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Visualizza Versione Completa : Napolitano, minorias etncias e strani calcoli



Kornus
18-05-06, 09:40
In su kistionu de intradura su Presidente itaglianu nou difendinde sas minorias etnicas at fattu unu passaju ki foltzis no est bistadu attentamente analizzadu e cumpresu. Custu:

"La minoranza tedesca in Sudtirolo/Alto Adige, la più grande minoranza etnica nel territorio dello Stato Italiano....."

Itte narides, b'at de li ispiegare calki cosa, o nono?
Innoke unu modello de littera dae iscriere a su Corriere o a Repubblica:

Gentili Signori

Riguardo al discorso di apertura del Presidente della Repubblica e alla sua affermazione secondo la quale la minoranza Tedesca del Sudtirolo/Alto Adige sarebbe la più numerosa di quelle presenti nel territorio italiano.
Da esponente della minoranza etnica Sarda, senza nulla togliere ai fratelli Sudtirolesi, coi quali noi Sardi condividiamo tante lotte e solidarizziamo, vorrei far notare al Sig. Napolitano che la minoranza etnica più numerosa presente in territorio italiano è proprio quella Sarda, con circa 1.800.000 rappresentanti.
I Sudtirolesi di lingua Tedesca sono invece meno di 200.000.

A scanso di equivoci vorrei inoltre far notare che il gruppo etnico/linguistico Sardo è riconosciuto con Legge della Repubblica Italiana.

Considerando la sua una svista in buona fede, a nome del Popolo Sardo chiedo al nuovo Presidente una correzione ufficiale del suo discorso.

Cordiali Saluti

Dae ki sos parlamentares Sardos fini cagliados e bonos bonos bos cumbido a los pienare de litteras gai......:mad:

repubricanu
18-05-06, 16:51
Ma di quel 1800000 Sardi quanti possono essere definiti di lingua sarda?
Ad ogni modo, bene la lettera sulla gaffe di Napolitano.

Kornus
18-05-06, 17:17
Ma di quel 1800000 Sardi quanti possono essere definiti di lingua sarda?
Ad ogni modo, bene la lettera sulla gaffe di Napolitano.

E tando iscrittu as Repubricà......?
Mì s'adderettu:
http://www.corriere.it/solferino/main_romano-form.shtml

Faghe su dovere tou e asa biere ki cras sa redazione de su Corriere tenet parizzu trivagliu......:D:-01#44

repubricanu
20-05-06, 02:42
Scriverò anchio al Corriere,ma penso che si guardino bene dal rompere le balle al capo dello stato!

repubricanu
20-05-06, 03:03
Il testo inviato:

Caro Romano,

Seguendo la cerimonia di insediamento del nuovo capo dello Stato, non si è potuto fare a meno di notare un passaggio alquanto discutibile che il neo-eletto presidente ha tenuto innanzi alla platea Parlamentare.
Premessa tutta la stima possibile ed il riconoscimento per l’alto profilo istituzionale ricoperto da Napolitano, appare singolare che la sua sensibilità espressa nei riguardi delle minoranze linguistiche, lo abbia portato ad omettere il riconoscimento che la lingua Sarda (peraltro sancita da una legge della Repubblica Italiana) rappresenta la più vasta minoranza linguistica presente nel territorio dello Stato.
Altro che Sud-Tirolo.
Una gaffe che oscura una regione autonoma di oltre 1 milione e seicentomila abitanti quale la Sardegna, da anni impegnata in un difficile percorso volto a recuperare quel patrimonio storico-natzionalitario del tutto difforme dalla cultura Italiana.
Cordialmente,

........
URN Sardinnya

Da: http://www.urn-indipendentzia.com/URN%20L%27%20opinione,%20parte%20sesta.html

repubricanu
29-05-06, 19:48
Replica al Corriere della Sera:

Caro Romano,
In relazione ad una sua risposta circa la sensibilità di un lettore in tema di minoranza Sarda, lei afferma:

“Le confesso che non mi riesce di considerare minoranza una comunità che ha avuto, dalla fine della guerra, due presidenti della Repubblica, altrettanti presidenti del Consiglio, numerosi dirigenti di partito, uno stuolo di generali, parecchi diplomatici e prefetti e, da ultimo, un ministro degli Interni.”

Essendo lei persona dalla indubbia esperienza giornalistica e politica, non le sarà naturalmente sfuggito che le figure da lei menzionate, sebbene degne esponenti di rilevanti passaggi della vita istituzionale italiana, poco o nulla hanno a che vedere con la tutela di quella peculiarità etnica per cui da decenni ci si batte politicamente a fronte di ingenti avversità.
Sia dalle origini del Partito Sardo d’Azione, sia nelle sue più recenti espressioni sardiste e natzionalistiche.
Battaglie perpetuamente oscurate da un meccanismo clientelare e mediatico saldamente in mano ad un sistema socio-politico difforme dalla nostra cultura identitaria Sarda.
Non possiamo tuttavia nascondere che anche parte dei demeriti della classe politica regionale nostrana sono il frutto della litigiosità e dell’inadeguatezza (spesso per banalità ideologiche) delle forze politiche natzionalitarie che, nel corso degli anni, avrebbero dovuto rappresentare un capace strumento di deterrenza a tale invadenza socio-politica italiana.
Le ricordo che solo in tempi recenti la regione autonoma ha adottato leggi di valorizzazione e promozione delle peculiarità linguistiche quali quella dell’ 11 settembre 1997.
Mentre nel frattempo si continua a ragionare su quali criteri adottare in fase di ristesura di un nuovo statuto regionale autonomo, magari anticamera di una futura riscrittura dai più ampi sospiri di carattere indipendentista.
Cordialmente,

URN Sardinnya

Da: http://www.urn-indipendentzia.com/URN%20L%27%20opinione,%20parte%20sesta.html