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Visualizza Versione Completa : La virtù, propedeutica all’hénosis



=DADOUKOS=
06-06-06, 08:50
Prologo: per aspera ad astra

Le cime dei monti non sarebbe possibile scalarle senza pericolo e senza fatiche: così pure dalle bassure del corpo non si emerge per quelle vie che trascinano giù per il corpo stesso, il piacere e l’indolenza. La via passa per la sofferenza e la memoria della caduta. E se spiacevoli sono gli ostacoli accidentali, la vera difficoltà è propria alla risalita. Perché vivere una vita facile appartiene agli Dei, ma per chi è caduto nel divenire è tutto il contrario, perché questo stato porta all’oblìo e contribuisce a volgerci verso l’esterno e ad addormentarci se, sedotti dai sogni che ci illudono, ci abbandoniamo al sonno.

Porfirio

=DADOUKOS=
07-06-06, 10:09
Porfirio distingue le virtù (aretài) in politiche, catartiche, contemplative e paradigmatiche.

Le virtù civili, proprie del politico (politikòu), consistono nella moderazione delle passioni e mirano alla comunanza con il prossimo in modo che stare in comunità non sia svantaggioso. Sono prudenza, fortezza, temperanza e giustizia. Migliorano l'uomo mortale. [Virtù dell'anima umana che governa l'uomo].

Le virtù catartiche (katharseis), proprie di chi aspira alla contemplazione (theorian), consistono nell'astinenza dalle passioni e dalle azioni del corpo e presuppongono l'esercizio di quelle politiche. Sono ancora prudenza, fortezza, temperanza e giustizia, ma ad un livello più alto in quanto riguardano l'impassibilità, la quale ha come fine l'assimilazione al Dio. [Virtù dell'anima umana in via di purificazione].

Le virtù contemplative sono proprie dell'anima pura, che ha superato i due livelli precedenti. Consistono in prudenza, fortezza, temperanza e giustizia indirizzate alla conoscenza e alla visione dell'Intelletto-Nous. La prudenza consiste nella contemplazione di ciò che è nell'Intelletto. La fortezza nell'impassibilità, caratteristica dell'Intelletto. La temperanza nella conversione interiore verso l'Intelletto. La giustizia nell'attribuzione del proprio fine ad ogni cosa e nell'agire verso l'Intelletto. [Virtù dell'Anima rivolta al Nous].

Le virtù paradigmatiche (paradeigmatikòn) risiedono nel Nous, in cui tutto è insieme come paradigmi. Coincidono con l'essenza del Nous stesso [Virtù dell'Intelletto].

"E' un uomo virtuoso colui che agisce secondo le virtù pratiche, è un uomo divino colui che agisce secondo le virtù catartiche, è un Dio colui che agisce secondo le sole virtù che mirano all'Intelligenza, è il Padre degli Dèi chi agisce secondo le virtù paradigmatiche"

Ne consegue:


Coscienza di essere un'anima legata a qualcosa di estraneo e di altra natura.
Allontanarsi dal corpo ponendosi in uno stato di impassibilità.
Eliminare i dolori. E se non è possibile eliminarli, sopportarli, magari alleviandoli, senza rimanerne coinvolti.
Eliminare per quanto possibile l'irascibilità.
Sopprimere la paura.
Estirpare la concupiscenza di ciò che è impuro.
Attenersi al necessario nel mangiare e nel bere.
Attenersi a ciò che è naturale nei piaceri d'amore.