PDA

Visualizza Versione Completa : Disastro per la seri A seguito da una catena di fallimenti



DeGaperi
16-05-06, 23:01
Mettiamo per scontato che la juve vada in B, il campionato di A perderebbe di colpo 10 milioni di spettatori, sky non sarà disposta a pagare i vari club di A come prima, essendo venuta meno il bacino di utenza!!.
Non è da sottovalutare il fatto che anche la stessa sky, possa essere messa a rischio di fallimento, tantissimi abbonati manderanno disdetta o perchè schiafati o per la scomparsa dei colori binconeri, inoltre il deprezzamento del valore della seria A, potrebbe scatenare un'impressionante serie di fallimenti, che potrebbe coinvolgere anche le grandi!!

Come dire dopo di noi il diluvio!!:-:-01#19 :-:-01#19

Corso
16-05-06, 23:05
Mettiamo per scontato che la juve vada in B, il campionato di A perderebbe di colpo 10 milioni di spettatori, sky non sarà disposta a pagare i vari club di A come prima, essendo venuta meno il bacino di utenza!!.
Non è da sottovalutare il fatto che anche la stessa sky, possa essere messa a rischio di fallimento, tantissimi abbonati manderanno disdetta o perchè schiafati o per la scomparsa dei colori binconeri, inoltre il deprezzamento del valore della seria A, potrebbe scatenare un'impressionante serie di fallimenti, che potrebbe coinvolgere anche le grandi!!





...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!

benny3
16-05-06, 23:05
prima ti servivano le prove adesso cerchi di spaventare con prospettive da olocausto nucleare.
tranquillo che il prossimo potrebbe essere un campionato interessante senza i poteri magici della juve........... :-01#44

pensiero
16-05-06, 23:06
...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!


:lol :lol

sarrebal
16-05-06, 23:08
...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!

Guarda che i soldi dalle tv li prende anche l'Inter e a Moratti dopo un po' taglieranno i fondi.
E poi altro che venire eliminati dal Villareal.... non superate i preliminari, visto che in Europa le altre i soldi li hanno.

DeGaperi
16-05-06, 23:13
...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!


Si ma la tua squadretta di sfigati ci seguirebbe dopo un anno, se Moratti vi molla come avrebbe intenzione di fare (infatti ha chiesto a Tronchetti Provera di comprare l'intero pacchetto azionari sfigati, ma il tronchetto gli ha risposto picche).
Noi staremo salendo voi scendete!!, anzi fallite.....:-0008n :-0008n :-0008n :-0008n

Corso
16-05-06, 23:18
Guarda che i soldi dalle tv li prende anche l'Inter e a Moratti dopo un po' taglieranno i fondi.
E poi altro che venire eliminati dal Villareal.... non superate i preliminari, visto che in Europa le altre i soldi li hanno.


forse non hai capito....io sogno un calcio come quello con cui sono cresciuto.

e se in campo, anzichè Adriano o Samuel, ci vanno Momentè o Dino Marino....per me va benissimo lo stesso.

il calcio show mi fa schifo. quello che era una passione, me lo hanno trasformato in un barnum.

pagherei di tasca mia per tornare agli anni 70.

marimari
16-05-06, 23:21
Un anno di B non ha mai fatto male a nessuno!!


http://www.antijuve.com/img/sorrento-juventus.jpg

DeGaperi
16-05-06, 23:25
Mandateci in b, e assicurerete il fallimento totale della serie A!!!

marimari
16-05-06, 23:26
Mandateci in b, e assicurerete il fallimento totale della serie A!!!


Ma vai a cagare!!!

Steppenwolf
16-05-06, 23:27
Mettiamo per scontato che la juve vada in B, il campionato di A perderebbe di colpo 10 milioni di spettatori, sky non sarà disposta a pagare i vari club di A come prima, essendo venuta meno il bacino di utenza!!.
Non è da sottovalutare il fatto che anche la stessa sky, possa essere messa a rischio di fallimento, tantissimi abbonati manderanno disdetta o perchè schiafati o per la scomparsa dei colori binconeri, inoltre il deprezzamento del valore della seria A, potrebbe scatenare un'impressionante serie di fallimenti, che potrebbe coinvolgere anche le grandi!!

Come dire dopo di noi il diluvio!!:-:-01#19 :-:-01#19
Va be' e allora che cadi ercole con tutti i filisei!
Tanto prima o poi le prugne marce dovevano arrivare in stato di putrefamento avanzatissimo e cadere.


Seriamente,
con la juve ed il suo potere in giro in questi anni sono fallite moltissime societa' ed il torneino fiat-finivest oltre a diventare sempre piu' noioso e monotono e' calato progressivamente in potere e influenza a livello internazionale.
Oltretutto,una societa' comandata da dei Lapo e dei Moggi ha bisogno assoluto di una bella sterzata.
Molte stelle straniere se ne stavano comunque andando...
In totale:
Come la rinascita del Milan dalla serie B e la ripresa, da uno stato semifallimentare, di Roma e Lazio dimostrano...a volte e' meglio ripartire da zero.

sarrebal
16-05-06, 23:28
Ma vai a cagare!!!


Spero per lui che ci vada tutti i giorni.
Io ci sono andato poco fa. D'altronde dopo sushi a pranzo e caffe' in ufficio...

DeGaperi
16-05-06, 23:30
Spero per lui che ci vada tutti i giorni.
Io ci sono andato poco fa. D'altronde dopo sushi a pranzo e caffe' in ufficio...

ha ha ha .....:D :D :D

Steppenwolf
16-05-06, 23:32
forse non hai capito....io sogno un calcio come quello con cui sono cresciuto.

e se in campo, anzichè Adriano o Samuel, ci vanno Momentè o Dino Marino....per me va benissimo lo stesso.

il calcio show mi fa schifo. quello che era una passione, me lo hanno trasformato in un barnum.

pagherei di tasca mia per tornare agli anni 70.
Guarda che sogni.
Il calcio italiano negli anni 70 e nei primi anni 80 era "diverso" solo ed esclusivamente per la chiusura agli stranieri.
Meno pulito e piu' " modellato"tecnicamente e mediaticamente e monopolizzato di quello sussegguente degli anni 80.
Era superprofessionistico a modo suo ,cioe' in modo monopolistico e "chiuso"ed i soldi e gli interessi giravano, relativamente, allo stesso modo.
Solo che giravano prima di tutto per una organizzazione mafiosa sola, la giuve.
La giuve rubava i campionati in modo molto piu' clamoroso ed evidente di ora e veniva poi presa a pallonate ,in Europa, in modo ancora piu' divertente.

Corso
16-05-06, 23:41
Guarda che sogni.
Il calcio italiano negli anni 70 e nei primi anni 80 era "diverso" solo ed esclusivamente per la chiusura agli stranieri.
Meno pulito e piu' " modellato"tecnicamente e mediaticamente e monopolizzato di quello sussegguente degli anni 80.
Era superprofessionistico a modo suo ,cioe' in modo monopolistico e "chiuso"ed i soldi e gli interessi giravano, relativamente, allo stesso modo.
Solo che giravano prima di tutto per una organizzazione mafiosa sola, la giuve.
La giuve rubava i campionati in modo molto piu' clamoroso ed evidente di ora e veniva poi presa a pallonate ,in Europa, in modo ancora piu' divertente.

puoi avere ragione, non dico di no.
ma non era uno show ad uso e consumo TV come oggi.

e ti confesso che a me manca.

cmq, quando parlo di anni 70 intendo fino a metà anni 80....dall'ingresso del nano nel calcio.
e credimi, la politica non c'entra un cazzo.

tolomeo
16-05-06, 23:44
...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!


ma sei matto? che B? C2 !!
Voglio vederla gioca.. perdere col Frosinone.
Viva il Frosinone!

:D

pensiero
16-05-06, 23:46
ma sei matto? che B? C2 !!
Voglio vederla gioca.. perdere col Frosinone.
Viva il Frosinone!

:D


:@:-01#05

tolomeo
16-05-06, 23:48
puoi avere ragione, non dico di no.
ma non era uno show ad uso e consumo TV come oggi.

e ti confesso che a me manca.

cmq, quando parlo di anni 70 intendo fino a metà anni 80....dall'ingresso del nano nel calcio.
e credimi, la politica non c'entra un cazzo.


se non ci fosse stato Berlusca ci sarebbe stato qualcun'altro, e gli Agnelli sicuramente non sarebbero stati dietro.

DeGaperi
16-05-06, 23:50
Allo stato attuale se Milan Inter ecc ecc, vensissero messe in vendita, non le coprerebbe nessuno, sono farcite di debiti, e poi il calcio è un cattivo affare, se vuoi un fallimento rapido comprati l'Inter:-0008n :D

benny3
16-05-06, 23:53
puoi avere ragione, non dico di no.
ma non era uno show ad uso e consumo TV come oggi.

e ti confesso che a me manca.

cmq, quando parlo di anni 70 intendo fino a metà anni 80....dall'ingresso del nano nel calcio.
e credimi, la politica non c'entra un cazzo.

probabile che questa tua nostalgia sia anche frutto di qualche coppa dei campioni vinta dalla squadra del nano nel frattempo.

sottoscrivo l`opinione di steppen.
era un movimento monolitico, e i giocatori andavano gratis alla giuve, perche` solo li` si vinceva.

Paolo82
17-05-06, 00:00
ma sei matto? che B? C2 !!
Voglio vederla gioca.. perdere col Frosinone.
Viva il Frosinone!

:D
almeno mi faccio una trasferta diversa da roma-juventus e lazio-juventus. :D :D :D

Malik
17-05-06, 00:02
Ma sti soci del malaffare ancora parlano ?

pensiero
17-05-06, 00:03
è arrivato il livoroso:p

SubZero
17-05-06, 00:03
...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!


STRAQUOTO!

Corso
17-05-06, 00:07
probabile che questa tua nostalgia sia anche frutto di qualche coppa dei campioni vinta dalla squadra del nano nel frattempo.

sottoscrivo l`opinione di steppen.
era un movimento monolitico, e i giocatori andavano gratis alla giuve, perche` solo li` si vinceva.

no, no, no....le vittorie non c'entrano un cazzo!!

quando ho visto la squadra atterrare a san siro in elicottero, ho capito che era l'inizio della fine....

non sono le vittorie...per uno come me le vittorie sono secondarie, preferisco fare 1000 KM e veder perdere l'Inter a Roma, che non vederla vincere una coppa in TV!!

e l'ingresso del nano è stato (e non poteva essere altrimenti) il viatico alla prostituzione del calcio agli interessi delle TV, ed alla sua trasformazione in uno show, come fosse il circo.

pensiero
17-05-06, 00:13
e l'ingresso del nano è stato (e non poteva essere altrimenti) il viatico alla prostituzione del calcio agli interessi delle TV, ed alla sua trasformazione in uno show, come fosse il circo.


questo è solo una parte...:rolleyes:

Il cavaliere in groppa al Diavolo

Sempre più teso ad affermare una sua dimensione affaristico-mecenatesca, preda di una progressiva megalomania protagonistica dedito a un vieto populismo da "Grande comunicatore", verso la metà degli anni Ottanta Berlusconi appunta la sua ingombrante attenzione su quella che è la sola, vera grande passione dell'italiano-medio: il calcio. E poiché intende tra l’altro conferire al suo oscuro impero già romano-svizzero un~immagine di "milanesità", le sue mire cadono sul Milan Calcio, gloriosa squadra (l0 scudetti, vari trofei internazionali) in gravi difficoltà.
La società calcistica rossonera ha alle spalle un recente passato travagliato, e naviga in pessime deque. Aveva cominciato l'editore Andrea Rizzoli, il cui impero giornalistico solidissimo con suo padre Angelo, aveva conosciuto con lui i primi gravi dissesti. Poi era stata la volta di Felice Riva, industriale cotoniero, fuggito nell'allora dorato Libano in seguito al crack della sua azienda. Quindi era toccato all'industriale metallurgico Vittorio Duina, anch'egli oberato di cambiali e assegni non onorati (per parecchie centinaia di milioni), poi fallito, e deceduto in un tragico incidente in Sud America. Le redini della società erano passate all'industriale petrolifero Albino Buticchì, che qualche anno prima nella sua villa in Liguria aveva tentato il suicidio, sparandosi alla testa e rimanendo miracolosamente vivo ma cieco. lì suo successore, Felice Colombo, aveva vissuto l'umiliazione del carcere per illeciti sportivi, facendo precipitare il Milan in serie B per la prima voltata nella sua storia. L'ultimo della serie, Giuseppe Farina, non ha avuto miglior fortuna: dopo una eaotica e fallimentare gestione, è fuggito in Kenia, sottraendosi alla giustizia ma non al severo giudizio di soci e tifosi...

Le prime indiscrezioni secondo le quali Berlusconi sarebbe in corsa per la presidenza del Milan risalgono all'ottobre del 1985. Sondano cauti il terreno i suoi collaboratori più fidati: l'avvocato Vittorio Dotti, Fedele Confalonieri, Adriano Galliani (ex vicepresidente del Monza): occorre saggiare la disponibilità dei dirigenti più influenti nel consiglio di amministrazione (cioè Rosario Lo Verde, Gianni Nardi, Gaetano Morazzoni, e la "bandiera" della società, I'ex calciatore Gianni Rivera); occorre accertare la consistenza del passivo della società e il patrimonio del parco giocatori, valutare le possibili proiezioni sportive della squadra in campo internazionale. Occorre soprattutto scoprire la ragnatela societaria allestita dallo spregiudicato Giussy Farina - compito tutt'altro che arduo, per superesperti di ardita "ingegneria societaria" come i dirigenti Fininvest.
La realtà è complessa e infausta. Anzitutto, il capitale sociale dell'Associazione calcio Mi lan è controllato al 64,9 per cento dalla finanziaria Ismil (Iniziative sportive Milan), la quale a sua volta ècontrollata per il 52 per cento dalla Fin Milan spa, della quale Farina detiene il 40 per cento, il vicepresidente Nardi il 4, e il restante è sttddiviso fra molti soci con quote minime. Alla Ismil fa capo, per il 70 per cento, la Milan Promotion (anch'essa sotto il controllo personale di Farina) che ha per scopo lo sfruttamento pubblicitario dell'immagine della squadra fino aI 1992. Il bilancio della società è in profondo rosso: in soli tre anni, il passivo èraddoppiato (nel 1983 era di 2,3 miliardi nel 1984 di 5, e nel 1986 di 6,1). Ma si scopre inoltre che Farina ha utilizzato 2 miliardi della società Milan per acquistare l'83 per cento della Vicesport di Vicenza (società della quale è proprietario), e che vi sono alcuni miliardi di arretrati da versare al fisco per
l'lrpef ...
Fatto è che, col presidente Farina latitante in Africa, gli organi disciplinari della Federcalcio pongono in stato di mora la società Milan, mentre la magistratura spicca numerosi avvisi di reato a carico di quasi tutti i componenti del consiglio di amministrazione e dei sindaci della società. Coi clamori della cronaca (giudiziaria), il mondo del calcio è in subbuglio: una situazione disastrosa, quella del Milan talmente disastrosa da essere ideale per il magnate Berlusconi, che può candidarsi a salvatore della patria rossonera, rilevando per pochi denari una situazione fallimentare...
"Nel novembre 1985", ricorda Gianni Rivera, "sono stato contattato dal braccio destro di Berlusconi, Fedele Confalonieri. Mi ha detto di essere riuscito a convincere Silvio a comprare il Milan, e mi ha domandato come fare. Gli ho risposto che sarebbe stato impossibile subentrare a Farina, finché questi non avesse deciso di andarsene. Gli ho consigliato, perciò, di mettersi in contatto con Gianni Nardi, che sapevo stava concordando con Farina una soluzione dei loro problemi economici".
Nel febbraio 1986 diviene pubblica la notizia che Nardi non solo è creditore nei confronti di Farina, ma che è legato a Rivera da affari in comune. Nel corso di una riunione dei delegati regionali dei Milan club, tenutasi all'Hotel Hilton di Milano l'11 febbraio 1986, Rivera ammette: "Sono legato a Nardi da affari, anche se fino a poco tempo fa l'ho considerato un uomo a caccia di pubblicità. Solo quando ho conosciuto la sua situazione di creditore nei confronti dì Farina ho cercato di aiutarlo"; nell'occasione. Rivera annuncia anche le sue "dimissioni irrevocabili" da vicepresidente del Milan, e polemizza apertamente con Berlusconi: "Ho deciso di parlare e di uscire allo scoperto perché nella mia posizione di tifoso del Milan mi fa ribollire di rabbia il solo pensiero che qualcuno possa volere il fallimento della società. Non possiamo permettere che questa squadra venga distrutta solo perché una persona ha sbagliato. Purtroppo, personalmente non possiedo i 50 6 miliardi necessari per tacitare tutti i creditori e continuare nell'attuale gestione, altrimenti l'avrei già fatto... Ero presente domenica 19 gennaio alla trattativa, e sono rimasto sorpreso dall'atteggiamento assunto dai legali di Berlusconi. che stanno cercando in tutti i modi di far affondare il Milan e poi recuperarlo per poche lire. Berlusconi dovrebbe interessarsi in prima persona alle trattative per acquistare il Milan". Le dichiarazioni del leggendano Rivera mettono a rumore la tifoseria rossonera (ma su invito del nuovo presidente provvisorio Lo Verde Rivera revoca poi le sue dimissioni).
Il 13 marzo 1986 viene depositata alla cancelleria del Tribunale di Milano la trascrizione ufficiale delle dimissioni di Farina da presidente e l'assunzione della carica presidenziale da parte di Lo Verde. In pari data, l'assemblea dei soci (presenti quindici consiglieri di amministrazione) delibera di aumentare il capitale sociale a 10 miliardi. E il primo passo verso l'ingresso di Berlusconi nella società rossonera.

Il primo atto di Berlusconi nuovo presidente del Milan è il versamento all'erario di 3 miliardi e 800 milioni per l'Irpef arretrata (condizione indispensabile per liberare le azioni rossonere dal sequestro conservativo deciso dalla magistratura). L'esordio ufficiale del dan Berlusconi sul campo avviene domenica 16 febbraio, a Como, dove il Milan pareggia. Sulle tribune sono presenti Paolo Berlusconi, Giancarlo Foscale, Adriano Galliani e il presentatore di Canale 5 Cesare Cadeo (un esordio calcistico in sordina, forse proprio perché manca Silvio Berlusconi, impegnato in Francia con il lancio della sua La Cinq).
Sistemate le pendenze con il fisco, sciolta la Milan Promotion, chiuso il capitolo Vicesport, pagati ai calciatori gli stipendi arretrati di gennaio e febbraio, liquidate anche le rate per l'acquisto del centravanfl' Nlark Hateley (una "dimenticanza" di Farina), Berlusconi può procedere al suo trionfale ingresso nel mondo del calcio. il primo contatto con i calciatori avviene in grande stile, l'1marzo; assieme al figlio Pier Silvio e a Galliani, Berlusconi scende dall'elicottero Agusta 109 bianco e blu sul campo di gioco di Milanello (il centro sportivo dei rossoneri), durante la colazione, stringe la mano a tutti i presenti dona ai calciatori un calice d'argento firmato Cartier, ostenta sorrisi e promette nuovi acquisti per riportare alla luce la stella rossunera. Per impossessarsi della società, ha dovuto sborsare circa 20 miliardi, e altrettanti s'impegna a spenderne per il potenziamento del parco-giocatori.
Il 24 marzo 1986, al 'Featro Manzoni, si tiene la prima assemblea degli azionisti milanisti. Sono presenti 145 soci per un totale di 629.615 azioni. Viene eletto il nuovo consiglio di amministrazione, così fòrmato: Silvio Berlusconi (presidente), Paolo Berlusconi (vicepresidente e amministratore delegato); consiglieri: Fedele Confalonieri, Vittorio Dotti (noto tifoso dell'i nter...), Cesare Cadeo. Carlo Bernasconi, Gigi Vesigna (direttore di "Tv sorrisi e canzoni"), Marcello Dell'Utri, Sergio Travaglia (fraterno amico di Silvio, presidente di una multinazionale di detersivi, il quale si occuperà dello sfruttamento pubblicitario dell'immagine del Mi-lan), e infine l'editore Leonardo Mondadori. Desta sorpresa l'e-stromissione di Gianni Rivera - un'esclusione contestata da tre azionisti di minoranza: Maurizio Goffini, Angela e Maria Luisa Crespi, i quali detengono 98 azioni su circa un milione di titoli: sono i soli, per dedizione a Rivera, che si oppongono al nuovo padrone milanista. L'ex calciatore accetterà poi di entrare a far parte della grande famiglia Fininvest" con un vago incarico di public re1ation man (incarico che ben presto abbandonerà perché del tutto formale).
Sul piano sportivo-finanziario, Berlusconi agisce com'è nel suo costume: forte di una fideiussione bancaria di diciotto miliardi, non bada a spese e dà corso a una campagna-acquisti da capogiro, assicurandosi il difensore Dario Bonetti (2 miliardi), l'attaccante Daniele Massaro (3 miliardi e 300 milioni), l'attaccante Roberto Donadoni (5 miliardi), il portiere della Nazionale Giovanni Galli (5 miliardi e 200 milioni) l'attaccante Giuseppe Galderisi (4 miliardi)... La spesa totale e di poco superiore ai 23 miliardi di lire: un'ingente massa di denaro che, si dice con allarme nell'ambiente calcistico, rischia di stravolgere e destabilizzare in modo definitivo il mercato del pallone. "Abbiamo lavorato per il futuro più che per l'immediato", gongola Berlusconi durante l'incontro con i giornalisti nella sua villa di Arcore il 15 maggio. "Con ciò non voglio dire che, se ci trovassimo a lottare per lo scudetto già l'anno prossimo, ci tireremmo indietro. Anzi".
Le premesse per un ritorno in grande stile del Milan ai vertici del calcio ci sono tutte. Con il suo irruente e demagogico populismo, Berlusconi galvanizza la delusa tifoseria milanista fin dalle prime battute: "Nelle mie attività" - proclama - "mi sono abituato a essere il primo, anzi mi sono talmente abituato che ci resterei davvero male ad essere il secondo nel calcio. Il Gruppo adesso ècome un iceberg: la parte non visibile è il resto dell'attività, quella che brilla agli occhi di tutti è il Milan. Adesso siamo costretti a far bene - questo è l'imperativo categorico del Milan". Il 18 luglio viene presentato ufficialmente alla tifoseria il Milan targato Fininvest: all'Arena di Milano atterrano in rapida successione tre elicotteri noleggiati per l'occasione, dai quali scendono tra le ovazioni dei circa diecimila tifosi presenti, i calciatori rossoneri e lo staff di dirigenti e accompagnatori - una tipica berlusconata hollywoodiano-brianzola... Il clamore è grande.
"Ho preso una società sull'orlo del fallimento", dichiara tronfio il Presidentissimo in persona, "ora è un club modello. Ho convinto il Comune di Milano a modificare l'anello superiore dello stadio di San Siro, ho portato a termine la campagna-acquisti che volevo ho battuto il record di abbonamenti". A persuadere anche i tifosi più restii, ha provveduto una martellante campagna pubblicitaria su Canale 5 e Italia i (anche questa una novità nello stantio mondo del calcio): ~li spot delle emittenti mostrano fasi di gioco, con reti ovviamente segnate solo dal Milan alle squadre avversarie, mentre una voce fuori campo invita suadente: "Regàlati una nuova domenica con l'azzurro del cielo, il verde del prato, il rosso e il nero del nuovo Milan. A San Siro c’è un posto sicuro per te, per familiari e amici tuoi. Con il nuovo Milan è facile abbonarsi, puoi farlo anche nelle quattrocento agenzie della Cariplo. Regàlati una nuova domenica con la voglia di vincere del nuovo Milan"; il sistema ha funzionato, tanto che per la società rossonera è il record: quasi sessantamila abbonamenti.
Un'altra novità berlusconiana nel Milan sarà la presenza nello staff tecnico-sociale del dottor Adalberto Spinelli, psicologo del gruppo Fininvest, che si affianca al medico sociale della squadra, dottor Giovanni Monti. "Lo psicologo", commenterà l'allenatore Nils Liedholm, "può essere utile: ci sono alcuni giocatori che soffrono quando il lunedì dopo la partita si vedono appioppato dai giornali un 5 in pagella". Piuttosto, la presenza dello psicologo Fininvest nel Milan testimonierà della tendenza a instillare anche nel club calcistico le caratteristiche da "setta" già evidenti nella Fininvest: i fortunati dipendenti del Biscione devono essere "plasmati" per meglio aderire alla setta berlusconiana, adepti di Sua Emittenza e del suo multimediale Potere...
Il tornado-Berlusconi che scuote il mondo del calcio nella seconda metà degli anni Ottanta, suscita l'entusiasmo della tifoseria milanista, ma anche ironiche perplessità. Dopo averne criticato la campagna-acquisti ("come si sia potuto valutare 5.200 milioni il distratto portiere Giovanni Galli, che in Messico e in Italia para soltanto a sprazzi..."), Luigi Firpo scrive: "Possibile che Berlusconi, uomo cui fiuto e intraprendenza non sono sin qui mancati, si sia imbarcato in una impresa sconsiderata, credendo che bastino i soldi, le calate sul prato in elicottero, le parate in calzoncini e scarpe bullonate, a forgiare una vera squadra? Qualcuno può anche credere che il Silvio, ormai con i piedi al caldo, si sia voluto comprare un giocattolo di lusso, dicendosi milanista sfegatato da sempre. Questo spiegherebbe le intemperenze passionali, la sacenteria del dietologo che vietd ai giocatori le crostate di frutta, la minaccia di tagliare i premi partita gli accenni di Liedholm vecchio saggio che potrebbe anche sgombrare la panchina per far posto i qualcun altro. Ma non è così. Credo che Berlusconi pensi agli affari anche quando dorme, o forse non dorme mai".

Il clamore che ne accompagna il miliardario ingresso sulla scena calcistica amplia a dismisura la popolarità di Berlusconi. Del resto il tycoon di Arcore si muove a meraviglia in un ambito gretto, superficiale, greve e permeato di fanatismo come quello del calcio nazionale un ambito che si rivela subito un nuovo terreno di conquista affaristico, ricco delle allettanti "sinergie" tanto care alla retorica imprenditoriale berlusconiana.
Essendo il moiìdo dello sport anzitutto e soprattutto una vastissima ribalta promozionale di massa, una sterminata platea di potenziali utenti-consumatori, la Fininvest vi irrompe in forze. Il Biscione berlusconiano si insinua nel basket (con la squadra della Philips), nel rugby e nell'hockey (con le squadre Mediolanum), nella pallavolo (con la Gonzaga): il "sano" e "formativo" mondo dello Sport, la "educativa palestra di vita" dell'agonismo (come reciterà dagli schermi dei networks la retorica berlusconiana) sono per l'ambigua e chiacchierata ~ininvest un rigenerante, depurativo palcoscenico pubblicitario e promozionale celebrato e moltiplicato dai suoi networks televisivi, ai quali possono inoltre assicurare audience e pubblicità e garantire spicchi di palinsesto.
E tuttavia, anche nel mondo sportivo - e in particolare nell'ambito più importante, quello calcistico - gli ingenti capitali berlusconiani non risultano essere precisamente produttivi, in termini di profitto. "il Milan", titola ad esempio la "Gazzetta dello Sport" del 14 luglio 1959, "incassa 65 miliardi, ma ne spende 75". Anche nell'ambito calcistico, ciò che la vieta e menzognera retorica berlusconiana proclama essere "geniale imprenditoria" e "formidabile business", a conti fatti si rivela csscrc la consueta "operazione d'immagine" costruita perfino sui debiti che confluiscono nelle segrete stanze dell'impero Fininvest A Berlusconi", scrive "La Stampa" il 14 febbraio 1990, "il Milan e servito prima come immagine, poi come interessante vcicolo economico: è una fonte di liquidità di 60-70 miliardi annuì mentrc le passività del Milan (appartenente a Rete ltalia) attenuano gli attivi di altre aziende del gruppo - senza dimenticare che gli acquisti dei giocatori in pratica non costano nulla, venendo risolti con fideiussioni Per alcuni insomma, i debiti finiscono per diventare perùno una vocc positiva"
L'irruzione della Fininvest nel mondo del calcio, benché economicamente deficitaria, verrà comunque celebrata in modo adeguato il 18 dicembre l989. In occasione dei novant'anni di storia calcistica della squadra del Milan, viene commissionato alla Zecca dello Stato il conio di una medaglia celebrativa, ma sulla medaglia non vi è eftìgiato il ritratto di un qualche storico campionc mila-nista, bensì quello del Grande Presidente - è il conio del "Berluscone d'oro"...

Le prodezze calcisticlie del Milan targato Fininvest sono ormai negli annali del football nazionale e internazionale Attraverso campagne-acquisti miliardarie come mai si erino viste prima nè in Italia nè all'estero, il Milan. alla fine degli anni Ottanta, è la più forte squadra calcistica del mondo - oltre essere il solo club calcistico al mondo che possa vantare il diretto collegamento con ben tre networks televisivi nazionali. Una "marcia trionfale" non priva di ambiguità, strumentalizzazioni, arroganze, tronfiaggini, da parte di un Berlusconi sempre più ingombrante e pervicacemente teso a imporre la sua preminenza in ambito sportivo a suon di miliardi; ma anche segnata di frangenti oscuri.
Una vicenda sintomatica, in questo senso, è quella relativa al passaggio alla squadra milanista del giovane calciatore del Torino Gianluigi Lentini, nell'estate del l992, per l'astronomica somma di l8,5 miliardi. Sotto il titolo Berlusconi è stato padrone del Toro, il quotidiano "La Stampa" del 19 dicembre 1993 scrive. "Berlusconi è stato per tre mesi il padrone del Torino. Lo svela un'altra clamorosa confessione di Borsano [già presidente del Torino Calcio, e parlamentare craxiano, NdA] ai magistrati Nel corso dei quattro interrogatori con i sostituti procuiatori Sandrelli e Prunas, l'ex presidente granata ha svelato anche le modalità di pagamento di Lentini da parte del club rossonero: "Per l'anticipo di 7 miliardi avuti in marzo, il Milan non volle assegni in garanzia Avevo le azioni del Torino e diedi quelle in pegno. Quando firmammo il contratto di cessione del calciatore le riebbi e stracciamo la scrittura privata che tutelava entrambe le parti In Procura si escludono violazioni al Codice penale per quest’aspetto ma se le dichiarazioni di Borsano venissero confermate da una inchiesta della Federcalcio emergerebbe un grave illecito sportivo. In sostanza il Milan avrebbe giocato buona parte del campionato avendo in mano anche il Torino ciò che per il codice sportivo è un illecito. Borsano ha anche detto: "Ho trattato con Galliani, ma Berlusconi non poteva non essere al corrente". Per i fondi neri, il presidente di Fininvest e Milan dovrebbe essere sentito dai magistrati torinesi comc teste. La vicenda si è svolta tra la fine di febbraio e l'inizio dell'estate '92. periodo in cui si perfezionò l'acquisto del calciatore e Borsano venne eletto in Parlamento con oltre 36 mila voti nella lista del Psi, dopo un'onerosa campagna elettorale. Anche il trast~rimcnto di Lentinì fu piuttosto movi mentato e' alla fine, si risolse con la resa della Juve a vantaggio del Milan. Secondo Borsano Il Milan ha offerto al giocatore un contratto (l'oro: quattro miliardi al netto delle tasse. Ma il fatto curioso è un altro. In Lega, a distanza di pochi giorni, vennero depositati due contratti. Questo subito dopo sostituito da un secondo per un miliardo e mezzo. Nel frattempo io avevo già firmato con il Milan, ottenendo di far alzare l'accordo ufficiale da 14 miliardi a 18 miliardi e mezzo Mi chiedo come mai Lentini possa aver improvvisamente accettdto un i riduzione così drastica" [...]" Secondo il presidente del Torino (amico di Bettino Craxi e deputato del Psi), il Milan gli ha accreditato parte dei fondi neri, in contanti, presso una banca di Lugano, e il saldo glielo ha liquidato in Italia, con Cct.
Scrive Peter Freeman: "Seguendo l'esempio di molti dei suoi colleghi indagati, il deputato socialista Gian Mauro Borsano ha deciso di vuotare il sacco. Nei giorni scorsi, l'ex presidente del Torino Calcio ha depositato nelle mani dei magistrati che stanno indagando sul crack delle sue società finanziarie un voluminoso e, pare, ben documentato mcmoriale. Nel corso delle suc confessioni, Borsano ha ammesso di avere percepito in ncro" svariati miliardi corrispostigli per la ccssione di alcuni calciatori del Torino, tra i quali Gianluigi Lentini, ceduto ncll cst itc del 1992 al Milan di Berlusconi. Pcr qucst i operazione Bors mo ivrebbe incassato sottobanco 6 mili irdi e mezzo, soldi trinsit~ti su conti svizzeri e successivamente utilizzati sia per compensi fuori busta che per saldare i conti con i crcditori delle sue società. Borsano non si è limitato a chiamare in causa il Milan [...]. Inutile a questo punto nascondersi dictio un dito o parlare di fenomcno circo scritto. La realtà che sta emergendo dall'inchiesta dei magistrati torinesi... è infatti quella di un calcio da tempo ridotto a terra di conquista da parte di personaggi dell'imprenditoria fortemente collusi con il potere politico e da questo agevolati nelle più spregiudicate operazioni [...]. Dalla confessione di Borsano ora apprendiamo che non solo lo staff milanista era dedito all'evasione fiscale, ma ehe, secondo quanto avrebbe dichiarato l’ex presidente della società granata, in occasione di un prestito concessogli da Berlusconi, il presidente del Milan, in violazione alle regole federali, gli avrebbe chiesto in garanzia una parte delle azioni del Torino. Se tali accuse fossero confermate ce ne sarebbe quanto basta per chiudere una volta per tutte la carriera sportiva ma anche quella politica, del Cavaliere di Arcore".
Alle clamorose notizie di "ordinaria corruzioni che piovono sul Milan, un disinvolto Berlusconi replica: "Cado dalle nuvole. Nego qualsiasi coinvoigimento in questa storia". Il 14 gennaio 1994, davanti ai giudici del Tribunale di Torino che indagano, l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani si limita a dichiarare che "la trattativa col Torino per Lentini c stata condotta tutta da me, solo da me... Mi sono occupato solo io della vicenda" e dopo il goffo tentativo di scagionare il padrone del Milan, alle contestazioni dei giudici nel merito delle confessioni di Borsano, Galliani dichiara: "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere"...

Malik
17-05-06, 00:19
no, no, no....le vittorie non c'entrano un cazzo!!

quando ho visto la squadra atterrare a san siro in elicottero, ho capito che era l'inizio della fine....

non sono le vittorie...per uno come me le vittorie sono secondarie, preferisco fare 1000 KM e veder perdere l'Inter a Roma, che non vederla vincere una coppa in TV!!

e l'ingresso del nano è stato (e non poteva essere altrimenti) il viatico alla prostituzione del calcio agli interessi delle TV, ed alla sua trasformazione in uno show, come fosse il circo.


Tutto vero. Anni fa , via dalla disco , andavo a Garibaldi a prendere il treno speciale per seguire la squadra.

Detto questo tutto ciò con gli associati a delinquere non ha molto a che vedere.

Steppenwolf
17-05-06, 01:13
Se Berlusconi, tifoso interista dall'infanzia ,fosse riuscito nel suo intento di comprare l'Inter e non fosse stato rifiutato e respinto da quell'Aquila Reale di Fraizzoli (perche' .."inaffidabile" e per " il bene dell'Inter") vorrei vedere se alcuni interisti starebbero dicendo queste cose.

I soldi e gli interessi nel calcio non li ha portati Berlusconi.
Essi sono naturali,cominciano dal primo sponsor:
La mamma...
la quale mamma ti compra scarpette,maglietta e calzoncini e magari ti fa anche da manager,e poi diventa una capitalista e monopolizzatrice peggio di agnello ,moggio e berlusconio.
Anzi ..senza le mille lire non puoi nemmeno comprare la palla e magari ne vai a fregare una.
All'UPIM.
E fu cosi'che comincio' il malaffare.

nemesis (POL)
17-05-06, 12:02
Mandateci in b, e assicurerete il fallimento totale della serie A!!!

perchè Voi in B non la seguite e disdite sky? cazzo come siete affezionati alla vs squadra.

La verità? volete rubare impuniti e vincenti. Come craxi.

Il_Siso
17-05-06, 12:21
...cazzo..uno scenario del genere E' IL MIO SOGNO!!!

JUVE IN B SUBITO!!!
Un sogno, un'utopia...

Nirvana
17-05-06, 13:07
Va be' e allora che cadi ercole con tutti i filisei!


ma non era Sansone ? :D

marimari
17-05-06, 21:28
ma non era Sansone ? :D


miiiiiiiiiii.....stai a sottilizzare........p:rolleyes: ignolo!

O'Rei
18-05-06, 00:28
Mandateci in b, e assicurerete il fallimento totale della serie A!!!:lol :lol ma quante cazzate

la serie A come sport l'avete già fatta fallire voi quindi peggio di così non può andare

Steppenwolf
18-05-06, 01:14
ma non era Sansone ? :D
Va be' ..i fili saranno sette o otto.
Son mica un prof di giometria.

Steppenwolf
18-05-06, 01:17
Se Berlusconi, tifoso interista dall'infanzia ,fosse riuscito nel suo intento di comprare l'Inter e non fosse stato rifiutato e respinto da quell'Aquila Reale di Fraizzoli (perche' .."inaffidabile" e per " il bene dell'Inter") vorrei vedere se alcuni interisti starebbero dicendo queste cose.

I soldi e gli interessi nel calcio non li ha portati Berlusconi.
Essi sono naturali,cominciano dal primo sponsor:
La mamma...
la quale mamma ti compra scarpette,maglietta e calzoncini e magari ti fa anche da manager,e poi diventa una capitalista e monopolizzatrice peggio di agnello ,moggio e berlusconio.
Anzi ..senza le mille lire non puoi nemmeno comprare la palla e magari ne vai a fregare una.
All'UPIM.
E fu cosi'che comincio' il malaffare.
Ma esiste ancora l' "UPIM"?
MMma..

fux55
18-05-06, 01:59
prima ti servivano le prove adesso cerchi di spaventare con prospettive da olocausto nucleare.
tranquillo che il prossimo potrebbe essere un campionato interessante senza i poteri magici della juve........... :-01#44

.......... MOOOOLTO PIU' INTERESSANTE...........!!!
:-01#44