista di Women: trad. it. Donne, SugarCo,1980).
Comincia il periodo dei readings poetici, vissuti come vero e proprio tormento: "I momenti prima di cominciare erano un incubo: dovevo sempre ubriacarmi pesante e vomitare". Alla fine di una lettura particolarmente sofferta, nel 1976, conobbe Linda Lee, l'unica tra le sue bizzose compagne che fu capace di mettere freno all'imprevedibilità autodistruttiva di Hank. "Linda era stata mandata dagli dei per salvarmi la vita. " Gli cambiò regime alimentare, gli ridusse l'alcool, lo incoraggiò a non alzarsi mai prima di mezzogiorno ("il mio segreto per essere un grande scrittore"), lo invitò a recarsi assiduamente ad Hollywood Park per assistere alle corse. Gli stenti del vagabondo erano terminati: ai più era conosciuto come il bizzarro scrittore di Tales of Ordinary Madness. Furono proprio queste pagine che ispirarono a Marco Ferreri il film omonimo, nel 1981: "Mi recai al cinema con Linda: che impressione quando vidi il titolo. Poi una sensazione di essere in trappola: tutta quell'insopportabile gente che domandava autografi. Per fortuna uno capi e mi porse una bottiglia di whiskey. In verità ero già parecchio ubriaco. II film? Linda mi ha detto che alla fine della proiezione urlai "Buttatelo al cesso". In più non mi pagarono neanche un dollaro... ".
Riluttante verso altri tentativi, accettò nel 1987, dopo decine di rifiuti, la proposta cinematografica del regista Barbet Schroeder: Barfly ovvero la rappresentazione del giovane Hank-barbone. Il film ebbe come interpreti Mickey Rourke e Faye Dunaway, insieme ad un gruppo di vere 'mosche da bar', e per supervisore Francis Ford Coppola. Gli ultimi anni sono vissuti in grande serenità ed agiatezza "Ora mi piace stare a bere vino buono e a carezzare i miei gatti. Ho comperato una Bmw. Nera. Per veri duri. Posso stare a letto quanto voglio, starmene tranquillo: è quello che ho sempre desiderato". Ma la prolifica vena compositiva non venne meno: con le condizioni fisiche che via via si aggravavano (si ammalò di tubercolosi nel maggio 1988) usci’ con quattro pubblicazioni nel giro di tre anni. Poi la morte: "Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa. Vorrei essere sepolto vicino all’ippodromo… per sentire la volata sulla dirittura d’arrivo".
*All'anagrafe risulta come Henry Charles Bukowski, Jr. "Henry mi ha stancato perchè i miei genitori mi chiamavano solo per fare qualche commissione o perchè dovevano picchiarmi. Charles è O.K. solo sulla pagina scritta. È un gran pasticcio. Così dico alla gente di chiamarmi Hank. Il, bravo, vecchio Hank."
http://sunsite.wits.ac.za/holistic/bukowski.jpg

"Quando arrivai a New Orleans mi assicurai di non alloggiare in un casino, anche se tutta la città ci assomigliava. "

brodo_di_carne
03-05-06, 13:56
steinback pian della tortilla

Andrea I Nemesi (POL)
03-05-06, 15:17
"Quando arrivai a New Orleans mi assicurai di non alloggiare in un casino, anche se tutta la città ci assomigliava. "
:D
Personalmente, consiglio di leggere "Di là del Paradiso", di Francis Scott Fitzgerald; è un libro che mi ha veramente colpito, per la sua profondità e per la sua capacità di descrivere la gioventù spensierata dei Roaring Twenties. Anche i suoi racconti sono buoni, specialmente "Too cute for words" (It.: Troppo Carina Per Dirlo A Parole)

CriticaLiberale
03-05-06, 15:29
Grande Fitzgerald, ricordiamo anche la sua opera più nota, Il grande Gatsby.

Aggiungo anche il leggendario

Jerome D. Salinger
http://www.swisseduc.ch/english/readinglist/salingerjd/icons/salinger.jpg

e il mitico testo che ha incantato svariate generazioni di lettori: Il giovane Holden

Andrea I Nemesi (POL)
03-05-06, 15:43
Grande Fitzgerald, ricordiamo anche la sua opera più nota, Il grande Gatsby.
Ho letto anche quello: lo raccomando. Per caso sapete com'è il film che ne hanno tratto?

CriticaLiberale
03-05-06, 16:49
Ho letto anche quello: lo raccomando. Per caso sapete com'è il film che ne hanno tratto?


Bello!
http://italian.imdb.com/title/tt0071577/

Independent
03-05-06, 17:51
In tema Bukowski ricorderei l' ottimo John Fante!

Christine
03-05-06, 18:00
steinback pian della tortilla


Of Mice and Men

Ho visto la dramma, ma non l'ho letto. :-01#40

Christine
03-05-06, 18:19
Edgar Allan Poe

The Masque of the Red Death (La Maschera della Morte Rossa)

One of my favorite short stories

"And then, for a moment, all is still, and all is silent save the voice of the clock. The dreams are stiff-frozen as they stand. But the echoes of the chime die away --they have endured but an instant --and a light, half-subdued laughter floats after them as they depart."

Christine
03-05-06, 18:32
Harper Lee

To Kill a Mockingbird

L'o visto sul palcoscenico.

brodo_di_carne
03-05-06, 19:43
Of Mice and Men

Ho visto la dramma, ma non l'ho letto. :-01#40
si uomini e topi grande successo di critica

brodo_di_carne
03-05-06, 19:44
Edgar Allan Poe

The Masque of the Red Death (La Maschera della Morte Rossa)

One of my favorite short stories

"And then, for a moment, all is still, and all is silent save the voice of the clock. The dreams are stiff-frozen as they stand. But the echoes of the chime die away --they have endured but an instant --and a light, half-subdued laughter floats after them as they depart."

di poe è bello le avventure di gordon pym e the murder in the rue morgue

Nicki (POL)
03-05-06, 19:49
Edgar Allan Poe

The Masque of the Red Death (La Maschera della Morte Rossa)

One of my favorite short stories

"And then, for a moment, all is still, and all is silent save the voice of the clock. The dreams are stiff-frozen as they stand. But the echoes of the chime die away --they have endured but an instant --and a light, half-subdued laughter floats after them as they depart."

veramente bellissima questa storia,è piaciuta molto anche a me.

Elettra_R.
04-05-06, 10:51
Edgar Lee Masters...... Antologia di Spoon River...

Tutti dormono, dormono, dormono sulla collina....

CriticaLiberale
04-05-06, 12:03
-Io dissi, quando mi diedero in mano il diploma,
io dissi a me stesso: sarò buono
e saggio e coraggioso e utile al mio prossimo;
dissi: porterò il credo cristiano
nella pratica della medicina!
In qualche modo il mondo e gli altri medici
sanno cosa c'è nel tuo cuore non appena prendi
questa nobile decisione.
E il fatto è che ti fanno morire di fame.
E nessuno viene da te se non i poveri.
E tu scopri troppo tardi che fare il dottore
è solo un modo per guadagnarsi da vivere.
E quando sei povero e devi portare
il credo cristiano e una moglie e i figli
tutto su di te, è troppo!
E' per questo che inventai l'Elisir di Giovinezza,
che mi spedì nella prigione di Peoria
bollato come imbroglione e truffatore
dall'integerrimo Giudice Federale!

Eric Draven
30-01-07, 16:45
Mi pare si sia dimenticato di citare il classico ma pur sempre affascinante Moby Dick di melville......

Zarskoeselo
31-01-07, 23:43
Di Poe, Berenice...stupendo! E Truman Capote? Eccezionale! Faulkner? Willa Cather Quanti e quanti!

Andrea I Nemesi (POL)
01-02-07, 23:22
Un autore più recente che ho apprezzato molto è Joe Lansdale: di lui ho letto "La sottile Linea Blu", che, se la traduzione italiana è letterale, in Inglese dovrebbe essere "The thin blue line".

benfy
02-02-07, 17:33
ERNEST HEMINGWAY


A quattordici anni cominciò a guadagnarsi il pane facendo i lavori più svariati. Due anni dopo frequentò un corso di lezioni di pugilato; durante un incontro fu gravemente colpito all'occhio sinistro. Fece le sue prime esperienze giornalistiche nel giornale del liceo, ma arrivò al professionismo soltanto nel 1917, quando venne assunto dal quotidiano Star di Kansas City. Lasciato il posto dopo sette mesi, partí volontario per la Francia, passò poi al fronte italiano come conducente di autoambulanza. Ferito in una azione, fu decorato con la croce di guerra e la medaglia d'argento al V.M. Dall'esperienza di guerra nacque il romanzo Addio alle armi.
Ernest Hemingway negli ultimi anni di vita
Ernest Hemingway negli ultimi anni di vita


La sua vita letteraria iniziò a Parigi, dov'era stato inviato come reporter di quotidiani americani. A Parigi fece conoscenza degli scrittori americani Gertrude Stein ed Ezra Pound. Soprattutto l'incontro con la Stein fu importante per il suo sviluppo intellettuale: la scrittrice gli consegnò una reading list che elencava i libri che il giovane Ernest avrebbe dovuto leggere per mettersi al passo con le avanguardie letterarie dell'epoca, in particolar modo il modernismo.

Nell'estate del 1924, recandosi a Pamplona in Spagna per la fiesta di San Fermin, Hemingway si rese conto di cos'è una corrida. Tale incontro gli ispirò il romanzo Fiesta (allora intitolato Il sole sorge ancora), salutato dalla critica e dal pubblico con clamore.

Corrispondente anche dalla Spagna, fu testimone della guerra civile, combattendo contro Francisco Franco. Da questa esperienza naque Per chi suona la campana.

Nel 1942 è di nuovo corrispondente di guerra sui fronti europei. Nel 1953 ottene con Il vecchio e il mare il Premio Pulitzer, mentre il 10 dicembre 1954 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.

Dopo le corride in Spagna, la caccia grossa in Africa, la pesca ai marlin nel Mar delle Antille, Hemingway si ritirò a Cuba dove lasciò diverse orme del proprio passaggio. È all'Avana, infatti, che dette immortalità a due cocktails a base di rum e a due locali della capitale con la celebre frase "il Mojito alla Boteguita e il Daiquiri al Floridita". Depresso e sotto abuso di alcol, si suicidò, come in precedenza aveva fatto anche suo padre, il 2 luglio 1961 a Sun Valley/Idaho.

[modifica] Opere letterarie

* In Our Time, 1925;
* The Sun Also Rises (it. Fiesta), 1926
* A Farewell to Arms, Addio alle armi 1929
* The Snows of Kilimanjaro, 1932
* Death in the Afternoon, 1932
* The Green Hills of Africa, 1935
* The Short and Happy Life of Francis Macomber, 1936
* For Whom the Bell tolls, 1940
* Over the River and into the Trees, 1950
* To Have and Have Not, 1951
* The Old Man and the Sea, 1952
* Paris. A Moveable Feast, 1965

benfy
02-02-07, 17:35
Herman Melville


Nacque a New York nel 1819, di ascendenza olandese per parte materna e bostoniana e calvinista per parte paterna, dovette interrompere gli studi a causa del fallimento e della morte del padre. Terzo di otto figli, dopo vari tentativi di trovare un lavoro stabile, attraversò per la prima volta l'Atlantico come mozzo sulla nave 'Highlander' diretta a Liverpool. Fu il primo di una lunga serie di viaggi, che avrebbero fornito materiale per i suoi libri. Nel 1841, dopo aver peregrinato all'Ovest e al Sud, fece vela per il Pacifico sulla baleniera 'Acushnet'. Disertore, dopo più di un anno, alle isole Marchesi, visse per quattro mesi tra i Taipi. Tornò a New York, scampato a altre avventure di mare e di terra, nel 1844. Prese a scrivere. Nel 1850 è l'incontro con Nathaniel Hawthorne, che lo spinsero a maturare la sua riflessione esistenziale. La pubblicazione delle opere più mature non fu accolta bene dal pubblico. a 33 anni poteva considerarsi un fallito, che a stento riusciva a mantenere la famiglia. Dopo anni di inutili tentativi per sistemarsi, ottenne nel 1866 un posto alle dogane di New York, dove restò fino al 1885. Morì a New York nel 1891. Il suo primo romanzo, Taipi (Typee, 1846) ebbe un grande suc cesso come storia di vita vissuta. Traccia la mappa dell'illusorio paradiso terrestre della sua esperienza del mondo 'selvaggio'. Incoraggiato a proseguire la narrazione delle sue avventure, scrisse Omoo (1847). Le picaresche esperienze del protagonista e del suo compagno, il dottor Long Ghost, sono ravvivate da una satira sociale contro l'influenza disgregatrice degli europei, particolarmente dei missionari protestanti, sulle popolazioni primitive. Mardi (1849) segna il passaggio dalla narrativa avventurosa alla sperimentazione allegorica: complesso romanzo satirico-filosofico, sul modello del "Gulliver" di Swift e del "Sartor resartus" di Carlyle, sconcertò il pubblico che si aspettava un altro libro di avventure esotiche. Melville tornò al tema marinaresco e autobiografico con Redburn (1849) e Giacca bianca (White jacket, 1850). Il primo è la rievocazione del viaggio del giovane Melville in europa, e de scrive le violente impressioni che il protagonista sperimenta con la brutale vita di bordo. "Giacca bianca" è il resoconto dell'ultimo viaggio di Melville, quello di ritorno a New York su una fregata della marina nordamericana. Ritrae con indignazione i rigori e gli abusi della gerarchia e della disciplina. Esaurita la vena delle memorie, Melville si lasciò alle spalle l'ironica visione giovanile per perseguire il tema del viaggio come ricerca. Hawthorne lo spinse a riflettere sul tema shakespeariano del rapporto tra apparenza e realtà, idillio e allucinazione. Nel 1851 uscì il suo capolavoro, Moby Dick. Un'opera marina, ma non più nel filone picaresco e satirico, bensì in quello grandioso dell'epopea. Il giovane Ishmael, narratore e testimone, salpa sulla baleniera 'Pequod' capitanata da Achab. Achab ha giurato vendetta a Moby Dick, una possente e maligna balena bianca che in un viaggio precedente gli ha troncato una gamba. L'equipaggio teme il diabolico mostro, ma è ipnotizzato dalla sete di vendetta del capitano e lo segue. Inizia così un inseguimento che si protrae sui mari di tre quarti del globo. Il clima snervante di attesa offre lo spunto per lunghe riflessioni di carattere fi losofico. La bianchezza dell'ineffabile balena diventa metafora di realtà trascendenti la comprensione umana. L'indiano Queequeg, l'unico vero amico di Ishmael, muore prima della fine della vi cenda, dopo essersi costruito una bara in cui intarsia strani ge roglifici. La caccia vera e propria è descritta solo negli ultimi tre capitoli: Moby Dick, avvistata e arpionata, trascina in una folle corsa le lance della baleniera, annientando nave e equipag gio, trascinando nell'abisso lo stesso Achab, crocifisso sul dor so dalle corde degli arpioni. Unico sopravvissuto è Ishmael, che scampa aggrappandosi alla bara di Queequeg come a una zattera. Il mare, omerico e biblico, diventa il regno dei mostri, del terrore, delle immense profondità che sfuggono all'intelligenza umana. La balena bianca contro la quale lotta ostinatamente e inutilmente il capitano Achab è un abbagliante simbolo del male e dell'assurdità del mondo. La nave diventa un microcosmo della società, e la caccia maniacale alla balena riflette la determinazione dell'uomo a imporre la propria volontà sulla natura, di possederla. La conclusione tetra getta una luce fatale sul senso dell'avventura umana. La narrazione è densa di significati simbo lici: essi scaturiscono a ogni passo dalla ricchezza del testo, mossi dalla visione tragica della vita che ebbe Melville, dal suo senso della disperante ambiguità del bene e del male, tra cui l'uomo oscilla senza possibilità di scelte definitive. Ma si tratta di simbolismi che non prevalgono mai, nonostante la continuità e l'evidenza, sulla materia narrativa, sul complesso affresco dell'umano destino. Come nel poema di Alighieri, l'allegoria resta non fine a sé stessa ma parte essenziale dell'architettura. "Moby Dick" fu accolto da parte della critica del tempo come il delirio di un pazzo. Il colpo decisivo alla carriera lettera ria di Melville giunse con la pubblicazione successiva, accolta disastrosamente, di Pierre o le ambiguità (Pierre or the ambiguities, 1852). E' un romanzo di vita contemporanea, melodrammatico e inverosimile, centrato sull'amore tragico tra il protagonista e la sua sorellastra: una allegoria dell'unione incestuosa tra bene e male. Il romanzo possiede una sua selvaggia forza interiore. Protagonista è Pierre Glendinning, che sul punto di sposarsi con Lucy Tartan, scopre che il padre, ormai morto, ha avuto una fi glia illegittima. Incontrata Isabel, chiede alla madre di aiutare la povera ragazza, ma viene diseredato. Per non macchiare la memoria del padre, e forse davvero innamorato di Isabel, finge di sposarla e fugge con lei a New York, seguito dalla vera fidanzata. Aggredito da un cugino di Lucy, che non sopporta la scandalosa situazione, lo uccide per difendersi. Viene arrestato. La madre di Pierre muore di dolore. Pierre viene trovato avvelenato, insieme a Lucy e a Isabel, nella cella della prigione. Dopo gli insuccessi delle opere oggi considerate maggiori, Melville continuò a scrivere e pubblicare, ma quasi nell'anonimato. Racconti della veranda (The piazza tales, 1856) contiene pagine sulle isole Galápagos tra le cose migliori della sua prosa. Di alto livello anche Bartleby , e Benito Cereno. L'uomo di fiducia (The confidence man, 1857) è l'ultimo romanzo della grande stagione melvilliana. Il demonio vi compare sotto le spoglie di un venditore di inganni, a bordo di un battello fluviale. Melville scrisse ancora poesie, ricordi di viaggio, saggi. Un lungo poema è Clarel . Si tratta di opere che non furono pubblicate se non postume. Ultimo capolavoro è Billy Budd marinaio (Billy Budd sailor) che fu pubblicato solo nel 1924. Racconta con terribile semplicità la storia di un marinaio accusato ingiustamente e condannato a morire come se dovesse espiare il peccato di essere giovane e innocente. Siamo nel 1797 e il giovane Billy Budd viene arruolato a forza nella marina da guerra inglese. Il maestro d'armi Claggart, il cui odio per Billy nasconde una passione repressa, lo accusa di tramare un ammutinamento. Nel confronto con il capitano Vere, l'innocente Billy non riesce a difendersi. Umiliato, colpisce con un pugno Claggart, uccidendolo. Il comandante Vere, pur sapendo che Billy è innocente, è costretto a farlo impiccare per l'omicidio. Billy Budd muore benedicendo il capitano: Billy vivrà nella memoria dei marinai come un martire. Melville oggi è considerato tra i fondatori della tradizione della fiction nordamericana. Con Hawthorne, Emerson, Thoreau e Whitman forma quel gruppo di scrittori che nel decennio 1850 die dero vita a una nuova letteratura negli Stati Uniti. Ci sono voluti cinquant'anni perché si riconoscesse la sua grandezza. La varietà delle sue esperienze, la concreta e acuta percezio ne delle realtà storiche, la profondità del dramma morale che visse, la grandiosità fantastica, la complessità psicologica, la ricchezza epica fanno di Melville tra i maggiori scrittori degli ultimi due secoli.

unknow (POL)
04-02-07, 21:30
Mi permetto di consigliare a tutti le opere di Kate Chopin. Cantrice del profondo sud ben prima che lo facesse Faulkner.

http://en.wikipedia.org/wiki/Kate_Chopin

Zarskoeselo
04-02-07, 22:13
Ottima scelta! Aggiungerei Elizabeth Custer e Mark Twain.

Christine
05-02-07, 01:49
Mark Twain.

Genius


Genius, like gold and precious stones,
is chiefly prized because of its rarity.

Geniuses are people who dash of weird, wild,
incomprehensible poems with astonishing facility,
and get booming drunk and sleep in the gutter.

Genius elevates its possessor to ineffable spheres
far above the vulgar world and fills his soul
with regal contempt for the gross and sordid things of earth.

It is probably on account of this
that people who have genius
do not pay their board, as a general thing.

Geniuses are very singular.

If you see a young man who has frowsy hair
and distraught look, and affects eccentricity in dress,
you may set him down for a genius.

If he sings about the degeneracy of a world
which courts vulgar opulence
and neglects brains,
he is undoubtedly a genius.

If he is too proud to accept assistance,
and spurns it with a lordly air
at the very same time
that he knows he can't make a living to save his life,
he is most certainly a genius.

If he hangs on and sticks to poetry,
notwithstanding sawing wood comes handier to him,
he is a true genius.

If he throws away every opportunity in life
and crushes the affection and the patience of his friends
and then protests in sickly rhymes of his hard lot,
and finally persists,
in spite of the sound advice of persons who have got sense
but not any genius,
persists in going up some infamous back alley
dying in rags and dirt,
he is beyond all question a genius.

But above all things,
to deftly throw the incoherent ravings of insanity into verse
and then rush off and get booming drunk,
is the surest of all the different signs
of genius.

Mark Twain

Christine
05-02-07, 02:06
Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth.

Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same.

And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.

I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I--
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.

-Robert Frost

Mi piace molto la letteratura satirica, soprattutto quando e' scritto in un modo che molte non si redono conto della satira. :D

Andrea I Nemesi (POL)
05-02-07, 23:55
Mi piace molto la letteratura satirica, soprattutto quando e' scritto in un modo che molte non si redono conto della satira. :D
Tipo J. Swift? (Lo so che è britannico, ma è il primo esempio che mi viene in mente)

Christine
06-02-07, 00:17
Tipo J. Swift? (Lo so che è britannico, ma è il primo esempio che mi viene in mente)

Si'!!!

A Modest Proposal

E' lo stilo che ammiro di piu.

Andrea I Nemesi (POL)
06-02-07, 23:07
Si'!!!

A Modest Proposal

E' lo stilo che ammiro di piu.
E' un capolavoro, quel libro! :D

Jerome
07-02-07, 11:51
Edgar Lee Masters...... Antologia di Spoon River...

Tutti dormono, dormono, dormono sulla collina....

Tra i poeti anche Walt Whitman ed Emily Dickinson.