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Visualizza Versione Completa : Jaina



Lupus
23-05-06, 17:21
http://www.claudiapastorino.it/jainismo.html
conoscete altri siti jaina?

mosongo
23-05-06, 18:00
http://www.claudiapastorino.it/jainismo.html
conoscete altri siti jaina?
http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/JAINISMO.html
Jainismo e Buddismo.
Le principali differenze tra Jainismo e buddismo si riferiscono alla concezione metafisica (anima e indeterminabilità dell'Essere) nonché alla teoria della conoscenza.
Grandissima differenza inoltre si ha nell'idea del nirvana, indeterminato, oscuro, enigmatico nel buddismo, chiarissimo e definito nel Jainismo.
I jainisti, attualmente in numero di circa un milione e mezzo, sono sparsi particolarmente nel Panjab, nel Gujarat, nel Bengala e in generale in tutte le grandi città dell'India.
Lo spirito dei suoi seguaci, non incline ad un'attiva propaganda e ad imprimere il senso di universalità alla loro fede, permise loro (contrariamente a quanto avvenne per il buddismo) di mantenersi in India in numero non troppo diverso dal passato. I loro templi, che sono tra le migliori opere architettoniche dell'India (notevolissimi due di monte Abu nel Rajputana), si innalzano in particolare nell'India settentrionale.
I jainisti, dai quali non è ripudiata l’organizzazione castale, si occupano prevalentemente di banche e di ogni sorta di commercio, che non richieda uccisione di animali o distruzione di vegetali, cioè escludono dalle loro attività l'agricoltura, perché l'aratro semina morte.


Jainismo
Il Jainismo è una religione molto diffusa in India, il cui germoglio si può trovare nel Buddismo. Questo aspetto del Buddismo è veramente ammirabile specialmente nel suo insegnamento: " L'innocuità è la sola religione". I Jaini sono vegetariani, ma oltre a ciò non fanno del male neanche alla più piccola forma di vita. Tanti fra loro stanno attenti a non fare del male perfino agli scarafaggi, alle zanzare, alle formiche, alle api, agli scorpioni e ai serpenti che si trovano così spesso nei paesi tropicali.
Tutta la loro morale è basata sul principio dell'innocuità, e i loro preti fanno ancora meno male degli altri seguaci del Jainismo. Per nuocere ancora meno evitano di portare delle scarpe, e con ciò evitano due mali - uno che è il cuoio che viene usato per fare le scarpe, che causa la morte di così tante vite e l'altro che camminando con delle scarpe si schiaccino e uccidono più vite che camminando a piedi nudi. Alcuni fra di loro sono visti con un piccolo pezzo di tela legato sulla bocca, perché camminando con la bocca aperta, come così tanti fanno, tante piccolissime vite vengono attirate dentro la bocca. C'è anche un'altra ragione, cioè trattenersi il più possibile dal parlare. Per lo più la disarmonia e tanti altri difetti sono causati dalla loquacità , che è spesso inutile.

mosongo
23-05-06, 18:01
http://www.vedanta.it/filosofie/jainismo/jainismo.htm
Lo Jainismo è una corrente filosofica a forti connotazioni religiose affermatasi nel VI secolo B.C. grazie a Vaddhamana (599- 527 B.C.), più noto come Mahâvira "grande eroe" e considerato l'ultimo di un guruparampara o lignaggio di ventiquattro maestri, noti come Jina o "vincitori".
Si ritiene che Vaddhamana abbia tratto il suo insegnamento dal precedente Jina, Paseva, che viene considerato appartenente al IX, VIII secolo B.C. Figlio del ragià Siddharta e di Trisola, Vaddhamana nasce a Kundeggana, sobborgo di Verali (oggi Patna nel Bihar); dopo avere già avuto un figlio, a trent'anni, decide di abbandonare famiglia e regno, donando le sue ricchezze ai poveri e divenendo un asceta.
Vaddhamana aggiunse ai quattro precetti di Paseva (non uccidere, non mentire, non rubare, rinunciare del possesso), la castità e rese obbligatoria la confessione, prima solo facoltativa.
Raggiunta la suprema conoscenza, dopo dodici anni di penitenza, costituì una comunità non solo di monaci «Yati», seguaci delle regole più severe, ma pure di laici o auditori «savaga». Da documenti a noi pervenuti, apprendiamo che alla sua morte (avvenuta a Pava, presso Patna, all'età di settantadue anni) la comunità da lui fondata comprendeva 14.000 asceti, 36 monache, 159.000 laici, 318.000 laiche.
La sua figura per molti versi coincide con quella del Buddha storico, ed è difficile comprendere se essi siano realmente esistiti o se addirittura coincidano. Chiaramente i posteri hanno saccheggiato nelle leggende dei vari culti al fine di costruire e santifica la figura del loro fondatore. [NdR]

mosongo
23-05-06, 18:04
http://www.miti3000.org/index.htm?http://www.miti3000.org/gianismo.htm
Le 24 tirthankara.
Il Giainismo parte dall'ossessione del karman, di quella sofferenza che è l'esistenza alla quale l'anima umana è condannata dal gioco senza fine della trasmigrazione; ma, mentre il brahmanesimo vedeva la situazione dell'anima senza uscita, il giainismo intravede l'avvenire con ottimismo: lo stato di santità del tirthankara «il santo perfetto», porta alla liberazione dal karman. Il mondo è sottoposto in effetti a una evoluzione ciclica comprendente fasi alternativamente felici (utsarpini ) e dolorose (avarsarpini); in ogni ciclo si rivelano 24 «santi perfetti»: il primo sarebbe stato Risabha che sarebbe vissuto 8.400.000 anni; il ventitreesimo tirthankara fu Parsva, morto 250 anni prima di Mahâvira (cioè all'incirca nel 776 a.C.). Mahâvira è il ventiquattresimo e ultimo tirthankara.
Siva e Aliva.
La realtà è concepita in una visuale dualistica: essa comprende un principio inanimato, materiale (ajiva) e un principio spirituale (jiva) . La sofferenza dell'anima consiste nell'essere sottomessa a questa composizione, a questo karman , conseguenza delle vite passate; essa è «insudiciata» di materia. Per liberarsi dal «karman», bisogna fare uno sforzo personale d’ascetismo: si raggiunge così lo stato della «non composizione», la beatitudine o, ancora, il nirvana. (Differenza con l'induismo: l'individualità dell'io personale non è assorbita nell'anima universale, ma conservata allo stadio del nirvana).
Si arriva al nirvana rispettando le quattro regole di Parseva e aggiungendovi un quinto comandamento: rinunciare ad ogni proprietà personale. In questa vita di purezza estrema predicata dal Jaina, la regola dell'ahimsâ - la non violenza - è di gran lunga la più importante: dei 18 peccati capitali enumerati nei testi, l'atto di uccidere è il più grave di tutti, anche se la vittima non è che un minuscolo insetto. Un giainista rigoroso non mangia la carne di alcun animale, e filtra persino l'acqua che beve per paura di ingerire piccoli organismi viventi e di uccidere senza saperlo o volerlo.
La dottrina.
L'essenza della condotta giainica è costituita da tre gemme: tri-ratna «la retta fede»; samma-nana «la retta conoscenza»; samma-cariya «la retta condotta». Chi vuole giungere alla liberazione finale «nirvana» deve essere in possesso di tutte e tre queste facoltà.
• La retta fede. Primo contenuto della retta fede è credere nel maestro, quale portatore della verità e trionfatore su ogni ostacolo. I giainisti considerano l'universo eterno, caratterizzato da un alternarsi di due grandi età (periodi cosmici) che si inseguono senza posa: l'Ossapini (quello che scende) e l'Ussapini (quello che sale); la prima è l'età dell'infelicità e della cattiveria, la seconda è l'opposto.
In ciascuna di queste grandi età vengono al mondo periodicamente oltre a ventiquattro tirthakana (santi perfetti), i dodici cakravantin (monarchi del Bharatavarsa) e ventisette eroi, tre gruppi di nove ciascuno: tutti sessantatré sono chiamati salakapurusa (grandi uomini). Nella dottrina giainica non si contempla un Dio creatore dell'universo, tuttavia è previsto il culto di alcune divinità mutuate al Pantheon brahaminico.

mosongo
23-05-06, 18:09
http://guide.supereva.com/filosofie_orientali/interventi/2005/04/207922.shtml

Inno a Mahavira

A cura di Gianfranco Bertagni (http://guide.supereva.com/gu/filosofie_orientali/biografia.shtml)
Pubblicato il 26/04/2005

» Invia tramite EMAIL (http://guide.supereva.com/filosofie_orientali/interventi/2005/04/207922.shtml#)
» Versione per la STAMPA (http://guide.supereva.com//filosofie_orientali/interventi/2005/04/207922_print.shtml)
» Le vostre opinioni (http://guide.supereva.com/cgi-bin/add_opinione.cgi?id_intervento=207922&id_guida=1438)

Inno al fondatore del Jainismo.

http://guide.supereva.com/filosofie_orientali/myimg/207922_1.jpg
(750) La retta conoscenza è il mio riparo, la retta fede è il mio riparo, la retta condotta è il mio riparo, l’ascesi e l’autocontrollo sono il mio riparo, Bhagavan Mahavira è il mio riparo.

(751) Il Signore Mahavira è il possessore dell’omnicomprensiva percezione, il possessore della conoscenza suprema, Colui che non assumeva nessun cibo non appropriato [un cibo procurato, cioè, con la violenza], Colui che possedeva la pazienza, la calma, l’Uomo più istruito del mondo, libero da tutte le forme di possesso, libero dalla paura, Colui che non rinasce un'altra volta.

(752) Questo Uomo supremamente saggio non viveva in una fissa dimora, aveva attraversato l’oceano della trasmigrazione, aveva avuto una visione illimitata, appariva splendente come il sole, aveva prodotto luce laddove prevaleva l’oscurità così come fa il grande Indra Vairocana.

(753) Come Airavata è il più potente elefante, come il leone è il re degli animali, come il Gange è il fiume supremo, come [I]Garuda [la mitologica figura con il becco e gli artigli di uccello rapace e con il corpo di uomo] figlio di Venudeva è il supremo uccello, così Jnatrputra è il Supremo tra coloro che hanno predicato la Liberazione.

(754) Come la liberazione dalla paura è il dono più grande, così parlare pacatamente è il modo migliore di dire la verità; come la continenza è la migliore penitenza, così il Monaco Jnatrputra è il migliore uomo sulla terra.

(755) Sia vittorioso il Beato Mahavira che sa dove nascono le anime terrene, che è il maestro e la fonte di gioia in tutto il mondo, che è il Signore e il benefattore dell’universo, che è l’antenato di tutto il mondo.

(756) Sia vittoriosa la grande anima di Mahavira che è la fonte di tutte le scritture, che è l’ultimo Tirthankara e il maestro di tutto il mondo!

mosongo
23-05-06, 18:12
http://www.alateus.it/senzadio.htm
RELIGIONI SENZA DIO

non esiste un "creatore"; l'universo e' sempre stato e sempre sara';
esiste un'anima individuale, distinta dalla materia che la imprigiona, per ogni entita' conosciuta: uomini, animali, vegetali e corpi inanimati ivi compresa l'acqua, le pietre, la terra, il fuoco. ecc.;
le singole entita' animate possono essere classificate secondo che dispongano di tutti i 5 sensi o solo di alcuni di essi;
gli esseri che dispongono di 5 sensi sono anche dotati di autocoscienza e di intelligenza. A questa categoria appartengono gli uomini, gli dei, gli esseri infernali ed alcune specie di animali. Solo per alcuni di essi sara' possibile la "liberazione finale";
anche gli altri esseri, compresi quelli che hanno un solo senso quale il tatto, possiedono un'anima individuale;
l'anima individuale, detta anche jiva (vita), da non confondersi con l'anima universale, e' caratterizzata da specifiche qualita' quali: la purezza, la beatitudine, l'onniscienza e l'autosufficienza;
l'anima individuale e' immersa nella materia e ad essa vincolata e che la trattiene a causa di un legame, il Karma (una "materia sottile") che fluisce nell'anima stessa, attraverso gli organi del senso, e la incatena alla materia condannandola alla "sofferenza del vivere", attraverso un ciclo perenne di reincarnazioni;
la via di scampo da questa situazione (riservata ai soli uomini) e' quella di agire sul legame karmico e di indebolirlo sino al punto di annullare il legame stesso;
ogni azione, parola o pensiero puo' agire sul legame karmico facendolo indebolire o rafforzare:
gli atti ed i comportamenti negativi, egoistici e malvagi rafforzano il karma perpetuando il ciclo delle reincarnazioni
gli atti positivi, morali ed altruistici lasciano inalterato il karma esistente
solo l'ascetismo e la sofferenza volontaria possono ridurre ed eliminare il karma gia' in essere
da tutto quanto sopra deriva un atteggiamento di assoluta "non violenza" nei confronti di tutti gli esseri animati (praticamente tutto) ed una esaltazione spinta della vita ascetica. Solo questa puo' condurre all'annientamento del karma ed alla interruzione del "ciclo della sofferenza" e del "dolore di vivere".

stuart mill
23-05-06, 20:07
sul jaina so pochissimo, so solo che si limitano ancora più dei vegani, molti vanno in giro semi nudi, anche se a vrindavan ne ho visti vestiti.
ne parla alessandro arena nel suo filosofia indiana e, se non erro, anche in induismo

Lupus
24-05-06, 09:41
Le 24 tirthankara.
Il Giainismo parte dall'ossessione del karman, di quella sofferenza che è l'esistenza alla quale l'anima umana è condannata dal gioco senza fine della trasmigrazione; ma, mentre il brahmanesimo vedeva la situazione dell'anima senza uscita, il giainismo intravede l'avvenire con ottimismo: lo stato di santità del tirthankara «il santo perfetto», porta alla liberazione dal karman. Il mondo è sottoposto in effetti a una evoluzione ciclica comprendente fasi alternativamente felici (utsarpini ) e dolorose (avarsarpini); in ogni ciclo si rivelano 24 «santi perfetti»: il primo sarebbe stato Risabha che sarebbe vissuto 8.400.000 anni; il ventitreesimo tirthankara fu Parsva, morto 250 anni prima di Mahâvira (cioè all'incirca nel 776 a.C.). Mahâvira è il ventiquattresimo e ultimo tirthankara.
Siva e Aliva.


Da brivido...