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Visualizza Versione Completa : La giustizia sportiva...ahahahah



Fuori_schema
12-05-06, 16:18
Ho scritto piu' volte che secondo me la "giustizia sportiva" non fara' un accidente se non squalificare Moggi per un anno, Giraudo per 6 mesi e pensionare gli arbitri e i designatori "direttamente" coinvolti. E vi faccio capire anche il perche'.

Ora, il capo della "giustizia sportiva" è un tale Generale di Corpo D'armata (me cojoni.. .D) Italo Pappa della Guardia di Finanza....

Vi posto un articolo di un anno fa per capirne di piu'...:D

Il "poderoso" e "terribile" (ihihih :D) Generale Pappa...

http://www.datasport.it/immagini/pappa.jpg

Il calcio non ha paura del generale Pappa
di Pippo Russo
> 14/6/2004

Nel mezzo del lerciume e guittume osservabile seguendo le cronache dell’ultimo scandalo legato al calcioscommesse, emerge una figura che, confrontata alle altre, suscita tenerezza. E’ quella del generale Italo Pappa, capo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio. Ovvero, di una curiosa Fortezza Bastiani attorno alla quale i tartari sciamano caciaroni e indisturbati, spernacchiando le attonite guardie e tracciando scritte oscene sulle mura di cinta. A governarla, questo pacioso militare che suole avviare le sue indagini con la prontezza di un bradipo, e portarle avanti con la medesima fermezza usata dal ragionier Fracchia Giandomenico nel presentare le proprie rimostranze al principale.

Abbiamo ancora fresca memoria della polemica innescata a inizio 2004 dal 're del mercato', Luciano Moggi, a proposito del passaggio all’Inter di Dejan Stankovic. Secondo il dg juventino, l’ex laziale aveva firmato un accordo con il club bianconero, prima della riapertura del calciomercato di gennaio. Il che, comunque stessero davvero le cose, era un’ammissione di colpa da parte di Moggi. In presenza di un sistema giurisdizionale serio, l’acuto 're del mercato' sarebbe stato interrogato dall’Ufficio Indagini nel giro di 2-3 giorni. Ma il tenero generale Pappa riuscì a agganciare il Moggi soltanto dopo oltre un mese, e solo dietro umili e reiterate richieste di appuntamento. Clamoroso ciò che accadde il 28 gennaio (a due giorni dalla chiusura del calciomercato, e col trasferimento del serbo all’Inter che rischiava di saltare). Allorché, la mattina, Moggi presenziò alla fondazione dello 'Juventus Club Montecitorio' e poi, anziché recarsi in taxi nell’ufficio romano di Pappa, se ne tornò a Torino. Al posto del dg bianconero, il capo dell’ufficio indagini federale si vide arrivare un certificato medico firmato dal dottor Agricola (sic!). Il generale, senza battere ciglio, allegò il documento agli atti e con cristiana rassegnazione riprese a questuare un appuntamento.

Ripensando a quel precedente, risulta facile comprendere il diverso atteggiamento palesato dai tesserati coinvolti nello scandalo, a seconda che si trovassero davanti ai sostituti della procura napoletana, Narducci e Beatrice, o al tenero generale Pappa. Più o meno lo stesso cambiamento che sortirebbe passando dalle grinfie di Torquemada a quelle dell’ispettore Clouseau. Nel confronto coi due magistrati che conducono l’inchiesta penale, i tesserati hanno mostrato l’approccio collaborativo che deriva dal concreto e paventato rischio penale; esibendo ogni volta, all’uscita dagli interrogatori, un atteggiamento sofferto e preoccupato. Al cospetto del generale Pappa (la cui inchiesta è partita con un mesetto di ritardo rispetto all’esplosione del caso sui mass media), essi hanno cambiato completamente registro. Tenendo una condotta scanzonata, e negando spudoratamente cose che avevano ammesso davanti ai magistrati napoletani. A cominciare dal centrocampista del Grosseto, Salvatore Ambrosino.

Ai magistrati napoletani, Ambrosino aveva confessato di scommettere solo su partite 'aggiustate'; viceversa, davanti al generale Pappa, egli ha sostenuto ben altro. Scagionando i colleghi e i club, sostenendo che certo non lui da solo poteva combinare le gare, e che il solo personaggio da perseguire sarebbe il misterioso 'Uomo nero'. Persino più ardita la tesi di Generoso Rossi, portiere ex Siena; quello che, nei primi giorni della bufera, balbettava davanti alle telecamere. Al generale Pappa egli ha detto che tutta questa vicenda è solo uno scherzo, architettato contro lo 'scommettitore compulsivo' Ambrosino da un gruppo di calciatori buontemponi sparsi per l’Italia. Una ragazzata. Roba che se l’avesse pronunciata davanti ai magistrati napoletani, avrebbe rischiato l’incriminazione per reticenza e oltraggio. E invece, il generale Pappa registra e passa avanti. Entro fine mese ha da concludere la sua inchiesta, e in federazione potranno dire che la giustizia sportiva 'ha fatto il suo corso'. Molto di corsa, e sempre fuori corso. Poi il generale Pappa potrà tornare al meritato letargo, ripensando a quei giorni in cui, inflessibilmente, inchiodò il 're del mercato'. Scommettiamo?

Pippo Russo

(per gentile concessione dell'autore e del magazine GQ, fonte: www.gq.com)

Ora secondo voi un tizio che manco riesce a convocare Moggi che razza di credibilità ha?

Zadig
12-05-06, 16:37
Ma non è che forse erano Pappa e Ciccia ? :-0008n :-0008n :-0008n