Malik
15-05-06, 15:19
Il tecnico è stato il principale accusatore della Juventus Zeman: «Riscrivere gli ultimi 12 campionati» L'allenatore boemo: «L'inchiesta si basa su una stagione ma le altre non erano differenti. Moggi dirà che non è successo niente»
ROMA - Lui era il nemico, quello da bastonare. L'uomo che più di tutti aveva accusato la Juventus per i suoi metodi. Adesso, mentre l'inchiesta dei magistrati napoletani sta rivelando giorno dopo giorno particolari sempre più clamorosi sul cosiddetto "sistema Moggi", Zdenek Zeman si prende la sua piccola rivincita. E torna a parlare. «Secondo me non ha senso stare a vedere chi ha vinto, chi ha perso e chi è retrocesso negli ultimi 12 anni» ha detto il tecnico boemo. «L'inchiesta si basa su una stagione ma anche le altre non erano differenti. Non ci saranno le prove o le intercettazioni, ma il fenomeno è cominciato molto prima».
MOGGI - «Moggi ora dirà che non è successo niente - ha aggiunto. - Il suo addio al calcio? Sono gli altri che devono impedirgli di tornare non lui a deciderlo. Sento che si stanno cercando altre prove, quello che è successo basta e avanza». «Oggi come oggi la situazione è grave - ha spiegato il tecnico -. Bisogna approfittare del momento per cambiare questo sistema, se c'è la voglia. Conveniva così a tutti, non so se la voglia di cambiare ci sia. Tutti c'erano dentro, quando uno andava contro veniva punito ed estromesso. Sento dire che bisogna cambiare le regole ma non è così. Le regole ci sono il problema è che non vengono rispettate». Tra le partite coinvolte nelle indagine risulta coinvolta anche Lecce-Parma dello scorso anno. In quell'occasione Zeman, platealmente, seguì la gara sistemandosi dietro la panchina: «Non mi è piaciuto l'atteggiamento dei giocatori, sono sensazioni...».
CARRARO - Sulle famose 'bastonate' che doveva ricevere dal sistema, il tecnico del Brescia ha commentato: «Si vede che disturbavo ma me ne rendevo conto anch'io...». Lo scudetto vinto poche ore fa dalla Juventus andrebbe assegnato ad un'altra squadra? «C'è qualcuno che ancora gioisce per aver vinto lo scudetto. Io ho detto che mi piace vincere in altro modo». Quindi, una rivelazione sull'ex presidente federale, Franco Carraro, ai tempi in cui Zeman allenava la Salernitana: «Quando ero a Salerno, capitò che un giorno la Nazionale giocò all'Arechi, lui andò dal presidente Aliberti e gli disse: «Io te lo squalifico il tuo allenatore. Perchè? Non so...».
TOTTI - Francesco Totti, pupillo di Zeman, è stato uno dei pochi giocatori che si è esposto sulla vicenda delle intercettazioni, chiedendo di ripartire da zero: «Totti, di solito, dice quello che pensa e se la pensa così vuol dire che ha capito cos'è il calcio». Infine, rispetto le numerose intercettazioni pubblicate, dice: «La cosa che mi ha meravigliato di più è che questo sistema andava bene a tutti».
15 maggio 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/15/zeman.shtml
ROMA - Lui era il nemico, quello da bastonare. L'uomo che più di tutti aveva accusato la Juventus per i suoi metodi. Adesso, mentre l'inchiesta dei magistrati napoletani sta rivelando giorno dopo giorno particolari sempre più clamorosi sul cosiddetto "sistema Moggi", Zdenek Zeman si prende la sua piccola rivincita. E torna a parlare. «Secondo me non ha senso stare a vedere chi ha vinto, chi ha perso e chi è retrocesso negli ultimi 12 anni» ha detto il tecnico boemo. «L'inchiesta si basa su una stagione ma anche le altre non erano differenti. Non ci saranno le prove o le intercettazioni, ma il fenomeno è cominciato molto prima».
MOGGI - «Moggi ora dirà che non è successo niente - ha aggiunto. - Il suo addio al calcio? Sono gli altri che devono impedirgli di tornare non lui a deciderlo. Sento che si stanno cercando altre prove, quello che è successo basta e avanza». «Oggi come oggi la situazione è grave - ha spiegato il tecnico -. Bisogna approfittare del momento per cambiare questo sistema, se c'è la voglia. Conveniva così a tutti, non so se la voglia di cambiare ci sia. Tutti c'erano dentro, quando uno andava contro veniva punito ed estromesso. Sento dire che bisogna cambiare le regole ma non è così. Le regole ci sono il problema è che non vengono rispettate». Tra le partite coinvolte nelle indagine risulta coinvolta anche Lecce-Parma dello scorso anno. In quell'occasione Zeman, platealmente, seguì la gara sistemandosi dietro la panchina: «Non mi è piaciuto l'atteggiamento dei giocatori, sono sensazioni...».
CARRARO - Sulle famose 'bastonate' che doveva ricevere dal sistema, il tecnico del Brescia ha commentato: «Si vede che disturbavo ma me ne rendevo conto anch'io...». Lo scudetto vinto poche ore fa dalla Juventus andrebbe assegnato ad un'altra squadra? «C'è qualcuno che ancora gioisce per aver vinto lo scudetto. Io ho detto che mi piace vincere in altro modo». Quindi, una rivelazione sull'ex presidente federale, Franco Carraro, ai tempi in cui Zeman allenava la Salernitana: «Quando ero a Salerno, capitò che un giorno la Nazionale giocò all'Arechi, lui andò dal presidente Aliberti e gli disse: «Io te lo squalifico il tuo allenatore. Perchè? Non so...».
TOTTI - Francesco Totti, pupillo di Zeman, è stato uno dei pochi giocatori che si è esposto sulla vicenda delle intercettazioni, chiedendo di ripartire da zero: «Totti, di solito, dice quello che pensa e se la pensa così vuol dire che ha capito cos'è il calcio». Infine, rispetto le numerose intercettazioni pubblicate, dice: «La cosa che mi ha meravigliato di più è che questo sistema andava bene a tutti».
15 maggio 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/05_Maggio/15/zeman.shtml