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stuart mill
17-05-06, 00:07
FESTIVITÀ INDÙ




PONGAL (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#1)

MAHASHIVARATRI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#2)

HOLI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#3)

RAMA NAVAMI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#4)

GURUPURNIMA (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#5)

JANMASTAMI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#6)


RATAYATRA (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#7)

GANESHA CATURTI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#8)

NAVARATRI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#9)

DIPAVALI (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#10)

SRADDHA (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#11)

KUMBA MELA (http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/Induismo/feste.html#12)



PONGAL

Pongal è una festa tradizionale del Tamil Nadu celebrata nel periodo del raccolto, nel mese di gennaio, durante la quale viene cucinato un riso dolce su un grande fuoco. È una festa agreste dedicata al raccolto e al bestiame. È l’unica festività solare che cade ogni anno nello stesso giorno ed è celebrata nel nord India come makara samkranti o festa del sole (quando il sole inizia il suo percorso verso nord segnando la fine dell’inverno).

MAHA SHIVARATRI

È la notte dedicata all’adorazione del Dio Shiva. In questa notte si fa digiuno, si canta, si raccontano le leggende del Dio.

Cade tra il tredicesimo e il quattordicesimo giorno della luna nera di phalguna (febbraio-marzo). Letteralmente il nome della festività significa la notte di Siva, infatti, le cerimonie iniziano durante la notte e continuano per diversi giorni. Nei templi shaiva viene data grande importanza alla danza, Shiva infatti, nella sua forma Nataraja è il signore della danza. In questa occasione si festeggia anche il matrimonio di Siva e Parvati. Si racconta che Siva, dopo la morte di sua moglie Sati, si ritirò nella foresta per adempiere ad alcune rigorose penitenze (tapas) e cercare di pacificare il suo dolore.
Dopo qualche tempo, dall’Himalaya, nacque una bellissima fanciulla, Parvati, il cui nome significa appunto "figlia della montagna Parvata". Era molto chiara di carnagione e molto attraente. Quando fu in età da marito, il padre voleva darla in moglie al Dio Visnu, ma ella era segretamente innamorata di Siva e anche seriamente preoccupata per il grande dolore che Egli provava dalla morte della moglie Sati. Così Parvati, contro il volere dei genitori, andò nella foresta, con una sua amica, in cerca di Siva. Quando finalmente lo trovò, si sedette accanto a lui e compì per anni austerità e meditazione per conquistarlo. Il Dio dell’amore, Madana, si accorse dell’accaduto e pensò che, per Siva, fosse una buona opportunità per dimenticare le sue pene, così indusse Parvati a danzare di fronte a Siva. Quando la danza fu nel pieno dello splendore e dell’armonia, Madana lanciò contro Siva una freccia odorosa di fiori profumati. Siva, adirato per essere stato disturbato, aprì il terzo occhio e immediatamente Madana fu incenerito, però ormai il tapas di Siva era stato interrotto, così si accorse della bellezza di Parvati che, con la sua danza, lo affascinò a tal punto che Egli decise di sposarla.

La divina coppia, dopo i festeggiamenti del solenne matrimonio, ritornò alla propria residenza sul monte Kailasa benedicendo il mondo intero e, da allora, vissero in felicità e armonia.

Così durante la festività di Siva Ratri, si osservano digiuni e austerità; molti devoti non bevono neanche una goccia d’acqua e vegliano tutta la notte cantando il Maha mantra di Siva. Il linga, simbolo dell’Assoluto, viene anch’esso adorato tutta la notte con l’offerta dei fiori, della frutta e del prashad (cibo sacro). Il linga viene prima purificato dall’acqua e poi è pronto per essere adornato da bellissime ghirlande di bianchi e profumatissimi gelsomini. Tutti i templi dedicati a Siva sono meta di pellegrinaggi da parte dei devoti, che lo adorano in tutte le sue forme come Sivanataraja, Signore della danza cosmica, infatti questo periodo viene considerato ideale per le danzatrici di Bharata Natyam per compiere la prima danza in pubblico (arangetra), nel tempio di Siva. Lo adorano inoltre nella forma di Siva Ardhanarisvara, rappresentante in lui l’aspetto sia maschile che femminile della manifestazione, nella forma di Sivamahayogi, Signore di tutti gli yogi del mondo, infatti, è questo il momento propizio in cui samnyasin e sadhu vengono iniziati con i favorevoli auspici del più grande degli yogi.In questa stagione i germogli di mango sono freschi e vengono offerti a Siva con atto devozionale.

HOLI

Holi è una festività diffusa soprattutto nel nord India. Corrisponde alla festa di primavera, momento dell’anno in cui vi è abbondanza di fiori e frutti; la notte di luna piena in un immenso falò si bruciano i ramoscelli secchi dell’inverno. Il falò richiama a una leggenda tratta da epopee puraniche che racconta che il demone Holika venne bruciato e venne proclamata la vittoria degli dei sui demoni. La mattina dopo, quando i tizzoni sono freddi, vengono venerate le ceneri sacre e su di esse vengono sparse polveri e acqua colorate a simboleggiare l’arrivo della primavera.

La festa di Holi rappresenta anche la gioiosa danza e i giochi del dio Krishna e delle gopi (mandriane), quando egli lancia su di loro polveri colorate.

E ancora oggi tutti si trovano nelle piazze, cantando, ballando, suonando rumorosamente e lanciandosi addosso polveri colorate.

RAMA NAVAMI

Rama navami, celebrazione della nascita di Rama, occasione in cui si cantano canti devozionali e si raccontano e si recitano episodi tratti dalla grande epopea del Ramayana, che descrive le gesta del valoroso re Rama.

GURU PURNIMA

Guru purnima è una festa spirituale, viene celebrata dai discepoli che seguono un cammino spirituale sotto la guida di un maestro. In questo giorno viene celebrato il saggio Vyasa, il mitico maestro che trasmise la sacra conoscenza dei Veda ai suoi discepoli per il bene dell’umanità.

JANMASTAMI

Janmastami è la festività della nascita di Krishna, e migliaia di pellegrini per festeggiare la sua venuta, in quanto incarnazione di Vishnu sulla terra, si recano nei luoghi più sacri a Krishna. Nelle case si cucinano dolci, e sulla soglia si disegna con farina di riso e acqua (kolam) un piccolo piede che rappresenta quello di Krishna bambino.

RATAYATRA

Ratayatra è un festival celebrato soprattutto nello stato dell’Orissa, dove si contano centinaia di templi dedicati al culto vaisnava, e si svolgono leggendarie processioni nelle quali i devoti spingono le ruote di immensi e pesantissimi carri decorati (rata) che trasportano le statue delle divinità, con la convinzione che questo atto conceda loro la liberazione; addirittura anticamente molti si gettavano sotto le enormi ruote per ottenere dei meriti con il loro sacrificio.

GANESHA CATURTI

Ganesha Caturti è un festival importante, molto sentito soprattutto nel Maharastra, perché Ganesha è una divinità molto popolare, è il Dio invocato a scopo propiziatorio prima di iniziare qualsiasi attività, è il Dio che rimuove gli ostacoli e la sua festa è celebrata sontuosamente. In alcune zone costiere dell’India, la statua di Ganesha viene, al termine di una lunga processione, immersa nelle acque del mare. Vengono preparati dei dolci speciali, i modaka, si spezzano i cocchi, simbolo dell’ego che viene annullato con la saggezza e l’energia che Ganesha infonde.

(tratto dalla rivista Sri Vidya, rivista 3 anno 1 n. 3 una delle leggende che narrano la nascita di Ganesha ....)

Alla fine dell'ultima era ci fu il pralaya, un grande riassorbimento che distrusse l'universo e tutto ciò che era esistente in esso. Seguì una lunga, lunga, lunga notte di Brahma: tutto fu buio e oscuro... un grande silenzio... nessun rumore nessun movimento... solo pace, pace, pace... "...quando, dopo quattromilatrecentoventi milioni di anni, ci fu un piccolo spanda, un movimento, una sensazione, una aspettativa che qualcosa di grande stava avvenendo; attraverso questa lunga notte emerse un bellissimo suono, un suono potente: ecco il suono dell'om e, in questa nuova era, chiamata shvetaravaha kalpa, un grande Dio apparve nella forma dell'om a creare un nuovo universo. Le vibrazioni del suono om si espandevano e una luce soffusa, leggera rischiarava il mondo e un nuovo splendente sole nacque. Il grande spirito chiamò alla sua presenza la Trinità: Brahma, Visnu e Rudra-Siva; diede a Brahma la possibilità di creare, a Visnu quella di conservare e a Rudra-Siva quella di distruggere e trasformare.

Dal pranava emersero i quattro Veda: Rg, Yajur, Sama, Atharva dove tutta la conoscenza dell'universo fu racchiusa.

Secondo il culto dei Ganapati, è credenza che la forma di Ganesha, come prima divinità assoluta, sia rappresentata nel simbolo dell' om tamilica.

E fu così che dal suono nacque Ganesha e il suo jayanthi si festeggia nel quarto giorno luminoso della luna di bhadrapada, settembre - ottobre.

Questa festività è il giorno più sacro dedicato a Ganesha ed è una delle più popolari celebrazioni hindu, osservata in tutta l'India e anche dai devoti hindu sparsi per il mondo, poichè Ganesha è benvoluto e amato ovunque.
Vengono costruite rappresentazioni della divinità in terracotta, gesso o cartapesta, dipinte a mano con bellissimi colori. Vengono adorate per un periodo da due a dieci giorni, dopodichè vengono immerse nell'acqua del mare o di un fiume o di un lago oppure nelle vasche dei templi.
Ganesha viene adorato per primo in ogni preghiera, il suo nome viene ripetuto prima di iniziare ogni lavoro come buon auspicio.

E' la divinità che possiede il potere di andare oltre ogni difficoltà e ostacolo.
E' il fratello maggiore di Skanda (Subrahmanya), figlio di Siva e Uma Devi, prodotto dalla goccia di sudore della Devi.

Per accedere al culto della Devi bisogna sviluppare le qualità che Ganesha ci indica nel suo simbolismo.

Ganesha è Signore dei Gana, attendenti celestiali delle armate di Siva.

Anche il culto vaisnava adora Ganesha con il nome Tumbikkai Alwar che significa "divinità con la proboscide".

Egli è molto goloso di budini, dolci al cocco e soprattutto delle palline di farina di riso chiamate modakha. Tutte le famiglie hindu, durante il jayanthi di Ganesha, preparano dei dolci in suo onore e li offrono durante la puja per ingraziarsi il buon auspicio del Divino. Durante questi giorni di festa, nei villaggi si respira aria di allegria, ogni immagine di Ganesha viene addobbata e ornata con fiori e stoffe preziose, ogni tempietto è luogo di ritrovo di folle di persone che si soffermano di fronte a questa immagine benevola e rassicurante.

Dai grandi templi a lui dedicati, vengono portate fuori le statue su carri arricchiti da centinaia di collane di fiori. I devoti del Dio fanno a gara per spingere e sorreggere la statua come segno di devozione e tapas (austerità), spesso per ingraziarsi i favori del Divino. Nel Maharastra, oltre all'adorazione pubblica, nelle strade si organizzano rappresentazioni teatrali di storie, tratte dai Purana, delle quali Ganesha è il protagonista.

Ganesha è la più auspiciosa e più simpatica divinità del panteon hindu.

Anche i kirtan (canti devozionali) a lui dedicati rispecchiano il carattere di questa particolare divinità, sono gioiosi e aiutano a elevare lo spirito per rivolgerlo più vicino al Divino.

NAVARATRI

La festa di Navaratri si celebra in onore delle nove incarnazioni di Durga che è l’aspetto femminile della divinità. Viene festeggiata due volte l’anno, nel mese di chaitra (aprile - maggio) e asvayuja (settembre - ottobre), nei due periodi importanti di cambiamento della natura: l’inizio dell’estate e l’inizio dell’inverno.

La festività Durga puja ricorre in tutta l’India e, pur essendo celebrata in vari stili, essenzialmente essa tende a propiziare la Shakti e la Devi in tutti i suoi aspetti di potere. Navaratri inizia nella luna luminosa di asvayuja, in commemorazione della vittoria di Durga sul demone Mahisa. L’immagine della Devi viene adorata per nove giorni e il decimo (vijaya dasanami) viene portata in processione per tutte le strade dei villaggi e delle città.

Durga è la consorte di Siva con il quale vive sul monte Kailash. In questi nove giorni, ella scende sulla terra per concedersi all’umanità, mentre il decimo, ritorna nella sua dimora divina. Nel Bengala la Durga puja è una grandissima celebrazione e tutte le famiglie si riuniscono per commemorarla. Ogni devoto esprime la propria abilità, dipingendo o incidendo l’effigie della Devi nella creta. Gli abitanti di questa regione, molto devoti alla Madre Durga, risparmiano denaro per acquistare, in questa occasione, sari nuovi e sete scintillanti da offrire alla divinità.

Solamente nell’induismo, esiste questo concetto di estensione del Divino all’aspetto femminile, visto come Dio assoluto, divina Madre del mondo. Senza Durga, Siva non si può esprimere, egli è l’anima di Durga, poiché essi sono in identità. Siva non ha attaccamento al gioco cosmico, è Durga che agisce, la Shakti è il potere onnipotente di Siva nell’universo.

Il secondo giorno della Durga puja, vengono immerse le statue nell’acqua.
I primi tre giorni di Navaratri sono dedicati a Durga che aiuta l’uomo a sconfiggere i demoni e a purificare la mente, mentre i successivi tre giorni sono dedicati a Laksmi che rappresenta l’aspetto più sattvico della Devi, è la dea dell’abbondanza, della prosperità e della purezza d’animo. La sua murti spesso è raffigurata con in mano due loti, simboli appunto della purezza, mentre con le altre mani distribuisce all’umanità ricchezze non solo materiali, ma soprattutto spirituali.
Gli ultimi tre giorni di festeggiamenti, invece, sono dedicati a Sarasvati, portatrice della divina conoscenza, con l’aiuto della quale l’uomo progredisce spiritualmente. Ella tiene in mano uno strumento, la vina, che racchiude il sacro suono cosmico. Attraverso la devozione e il culto a Sarasvati, l’uomo ottiene la piena conoscenza del Sé. Attraverso la purificazione e la conoscenza, l’uomo sarà finalmente in grado di uscire dalla ruota delle rinascite.
Il nono giorno di Navaratri, tutti coloro che usano utensili per lavorare, strumenti per suonare, libri per studiare o anche libri contabili, li portano sull’altare del culto per "pujarli" in segno di offerta alla Devi, che restituirà saggezza e conoscenza. Tutti questi oggetti vengono ritornati con il segno giallo della pasta di sandalo con al centro quello rosso della curcuma.
DIPAVALI

La festa di Divali, festa delle luci, si celebra negli ultimi due giorni della luna nera del mese di kartik (ottobre - novembre) e dura tre giorni. Rappresenta la divina unione di Laksmi con il Dio Visnu. In questo periodo ogni luce, ogni lumino, ogni lampada viene accesa in onore della venuta di Laksmi sulla terra, come per rischiararle il cammino e rendere ogni casa, ogni villaggio, ogni capanna sparsa nella foresta, accoglienti e pronti per la visita della Devi portatrice di abbondanza e prosperità.
Nel sud India, in questi giorni, di mattina molto presto, alle quattro, dopo il brahmamuhurta, gli hindu si lavano, si cospargono il corpo di olio e indossano, così puliti e profumati, vestiti nuovi. I più fortunati fanno il bagno nel fiume Gange in segno di purificazione. E’ diffusa anche l’usanza di scambiarsi abiti, sari e doti, dai vivaci colori; anche i datori di lavoro, in questi giorni, regalano vestiti ai propri dipendenti.
Ognuno dimentica gli antichi rancori, tutti sono gentili e festosi e si abbracciano gioiosamente in segno di amicizia.
La vibrazione molto intensa che aleggia negli animi delle persone si sente nell’aria ed è così potente da cambiare, anche solo per qualche giorno, il cuore delle persone e avvicinarlo all’amore divino.
In questi giorni, soprattutto nel nord, i commercianti approfittano per iniziare i nuovi libri contabili e pregano Laksmi per il successo e la prosperità della loro attività.
Le migliori illuminazioni si possono ammirare a Bombay, nel famoso tempio d’oro di Amritsar, dove migliaia di lucine vengono accese sugli scalini della grande vasca del tempio.
Tutti i maestosi templi del sud India, come Tanjore, Tiruvannamalai, Madurai, sono scintillanti di lampade di tutti i tipi.
Il sole, la luna, le stelle, tutte le luci del mondo non potranno mai uguagliare la luce della Coscienza.
Emergiamo dall’oscurità e dall’ignoranza e realizziamo, attraverso la meditazione, la luce eterna dell’anima.


SRADDHA
Rito popolare in onore degli antenati, è un’usanza che ha una lunga storia e tradizione e viene celebrata in onore degli antenati defunti per mantenere il legame tra i vivi e i morti. Il rito che è ritenuto essenziale per la continuità della propria razza e la prosperità della propria famiglia, consiste in offerte e atti meritatori.



KUMBA MELA

Il Kumbha Mela è l’istaurazione temporanea di una città celeste, la costruzione di un sogno collettivo, la manifestazione della fantastica esistenza sulla terra degli uomini vincolati a Dio.
E’ l’incontro di sadhu e pellegrini provenienti da tutti gli angoli dell’India e, attualmente, del mondo.
Il Kumbha Mela dura circa un mese e ci sono diversi importanti bagni collettivi. L’evento più importante è lo shahi snan, o ‘bagno dell’imperatore’, quando tutti gli Akhara formano una processione per essere nel punto giusto del fiume, al momento giusto, quando il divino influsso dei pianeti è più favorevole, per saltare in acqua. In passato si verificavano combattimenti tra sette rivali perché tutti volevano essere nello stesso punto, nello stesso momento, ma durante la dominazione inglese furono fissate delle regole, diverse per ogni Mela così che tutte le sette rivali fossero accontentate. Ed è un bellissimo spettacolo da vedere. Ma non è soltanto folclore, bensì un’esperienza di liberazione per tutti. Milioni di pellegrini si affollano nel campo dei sadhu, cercando di vedere il maggior numero possibile di Baba, sedendo presso un dhuni, facendo elemosina, ricevendo benedizioni e cibo benedetto, condividendo la magica, spirituale atmosfera. Non poche persone troveranno il loro Guru, facendo un salto nell’incognito e unendosi alla fratellanza dei sadhu.
E’ il momento più propizio per prendere una decisione così importante.

I Kumba Mela di Allahabad sono i più importanti. Tra i sadhu questa città è meglio conosciuta con il suo antico nome di ‘Prayag’, il luogo del ‘sacrificio’. Da tempo immemorabile è stata un famoso luogo di pellegrinaggi (tirtha), situata alla confluenza del Gange marrone, del blue Yamuna e del ‘nascosto,’ mitico Sarasvati sotterraneo: per questo è chiamata la ‘triplice treccia' (triveni). E’ un luogo ricco di potere, un ‘punto di contatto’ tra cielo e terra, e per questo è luogo di incontro per le moltitudini di pellegrini e Baba. Questa confluenza, la sangam, è la più sacra e una delle più utilizzate per il bagno. La terra di questo tirtha è così sacra che, si dice, anche una briciola di essa può purificare da tutti i peccati.

stuart mill
28-07-06, 21:21
LE FESTIVITA' NELL'INDUISMO - CALENDARIO
Nella cultura dell'induismo, che è molto complessa ed articolata, vengono a coesistere diversi sistemi di calcolo del tempo e svariati calendari legati a differenti tradizioni religiose, tradizioni spirituali e culti di appartenenza.
Questa molteplicità di punti di vista crea conseguenti differenze nelle date dell'inizio di ogni mese, nelle date delle varie ricorrenze e nella loro durata, differenze linguistiche nei nomi dei giorni, nei nomi dei mesi, nei nomi delle festività, differenze nel giorno settimanale ritenuto più sacro... Per evitare incongruenze, si è fatta perciò la scelta di indicare solo le informazioni essenziali e gli elementi del calendario induista più comuni.
14 GENNAIO PONGAL-MAKARA SAMKRANTI (http://www.hinduism.it/f_pongal.htm)
Unica festività conforme al calendario solare. È una festa agreste dedicata al primo raccolto dell'anno.
13 FEBBRAIO VASANTA-PANCAMI o SRI-PANCAMI (http://www.hinduism.it/f_pongal.htm)Festa dedicata alla Dea Madre nella forma di Sarasvati, divinità tutelare della Conoscenza e delle Arti.
17 FEBBRAIO 5106 ° anno dell'era del Kaliyuga, iniziata con la morte di Krishna. 8 MARZO MAHA SHIVA RATRI (http://www.hinduism.it/f_maha.htm)
Letteralmente "notte di Shiva". Una notte dedicata all'adorazione del dio Shiva celebrato con riti, canti e danze sacre in suo onore.
25 MARZO HOLI (http://www.hinduism.it/f_holi.htm)
Festa di primavera. 9 APRILE Inizio del nuovo anno Hindi. 14 APRILE Inizio del nuovo anno Tamil. 17 APRILE RAMA-NAVAMI (http://www.hinduism.it/f_holi.htm)
Nascita di Rama considerato uno degli avatara (discese, incarnazioni) di Vishnu. 24 APRILE HANUMAN JAYANTI (http://www.hinduism.it/f_hanuman.htm)
Celebrazione di Hanuman, figura divina simbolo di devozione e fedeltà. 21 LUGLIO GURU PURNIMA (http://www.hinduism.it/f_guru.htm)
Viene celebrato Vyasa, il mitico Maestro che rappresenta il Guru dei Guru e ciascuno, in questo giorno, onora il proprio maestro spirituale. 19 AGOSTO RAKSHA BANDHANA (http://www.hinduism.it/f_raksha.htm)
Festività popolare che si svolge nell'ambito familiare e che sancisce il legame di protezione tra fratello e sorella. 26 AGOSTO KRISHNA JANMASTAMI (http://www.hinduism.it/f_krishna.htm)
Celebrazione della nascita di Krishna, incarnazione di Vishnu. 7 SETTEMBRE GANESHA CATURTI (http://www.hinduism.it/f_ganesha.htm)
Giorno dedicato a Ganesha, la divinità che rappresenta il superamento degli ostacoli invocata prima di iniziare qualsiasi attività, rito, lavoro. 18 SETTEM.BRE
02 OTTOBRE SRADDHA o SARVA PITRI (http://www.hinduism.it/f_sraddha.htm)
Celebrazione popolare in onore dei defunti per mantenere il legame spirituale tra vivi e morti. 2 OTTOBRE GANDHI JAYANTI
Anniversario della nascita del Mahatma Gandhi. 4 - 12 OTTOBRE NAVARATRI (http://www.hinduism.it/f_navaratri.htm)
Letteralmente: "Nove notti". Festa in onore della Madre Divina nelle sue tre forme: Durga, Lakshmi, Sarasvati, celebrate per propiziare nell'uomo il superamento delle tendenze negative, la ricchezza spirituale e la conoscenza.
11 OTTOBRE SARASVATI PUJA
Festività che fa parte del Navaratri, dedicata all'adorazione di Sarasvati, la Dea della Conoscenza. 12 OTTOBRE VIJAYA DASHAMI (http://www.hinduism.it/f_navaratri.htm)
Questa ricorrenza simboleggia la vittoria del bene sul male e della luce della conoscenza sull'oscurità dell'ignoranza. 1 NOVEMBRE DIVALI O DIPAVALI (http://www.hinduism.it/f_divali.htm)
Festa della Luce. Si festeggia la venuta della Dea Lakshmi portatrice di abbondanza, prosperità e ricchezze sia materiali sia spirituali. 2 NOVEMBRE CAPODANNO VIKRAM
Inizia l'anno 2062 secondo il sistema Vikram, uno dei molti calendari indù, era che ha inizio con l'incoronazione del re Vikramaditya. 15 DICEMBRE DATTATREYA JAYANTI (http://www.hinduism.it/f_dattatreya.htm)
Festa in onore di Dattatreya, simbolo della Trimurti, ossia la sintesi delle tre divinità: Brahma (il Creatore), Visnu (il Conservatore), Shiva (il Distruttore).

stuart mill
28-07-06, 21:22
ora posto le tre principali feste: se antiokos volesse aggiungere qualcosa sarebbe perfetto...


LE FESTIVITA' NELL'INDUISMO
MAHA SHIVA RATRI
http://www.hinduism.it/immagini/shivadanza-cosmica.jpgLa festività dello Shiva Ratri è legata ad antichi miti e leggende popolari.
Una di queste racconta che un uomo di un villaggio, che era un grande devoto di Shiva, un giorno si recò come di consueto nella foresta a raccogliere legna.

Quando scesero le ombre della notte e l'oscurità pian piano avvolse la foresta, egli non riusciva più a ritrovare la via del ritorno.
Spaventato dal terribile ruggito delle tigri che si aggiravano nel buio, si rifugiò tra i rami di un albero di Bilva. Passavano le ore, ma il povero uomo non trovava il coraggio di lasciare il suo rifugio.
Per restare sveglio, iniziò a lasciar cadere a terra le foglie che staccava dai rami, recitando il nome di Shiva e così intento trascorse tutta la notte.

Quando le prime luci dell'alba rischiararono la foresta, l'uomo vide che dove aveva lasciato cadere le foglie, era spuntato uno Shiva linga: la sua profonda devozione lo aveva protetto dai pericoli e aveva prodotto la straordinaria apparizione.

Secondo la tradizione, da allora nacque l'usanza di celebrare una notte (ratri) in onore del Dio Shiva, recitando in suo onore preghiere ed inni, praticando digiuno e austerità, compiendo riti e meditando sulla sua forma.

stuart mill
28-07-06, 21:22
HOLI
E' una festività diffusa soprattutto nel nord India, la seconda festa importante del mese di Phalguna (febbraio-marzo), celebrata nei giorni che precedono la luna piena.
Corrisponde alla festa di primavera, momento dell'anno in cui vi è abbondanza di fiori e frutti; la notte di luna piena in un immenso falò si bruciano i ramoscelli secchi dell'inverno. Il falò richiama a una leggenda, tratta da epopee puraniche, che racconta come la demonessa Holika rimase uccisa in una grande pira e venne proclamata la vittoria degli dei sui demoni. La mattina dopo, quando i tizzoni sono freddi, vengono venerate le ceneri sacre e su di esse vengono sparse polveri e acqua colorate a simboleggiare l'arrivo della primavera.
La festa di Holi rappresenta anche la gioiosa danza e i giochi del dio Krishna e delle gopi (mandriane) quando egli lancia su di loro le polveri colorate.
E ancora oggi nel nord India tutti si trovano nelle piazze, cantando, ballando e suonando rumorosamente e lanciandosi addosso polveri colorate.

stuart mill
28-07-06, 21:23
LE FESTIVITA' NELL'INDUISMO
KRISHNA JANMASTAMI
http://www.hinduism.it/immagini/krishna-bimbo-tanjore.jpgNel mese di bhadrapada (agosto-settembre), troviamo una festa detta Krishna Janmashtami.
"Janmastami (nascita di Krisna) si celebra nell'ottavo giorno di luna calante.
Festa particolarmente solenne è quella del compleanno di Krisna, il più popolare fra tutti gli avatara di Visnu, la cui nascita avvenne, secondo la tradizione, a mezzanotte dell'ottavo giorno di luna calante del mese di Bhadrapada nella città di Matura; in occasione di questa festa, che è celebrata con molta solennità anche a Vrndavana, dove Krisna trascorse la fanciullezza, i devoti digiunano fino alla mezzanotte, mentre nei templi e nelle case si rappresentano scene della vita del dio." (Piano, Sanatana Dharma p.262-267)

Una delle tante versioni del mito narra che Krishna, dopo la nascita - per essere salvato dalla minaccia di uno zio, sovrano crudele e tiranno che, temendo che il nipote avrebbe usurpato il suo trono, lo voleva far uccidere - fu deposto in un cesto ed affidato alle acque del fiume Yamuna dalle quali fu raccolto da una coppia di pastori, Yashoda e Nanda, che lo adottarono. Crebbe felicemente a Vrindavan facendo il pastore in compagnia delle gopi, le pastorelle che giocavano con lui e si innamoravano di questo bellissimo giovane che sapeva affascinarle con il suono dolcissimo del suo flauto.

stuart mill
08-08-06, 22:35
Il Kumbha Mela è l’istaurazione temporanea di una città celeste, la costruzione di un sogno collettivo, la manifestazione della fantastica esistenza sulla terra degli uomini vincolati a Dio.
E’ l’incontro di sadhu e pellegrini provenienti da tutti gli angoli dell’India e, attualmente, del mondo.
Prayag (Allahabad) nel 1989
In alto vediamo una panoramica a 180 gradi de del territorio del Kumbha Mela. Più lontano, sullo sfondo, si possono vedere i contorni nebbiosi della fortezza di Allahabad dove si incontrano i fiumi Yamuna e Gange (e Sarasvati). A sinistra in primo piano, ci sono alcuni ponti provvisori su un affluente del Gange, che scorre da destra a sinistra. Alla destra estrema, si può vedere il ponte dell’autostrada.
L’intera area fino alla fortezza, da destra a sinistra e per molti chilometri dietro al ponte dell’autostrada, è pieno di tende.
In questa enorme città di tende i sadhu, i santi dell’India, sono le star dello show.

Il Kumbha Mela è senza dubbio l’evento più importante della vita di un sadhu. Si tiene a Allahabad, Ujjain, Hardwar and Nasik, in cicli di dodici anni, alternati in modo tale che, circa ogni tre anni di tiene un Kumbha Mela. Il ciclo di dodici anni è correlato al movimento del pianeta Giove attraverso lo zodiaco, e quando Giove entra nell’Acquario, (Kumbha), la circostanza è più favorevole. Comunque, per complicare le cose, è collegato anche con il ciclo solare, quando il sole entra nel Capricorno o nell’Ariete, cosicché solo esperti astrologi possono fissare le date esatte; ma la decisione finale spetta ai Naga Baba, particolarmente al Juna Akhara.
La scelta di queste quattro sedi è basata su di un mito riguardante una pentola (kumbha) di ambrosia divina, che fu spezzata durante un combattimento divino per il suo possesso.
E quattro gocce di nettare uscirono e caddero sulla terra, santificando questi quattro luoghi.
Il Kumbha Mela attrae un numero incredibile di persone, qualcosa come centomila sadhu e dieci milioni di cittadini. E’ un’impressionante dimostrazione della fede incrollabile degli Hindu nel bagno sacro e nel darshan dei sadhu come strumenti per lavar via i peccati e purificare la propria anima.

La foto a destra risale a 100 anni fa, probabilmente ad un Kumbha Mela. Le tende sono più semplici che oggi ma i sadhu sembrano praticamente gli stessi di oggi.
Credo, (sebbene ciò non possa essere provato) che il Kumbha Mela sia l’evoluzione dei raduni tribali dell’età della pietra (scanditi anch’essi dalla posizione delle stelle e delle costellazioni), divenuti istituzionalizzati, o che hanno assunto la loro forma attuale (quella di un raduno di sadhu e di popolo) nel periodo di Harappan. Quest’ipotesi spiegherebbe perché vengono tenuti soltanto nel nord-ovest dell’ India.

Il Kumbha Mela dura circa un mese e ci sono diversi importanti bagni collettivi. L’evento più importante è lo shahi snan, o ‘bagno dell’imperatore’, quando tutti gli Akhara formano una processione per essere nel punto giusto del fiume, al momento giusto, quando il divino influsso dei pianeti è più favorevole, per saltare in acqua. In passato si verificavano combattimenti tra sette rivali perché tutti volevano essere nello stesso punto, nello stesso momento, ma durante la dominazione inglese furono fissate delle regole, diverse per ogni Mela così che tutte le sette rivali fossero accontentate.

Ed è un bellissimo spettacolo da vedere. Ma non è soltanto folclore, bensì un’esperienza di liberazione per tutti. Milioni di pellegrini si affollano nel campo dei sadhu, cercando di vedere il maggior numero possibile di Baba, sedendo presso un dhuni, facendo elemosina, ricevendo benedizioni e cibo benedetto, condividendo la magica, spirituale atmosfera. Non poche persone troveranno il loro Guru, facendo un salto nell’incognito e unendosi alla fratellanza dei sadhu.
E’ il momento più propizio per prendere una decisione così importante.


1,173

1,173 Due discepoli assieme al loro guru, Siyam Balak Das, durante il Kumbha Mela. Essi lo considerano non solo il loro insegnante, ma lo servono come loro dio sulla terra.

La permanenza ad un Kumbha Mela è piena di scomodità, che in questo contesto (un pellegrinaggio) forniscono la necessaria austerità (nessuna pena, nessun guadagno).
Ma ci sarà gioia e ispirazione, un sentimento di comunione fraterna che si può provare soltanto in questi raduni.
Per un credente, questa può essere l’occasione della sua realizzazione.
Costruita per poche settimane, la città santa è fatta con materiali economici: canne di bambù, sacchi di stoffa, cartoni, incerati, etc. 1,157

1,157 Amar Das, un Baba della setta degli Udaseen, scuote la sua lunga capigliatura e fuma una sigaretta prima di tuffarsi nel Gange ad Allahabad, dove si unisce al sacro Yamuna ed all’occulto, mitico Saraswati; un luogo molto sacro.

I Kumba Mela di Allahabad sono i più importanti. Tra i sadhu questa città è meglio conosciuta con il suo antico nome di ‘Prayag’, il luogo del ‘sacrificio’. Da tempo immemorabile è stata un famoso luogo di pellegrinaggi (tirtha), situata alla confluenza del Gange marrone, del blue Yamuna e del ‘nascosto,’ mitico Sarasvati sotterraneo: per questo è chiamata la ‘triplice treccia' (triveni). E’ un luogo ricco di potere, un ‘punto di contatto’ tra cielo e terra, e per questo è luogo di incontro per le moltitudini di pellegrini e Baba. Questa confluenza, la sangam, è la più sacra e una delle più utilizzate per il bagno. La terra di questo tirtha è così sacra che, si dice, anche una briciola di essa può purificare da tutti i peccati.

Ujjain nel 1992

Ujjain è in maggio, e così è il Kumba più torrido. Ed anche asciutto. Buoni alloggi, sebbene la parte più lontana dell’accampamento sia a quasi 25 km di distanza. C’è molto spazio. l’acqua è poco profonda e per questo viene pompata dell’acqua extra.
Nei dintorni di Mahakala Mandir (costruita attorno ad un jyotir linga molto ‘potente’) ci sono le caverne di Bartrihari, (importanti soprattutto per i Nath baba), il Datt Akhara (uno dei più importanti luoghi per i Juna Naga) ed un famoso Mandir di Hanuman: Mangalnath.

Ujjain è anche associata a Bhairava, la festa di Shiva degli Aghori.

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3121 Le cerimonie di iniziazione del Juna Akhara sulla riva del fiume Shipra a Ujjain durante il Kumbha Mela del 1992.

Vi presero parte circa tremila nuovi discepoli di questo Akhara – dimostrazione evidente che la vita del Sadhu esercita ancora una grossa attrazione.



2729 Al momento dell’iniziazione, questi aspiranti Naga Babas vengono rapati a zero quale segno visibile della loro rinascita nella confraternita dei Sadhu, in questo caso il Juna Akhara.
2729

Haridwar in 1998
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3944 Bengali Baba Ragunath Das.

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3991 Shiv Giri, un khareshwari appartenente al Juna Akhara, che ha fatto voto di stare in piedi per un anno, con pellegrini e baba.

Prayag (Allahabad) in 2001

Questo Kumba è stato un evento mediatico veramente grande.
Vi hanno partecipato centinaia di giornalisti, registi e fotografi da tutto il mondo. Ogni volta che avveniva qualcosa di spettacolare (come bagni o processioni), dovevano lottare per conquistarsi uno spazio, rubandosi il posto l’un l’altro.
Quasi ad ogni ora del giorno decine di giornalisti circondavano i sadhu più interessanti, come ad esempio Amar Bharati (a sinistra).
Contrariamente alla loro abitudine durante gli altri Mela, i sadhu non sembravano farci molto caso.
Dopo il primo giorno di bagno, comunque, filmati e fotografie sono stati vietati sulle rive per proteggere la privacy delle donne durante il loro bagno sacro.
E’ stato anche il primo Kumba ad essere attivamente pubblicizzato dal governo indiano e dalle agenzie private di viaggio, per i turisti indiani e stranieri. Così adesso i sadhu sono diventati attrazioni turistiche.
C’è da chiedersi quanto, tutto questo potrà influire su futuro dei Kumba, come pure su quello dei sadhu.
Ma dal momento che il turismo è comandato dal dio denaro, non c’è ragione di aspettarsi alcunché di positivo.
Un altro rilevante aspetto di questo Kumba è stata la presenza di un maggior numero di stranieri 'non-turisti' che nei precedenti Kumbha (uno o due migliaia):
Sadhu stranieri (uno, Dipak Giri [a destra] perfino con i suoi discepoli stranieri), allievi stranieri di sadhu indiani, seguaci stranieri di sadhu indiani, e stranieri 'neo-hippies' con tendenze simil-sadhu.
Tutto questo annuncia la nascita di un movimento internazionale dei sadhu? O è solo una moda temporanea?

Oppure tutto questo annuncia la fine dei sadhu "come li conoscevamo"?


4339 Amar Bharati, il ' baba con un solo braccio’, è stato senza dubbio il più fotografato e il più filmato sadhu di questo Kumbha mela.
4483 Saraswati Giri, un Naga baba del Juna Akhara, uno dei pochi sadhu di oggi, che sta sempre nudo (e non solo durante il Kumbh, come gli altri Naga babas).


4423 Dipak Giri, un baba di origine italiana, un Mahant del’ Avahana Akhara.
Ha anche un ashram in Italia, su di una montagna nel mezzo di un parco nazionale.

4396 Parvat Giri, un sadhu italiano, discepolo di Dipak Giri (a destra) e che è stato un khareshwari -- 'un sadhu che sta in piedi' -- per più di due anni.

E’ il primo sadhu straniero che abbia mai praticato un esercizio così severo.


Nasik in 2003
Il Kumba ‘bagnato’, dove, così sembra, "nessuno" andrà. Alcune ragioni: brutto posto e lontano.

stuart mill
08-08-06, 22:36
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ecco alcune immagini:

http://www.vedanta.it/divinita/images/2729.gif (http://www.vedanta.it/divinita/images/2729.gif)


http://www.vedanta.it/divinita/images/4423.jpg (http://www.vedanta.it/divinita/images/4423.jpg)

tutto ciò è tratto da www.vedanta.it

stuart mill
08-08-06, 22:37
Kumbhamela 2

Da migliaia di anni in India si celebra un festival religioso che vede riuniti milioni di pellegrini, sadhu, e religiosi induisti di ogni gruppo. Lo scopo di questo incontro è squisitamente ecumenico: si tratta di 40 giorni di incontro, di musica devozionale, di mantra, di dibattiti filosofici, rappresentazioni sacre, in cui tutti i pellegrini si bagnano insieme nelle acque dei fiumi sacri per celebrare l'universalità della vita spirituale. Questo articolo contiene le informazioni generali su questo grandioso festival e la storia della sua origine, risalente a milioni di anni fa, quando esseri celesti ed esseri demoniaci si allearono per estrarre il nettare dell'immortalità dall'oceano.
CHE COS'E' LA KUMBHA MELA
Il festival della Kumbha Mela si tiene ogni quattro anni a Prayag (Allahabad), alla confluenza dei tre fiumi sacri più famosi dell'India: Gange, Yamuna e Sarasvati. Il punto della confluenza si chiama Triveni sangam, e nel centro della corrente si trova una piccola isola. L'antichità di questo festival è testimoniata dal fatto che il terzo di questi fiumi, la Sarasvati, da circa 3000 anni scorre sotterraneo perché un grave rivolgimento climatico asciugò il suo corso superficiale appunto circa 3000 anni fa; rilevamenti topografici da una sufficiente altitudine hanno confermato agli archeologi l'esistenza di un fiume molto ampio che si riuniva al Gange e alla Yamuna appunto all'altezza di Prayag. Sulle rive di questo antico fiume sorgevano numerose città contemporanee di Mojenho Daro e Harappa, che sono state scoperte recentemente dagli archeologi indiani.
La parola kumbha significa "vaso", "contenitore", e si riferisce al contenitore del nettare divino dell'immortalità dal quale, durante la contesa tra dei e demoni, caddero delle gocce sul pianeta Terra. La Kumbha Mela acquista un significato particolare nell'età dell'Aquario (anch'esso chiamato Kumbha nell'astrologia vedica).
La Kumbha Mela attira ogni genere di pellegrini ed è considerata la più grande riunione di persone e il più grande fenomeno religioso del mondo, poiché durante il periodo principale nella "città della Kumbha Mela", un accampamento temporaneo ma organizzatissimo di tende in riva al Gange, soggiornano ogni volta da 18 a 22 milioni di persone. Eserciti di asceti e pellegrini, appartenenti a oltre 8000 gruppi e istituzioni religiose, si mescolano spalla a spalla, tra il clamore di cembali, corni, conchiglie, invocazioni e preghiere, soprattutto nei momenti più cruciali del bagno rituale alla confluenza del Triveni sangam.
E' il governo indiano che organizza questo grandioso festival, costruendo circa 170 km. di passerelle sulla sabbia con piastre metalliche, altrettanti chilometri di tubazioni di acqua potabile e cavi elettrici, nove ponti e altre strutture e fornendo 1070 ettari di terra per centinaia di migliaia di pandal (grandi tende per incontri spirituali), templi (e altoparlanti!), tende da abitazione normali o di lusso, bagni, cucine, centri di pronto soccorso, mercati interni e così via -- il tutto viene rimosso al termine del festival. Giorno e notte si tengono rappresentazioni sacre e recitazioni delle scritture e delle avventure dei vari avatara divini, canti e cerimonie rituali ai quali tutti possono partecipare liberamente.
Per restituire vigore e purezza all'induismo che stava languendo di fronte a buddhismo, jainismo e islam, nell'VIII secolo Adi Shankaracharya, che secondo le scritture vediche era un'incarnazione di Shiva stesso, istituì alla Kumbha Mela (che già esisteva da tempo immemorabile) la tradizione di svolgere incontri filosofici dove gli esponenti dei vari gruppi potessero discutere della Verità Assoluta e del bene supremo per l'umanità. Questo è in effetti lo scopo principale della Kumbha Mela: ascoltare le istruzioni spirituali e stare in compagnia delle persone sante. Tutto il resto può essere interessante e folkloristico, ma non è veramente essenziale.

DOVE E QUANDO
L'antichissima città santa di Prayag (nello stato dell'Uttar Pradesh) è sempre stata considerata un centro di cultura e religione durante i numerosi millenni della storia indiana, e come tale fu presa particolarmente di mira dagli invasori musulmani sudditi dell'imperatore Akbar, che ne trasformarono addirittura il nome in Allahabad ("la città di Allah"). Nelle scritture vediche viene invece chiamata Prayag, Prayag Raja o Tirtha Raja, che significa "il più importante tra i luoghi dove si celebrano sacrifici". Sulle rive del Gange si trovano quattordici prayaga (luoghi di celebrazione di sacrifici rituali), e Allahabad è sempre stata considerata il più importante, tanto che secondo il Mahabharata persino il signore Brahma, il creatore dell'universo, vi celebrò un grande sacrificio.
Come narra il Ramayana, durante il Treta yuga il Signore Ramachandra, insieme con Sitadevi e Lakshmana, trascorse diversi giorni nell'ashram del saggio Bharadvaja, nei pressi della confluenza dei tre fiumi, il Triveni sangam, prima di partire per l'esilio che sarebbe durato quattordici anni. A circa 132 km da Prayag si trova Citrakuta, la seconda tappa dell'esilio di Ramachandra, dove il Signore soggiornò per diversi anni.
Circa 5000 anni fa, i cinque Pandava accompagnati dalla moglie Draupadi e dalla madre Kunti, visitarono Prayaga, come descrive il Mahabharata (Vana Parva) prima di impegnarsi nella famosa battaglia di Kurukshetra per difendere il regno dai malvagi cugini, i figli di Dhritarastra. L'epica battaglia di Kurukshetra segnò l'inizio dell'era di Kali, l'epoca di discordia e ipocrisia nella quale ci troviamo attualmente.
La Sri Chaitanya Charitamrita riporta che circa 500 anni fa Sri Chaitanya Mahaprabhu visitò Prayaga (a quei tempi già chiamata Allahabad) e Si bagnò nel Triveni sangam per dieci giorni consecutivi, recandoSi anche a visitare il tempio di Bindu Madhava con un seguito di migliaia di persone; fu proprio in quel periodo a Prayaga che Sri Chaitanya trasmise a Rupa Gosvami i Suoi insegnamenti sulla pura devozione a Krishna.
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore del Movimento Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON) visse a Prayag per alcuni anni e fu iniziato qui da Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura alla Rupa Gaudiya Math di Prayaga. In seguito, dopo la fondazione dell'ISKCON, partecipò alla Kumbha Mela nel 1971 e poi ancora nel 1977, poco prima di lasciare il pianeta.
Anche le cronache storiche di altri paesi dimostrano l'antichità e l'importanza internazionale della Kumbha Mela; nel 302 a.C. lo storico greco Megastene racconta il suo soggiorno di 72 giorni alla Kumbha Mela di Prayaga, dove secondo il suo resoconto parteciparono due milioni e mezzo di persone. Nel VII secolo l'imperatore Harsha invitò alla Kumbha Mela il viaggiatore cinese Hieun Tsang, che nel suo diario lodò la religiosità e la generosità dell'imperatore. La Kumbha Mela venne descritta anche da Mark Twain (1895) nel suo More Tramps Abroad, dove racconta delle moltitudini impolverate che camminano sotto il sole con grande passione e determinazione per recarsi all'appuntamento spirituale, dei "fachiri" con i capelli incollati insieme con sterco di mucca (poiché molti asceti fanno voto di non pettinarsi mai né di tagliarsi i capelli, lo sterco di mucca salda i capelli costruendo una difesa antisettica), degli asceti intenti a vari tipi di austerità e penitenze, e infine della processione di yogi nudi (i Naga Baba) che costituiscono il gruppo di pellegrini più rispettato e temuto.
I Naga Baba sono considerati potentissimi yogi (per la maggioranza maschi, ma anche diverse femmine) e viaggiano sempre in un gruppo foltissimo (circa mezzo milione), completamente nudi e spesso coperti di cenere. Nessuno ha il permesso di avvicinarsi a loro, e quando passa la loro processione la polizia tiene a bada la folla che cerca di raccogliere la polvere toccata dai loro piedi. Si dice che i Naga Baba si spostino smaterializzandosi e rimaterializzandosi attraverso la corrente dei fiumi e i raggi del sole e della luna, grazie ai loro poteri mistici. E' un fatto che nessuno, tra le vaste folle che si dirigono al Kumbha Mela, li vede arrivare né ripartire. Arrivano al Triveni sangam nei momenti più propizi per il bagno rituale (specialmente nella luna nuova del mese di gennaio-febbraio), e dopo che hanno concluso le loro abluzioni e sono usciti dall'acqua il massiccio servizio d'ordine permette al resto della folla di bagnarsi nelle acque sacre.
Oltre a vedere da rispettosa distanza i Naga Baba, alla Kumbha Mela è possibile incontrare numerosi yogi e asceti ma anche molti ipnotisti, maghi e falsi yogi, panda (preti) e guru che approfittano della religiosità dei pellegrini per raccogliere donazioni. Anche gli abitanti del luogo cercano di trarre il massimo vantaggio dalle enormi folle, spesso chiedendo prezzi esorbitanti per traghetti, viaggi in taxi, alberghi e generi alimentari. Un altro pericolo della Kumbha Mela consiste proprio nel numero enorme di pellegrini; qualsiasi zuffa si verifichi specialmente nel momento di entrare nel fiume per le abluzioni rituali può degenerare in un vero massacro dove centinaia di persone vengono schiacciate e soffocate. All'inizio degli anni 50 ci fu un famoso incidente in cui 350 persone rimasero uccise. Da quella volta, il governo organizza un rigido servizio d'ordine, specialmente nei momenti astrologici delle abluzioni rituali.
Per evitare la calca spaventosa, è opportuno recarsi sull'isoletta al centro del Triveni Sangam, con un certo anticipo (preferibilmente la mattina presto) con un traghetto o anche attraversando il fiume a guado, per poi fare il bagno nel fiume sulla sponda dell'isoletta, proprio di fronte alla riva dove si affollano i milioni di pellegrini.
Il periodo astrologico propizio nel quale si tiene questo festival va dalla luna piena del mese di Pausha (gennaio), al famoso Makara Sankranti (5 giorni dopo, è l'ingresso del Sole nel segno del Capricorno secondo il calendario astrologico indiano, che considera la precessione degli equinozi e quindi è leggermente diverso da quello occidentale), alla luna nuova dei Muni ("santi" e yogi, 10 giorni più tardi rispetto a Makara Sankranti), al quinto giorno lunare successivo (Vasanta Panchami, 5 giorni dopo la luna nuova) che celebra l'inizio della primavera in India e festeggia la dea Sarasvati, alla luna piena del mese di Magha (febbraio, 11 giorni dopo Vasanta Panchami) fino a Maha Shiva Ratri (la festa di Shiva, in cui si celebra il suo matrimonio con Parvati, 13 giorni dopo, cioè alla luna nuova successiva). Le date precise, che sono basate sul calendario lunare e non su quello solare e quindi variano da un anno all'altro, possono essere ottenute dai vari centri di cultura vedica presenti in tutto il mondo. Nelle scritture vediche è detto che abitando per almeno tre giorni alla confluenza dei tre fiumi sacri si conquista il paradiso, e bagnandosi nelle acque sacre nei momenti propizi, si ottiene la liberazione dal ciclo di morti e rinascite, purificandosi da ogni peccato.
Ogni anno si tiene una Magha Mela (festival di gennaio) spirituale in uno dei quattro luoghi dove caddero le gocce di nettare dal vaso divino: Prayag (Allahabad in Uttar Pradesh), Nasik (Maharashtra), Ujjain (Madhya Pradesh), e Haridwar (Uttar Pradesh, sui contrafforti dell'Himalaya). A Nasik i pellegrini si bagnano nel fiume sacro Godavari, a Ujjain, nella Ksipra, a Hardvar nel Gange e a Prayag alla confluenza tra Gange, Yamuna e Sarasvati. Prayag è considerata il più importante tra questi quattro luoghi santi, e la Kumbha Mela di Prayag è quella che attira il maggior numero di persone. In cicli di 12 e 144 anni la Kumbha Mela acquista un maggior potere spirituale, e viene quindi chiamata rispettivamente Maha Kumbha Mela e Maha Purna Kumbha Mela. L'ultima Maha Purna Kumbha Mela si è avuta nel 1989, quindi la prossima Maha Kumbha Mela si terrà nel gennaio 2001, poi nel 2013.
A metà del ciclo di 12 anni (cioè ogni 6 anni) si tiene una Ardha Kumbha Mela, leggermente meno importante della Maha Kumbha Mela.

GANGE, YAMUNA, SARASVATI
Questi tre fiumi sacri hanno origine sulle alte vette dell'Himalaya. Il Gange sgorga da una caverna chiamata Gomukha ("bocca di mucca"), ed è considerato il fiume più importante e più famoso dell'India. Le sue acque sono ricche di una dorata argilla naturale che possiede grandi proprietà di purificazione e di guarigione (chiamata tilaka) e che viene usata da tutti i religiosi per decorare il corpo con segni di buon augurio, di disegno diverso a seconda del gruppo di appartenenza.
Il Gange emana dai piedi di loto del Signore dall'oceano Garbhodaka situato al di là della copertura dell'universo materiale, che fu perforata dal piede dell'avatara di Vishnu Vamanadeva quando prese possesso dei "tre passi di terra" offerti dall'imperatore Bali Maharaja, coprendo tutta la vasta estensione dell'universo e urtando addirittura con il piede la sua copertura esterna.
Originariamente il Gange scorreva soltanto sui pianeti superiori (dove si chiama Mandakini), ma un re di nome Bhagiratha la pregò di discendere sulla Terra per purificare e liberare i suoi sessantamila antenati. Compiaciuta dalle grandi austerità di Bhagiratha, Madre Gange accettò di discendere sulla Terra, dove venne accolta nientemeno che dal signore Shiva in persona, dalla cui testa poi scorre sull'Himalaya (dove Shiva risiede sul monte Kailash insieme ai suoi compagi) e nella valle sottostante.
Anche la Yamuna e la Sarasvati hanno origine nella stessa zona dell'Himalaya, ma il fiume Sarasvati diventa sotterraneo dopo circa 100 km. di percorso.
La Yamuna è considerata figlia del Sole e sorella gemella di Yamaraja (il deva che giudica le anime trapassate e risiede a Pitriloka, il pianeta "tribunale" dell'universo). In sanscrito, yama significa infatti "gemello". Le sue acque sono di un profondo blu come la carnagione di Krishna, e infatti questo fiume è strettamente collegato con i divertimenti di Krishna nella zona di Mathura-Vrindavana.
La personificazione del fiume Sarasvati è la dea Sarasvati (chiamata anche Sarada, Vidyadevi o Brahmani), la figlia del signore Brahma che concede la benedizione della saggezza e della conoscenza. Tutti gli studenti e gli studiosi, i musicisti, gli insegnanti e gli artisti adorano la dea Sarasvati per ottenere le sue benedizioni.

LA CITTA' DI PRAYAG (ALLAHABAD)
Si trova a 135 km. ad ovest di Varanasi (Benares) e a 227 km a sud est di Lucknow, l'attuale capitale dell'Uttar Pradesh. E' raggiungibile in aereo da Calcutta, Delhi, Kanpur e Varanasi (Benares), e in treno da tutte le principali città dell'India.
Fu storicamente la capitale dell'impero Gupta, e dopo l'invasione musulmana l'imperatore Akbar (1584) ne fece la sua residenza, e vi costruì il Forte che ancora oggi sorge alla confluenza dei fiumi sacri. Dopo il declino dei Moghul passò nelle mani dei Maratha, fu saccheggiata dai Pathan e infine ceduta dal Nawab di Oudh (allora reggente delle province unite di Agra e Oudh) nel 1801 agli inglesi, e dal 1857 divenne uno dei centri di rivolta contro l'imperialismo britannico. Nel 1920 divenne il centro dell'Indian National Congress, e qui il Mahatma Gandhi presentò per la prima volta il suo programma di disobbedienza civile non violenta per ottenere l'indipendenza dall'impero britannico.
La famiglia Nehru abitava qui; la casa originaria, chiamata Ananda Bhavan, è attualmente un museo storico che conserva oggetti personali appartenuti a Motilal Nehru, Jawaharlal Nehru e Indira Gandhi.
All'interno del forte di Akbar si trova il famoso tempio di Patalpuri, dove cresce un albero baniano considerato immortale, e già descritto nel 643 dal viaggiatore cinese Hiuen Tsang.

L'ORIGINE DELLA KUMBHA MELA
Lo Srimad Bhagavatam, chiamato anche Bhagavata Purana, racconta l'apparizione e le attività delle varie manifestazioni divine (dette avatara) per la creazione, il mantenimento e la distruzione dell'universo. Il gioco divino del mantenimento dell'universo consiste essenzialmente nel bilanciare creazione e distruzione con il costante rinnovamento, nell'intervento divino nella costante lotta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre. La cultura vedica indica nelle figure dei deva e degli asura la personificazione delle forze del bene e del male; questi dei e demoni abitanti dei pianeti superiori possiedono enormi poteri e una durata di vita molto più lunga rispetto a quella degli esseri umani. Un giorno sui pianeti celesti, per esempio, corrisponde a un intero anno terrestre. I deva sono persone dotate di qualità divine, che seguono gli insegnamenti delle scritture e lavorano per la corretta amministrazione dell'universo, mentre gli asura sono esseri dediti al materialismo, che agiscono soltanto per soddisfare i propri capricci di avidità e potere.
Nell'eterna lotta tra deva e asura ci sono varie vicende molto interessanti dalle quali si possono trarre utili insegnamenti anche per la vita su questo pianeta. In uno di questi episodi, deva e asura decisero di collaborare per estrarre il nettare dell'immortalità dall'oceano di latte. Questa titanica impresa fu aiutata direttamente dal Signore che per l'occasione Si manifestò in diverse forme. Innanzitutto, come Prishnigarbha, trasportò il monte Mandara fino all'oceano di latte (che si trova a Svetadvipa, il pianeta Vaikuntha all'interno dell'universo materiale, dove risiede la forma di Vishnu chiamata Paramatma, Ksirodakasayi Vishnu) perché fungesse da perno. Poi il Signore Si manifestò nella forma di Kurma, l'avatara tartaruga, perché nessun altro essere vivente avrebbe potuto sostenere l'immenso peso del monte Mandara facendogli da perno.
Il serpente celeste Vasuki, principe dei Naga, divenne la corda, e deva e asura insieme si misero a frullare. Il primo prodotto di questo lavoro fu un'opera di purificazione dell'oceano di latte: venne infatti a galla una schiuma velenosa che doveva essere eliminata per procedere alla estrazione del nettare. Queste scorie erano così tossiche che nessun essere vivente, per quanto potente, era in grado di neutralizzarle. I deva pregarono dunque il potentissimo Signore Shiva, che non è un'anima individuale bensì una manifestazione secondaria di Vishnu stesso. La Brahma samhita afferma che il Signore Maha Vishnu, al momento della creazione, posa il Suo sguardo sull'energia materiale e in questo modo Si trasforma in Shiva, proprio come il latte, entrato a contatto con il succo di tamarindo, si caglia. Così Shiva è allo stesso tempo uguale e differente dal Signore Vishnu.
Per salvare l'universo dal potente veleno prodotto come scoria dall'oceano di latte, Shiva lo raccolse con la mano e lo inghiottì trattenendolo nella gola. L'azione del veleno produsse una colorazione bluastra sulla gola di Shiva, che ancora oggi è conosciuto come Nilakantha. Mentre Shiva inghiottiva il veleno, alcune gocce gli caddero di mano e diedero origine ai cobra, agli scorpioni e alle altre creature velenose, animali e vegetali.
Dopo che il veleno fu così eliminato, dall'oceano di latte uscirono la mucca Surabhi (che fu assegnata ai Rishi), il cavallo Ucchaishrava (che fu assegnato a Bali Maharaja, l'imperatore degli asura), l'elefante Airavata (che fu assegnato a Indra, il re dei pianeti celesti), il gioiello Kaustubha (che fu offerto al Signore Vishnu), l'albero Parijata (che fu offerto ai deva), poi le danzatrici celesti chiamate apsara e Lakshmidevi, che scelse di diventare la consorte del Signore Vishnu. In seguito apparvero Varuni, la dea dei liquori, che andò agli asura, e Balachandra, la luna crescente, che fu offerta al Signore Shiva per rinfrescarlo, perché si sentiva poco bene dopo aver bevuto il veleno. Apparvero poi la conchiglia Panchajanya e l'arco Haridhanu, che andarono entrambi al Signore Vishnu, e infine un personaggio splendente, Dhanvantari, che portava un vaso pieno di nettare.
Fino a quel momento la divisione dei prodotti dell'oceano di latte era stata eseguita senza dispute, ma il vaso di nettare costituiva lo scopo dell'impresa, perciò deva e asura cominciarono a strapparselo vicendevolmente di mano. Durante questa lotta quattro gocce di nettare caddero sulla Terra, rispettivamente a Prayag, Nasik, Ujjain e Haridwar, creando piccoli "laghi" di nettare all'interno di vari fiumi sacri, che ogni anno tornano a manifestarsi in quel preciso momento astrologico.
Alla fine gli asura riuscirono a impadronirsi del vaso di nettare e fuggirono, poi cominciarono a litigare tra loro per stabilire chi avrebbe bevuto per primo. Il Signore Vishnu Si manifestò allora nella forma di una donna bellissima, Mohini, e Si avvicinò agli asura offrendoSi di distribuire personalmente il nettare e mettere così fine alla disputa. Gli asura, totalmente affascinati, accettarono, e Mohini chiese a tutti, deva e asura, si sedersi in fila ordinatamente e aspettare il loro turno. Naturalmente Mohini cominciò a distribuire il nettare ai deva, che si preoccupano sempre del buon funzionamento e della protezione dell'universo, e uno dei demoni, Rahu, si travestì da deva e s'infilò in mezzo a Surya (il Sole) e Chandra (la luna). Mentre però stava portando alla bocca la coppa del nettare, Rahu venne scoperto e Mohini gli mozzò la testa con il Suo disco Sudarshana prima che potesse inghiottire: in questo modo il corpo morì ma la testa rimase immortale perché era entrata a contatto con il nettare, diventando uno dei pianeti dell'universo, che causa periodicamente le eclissi di sole e di luna.

a cura di Parama Karuna d.

stuart mill
08-08-06, 22:38
numerose foto: http://www.vedanta.it/divinita/images/riti_culti.html

stuart mill
09-08-06, 12:57
Happy Holi!!

A cura di Alessandra Loffredo (http://guide.supereva.com/gu/india/biografia.shtml)
Pubblicato il 31/01/2006

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Una festa amatissima, il ritorno della primavera, una sorta di carnevale indiano con gli stessi risvolti occidentali di allegria e di colore.
http://guide.supereva.com/india/myimg/242194.gif
I riti della festa di Holi, il 14 -15 Marzo, prevedono che le inibizioni vengano messe da parte, tutto è permesso, proprio come durante il nostro carnevale, le normali distanze tra caste e sessi vengono abbandonate e le strade si riempiono di gente che corre, ride, grida, lanciando agli altri palloncini riempiti con acqua colorata, gulal, o che la spruzza con siringhe da pasticcere, che la tira a secchiate... in una allegra battaglia multicolore. Purtroppo gli scherzi a volte si trasformano in veri e propri agguati ed in alcune città viene consigliato ai turisti di mantenersi al sicuro. Le polveri, abeer, si vendono a tutti gli angoli, come il bhang, la cannabis, che si beve mescolata in frullato di latte.
Holi e' una festa che celebra il ritorno della primavera, il raccolto e la fertilità della terra. Naturalmente commemora ufficialmente un episodio della mitologia indù, e precisamente la leggenda del principe Prahlada, devoto a Vishnu. Il padre del ragazzo, re demone, empio e crudele, geloso del sentimento religioso del figlio, cerca più volte di uccidere l'erede senza riuscirci. La sorella del re, Holika, si presta all' intento ed essendo immune dal fuoco, trascina e trattiene Prahlada in una enorme pira. Protetto da Vishnu il principe ne uscirà indenne, mentre la feroce zia finirà carbonizzata, ma dopo aver aver chiesto e ottenuto il perdono del ragazzo. http://mypage.siu.edu/lahiri/images/holi.jpg Per questa ragione la notte di luna piena, vigilia della festa, enormi falò bruciano ovunque. La festa diventa colorata il giorno dopo quando è associata all'infanzia di Krishna e al suo amore per Radha. Si narra che il santo ( l' ottava reincarnazione di Vishnu) da bambino giocasse a lanciare sulle coetanee polveri colorate. Dunque Holi viene celebrata durante 15 giorni nelle due città maggiormente legate al ricordo del santo, Mathura e Vrindavan.
Processioni accompagnate da canti popolari e danze, si fanno largo tra l' eccitatissima folla. Nel pomeriggio ci si reca al fiume, o in sostituzione alla doccia, per ripulirsi e terminare la giornata festiva con la famiglia. E' una delle più antiche festività indiane, come numerose miniature moghul (http://guide.supereva.com/india/interventi/2005/11/233854.shtml)e bassorilievi confermano.

Antiokos
12-08-06, 11:42
Bellissimo Topic! ;) ho dato una letta, mi sembra abbastanza esauriente, davvero ben fatto!, quando ho tempo lo leggerò meglio, scusami Stuart se in queste 2 settimane ho un pò latitato (P.S. vedo che ci sono varie discussioni interessanti in ballo, cercherò prossimamente di dire la mia).

Tornando in Topic, davvero ben fatto questo sulle feste indiane, lo leggerò con più attenzione quando avrò più tempo, poi voglio chiedere delle cose alla mia ragazza perchè ci sono delle cose che non ricordo.

Saluti ;) :)

stuart mill
12-08-06, 18:35
[quote]Bellissimo Topic! ;) ho dato una letta, mi sembra abbastanza esauriente, davvero ben fatto!, quando ho tempo lo leggerò meglio, scusami Stuart se in queste 2 settimane ho un pò latitato (P.S. vedo che ci sono varie discussioni interessanti in ballo, cercherò prossimamente di dire la mia).

Premesso che, ovviamente, gli articoli non li ho scritti io, data la scarsa conoscenza del tema (conosco di persona solo le feste di Kartika e divali/dipavali), ti ringrazio lo stesso dei complimenti.
Non ti preoccupare: neanch'io ero presente a pieno regime, fra letture indiane e dintorni. :)


Tornando in Topic, davvero ben fatto questo sulle feste indiane, lo leggerò con più attenzione quando avrò più tempo, poi voglio chiedere delle cose alla mia ragazza perchè ci sono delle cose che non ricordo.
ovviamente una serie di post tuoi e della tua ragazza, sarebbero ottimi, visto che conoscete ottimamente la materia.
A presto! :)


Saluti ;) :)

namastè, haribol:-:-01#19

Antiokos
13-08-06, 16:51
Premesso che, ovviamente, gli articoli non li ho scritti io, data la scarsa conoscenza del tema (conosco di persona solo le feste di Kartika e divali/dipavali), ti ringrazio lo stesso dei complimenti.
Non ti preoccupare: neanch'io ero presente a pieno regime, fra letture indiane e dintorni. :)
I complimenti Stuart sono a prescindere ;), sei sempre ottimamente preparato e ci metti molto impegno nella conduzione di questo forum :)


ovviamente una serie di post tuoi e della tua ragazza, sarebbero ottimi, visto che conoscete ottimamente la materia.
A presto! :) namastè, haribol

Grazie Stu, sicuramente lei e più ferrata di me! :p anche se anche io non sono uno sprovveduto :p , non è che lei vada matta per internet... per questo volevo chiederle consiglio per poter aggiungere io qualcosa se c'è qualcosa da aggiungere, purtroppo non sono ancora riuscito a leggere e a farle leggere attentamente l'articolo, il tempo è tiranno, tra l'altro la prossima settimana lei parte per l'India a trovare suoi parenti, ci starà 12 giorni... io per impegni inderogabili non posso andare... :ue sono triste... :ue

Namastè Stuart!

stuart mill
13-08-06, 20:04
[quote]I complimenti Stuart sono a prescindere ;), sei sempre ottimamente preparato e ci metti molto impegno nella conduzione di questo forum :)

il mio ego ringrazia...:D (visto l'atteggiamento infame del sudetto ego, proverò a pugnalarlo con un paletto di frassino, non si sa mai funzioni:D)



Grazie Stu, sicuramente lei e più ferrata di me! anche se anche io non sono uno sprovveduto ,
prego



non è che lei vada matta per internet...
meglio: tradizionalista ;)


per questo volevo chiederle consiglio per poter aggiungere io qualcosa se c'è qualcosa da aggiungere, purtroppo non sono ancora riuscito a leggere e a farle leggere attentamente l'articolo, il tempo è tiranno, tra l'altro la prossima settimana lei parte per l'India a trovare suoi parenti, ci starà 12 giorni... io per impegni inderogabili non posso andare... :ue sono triste... :ue
beh, fa con comodo. Certo, restare in questo paese corrotto dal kali yuga, mentre lei è in India, dev'essere pesante... beh, ma almeno tu ne puoi approfittare per 'cavalcare la tigre' come diceva evola: qui è certamente più facile che in India. ;)



Namastè Stuart!
Namastè

stuart mill
21-08-06, 15:22
http://www.tourindia.com/htm/homepage.htm