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Silvioleo
27-06-06, 20:11
vorrei fumarla ma non so come si fa...avevo trovato un sito ma non lo trovo più,dritte? :-00w09d

Dottor Zoidberg
27-06-06, 22:32
forse era www.fumarelapipa.com

Io ho una Ardor fatta a mano, mi dicono sia un'ottima pipa, ma la fumo molto raramente e per i tabacchi mi affido al mio tabaccaio di fiducia

22Ottobre
28-06-06, 09:06
alcuni consigli pratici e veloci per cominciare a fumare la pipa. Innanzitutto sarebbe bene averne almeno due dato che la pipa ha bisogno di riposae dopo una fumata per almeno 24 ore in modo tale che la crosta di carbone si possa sedimentare sul fornello della pipa stessa.
Per caricare la pipa è importante creare prima uno strato di tabacco piuttosto pressato (senza esagerare) sul fondo per poi diminuire la pressione man mano che si arriva a colmare il fornello. SI accende preferibilmente con un fiammifero (ma questo è un gesto da puristi della pipa) e ogni tanto mentre si fuma è bene pressare nuovamente il tabacco. Questa azione si può fare in due modi: o come i vecchi fumatori di pipa pigiando il tabacco nel fornello direttamente con il pollice della mano che regge la pipa (ma ricordate che il tabacco ora sta ardendo) oppure meno romanticamente ma pià pragmaticamente comperando in tabacheria un apposito arnese per la pigiatura.
Una buona fumata normalmente dura intorno all'ora, il fumo chiaamente non va inspirato nei pomoni ma assaporato nella bocca.
Alla fine di ogni fumata bisogna riporre la pipa senza pulirla per circa una mezzora,poi quando il tabacco si è freddato e la camera del fonello pure si smonta il bocchino e si può pulire la pipa. Per la pulizia esistono appositi scovolini che possono essere comperati sempre in tabaccheria.
Se la pipa è nuova e non è mai stata caricata prima è necessario prestare molta attenzione durante la fumata in quanto lo trato protettivo di carbone non si è ancora formato sulla parete del fornello. Quindi non tirare troppo o si rischia di bucare la pipa con il conseguente risultato di doverla buttare nel secchio della spazzatura.

A luta continua

Shardana Ruju
28-06-06, 21:05
alcuni consigli pratici e veloci per cominciare a fumare la pipa. Innanzitutto sarebbe bene averne almeno due dato che la pipa ha bisogno di riposae dopo una fumata per almeno 24 ore in modo tale che la crosta di carbone si possa sedimentare sul fornello della pipa stessa.
Per caricare la pipa è importante creare prima uno strato di tabacco piuttosto pressato (senza esagerare) sul fondo per poi diminuire la pressione man mano che si arriva a colmare il fornello. SI accende preferibilmente con un fiammifero (ma questo è un gesto da puristi della pipa) e ogni tanto mentre si fuma è bene pressare nuovamente il tabacco. Questa azione si può fare in due modi: o come i vecchi fumatori di pipa pigiando il tabacco nel fornello direttamente con il pollice della mano che regge la pipa (ma ricordate che il tabacco ora sta ardendo) oppure meno romanticamente ma pià pragmaticamente comperando in tabacheria un apposito arnese per la pigiatura.
Una buona fumata normalmente dura intorno all'ora, il fumo chiaamente non va inspirato nei pomoni ma assaporato nella bocca.
Alla fine di ogni fumata bisogna riporre la pipa senza pulirla per circa una mezzora,poi quando il tabacco si è freddato e la camera del fonello pure si smonta il bocchino e si può pulire la pipa. Per la pulizia esistono appositi scovolini che possono essere comperati sempre in tabaccheria.
Se la pipa è nuova e non è mai stata caricata prima è necessario prestare molta attenzione durante la fumata in quanto lo trato protettivo di carbone non si è ancora formato sulla parete del fornello. Quindi non tirare troppo o si rischia di bucare la pipa con il conseguente risultato di doverla buttare nel secchio della spazzatura.

A luta continua

Direi che questo post meriterebbe il rilievo per la categoria "fumo di pipa".
O chiediamo all'amico Sandinista di riformularlo come vero e proprio "articolo"?

Paolo82
28-06-06, 21:14
Direi che questo post meriterebbe il rilievo per la categoria "fumo di pipa".
O chiediamo all'amico Sandinista di riformularlo come vero e proprio "articolo"?

io direi che questo forum si sta rivelando pieno di persone competenti,con il tempo ci sarà la possibilità di creare delle vere e proprie guide per chi vuole approcciare al mondo del fumo lento distinte tra pipa e sigari,tra toscani e cubani e cosi' via. :K

Shardana Ruju
28-06-06, 21:21
io direi che questo forum si sta rivelando pieno di persone competenti,con il tempo ci sarà la possibilità di creare delle vere e proprie guide per chi vuole approcciare al mondo del fumo lento distinte tra pipa e sigari,tra toscani e cubani e cosi' via. :K

E' vero! Ti dirò che non mi aspettavo una cosa del genere.....
Ancora complimenti per l'ottima idea......
E' destino: finiremo nelle migliori guide sull'argomento.... :D :-01#44 :D

Paolo82
28-06-06, 21:23
E' vero! Ti dirò che non mi aspettavo una cosa del genere.....
Ancora complimenti per l'ottima idea......
E' destino: finiremo nelle migliori guide sull'argomento.... :D :-01#44 :D

Abbiamo delle autorità davamnti che sono di un altro livello,ci tocca fumare parecchio prima di raggiungerli. :D:D:D ;)

22Ottobre
28-06-06, 23:15
Direi che questo post meriterebbe il rilievo per la categoria "fumo di pipa".
O chiediamo all'amico Sandinista di riformularlo come vero e proprio "articolo"?

Troppo buoni amici miei. Troppo buoni davvero. Sul sigaro sono un novizio ma di pipe e sul modo di fumarle un pò di esperienza ce l'ho e sono ben felice di poter condividere le mie esperienze e le mie conoscenze sull'argomento con altri appassionati di fumo lento.
Intanto rispondendo anche a Zoidberg posso dire che la sua è davvero un ottima pipa, precisando che le pipe (sia quelle di radica che quelle di spuma) sono tutte fatte a mano. Altre marche di un certo livello sono le mastro de paja e le calibano. Anche se queste ultime sono fuori produzione da quel che mi risulti. Sulla pipa, sulla sua storia, sulle tradizioni e le scuole artigiane c'è davvero molto da dire e nei prossimi giorni metterò altri 3d ed interventi che spero risultino interessanti come il primo.
Intanto vi saluto con un aforisma che circola tra i fumatori di pipa: la pipa non è il miglior modo di fumare...è l'unico. ;)
Ed io aggiungo...se Ernesto Guevara aveva i sigari cubani, il subcomandante Marcos ha la pipa:-:-01#19
Un saluto a tutti ( in particolare a Shardana Ruju che me lo ha fatto conoscere tramite il forum dei comunitaristi) e i miei più sentiti in bocca al lupo a questo nuovo forum.

A luta continua

Paolo82
28-06-06, 23:30
Troppo buoni amici miei. Troppo buoni davvero. Sul sigaro sono un novizio ma di pipe e sul modo di fumarle un pò di esperienza ce l'ho e sono ben felice di poter condividere le mie esperienze e le mie conoscenze sull'argomento con altri appassionati di fumo lento.
Intanto rispondendo anche a Zoidberg posso dire che la sua è davvero un ottima pipa, precisando che le pipe (sia quelle di radica che quelle di spuma) sono tutte fatte a mano. Altre marche di un certo livello sono le mastro de paja e le calibano. Anche se queste ultime sono fuori produzione da quel che mi risulti. Sulla pipa, sulla sua storia, sulle tradizioni e le scuole artigiane c'è davvero molto da dire e nei prossimi giorni metterò altri 3d ed interventi che spero risultino interessanti come il primo.
Intanto vi saluto con un aforisma che circola tra i fumatori di pipa: la pipa non è il miglior modo di fumare...è l'unico. ;)
Ed io aggiungo...se Ernesto Guevara aveva i sigari cubani, il subcomandante Marcos ha la pipa:-:-01#19
Un saluto a tutti ( in particolare a Shardana Ruju che me lo ha fatto conoscere tramite il forum dei comunitaristi) e i miei più sentiti in bocca al lupo a questo nuovo forum.

A luta continua

Benvenuto e complimenti per i post sulla pipa,se t iandasse di aprire un thread e aggiornarlo con consigli per neofiti e non sarebbe graditissimo. :K

22Ottobre
29-06-06, 14:07
In questo post vorrei brevemente parlare della scelta del trinciato da fumare per un neofita. Anzichè cominciare ubito a farsi le miscele da soli (una cosa molto bella ma che richiede molto tempo, molta passione e molta conoscenza) ci sono alcune marche di trinciati che risultano a mio parere essere ottime per i primi orientamenti.
Una delle marche più diffuse di trinciati è l'Amphora. Itrinciati Anphora sono prodotti dall'olandese Douwe Egberts con sede a Utrecht ed è specializzata nella varietà Cavendish (che lo dico subito non è un ceppo di tabacco come sono il Burley o il Virginia ma è il risultato di un determinato tipo di lavorazione del tabacco stesso).
In Italia ne sono disponibili sei tipi dal prezzo medio.
Amphora regular (busta marrone) composizione: virginia e burley con aggiunta di Orientali e Kentuky. Gusto dolce e pieno. Profumato ma non aromatico. Combustione lenta e regolare. Molto adatto ai principianti ed ottima base per eventuali miscele casalinghe.
Amphora full aroma (busta rossa). Versione accentuatamente aromatica. Profumazione a base di aranci, lamponi e fiori.
Amphora Rich Aroma (busta verde). Molto aromatico, gusto intenso, leggero sapore di nocciola. Profumazione a base di cioccolato, milele, vaniglia, caramello. Il produttore sostiene (lo scrivo ma mi fa un pò sorridere) che evochi un bouquet di fiori d'autunno.
Amphora Black Cavendish (busta nera). Colore bruno scuro, gusto intenso, aroma forte. Vari tipi di Virginia tostati con aggiunta di Burley. Doppia fermentazione (personalmente lo trovo anonimo).
Amphora golden Cavendish (busta beige). Miscela a base di foglie biondo dorate di Virginia, leggermente tostate e sotoposte a doppia fermentazione, con aggiunta di Burley e Orientali. Gusto dolce, aroma frescoe penetrante. Il taglio del trinciato è diverso dai precedenti. (Molto estivo).
Amphora vintage selection Scotch Wiskhy (non me lo ricordo il colore della busta) Vari tabacchi provenineti da Stati Uniti, America del Sud e Africa. La combustione è lenta (sempre ottima per chi inizia),e la fumata è fresca. Un esperienza molto particolare senza dubbio.

Ecco ho voluto scrivere questa piccola carrellata di trinciati Amphora in modo tale che chi si voglia avvicinare alla pipa sappia che per ogni fumatore esiste il proprio trinciato, esiste il proprio gusto, esiste una reale possibilità di scelta. La scelta dell'Amphora è stata fatta da me in quanto è uno dei trinciati più facili da reperire e anche perchè è la marca che conosco meglio in assoluto ma va preso per quello che è solo un consiglio o un punto di partenza.

Shardana Ruju
29-06-06, 17:06
In questo post vorrei brevemente parlare della scelta del trinciato da fumare per un neofita. Anzichè cominciare ubito a farsi le miscele da soli (una cosa molto bella ma che richiede molto tempo, molta passione e molta conoscenza) ci sono alcune marche di trinciati che risultano a mio parere essere ottime per i primi orientamenti.
Una delle marche più diffuse di trinciati è l'Amphora. Itrinciati Anphora sono prodotti dall'olandese Douwe Egberts con sede a Utrecht ed è specializzata nella varietà Cavendish (che lo dico subito non è un ceppo di tabacco come sono il Burley o il Virginia ma è il risultato di un determinato tipo di lavorazione del tabacco stesso).
In Italia ne sono disponibili sei tipi dal prezzo medio.
Amphora regular (busta marrone) composizione: virginia e burley con aggiunta di Orientali e Kentuky. Gusto dolce e pieno. Profumato ma non aromatico. Combustione lenta e regolare. Molto adatto ai principianti ed ottima base per eventuali miscele casalinghe.
Amphora full aroma (busta rossa). Versione accentuatamente aromatica. Profumazione a base di aranci, lamponi e fiori.
Amphora Rich Aroma (busta verde). Molto aromatico, gusto intenso, leggero sapore di nocciola. Profumazione a base di cioccolato, milele, vaniglia, caramello. Il produttore sostiene (lo scrivo ma mi fa un pò sorridere) che evochi un bouquet di fiori d'autunno.
Amphora Black Cavendish (busta nera). Colore bruno scuro, gusto intenso, aroma forte. Vari tipi di Virginia tostati con aggiunta di Burley. Doppia fermentazione (personalmente lo trovo anonimo).
Amphora golden Cavendish (busta beige). Miscela a base di foglie biondo dorate di Virginia, leggermente tostate e sotoposte a doppia fermentazione, con aggiunta di Burley e Orientali. Gusto dolce, aroma frescoe penetrante. Il taglio del trinciato è diverso dai precedenti. (Molto estivo).
Amphora vintage selection Scotch Wiskhy (non me lo ricordo il colore della busta) Vari tabacchi provenineti da Stati Uniti, America del Sud e Africa. La combustione è lenta (sempre ottima per chi inizia),e la fumata è fresca. Un esperienza molto particolare senza dubbio.

Ecco ho voluto scrivere questa piccola carrellata di trinciati Amphora in modo tale che chi si voglia avvicinare alla pipa sappia che per ogni fumatore esiste il proprio trinciato, esiste il proprio gusto, esiste una reale possibilità di scelta. La scelta dell'Amphora è stata fatta da me in quanto è uno dei trinciati più facili da reperire e anche perchè è la marca che conosco meglio in assoluto ma va preso per quello che è solo un consiglio o un punto di partenza.


Un capolavoro: propendo nettamente per il rilievo. Complimenti e continua a illuminarci! :)

ilMagnifico86
02-07-06, 00:47
Veramente un capolavoro questo thread :)

Sono poco pratico sull'argomento. La pipa la fumo molto di rado, sempre con dell'amphora aromatizzato.

Mio padre, un eccellente fumatore di pipa nonché collezionista delle stesse, mi ha insegnato qualcosina. Ma per ora la passione non ha attecchito in pari misura.

Comunque a me non è mai saltato in mente di accenderlo con l'accendino. Il fiammero è d'obbligo: il sapore del gas mal si addice alla pipa :)

Paolo82
02-07-06, 14:17
Comunque a me non è mai saltato in mente di accenderlo con l'accendino. Il fiammero è d'obbligo: il sapore del gas mal si addice alla pipa :)

Cosi come il sapore di benzina mal si addice alsigaro,ho visto gente accendere puros con lo zippo. :fru

ilMagnifico86
02-07-06, 14:36
Che formato di fiammiferi usate per sigari e/o pipa? Cerini, Svedesi o Familiari?

Shardana Ruju
02-07-06, 14:40
Cosi come il sapore di benzina mal si addice alsigaro,ho visto gente accendere puros con lo zippo. :fru

Un po' come mangiare l'aragosta con la maionese..... :-0#09o :eek:

<< La semplicità è amica della verità.>> :-01#44

ilMagnifico86
02-07-06, 14:45
Che formato di fiammiferi usate per sigari e/o pipa? Cerini, Svedesi o Familiari?

Penso di aver fatto una domanda abbastanza ridicola... io ho sempre usato gli svedesi (mi sembrano gli unici adatti al fumatore).

Scusate ma stanotte l'ho passata in bianco :K devo ancora chiudere occhio...

Se invece esistono delle variabili anche sui fiammiferi o se addirittura sbaglio io a usare gli svedesi, illuminatemi...

http://www.brera.mi.astro.it/docB/poe/scuole/images/fiammifero.jpg

Paolo82
02-07-06, 14:48
Penso di aver fatto una domanda abbastanza ridicola... io ho sempre usato gli svedesi (mi sembrano gli unici adatti al fumatore).

Scusate ma stanotte l'ho passata in bianco :K devo ancora chiudere occhio...

Se invece esistono delle variabili anche sui fiammiferi o se addirittura sbaglio io a usare gli svedesi, illuminatemi...

http://www.brera.mi.astro.it/docB/poe/scuole/images/fiammifero.jpg (http://www.brera.mi.astro.it/docB/poe/scuole/images/fiammifero.jpg)

Esistno deglisplendidi svedesi da cucina di dimensioni maxi,alcuni usano quelli.
Io sono per un classico accendino jet flame a gas da pochi euro,anche se potrei fare la pazzia a breve e comprarmi un dupont x-tend.

ilMagnifico86
02-07-06, 14:57
Molto interessante questa dritta degli svedesi da cucina. :)

Mi informerò...

Shardana Ruju
02-07-06, 15:00
Scusate ma stanotte l'ho passata in bianco :K devo ancora chiudere occhio...



Ah ah ah! Anche io.... E mi avvio alla seconda tragica veglia! :-00w09d
Ma, il lato positivo è che ho veduto un'alba spettacolare, là dove nascono i gabbiani reali; i quali si racconta che dopo aver tanto girato per il mondo vi tornino a morire.
Due Antico(due ammezzati) mi hanno accompagnato, mentre la nebbia si diradava lenta, ed ogni rumore era meravigliosamente indipendente e lontano dall'umana presenza.

"Alta magnifica e ampia
la vista che domina il mondo...." cantava Goethe....

J.

ilMagnifico86
02-07-06, 15:06
Prendi il sigaro intero, lo tieni fra le dita e ne senti la fragranza. Poi nella tagliola, zac, la ghigliottina, la sensazione di potenza, l'aver dato vita a due figli minori (forse migliori? sicuramente frutto tuo). Posi l'ammezzato tra le labbra per occuparti della fiamma: fuori il fiammifero, veloce raschia sulla scatola, la scintilla, il fuoco, il profumo dello zolfo... lo avvicini al sigaro, prende vita, si eccita. Gli dai corpo, fiato, poesia.

E' un rito stupendo. Quel che è incredibile è che non ti annoia mai.

ilMagnifico86
02-07-06, 15:07
Senza il fiammifero il rito non sarebbe completo :)

ilMagnifico86
02-07-06, 15:13
Ah ah ah! Anche io.... E mi avvio alla seconda tragica veglia! :-00w09d
Ma, il lato positivo è che ho veduto un'alba spettacolare, là dove nascono i gabbiani reali; i quali si racconta che dopo aver tanto girato per il mondo vi tornino a morire.
Due Antico(due ammezzati) mi hanno accompagnato, mentre la nebbia si diradava lenta, ed ogni rumore era meravigliosamente indipendente e lontano dall'umana presenza.

"Alta magnifica e ampia
la vista che domina il mondo...." cantava Goethe....

J.

Io assai più modestamente ho passato il tempo che mi separava dal ritorno dall'uscita notturna all'impegno mattituno prefissato (dalle 5 alle 9... sarebbe stato troppo traumatico utilizzarle in sonno, sai: il risveglio; e comunque voglia di dormire non ne avevo) con un ottimo Antico (due ammezzati...) e un Originale (sempre due ammezzati), gustandomi la visione dei migliori film di Sergio Leone... Clint Eastwood fumava con me :-01#44

22Ottobre
02-07-06, 19:21
Concordo pienamente con ilMagnifico86 sull'uso preferenziale del fiammifero per accendere pipa e sigaried in particolare sull'uso degli svedesi. Darò qui due o tre dritte velocissime sull'uso da farne e sul modo.
Innanzitutto diciamo che due o tre fiammiferi sono indispensabili per una buona accensione. Altri (si spera pochi) per le riaccensioni. In questa funzione, non infilateli nel focolaio, ma teneteli all'altezza del bordo: è il tiraggio che fa scendere la fiamma. Si evita così di operare al buio e diprovocare bruciature.

Detto questo e visto il successo dei post precedenti (va a finire che mi monto la testa) darò alcuni consigli su come caricare la pipa. In gergo caricare la pipa significa sostanzialmente mettere il tabacco dentro il fornello. Può sembrare un operazione banale ma è alla base di una buona fumata.
Una carica corretta vuol dire buon tiraggio e buon tiraggio significa fumata soddisfacente. Il tabacco si mette nel fornello a piccoli pizzichi: i primi semplicemente deposti, gli altri via via sempre più premuti. Con il pollice si pareggia la superficie che è bene non superi in alcun modo l'orlo del fornello.
L'operazione di carica può essere preceduta da un controllo della pulizia del focolaio e da una soffiata per accertarsi che non ci siano ostruzioni. Può essere seguita da un paio di tirate di pipa spenta (con conseguente nausea istantanea) che servono a controllare quale resistenza offra la carica di tabacco al passaggio dell'aria. Ci si rende conto così se la carica è troppo "sciolta" (nel qual caso basta un altro colpo di pollice) o troppo serrata. In questa eventualità, l'ago del curapipe (oggetto di cui parlerò in un prossimo post) può rimuovere il tabacco.
E' importante considerare taglio e stato di umidità del trinciato. Tabacchi secchi e di taglio grosso si possono pigiare senza preoccupazione; al contrario, i sottili e gli umidi vanno tenuti leggeri, atrimenti si impastano. I trinciati a fette e a rondelle devono essere preventivamente sciolti fra le mani (modello hashish). Tenete conto anche che sono in genere più umidi degli altri (il che significa anche che sono dannatamente difficili da fumare con tranquillità).
Se la superficie della carica non è ben livellata, se peggio ancora si lasciano pendere filamenti di tabacco oltre l'orlo del fornello, non si avrà mai una buona accensione.
I fumatori francesi usano difrequente la "buche", vale a dire frammenti grossolani di tabacco con cui formano il primo strato sul fondo del fornello. E' un sistema che può essere utile quando ci si trova nella busta soltanto tabacco molto secco, quasi polverizzato.
Io personalmente sono propenso soprattutto per i principianti ad una carica non troppo serrata ad una condizione però...che poi non tiriate come mantici.
E veniamo all'accensione che è il momento gioioso della pipa.
Bisogna accendere con cura, portando la fiamma su tutta la superficie del tabacco e badando a non bruciacchiare, oltre l'inevitabile, l'orlo del fornello. Rischio che peggiora se si accende, come fanno molti, inclinando la pipa. Inutile, perchè la fiamma va dove vogliamo noi e obbedisce al tiraggio il quale in fase di accensione, può essere un pò robusto e frequente.
Due fiammiferi e un colpo di pollice (o di pigino del curapipe se non siete eroi del dolore iniziale) fra l'uno e l'altro sono la tecnica classica dell'accensione. Il contatto con la fiamma fa sollevare il tabacco, spesso anche oltre l'orlo della pipa. Occorre allora intervenire con il pigino, ma anche con la scatola dei fiammiferi ( e i più esperti,appunto, con il pollice che oramai ci ha fatto il callo) per premere e pareggiae il tabacco. Difficle comunque che resti acceso: da qui il ricorso al secondo fiammifero, cioè alla riaccensione, che dovrebbe essere definitiva.
Dopo aver fatto tutto, godetevi la vostra bella fumata profumata e rilassante.

A luta continua

22Ottobre
18-07-06, 00:01
Innanzitutto vorrei ringraziare shardana ruju e paolo82 per aver messo in rilievo questo 3d di discussione sulla pipa. Ne sono davvero soddisfatto e spero di poter contribuire con le mie conoscenze ed esperienze in merito. Oggi vorrei parlare dell'hookah e del narghilè, le pipe ad acqua usate dai popoli mediorientali.
L'Hookah è ua pipa ad acqua forse inventata in persia ma ora diffusa in tutto il Medio Oriente. Consiste di un contenitore d'acqua (di legno, vetro, metallo-a volte con decorazioni d'oro e argento- e altri materiali), un fornello piuttosto largo e due tubi: uno va dal fornello al contenitore spingendosi fin sotto il livello del'acqua (che può essere profumata), l'altro va dal contenitore, ma sopra il livello dell'acqua, alla bocca del fumatore. Quest'ultimo può essere flessibile, nel qual caso è decorato con argento e fili di seta, oppure (ma meno frequentemente) rigido. Il fumo è quindi aspirato attraverso l'acqua e così ripulito e raffreddato. Il tabacco da usare si chiama Tombak. Come il narghilè è una pipa che comporta spesso un uso collettivo e la si trova nei locali pubblici. Per i nostri gusti può essere fastidioso il gorgoglio che emette (a me personalmente piace molto) e poco soddisfacente il fumo rarefatto che arriva alla bocca ma le fragranze sono sempre molto intense e la possibilità di usare dell'acqua profumata da al sapore del fumo delle sfumature particolari molto esotiche (come ad esempio il retrogusto di rosa).
Il significato invece della parola narghilè è "noce di cocco". E' la pipa ad acqua più nota e classica. Il sistema è analogo a quello descritto per la pipa hookah, con la differenza che questa è sempre da tavolo (con fondo piatto o piedini), mentre del narghilè si fanno anche versioni da viaggio.
Un ultimo tipo di pipa ad acqua è il Chibouk. E' la tradizionale pipa turca, con fornello staccabile di terracotta o porcellana, un piccolo bocchino ed un cannello lungo da uno a tre metri.
Non ci si faccia illusioni, le pipe ad acqua sono molto diverse da quelle classiche occidentali e proprio per questo esistono due culture di fumata completamente diverse. Pur essendo sempre pipe, le due fumate non possono essere messe in paragone tra loro, non si può parlare di fumata migliore o peggiore, semplicemente per godersi pienamente una fumata con una pipa ad acqua bisogna entrare in un ottica completamente diversa e nuova.

A luta continua

A luta continua

Rick Hunter
19-07-06, 13:45
Il fumo con le pipe ad acqua risulta meno tossico?

22Ottobre
20-07-06, 21:37
Il fumo con le pipe ad acqua risulta meno tossico?

Guarda con la pipa già la maggior parte degli agenti tossici derivati dalla combustione del tabacco risultano inefficaci dato che il fumo di pipa non va inspirato ma semplicemente gustato nella bocca senza essere respirato. Il passaggio nell'acqua poi lo depura da una buona quantità di tossine e rende meno tossiche altre attraverso il raffreddamento del fumo che il passaggio stesso comporta.

A luta continua

Alessandro.83
26-07-06, 16:15
Un consiglio anche da parte mia, permettetemi di intrufolarmi in questo bellissimo thread.

Un principiante del fumo di pipa, i primi tempi, avrà la sensazione di avere, in bocca, una lingua stranamente ingrossata, la cosiddetta "lingua di vitello". E' un fenomeno normalissimo per le new entry della radica, ed è dovuta al fumo degustato che è nettamente più caldo di quello delle sigarette. A volte questo effetto non c'è, dipende dai vari soggetti, sta di fatto che scomparirà lentamente con l'aumentare dell'esperienza. Si consiglia, comunque, specie nei primi tempi, l'uso di trinciati non eccessivamente forti e, soprattutto, di tirare il fumo in maniera lenta, molto lenta, anche per evitare di danneggiare la radica della pipa.

Detto questo, permettetemi un'altra piccola dissertazione sulle tecniche di fumo pipesco. La pipa, esattamente come il sigaro, non è una sigaretta. Il suo fumo è lento, da gustare, un fenomeno da vivere, non un bisogno fisiologico impellente. Da ciò si evince la necessità di dedicarle tempo e pazienza.
La pipa, inoltre, ha una tendenza particolare a spegnersi molto frequentemente, ed è un fenomeno normalissimo, specie per i novellini. Non si può rimediare a questo, solo il tempo e l'esperienza può fare da tampone, si consiglia, dunque, di tenere sempre a portata di mano fiammiferi o accendini.

Su questi ultimi si consiglia caldamente di evitare l'acquisto di accendini a benzina tipo i Zippo. A parte che la fiamma degli Zippo è troppo grande (si rischia di bruciare il bordo del fornello) sarebbe bene optare per accendini a fiamma orizzontale, anche se costano un po' di più degli altri, oppure, in alternativa, si consiglia l'uso dei fiammiferi, nettamente più economici nonchè dotati di una fiamma meno aggressiva.

Per ora ho finito, quando riuscirò a reperire altre informazioni ve le pubblicherò più che volentieri.

Saluti fumosi. :)

http://www.regalitalia.it/file/fotoprodotti/215-MVC-004S-pipa-club.jpg

Alessandro.83
26-07-06, 16:26
Vi pubblico qualche piccolo spunto "professionale". Non l'ho preso da nessun sito, è tutta roba che ho imparato da solo, quindi se qualcuno vuole aggiungere qualcosa è il benvenuto. :)

La nuova pipa

Una volta usciti dal tabaccaio con una nuova pipa in tasca (e qualche soldo in meno nel portafogli), si pone il problema su come approcciare con la nostra nuova amica.
Molti fumatori sostengono ardentemente la necessità di "rodare" la pipa appena acquistata. Il rodaggio altro non è che una tecnica particolare di carica e di fumo che consente, alla pipa, di formare uno strato di carbone all'interno del fornello, strato protettivo della radica che permette, allo stesso tempo, di gustare meglio il sapore del trinciato che, nei primi tempi di vita di una pipa, potrebbe risultare alterato dal legno.
Personalmente questa cosa aveva suscitato in me molti dubbi, tanto che decisi, un giorno, di recarmi presso uno dei migliori tabaccai di Roma, specialista nel fumo di pipa nonchè fornitore privilegiato di tabacchi e di radiche dell'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini. In una parola, il sig. Fincato.
Gli esposi questi miei dubbi in merito al rodaggio, e questi mi rispose usando queste parole "mi prende per pazzo se le dico che la pipa non deve essere rodata?"
Ad oggi devo dire che aveva ragione. Le due pipe che comprai quel giorno non sono mai state rodate, e funzionano benissimo. Quindi, su questo punto, l'unica soluzione è affidarsi alla propria volontà. Si vuole rodare la pipa? Bene, allora iniziate a caricarla con poco tabacco, crescendo di volta in volta, fino a formare lo strato di carbone sopraccitato. Allora, e solo allora, la pipa sarà rodata.
Un'accortezza che, comunque, consiglio a tutti: appena si compra una nuova pipa provvedete a pulirne il bocchino con un po' di alcool puro (evitando di toccare il legno). Questo solo perchè non sappiamo chi, prima di noi, ha toccato la nostra pipa. ;)
Fatto questo, iniziamo la fumata...

Alessandro.83
26-07-06, 16:34
Disinfettata la pipa e acquistato il trinciato passiamo, ora, a prepararla per la fumata.
Gli inglesi, per descrivere la carica del fornello, usano una semplicissima metafora: il tabacco va inserito all'inizio con la mano di un bambino, poi con la mano di una donna e, alla fine, con la mano di un uomo...
Questa frase riassume perfettamente il modo di posare il tabacco all'interno della pipa. All'inizio, in fondo al fornello, va posto in maniera molto delicata crescendo, gradualmente, di intensità, fino ad arrivare al bordo dello stesso. A quel punto dovremo pigiare un po' di più, sempre con le dovute cautele dato che una pressione eccessiva può portare all'occlusione del forellino posto sul fondo del fornello, che altro non è che il "canale" che porta il fumo all'interno del bocchino. Vi accorgerete dell'eventuale occlusione del buchino solo quando accenderete la pipa, in quanto noterete che il tabacco non tira. Può capitare, non è un problema. La soluzione è una sola: svuotare la pipa del tabacco attraverso l'apposito spillo del curapipa e ricaricare di nuovo. La prossima volta si dovrà fare più attenzione.
Un consiglio che do per evitare questo piccolo inconveniente: mentre state caricando il fornello fate delle "prove di tenuta" aspirando dal bocchino. Se notate che il tiraggio è facile vuol dire che sta andando tutto bene, se notate, invece, una certa difficoltà nel tiraggio vuol dire che bisogna togliere un po' di tabacco dal fornello.

Tempo e pazienza... ;)

A questo punto dobbiamo accendere la pipa...

Alessandro.83
26-07-06, 16:43
Siamo arrivati, dunque, al momento più importante: l'accensione.
Una buona accensione, fatta con i dovuti crismi, determinerà indubbiamente la qualità della nostra fumata nonchè il numero di spegnimenti di cui si renderà protagonista la nostra amica.
Ribadendo ancora una volta la necessità di utilizzare fiammiferi o, in alternativa, degli accendini a gas, passiamo alla tecnica.
La fiamma deve essere distribuita in maniera uniforme lungo tutta la superficie visibile del tabacco. Unitamente a questa operazione si dovrà pigiare lentamente il tabacco all'interno della pipa attraverso il curapipe. Il tutto va fatto sapientemente, senza fretta, aspirando ed espirando, testando la qualità del fumo e del tiraggio, dosando bene la pressione del curapipe. Vi accorgerete da soli quando l'accensione sarà stata compiuta in maniera efficace. Non si può spiegare, è un fatto puramente soggettivo. Attenzione, comunque, a non lavorare troppo di accendino: si rischia di surriscaldare la pipa con effetti deleteri per la radica, per non parlare poi delle bruciature sul bordo del fornello... Calma, molta calma, pazienza e sapienza. Accendere una pipa non è difficile, ma bisogna comunque stare attenti a non rovinare la vostra amica con delle tecniche troppo frettolose o pacchiane.
Una volta accesa la pipa bisogna, ovviamente, fumarla...

...e sarà il tema della prossima "puntata". A presto. :)

22Ottobre
26-07-06, 18:59
La pipa ha diritto ai suoi periodi di riposo, come ogni "lavoratore". fuori di metafora, bisogna darle il tempo di asciugarsi perfettamente perchè ogni fumata la impregna di umori. E' per questa ragione che il fumatore deve possedere e usare più di una pipa. La fama della pipa puzzolente è nata quando si fumava in una sola, sempre quella, senza darle il tempo di asciugare e magari senza mai pulirla. C'è il riposo breve, dopo ogni fumata, per dar modo alla pipa di raffreddarsi: c'è quello più lungo che serve appunto all'eliminazione dell'umidità.
Quando e quanto si deve riposare? Dopo tre-quattro fumate successive (sempre intervallate per il raffreddamento): questo per il quando. Sul quanto è difficile essere precisi. In genere una curva esige riposi lunghi; altrettanto si dica di una con molto legno. Per pipe piccole possono bastare 24 ore, se sono in luogo ben areato. Due-tre giorni sono già una buona media, ma qualche pipa pretende una settimana per riacquistare il suo equilibrio fisico e chimico. Il consiglio è dunque di concedere riposi piuttosto lunghi. la pipa a riposo non va tenuta chiusa in scatole o cassetti, deve avere aria (questo chiaramente non significa metterla all'aperto).
Una questione importante ora: la pipa a riposo deve stare a testa in giù o a testa in sù? Questo è uno dei tanti temi di discussione tra i fumatori. Il fatto che la stragrande maggioranza delle rastrelliere o portapipe comporti la "testa in giù" farebbe propendere per questa soluzione. Chi la sostiene dice che in questa posizione l'aria circola meglio e quidi si ottiene un'asciugatura più rapida e completa; inoltre, tenendo la testa in alto, si provocala discesa nel cannello e nel bocchino della porcheria rimasta nel fornello fino a far formare all'imboccatura una goccia che si solidifica a contatto con l'aria e poi, quando si rimette la pipa in bocca, si scioglie con tutte le conseguenze negative del caso ( tra le quali la voglia di vomitare). In effetti, il passaggio dello scovolino dopo la fumata (passaggio assolutamente indispensabile a parer mio) elimina l'umidità e il resto da bocchino e cannello, ma non (o non tutta) quella rimasta sul fondodel fornello.
Proprio a questo si riferisce il rilievo più fondato che viene dai fautori della "testa in sù". Sostengono, infatti, che con la testa in basso si ha una penetrazione supplementare di nicotina e catrami nella grana del legno dilatato dal calore. Il rilievo ha una sua validità, ma non si deve dimenticare la gunzione assorbente e filtrante della crosta di carbone, che viene periodicamente rimossa.
Ora a voi la scelta. L'importante è capire che il riposo della pipa non è un elemento accessorio della cura della pipa, ma è senza dubbio l'emento fondamentale per poter avere sempre gustose fumate profumate e soddisfacenti.

A luta continua

22Ottobre
26-07-06, 19:14
dato che sul post immediatamente precedente ho parlato dello scovolino come strumento necessario nella cura della pipa ho pensato di approfondire l'argomento.
Innanzitutto lo dico chiaramente: non sia mai abbastanza lodato l'ignoto inventore di questo piccolo aggeggio che troppi fumatori si ostinano ad ignorare o a usare con inconcepibile parsimonia. E' un accessorio fondamentale, di grande utliità, dai molti impieghi. Gli scovolini sembrano tutti uguali, ma non lo sono, anche se il principio della fabbricazione è sempre quello:un filo metallico attorcigliato, rivestito di cotone o di ciniglia. ci sono però quelli con l'anima di filo di ferro e quelli che impiegano l'acciaio, ovviamente più robusti (e indispensabili per bocchini dal foro molto stretto). ci sono tuttavia sensibili differenze anche nella qualità del rivestimento e nel modo in cui è composto. Così, gli scovolini fatti con materiale scadente hanno tendenza a lasciare nel cannello e nel bocchino filamenti e peluzzi fastidiosi; altri hanno scarso potere assorbente e quindi non assolvono la funzione essenziale di raccogliere l'umidità.
In commercio ne esistono a forma detta conica, con più cotone a un'estremità e quindi la capacità di asciugare bene anche i cannelli più larghi. Un altro tipo ha, mescolate al cotone, piccole setole di nailon e perciò risulta più rigido e unisce alla capacità di asciugare anche quella di raschiare. Per le stesse due funzioni ci sono scovolini divisi in due parti, una con il solo cotone, l'altra anche con le setole (le due parti si distinguono perche una è bianca e la seconda colorata). Esistono scovolini di tutti i colori, ma le preferenze vanno in genere al bianco, anche se un mazzo multicolore nel vaso è piacevole a vedersi.
La lunghezza normale è sui sedici centimetri, insufficiente per le pipe di modello canadese (e ancora di più per le churchwarden); si rimedia attorcigliando le estremità di due scovolini.
Lo scovolino si può usare poco prima della fumata ma soprattutto va usato dopo la fumata, passandolo quanttro o cinque volte, per asciugare e pulire, in modo che la pipa vada a riposo senza dover smaltire anche l'umidità superficiale. Io consiglierei anche una ripassatina con la punta dello scovolino all'imboccatura.

A luta continua

Alessandro.83
27-07-06, 01:06
Eccoci, dunque, al momento topico: la fumata.
Per un novellino che viene dal fumo delle sigarette risulterà molto complicato fare una fumata lenta, non voluttuosa, come la pipa giustamente richiede. Anche questo è un fatto puramente soggettivo, per carità, ma non fa mai male ripeterlo: la pipa non è una sigaretta. La sua funzione non è quella di soddisfare un bisogno fisiologico, ma solo di garantire un momento di sano relax. Alla luce di questo bisognerà aspirare lentamente, assaporando il fumo, per poi espirarlo.
Un tiraggio eccessivo, vale la pena dirlo, potrebbe comportare un surriscaldamento del fornello che, a lungo andare, potrebbe portare conseguenze devastanti per la radica. Attenzione, dunque, a dosare bene la forza della tirata.
Come accennato prima può capitare, spesso, che la pipa si spenga. E' normale, e, in quel caso, non si può fare altro che riaccenderla, ripigiando il tabacco con il curapipe e riprendendo la nostra fumata.
A parer mio lo spegnimento della pipa può anche essere un momento per contribuire al raffreddamento del fornello che, per quanto possano essere state adottate tutte le precauzioni, finisce sempre per riscaldarsi un po'.
In sintesi, approfittate dello spegnimento per far riposare la vostra amica, non potrà che trarne giovamento.
Alla fine della fumata, prima delle operazioni di rito ben esposte da Sandinista, si deve procedere con una pulizia sommaria del fornello e del bocchino. Attenzione, però: mai svitare il bocchino con la pipa ancora calda, si rischia di compromettere in maniera irreparabile l'attaccatura dello stesso con la radica. Lo smontaggio del bocchino per la dovuta "scovolata" del dopo fumata deve essere fatto solo ed esclusivamente a pipa spenta e fredda. Anche qui la parola d'ordine è evitare gesti pacchiani e frettolosi.
La prima cosa da fare, alla fine della fumata, è, ovviamente, rimuovere la cenere. A parer mio è bene, però, aspettare a rimuoverla visto che, a fine fumata, aiuta ad assorbere l'umidità che si è inevitabilmente formata all'interno della pipa. Quando sarà il momento di rimuoverla basterà mettere a testa in giù la vostra amica, e il grosso della cenere cadrà da solo. La rimanenza potrà essere asportata con il curapipe.
A proposito di umidità, bisogna fare un piccolo accenno ad un fenomeno che si verifica spessissimo durante una fumata: il fenomeno della "raganella". Consiste, in estrema sintesi, in uno strano gorgoglio interno alla pipa, udibile durante la fumata. Anche quello è un fenomeno normale, ed è dovuto all'umidità del tabacco che esce fuori. Il rimedio è solo uno: interrompere la fumata, inserire uno scovolino nel bocchino e non muoverlo. Bisogna tenerlo dentro per un po' e, quando lo sfilerete, noterete che sarà bagnato. Bene, quella è l'acqua che stava danneggiando la vostra fumata, quindi siete autorizzati a gettare via lo scovolino con rabbia e con disgusto. :D
Per le successive operazioni di pulizia della pipa vi rimando agli ottimi post di Sandinista, ricordandovi solo di effettuarle a pipa spenta e fredda, per i motivi poc'anzi citati.

Un saluto a tutti. :)

ricard
23-08-06, 12:27
X Sandinista, su altri forum ci siamo scontrati ma qui devo dire che hai scritto in modo impeccabile.

Io preferisco in assoluto due pipe una in gesso con cannello lunga 40 cm.
(da sera, si lascia piena di burbon quando non in uso) e una fatta con canna di bambù, leggerissima, da barca.

Tabacco mi faccio fare una mistura da L.J. PERETTI Co. Boston, Mass (2 1/2 Park Sq.) la N° 432

22Ottobre
24-08-06, 00:01
X Sandinista, su altri forum ci siamo scontrati ma qui devo dire che hai scritto in modo impeccabile.

Io preferisco in assoluto due pipe una in gesso con cannello lunga 40 cm.
(da sera, si lascia piena di burbon quando non in uso) e una fatta con canna di bambù, leggerissima, da barca.

Tabacco mi faccio fare una mistura da L.J. PERETTI Co. Boston, Mass (2 1/2 Park Sq.) la N° 432

Ti ringrazio. Non redo che tu abbia bisogno di molti consigli ma dato che hai parlato di tabacco, ho pensato di parlare della stagionatura del tabacco stesso e della radica.

Secondo i tipi, i tabacchi esigono periodi più o meno lunghi di stagionatura o maturazione, con o senza fenomeni fermentativi. Tutto questo mentre sono ancora in foglia, dopo la cura (essiccazione) e prima della lavorazione. In qualche caso ci può essere un breve periodo di stagionatura anche a prodotto finito.
Quanto alla radica, se vi raccontano di anni e anni distagionatura, potete sorridere. Primo: non è necessaria. Secondo: può essere dannosa perchè il legno va lavorato quando conserva ancora un certo grado di umidità. terzo: ben pochi potrebbero permettersi un lungo immobilizzo del capitale rappresentato dalla scorta di radica. Due-tre anni, fra segheria e depositidella fabbrica, sono più che sufficienti. Agli esperti (non io) basta guardare gli abbozzi per rendersi conto se sono pronti per la lavorazione; se non si accontentano del responso degli occhi, due abbozzi stagionati battuti l'uno contro l'altro mandano un "suono" inconfondibile.

A luta continua

Martinetto (POL)
04-10-06, 19:36
Ho appena scoperto questo forum e già l'adoro... Non dirò la mia su caricamento/accensione/pulizia perchè è stato già detto tutto... e meglio di come lo spiegherei io... Passero quindi a consigliarvi alcuni tabacchi che reputo ottimi

Cellini "classico riserva"

Primo punto a suo favore... prodotto con tabacchi italiani miscela di Virgin-Grade & Black Cavendish dalle coltivazioni di Abruzzo e Toscana (l'avreste detto? :p)...
Ottima combustione, non crea (se caricato [+ o -]come spiegato nei posts precedenti) problemi in fase di accensione, e necessita di una "manutenzione" pressocchè nulla in fase di fumata...
Gusto: dato che non sono un somelier, non so dirvi se sappia di "grafite" o cuoio o ammenicoli vari... so solo che si percepisce chiaramente un sapore "di bosco" (i fumatori + esperti capiranno a cosa mi riferisco...) ed un lieve retrogusto aranciato... E' un tabacco di forza moderata, adatto a fumate lunghe e possibilmente in compagnia, dato che il suo aroma è molto apprezzato (nè ho le prove!!) anche dai non fumatori...

So di non essere stato molto chiaro, quindi avete solo una scelta... PROVARLO... non ve ne pentirete...

A presto per una altra recensione... :-:-01#19

Charlie Brown
10-10-06, 19:12
Oggi pomeriggio mi sono comprato una pipa Savinelli (Oscar Dry leggermente curvata):

http://www.shuren.it/img/pipa.jpg

22Ottobre
10-10-06, 19:26
Oggi pomeriggio mi sono comprato una pipa Savinelli (Oscar Dry leggermente curvata):

http://www.shuren.it/img/pipa.jpg (http://www.shuren.it/img/pipa.jpg)

Ottima scelta. Le Savinelli sono davvero ottime. Sai per caso di quale legno sia la radica?

A luta continua

Charlie Brown
10-10-06, 23:18
Ottima scelta. Le Savinelli sono davvero ottime. Sai per caso di quale legno sia la radica?

A luta continua

Accidenti, non lo so proprio e non riesco neppure a trovare questa informazione. Sul depliant allegato, c'è solo scritto che è una radica "stagionata per molti anni in modo assolutamente naturale". E' la prima volta che mi avvicino seriamente al mondo delle pipe: mi sono indirizzato ad un oggetto basico, dotato di Balsa System... speriamo bene! :-:-01#19

hurricanes
22-08-07, 18:45
Per pima cosa i miei più vivi complimenti per i messaggi fin qui scritti. Per uno che vuole provare a fumare la pipa come me è proprio stata una lettura molto interessante.
A casa ne ho una, che penso sia vecchissima e che facilmente apparteneva a qualche mio parente ma da quando mi ricordo è in casa. L'ho anche utilizzata una volta a carnevale che mi ero vestito con la bombetta, ecc.
La mia domanda è potrei utilizzare quella pipa per provare oppure è meglio comprarne una?
Se è meglio comprarne una cosa costa più o meno?
Grazie per le risposte

hurricanes
10-09-07, 14:52
Per pima cosa i miei più vivi complimenti per i messaggi fin qui scritti. Per uno che vuole provare a fumare la pipa come me è proprio stata una lettura molto interessante.
A casa ne ho una, che penso sia vecchissima e che facilmente apparteneva a qualche mio parente ma da quando mi ricordo è in casa. L'ho anche utilizzata una volta a carnevale che mi ero vestito con la bombetta, ecc.
La mia domanda è potrei utilizzare quella pipa per provare oppure è meglio comprarne una?
Se è meglio comprarne una cosa costa più o meno?
Grazie per le risposte

Nessuno che sa aiutarmi :confused:

robert jordan
20-10-07, 22:10
Accidenti, non lo so proprio e non riesco neppure a trovare questa informazione. Sul depliant allegato, c'è solo scritto che è una radica "stagionata per molti anni in modo assolutamente naturale". E' la prima volta che mi avvicino seriamente al mondo delle pipe: mi sono indirizzato ad un oggetto basico, dotato di Balsa System... speriamo bene! :-:-01#19

la radica delle pipe e' di erica scoparia (in toscano: "scopo").
e' un legno durissimo, che viene stagionato per un bel po' di tempo e poi lasciato in acqua per depurarlo dei tannini.

poi viene tagliato in cubi da 10 cm, che venogono lavorati.
In funzione delle venature ("fiamme") la lavorazione viene fatta a macchina (tornio, fresa) o a mano (solo le fiamme piu' belle e le radiche senza difetti (punti di stuccatura)

il rodaggio, che e' il periodo nel quale si fuma una pipa nuova "soffrendo", perche' il fumo e' acre e cattivo, serve a isolare il legno, ancora ricco di tannini, dalla brace.

Si usa il fiammifero perche' la temperatura della fiamma dell' accendino e' piu' alta, e potrebbe bruciare il legno.

La mia pipa piu' vecchia ha svariate decine di anni, e non ha mai avuto problemi di carbonizzazione: lo scopo e' veramente durissimo.

le radici migliori sono quelle toscane e calabresi. Dunhill usa le calabresi.

robert jordan
20-10-07, 22:19
Per pima cosa i miei più vivi complimenti per i messaggi fin qui scritti. Per uno che vuole provare a fumare la pipa come me è proprio stata una lettura molto interessante.
A casa ne ho una, che penso sia vecchissima e che facilmente apparteneva a qualche mio parente ma da quando mi ricordo è in casa. L'ho anche utilizzata una volta a carnevale che mi ero vestito con la bombetta, ecc.
La mia domanda è potrei utilizzare quella pipa per provare oppure è meglio comprarne una?
Se è meglio comprarne una cosa costa più o meno?
Grazie per le risposte

la pipa e' un hobby, non un piacere come il sigaro o un vizio come la sigaretta.
tenerla tra le mani, guardare le venature (fiamme, se il fornello ne segue la direzione) o gli occhi di pernice (le stesse venature perpendicolari alla superficie del fornello), accarezzare il legno liscio, mordicchiare il bocchino (sembre in bachelite, il metacrilato e' bello da vedere ma consuma i denti, e inoltre richiede bocchini piu' spessi e difficili da tenere tra i denti)... questo e' piacevole almeno quanto godere il sapore del fumo.
ma il sapore dei tabacchi olandesi o inglesi aromatizzati e' poca cosa rispetto al dunhill medium o al balkan sobranie, ricchi di tabacco latakia (tabacco turco affumicato, nero e profumato).

quindi... se vuoi fumare la pipa comprane una.
che sia leggera e ragionevolmente capace (buonissimi i modelli tipo dunhill dritta). per le prime 10-20 fumate sara' cattiva, poi lentamente si formera' uno strato di cenere e catrami che isola il legno del fornello dalla brace e le cose migliorano.

si trovano pipe discrete a qualche decina di euro.

quanto al residuo, beh, se vi capita sbuffate una boccata di pipa in un po' di neve: il fatto che diventi nera significa che nel fumo della pipa c'e' una quantita' di catrami enorme, rispetto alle sigarette.

Jefferson
08-12-07, 13:58
le solite cazzate anti sigaretta...anche toccare una sigaretta, guardarla, scuoterla fra le mani, osservarne le venature di catrame, è una gioia per il fumatore. Siete condizionati talmente tanto dalla pubblicità negativa e dalla propaganda di stato che ci siete dentro mani e piedi pure voi, fumatori.

Britola
22-03-08, 11:02
due pipe una [...] fatta con canna di bambù, leggerissima, da barca.

Pipa da barca?
Si puo' vedere una foto? Grazie!

Rexal
26-03-08, 23:44
Salve signori, mi iscrivo a questo circolo che vedo fin troppo ristretto.

Sono un saltuario fumatore di pipa, sebbene abbia cominciato a fumare proprio con quella.

Attualmente in "rastrelliera" ne ho una decina, non tutte di buona qualità, ma con alcuni rispettabili pezzi.

Una piccola domanda per chi ama fare le miscele in casa. Come fate? Che tabacchi usate?

Personalmente, quando sono nel periodo giusto, uso i barattoli ermetici in vetro a cui applico sul tappo una spugna leggermente imbevuta d'acqua, avendo cura di riporre il barattolo lontano dalla luce diretta del sole.

Shardana Ruju
20-04-08, 23:51
Personalmente, quando sono nel periodo giusto, uso i barattoli ermetici in vetro a cui applico sul tappo una spugna leggermente imbevuta d'acqua, avendo cura di riporre il barattolo lontano dalla luce diretta del sole.

Prova piuttosto con piccoli pezzi di buccia di mela, tagliata sottile....li mescoli al tabaco, anche nella busta.
;)

Rexal
21-04-08, 10:44
Prova piuttosto con piccoli pezzi di buccia di mela, tagliata sottile....li mescoli al tabaco, anche nella busta.
;)
eh ma non voglio alterare troppo l'aroma con altri zuccheri in fermentazione.

Shardana Ruju
21-04-08, 22:15
eh ma non voglio alterare troppo l'aroma con altri zuccheri in fermentazione.

Prova. ;)