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Baltik
06-05-06, 18:46
Induismo: Origini Indo Europee
La fonte letteraria più antica per la storia dell'Induismo è il Rigveda (Rgveda), i cui inni furno composti principalmente durante gli ultimi due, tre secoli del secondo millennio BC. La vita religiosa esposta in questo testo non è quella dell'Induismo ma d'un sistema religioso sacrificale anteriore, conosciuto generalmente come Brahmanesimo o Vedismo, che si è sviluppato in India fra gli invasori Ariani. Questa fazione d'un gruppo collegato di tribù nomadi e seminomadi, originalmente abitava le lande site fra la steppa della Russia del Sud e l' Asia centrale, portò con sé il cavallo, l'uso del carro e la lingua Sanskrita. Altre tribù di questa gente sono penetrate in Europa, portando con loro le lingue indoeuropee che si sono sviluppate nei principali gruppi di lingue oggi parlati nelle nazioni europee.

http://www.vedanta.it/induismo/storia/02_indoeuropee.htm


Prima di arrivare nel subcontinente indiano (c. 1500 BC), gli Ariani furono in contatto con gli antenati degli Iraniani, come provano le somiglianze fra il Sanskrito e le prime lingue iraniane sopravvissute. Quindi, la religione del Rigveda contiene gli elementi di tre strati evolutivi: un primo elemento comune a la maggior parte delle tribù indoeuropee; un elemento successivo in comune con i primi Iraniani; e un elemento acquisito nel subcontinente indiano stesso, dopo le le principali migrazioni Ariane. L'Induismo è il risultato della continua crescita di elementi successivi, derivati dagli originali abitanti non-Ariani, da fonti esterne e dai geniali riformatori di tutti i periodi.

L'Induismo ha alcune aspetti diretti propri dell'eredità indoeuropea. Alcuni rituali della cerimonia indù di nozze, notevole la circumambulazione del fuoco sacro ed lo stesso culto del fuoco domestico, hanno loro radici nel remoto passato indoeuropeo. Lo stesso è probabilmente vero per l' abitudine della cremazione ed alcune funzioni del culto degli antenati. Il Rigveda contiene molti altri elementi indoeuropei, quali il culto dei deità maschili del cielo con i sacrifici e l' esistenza del antico dio del cielo Dyaus, il cui nome è coniato con quelli del Zeus classico della Grecia e di Giove di Roma . Il paradiso Vedico, "il mondo dei padri", ricorda il Valhalla germanico e sembra inoltre essere un' eredità indoeuropea.

Origini Indo-Iraniane.
L' elemento Indo-Iraniano nel tardo Induismo principalmente si ritrova nella cerimonia di iniziazione (upanayana) effettuata dai ragazzi dei tre caste superiori, un rito che sia sia nell'Induismo che nello Zoroastrismo comporta la legatura d'un cordone sacro. Il dio Vedico Varuna, oggi un dio minore Vedico del mare, compare nel Rigveda come condividendo molte delle caratteristiche dello Zoroastrico Ahura Mazda (Signore saggio); l'allucinogena sacra bevanda soma corrisponde alla sacra haoma dello Zoroastriasmo. (Vedere Zoroastrismo e Parsismo.)

Origini Indigene.
Anche nelle parti precedenti del Rigveda la religione già aveva acquistato le numerose caratteristiche specificamente indiane. Alcuni delle Divinità principali, per esempio, non hanno controparti indoeuropee o indo-Iranian individuabili. Anche se alcune nuove caratteristiche possono evolversi interamente nel quadro degli Ariani, si presume generalmente che molte di loro provengono dall' influenza degli abitanti indigeni. Gli Ariani Vedici non potrebbero mai essere venuti in contatto diretto con la civilizzazione della valle di Indo all'inizio, ma la religione della cultura della valle li ha indubbiamente influenzati.

RibelleSano
06-05-06, 19:16
Articolo molto ma molto interessante. Ringrazio quindi Baltik per averlo postato.

Solo una domanda: ho visto che si fa riferimento a delle Divinità quindi si può parlare dell'Induismo come una religione Politeista. Perché, allora, qualcuno (non ricordo chi... :i ) qui sul forum affermò che non lo é?

Ringrazio chi mi vorrà rispondere.

Buon sabato sera.

Roberto

stuart mill
06-05-06, 20:36
Articolo molto ma molto interessante. Ringrazio quindi Baltik per averlo postato.

Solo una domanda: ho visto che si fa riferimento a delle Divinità quindi si può parlare dell'Induismo come una religione Politeista. Perché, allora, qualcuno (non ricordo chi... :i ) qui sul forum affermò che non lo é?

Ringrazio chi mi vorrà rispondere.

Buon sabato sera.

Roberto
si allora, funziona così: le singole religioni,(per esempio gli hare krishna) adorano un Dio (nella fattispecie krishna), il quale ha amici e servitori (deva, cioè dei). Ma per le singole reluigioni attuali, Dio è un uno, dato che è un tutto. Poi certo, l'induismo in se e per se, è la base politeista e ancestrale in cui affondano le radici le religioni indù più recenti: per esempio, i 4 veda non sono tenuti in grosdsa considerazione dai vaishnava (tra cui gli hare krishna) proprio perchè politeisti, mentre loro si basano sulla dottrina del vedanta (letteralmente, la parte finale dei veda) cioè pricipalmente mahabharata (che contiene la b. gità), le upanishad (principalmente, ma non solo, la sriisopanishad), poi lo srimada bhagavatam purana (appunto un purana e non un veda), e poi tutt le opere paramparà (cioèp che seguono una successione di maestri autorizzati), per esempio il ramayana etc.
Ora, bisognerebbe conoscere degli shivaiti per sapere come fanno loro, ma per quanto riguarda i seguaci di krishna, la situazione è all'incirca quella ch ho descritto io.
Tuute le inesattezze eventuali sono dovute alla mia conoscenza teorica non sublime.:D

alexeievic
06-05-06, 21:18
per molti indiani, Dio, nella sua seppure unicità, si manifesta in diversi modi... e quindi anche se la Dea Kalì puo' all'apparenza sembrar diversa dal Dio Shiva che danza sulle cime dei monti Himalayani, entrambi pero' sono emanazioni della stessa entità divina...... questo non sempre, questo non per tutti gli indiani, ma questo giustifica l'apparente contrasto tra monoteismo teorico e politeismo apparente....


devo aggiungere che la datazione del RG Veda fatta dalla citazione di Baltik è comunque un'ipotesi... ci sono altre teorie, altre datazioni.... quelle autoctone (molte) fanno risalire a circa 5000 anni fa l'origine di tali testi... oltretutto le recenti scoperte archeologiche di Moenjro Daro (si scriverà cosi'?) e delle civiltà dell'Indo, stanno aprendo una breccia che potrebbe far crollare la ricostruzione cronologica e storica dell'umanità.... ma non è nè la sede e nè il momento di parlare di questo..

Anche la stessa teoria degli ariani e della loro invasione dell'india (teoria voluta e protetta negli anni dai dominatori inglesi ai quali serviva per giustificare una sorta di "superiorità" nei confronti dei popoli locali) non è nè certa e nè tantomeno unanimamente condivisa... ci sono dei testi e degli studiosi che ne parlano confutando questa teoria....

ma mi sto dilungando in troppe cose..... era solo per dire che l'articolo, seppur interessante di Baltik contiene molte ipotesi, molte teorie, talune generalmente accettate, altre un po' meno, ma non è la verità colata... tutto qua...

stuart mill
06-05-06, 22:35
grazie alex per il tuo intervento chiarificatore. Detto da chi, come te, conosce i veda da anni, ha un peso molto maggiore

Baltik
06-05-06, 22:40
studio profondamente e nello specifico indoeuropeismo in tutte le sue forme da oramai un decennio inoltrato, e credo che la teoria "arya" sia pressochè attualmente inattaccabile, storia- archeologia, genetica- antropologia- linguistica-simbolismo e religiosità mai come in questo caso si autoconfermano vicendevolmente per ricerca e risultati ampliamente dimostrabili.(da oriente ad occidente)

che l'antichità dei "veda" sia retrogradabile è assolutamente condivisibile
(io opterei per i diecimila anni e passa dal primario distaccamento artico)

che gli inglesi ne abbiano approfittato (come sempre) per instaurare il solito
"antropocentrismo bianco" è altrettanto palese, ma il signor Alexeievic credo
che immaginerà quanto sia profondo il vero distacco spirituale aryo,da certo
biologismo di "maniera" promulgato dai soliti noti, che rimangono anch'essi
collusi inconsapevolmente nel vortice non finito e indefinibile del samsàra.(e stia pur tranquillo che le alte caste arya yudhisthirà dai brhahmakàyka agli amarai pushkar in rajastan presenti in india sanno ben discernere ciò che è divenuto spiritualmente occidentale,da ciò che non lo è per definizione)
certamente la civiltà indiana pre "aryana" ha il suo grande valore di insegnamenti sottili,e difatti è ben stata mantenuta in considerazione dagli antichi nostri padri
(l'inno della battaglia dei dieci re di sudas paijavanà è esplicito in tal senso)

per chi voglia avventurarsi con cognizione in questa grande discesa (e risalita)
consiglio sempre il grande brhàmhan Tilak come prima opera da leggere e rileggere.



saluti (e grazie di cuore per aver aperto questo spazio su pol!)

stuart mill
06-05-06, 22:48
studio profondamente e nello specifico indoeuropeismo in tutte le sue forme da oramai un decennio inoltrato, e credo che la teoria "arya" sia pressochè attualmente inattaccabile, storia- archeologia, genetica- antropologia- linguistica-simbolismo e religiosità mai come in questo caso si autoconfermano vicendevolmente per ricerca e risultati ampliamente dimostrabili.(da oriente ad occidente)

che l'antichità dei "veda" sia retrogradabile è assolutamente condivisibile
(io opterei per i diecimila anni e passa dal primario distaccamento artico)

che gli inglesi ne abbiano approfittato (come sempre) per instaurare il solito
"antropocentrismo bianco" è altrettanto palese, ma il signor Alexeievic credo
che immaginerà quanto sia profondo il vero distacco spirituale aryo,da certo
biologismo di "maniera" promulgato dai soliti noti, che rimangono anch'essi
collusi inconsapevolmente nel vortice non finito e indefinibile del samsàra.(e stia pur tranquillo che le alte caste arya yudhisthirà dai brhahmakàyka agli amarai pushkar in rajastan presenti in india sanno ben discernere ciò che è divenuto spiritualmente occidentale,da ciò che non lo è per definizione)
certamente la civiltà indiana pre "aryana" ha il suo grande valore di insegnamenti sottili,e difatti è ben stata mantenuta in considerazione dagli antichi nostri padri
(l'inno della battaglia dei dieci re di sudas paijavanà è esplicito in tal senso)

per chi voglia avventurarsi con cognizione in questa grande discesa (e risalita)
consiglio sempre il grande brhàmhan Tilak come prima opera da leggere e rileggere.



saluti (e grazie di cuore per aver aperto questo spazio su pol!)

il problema che tu lo studi l'indoeuropeismo, ma altri praticano direttamente...
la teoria arya non la conosco a fondo, ho letto però degli articoli di evola e sto leggendo il re del mondo di guenon. Ora, magari è possibile, visto che io ho (appassionato di religione norrena[thor, odino etc]) e in effetti ho trovato parecchie similitudini fra scandinavi e orientali. Però potrebbe essere andata al contrario, e cioè che gli arya dall'india si sono poi spostati in nord europa...
se ti interessa, recupero da un altro forum una serie di articoli scritti da me su quweste similitudini.
Pensiam alla svastika, trovata in oriente in grecia, in scandinavia etc...
sul valore della civiltà precedente, concordo.
qual'è questo inno di cui parli?
per quanto riguarda i ringraziamenti, siamo io e alexievic che ringraziamo te e gli altri per aver reso possibile, con la vostra partecipazione, di non far naufragare suul nascere il progetto :)

RibelleSano
07-05-06, 13:37
Ringrazio per le risposte.

E' all'incirca come per alcuni pagani: credono in alcune divinità che però sono l'emanazione di un unico Dio (ne ho parlato con loro nel forum Paganesimo e Politeismo).

Buona Domenica,

Roberto

RibelleSano
07-05-06, 13:39
il problema che tu lo studi l'indoeuropeismo, ma altri praticano direttamente...
la teoria arya non la conosco a fondo, ho letto però degli articoli di evola e sto leggendo il re del mondo di guenon. Ora, magari è possibile, visto che io ho (appassionato di religione norrena[thor, odino etc]) e in effetti ho trovato parecchie similitudini fra scandinavi e orientali. Però potrebbe essere andata al contrario, e cioè che gli arya dall'india si sono poi spostati in nord europa...
se ti interessa, recupero da un altro forum una serie di articoli scritti da me su quweste similitudini.
Pensiam alla svastika, trovata in oriente in grecia, in scandinavia etc...
sul valore della civiltà precedente, concordo.
qual'è questo inno di cui parli?
per quanto riguarda i ringraziamenti, siamo io e alexievic che ringraziamo te e gli altri per aver reso possibile, con la vostra partecipazione, di non far naufragare suul nascere il progetto :)

A me interessa. Se non ti costa troppa fatica leggo il tutto molto volentieri.

Roberto

alexeievic
07-05-06, 20:53
studio profondamente e nello specifico indoeuropeismo in tutte le sue forme da oramai un decennio inoltrato, e credo che la teoria "arya" sia pressochè attualmente inattaccabile, storia- archeologia, genetica- antropologia- linguistica-simbolismo e religiosità mai come in questo caso si autoconfermano vicendevolmente




lungi da me voler “attaccare” le tue convinzioni o i tuoi studi, ma reputo che essi (ed esse) possano basarsi (ed in effetti lo fanno, secondo me) su teorie non solo non completamente dimostrabili ma, secondo il mio punto di vista, fasulle…. Mi spiego… brevemente…

Secondo me non sono gli ariani vedici ad aver penetrato l’india dall’esterno facendo crollare la civiltà “harappana”, ma, al contrario, ne furono invece i creatori e gli abitanti.

Congetture linguistiche e speculazioni archeologiche sono invece i veri padri della teoria dell’invasione ariana. Tra l’altro, i discendenti degli ariani (gli hindu’) non hanno la minima memoria di una invasione dell’india. Non esiste nessun documento o reperto e nessun riferimento nelle antiche scritture degli hindu e nemmeno in quelle di religioni non vediche. Il documento piu’ antico in lingua indoeuropea è il RG-VEDA (scritto in una forma arcaica di sanscrito) e non parla di una terra d’origine diversa dall’india. Entrando nel merito dell’analisi climatica, della flora e della fauna, ed anche geografico-morfologica, si deduce che tutto corrisponde all’india del nord. Peraltro la memoria collettiva di una invasione straniera non è presente nemmeno nei popoli di lingua dravidica, ovvero gli “invasi”… i pre-ariani dell’india del nord, spinti a sud secondo la teoria filo-invasione ariana.

Esiste una decisa e forte continuità culturale tra i reperti archeologici della civiltà indo-sarasvati e la successiva civiltà-società hindu: nelle idee religiose, nelle arti, nell’artigianato, nell’architettura, nella scrittura, nel sistema di pesi e misure. I sostenitori della teoria “invasione ariana” sostengono che cio’ è possibile perché gli ariani adottarono in blocco la cultura dei popoli dell’indo…

A livello archeologico, si sostiene che gli scavi nella valle dell’indo non hanno portato alla luce nulla di prettamente vedico; e sottolineano altresi’ la differenza tra la cultura nomade che dicono di intravedere nel RGVEDA e la cultura urbana conservata nelle rovine di Mohenjo daro… Ma il sito di Mehrgarh (pakistan), datato 6.500 a.c. ha prodotto testimonianze dell’uso del rame, dell’orzo e del bestiame in un tempo molto remoto. Tutti elementi che corrispondono alla cultura del popolo vedico. Inoltre molti siti harappani hanno rivelato altari per il fuoco costruiti allo stesso modo di quelli vedici. Inoltre, una lettura piu’ critica dei testi vedici mostra le città come parte integrante della cultura vedica… altro che nomadi..

L’invasione ariana dell’india è stata ritenuta possibile grazie all’uso di carri tirati da cavalli, come in medioriente nelle invasioni degli altri indoeuropei. La teoria che i popoli dell’indo non conoscessero i cavalli è stata pero’ smentita dai ritrovamenti che dimostrano l’esistenza del cavallo nei siti harappani e pre-harappani. Anche in caverne paleolitiche c’è la presenza del cavallo.

L’RG VEDA degli ariani descrive inoltre un ambiente e sistemi fluviali che corrispondono a quelli prevalenti prima del 1900 a.c. o del 2.600 a.c.. La civiltà harappana era ubicata nella medesima regione fluviale della cultura vedica. I VEDA parlano invece di uno spostamento della popolazione dall’antico fiume SARASVATI (oggi prosciugato) al Gange. Spostamento testimoniato nei reperti archeologici ed anche nelle successive scritture post-vediche (Purana) che iniziano a parlare non piu’ del Sarasvati ma del Gange come fiume sacro.

L’RG VEDA è basato su un sistema astronomico e un calendario risalente all’età delle Pleiadi-Krittika (Toro) del 2.500 a.c.. (L’epoca harappana. ) e anche prima.

L’archeologo britannico Mortimer (si chiama come il cattivo di Sherlock Holmes…) Wheeler ipotizzo’ che le città harappane furono distrutte con violenza. Tale congettura è stata presa come dato di fatto anche da studiosi successivi.
In nessuno dei livelli archeologici di tali città ci sono segni di saccheggi, distruzioni o incendi. E’ invece plausibile che siano state abbandonate in seguito ad importanti sconvolgimenti climatici (ad esempio la fine del fiume sarasvati)..

Ricordiamo che il geografo greco STRABONE (morto circa nel 10 a.c.) riferi’ che Aristobulo, in missione in india, trovo’ un paese con mille città e villaggi abbandonati perché un fiume aveva cambiato corso. Tra l’altro l’india continua ad essere una zona tettonica iper-attiva.

La cultura della ceramica grigia dipinta nella regione occidentale del Ganga, è spesso chiamata a sostegno della teoria pro-invasione ariana. I test al carbonio 14 dicono che essa è datata 1100 a.c…. troppo presto per la data della proposta invasione…

L’RG VEDA mostra un elevato livello filosofico e culturale… C’è uno sviluppo dietro ad esso.. Non è certo prodotto da un popolo primitivo ma da una cultura matura con tradizioni antiche… che non arriva certo a cavallo come dei barbari…

Mi fermo altrimenti ci dilunghiamo troppo… tanto per dire che tutta stà certezza dell’invasione ariana io non la ho…. Tengo inoltre a precisare, per correttezza, che ho dovuto rileggere qua e là qualche testo per scrivere quanto sopra e che quindi non è farina del mio sacco… io non sono mai stato a fare l’archeologo in india… pero’ mi baso non solo sui testi accademici ufficiali, ma anche su quei testi di chi, nelle accademie, farà coraggiosamente poca carriera proprio per avere teorie non-ufficiali…

audace12
07-05-06, 21:04
Gli ultimi libri di Graham Hancock sono dedicati alle citta' sommerse,al largo delle coste dell'India e della Cina.Questo per riallacciarsi alla datazione della civilta' vedica,che l'autore dice provenire da queste citta' e dalle ampie zone sommerse alla fine dell'ultima era glaciale

stuart mill
07-05-06, 22:03
Ringrazio per le risposte.

E' all'incirca come per alcuni pagani: credono in alcune divinità che però sono l'emanazione di un unico Dio (ne ho parlato con loro nel forum Paganesimo e Politeismo).

Buona Domenica,

Roberto

prego, si diciamo che il paragone calza. Appena ho un pò di tempo (o domani o martedì) ti posto tutto il materiale che riesco a recuperare)

stuart mill
07-05-06, 22:06
alexievic]Secondo me non sono gli ariani vedici ad aver penetrato l’india dall’esterno facendo crollare la civiltà “harappana”, ma, al contrario, ne furono invece i creatori e gli abitanti.

quoto

stuart mill
08-05-06, 09:13
Gli ultimi libri di Graham Hancock sono dedicati alle citta' sommerse,al largo delle coste dell'India e della Cina.Questo per riallacciarsi alla datazione della civilta' vedica,che l'autore dice provenire da queste citta' e dalle ampie zone sommerse alla fine dell'ultima era glaciale
interessante. Mi potresti dire i titoli?

poi interessante aprire il mahabharata (in italiano non c'è però solo inglese) e leggere di armi nucleari etc. Nella gità (u estratto del mahabharata) ufficiale degli hre krishna, per esempio, prabhupada (fondatore degli hare), parla nelle pagine iniziali, proprio di queste armi, montate sui vimana, apparecchi volanti di grande potenza. Parla di una guerra mondiale che fece centinaia di milioni di morti in pochi giorni etc
Tutto questo ovviamente rafforza l'idea della ciclicità del creato, le cui ere secondo i veda si dividerebbero in:

krytayuga,(età oro), tretayuga(età argento), dvparayuga(età bronzo), kali yuga(età ferro). Tutte assieme formano la quadruplice era (mahayuga) che a sua volta è contenuta in un wera maggiore e così via

stuart mill
08-05-06, 09:58
SURYA SIDDHANTA
* Per altri riferimenti, vedi sezione Astronomia di
ScienzeAntiche --
(Traduzione e commento di Manuele)
1:15 * Dodicimila anni celesti formano un ``Chaturyuga'' (una quadruplice era); dodicimila anni
celesti corrispondono a diecimila volte quattrocentotrentadue anni solari
1:16 * La quadruplice era possiede un'alba e un tramonto. Ognuna di queste quattro ere si
differenzia dall'altra come durata e questo dipende dal grado di Satva*Guna (virtù), in esse
contenuta
1:17 * La decima parte di un Chaturyuga moltiplicato per quattro, per tre, per due e per uno, danno
l'esatta lunghezza di ciascuna era. La sesta parte di ogni era corrisponde alla durata di un alba e alla
durata di un tramonto
SPIEGAZIONE
Un periodo di 4.320.000 anni solari è ordinariamente è designato come grande era o Mahayuga,
termine che nel Surya*Siddhanta compare con il nome di Chaturyuga o quadruplice era.
Sotto abbiamo semplificato il calcolo delle varie ere con delle tabelle:
CHATURYUGA O MAHAYUGA
Durata in anni solari Durata in anni divini
Sandhya (alba) 720.000 2.000
Chaturyuga o Mahayuga 2.880.000 8.000
Sandhya (tramonto) 720.000 2.000
Totale 4.320.000 12.000
KRITAYUGA O ETA' DELL'ORO
Durata in anni solari Durata in anni divini
Sandhya (alba) 144.000 400
Kritayuga 1.440.000 4.000
Sandhya (tramonto) 144.000 400
Totale 1.728.000 4.800
TRETAYUGA O ETA' DELL'ARGENTO
Durata in anni solari Durata in anni divini
Sandhya (alba) 108.000 300
Tretayuga 1.080.000 3.000
Sandhya (tramonto) 108.000 300
Totale 1.296.000 3.600

DVAPARAYUGA O ETA' DEL BRONZO
Durata in anni solari Durata in anni divini
Sandhya (alba) 72.000 200
Dvaparayuga 720.000 2.000
Sandhya (tramonto) 72.000 200
Totale 864.000 2.400
KALIYUGA O ETA' DEL FERRO
Durata in anni solari Durata in anni divini
Sandhya (alba) 36.000 100
Kaliyuga 360.000 1.000
Sandhya (tramonto) 36.000 100
Totale 432.000 1.200
Il Surya Siddhanta non menziona mai i nomi delle ultime tre ere. I nomi della prima e dell'ultima
era, derivano dal gioco dei dadi: ``Krita'' è il lato del dado marcato con quattro punti è il lato
fortunato o vincente; ``Kali'' è il lato del dado marcato con un solo punto ed è il lato sfortunato o
perdente. Non conosciamo il significato originale degli altri due nomi, si può solo dedurre che Treta
da ``Tri'' significhi ``tre'' e ``Dva'' ``due''.
I numeri quattro, tre, due, ed uno, sono in relazione alla lunghezza in ``anni celesti'' (4000 per il
Kritayuga, 3000 per il Tretayuga, 2000 per lo Dvaparayuga e 1000 per il Kaliyuga).
Gli appellativi di età dell'oro, età dell'argento, età del bronzo ed età del ferro, sono antichissimi ed
in relazione con le molteplici storie che caratterizzano la religione Indù.
Su ciò che caratterizza queste ere, possiamo leggere qualcosa nella ``Manu*Samitha''.
Negli antichi testi di filosofia indiana, Dharma, la religione è rappresentata da una mucca. Si dice
che durante l'età dell'oro, questa mucca rimane stabile su quattro zampe, la verità e la giustizia
abbondano e la durata della vita umana è di 400 anni (qualcuno dice che sono anni celesti e non
solari).
In ogni era seguente, questa mucca perde una gamba e la lunghezza della vita si riduce di cento
anni, così che durante l'attuale età del ferro, Dharma si regge su una gamba sola e la lunghezza
della vita degli umani è di circa 100 anni. I numeri che troviamo nei nomi delle quattro ere, possono
avere a che fare con le gambe su cui si regge questa mucca.
Nel Vishnu*Purana, viene data un ampia descrizione sui disagi che caratterizzano l'età del ferro.
Qualcuno afferma (a torto) che il sistema delle ere, non sia di origine astronomica, tuttavia ci si rifà
all'astronomia per fissare l'inizio dell'età del ferro e tutte le storie in essa contenute. Questo sistema
di datazione veniva usato sia dai Purana sia dalla Manu Samitha. L'intera cosmogonia indiana è
permeata di particolari astronomici.
Manu si limita a chiamare la quadruplice era con il nome di ``era celeste'', e dice che questa dura
12.000 anni, sono poi i commentatori che spiegano che si tratta di 12.000 anni celesti (meglio dire
astronomici). Questo accomuna il modo di pensare di Manu, con il modo di esprimersi dei Purana.
Ma il calcolo delle ere non finisce qui, esistono periodi di tempo assai più lungi di quelli gia
descritti.
1:18 * Settantuno Mahayuga compongono un Manvantara, il suo nascere e il suo tramonto, hanno
una durata simile a quella di un Kritayuga (1.728.000 anni), Alla fine di ogni Manvantara piove,
avviene un diluvio.

1:19 * Quattordici Manvantara (completi di ``Sandhya'', albe e tramonti), compongono un Kalpa: il
Sandhya di un Kalpa equivale alla durata di un Kritayuga.
SPIEGAZIONE
La tavola che segue illustra la composizione di un Manvantara e di un Kalpa:
Anni solari Anni celesti
Sandhya (Alba) 1.728.000 4.800
71 Mahayuga 306.720.000 852.000
Sandhya (Tramonto) 1.728.000 4.800
Durata di un Manvantara 308.448.000 856.800
14 Manvantara 4.318.272.000 11.995.200
Durata di un Kalpa 4.320.000.000 12.000.000
I motivi per cui i numeri quattordici e settantuno siano stati usati nel costituire un Kalpa è ovia.
Nella divisione di quattordici per due, è riconosciuta l'influenza del numero sette, mentre alla durata
stessa di ogni divisione troviamo due periodi intermediari, (un alba e un tramonto) di durata uguale.
Settantuno Mahayuga danno vita a un lungo periodo chiamato Manvantara, la cui durata è di
308.448.000 anni solari, quattordici Manvantara danno vita ad un lunghissimo periodo chiamato
Kalpa o ``Giorno di Brahma'' la cui durata è di 4.320.000.000 di anni solari. Per giorno di Brama
s'intendono solo le dodici ore di luce, quindi la notte di Brahma è altrettanto lunga...
Settantuno Mahayuga formano un Manvantara
Mille Mahayuga formano un giorno di Brahma
Duemila Mahayuga formano ventiquattro ore per Brahma
Il termine Manvantara, al letterale significa ``un altro Manu'', quindi un altro patriarca o patriarcato.
Le parole uomo, umano, umanità, ecc., hanno tutte origine da Manu... seguendo la logica di questi
insegnamenti, possiamo identificare l'Adamo biblico come uno dei sette Manu, di cui parlano le
scritture vediche, il Dio biblico comincia a creare partendo dalle acque, e attraverso il Surya
Siddhanta, sappiamo che il succedersi di ogni Manvantara è caratterizzato da un ``diluvio''. Adamo e
Noè erano sicuramente due personaggi differenti, ma noi sappiamo dell'esistenza di ben quattordici
Manu (sette Manu sono gia apparsi e sette Manu devono ancora apparire).
Manu è considerato figlio del Dio del Sole (Vivasvant) e progenitore della razza umana. Al termine
di un Manvantara, un diluvio sconvolgerà l'universo uccidendo molti uomini, ma al nascere di un
nuovo Manvantara, tutto si ripeterà e Manu ancora una volta sarà il progenitore della razza umana.
1:20 * Un Kalpa è composto da mille Mahayuga, questo è detto giorno cosmico o giorno di Brahma,
al termine di tale periodo ogni cosa verrà distrutta e inizierà il Pralaya, la notte cosmica o notte di
Brahma. Il giorno e la notte cosmica, possiedono la stessa durata.
1:21 * Brahma, in accordo alla lunghezza dei suoi giorni, vivrà per cento anni e metà della sua vita è
ormai trascorsa.
SPIEGAZIONE
Già abbiamo indicazioni di una distruzione parziale che avviene al termine di ogni era minore e ciò
accade anche al termine di ogni Manvantara.

A ogni cambio di era necessitano nuove rivelazioni per l'umanità, mentre al termine di ogni
Manvantara necessita anche un nuovo patriarca, un nuovo capostipite, un nuovo padre per
l'umanità.
In realtà al termine di ogni era (Yuga) e patriarcato (Manvantara) avverranno solo distruzioni
parziali di questo universo.
In accordo ai Purana, esistono solo due tipi di distruzione che possono chiamarsi tali, quella che
avviene con ogni Pralaya o notte cosmica e quella che avviene con ogni Mahapralaya o morte di
Brahma.
Durante il Pralaya, tutte le creature moriranno e le loro anime rimarranno come incoscienti per tutta
la durata della notte cosmica. Con l'arrivo dell'alba della nuova era, in accordo al proprio Karma,
ogni anima tornerà a nascere.
Durante il Mahapralaya, non solo gli esseri viventi cesseranno di esistere, ma tutta la materia che
comprende l'universo, sarà riassorbita in ciò che gli aveva dato origine. La tavola che segue illustra
con maggiore chiarezza, l'enorme lunghezza che caratterizzano i periodi o le ere indiane.
Durata in anni solari Durata in anni celesti
Kalpa (un giorno per Brahma) 4.320.000.000 12.000.000
Pralaya (una notte per Brahma 4.320.000.000 12.000.000
Mahakalpa (l'intera vita di Brahma) 311.040.000.000.000 864.000.000.000
Mahapralaya (morte di Brahma) 311.040.000.000.000 864.000.000.000
L'enorme periodo chiamato Mahakalpa, nei Purana è spesso chiamato ``Para'' o estremo periodo,
mentre mezzo Para è detto ``Paradha''. C'è un espressione nel testo che parlando di questo
lunghissimo periodo, dice, ``Param Ayuhihi'' (questo è il più lungo tra i periodi). Molti
commentatori, affermano che cento anni per Brahma, costituiscono un solo giorno per Visnu, altri
affermano che cento anni di Brahma sono pari a un battere di palpebre dell'occhio di Krishna.
1:22 * Nel Kalpa attuale, sono gia trascorsi sei completi Manvantara, ora viviamo nel settimo.
L'attuale è il Manvantara di Manu figlio di Vivasvant, di quest'ultimo ventisette Mahayuga sono
gia trascorsi.
1:23 * Nel presente ventottesimo Mahayuga, il Kritayuga è gia trascorso. E' da questo momento,
che dobbiamo cominciare a calcolare il tempo.
SPIEGAZIONE
La designazione della parte già trascorsa di questo immenso periodo, sembra essere precisa. Quanto
è affermato trova pieno accordo con quello che è scritto nei Purana. Il nome del presente Kalpa è
``Varaha'' o periodo del cinghiale, questo perché Brahma al termine della notte cosmica, nel
compiere di nuovo l'atto della creazione prese la forma di quel Animale. Il Kalpa precedente si
chiamava ``Padma'' o periodo del fiore di loto.
Ma questa nomenclatura non è universalmente accettata: in alcuni lessici, sotto il nome Kalpa,
troviamo un altro sistema di nomi, attribuiti a questi periodi.
La Manu Samita, chiama i Manvantara con i nomi dei Manu che gli danno origine.
Il Surya Siddhanta è stato rivelato alla fine dell'ultimo Kritayuga, quello è il periodo, ove i calcoli
astronomici hanno il loro inizio. In accordo a questo testo possiamo sapere, quanti anni fa, questa
scienza ci è stata rivelata dal Dio del Sole.

Durata in anni solari Durata in anni celesti
Sandhya (alba) 1.728.000 4.800
6 Manvantara 1.850.688.000 5.140.800
27 Mahayuga 116.640.000 324.000
Anni trascorsi fino all'ultimo Mahayuga 1.969.056.000 5.469.600
Ultimo Kritayuga 1.728.000 4.800
Anni trascorsi del presente Kalpa 1.970.784.000 5.474.400
Mezzo Mahakalpa (mezza vita di Brahma) 155.520.000.000.000 432.000.000.000
Mahakalpa alla fine dell'ultimo Kritayuga 155.521.970.784.000 432.005.474.400
Tretayuga 1.296.000 +
Dvaparayuga 864.000 +
Kaliyuga 5.102 = (Il Kaliyuga dura 432.000 anni, circa 5.102 sono già trascorsi)
Totale 2.165.102
Il Surya Siddhanta, è stato rivelato circa 2.165.102 anni fa dal Dio del Sole.
1:24 * Cento volte quattrocentosettantaquattro anni divini sono trascorsi mentre Brahma era
impegnato nel creare l'universo animato e inanimato, nel creare le piante, le stelle, gli Dei, i
Demoni ed il resto.
SPIEGAZIONE
La tavola che segue mette in evidenza ciò che è descritto nel verso.
Durata in anni solari Durata in anni celesti
Dall'inizio del Kalpa 1.970.784.000 * 5.474.400*
Il tempo occorso per creare 17.064.000= 47.400=
Ciò che rimane è 1.953.720.000 5.427.000
17.064.000 è il tempo impiegato da Brahma per creare l'universo così come lo conosciamo.
Dall'inizio dell'ultima creazione alla stesura di questo testo sono passati 1.970.784.000 di anni.
Mentre dall'inizio dell'ultima creazione ai giorni nostri, sono trascorsi circa 1.972.949.000 di anni.

continua su: http://www.scienzeantiche.it/astrologia/surya_siddhanta.pdf

alexeievic
08-05-06, 14:46
poi interessante aprire il mahabharata (in italiano non c'è però solo inglese) e leggere di armi nucleari etc.

credo che qui ci sia una versione italiana...

http://www.isvara.org/biblioteca/

alexeievic
08-05-06, 14:46
pero' bisogna registrarsi

stuart mill
08-05-06, 19:32
credo che qui ci sia una versione italiana...

http://www.isvara.org/biblioteca/

ma non sarà certo completa: quella completa consta circa 5000 pagine

alexeievic
08-05-06, 21:02
ma non sarà certo completa: quella completa consta circa 5000 pagine

boh, non lo so.. guardaci.. forse è una sintesi....

stuart mill
08-05-06, 21:43
boh, non lo so.. guardaci.. forse è una sintesi....

mi sono iscritto m per la biblio bisogna fare una donazione annuale! ma se tu sei membro, potresti entrare, e poi dare il link interno...
comuqnue di mahabharata in italiano, ne ho trovati 2, uno su guruji e uno da un'altra parte, m sono tutti ovviamente, incompleti

alexeievic
08-05-06, 22:03
mi sono iscritto m per la biblio bisogna fare una donazione annuale! ma se tu sei membro, potresti entrare, e poi dare il link interno...
comuqnue di mahabharata in italiano, ne ho trovati 2, uno su guruji e uno da un'altra parte, m sono tutti ovviamente, incompleti

sicuro? sapevo che non servivano piu' donazioni..... per la biblioteca bastava il log-in...

io comunque sono iscritto al sito, ma non alla biblioteca.... il login del forum del sito e il login della biblioteca sono due cose diverse.. entravo anche in biblioteca, ma talmente di rado che non ricordo quella password.. :ue :i

stuart mill
09-05-06, 12:38
sicuro? sapevo che non servivano piu' donazioni..... per la biblioteca bastava il log-in...

io comunque sono iscritto al sito, ma non alla biblioteca.... il login del forum del sito e il login della biblioteca sono due cose diverse.. entravo anche in biblioteca, ma talmente di rado che non ricordo quella password.. :ue :i

l pass serve ancora...
comunque l'ho trovato su unilibro a 7 euro, un mahabharata (da 260 pag ahimè), prima o poi (devo leggre ncora il ramayan fra le altre cose) lo prenderò...

Baltik
09-05-06, 18:31
rispondendo velocissimamente ad alexeievic
difficilmente mi baso su congetture,in realtà tendo alla decifrazione oggettiva degli eventi.
il rig -veda non è stato composto in india
"impetuoso come quello di un'orso è il vostro terribile assalto,di maruts (lupo)
rv.v.56,3 nei diecimila versi del rig veda mancano animali famosissimi in india
come la tigre l'animale più pericoloso della giungla indiana (al contrario dell'orso polare e del lupo ,gli arya non conoscevano la tigre)

i navagvas che vanno in nove (nava)e i dasàgvas che vanno in dieci aiutarono indra a ritrovare il sole (solo nelle notti artiche il sole non è visibile all'orizzonte)

sette ruote (i mesi) tira questo tempo,sette sono i mozzi ,il suo asse e l'immortalità (il tempo ed ilsole)
av,1-2 (il connubio con il nostro septimontium latino è di chiaro riferimento artico)

per molti giorni di seguito la divina aurora ha mostrato il suo splendore e anche oggi lo mostra (nel nostro emisfero succede solamente nel circolo polare artico)

"splendente e deliziato dai canti il sole sorge dal grembo delle albe
esse girano girano tutt'intorno e attraversano trenta leghe" (aurora boreale)

gli stessi giganti bianchi nel rig veda non sono altro che i ghiacciai eterni

mi fermo quì perchè ho poco tempo ,semmai riprenderemo questo discorso fascinoso entrando proprio nel particolare

ps comunque tornando a noi, la casta alta dell'india ancor oggi si distingue e si differenzia per il "varna" (la casta sacerdotale deve avere la pelle più chiara di tutte le altre)
e questa usanza si propaga da più di duemila anni

le affinità con le religioni romane germaniche balcaniche greche sono troppo ingombranti nei minimi particolari per essere semplici congetture (si pensi al "mantra" vedico ed al "carmen romano",al saty juga vedico, e all'età aurea di saturno romana)

la linguistica indoeuropea è oramai troppo avanti per genesi e studi,per esser messa in discussione (come del resto tutti gli altri raggruppamenti linguistici)

la genetica inoltre (vedi cavalli sforza) conferma l'espansione in rapporto anche alla linguistica indoeuropea

comunque continueremo.....

saluti.

ps mi scuso per la sciattaggine dei riferimenti
ho pochissimo tempo,in un contesto per cui non basterebbe tutta una vita.

alexeievic
09-05-06, 21:23
rispondendo velocissimamente ad alexeievic
difficilmente mi baso su congetture,in realtà tendo alla decifrazione oggettiva degli eventi.
il rig -veda non è stato composto in india
"impetuoso come quello di un'orso è il vostro terribile assalto,di maruts (lupo)
rv.v.56,3 nei diecimila versi del rig veda mancano animali famosissimi in india
come la tigre l'animale più pericoloso della giungla indiana (al contrario dell'orso polare e del lupo ,gli arya non conoscevano la tigre)

i navagvas che vanno in nove (nava)e i dasàgvas che vanno in dieci aiutarono indra a ritrovare il sole (solo nelle notti artiche il sole non è visibile all'orizzonte)

sette ruote (i mesi) tira questo tempo,sette sono i mozzi ,il suo asse e l'immortalità (il tempo ed ilsole)
av,1-2 (il connubio con il nostro septimontium latino è di chiaro riferimento artico)

per molti giorni di seguito la divina aurora ha mostrato il suo splendore e anche oggi lo mostra (nel nostro emisfero succede solamente nel circolo polare artico)

"splendente e deliziato dai canti il sole sorge dal grembo delle albe
esse girano girano tutt'intorno e attraversano trenta leghe" (aurora boreale)

gli stessi giganti bianchi nel rig veda non sono altro che i ghiacciai eterni

mi fermo quì perchè ho poco tempo ,semmai riprenderemo questo discorso fascinoso entrando proprio nel particolare

ps comunque tornando a noi, la casta alta dell'india ancor oggi si distingue e si differenzia per il "varna" (la casta sacerdotale deve avere la pelle più chiara di tutte le altre)
e questa usanza si propaga da più di duemila anni

le affinità con le religioni romane germaniche balcaniche greche sono troppo ingombranti nei minimi particolari per essere semplici congetture (si pensi al "mantra" vedico ed al "carmen romano",al saty juga vedico, e all'età aurea di saturno romana)

la linguistica indoeuropea è oramai troppo avanti per genesi e studi,per esser messa in discussione (come del resto tutti gli altri raggruppamenti linguistici)

la genetica inoltre (vedi cavalli sforza) conferma l'espansione in rapporto anche alla linguistica indoeuropea

comunque continueremo.....

saluti.

ps mi scuso per la sciattaggine dei riferimenti
ho pochissimo tempo,in un contesto per cui non basterebbe tutta una vita.


cioè... se io scrivo un romanzo di 1000 pagine, e non parlo di cani, non vuol dire che non li conosco e che quindi vengo dall'amazzonia.... insomma se nei veda non si parla della tigre, non vuol dire che questo debba per forza essere la prova che i veda sono stati scritti fuori dall'india.... ti potrei invece portare 10.000 esempi nell'rg veda dove la fauna e la flora descritti (ma anche la geografia) richiamano l'india........ ecco.. quando parlo di congetture parlo di questo.............
concordo con te che se vogliamo approfondire ed entrare nei dettagli non ne usciamo piu'.... o comunque smettiamo di lavorare (o di studiare, non so cosa fai) e ci dedichiamo monasticamente solo a questo....

stuart mill
10-05-06, 13:35
la discussione si fa interessante.

stuart mill
10-05-06, 13:41
A me interessa. Se non ti costa troppa fatica leggo il tutto molto volentieri.

Roberto

ok, ecco il link dove puoi trovare i messaggi:

http://www.scienzeantiche.it/forum2005/topic.asp?TOPIC_ID=4633

prendi il tutto con le molle, dato che è di qualche mese fa, e nel frattempo mi sono reso conto (leggendo guenon ed evola) della diversa possibilità di interpretazione di certe storie.
Prendilo solo come un piccolo spunto per la lettura delle seguenti opere:
1)edda in prosa
2)edda poetico
3)i nibelunghi
4)miti e saghe vichinghi (ed oscar varia)

ignora pure i messaggi del tizio losco (yaso): rischi di diventare un fanatico religioso!:D:D:D

RibelleSano
11-05-06, 23:03
ok, ecco il link dove puoi trovare i messaggi:

http://www.scienzeantiche.it/forum2005/topic.asp?TOPIC_ID=4633

prendi il tutto con le molle, dato che è di qualche mese fa, e nel frattempo mi sono reso conto (leggendo guenon ed evola) della diversa possibilità di interpretazione di certe storie.
Prendilo solo come un piccolo spunto per la lettura delle seguenti opere:
1)edda in prosa
2)edda poetico
3)i nibelunghi
4)miti e saghe vichinghi (ed oscar varia)

ignora pure i messaggi del tizio losco (yaso): rischi di diventare un fanatico religioso!:D:D:D

Sto visionando il tutto.

Grazie e ciao.

Roberto

mosongo
11-05-06, 23:31
l pass serve ancora...
comunque l'ho trovato su unilibro a 7 euro, un mahabharata (da 260 pag ahimè), prima o poi (devo leggre ncora il ramayan fra le altre cose) lo prenderò...
La 6a. edizione del Mahabharata raccontato da Chakravarti Rajagopalachari è edito dalla 1a. Edizione Oscar Mondadori 1995, pag. 440. Con Emule, con sottotitoli in italiano si trova anche il film del regista Peter Brook's oltre agli Ebook che sono però in inglese o in francese!

stuart mill
11-05-06, 23:44
[quote=mosongo]La 6a. edizione del Mahabharata raccontato da Chakravarti Rajagopalachari è edito dalla 1a. Edizione Oscar Mondadori 1995, pag. 440.------------

ottimo!


Con Emule, con sottotitoli in italiano si trova anche il film del regista Peter Brook's oltre agli Ebook che sono però in inglese o in francese!-------

lo so, l'ho scaricato. Il problema è che non so se è completo, o manca ancora una parte (ne ho tre parti del film): non è che sai quanto dura, così faccio il confronto?