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pensiero
08-05-06, 18:07
Federcalcio, Carraro si dimette

Il presidente della Figc annuncia la decisione al presidente del Coni, Petrucci. Le motivazioni verranno illustrate in un comunicato, atteso a minuti

8 maggio 2006 -

Franco Carraro si dimette da presidente della Federazione Gioco calcio. Le motivazioni sono attese a minuti, in un comunicato nel quale verrà anche tracciato un bilancio del suo operato. Carraro nel pomeriggio ha incontrato il presidente e il segretario generale del Coni, Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi, ai quali ha spiegato la decisione di rimettere il suo mandato al Consiglio federale.
Seguono aggiornamenti

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pensiero
09-05-06, 12:14
Intervista dopo le dimissioni: "Ripensarci? Vediamo
se ci sono le condizioni per continuare, ma niente furbate"

Carraro: "Non voglio essere un piccione
a cui si spara da tutte le parti"
di FULVIO BIANCHI


Franco Carraro
ROMA - Presidente Carraro, perché si è dimesso?
"Non avevo più voglia di essere identificato come un piccione cui si spara addosso da tutte le parti".

E quindi?
"Quindi, lascio. Va benissimo così. La Federcalcio ha bisogno di un vertice federale nel pieno delle proprie funzioni ed è giusto che io mi faccia da parte".

Nelle intercettazioni di Torino, 272 pagine, il vicepresidente Innocenzo Mazzini le dava del "coglione", anche Moggi non aveva avuto certo parole gentili nei suoi confronti: scusi, ma non erano amici suoi? E come mai loro non si sono dimessi? Come mai nemmeno Lanese se ne va?
"Io non giudico gli altri, spetta alla sensibilità di ciascuno decidere come comportarsi, non mi riguarda. L'ho spiegato anche nella conferenza stampa dell'altro giorno. Io mi sono dimesso: avevo stabilito di andare via a fine anno, a fine 2006. Ho anticipato di sei mesi. Vado in vacanza prima, insomma: volevo capire, d'altronde, da dove arrivavano le pallottole...".

Nelle carte da Torino lei ne esce bene, pur ricoperto da insulti. E da quelle che stanno per arrivare da Napoli?
"Non so che cosa hanno le Procure di Roma e Napoli che stanno indagando su queste vicende. Ma le posso dire una cosa con assoluta certezza: se anche a Napoli avessero intercettato Luciano Moggi per un'intera stagione, quella dell'anno scorso, io sono assolutamente sereno che non ho mai detto niente che possa crearmi un problema. Non credo che tutti siano in queste condizioni...".

Ha la coscienza a posto, quindi?
"Certamente. Sono serenissimo: ho sempre rispettato l'etica. Forse qualcuno dovrà ricredersi sulla mia persona. Credo di avere fatto le cose sempre con estrema serietà, rispettando le regole, senza mai interferire con la giustizia sportiva: solo una volta abbiamo disatteso le norme, è stato quando abbiamo aumentato la serie B (caso Catania, ndr). Ma l'abbiamo fatto per una ragione di stato. E' stata una decisione dolorosa, il minore dei mali ho sempre detto. Per il resto abbiamo preso anche decisioni dure, più dure di quelle della magistratura ordinaria per il semplice motivo che nel mondo dello sport c'è anche un codice di etica che va rispettato".

Anche gli allenatori Mancini e Prandelli le hanno sparato addosso.
"E le loro società non sono intervenute per smentirli".

Lo stesso Antonio Di Pietro aveva chiesto che lei se ne andasse.
"Esatto, e Di Pietro sta per diventare ministro della Repubblica...".

Gianfranco Fini ha detto: non è mai troppo tardi...
Sorride: "Ha ottenuto quello che voleva con tre anni di ritardo, già ai tempi del caso Catania chiedeva le mie dimissioni, no?... Ora le ha avute. Vado in vacanza con sei mesi di anticipo".

Ma quando convocherà adesso un consiglio federale?
"Beh, non tocca più a me convocarlo. Io comunque lascio una Federcalcio che funziona, che può andare avanti, e va sicuramente avanti. Il 22 maggio gli azzurri vanno in ritiro per il Mondiale, fra poco più di un mese si gioca. Ho parlato con i ragazzi e con Lippi nei giorni scorsi alla Borghesiana".

Non c'è il rischio che la candidatura agli Europei del 2012 possa cadere?
"E perché mai? No, entro fine mese dovremo presentare il dossier numero 2. E' già pronto, con tutte le garanzie del governo. La Figc va avanti".

Non ci sono rischi insomma anche in prospettiva Mondiale?
"Non direi proprio. Ripeto: la Figc funziona, il programma va avanti come previsto e io a fine mese sarò all'esecutivo Uefa, a Dublino"

E se le chiedessero di tornare indietro?
"Non so. Non ho certo voglia di passare un'altra estate come quella del 2003. Vedremo. Come detto, vado via solo sei mesi prima rispetto al calendario di lavoro avevo prefissato".

Ma se il consiglio federale, all'unanimità, respingesse le sue dimissioni nei prossimi giorni?
"Vediamo se ci sono le condizioni per continuare. Che tipo di consenso può arrivare dal mondo del calcio, dello sport? E' presto per dirlo, facciamo le cose con calma. Meditando. Niente furbate... Io voglio che la Federcalcio sia al riparo anche dalla situazione politica".

Ma se...
"Vediamo le condizioni. Valutiamo le condizioni".


(9 maggio 2006)
http://www.repubblica.it/

PolitiK88
09-05-06, 18:52
Che dire.... ERA ORA...