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Malik
04-05-06, 14:43
Ecco le intercettazioni di Moggi
Dg a Pairetto:"A Messina manda Cassarà"

Intercettazioni choc di Luciano Moggi con l'ex designatore Pairetto, il vicepresidente federale Mazzini e Aldo Biscardi. "Ma che c... di arbitro ci avete mandato? - sui preliminari di Champions con il Djurgarden - Ha fatto un casino della madonna". Su un'amichevole: "A Messina manda Cassarà". Il caso è stato archiviato dal punto di vista penale, ma l'Ufficio indagini della Federazione ha avviato un'inchiesta.

Conversazioni tra Moggi e Pairetto
L'11 agosto 2004 il dg bianconero e il vicepresidente della Commissione arbitri dell'Uefa si telefonano e parlano dell'andata del preliminare di Champions League disputato la sera prima tra Juventus e Djurgarden, terminato con il punteggio di 2-2.
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Gigi? Dove sei»
Pairetto: «Siamo partiti»
Moggi: «Oh, ma che c... di arbitro ci avete mandato?»
Pairetto: «Oh, Fandel è uno dei primi...»
Moggi: «Ho capito, ma il gol di Miccoli è valido»
Pairetto: «No»
Moggi: «Sì, come no? (...) Ma poi tutto l’andamento della partita ha fatto un casino a noi»
Pairetto: «Gli assistenti non mi sono piaciuti molto, in assoluto, no, ma stavo pensando ad un altro, quello che aveva alzato era quello di Trezeguet che mi ricordo davanti»
Moggi: «Quello è un altro discorso. (...) Ora mi raccomando giù a Stoccolma, eh?»
Pairetto: «Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev’essere una partita...»
Moggi: «Ma no, ma si vince, ma sai, si dice...»
Pairetto: «Ma questi sono scarsi»
Moggi: «Però con uno come questo qui resta difficile, capito?» (...)

La telefonata prosegue parlando di alcune amichevoli estive che il club bianconero disputerà nei giorni seguenti
Moggi: «Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia»
Pairetto: «Eh, l’ho già fatta»
Moggi: «E chi ci hai mandato?»
Pairetto: «Mi pare Consolo e Battaglia»
Moggi: «Eh, con Cassarà, eh?»
Pairetto: «Sì»
Moggi: «E a Livorno, Rocchi?»
Pairetto: «A Livorno Rocchi, sì»
Moggi: «E per il Trofeo Berlusconi Pieri, mi raccomando»
Pairetto: «Non l’abbiamo ancora fatto»
Moggi: «Lo facciamo dopo»
Pairetto: «Vabbò, lo si fa poi»

La seconda telefonata è datata 24 agosto 2004, il giorno prima del ritorno del preliminare di Champions contro gli svedesi: la Juve vincerà nettamente per 4-1 e si qualificherà ai gironi senza problemi.
Moggi: «Pronto?»
Morena: «Signor Moggi buongiorno. Volevo comunicarle arbitro e assistenti per la partita di Champions League di domani sera»
Moggi: «L’arbitro chi è, Cardoso? »
Morena: «No, io vedo arbitro Poll Graham»
Moggi: «Uhm»
Moggi: «Di dov’è l’arbitro...»
Morena: «È inglese» (...)
Pairetto: «Pronto»
Moggi: «Buongiorno»
Pairetto: «Ohilà buongiorno»
Moggi: «Oh, all’anima di Cardoso, eh?...»
Pairetto: «Eh»
Moggi: «Paul Green (in realtà è l’arbitro Graham Poll, ndr)»
Pairetto: «Come?»
Moggi: «Paul Green»
Pairetto: «Allora è successo qualcosa all’ultimo momento, io ho Cardoso, è successo qualcosa... si vede che è stato male o qualcosa del genere»
Moggi: «Informati, informati un momentino»
Pairetto: «Sì sì, verifico subito»

Sempre il riferimento alla stessa edizione della massima competizione europea, la prima gara del girone della prima fase è Ajax-Juventus in programma il 15 settembre e già due settimane prima (la telefonata è datata 1/9) Pairetto annuncia l'arbitro di quella partita, poi terminata 1-0 per i bianconeri.
Moggi: «Pronto»
Pairetto: «Ehilà, lo so che tu ti sei scordato di me, mentre io mi sono ricordato di te»
Moggi: «Ma dai»
Pairetto: «Eh, ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam».
Moggi: «Chi è?»
Pairetto: «Meier»
Moggi: «Alla grande»
Pairetto: «Vedi che io mi ricordo di te anche se tu ormai...»
Moggi: «Ma non rompere, adesso vedrai, quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato»

Conversazione tra Moggi e Giraudo
Il 14 agosto 2004 i due dirigenti bianconeri si parlano delle designazioni arbitrali
Giraudo: «Lo vediamo subito come tira, tu hai qualche notizia di come tira l'aria, lì a Sportilia?»
Moggi: «Bene, bene con Gigi (Pairetto, ndr)»
Giraudo: «Ma non è come l'anno scorso?»
Moggi: «No, no, con Gigi è una cannonata»
Giraudo: «Perà adesso bisogna dirgli che si impegni per sto' corvo, perchè non si può mica andare avanti con sta testa di c...»

Conversazione su una macchina per un amico importante
Uomo: «Casa Agnelli buongiorno»
Moggi: «Sono Moggi buongiorno. Avrei bisogno di Nalla»
Nalla: «Ciao Luciano»
Moggi: «Io avrei bisogno in tempi rapidi perché siccome dobbiamo fare...»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Per un amico importante, di una Maserati»
Nalla: «Sì»
Moggi: «Quattroporte»
Nalla: «Quattroporte?»
Moggi: «Sì. Ti diamo tempo una settimana dieci giorni, va bene?»
Nalla: «Va bene»


Enzo: «Pronto?»
Pairetto: «Enzo?»
Enzo: «Ciao Gigi»
Pairetto: «Ascolta volevo dirti la macchina ce l’ho già praticamente»
Enzo: «Quale?»
Pairetto: «Quindi quando vogliamo andare poi a prenderla c’è a disposizione praticamente la Maserati»
Enzo: «Ma dai»
Pairetto: «Sì quindi»
Enzo: «Madonna»
Pairetto: «Adesso quando rientro domani chiamo direttamente la Casa Reale».

Mazzini su Carraro
Il vicepresidente della Figc e Moggi parlano, il 6 settembre 2004, di elezioni federali e di un incontro con gli arbitri
Mazzini: «Perché questo cogl... (riferito a Carraro, ndr), ricordati che lui crede, che anche se passa così come vuole normalmente, di vincere lui. Invece devi metterglielo nel c... Ricordatelo».
Moggi:«Ooh se ti dico lasciamici parlare, poi domani io ho l’appuntamento»
Mazzini: «Va bene» (...)
Mazzini. «Venerdì vado a fare gli arbitri»
Moggi: «Venerdì vengo anch’io»
Mazzini: «Gliel’ho detto ad Anto’ e mi ha detto che non viene»
Moggi: «Lascia sta’, quello è un ambiente un po’ ibrido, meno uno ci si confonde e meglio è, e vale neppure la pena di starci alla lontana: io uno ci faccio partecipa’, o partecipo io o ci mando Alessio».

Conversazioni tra Moggi padre e figlio
Si parla anche di mercato nelle intercettazioni ed è il centro dei due discorsi tra Luciano e Alessandro Moggi. La prima telefonata è del 10 settembre 2004, la seconda è del 19 agosto dello stesso anno, l'ultima è del 28 agosto e si parla di Miccoli
Alessandro Moggi: «...io l’altro giorno, tu prendila come informazione, poi, io non lo so, mi sono rivisto con Preziosi (ex presidente del Genoa, ndr), come sempre capita»
Luciano Moggi: «Uhm»
A. Moggi: «Mi ha incominciato a fare tutto un discorso, il calcio come cambia, bisogna stare attenti di qua, di là, Carraro, Galliani, poi mi fa, non vi fidate di Montezemolo. Dico perché? Perché io ho sentito una conversazione alla Juve, vogliono fare fuori tutti, rimane solo Giraudo»
L. Moggi: «Sì, ma questa è una cazzata»
A. Moggi: «Io te lo dico come cosa, siccome molte volte Preziosi è negli ambienti di questo genere qui, lui c’è dentro»
L. Moggi: «Non c’è mai»
A. Moggi: «Bé, pa’, io te lo dico perché, insomma...»
L. Moggi: «È esattamente il contrario».

A. Moggi: «Mi ha chiamato Morabito (procuratore, ndr), in particolare Vigorelli (procuratore, ndr), per sapere se volevi fa un cambio di prestiti per pia’ Liverani»
L. Moggi: «No, no, ma perché ora lavorano per la Lazio?»
A. Moggi: «Che ne so, mi ha detto così?»
L. Moggi: «Porca miseria, da quando quello lì ha agganciato lì di sotto, mo ci voglio parla’ con quello, perché gli hanno dato Lopez e gli vogliono dare Marquez, a loro, eh?»
A. Moggi: «Eh, lo so»
L. Moggi: «Quindi è sicuro che sono riusciti a entrarci poco, perché lì non è che si possa anda’ granché, almeno che Cinquini (ex d.s. Lazio, ndr) non lavori ancora con la Lazio».

L.Moggi: «Io a Lotito gli ho chiesto 10 milioni e lui mi ha detto 5, no? Tu gli devi dire: guarda che io posso convincere mio padre a farlo a 7,5. Fagli un po' di storie all'inizio».
A.Moggi: «Ok».
Poi Luciano Moggi chiama un amico del giocatore: «Gli dica di fare meno lo stupido, altrimenti non lo faccio chiamare in Nazionale, così gli metto giudizio, perchè in Nazionale ce l'ho mandato io».

Conversazione con Biscardi
Il dg bianconero si arrabbia con Aldo Biscardi, poi parlano di regali
Biscardi: «Pronto?»
Moggi: «Vorrei il dottor Biscardi»
Biscardi: «Sono io»
Moggi: «Io sono Moggi Luciano»
Biscardi: «Uehh... Lucia’»
Moggi: «Allora ieri ho chiamato qui il nostro amico di Trieste...Baldas (ex designatore e commentatore delle moviole del «Processo», ndr). Gli ho fatto una bella cazziata, ma non ce n’era bisogno. Lui non ha colpa» (...)
Moggi: «Ma se non viene poi un cambio non prendo più nessuno, ma perché dobbiamo ammazzare il campionato?»
Biscardi: «No, tu non ammazzi un c..., magari l’ammazzavi l’anno scorso, mi dovresti da’ 40 milioni, hai fatto la scommessa con me e hai perso»
Moggi: «Aldo, ma io... sei come un orologio già assicurato, che vuoi che ti dica?»
Biscardi: «E dove sta?»
Moggi: «E lo sai che quando te lo dico...»
Biscardi: «E non lo so. Non me lo mandi mai...»
Moggi: «Ma vaff..., uno te l’ho dato costava 40 milioni»

Malik
04-05-06, 14:53
Togliamo gli scudetti alla Juve"
Ziliani: "Moggi e Pairetto da radiare"

Adesso, dopo aver letto il contenuto delle intercettazioni tra Moggi e Pairetto; dopo aver toccato con mano la realtà di un designatore arbitrale (Pairetto) che scatta sull’attenti di fronte ai desiderata di un mammasantissima del calcio (Moggi) affrettandosi a mandargli gli arbitri e i guardalinee richiesti su ordinazione persino per vincere il Trofeo Berlusconi (e calmare le acque della montante contestazione alla Juventus del neo-assunto, e sgradito ai tifosi, allenatore Capello); dopo aver sentito Moggi dire a Giraudo che le cose con gli arbitri stanno andando a meraviglia (“Non è come l’anno scorso?”, chiede Giraudo; “No, no: con Gigi è una cannonata!”, risponde Moggi riferendosi a “Gigi” Pierluigi Pairetto); dopo aver visto Pairetto, vicepresidente della Commissione arbitri Uefa, telefonare a Moggi per dirgli: “Ehi, ti ho messo un grande arbitro per la partita di Amsterdam”, e poi aggiungere: “… era solo per dirti che io mi ricordo di te, tu invece…”; e Moggi: “Ma non rompere, adesso vedrai quando ritorno, poi te lo dico io se mi sono scordato…”; dopo avere appurato che l’istituzione arbitrale e la società Juventus hanno intrattenuto, negli anni, rapporti che definire infetti, illeciti e compromettenti è dire poco; dopo aver preso atto di tutto ciò, e cioè dell’esplosione del più vergognoso, clamoroso e infamante scandalo mai venuto alla luce nel mondo del calcio - pari solo allo scandalo-scommesse del 1980 -; appurato ciò, se il calcio fosse una cosa seria adesso dovrebbero succedere poche e semplici cose:

1) Alla Juventus dovrebbero essere tolti gli scudetti vinti nell’era-Pairetto iniziata - per la cronaca - nella stagione 1999-2000: parliamo dei 3 scudetti conquistati nel 2001-02, nel 2002-03 e nel 2004-05.
2) Luciano Moggi dovrebbe essere radiato.
3) Pierluigi Pairetto dovrebbe essere radiato.
4) Visto che abbiamo fatto la figura dei maneggioni anche in campo europeo (leggi: partite della Juventus in Champions League), sarebbe il caso di sospendere subito, a tempo indeterminato, Moggi e Pairetto per dare un segnale di serietà e dire al mondo: “Scusa tanto, stiamo provvedendo”.

Ci sarebbero poi tante altre cose su cui ragionare: per esempio la Gea, Giraudo che non si dimette, Capello che vede i suoi successi macchiati dal sospetto-certezza di favori arbitrali sempre più grossolani (e ormai inaccettabili), gli orologi da 40 milioni regalati al Biscardi della situazione, le cazziate di Moggi al Baldas (leggi: curatore della moviola), di turno, eccetera eccetera. Ce ne sarebbero, volendo, di cose da rivedere. Ma insistiamo: se il mondo del calcio non si affretta a togliere gli scudetti made in Pairetto alla Juventus, e se Moggi e Pairetto non vengono subito mandati a casa, come si potrà dare il fischio d’inizio del campionato 2006-2007 senza sentire, in risposta, le gigantesche pernacchie dei pochi sportivi accorsi negli stadi?

Paolo Ziliani

Fuori_schema
04-05-06, 15:37
Non podede, non podede buddare fango cosi', io faccio il mio lavoro, a bairetto lo chiamo io come lo chiama Galliani e duddi guandi, si parla del biu' e del meno, ma io non ho mai truccato nulla, do' gonsigli....

SubZero
04-05-06, 17:15
Non podede, non podede buddare fango cosi', io faccio il mio lavoro, a bairetto lo chiamo io come lo chiama Galliani e duddi guandi, si parla del biu' e del meno, ma io non ho mai truccato nulla, do' gonsigli....

basta F_s....me fai scompiscià....:lol

Steppenwolf
04-05-06, 23:20
Radiare Moggi e Pairetto va bene e comunque Moggi e',con grande sollievo,finito.
Finita la sua immagine ,finito il suo potere.
A mio parere " togliere gli scudetti" e' un' atto un po' complesso e strano.Non so',forse ci vorrebbero altre prove su QUEI campionati specifici.
Molto piu' chiaro e giusto e' punire la Juve ora:
Retrocessione in serie C.

Corso
05-05-06, 00:38
http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_23966.html

La telefonata, della durata di quattro minuti e cinque secondi, e' del 10 agosto del 2004 alle 23.25.07.
Moggi: Giorgio –
Tosatti: per dire che uno che aveva due minuti di recupero con sei cambi
Moggi: figlio di puttana
Tosatti: e' un incidente che e' durato un minuto e mezzo
Moggi: no no e' un figlio di puttana
Tosatti: e' un grandissimo figlio di puttana, gliel'hai detto al tuo amico Pairetto?
Moggi: no, no, ora glielo dico io non ti preoccupare
Tosatti: e perche' questo pezzo di merda glielo devi dire
Moggi: e' un amico del cazzo o non conta niente o e' un amico del cazzo
Tosatti: no no no e traffica per altre strade eh
Moggi: apposta
Tosatti: e...
Moggi: o non conta niente o e' un amico del cazzo
Tosatti: traffica per altre strade se non l'hai ancora capito
Moggi: no no io Giorgio comincio a capirlo ora
Tosatti: lo so
Moggi: ora siccome ha il telefono chiuso, domattina lo becco io non ti preoccupare
Tosatti: perche', Moggi, questo ha fatto lo stronzo per tutta la partita.




...ORA FORSE SI CAPISCE IL PERCHE' DI QUANTO SEGUE....

Il commento
Ma chi li ripagherà di tutto quel fango?
Avendo espresso forti perplessità sulla sentenza di primo grado, considero questa abbastanza scontata. Non capivo come il giudice unico Casalbore avesse potuto disgiungere le posizioni di Giraudo e Agricola, come avesse condannato il secondo non su prove concrete ma in base a una perizia di un esperto espressosi in modo difforme in altri due processi.
Negli anni in cui la Juve veniva accusata di aver somministrato l’epo, di aver fatto un uso illecito di farmaci consentiti e di frode sportiva, nessuno dei tanti controlli cui eran stati sottoposti i suoi giocatori avevano dato esito positivo. La stessa commissione del Coni sollecitata da Agricola a giudicarlo l’aveva assolto. Su quale base giuridica poteva essere invece, condannato? Evidentemente i tre giudici d’appello (noti per la loro levatura professionale) sono stati ancora più severi, facendo letteralmente a pezzi le tesi dell’accusa. Bocciata per clamorosi errori di diritto (l’inapplicabilità della frode sportiva al caso in questione, per esempio) e di merito (nulla prova la somministrazione di epo).
Ricordando la «catilinaria » di Guariniello contro Giraudo, la determinazione feroce con cui ha cercato di far condannare la Juve in base a teoremi assai arditi, questa sentenza pienamente assolutoria fa riflettere su diverse questioni. La pervicacia con cui la procura e Guariniello, in particolare, hanno condotto una battaglia sfociata quasi in una battaglia personale più che una doverosa ma equilibrata ricerca della verità. Il modo in cui si sono trascurati e nel primo processo e nelle richieste relative al secondo, le ragioni degli imputati.
Eppure non dovevano essere di poco conto se i giudici le hanno accolte in toto, comminando solo una multa di 2 mila euro a Giraudo per violazione della legge sulla sicurezza nei posti di lavoro. Quanto è costato questo accanimento giudiziario protrattosi per anni? Chi ripagherà gli imputati, chi ha lavorato con loro (a cominciare dal c.t. Lippi), la Juve, lo stesso calcio italiano dalle tonnellate di fango piovutegli addosso per un procedimento e una sentenza sbagliati?
È confortante che vi siano ancora giudici sereni e rispettosi del diritto, ma procure e pubblici ministeri non dovrebbero farsi guidare un po’ meno dalla passione, dalla voglia di porsi al centro del sistema (a danno della politica, del sistema bancario, ecc.) e un po’ di più dalla sostanza delle leggi? Il tribunale di Torino non cancella gli insulti, le offese, i cori, le migliaia di articoli diffamatori di cui sono stati fatto oggetto la Juve ed i suoi. Ma restituisce l’onore così malevolmente compromesso e la fierezza delle vittorie conquistate.
Lippi potrà affrontare serenamente il Mondiale, Giraudo e la dirigenza decidere il proprio futuro con un altro peso contrattuale, Federcalcio e Coni chiudere una pratica sgradevole dedicandosi con sempre maggior impegno alla lotta antidoping, quello vero, non quello virtuale.
Giorgio Tosatti
15 dicembre 2005



.....avevo visto giusto, a quanto pare, quando definivo Tosatti un porco asservito al potere......

Malik
05-05-06, 14:10
VEDI PURE QUELLO CHE NON C’È 21/09/2004 ...

VEDI PURE QUELLO CHE NON C’È 21/09/2004 (conversazione tra Pairetto e Dondarini che arbitrerà Sampdoria-Juventus. La stessa sera è accertato che Pairetto andrà a cena a casa di Giraudo, presente Moggi)
Pairetto: «Pronto»
Dondarini: «Gigi, sono Donda»
Pairetto: «Ciao Donda, come stai? (...) Mi raccomando domenica che non ci salti tutto»
Dondarini: «Mercoledì, domani»
Pairetto: «Sì mercoledì ecco fai una bella partita, tu sai che lì... sai che son sempre...»
Dondarini: «Eh, son particolari (...). Con cinquanta occhi bene aperti»
Pairetto: «Eh, bravo per vedere anche quello che non c’è, a volte (...) non facciamo subito che si dica "Ah, bene, complimenti per le scelte» (Dondarini è appena stato designato arbitro internazionale, ndr) .
Dondarini: «Vedrai che non vi deludo»

IL RIGORE C’ERA
23/09/2004 (conversazione tra Pairetto e Dondarini il giorno dopo la partita finita 3-0 per la Juve con un rigore contestato)
Dondarini: «Eh, bella battaglia hai visto?»
Pairetto: «Minchia»
Dondarini: «Ma questi della Sampdoria erano da fuori di testa (...) Guarda ti giuro se non c’erano i giocatori della Juve che mi aiutavano io non so come finiva (...). Poi sai ho dovuto dare quel rigore lì, guarda che è di un netto Gigi»
Pairetto: «Sì, ma ci credo perché poi dalla vostra posizione» (...)
Dondarini: «Certo, ma io ti dico, io ho cercato... di far sì, insomma, che la partita andasse a quella fine»

BATTI PURE SU MESSINA
20/09/2004 (Moggi a Baldas prima del Processo di Biscardi)
«Mi devi salvare Bertini, Dattilo e Trefoloni. Sul Milan puoi battere quanto ti pare».
Baldas a Moggi: «Che dici, di Messina?»
Moggi a Baldas: «Messina giù»

DATTILO DIMEZZI L’UDINESE
26/09/2004 (Giraudo a Moggi sull’arbitro Dattilo che la settimana successiva dirige Juventus-Udinese)
«Se è un po’ sveglio, gli dimezza l’Udinese».

GLIEL’HO DETTO: GIOCA MALE
23/08/2004 ore 9.37
Moggi: «Pronto»
Giraudo: «Tutto bene?»
Moggi: «Mica tanto»
Giraudo: «Cosa è successo?»
Moggi: «Hai visto che ci han cambiato l’arbitro? (...). È venuto Paul Green (in realtà Graham Poll, ndr), l’inglese»
Giraudo: «Porco Giuda»
Moggi: «I mortacci loro, io l’Atalanta (il nome per l’ex designatore Bergamo, ndr) , cazzo, ora ora voglio sentì»
Giraudo: «Che strana cosa, oh»
Moggi: «Die ci giorni fa m’aveva detto quello (...). Gli inglesi sono tutti stronzi, mi informo un attimo poi ti dico»
Giraudo: «S ì sì (...) Ti ha mica detto niente Raiola (manager, tra gli altri, di Ibrahimovic ndr) di com’è andata ieri?
Moggi: « Ha fatto tre gol»
Giraudo: «Lui (Ibrahimovic, ndr) è fatto così, ha vinto 6-2»
Moggi: «Ha fatto tre gol, ha dato spettacolo, m’ha fatto parla’ con il giocatore (...)»
Giraudo: «(...) il giocatore eravamo rimasti d’accordo che finita la partita andava dall’allenatore e dalla società e diceva io adesso non gioco più, dovete vendermi. L’ha fatto o no questo?»
Moggi: «Ah, ma questo non me l’ha detto (...)»
Giraudo: «Ma che cazzo, io gliel’ho detto: gioca male. No, deve giocare benissimo, bene! Gioca benissimo, così almeno adesso sarà un casino a venderlo, lo valuteranno (...) Gli diceva, io adesso questo torna domenica, io non gioco più (...) vendimi perché tu hai ancora 10 giorni per comprarti il mio sostituto, sappi che poi non gioco più. Questo doveva dire»

IL BRINDELLONE
23/08/2004 ore 11.38 (conversazione con interlocutore sconosciuto su Cannavaro)
Uomo: «Ooh!»
Moggi: «Rigo!»
Uomo: «Dimmi caro»
Moggi: «Allora lo possiamo fare anche oggi: fai chiama’ Ghelzi (in realtà è Ghelfi, vicepresidente dell’Inter ndr), gli dici che vuole anda’ via»
Uomo: «Come?»
Moggi: «Fai chiamare Ghelzi ... come si chiama là, brindellone alto... il Presidente!»
Uomo: «Facchetti»
Moggi: «Facchetti. Fai chiamare Ghelzi e Ghelzi lo farà. Gli dici: guarda, io voglio anda’ via perché non so’ considerato dall’allenatore e stop»
Uomo: «Mmh»
Moggi: «Perché se no, lo sai che succede?»
Uomo: «Mmh»
Moggi: «Che vincendo domani...»
Uomo: «Mmh»
Moggi: «Tengono più difensori e lui sta a guarda’ le partite (...) Categorico gli dici: guarda Ghelzi, il giocatore vuole andà via, non rompere i coglioni» (...)

MICCOLI NON FACCIA LO STUPIDO
31/08/2004 ore 11.37
Moggi: «Pronto»
U.: «Direttore»
Moggi: «Sì, ciao Galea (...) Ti dò un consiglio: digli a Miccoli di fa’ meno lo scemo, perché se no gli metto giudizio io (...). La prossima volta però non lo faccio chiamare neppure in nazionale così gli metto io giudizio, perché in nazionale ci va perché ce l’ho mandato io»

http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=SPORT&doc=DESaa

DeGaperi
05-05-06, 18:48
Non podede, non podede buddare fango cosi', io faccio il mio lavoro, a bairetto lo chiamo io come lo chiama Galliani e duddi guandi, si parla del biu' e del meno, ma io non ho mai truccato nulla, do' gonsigli....

scusa la tastiera del tuo computer è molto anomala, o non sta molto bene!!:-:-01#19 :-:-01#19

FORZA JUVE

Malik
06-05-06, 17:29
Nell'inchiesta coinvolti oltre a Luciano Moggi anche il figlio Napoli: indagata tutta la Gea L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode in competizione sportiva.


NAPOLI - Luciano Moggi, il figlio Alessandro e tutte le persone che risultavano soci della Gea all'epoca dell'avvio dell'inchiesta della procura di Napoli, nel 2004, risultano indagati per associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizione sportiva.INCHIESTA - È quanto emerge dalla seconda e ultima proroga delle indagini preliminari disposta, su richiesta dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, nei mesi scorsi. Si tratta di uno stralcio dell'inchiesta principale sul calcio scommesse condotta nel 2004 dai magistrati napoletani (tuttora in corso nei confronti di buona parte degli indagati, mentre per altri è stata disposta l'archiviazione). L'indagine è stata avviata in seguito alle dichiarazioni di Dal Cin, nel giugno 2004, che aveva parlato di una «combriccola» di arbitri controllata dalla Gea.

NUOVE INTERCETTAZIONI - Il titolo di reato ipotizzato (associazione per delinquere) avrebbe consentito agli inquirenti di disporre intercettazioni telefoniche che coprono pertanto un arco di tempo successivo o a quello in cui si fermano le intercettazioni fatte dalla procura di Torino. I pm sono dunque in possesso di una serie di elementi che si riferiscono all'intero campionato 2004-2005. Le conversazioni sono comunque coperte da segreto investigativo in quanto, al momento, l'inchiesta non è approdata ancora nella fase di deposito di atti, come potrebbe essere un'avviso di conclusione delle indagini preliminari o l'emissione di misure cautelari.
06 maggio 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/05_Maggio/06/gea.shtml

marimari
06-05-06, 18:19
l diritto di stupirci!
«Erano cose che si sapevano». Ma come, se erano cose note perché nessuno ha mai parlato? Perché nessuno ha mai cercato di prendere le distanze da certi personaggi? Le spiegazioni sentite ieri in tv da parte di alcuni commentatori lasciano interdetti. Lasciano intendere che il mondo del calcio non solo ha le sue belle mele marce (come succede dappertutto) ma è come avvolto da una nebbia di omertà, di complicità.

Erano cose che si sapevano, inutile stupirsi. Di Moggi si è sempre favoleggiato, della «buona fede» degli arbitri anche, di campionati falsati pure. Di che stupirsi? E invece vogliamo ancora rivendicare il diritto a stupirci, a manifestare rabbia, a esprimere il più ingenuo dei disappunti. Servirà a niente, ma comunque.

Il tradimento sportivo è un tradimento doppio perché inganna le persone ma soprattutto la loro passione, che è totale, cieca, irrazionale. La squadra del cuore è l'unica cosa cui restiamo fedeli tutta la vita, un grande oggetto del desiderio che per essere tale ha bisogno della schiettezza delle favole. Da tempo, invece, il calcio italiano fa di tutto per rovinare i sogni della domenica. La sua forza di trascinamento è tale da permettergli di vivere in una sorta di «illegalità legalizzata». Il marcio ormai è stato descritto in tutti i modi: illeciti, frodi fiscali, bilanci dopati, passaporti falsi e plusvalenze. Forse qualcuno ha pensato all'assuefazione come al suo miglior alleato: se le cose sono risapute e non succede nulla, allora è possibile farla da padrone.


Sarà la giustizia sportiva a controllare il contenuto delle intercettazioni, a provare se sono stati violati o meno i principi di lealtà, correttezza e probità su cui si fonda quel patto sociale che si chiama sport, ma qualcosa è già stato violato per sempre: non per il contenuto delle intercettazioni ma per la rete di connivenza messa in luce dalle intercettazioni. Per questo non ci resta che aggrapparci alle parole del presidente Carraro: «Il mio stato d'animo è come quello di milioni di tifosi, che provano sconcerto, tristezza e rabbia». Si scopre ora che tutte quelle trasmissioni con moviole e movioloni altro non erano che fumo negli occhi, regolamenti di conti, velate forme di ricatto. Che tutti quegli opinionisti che sbraitano in tv, juventinologhi o no, erano, nella migliore delle ipotesi, vittime di un gioco ben più perverso.

Al centro delle inchieste c'è sempre la Gea di Moggi Jr e Chiara Geronzi: forse sarebbe il caso che questa società chiudesse i battenti e liberasse gli ostaggi.

Al centro delle chiacchiere c'è sempre Luciano Moggi, con la sua ora non più leggendaria rete di rapporti; forse sarebbe il caso che anche lui chiudesse baracca e burattini. Perché il calcio riprovi a essere un sogno e la Juve vinca gli scudetti sul campo.

Aldo Grasso


06 maggio 2006

Steppenwolf
06-05-06, 19:57
Direi che, in,luce all'affioramento di queste ultime intercettazioni,riguardanti anche il campionato italiano:
1)
La radiazione di Pairetto,Moggi e figlio,Giraudo ,Mazzini, e vari personaggi collusi e' il minimo.(Bettega ,PER ORA,e' stranamente assente,stranamente perche' lui da calciatore era un vero leader dei maneggi e delle partite truccate.)
2)
Prima avevo dei dubbi,ma ora ci sta' tranquillamente anche l'eliminazione ,l'azzeramento di un certo numero di scudetti.
Il che NON significa, a mio parere ,necessariamente assegnare lo scudetto a chi e' arrivato secondo o assegnarlo del tutto.
Si puo' chiudere quell'annata come capitolo triste ,mafioso del calcio italiano.
Senza scudetto.
E ripartire da zero senza piu'polemiche al riguardo.
3)
Forti pene pecuniarie ,legali ed amministrative a tutta l'amministrazione Fiat..ehm..volevo dire Agnelli.Juventus.
4)
Sicuramente retrocessione della Juve in C2.


Comincino subito I processi.Al plurale.
Quello sportivo ,all'interno dell'amministrazione calcistica E quello penale.

marimari
06-05-06, 21:57
Candido Cannavo'

Dalla gazzetta dello sport

La Juventus non può tacere

Mercoledì sera uno stadio Olimpico stracolmo.E l'indomani cosa trovi ? Due pagine delle Gazzetta,piene di quelli che definirei i dialoghi del disgusto.
Povero amato calcio:ne abbiamo viste tante,non ci è mancato nulla.
Ogni epoca ha avuto i suoi scandali e i suoi specialisti della malversazione.
Ma questa vicenda delle intercettazioni telefoniche credo rappresenti un record.Sento dire:non si configurano reati,non sembra ci siano forme di corruzione specifica,al massimo si potrà arrivare a qualche squalifica.
E Moggi,epicentro della bufera,ci fa sapere alla sua maniera che non si scomoda a parlare,è in silenzio stampa,ma che nessuno si preoccupi perchè è tutto a posto.La frase mi ricorda il titolo di un libro di inquietante contenuto.

Mi auguro che gli uomini guida del nostro sport,se conservano un minimo di dignità,dicano subito:no,non è tutto a posto. Come ieri sera hanno cominciato a fare il presidente del Coni Petrucci:chi ha sbagliato deve pagare.
Qui lo scenario è nauseante,peggiore di qualsiasi scandalo.Coinvolge e sputtana l'intero sistema. Altro che cosa da poco.
E se Moggi tace,c'è chi non può permettersi di tacere:la juve,prima di tutto, di cui Moggi è direttore generale e consigliere d'amministrazione.
Assuma qualsiasi atteggiamento,ma dica qualcosa. Parlino anche la federazione,la Lega,i presidenti che hanno condotto a parole campagne contro la tirannia. Ma ho paura che il silenzio sia contagioso.
Paura ? Paura di che ?

La gente dice: cose che si sapevano. Vizi antichi ormai stratificati.
Immoralità come abitudine. Quando questo giornale denunciò lo scandalo dei rolex,il vistoso regalo natalizio del presidente della Roma Sensi - rolex d'argento per gli arbitri,d'oro per i designatori Pairetto e Bergamo - i due dirigenti avrebbero dovuto scomparire dalla scena. E invece sono rimasti, confermati,figli di un volgare compromesso,a fare quello che facevano prima.

Moggi ha trattato Pairetto da inserviente o da segretario: che cavolo di arbitro mi hai mandato ? E Pairetto,entrando nella commissione Uefa,ha esportato il moggismo in Europa,col consenso implicito della federazione.
Vi pare cosa da poco ?

In questo scenario,Moggi assurge ormai a livello di leggenda.
Un gigante.Nulla sfugge al suo controllo:il mercato è nelle sue mani,la Gea di suo figlio (e di altri figli di papà dal nome importante) allarga l'orizzonte sino a un dominio quasi totale: associa non solo giocatori,ma anche allenatori.

Gli arbitri ,poi, sono la passione di Moggi. E i guardalinee pure. Lui può permettersi persino di convocare due designatori per un incontro a casa di Giraudo. Il primo giorno di raduno arbitrale a Sportilia, Moggi è là. A che titolo non si sà. Linguaggio da padrone del calcio."Questo lo metto a posto io, ora parlo con Carraro,quello è una bestia,una testa di c...."
No,signori. Non è una cosa da poco.

Innocenzo Mazzini, sciaguratamente vice di Carraro, collabora disinvoltamente con le scorribande verbali di Moggi,da del coglione al suo presidente che - imperdonabile - gli ha affidato la Nazionale.
Due anni fa,prima degli Europei,Gorbaciov,uno degli uomini che hanno cambiato la storia del mondo,visitò Coverciano dove la Nazionale era radunata.
Voleva conoscere Totti,Del Piero e Vieri. Dopo una foto con Trapattoni,lo piazzarono in una saletta,dove rimase in vana attesa per un ora. Poi, se ne andò indignato. Testimone dell'episodio,scrissi tutto sulla Gazzetta.
Nè Mazzini nè altri fecero una piega. Anche questo vergognoso siparietto merita di far parte dello scenario.

marimari
06-05-06, 22:18
INTERVISTA A MANCINI



MANCINI: "IO HO LETTO UN LIBRO... "

Sabato, 06 Maggio 2006 15:29:24

APPIANO GENTILE - Questa la seconda sintesi della conferenza stampa di Roberto Mancini in vista di Inter-Siena, gara valida per la 37^ giornata di Serie A Tim, in programma domani pomeriggio allo stadio "Giuseppe Meazza" di San Siro (ore 15.00).

Mancini: è indignato in relazione a tutto quello che uscito sui giornali in questi giorni?
"(ndr.: sorride) Non ho letto i giornali. Ho letto un libro... ".

Veramente non ha letto né sentito nulla in merito alle intercettazioni telefoniche che sono state pubblicate?
"Che cosa sarebbe successo? Che cosa dicono queste intercettazioni?".

Vengono intercettati discorsi tra arbitri dirigenti e personaggi importanti del mondo del calcio italiano. Si parla anche di cose un po' particolari....

"Pensavo ci fossero delle novità e mi chiedevo che cosa fosse successo. Pensavo fossero capitate cose nuove e molto più gravi. Sono cose delle quali si parla da una vita, non c'è nessuna novità di rilievo. Ho difficoltà a parlarne ora non avendo letto e sentito nulla, detto così mi sembra che non ci sia niente di nuovo rispetto agli ultimi dieci anni".

Il suo collega Zeman ha detto che non sono stati rispettati alcuni valori dello sport. Che cosa ne pensa?

"Ripeto: è difficile parlare di cose che non ho letto. Se mi raccontate queste cose, posso dire che non mi state riferendo delle novità".

Ma a questo punto le squadre che si giocato tutto con armi lecite hanno il diritto di arrabbiarsi?

"Posso parlare per me stesso: da allenatore posso aver sbagliato qualche formazione e da giocatore qualche gol. Ma per quanto mi riguarda e nelle squadre nelle quali sono stato... ".

Recentemente ha dichiarato che vincere con l'Inter sarà più bello. Ma, dopo aver sentito tutte queste cose, sorge spontanea una domanda: si potrà vincere davvero con l'Inter?

"Dicevo così perché l'Inter non vince da un po' di tempo, vincere qui avrebbe un sapore diverso. Certo che, a sentire tutte queste cose delle quali state parlando, forse qualche scudetto l'Inter avrebbe potuto vincerlo negli anni passati".

Se Mancini fosse un tifoso andrebbe allo stadio domani dopo tutto quello di cui si è parlato in settimana. E con che spirito?

"Se il tifoso non ha letto i giornali come me, andrà allo stadio. Se li ha letti bisogna vedere. Ma si riferisce ai tifosi dell'Inter o a quelli di altre squadre? Di chi stiamo parlando dall'inizio della conferenza?".

Stiamo parlando delle intercettazioni a Moggi e Giraudo.

"Beh, allora un tifoso dell'Inter può andare tranquillamente allo stadio. Non c'entra nulla un tifoso dell'Inter. Magari soffrirà come sempre, ma allo stadio potrà andare tranquillo".

In queste intercettazioni si è letto che, quando Fabio Cannavaro giocava nell'Inter, gli era stato consigliato di andare a parlare dal presidente Facchetti per chiedere di essere ceduto alla Juventus perché con Mancini non avrebbe avuto spazio. La stessa cosa avrebbe dovuto più o meno fare Ibrahimovic quando giocava nell'Ajax. È una cosa normale che i dirigenti abbiamo questo tipo di contatti per avvantaggiarsi in certe situazioni di calciomercato?

"Questo non lo so. Però ci tengo a dire una cosa: mi sorprende sentire che con me Cannavaro non avrebbe avuto spazio. Non ho mi potuto allenare Cannavaro, nei primi mesi nei quali sono stato all'Inter era infortunato e aveva problemi alla tibia. Ha cominciato ad allenarsi con il gruppo gli ultimi due giorni prima di andare alla Juventus. Non ho mai avuto nessuna preclusione nei suoi confronti, anche perché è sempre stato infortunato da quando sono arrivato".

marimari
06-05-06, 22:55
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/sport/calcio/moggibufe/moggibufe/stor_4812244_54380.jpg


"Pronto... Si Pairetto, l'importante è che l'Inter non vinca, mi piace la faccia del Brindellone quando perdono..."


:fru :fru :fru :fru :fru :fru

gronk
06-05-06, 23:08
MOGGI E FIGLIO IN GALERA!@!@!!!!!!!!
bastardi tangentari che per anni sono apparsi davanti alle telecamere a fare battute ironiche da veri saltinbanchi spaghettari!!!!!! fuori sti merdaioli dal calcio Italiano!!!!:-01#44

nemesis (POL)
06-05-06, 23:54
Candido Cannavo'

Dalla gazzetta dello sport

La Juventus non può tacere

Mercoledì sera uno stadio Olimpico stracolmo.E l'indomani cosa trovi ? Due pagine delle Gazzetta,piene di quelli che definirei i dialoghi del disgusto.
Povero amato calcio:ne abbiamo viste tante,non ci è mancato nulla.
Ogni epoca ha avuto i suoi scandali e i suoi specialisti della malversazione.
Ma questa vicenda delle intercettazioni telefoniche credo rappresenti un record.Sento dire:non si configurano reati,non sembra ci siano forme di corruzione specifica,al massimo si potrà arrivare a qualche squalifica.
E Moggi,epicentro della bufera,ci fa sapere alla sua maniera che non si scomoda a parlare,è in silenzio stampa,ma che nessuno si preoccupi perchè è tutto a posto.La frase mi ricorda il titolo di un libro di inquietante contenuto.

Mi auguro che gli uomini guida del nostro sport,se conservano un minimo di dignità,dicano subito:no,non è tutto a posto. Come ieri sera hanno cominciato a fare il presidente del Coni Petrucci:chi ha sbagliato deve pagare.
Qui lo scenario è nauseante,peggiore di qualsiasi scandalo.Coinvolge e sputtana l'intero sistema. Altro che cosa da poco.
E se Moggi tace,c'è chi non può permettersi di tacere:la juve,prima di tutto, di cui Moggi è direttore generale e consigliere d'amministrazione.
Assuma qualsiasi atteggiamento,ma dica qualcosa. Parlino anche la federazione,la Lega,i presidenti che hanno condotto a parole campagne contro la tirannia. Ma ho paura che il silenzio sia contagioso.
Paura ? Paura di che ?

La gente dice: cose che si sapevano. Vizi antichi ormai stratificati.
Immoralità come abitudine. Quando questo giornale denunciò lo scandalo dei rolex,il vistoso regalo natalizio del presidente della Roma Sensi - rolex d'argento per gli arbitri,d'oro per i designatori Pairetto e Bergamo - i due dirigenti avrebbero dovuto scomparire dalla scena. E invece sono rimasti, confermati,figli di un volgare compromesso,a fare quello che facevano prima.

Moggi ha trattato Pairetto da inserviente o da segretario: che cavolo di arbitro mi hai mandato ? E Pairetto,entrando nella commissione Uefa,ha esportato il moggismo in Europa,col consenso implicito della federazione.
Vi pare cosa da poco ?

In questo scenario,Moggi assurge ormai a livello di leggenda.
Un gigante.Nulla sfugge al suo controllo:il mercato è nelle sue mani,la Gea di suo figlio (e di altri figli di papà dal nome importante) allarga l'orizzonte sino a un dominio quasi totale: associa non solo giocatori,ma anche allenatori.

Gli arbitri ,poi, sono la passione di Moggi. E i guardalinee pure. Lui può permettersi persino di convocare due designatori per un incontro a casa di Giraudo. Il primo giorno di raduno arbitrale a Sportilia, Moggi è là. A che titolo non si sà. Linguaggio da padrone del calcio."Questo lo metto a posto io, ora parlo con Carraro,quello è una bestia,una testa di c...."
No,signori. Non è una cosa da poco.

Innocenzo Mazzini, sciaguratamente vice di Carraro, collabora disinvoltamente con le scorribande verbali di Moggi,da del coglione al suo presidente che - imperdonabile - gli ha affidato la Nazionale.
Due anni fa,prima degli Europei,Gorbaciov,uno degli uomini che hanno cambiato la storia del mondo,visitò Coverciano dove la Nazionale era radunata.
Voleva conoscere Totti,Del Piero e Vieri. Dopo una foto con Trapattoni,lo piazzarono in una saletta,dove rimase in vana attesa per un ora. Poi, se ne andò indignato. Testimone dell'episodio,scrissi tutto sulla Gazzetta.
Nè Mazzini nè altri fecero una piega. Anche questo vergognoso siparietto merita di far parte dello scenario.

Cannavò? Ma scusate a) dormiva B) ci sta prendendo per il culo c) sta cercando di salvarsi il culo
Quante volte ha scritto " di non lamentarsi e vincere sul campo" . E ora esce fuori co sto pistolotto del menga?? si fotta ipocrita.

marimari
07-05-06, 00:16
Cannavò? Ma scusate a) dormiva B) ci sta prendendo per il culo c) sta cercando di salvarsi il culo
Quante volte ha scritto " di non lamentarsi e vincere sul campo" . E ora esce fuori co sto pistolotto del menga?? si fotta ipocrita.


Sta abbandonando la nave che affonda!!:-:-01#19

nemesis (POL)
07-05-06, 00:34
Sta abbandonando la nave che affonda!!:-:-01#19

Insomma un fuglifo esempio di persona e giornalista :-0008n:-0008n:-0008n:-0008n

SPYCAM
07-05-06, 13:40
http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_23966.html

La telefonata, della durata di quattro minuti e cinque secondi, e' del 10 agosto del 2004 alle 23.25.07.
Moggi: Giorgio –
Tosatti: per dire che uno che aveva due minuti di recupero con sei cambi
Moggi: figlio di puttana
Tosatti: e' un incidente che e' durato un minuto e mezzo
Moggi: no no e' un figlio di puttana
Tosatti: e' un grandissimo figlio di puttana, gliel'hai detto al tuo amico Pairetto?
Moggi: no, no, ora glielo dico io non ti preoccupare
Tosatti: e perche' questo pezzo di merda glielo devi dire
Moggi: e' un amico del cazzo o non conta niente o e' un amico del cazzo
Tosatti: no no no e traffica per altre strade eh
Moggi: apposta
Tosatti: e...
Moggi: o non conta niente o e' un amico del cazzo
Tosatti: traffica per altre strade se non l'hai ancora capito
Moggi: no no io Giorgio comincio a capirlo ora
Tosatti: lo so
Moggi: ora siccome ha il telefono chiuso, domattina lo becco io non ti preoccupare
Tosatti: perche', Moggi, questo ha fatto lo stronzo per tutta la partita.




...ORA FORSE SI CAPISCE IL PERCHE' DI QUANTO SEGUE....

Il commento
Ma chi li ripagherà di tutto quel fango?
Avendo espresso forti perplessità sulla sentenza di primo grado, considero questa abbastanza scontata. Non capivo come il giudice unico Casalbore avesse potuto disgiungere le posizioni di Giraudo e Agricola, come avesse condannato il secondo non su prove concrete ma in base a una perizia di un esperto espressosi in modo difforme in altri due processi.
Negli anni in cui la Juve veniva accusata di aver somministrato l’epo, di aver fatto un uso illecito di farmaci consentiti e di frode sportiva, nessuno dei tanti controlli cui eran stati sottoposti i suoi giocatori avevano dato esito positivo. La stessa commissione del Coni sollecitata da Agricola a giudicarlo l’aveva assolto. Su quale base giuridica poteva essere invece, condannato? Evidentemente i tre giudici d’appello (noti per la loro levatura professionale) sono stati ancora più severi, facendo letteralmente a pezzi le tesi dell’accusa. Bocciata per clamorosi errori di diritto (l’inapplicabilità della frode sportiva al caso in questione, per esempio) e di merito (nulla prova la somministrazione di epo).
Ricordando la «catilinaria » di Guariniello contro Giraudo, la determinazione feroce con cui ha cercato di far condannare la Juve in base a teoremi assai arditi, questa sentenza pienamente assolutoria fa riflettere su diverse questioni. La pervicacia con cui la procura e Guariniello, in particolare, hanno condotto una battaglia sfociata quasi in una battaglia personale più che una doverosa ma equilibrata ricerca della verità. Il modo in cui si sono trascurati e nel primo processo e nelle richieste relative al secondo, le ragioni degli imputati.
Eppure non dovevano essere di poco conto se i giudici le hanno accolte in toto, comminando solo una multa di 2 mila euro a Giraudo per violazione della legge sulla sicurezza nei posti di lavoro. Quanto è costato questo accanimento giudiziario protrattosi per anni? Chi ripagherà gli imputati, chi ha lavorato con loro (a cominciare dal c.t. Lippi), la Juve, lo stesso calcio italiano dalle tonnellate di fango piovutegli addosso per un procedimento e una sentenza sbagliati?
È confortante che vi siano ancora giudici sereni e rispettosi del diritto, ma procure e pubblici ministeri non dovrebbero farsi guidare un po’ meno dalla passione, dalla voglia di porsi al centro del sistema (a danno della politica, del sistema bancario, ecc.) e un po’ di più dalla sostanza delle leggi? Il tribunale di Torino non cancella gli insulti, le offese, i cori, le migliaia di articoli diffamatori di cui sono stati fatto oggetto la Juve ed i suoi. Ma restituisce l’onore così malevolmente compromesso e la fierezza delle vittorie conquistate.
Lippi potrà affrontare serenamente il Mondiale, Giraudo e la dirigenza decidere il proprio futuro con un altro peso contrattuale, Federcalcio e Coni chiudere una pratica sgradevole dedicandosi con sempre maggior impegno alla lotta antidoping, quello vero, non quello virtuale.
Giorgio Tosatti
15 dicembre 2005



.....avevo visto giusto, a quanto pare, quando definivo Tosatti un porco asservito al potere......




Voglio vedere il TRICHECO porco cosa dira' stasera
alla Domenica sportiva su moggi e la juve, questa
merda che ci ha sempre attacato , voglio vedere anche
quel altra testa di cazzo di Mazzocchi , la sua reazione
in trasmissione, lui che quando moggi era ospite , ultimamente
spessissimo, era un tappetino asservito ...
Non ci resta che metterci sulla riva del fiume ed aspettare
che passino i cadeveri puzzolenti di tutti questi lacche' . :-01#53

Malik
09-05-06, 19:47
Arbitri, spunta il nome di Farina
La Finanza:"Agevolano società di Moggi"
Si allarga l'inchiesta della Procura romana, che si è interessata alla vicenda arbitri. Nel mirino dei magistrati, oltre a De Santis, Gabriele e Palanca, pare sia spuntato anche Stefano Farina. Il nome del direttore di gara di Novi Ligure sarebbe stato confermato da alcuni controlli della Guardia di Finanza: i quattro arbitri "agevolerebbero società che sono collegate a Moggi o che gravitano nel mondo della Gea".

Se lo scandalo del mondo del calcio è scoppiato con la rivelazione delle intercettazioni telefoniche, anche dall'inchiesta sulla Gea World, in corso dalla Procura di Roma, arrivano importanti sviluppi, che coinvolgono il mondo arbitrale e possibili collusioni con Luciano Moggi e la società del figlio Alessandro.
La svolta arriva nel corso dell'interrogatorio di Ermanno Pieroni, avvenuto nel maggio 2004: "Durante il campionato 2003/04 - ha detto l'ex presidente dell'Ancona - il Messina è stato favorito con 19 rigori, in quanto è notoriamente legato alla Juventus, a Luciano Moggi e al figlio Alessandro, perchè ci sono calciatori e dirigenti legati anche contrattualmente alla Gea e in comproprietà con la Juventus".
La Guardia di Finanza avvia i controlli e ottiene importanti riscontri, come si legge nel rapporto, in cui si parla dei quattro fischietti (Gabriele, Palanca, De Santis e Farina) come "collegati tra loro alla Gea e a Moggi che agevolerebbero sul campo società che sono collegate allo stesso Moggi o comunque che gravitano nel mondo della Gea". Un'accusa gravissima, che potrebbe portare a nuovi scandali nel mondo del pallone nostrano.

www.tgcom.it

marimari
09-05-06, 20:31
http://img300.imageshack.us/img300/8383/mughetti8zv.jpg

marimari
09-05-06, 20:33
Dimenticavo......il gionale è di 8 anni fa!:rolleyes:

Fuori_schema
09-05-06, 20:59
Beh direi che è cambiato poco anzi è peggiorata la situazione.
Sarei curioso di sapere quanti scudetti ha vinto la Giuve nell'era Baldas, visto come lo trattava al telefono doveva essere una festa.

Malik
09-05-06, 21:10
Beh direi che è cambiato poco anzi è peggiorata la situazione.
Sarei curioso di sapere quanti scudetti ha vinto la Giuve nell'era Baldas, visto come lo trattava al telefono doveva essere una festa.


Baldas era il designatore arbitrale nel 1998. Fu lui a mandare Ceccarini a Torino.