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stuart mill
23-05-06, 21:44
mi interesserebbe molto che i buddhisti del forum, spiegassero a tutti noi un fenomeno piuttosto interessante, ovvero l'entusiamo dei buddisti, specie dei lamaisti, per la scienza, avversata più o meno da tutte le religioni, e su idee come socialismo e uguaglianza, che nei cattolici evocano amore/odio, nei calvinisti e negli indù, vere e proprie crisi omicide.
Ecco mi interessava tutto ciò, e quanto questo sia fondato spiritualmente pralando. certo, buddha iniziò a cercare, perchè vide la spaventosa miseria dei suoi tempi, ma avrebbe approvato come fa tanto entusiasticamente, la scienza?

Corsair
23-05-06, 22:01
Ecco un'intervista di Repubblica al Dalai Lama:



Santità, da una quindicina d'anni lei si incontra regolarmente con gli scienziati. Come mai?

«Le visioni della scienza sono molto utili per i buddhisti. E, allo stesso tempo, la concezione buddhista della realtà può offrire agli scienziati un nuovo punto di vista da cui osservare le cose».


Vogliamo fare qualche esempio concreto, partendo dalla fisica?


«Il buddhismo tibetano si interessa di come si è formato l'universo, della sua evoluzione, della sua dissoluzione. Secondo alcuni nostri testi, l'universo ha avuto origine da particelle di spazio. Come vede, ci sono punti di contatto con la teoria del Big Bang. Noi pensiamo anche che un oggetto sia costituito, in ultima analisi, di particelle sottili piccolissime. Qui c'è un comune campo d'indagine con la fisica quantistica, che si interessa anch'essa della sostanza più sottile»

.
E per quanto riguarda la neurobiologia?


«Il buddhismo offre una gran quantità di spiegazioni sulla mente, le emozioni, i pensieri, e sui diversi modi di modificarli e trasformarli. Il tantrismo ha sviluppato vari esercizi e tecniche di meditazione, che permettono di influenzare il corpo attraverso la mente».


Quale sarebbe lo scopo della meditazione?


«Attraverso la meditazione si può accrescere il livello di percezione della mente, e arrivare a capire fenomeni che solitamente non si possono percepire. Si perviene a quella che noi chiamiamo "mente sottile", che permette di vedere meglio le cose».


E che relazione c'è tra mente e materia?


«La scuola buddhista chiamata Mind only, solo mente, insegna che tutto è solo una sorta di creazione della mente. Ma c'è un'altra scuola, chiamata Madhyamika, che ritiene che ci sia una realtà esterna, indipendente dalla mente. Noi tibetani pensiamo che questa scuola sia più profonda».


Perché?


«Il nostro metro di giudizio è l'indagine, l'investigazione. Alcune spiegazioni della scuola Mind only appaiono molto belle, ma se le si analizzano a fondo portano a delle contraddizioni».


In altre parole, il metro di giudizio è la logica.


«Certo. Se io guardo qualcosa e non vedo bene il colore, cerco di osservarla con più luce. Poi chiedo ad altri di che colore sia. Se tutti mi dicono che è bianca, e io credevo fosse grigia, mi accorgo di aver sbagliato. Se invece la mia percezione concorda con quella altrui, viene convalidata. A volte, però, non possiamo basarci solo sulle percezioni dirette. Ad esempio, supponiamo che io le dica che ho qualcosa in tasca. Lei non può saperlo, deve fidarsi di me. Per capire se le mento o no, deve analizzare ciò che le dico e vedere se ci sono contraddizioni. Se non ne trova, può concludere che non ho motivi per mentirle, e mi crede».


La verità come assenza di contraddizioni: certo mi suona familiare! Che tipo di logica seguono i buddhisti tibetani?


«La logica indiana di Dignaga e Dharmakirti. Tutta la tradizione buddhista passa per l'India. E quella tibetana si fonda più sui testi sanscriti che su quelli pali. Le regole monastiche si derivano dai testi pali, specialmente il Vinaya. Ma tutto il resto, compresa la logica, deriva dai testi sanscriti. Dico sempre che il miglior buddhismo è quello della tradizione Nalanda, alla quale appartenevano non solo Dignaga e Dharmakirti, ma anche Nagarjuna».


Chi conosce Nagarjuna in Occidente trova molte somiglianze tra il suo pensiero e il decostruzionismo.


«L'idea è che tutti i fenomeni, sia quelli interni come il dolore, che quelli esterni come il colore, sembrano avere un'esistenza assoluta e indipendente. Se però andiamo ad analizzare a fondo, ci accorgiamo che non è così. Il che non significa negare l'esistenza. Le cose ci sono, ma hanno soltanto un'esistenza relativa e interdipendente».


Come nella matematica. Mi sembra che ci siano vari punti di contatto fra la logica buddhista e la logica matematica. Dovremmo approfondire il discorso, un giorno.


«Sarebbe molto utile fare uno studio comparato. In Oriente, nell'antichità, si facevano spesso questi studi comparati nel campo della logica. Paragonare la logica indiana antica, compresa quella buddhista, e la logica occidentale moderna sarebbe davvero molto interessante».


Speriamo di poterlo fare. Se non in questa vita, nella prossima. Anche se in questa sarebbe meglio.


«In questa vita dobbiamo prepararci al lavoro da fare nella prossima reincarnazione. Ci prepariamo, e poi si comincia!»



A proposito, le piacerebbe reincarnarsi in un computer, ora che l'Intelligenza Artificiale ritiene che le macchine possano avere una coscienza?


«Non mi sembra possibile, con i computer di oggi. Nel futuro, chissà. Se si creano le condizioni per avere le basi di una mente, allora sarebbe possibile. Ah, ah!».


Visto che lei viaggia molto, io le consiglierei di reincarnarsi in un computer portatile. Sarebbe più facile portarla in giro...


«Questo non mi piacerebbe. Non ci sarebbe nessuna libertà, nessuna indipendenza. Il mio segretario mi trasporterebbe, e gli dovrei sempre andare appresso. No, nessuna libertà!».

http://www.minerva.unito.it/BuddhismoScienza/DalaiLama/IntervistaOdifreddi.htm

Corsair
23-05-06, 22:11
Il Buddhismo, a mio parere, guarda (giustamente) con grande interesse verso la scienza proprio perchè è una disciplina che aiuta anche e soprattutto a capire i meccanismi della nostra mente e le sue vere caratteristiche, non a caso nasce proprio per smontare le sue creazioni e discernere il falso dal reale.
Non a caso la conoscenza di questa religione è fondamentale o quasi per lo studio della psicologia.
Poi la religiosità lamaista spinge a ricercare anche le cause scientifiche della creazione dell'universo, probabilmente per trovare anche in questo campo il vero valore e la vera origine di ogni "elemento"...

Corsair
23-05-06, 22:22
su idee come socialismo e uguaglianza, che nei cattolici evocano amore/odio, nei calvinisti e negli indù, vere e proprie crisi omicide.

Ovviamente, il buddhismo va al di sopra di una semplice identità politica, anche se mi sembra quantomeno incompatibile con estremismi di ogni tipo, a causa della loro natura, come scrive Bobbio, tendente ad "esaltare le "sane" virtù guerriere contrapposte allo spirito di quel mercato di idee che è la democrazia".
Poi non credo che il buddhismo cambi molto se praticato da socialisti, liberali, centristi ecc. ecc. blablabla

stuart mill
23-05-06, 22:38
interventi interessanti, corsair.

Genyo
23-05-06, 23:40
mi interesserebbe molto che i buddhisti del forum, spiegassero a tutti noi un fenomeno piuttosto interessante, ovvero l'entusiamo dei buddisti, specie dei lamaisti, per la scienza, avversata più o meno da tutte le religioni, e su idee come socialismo e uguaglianza, che nei cattolici evocano amore/odio, nei calvinisti e negli indù, vere e proprie crisi omicide.
Ecco mi interessava tutto ciò, e quanto questo sia fondato spiritualmente pralando. certo, buddha iniziò a cercare, perchè vide la spaventosa miseria dei suoi tempi, ma avrebbe approvato come fa tanto entusiasticamente, la scienza?


Quello che ha "visto" il Buddha, non è riconducibile ad un periodo storico in quanto è eterno.
La "rivelazione" del Buddha all'uomo è "la Via di Mezzo", richiederebbe un saggio per essere accennata in tutte le sue potenzialità e variabili.

L'interesse dei buddhisti tibetani per la scienza deriva dalle particolari Scuole buddhiste che si sono affermate presso di loro e soprattutto la Yogacara (dove è molto forte la speculazione teoretica e la tassonomia "fenomenologica" Abhidharmica).

Personalmente, la mia sensibilità spirituale mi identifica con lo Zen Soto.

satya
24-05-06, 10:26
(...)
Personalmente, la mia sensibilità spirituale mi identifica con lo Zen Soto.

Fratelli nel Dharma?
:)


Nel 1997 a Salsomaggiore Terme si tenne un meraviglioso convegno internazionale sul tema: "Buddhismo e Cristianesimo in dialogo, di fronte alle sfide della Scienza", altresì detto Vesak 97. Gli atti del convegno sono stati pubblicati dalla Casa Editrice "Il Cerchio". Un ottimo documento per chi volesse approfondire questo argomento.
Un altro testo che consiglio a tutti di leggere è l'arci-noto "Il tao della fisica" di Capra, che affianca le scoperte scientifiche più recenti alle intuizioni del buddhismo, sia in tema di cosmogonia che in tema di "funzionamento" della realtà.
Banalmente, e giusto per un assaggio, l'affermazione del Buddha "tutto è vuoto" trova riscontro nella fisica nucleare e quantistica: la quantità di materia in un atomo è di fatto ridicola, rispetto alla quantità di vuoto. O, anche, le particelle subatomiche si comportano sia come particelle di materia, sia come onde di luce, a seconda dell'osservatore. Non mi spingo oltre, che non sono una scienziata, e vi rimando a Capra.
:rolleyes:

Un altro principio buddhista, quello della assoluta interdipendenza di tutti i fenomeni e di tutti gli esseri viventi, è stata trattata, sempre da Capra, nel suo più recente lavoro "La Rete della Vita".

stuart mill
24-05-06, 11:20
ottimi interventi, bene: ora il discorso è chiaro. :)

alexeievic
24-05-06, 22:07
ecco perchè l'ultima volta che il dalai lama è venuto in italia, berlusconi non l'ha incontrato... chissà il papa come si incazzava se no... (le posizioni medioevali, antistoriche ed antiscienza della chiesa sono aberranti...)

stuart mill
24-05-06, 22:28
ecco perchè l'ultima volta che il dalai lama è venuto in italia, berlusconi non l'ha incontrato... chissà il papa come si incazzava se no... (le posizioni medioevali, antistoriche ed antiscienza della chiesa sono aberranti...)

il nano è un porco che pensa solo al suo interesse. Chiudo la mia personale parentesi sulla politica

Genyo
25-05-06, 00:48
Fratelli nel Dharma?
:)

E' possibile, anche il tuo nick fa rima con un nome che conosco...però qui è meglio non usare nomi personali.
________________________

Nel 1997 a Salsomaggiore Terme si tenne un meraviglioso convegno internazionale sul tema: "Buddhismo e Cristianesimo in dialogo, di fronte alle sfide della Scienza", altresì detto Vesak 97. Gli atti del convegno sono stati pubblicati dalla Casa Editrice "Il Cerchio". Un ottimo documento per chi volesse approfondire questo argomento.
Un altro testo che consiglio a tutti di leggere è l'arci-noto "Il tao della fisica" di Capra, che affianca le scoperte scientifiche più recenti alle intuizioni del buddhismo, sia in tema di cosmogonia che in tema di "funzionamento" della realtà.

Banalmente, e giusto per un assaggio, l'affermazione del Buddha "tutto è vuoto" trova riscontro nella fisica nucleare e quantistica: la quantità di materia in un atomo è di fatto ridicola, rispetto alla quantità di vuoto. O, anche, le particelle subatomiche si comportano sia come particelle di materia, sia come onde di luce, a seconda dell'osservatore. Non mi spingo oltre, che non sono una scienziata, e vi rimando a Capra.
:rolleyes:

Come sai, il "vuoto" è un tema che si presta a troppe travisazioni...in ambito buddhista il suo uso è soteriologico, è un espediente per evitare attaccamenti eternalistici o naturalistici, oppure lo sconfinamento nel loro opposto nichilista. Indica che i fenomeni sono vuoti di natura propria, di noumeno. Quelli che poi si attaccano al vuoto....come diceva Nagarjuna...sono detti inguaribili.



Un altro principio buddhista, quello della assoluta interdipendenza di tutti i fenomeni e di tutti gli esseri viventi, è stata trattata, sempre da Capra, nel suo più recente lavoro "La Rete della Vita".

Ultimamente sono stati tradotti ottimi testi più specificatamente buddhisti:

NISHITANI, Keiji,
La religione e il nulla [Shukyo to wa nani ka],
trad. di Carlo Saviani,
Città Nuova Editrice, Roma, 2004.

NISHIDA, Kitaro,
La logica del luogo e la visione religiosa del mondo,
trad. di Tiziano Tosolini (filosofo),
L'EPOS Società Editrice, Palermo, 2005.

NISHIDA, Kitaro,
Il corpo e la conoscenza, l'intuizione attiva e l'eredità di Cartesio.
A cura di Matteo Cestari,
Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia, 2001.

RODANTE, Angelo,
Sunyata buddhista e kenosi cristologica in Masao Abe
Città Nuova Editrice, Roma, 1995.

CIAO.

alexeievic
25-05-06, 08:38
E' possibile, anche il tuo nick fa rima con un nome che conosco...però qui è meglio non usare nomi personali

si, anche a me satya sembra il diminutivo di un nome che già conosco... boh.. ci pensero'...

stuart mill
25-05-06, 09:43
si, anche a me satya sembra il diminutivo di un nome che già conosco... boh.. ci pensero'...
se pensi a saty yani, di SA, non è lei: dice che non ha mai scritto in quei burrascosi lidi:D

satya
25-05-06, 09:58
E' possibile, anche il tuo nick fa rima con un nome che conosco...però qui è meglio non usare nomi personali.

(...)
Come sai, il "vuoto" è un tema che si presta a troppe travisazioni...in ambito buddhista il suo uso è soteriologico, è un espediente per evitare attaccamenti eternalistici o naturalistici, oppure lo sconfinamento nel loro opposto nichilista. Indica che i fenomeni sono vuoti di natura propria, di noumeno. Quelli che poi si attaccano al vuoto....come diceva Nagarjuna...sono detti inguaribili.

Ultimamente sono stati tradotti ottimi testi più specificatamente buddhisti:

NISHITANI, Keiji,
La religione e il nulla [Shukyo to wa nani ka],
trad. di Carlo Saviani,
Città Nuova Editrice, Roma, 2004.

NISHIDA, Kitaro,
La logica del luogo e la visione religiosa del mondo,
trad. di Tiziano Tosolini (filosofo),
L'EPOS Società Editrice, Palermo, 2005.

NISHIDA, Kitaro,
Il corpo e la conoscenza, l'intuizione attiva e l'eredità di Cartesio.
A cura di Matteo Cestari,
Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia, 2001.

RODANTE, Angelo,
Sunyata buddhista e kenosi cristologica in Masao Abe
Città Nuova Editrice, Roma, 1995.

CIAO.

Grazie per i titoli, Genyo, ma ora come ora i testi "specificatamente buddhisti" mi annoiano da morire, non credo li leggerò. Sai, ho scoperto la libertà da un linguaggio precostituito e predigerito, e vorrei conservarla.
Il tema del vuoto è scivoloso come l'olio, hai ragione, e di fraintendimenti sul tema ne ho sentiti tali e tanti che... lasciamo perdere.
Resto dell'idea che ogni percorso possegga una via esoterica ed una essoterica. Molti maestri zen (e buddhisti in genere) sono stitici nel rivelare l'aspetto esoterico, e questo alla fine fa molto ma molto ma molto male al "discepolato": diventan tutti macchinette che ripetono parole e gesti senza capire un beato belino di quel che van facendo.

Sì, credo tu abbia capito chi sono. Ora tocca a me capire chi sei tu. Il sito che hai postato in apertura mi fa sorgere qualche "sospetto". Mica che, per caso, il tuo nome inizia con la E.?
Se vedi il Taiten, salutamelo molto caramente.
;)

satya
25-05-06, 10:01
se pensi a saty yani, di SA, no è lei: dice che non ha mai scritto in quei burrascosi lidi:D

Confermo.
La mia vita forumistica come satya finora, si è limitata a questi forum:
www.Lifegate.it (http://www.Lifegate.it)
www.metaforum (http://www.metaforum)
www.spazioforum.it (http://www.spazioforum.it)
http://casapupetta.forumcommunity.net
http://iod.forumfree.net
www.zonafranka.net (http://www.zonafranka.net)


Se incontrate altre satye altrove, beh, non sono io.
:)

stuart mill
25-05-06, 10:04
Confermo.
La mia vita forumistica come satya finora, si è limitata a questi forum:
www.Lifegate.it (http://www.Lifegate.it)
www.metaforum (http://www.metaforum)
www.spazioforum.it (http://www.spazioforum.it)
http://casapupetta.forumcommunity.net
http://iod.forumfree.net
www.zonafranka.net (http://www.zonafranka.net)


Se incontrate altre satye altrove, beh, non sono io.
:)

già, e poi quella è una hare krishna.

alexeievic
25-05-06, 15:23
se pensi a saty yani, di SA, non è lei: dice che non ha mai scritto in quei burrascosi lidi:D

ah, ecco.... infatti... era proprio lei alla quale pensavo... :-00w09d

satya
25-05-06, 15:26
ah, ecco.... infatti... era proprio lei alla quale pensavo... :-00w09d


bene, dunque, è appurato che non sono io.
Spero anche di esservi più simpatica.
:-01#44
ghghghghgh

stuart mill
25-05-06, 15:27
ah, ecco.... infatti... era proprio lei alla quale pensavo... :-00w09d

l'ho pensato anch'io,:D

stuart mill
25-05-06, 15:33
bene, dunque, è appurato che non sono io.
Spero anche di esservi più simpatica.
:-01#44
ghghghghgh

:D
beh, i paragoni di simpatie fra 2 donne non mi va di farli (nonj vorrei icevere una borsettata in testa:D), però si, sei molto simpatica

alexeievic
25-05-06, 15:48
non so... l'altra era simpatica.. a te non ti conosco... ma antipatica non sembri... quindi.

Genyo
26-05-06, 22:35
Grazie per i titoli, Genyo, ma ora come ora i testi "specificatamente buddhisti" mi annoiano da morire, non credo li leggerò. Sai, ho scoperto la libertà da un linguaggio precostituito e predigerito, e vorrei conservarla.

Ciao, l'elenco dei testi era ad uso forumisti, so benissimo che non ti interessano, tuttavia, il linguaggio di Nishitani e Nishida così come quello di Abe, sono "tecnici", molto filosofici e nel caso di Nishida, prendeva risolutamente le distanze da qualsiasi appellativo che lo riconducesse alla religione. Ecco, costoro, sono degli autentici campioni di libertà da ogni qualsivoglia precostituzione. Inoltre, l'antitesi di un "linguaggio precostituito e predigerito", può essere il suo esatto uguale. Non c'è niente da "conservare", non posso dirti che questo e non prenderlo per categorico, è amichevole.


Il tema del vuoto è scivoloso come l'olio, hai ragione, e di fraintendimenti sul tema ne ho sentiti tali e tanti che... lasciamo perdere.
Resto dell'idea che ogni percorso possegga una via esoterica ed una essoterica. Molti maestri zen (e buddhisti in genere) sono stitici nel rivelare l'aspetto esoterico, e questo alla fine fa molto ma molto ma molto male al "discepolato": diventan tutti macchinette che ripetono parole e gesti senza capire un beato belino di quel che van facendo.

Questo che dici, per me, è stato chiaro fin dal primo momento nel quale sono venuto a contatto con la pratica, ciò non significa che io ne fossi immune, dall'essere un pò schematico...ma è durato pochissimo. I maestri, non sono tutti come Taiten, e Taiten, non è esaustivo di tutta la tradizione Zen. Prendi Jiso, per esempio, vive la sua esperienza in modo molto diverso da Taiten....Esoterico/essoterico, alla fine, non sono due. Dogen lo capì benissimo e ci giocava. I maestri occidentali e quelli giapponesi occidentalizzati, non hanno una formazione esoterica, quindi, non possono dire molto in quell'ambito. Non c'è contraddizione in quanto appena affermato, poichè su un piano assoluto non esistono dualismi, mentre su un piano relativo sì. Il superamento di una posizione, non avviene contrapponendovene un'altra opposta ma nell'integrazione dei "due" che è il loro essere reale (tathagata).


Sì, credo tu abbia capito chi sono. Ora tocca a me capire chi sei tu. Il sito che hai postato in apertura mi fa sorgere qualche "sospetto". Mica che, per caso, il tuo nome inizia con la E.?

Io ho capito chi sei tu, e non sono sorpreso della tua attuale posizione...ma tu non hai capito chi sono io. La bandiera svizzera ti ha dirottata...ma non sono svizzero.


Se vedi il Taiten, salutamelo molto caramente.

Taiten, non lo vedo da molti anni, ma proprio tanti tanti...tu eri ancora in piena attività...

Ciao.

satya
26-05-06, 23:21
Ciao, l'elenco dei testi era ad uso forumisti, so benissimo che non ti interessano, tuttavia, il linguaggio di Nishitani e Nishida così come quello di Abe, sono "tecnici", molto filosofici e nel caso di Nishida, prendeva risolutamente le distanze da qualsiasi appellativo che lo riconducesse alla religione. Ecco, costoro, sono degli autentici campioni di libertà da ogni qualsivoglia precostituzione. Inoltre, l'antitesi di un "linguaggio precostituito e predigerito", può essere il suo esatto uguale. Non c'è niente da "conservare", non posso dirti che questo e non prenderlo per categorico, è amichevole.

Sai, ho scoperto che Shakespeare ha detto le stesse cose, e le stesse cose le ha dette anche Giordano Bruno, e le stesse cose le può dire un maestro Sufi o un mistico cristiano, e le stesse cose si possono dire in infinite lingue... nella più assoluta libertà di linguaggio. Mi fa ormai "fatica" ogni genere di linguaggio che si affianchi a qualsivoglia concetto di appartenenza. Appartenenza su appartenenza, si finisce per auto-circoscriversi in una propia micro-area della torre di babele. Io la torre la voglio cogliere tutta, adesso. Nel suo "senso", che non è circoscrivibile dai termini, e non secondo un particolare linguaggio.




Questo che dici, per me, è stato chiaro fin dal primo momento nel quale sono venuto a contatto con la pratica, ciò non significa che io ne fossi immune, dall'essere un pò schematico...ma è durato pochissimo. I maestri, non sono tutti come Taiten, e Taiten, non è esaustivo di tutta la tradizione Zen. Prendi Jiso, per esempio...

Conosco assai bene anche Jiso: ha lo stesso vizietto. Solo il linguaggio è diverso




Io ho capito chi sei tu, e non sono sorpreso della tua attuale posizione...ma tu non hai capito chi sono io.

Io ho massimo rispetto e gratitudine per l'esperienza che ho fatto, di cui non rinnego nemmeno una briciola, anzi! Sono solo andata un po' più avanti e lo zen che pratico adesso, quello del vivere quotidiano, senza bandiere, orpelli o spiriti di appartenenza, è di gran lunga superiore.
No, non ho capito chi sei, anche se Genyo mi solletica qualche remoto angolo della memoria, che non riesco a circoscrivere in un nome/volto.
:)





Taiten, non lo vedo da molti anni, ma proprio tanti tanti...tu eri ancora in piena attività...

Ciao.

Io l'ho sentito anche di recente, invece. Siamo, direi, in ottimi rapporti. Alla faccia di chi invece vorrebbe credere il contrario, altrimenti la sua esistenza perderebbe senso.

hahahaha: la mattacchiona (anche un po' dispettosa) che ero, sono rimasta.
;)

Mi fa piacere incontrarti, mi farà forse ancora più piacere quando avrò capito chi sei.

Genyo
27-05-06, 18:45
Sai, ho scoperto che Shakespeare ha detto le stesse cose, e le stesse cose le ha dette anche Giordano Bruno, e le stesse cose le può dire un maestro Sufi o un mistico cristiano, e le stesse cose si possono dire in infinite lingue... nella più assoluta libertà di linguaggio. Mi fa ormai "fatica" ogni genere di linguaggio che si affianchi a qualsivoglia concetto di appartenenza. Appartenenza su appartenenza, si finisce per auto-circoscriversi in una propia micro-area della torre di babele. Io la torre la voglio cogliere tutta, adesso. Nel suo "senso", che non è circoscrivibile dai termini, e non secondo un particolare linguaggio.

Ciao, che i personaggi che citi abbiano detto le stesse cose proposte dalla teoretica di ispirazione buddhista può anche essere, personalmente non lo credo, non nel senso che tutto non sia verità fondamentale, ma nel senso che non giungono alla stessa conclusione. In più, da Shakyamuni stesso, si pose fin da subito il problema sul come trasmettere l'insegnamento e i limiti del "linguaggio" furono ben chiari da subito.
Lo Zen ha anticipato i limiti del linguaggio con 1300 anni di anticipo su tutto, quindi parliamo di Zen cinese soprattutto, poi in Giappone assume una connotazione diversa dovuta a Dogen.
L' "appartenenza" di Dogen, è all'infinito, all'illimitato cosmo, e questo ripropone nella sua esperienza, poi però, ogni insegnante riproduce e sviluppa nel quadro "dottrinale" sue proprie peculiarità caratteriali soggettive che a loro volta sono immerse in una loro specifica oggettività che ne determinano il carattere con il quale a loro volta entrano in empatia le sensibilità degli allievi, (vedi per esempio il fascicolo 'Katto' dello Shobogenzo).





Conosco assai bene anche Jiso: ha lo stesso vizietto. Solo il linguaggio è diverso

Sul quadro dottrinale, i caratteri e linguaggio, ti ho già accennato sopra, Jiso era solo un esempio.





Io ho massimo rispetto e gratitudine per l'esperienza che ho fatto, di cui non rinnego nemmeno una briciola, anzi! Sono solo andata un po' più avanti e lo zen che pratico adesso, quello del vivere quotidiano, senza bandiere, orpelli o spiriti di appartenenza, è di gran lunga superiore.
No, non ho capito chi sei, anche se Genyo mi solletica qualche remoto angolo della memoria, che non riesco a circoscrivere in un nome/volto.
:)

La gratitudine di cui parli vale anche per me naturalmente.
"Avanti e indietro", così come "superiore e inferiore", sono solo categorie, concetti, noi scegliamo quello che ci corrisponde di più e ciò che determina queste "scelte" dipende da una molteplicità di fattori.
Ci ri-conosceremo con piacere, ma qui sul forum, please, niente dati sensibili grazie.





Io l'ho sentito anche di recente, invece. Siamo, direi, in ottimi rapporti. Alla faccia di chi invece vorrebbe credere il contrario, altrimenti la sua esistenza perderebbe senso.

hahahaha: la mattacchiona (anche un po' dispettosa) che ero, sono rimasta.
;)

Mi fa piacere incontrarti, mi farà forse ancora più piacere quando avrò capito chi sei.

Certo, anche a me. Ciao.