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Visualizza Versione Completa : Il sistema Galliani: avevano poco da invidiare a Moggi



bianconero (POL)
05-06-06, 10:51
SISTEMA GALLIANI: GUARDALINEE AMICI, PRESSIONI SUI VERTICI, TENTATIVI DI PORTARE DALLA PROPRIA PARTE ARBITRI FINO AD ALLORA SCHIERATI “DALL’ALTRA PARTE, QUELLA JUVENTINA”, IL FEELING CON BERGAMO. E, DULCIS IN FUNDO, OROLOGI PER TUTTI... (n.d.b. il maiuscolo non sono io che urlo ma è un frutto di un copia incolla)

Andrea Di Caro per Il Romanista

Guardalinee amici, pressioni sui vertici, tentativi di portare dalla propria parte arbitri fino ad allora schierati «dall’altra parte, quella juventina», il feeling con Paolo Bergamo per il campionato, con Pierluigi Pairetto per la Coppa. E, dulcis in fundo, gli orologi...

Non sarà stato organizzatissimo e potente come il sistema Moggi, ma ora sappiamo che esisteva anche un sistema Galliani, o se volete un sistema Meani, che di Galliani era il referente e «l’ambasciatore» (come si definisce lui stesso in più di una telefonata), per le questioni arbitrali essendo proprio "Leo" l’addetto agli arbitri e, soprattutto, ai guardalinee della società rossonera.

Le intercettazioni e le ricostruzioni dei carabinieri mettono nei guai il club del Presidente di Lega. Il Milan, consapevole del potere Moggiano – in grado sicuramente di una maggiore capacità di dominio - non rimane fermo a guardare e attraverso Meani cerca di tenere testa, con ottimi risultati, all’egemonia juventina sia cercando di ostacolare i bianconeri sia di conquistare per se stessi i guardalinee amici e gli arbitri graditi.

In tante telefonate con i suoi amici assistenti e arbitri Meani non si limita a lamentarsi del potere juventino. E dopo Siena-Milan, persa per un errore del guardalinee Baglioni, alza la voce e comincia a pretendere. La successiva partita contro il Chievo a San Siro è il capolavoro di Meani che riesce ad ottenere due assistenti tifosi: Puglisi e Babini. Nel mondo arbitrale la scelta è così sfacciata da far sorridere i più scaltri come Collina e Messina, mentre Bergamo informa Pairetto che per Puglisi ci sono state pressioni.

Già Bergamo il designatore che sembra fare il doppio gioco: incontra Giraudo e Moggi a casa sua, ma poi informa Galliani del tentativo juventino di liberare Ibrahimovic da una squalifica affibbiatagli con la prova tv. Galliani ringrazia il designatore che «fa muro all’interno», «combatte contro Pairetto», sceglie con Meani gli assistenti per Fiorentina-Milan. Ma se Pairetto è nemico rossonero in campionato, diventa buon amico per la Champions dove conquista per Galliani gli arbitri graditi.

Riuscire a gestire il pre Milan-Juve è «una fatica», ma il Milan ci riesce e tanto per essere ancora più sereno, il prode Meani parla prima della gara con i guardalinee e li avverte anche che «gli orologi sono pronti».

GALLIANI USA I CANNONI
Il 17 aprile 2005 Meani non accetta le giustificazioni di Gennaro Mazzei sull’errore dell’assistente Baglioni (gol annullato a Crespo nella partita Siena – Milan) ammettendo di non averlo mai chiesto né voluto nelle partite del Milan: «Adesso state attenti, state attenti perché Galliani è super velenoso, mandateci gente, perché ormai…anche perché …mandateci anche a noi un po’ il Consolo, non è che lo mandi sempre a Torino...mandaci gente tipo Consolo…hai capito?». E Mazzei intimorito replica «Si, no, no, no te lo mando, non è che…ci mancherebbe altro ».

Meani capisce di poter osare qualcosa in più e insiste: «Allora se devi far ruotare, fa ruotare anche Puglisi sul Milan…che questa cosa incomincia a starci sul cazzo che uno che fa il…lavoro con noi se ne sta fuori un anno e mezzo…allora fammi bene, fammi vedere di mandarmelo mercoledì». Mazzei accetta: «Va bene!». Il giorno dopo Meani rincara la dose: «Galliani è furibondo eh!...ha tirato fuori i cannoni di Navarone...».

I due assistenti saranno nientemeno che i due fedelissimi Puglisi e Babini.
Il 18 aprile 2005 Bergamo riferisce a Pairetto che a seguito di consistenti pressioni ha dovuto inserire nella prossima partita del Milan l’assistente Puglisi: «C’è stata qualche pressione e quindi…si mette Puglisi a fare Milan – Chievo …eh questi dicono: perché ci penalizzate? Ehm, cioè, con me non hanno parlato. Ti dico la verità hanno chiamato Gennaro Mazzei».

Nel mondo arbitrale le designazioni dei guardalinee sono un segnale inequivocabile. Collina chiama Meani: «Beh vedo che hai una certa potenza, volevo farti i complimenti e…ma va a cagare te e tutti quanti…ho aperto il computer ho visto la coppia, dico non ci posso credere, da morire dal ridere veramente…da morire dal ridere». E Meani gonfiandosi il petto per quello che è riuscito a compiere replica: «E’ bastato tirargli le orecchie, come quelle dell’asino». L’arbitro Messina è ancora più diretto con Meani: «Oh cazzo! Ma li hai designati te i guardialinee o loro?...no perché cazzo, se li, se li sceglieva, se li sceglievi te avresti scelto quei due lì te». E Meani non si risparmia neppure in questo caso ed affonda il colpo: «Mi sa che erano un po’ con la coscienzina sporca, ieri sono scattate un po’ di tirate d’orecchie».

Puglisi riferisce a Meani di aver istruito Babini: «Gli ho detto se ti mandano lì ti mandano perché sanno che sei abbastanza gradito all’ambiente... nel dubbio da una parte vai su e dall’altra parte stai giù! poi le cose eclatanti che vedono tutti nessuno dice nente eh!...come fanno gli altri…gli altri cosa fanno? Nel dubbio se è la Juventus stanno giù, se è un’altra squadra vanno su! Finito!». Babini è imbarazzato perchè la designazione è sfacciata e in una telefonata dice a Meani: «Facciamo ridere tutta Italia con questa designazione! ». Meani risponde: «Noi facciamo ridere tutta Italia? E gli altri là quando si fanno le loro?».

MILAN–JUVENTUS CI PENSA BERGAMO
Il giorno 28 aprile 2005. Il designatore Bergamo chiama Meani: «Ascoltami io ho urgenza di parlare con il grande capo…». Bergamo riferisce a Galliani che si sta facendo unico scudo contro un fronte fortissimo, perchè dall’altra parte (Juventus) volevano aggiustare la pratica della squalifica di Ibrahimovic tramite l’assistente Griselli che, «secondo loro», avrebbe dovuto riferire di aver visto l’episodio incriminato salvando così «capra e cavoli», permettendo la diminuzione dei turni della squalifica e l’impiego del calciatore nella partita contro il Milan.

Galliani lo ringrazia di cuore per aver fatto in modo, anche tramite Griselli, che l’escamotage Juventino non fosse andato a buon fine. Bergamo poi parla con Meani: «Eh no, no con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave perché io avevo già capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perché la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere soltanto da Griselli…».

«STAGNOLI E AYROLDI? VANNO BENE...»
Meani approfitta della situazione e chiede a Bergamo lumi sui guardalinee per la giornata successiva: «Chi pensi di mandarmi domenica a Firenze?». Bergamo è conciliante: «Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?». La riposta positiva del dirigente permette a Bergamo di affermare «Beh lui potrebbe essere uno». Meani continua: «Anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!...eh a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene eh ». Bergamo gli chiede «mentre invece Ayroldi no eh?». Meani: «Ayroldi può andare bene anche…». Conclude definitivamente il discorso Bergamo: «Ed allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi».

«CHE BATTAGLIE CON PAIRETTO...»
Meani e Bergamo si risentono il 7 maggio 2005. Il designatore, riferendosi, alla partita decisiva Milan – Juventus fa presente a Meani di essere riuscito, grazie a mille battaglie soprattutto contro Pairetto che fino all’ultimo voleva mandare l’assistente Consolo a Milano, a portare in porto quello che avevano stabilito «Che battaglie ragazzi! E comunque è andato tutto in porto hai visto?», Meani gli risponde: «Dio buono che guerra!... Ma si sa che comandi tu eh!». Bergamo continua il racconto «Eh ma tu sapessi l’amico che…già dalla…anche dalla griglia eh! Perché per fare una griglia senza preclusioni ho dovuto fare… E poi dopo in tutte le maniere…tanto te lo dico doveva venire Consolo, Consolo, Consolo, Consolo...». Meani: «Ma tu vedrai adesso al di là di tutto se andiamo, ammettiamo che si pareggi tu vedrai le prossime tre giornate che pressioni che ti fanno!». E Bergamo: «Eh lo so ma noi, te intanto tienimi sempre tranquillo il Presidente…poi ci sentiamo di volta, poi il campo è il campo tu lo sai!».

LE METAMORFOSI DI DE SANTIS
Meani chiede a Bergamo anche un parere sull’arbitro De Santis, che improvvisamente si è messo ad arbitrare senza condizionamenti. La risposta di Bergamo è eloquente e conferma la metamorfosi e i vecchi trascorsi: «Lui quest’anno si è trovato ad un bivio o ascolta me o ascolta chi vuole lui! Gli ho detto: amico caro, io c’ho i mondiali da portare avanti…e quindi non posso, non posso giocarmi la mia credibilità con te (...) probabilmente qualche sirena in passato l’ha dovuta ascoltare e non era sgombro in testa come, come avrebbe dovuto essere». Meani allora insiste e propone per la relativa analisi anche l’arbitro Bertini. Anche in questo caso Bergamo rassicura Meani: «no, si sta sgombrando, stai tranquillo si sta sgombrando. Anche se non diventerà mai un grande arbitro è un buon arbitro…è un buon arbitro, è uno che ha capito di aver sbagliato! È uno che ha capito di aver sbagliato, stai tranquillo te lo dico con certezza…e lui è uno che si sta completamente mettendo la testa a posto».

E ALLA FINE SPUNTANO GLI OROLOGI
Meani si adopera come può per cercare di dare un segnale a coloro che potrebbero decidere il match dell’anno Milan-Juve, decisivo per lo scudetto. Il 6 maggio 2005, contatta l’assistente Mitro, uno dei due designati per la partita cruciale, e lo invita a sostenere una gara imperniata sulla imparzialità. L’altro assistente Farneti,dopo essere venuto a conoscenza che sarà uno dei due assistenti chiama Meani lo stesso giorno esprimendogli la sua soddisfazione per il graditissimo impegno che lo attende, Meani da parte sua gli fa capire che questo si è verificato perchè lo ha voluto la società rossonera: «Chi potrebbe aver dato il benestare?» e l’assistente gli risponde: «lo avete dato voi di sicuro». Infine, quando Farneti ringrazia per l’ennesima volta il dirigente milanista per la possibilità che gli hanno concesso, Meani gli riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale.

GLI ARBITRI PER LA CHAMPIONS
Sul versante europeo della Champions League, Meani ottiene da Pairetto la garanzia che nel prossimo e doppio turno di coppa il Milan sarà diretto dall’arbitro Vassaras nel primo incontro casalingo e dall’arbitro Aughe nella successiva trasferta. In virtù dell’ottimo risultato centrato sui due arbitri, Meani comunica a Galliani - gli arbitri della semifinale di Champions League «sono Vassaras e Aughe i due arbitri della semifinale…ho lavorato bene?». Galliani entusiasta: « bene…stupendo, stupendo…stupendo, bravo, bravo…».

E GALLIANI SPINGE, SPINGE...
Meani avverte la necessità di espandere il raggio d’azione e di governo anche nelle serie minori, nel calcio meno conosciuto, e lo manifesta esplicitamente al suo presidente allorquando gli propone due nominativi da sottoporre alle attenzioni di Lanese (Presidente dell’AIA), in modo tale da avere un maggiore controllo anche nelle categorie inferiori.
Meani a Galliani: «Ecco! Volevo dirle è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?... perché abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio! ». Galliani senza esitazioni risponde: «Spinga…va bene, va bene, spinga…sono gente di fiducia?». Ottenuto il consenso dal suo Presidente, Meani chiama Lanese esordendo di averlo chiamato e disturbato solo in veste di ambasciatore. Lanese si dice disponibile ad aiutare i due nomi fatti . Daddato e Marano.

mike51
05-06-06, 14:48
SISTEMA GALLIANI: GUARDALINEE AMICI, PRESSIONI SUI VERTICI, TENTATIVI DI PORTARE DALLA PROPRIA PARTE ARBITRI FINO AD ALLORA SCHIERATI “DALL’ALTRA PARTE, QUELLA JUVENTINA”, IL FEELING CON BERGAMO. E, DULCIS IN FUNDO, OROLOGI PER TUTTI... (n.d.b. il maiuscolo non sono io che urlo ma è un frutto di un copia incolla)

Andrea Di Caro per Il Romanista

Guardalinee amici, pressioni sui vertici, tentativi di portare dalla propria parte arbitri fino ad allora schierati «dall’altra parte, quella juventina», il feeling con Paolo Bergamo per il campionato, con Pierluigi Pairetto per la Coppa. E, dulcis in fundo, gli orologi...

Non sarà stato organizzatissimo e potente come il sistema Moggi, ma ora sappiamo che esisteva anche un sistema Galliani, o se volete un sistema Meani, che di Galliani era il referente e «l’ambasciatore» (come si definisce lui stesso in più di una telefonata), per le questioni arbitrali essendo proprio "Leo" l’addetto agli arbitri e, soprattutto, ai guardalinee della società rossonera.

Le intercettazioni e le ricostruzioni dei carabinieri mettono nei guai il club del Presidente di Lega. Il Milan, consapevole del potere Moggiano – in grado sicuramente di una maggiore capacità di dominio - non rimane fermo a guardare e attraverso Meani cerca di tenere testa, con ottimi risultati, all’egemonia juventina sia cercando di ostacolare i bianconeri sia di conquistare per se stessi i guardalinee amici e gli arbitri graditi.

In tante telefonate con i suoi amici assistenti e arbitri Meani non si limita a lamentarsi del potere juventino. E dopo Siena-Milan, persa per un errore del guardalinee Baglioni, alza la voce e comincia a pretendere. La successiva partita contro il Chievo a San Siro è il capolavoro di Meani che riesce ad ottenere due assistenti tifosi: Puglisi e Babini. Nel mondo arbitrale la scelta è così sfacciata da far sorridere i più scaltri come Collina e Messina, mentre Bergamo informa Pairetto che per Puglisi ci sono state pressioni.

Già Bergamo il designatore che sembra fare il doppio gioco: incontra Giraudo e Moggi a casa sua, ma poi informa Galliani del tentativo juventino di liberare Ibrahimovic da una squalifica affibbiatagli con la prova tv. Galliani ringrazia il designatore che «fa muro all’interno», «combatte contro Pairetto», sceglie con Meani gli assistenti per Fiorentina-Milan. Ma se Pairetto è nemico rossonero in campionato, diventa buon amico per la Champions dove conquista per Galliani gli arbitri graditi.

Riuscire a gestire il pre Milan-Juve è «una fatica», ma il Milan ci riesce e tanto per essere ancora più sereno, il prode Meani parla prima della gara con i guardalinee e li avverte anche che «gli orologi sono pronti».

GALLIANI USA I CANNONI
Il 17 aprile 2005 Meani non accetta le giustificazioni di Gennaro Mazzei sull’errore dell’assistente Baglioni (gol annullato a Crespo nella partita Siena – Milan) ammettendo di non averlo mai chiesto né voluto nelle partite del Milan: «Adesso state attenti, state attenti perché Galliani è super velenoso, mandateci gente, perché ormai…anche perché …mandateci anche a noi un po’ il Consolo, non è che lo mandi sempre a Torino...mandaci gente tipo Consolo…hai capito?». E Mazzei intimorito replica «Si, no, no, no te lo mando, non è che…ci mancherebbe altro ».

Meani capisce di poter osare qualcosa in più e insiste: «Allora se devi far ruotare, fa ruotare anche Puglisi sul Milan…che questa cosa incomincia a starci sul cazzo che uno che fa il…lavoro con noi se ne sta fuori un anno e mezzo…allora fammi bene, fammi vedere di mandarmelo mercoledì». Mazzei accetta: «Va bene!». Il giorno dopo Meani rincara la dose: «Galliani è furibondo eh!...ha tirato fuori i cannoni di Navarone...».

I due assistenti saranno nientemeno che i due fedelissimi Puglisi e Babini.
Il 18 aprile 2005 Bergamo riferisce a Pairetto che a seguito di consistenti pressioni ha dovuto inserire nella prossima partita del Milan l’assistente Puglisi: «C’è stata qualche pressione e quindi…si mette Puglisi a fare Milan – Chievo …eh questi dicono: perché ci penalizzate? Ehm, cioè, con me non hanno parlato. Ti dico la verità hanno chiamato Gennaro Mazzei».

Nel mondo arbitrale le designazioni dei guardalinee sono un segnale inequivocabile. Collina chiama Meani: «Beh vedo che hai una certa potenza, volevo farti i complimenti e…ma va a cagare te e tutti quanti…ho aperto il computer ho visto la coppia, dico non ci posso credere, da morire dal ridere veramente…da morire dal ridere». E Meani gonfiandosi il petto per quello che è riuscito a compiere replica: «E’ bastato tirargli le orecchie, come quelle dell’asino». L’arbitro Messina è ancora più diretto con Meani: «Oh cazzo! Ma li hai designati te i guardialinee o loro?...no perché cazzo, se li, se li sceglieva, se li sceglievi te avresti scelto quei due lì te». E Meani non si risparmia neppure in questo caso ed affonda il colpo: «Mi sa che erano un po’ con la coscienzina sporca, ieri sono scattate un po’ di tirate d’orecchie».

Puglisi riferisce a Meani di aver istruito Babini: «Gli ho detto se ti mandano lì ti mandano perché sanno che sei abbastanza gradito all’ambiente... nel dubbio da una parte vai su e dall’altra parte stai giù! poi le cose eclatanti che vedono tutti nessuno dice nente eh!...come fanno gli altri…gli altri cosa fanno? Nel dubbio se è la Juventus stanno giù, se è un’altra squadra vanno su! Finito!». Babini è imbarazzato perchè la designazione è sfacciata e in una telefonata dice a Meani: «Facciamo ridere tutta Italia con questa designazione! ». Meani risponde: «Noi facciamo ridere tutta Italia? E gli altri là quando si fanno le loro?».

MILAN–JUVENTUS CI PENSA BERGAMO
Il giorno 28 aprile 2005. Il designatore Bergamo chiama Meani: «Ascoltami io ho urgenza di parlare con il grande capo…». Bergamo riferisce a Galliani che si sta facendo unico scudo contro un fronte fortissimo, perchè dall’altra parte (Juventus) volevano aggiustare la pratica della squalifica di Ibrahimovic tramite l’assistente Griselli che, «secondo loro», avrebbe dovuto riferire di aver visto l’episodio incriminato salvando così «capra e cavoli», permettendo la diminuzione dei turni della squalifica e l’impiego del calciatore nella partita contro il Milan.

Galliani lo ringrazia di cuore per aver fatto in modo, anche tramite Griselli, che l’escamotage Juventino non fosse andato a buon fine. Bergamo poi parla con Meani: «Eh no, no con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave perché io avevo già capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perché la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere soltanto da Griselli…».

«STAGNOLI E AYROLDI? VANNO BENE...»
Meani approfitta della situazione e chiede a Bergamo lumi sui guardalinee per la giornata successiva: «Chi pensi di mandarmi domenica a Firenze?». Bergamo è conciliante: «Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?». La riposta positiva del dirigente permette a Bergamo di affermare «Beh lui potrebbe essere uno». Meani continua: «Anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!...eh a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene eh ». Bergamo gli chiede «mentre invece Ayroldi no eh?». Meani: «Ayroldi può andare bene anche…». Conclude definitivamente il discorso Bergamo: «Ed allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi».

«CHE BATTAGLIE CON PAIRETTO...»
Meani e Bergamo si risentono il 7 maggio 2005. Il designatore, riferendosi, alla partita decisiva Milan – Juventus fa presente a Meani di essere riuscito, grazie a mille battaglie soprattutto contro Pairetto che fino all’ultimo voleva mandare l’assistente Consolo a Milano, a portare in porto quello che avevano stabilito «Che battaglie ragazzi! E comunque è andato tutto in porto hai visto?», Meani gli risponde: «Dio buono che guerra!... Ma si sa che comandi tu eh!». Bergamo continua il racconto «Eh ma tu sapessi l’amico che…già dalla…anche dalla griglia eh! Perché per fare una griglia senza preclusioni ho dovuto fare… E poi dopo in tutte le maniere…tanto te lo dico doveva venire Consolo, Consolo, Consolo, Consolo...». Meani: «Ma tu vedrai adesso al di là di tutto se andiamo, ammettiamo che si pareggi tu vedrai le prossime tre giornate che pressioni che ti fanno!». E Bergamo: «Eh lo so ma noi, te intanto tienimi sempre tranquillo il Presidente…poi ci sentiamo di volta, poi il campo è il campo tu lo sai!».

LE METAMORFOSI DI DE SANTIS
Meani chiede a Bergamo anche un parere sull’arbitro De Santis, che improvvisamente si è messo ad arbitrare senza condizionamenti. La risposta di Bergamo è eloquente e conferma la metamorfosi e i vecchi trascorsi: «Lui quest’anno si è trovato ad un bivio o ascolta me o ascolta chi vuole lui! Gli ho detto: amico caro, io c’ho i mondiali da portare avanti…e quindi non posso, non posso giocarmi la mia credibilità con te (...) probabilmente qualche sirena in passato l’ha dovuta ascoltare e non era sgombro in testa come, come avrebbe dovuto essere». Meani allora insiste e propone per la relativa analisi anche l’arbitro Bertini. Anche in questo caso Bergamo rassicura Meani: «no, si sta sgombrando, stai tranquillo si sta sgombrando. Anche se non diventerà mai un grande arbitro è un buon arbitro…è un buon arbitro, è uno che ha capito di aver sbagliato! È uno che ha capito di aver sbagliato, stai tranquillo te lo dico con certezza…e lui è uno che si sta completamente mettendo la testa a posto».

E ALLA FINE SPUNTANO GLI OROLOGI
Meani si adopera come può per cercare di dare un segnale a coloro che potrebbero decidere il match dell’anno Milan-Juve, decisivo per lo scudetto. Il 6 maggio 2005, contatta l’assistente Mitro, uno dei due designati per la partita cruciale, e lo invita a sostenere una gara imperniata sulla imparzialità. L’altro assistente Farneti,dopo essere venuto a conoscenza che sarà uno dei due assistenti chiama Meani lo stesso giorno esprimendogli la sua soddisfazione per il graditissimo impegno che lo attende, Meani da parte sua gli fa capire che questo si è verificato perchè lo ha voluto la società rossonera: «Chi potrebbe aver dato il benestare?» e l’assistente gli risponde: «lo avete dato voi di sicuro». Infine, quando Farneti ringrazia per l’ennesima volta il dirigente milanista per la possibilità che gli hanno concesso, Meani gli riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale.

GLI ARBITRI PER LA CHAMPIONS
Sul versante europeo della Champions League, Meani ottiene da Pairetto la garanzia che nel prossimo e doppio turno di coppa il Milan sarà diretto dall’arbitro Vassaras nel primo incontro casalingo e dall’arbitro Aughe nella successiva trasferta. In virtù dell’ottimo risultato centrato sui due arbitri, Meani comunica a Galliani - gli arbitri della semifinale di Champions League «sono Vassaras e Aughe i due arbitri della semifinale…ho lavorato bene?». Galliani entusiasta: « bene…stupendo, stupendo…stupendo, bravo, bravo…».

E GALLIANI SPINGE, SPINGE...
Meani avverte la necessità di espandere il raggio d’azione e di governo anche nelle serie minori, nel calcio meno conosciuto, e lo manifesta esplicitamente al suo presidente allorquando gli propone due nominativi da sottoporre alle attenzioni di Lanese (Presidente dell’AIA), in modo tale da avere un maggiore controllo anche nelle categorie inferiori.
Meani a Galliani: «Ecco! Volevo dirle è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?... perché abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio! ». Galliani senza esitazioni risponde: «Spinga…va bene, va bene, spinga…sono gente di fiducia?». Ottenuto il consenso dal suo Presidente, Meani chiama Lanese esordendo di averlo chiamato e disturbato solo in veste di ambasciatore. Lanese si dice disponibile ad aiutare i due nomi fatti . Daddato e Marano.
La cosa che non riesco a capire e' questa:Stai parlando di intercettazioni? e' sicuro che gli attori di questa telefonate siano loro o si tratta di personaggi LOSCHI che fanno finta per rovinare il milan? se sono loro,MA CHE CAXXO SI ASPETTA?:-0008n :-0008n :-0008n

Giovanni40
07-06-06, 20:12
La cosa che non riesco a capire e' questa:Stai parlando di intercettazioni? e' sicuro che gli attori di questa telefonate siano loro o si tratta di personaggi LOSCHI che fanno finta per rovinare il milan? se sono loro,MA CHE CAXXO SI ASPETTA?:-0008n :-0008n :-0008n

E questi attori chi sarebbero?

massarut andrea
08-06-06, 17:38
SISTEMA GALLIANI: GUARDALINEE AMICI, PRESSIONI SUI VERTICI, TENTATIVI DI PORTARE DALLA PROPRIA PARTE ARBITRI FINO AD ALLORA SCHIERATI “DALL’ALTRA PARTE, QUELLA JUVENTINA”, IL FEELING CON BERGAMO. E, DULCIS IN FUNDO, OROLOGI PER TUTTI... (n.d.b. il maiuscolo non sono io che urlo ma è un frutto di un copia incolla)

Andrea Di Caro per Il Romanista

Guardalinee amici, pressioni sui vertici, tentativi di portare dalla propria parte arbitri fino ad allora schierati «dall’altra parte, quella juventina», il feeling con Paolo Bergamo per il campionato, con Pierluigi Pairetto per la Coppa. E, dulcis in fundo, gli orologi...

Non sarà stato organizzatissimo e potente come il sistema Moggi, ma ora sappiamo che esisteva anche un sistema Galliani, o se volete un sistema Meani, che di Galliani era il referente e «l’ambasciatore» (come si definisce lui stesso in più di una telefonata), per le questioni arbitrali essendo proprio "Leo" l’addetto agli arbitri e, soprattutto, ai guardalinee della società rossonera.

Le intercettazioni e le ricostruzioni dei carabinieri mettono nei guai il club del Presidente di Lega. Il Milan, consapevole del potere Moggiano – in grado sicuramente di una maggiore capacità di dominio - non rimane fermo a guardare e attraverso Meani cerca di tenere testa, con ottimi risultati, all’egemonia juventina sia cercando di ostacolare i bianconeri sia di conquistare per se stessi i guardalinee amici e gli arbitri graditi.

In tante telefonate con i suoi amici assistenti e arbitri Meani non si limita a lamentarsi del potere juventino. E dopo Siena-Milan, persa per un errore del guardalinee Baglioni, alza la voce e comincia a pretendere. La successiva partita contro il Chievo a San Siro è il capolavoro di Meani che riesce ad ottenere due assistenti tifosi: Puglisi e Babini. Nel mondo arbitrale la scelta è così sfacciata da far sorridere i più scaltri come Collina e Messina, mentre Bergamo informa Pairetto che per Puglisi ci sono state pressioni.

Già Bergamo il designatore che sembra fare il doppio gioco: incontra Giraudo e Moggi a casa sua, ma poi informa Galliani del tentativo juventino di liberare Ibrahimovic da una squalifica affibbiatagli con la prova tv. Galliani ringrazia il designatore che «fa muro all’interno», «combatte contro Pairetto», sceglie con Meani gli assistenti per Fiorentina-Milan. Ma se Pairetto è nemico rossonero in campionato, diventa buon amico per la Champions dove conquista per Galliani gli arbitri graditi.

Riuscire a gestire il pre Milan-Juve è «una fatica», ma il Milan ci riesce e tanto per essere ancora più sereno, il prode Meani parla prima della gara con i guardalinee e li avverte anche che «gli orologi sono pronti».

GALLIANI USA I CANNONI
Il 17 aprile 2005 Meani non accetta le giustificazioni di Gennaro Mazzei sull’errore dell’assistente Baglioni (gol annullato a Crespo nella partita Siena – Milan) ammettendo di non averlo mai chiesto né voluto nelle partite del Milan: «Adesso state attenti, state attenti perché Galliani è super velenoso, mandateci gente, perché ormai…anche perché …mandateci anche a noi un po’ il Consolo, non è che lo mandi sempre a Torino...mandaci gente tipo Consolo…hai capito?». E Mazzei intimorito replica «Si, no, no, no te lo mando, non è che…ci mancherebbe altro ».

Meani capisce di poter osare qualcosa in più e insiste: «Allora se devi far ruotare, fa ruotare anche Puglisi sul Milan…che questa cosa incomincia a starci sul cazzo che uno che fa il…lavoro con noi se ne sta fuori un anno e mezzo…allora fammi bene, fammi vedere di mandarmelo mercoledì». Mazzei accetta: «Va bene!». Il giorno dopo Meani rincara la dose: «Galliani è furibondo eh!...ha tirato fuori i cannoni di Navarone...».

I due assistenti saranno nientemeno che i due fedelissimi Puglisi e Babini.
Il 18 aprile 2005 Bergamo riferisce a Pairetto che a seguito di consistenti pressioni ha dovuto inserire nella prossima partita del Milan l’assistente Puglisi: «C’è stata qualche pressione e quindi…si mette Puglisi a fare Milan – Chievo …eh questi dicono: perché ci penalizzate? Ehm, cioè, con me non hanno parlato. Ti dico la verità hanno chiamato Gennaro Mazzei».

Nel mondo arbitrale le designazioni dei guardalinee sono un segnale inequivocabile. Collina chiama Meani: «Beh vedo che hai una certa potenza, volevo farti i complimenti e…ma va a cagare te e tutti quanti…ho aperto il computer ho visto la coppia, dico non ci posso credere, da morire dal ridere veramente…da morire dal ridere». E Meani gonfiandosi il petto per quello che è riuscito a compiere replica: «E’ bastato tirargli le orecchie, come quelle dell’asino». L’arbitro Messina è ancora più diretto con Meani: «Oh cazzo! Ma li hai designati te i guardialinee o loro?...no perché cazzo, se li, se li sceglieva, se li sceglievi te avresti scelto quei due lì te». E Meani non si risparmia neppure in questo caso ed affonda il colpo: «Mi sa che erano un po’ con la coscienzina sporca, ieri sono scattate un po’ di tirate d’orecchie».

Puglisi riferisce a Meani di aver istruito Babini: «Gli ho detto se ti mandano lì ti mandano perché sanno che sei abbastanza gradito all’ambiente... nel dubbio da una parte vai su e dall’altra parte stai giù! poi le cose eclatanti che vedono tutti nessuno dice nente eh!...come fanno gli altri…gli altri cosa fanno? Nel dubbio se è la Juventus stanno giù, se è un’altra squadra vanno su! Finito!». Babini è imbarazzato perchè la designazione è sfacciata e in una telefonata dice a Meani: «Facciamo ridere tutta Italia con questa designazione! ». Meani risponde: «Noi facciamo ridere tutta Italia? E gli altri là quando si fanno le loro?».

MILAN–JUVENTUS CI PENSA BERGAMO
Il giorno 28 aprile 2005. Il designatore Bergamo chiama Meani: «Ascoltami io ho urgenza di parlare con il grande capo…». Bergamo riferisce a Galliani che si sta facendo unico scudo contro un fronte fortissimo, perchè dall’altra parte (Juventus) volevano aggiustare la pratica della squalifica di Ibrahimovic tramite l’assistente Griselli che, «secondo loro», avrebbe dovuto riferire di aver visto l’episodio incriminato salvando così «capra e cavoli», permettendo la diminuzione dei turni della squalifica e l’impiego del calciatore nella partita contro il Milan.

Galliani lo ringrazia di cuore per aver fatto in modo, anche tramite Griselli, che l’escamotage Juventino non fosse andato a buon fine. Bergamo poi parla con Meani: «Eh no, no con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave perché io avevo già capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perché la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere soltanto da Griselli…».

«STAGNOLI E AYROLDI? VANNO BENE...»
Meani approfitta della situazione e chiede a Bergamo lumi sui guardalinee per la giornata successiva: «Chi pensi di mandarmi domenica a Firenze?». Bergamo è conciliante: «Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?». La riposta positiva del dirigente permette a Bergamo di affermare «Beh lui potrebbe essere uno». Meani continua: «Anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!...eh a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene eh ». Bergamo gli chiede «mentre invece Ayroldi no eh?». Meani: «Ayroldi può andare bene anche…». Conclude definitivamente il discorso Bergamo: «Ed allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi».

«CHE BATTAGLIE CON PAIRETTO...»
Meani e Bergamo si risentono il 7 maggio 2005. Il designatore, riferendosi, alla partita decisiva Milan – Juventus fa presente a Meani di essere riuscito, grazie a mille battaglie soprattutto contro Pairetto che fino all’ultimo voleva mandare l’assistente Consolo a Milano, a portare in porto quello che avevano stabilito «Che battaglie ragazzi! E comunque è andato tutto in porto hai visto?», Meani gli risponde: «Dio buono che guerra!... Ma si sa che comandi tu eh!». Bergamo continua il racconto «Eh ma tu sapessi l’amico che…già dalla…anche dalla griglia eh! Perché per fare una griglia senza preclusioni ho dovuto fare… E poi dopo in tutte le maniere…tanto te lo dico doveva venire Consolo, Consolo, Consolo, Consolo...». Meani: «Ma tu vedrai adesso al di là di tutto se andiamo, ammettiamo che si pareggi tu vedrai le prossime tre giornate che pressioni che ti fanno!». E Bergamo: «Eh lo so ma noi, te intanto tienimi sempre tranquillo il Presidente…poi ci sentiamo di volta, poi il campo è il campo tu lo sai!».

LE METAMORFOSI DI DE SANTIS
Meani chiede a Bergamo anche un parere sull’arbitro De Santis, che improvvisamente si è messo ad arbitrare senza condizionamenti. La risposta di Bergamo è eloquente e conferma la metamorfosi e i vecchi trascorsi: «Lui quest’anno si è trovato ad un bivio o ascolta me o ascolta chi vuole lui! Gli ho detto: amico caro, io c’ho i mondiali da portare avanti…e quindi non posso, non posso giocarmi la mia credibilità con te (...) probabilmente qualche sirena in passato l’ha dovuta ascoltare e non era sgombro in testa come, come avrebbe dovuto essere». Meani allora insiste e propone per la relativa analisi anche l’arbitro Bertini. Anche in questo caso Bergamo rassicura Meani: «no, si sta sgombrando, stai tranquillo si sta sgombrando. Anche se non diventerà mai un grande arbitro è un buon arbitro…è un buon arbitro, è uno che ha capito di aver sbagliato! È uno che ha capito di aver sbagliato, stai tranquillo te lo dico con certezza…e lui è uno che si sta completamente mettendo la testa a posto».

E ALLA FINE SPUNTANO GLI OROLOGI
Meani si adopera come può per cercare di dare un segnale a coloro che potrebbero decidere il match dell’anno Milan-Juve, decisivo per lo scudetto. Il 6 maggio 2005, contatta l’assistente Mitro, uno dei due designati per la partita cruciale, e lo invita a sostenere una gara imperniata sulla imparzialità. L’altro assistente Farneti,dopo essere venuto a conoscenza che sarà uno dei due assistenti chiama Meani lo stesso giorno esprimendogli la sua soddisfazione per il graditissimo impegno che lo attende, Meani da parte sua gli fa capire che questo si è verificato perchè lo ha voluto la società rossonera: «Chi potrebbe aver dato il benestare?» e l’assistente gli risponde: «lo avete dato voi di sicuro». Infine, quando Farneti ringrazia per l’ennesima volta il dirigente milanista per la possibilità che gli hanno concesso, Meani gli riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale.

GLI ARBITRI PER LA CHAMPIONS
Sul versante europeo della Champions League, Meani ottiene da Pairetto la garanzia che nel prossimo e doppio turno di coppa il Milan sarà diretto dall’arbitro Vassaras nel primo incontro casalingo e dall’arbitro Aughe nella successiva trasferta. In virtù dell’ottimo risultato centrato sui due arbitri, Meani comunica a Galliani - gli arbitri della semifinale di Champions League «sono Vassaras e Aughe i due arbitri della semifinale…ho lavorato bene?». Galliani entusiasta: « bene…stupendo, stupendo…stupendo, bravo, bravo…».

E GALLIANI SPINGE, SPINGE...
Meani avverte la necessità di espandere il raggio d’azione e di governo anche nelle serie minori, nel calcio meno conosciuto, e lo manifesta esplicitamente al suo presidente allorquando gli propone due nominativi da sottoporre alle attenzioni di Lanese (Presidente dell’AIA), in modo tale da avere un maggiore controllo anche nelle categorie inferiori.
Meani a Galliani: «Ecco! Volevo dirle è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?... perché abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio! ». Galliani senza esitazioni risponde: «Spinga…va bene, va bene, spinga…sono gente di fiducia?». Ottenuto il consenso dal suo Presidente, Meani chiama Lanese esordendo di averlo chiamato e disturbato solo in veste di ambasciatore. Lanese si dice disponibile ad aiutare i due nomi fatti . Daddato e Marano.


CARO JUVENTINO, QUESTA VOLTA TI DEVO DARE RAGIONE......SE LA JUVE DEVE ANDARE ALL'INFERNO, E' GIUSTO CHE IL BILAN LA SEGUA.......ANZI, DIREI CHE SAREBBE GIUSTO FACESSE GLI ONORI DI CASA, VISTO CHE LA B, LA SQUADRA (DI MONZA VERO?????? O FORSE DI CUSANO MILANINO????NON RICORDO)... LA CONOSCE BENE, GIUSTO???? COME LO VOLETE CHIAMARE IL POTERE CHE LA SQUADRA DEL BERLUSCA CERCAVA DI ORGANIZZARE NEL MONDO DEL CALCIO???? IL LORO TENTATIVO DI RAGGIRARE IL POTERE DI MOGGI, FACENDOLO CONFLUIRE DALLE PARTI DI MILANELLO E' O NON E' PUR SEMPRE UN ILLECITO SPORTIVO???????? CERCANDO DI TOGLIERE IL POTERE DALLE MANI DI VOI GOBBI, E RACCATTANDOLO LORO, NON E' ESATTAMENTE IL RUBARE AI RICCHI PER DARE AI POVERI....CONCORDATE?????????QUINDI, IN CONCLUSIONE, GIU' LA JUVE E GIU' IL BILAN, NON ERAVATE TANTO AMICI UN TEMPO?????A TAL PUNTO DA DIVIDERVI I CAMPIONATI????????

massarut andrea
08-06-06, 17:40
Ma Loro Hanno Un'arma Che Voi Non Avete........il Berlusca!!!!!!! Voi, Credete Veramente Che Il Milan Possa Avere Anche Solamente Un Punto Di Penalizzazione Con Berlusconi Che Si E' Da Poco Riappropriato Del Trono A Milanello????
Io Spero Proprio Di Sbagliarmi, Ma Non Credo........

Giò
08-06-06, 17:46
rosicate gobbi :D :D

Giovanni40
08-06-06, 20:20
rosicate gobbi :D :D


chi non risica non rosica

fux55
09-06-06, 02:17
Ma Loro Hanno Un'arma Che Voi Non Avete........il Berlusca!!!!!!! Voi, Credete Veramente Che Il Milan Possa Avere Anche Solamente Un Punto Di Penalizzazione Con Berlusconi Che Si E' Da Poco Riappropriato Del Trono A Milanello????
Io Spero Proprio Di Sbagliarmi, Ma Non Credo........

:-0#09o ....... Non hai considerato ........ Saverio BORRELLI.....!!!
:-01#44

mike51
09-06-06, 12:40
E questi attori chi sarebbero?
Ma quali attori,la mia voleva essere solo IRONIA.:-:-01#19

Re Silvio
09-06-06, 14:39
Il Milan deve ritornare alle sue naturali competizioni, cioè il campionato di serie BBB!

Giovanni40
09-06-06, 18:45
Ma quali attori,la mia voleva essere solo IRONIA.:-:-01#19


:p