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ilMagnifico86
01-07-06, 20:47
I Pedroni svizzeri o i sigarilli "Il Guelfo" li avete mai provati? Commenti a riguardo?

:-01#44

ilMagnifico86
01-07-06, 20:49
Il tabacco dei Pedroni è il medesimo dei Toscani. Ma il livello qualitativo del Toscano (che ha un gusto tutto suo, unico) è lontanissimo.

Il Guelfo al contrario non è male a quanto ricordo, ma saranno 18 mesi che non ne provo uno...

Shardana Ruju
01-07-06, 22:04
I "Pedroni" li ho fumati con continuità fino al 2000(ho 30 anni e fumo, seriamente, da 10....ah ah ah).
Ricordo di averne fumato in quantità industriali durante un viaggio in nord-italia......
E' un sigaro particolarmente dolce e leggero: il tabacco è Kentucky, ma il trinciato non è fermentato(almeno così mi sembrava proprio, vista la sua starordinaria morbidità e la sua impronta decisamente zuccherina).
Si addice ad un'utenza femminile, ma, a parte la forma troncoconica, non ha nulla a che fare con il Toscano, il quale è, non lo dimentichiamo, un "sigaro fermentato". Un sigaro cioè il cui processo di lavorazione non è solo manuale ed artigianale ma anche endogeno: la fermentazione del tabacco scatena delle modifiche a livello biochimico, le quali avvengono, a procedimento opportunamente indotto, in un modo assolutamente naturale.
Si tratta di un tabacco, se così si può dire, "vivo di una seconda vita".
Ho smesso di fumare Pedroni: e perchè ormai il Toscano ha forgiato i miei sensi al suo carattere indomito e ribelle....e perchè il Pedroni mi induce tristi ricordi. Non occorre citare Freud. :p

Il "Guelfo": è un "sigaro fermentato", anch'esso "monovitigno" in quanto di solo Kentucky. Un tabaccaio, di quelli ai quali in questi anni devo avere "fatto l'automobile nuova"( ;) ), mi diede una volta un campione omaggio distribuito prima dell'immissione sul mercato: che dire? Un prodotto davvero buono, delicato seppure con note speziate e animali forti, a denotare una lunga( o quantomeno opportuna) fermentazione.
Non era il Toscano, ma non c'era malaccio: qualcosa di meno impegnativo ma accettabile(se pure un palese "plagio" del "nostro").
Ma, almeno avessero fatto come i Coreani, i quali hanno cominciato a copiare i frigoriferi italiani.....ed oggi sono loro a dettare legge nel settore!
No!
Il "Guelfo" posto in commercio è decisamente un prodotto scadente, troppo aromatico: sicuramente nel tentativo di inseguire tutt'altra tipologia di prodotti "caraibici" come i sigarrillos.
Qualche volta si riesce a trovarne uno decente su 5(quando sono integri). Ma vanno fumati con tirate decisamente pù smorzate rispetto a quelle vigorose richieste dal Toscano: ho notato che altrimenti una combustione troppo rapida annienta quel po' di gradevole aroma di Kentucky fermentato che pure questi prodotti possono esprimere.
Peccato.

Comunque non c'è partita: schiacciante vittoria del Toscano.
"Addavenì" un degno avversario nel campo dei fermentati!

Saluti. Saluti, un sigaro sempre acceso e una Guinnes, per ricordare gli amici caduti e gli amori perduti.

Tiocfaìdh àr là
:-:-01#19

Paolo82
02-07-06, 14:11
Ottimo Shardana.Sai cheho delle notizie inquietanti sul tabacco e sulal fascia del Toscano,adesso sto uscendo ma quando ho una mezz'ora le ricerco e apro un thread,meritano una letta.

Shardana Ruju
02-07-06, 14:20
Ottimo Shardana.Sai cheho delle notizie inquietanti sul tabacco e sulal fascia del Toscano,adesso sto uscendo ma quando ho una mezz'ora le ricerco e apro un thread,meritano una letta.

Grazie. Mi auguro non siano le stesse giuntemi alle orecchie un annetto fa a riguardo della provenienza.....Turchia? :i

A parte il miglioramento riscontrato nell'ultimo periodo, in particolare per l'Antico, ritornato a standards elevati, ho notato la riduzione drastica del diametro degli extra-vecchi ed il loro scadimento.
E pensare che fino a tre anni fa erano il mio "pane"..... :-00w09d

Paolo82
02-07-06, 14:53
magari,Sri Lanka,ma non è finito:

Il sigaro attuale di Cava
Giuseppe D'Amore
http://www.inea.it/ist/11pdf/cava4.pdf

Correva l'anno 2001, quando è stato fabbricato il
sigaro più lungo del mondo per un costo di circa
31000 Euro e con le seguenti caratteristiche:
- lunghezza 3.80 metri
- peso oltre 100 Kg.
- Ore di lavoro oltre 315.
Realizzato per sponsorizzare una nuova marca,
richiederebbe per fumarlo un tempo di circa 12
mesi.
Invece a Cava de' Tirreni, sempre nell'anno
2001, si decretava la fabbricazione di un sigaro
che fa uso esclusivo di fascia congelata a - 10°
C che viene bagnata, pretagliata e condizionata
in bobine di plastica nell'isola dello SRILANKA
a sud-est dell'India.
Tale sigaro, che ha soppiantato tutti i sigari tipici
italiani, tranne il "Toscano Originale" fabbricato a
mano nella Manifattura di Lucca, doveva raggiungere
due scopi : contenere i costi di fabbricazione e
cercare di mantenere inalterata la qualità.
L'articolo sul Quotidiano "IL MATTINO"
del 20/08/2002 e la esaustiva relazione
dell'Ispettore Dott.Prof. Giuseppe Murolo sulla
Rivista "IL Picentino" 2002 prendono atto della
scelta, per Cava, di modificare la lavorazione di
tutti i sigari tradizionali fabbricati nell'opificio.
Difatti il tabacco Kentucky per fascia, prodotto
in Italia, viene totalmente inviato nello
Sri-Lanka, dove viene lavorato e rispedito a
Cava congelato, in bobine nei containers.
La Manifattura Tabacchi di Cava de' Tirreni ha
prodotto per oltre un secolo derivati del tabacco,
costituendo una fonte di primaria importanza per
l'economia sia cavese che di altre zone italiane.
Fu Gioacchino Murat, a seguito delle disposizioni
di Napoleone Bonaparte, che nel 1810
aveva istituito il primo Monopolio di Stato in
senso moderno, ad introdurre nel Regno di
Napoli, con una legge, la coltivazione dell'
"erbasanta", cosiddetta perché erano i Padri
Cappuccini che per tradizione coltivavano da
tempo il tabacco.
Ferdinando I , poi, apportò due modifiche
alla suddetta legge: fece del tabacco un monopolio
di Stato e limitò la coltivazione della pianta
ai dintorni di Salerno e al territorio di Cava
de' Tirreni, diviso per zone a seconda delle specialità
che allora erano prevalentemente tabacco
Kentucky e "nostrano" detti anche "brasiliano e
"beneventano".
Con l'Unità d'Italia la situazione restò immutata,
ma fu introdotta la figura del "verificatore"
che controllava tutte le fasi della produzione, dalla
coltivazione all'essiccamento, fino alla consegna
che avveniva nel mese di novembre.
Nel 1845, vista la crescente produzione di
tabacco nel territorio cavese, fu istituita a Cava de'
Tirreni una fabbrica succursale della Manifattura
di Napoli.Essa serviva a ricavare dalle foglie delle
nicoziane il tabacco da fiuto, ed aveva una annessa
agenzia per la raccolta dei tabacchi greggi.
Verso la fine del XIX secolo, a causa del
costante aumento di produzione e consumo di
tabacco, il vecchio stabile che ospitava manifattura
ed agenzia risultò inadeguato.
Con delibera n.504 del 14/12/1872 la Giunta
Municipale autorizzò le trattative con il
Monopolio per la cessione dell'edificio comunale
dell'ex conservatorio di Santa Maria del
Rifugio, costruito nel 1600 e arricchito da una
facciata ideata presumibilmente da Luigi
Vanvitelli (il noto architetto che ha progettato la
reggia di Caserta).
Con delibera n.56 del 02/04/1900 il
Consiglio Comunale cedette gratuitamente lo
stabile e solo nel 1912, grazie all'interessamento
del deputato cavese Enrico De Marinis, già
Ministro della Pubblica Istruzione, il trasferimento
della Manifattura Tabacchi nel locale
comunale divenne effettivo.
Da allora prese avvio la produzione di sigari
fabbricati a mano da circa trecento sigaraie
che arrotolavano il sigaro con l'aiuto di macchine
artigianali e lo perfezionavano manualmente
a tocchi di polpastrelli.
Dalle denunce di esercizio del 1921 risulta
che su 384 operai della Manifattura ben 357
erano donne, di cui 40 al di sopra dei 21 anni e
317 di età compresa tra i 15 e i 21.
Appartengono alla memoria storica della
città le lotte che le "tabacchine" cavesi hanno
condotto nel tempo per migliorare le loro condizioni
lavorative, mentre adesso apparterrà alla
memoria anche la tipicità del sigaro cavese.
La nuova metodica, che prevedeva inizialmente
la formazione delle bobine in loco,
potrebbe utilmente avvalersi dell'esperienza e
dell'apporto scientifico dell'Istituto
Sperimentale del Tabacco, visto l'inserimento
nella filiera della crio-conservazione. Inoltre, si
potrebbero approfondire le problematiche qualitative,
nel tentativo di risolverle, connesse all'aspetto
e al gusto del nuovo sigaro,divenuto l'erede
del sigaro tradizionale.
In accordo con la legge di Arrhenius (n.1859
- m.1927), al diminuire della temperatura, le
reazioni chimiche ed enzimatiche sono rallentate.
Al di sotto di -70° C quasi ogni attività reattiva
è bloccata; difatti si raggiungono -85° C
per annullare quasi le energie di collisione.
La qualità della crio-conservazione dipende
da tre parametri:
- Velocità di congelamento
- Stabilità della temperatura durante la conservazione
- Condizioni e modalità di scongelamento
La velocità di congelamento è di capitale importanza
per le dimensioni dei cristalli di ghiaccio
che si formano all'interno delle cellule, senza
compromettere le membrane cellulari.
Il raffreddamento di un tessuto vegetale
comporta una sottrazione di acqua, che oltre alla
diminuzione dei processi di reazione, causa il
contemporaneo aumento di concentrazione
delle proteine.
Tale eventualità potrebbe innescare uno
shock osmotico con la conseguente rottura delle
membrane cellulari. Per evitare quanto predetto,
occorre effettuare un congelamento rapido limitato
a poche ore.
Inoltre troppe variazioni di temperatura,
durante il processo di conservazione, generano
fenomeni di congelamento/scongelamento in
successione, che influiscono ugualmente sulle
dimensioni dei cristalli di ghiaccio, ma anche
sulla composizione della fase liquida residua,
con l'inevitabile danneggiamento strutturale.
Per ultimo lo scongelamento dovrebbe avvenire
lentamente, in almeno 72 ore. Tale accorgimento
riesce a contenere i fenomeni di imbrunimento
enzimatico, che potrebbero diventare
molto appariscenti, poiché i polifenoli contenuti
nei vacuoli vanno in contatto con gli enzimi
ossidanti, in seguito al taglio del lembo fogliare.
Tali imbrunimenti enzimatici sono conseguenza
della formazione di polimeri colorati, di
solito bruni o neri, derivati dalla trasformazione
dei fenoli in ortofenoli, di questi in ortochinoni
ed infine, senza intervento di enzimi, in polimeri
colorati.
Gli enzimi coinvolti nelle prime due trasformazioni
sono le monofenolasi e le polifenolossidasi.
Il predetto fenomeno, in prossimità delle
zone traumatizzate, si riduce con l'addizione,
durante il bagnamento, di composti riducenti
che trasformano i chinoni in fenoli, come l'acido
citrico o l'acido ascorbico.
Tenuto conto di quanto detto, diviene indispensabile
il rispetto scrupoloso dei tempi di congelamento
durante il carico dei containers a +25°C per
raggiungere - 10°C.
Infine la fascia scongelata che presentava
macroscopicamente una patina bianca, osservata
allo stereomicroscopio ad ingrandimento
variabile, ha rilevato punti di agglomerazione
cristallina, con rifrazione multipla della luce che
giustifica il colore bianco. Questo fenomeno è
attribuibile ai contenuti salini delle acque usate
per il bagnamento, che compromettono la combustibilità
ed il gusto finale del sigaro: un esempio
è dato da un componente dei sali, ossia il
cloro quando è presente in quantità superiore allo
0.6% nella fascia di avvolgimento che rappresenta
il 40% del peso totale del sigaro toscano.
Si precisa inoltre che il lembo di tabacco
sagomato, prelevato dalla bobina e fatto scorrere
sulla matrice della macchina confezionatrice
dei sigari, dovrebbe essere sottoposto ad una
forza aggiuntiva di trazione valutabile intorno a
12-15 gr per mm di larghezza della matrice, corrispondente
alla forza impressa con le mani
dalle vecchie sigaraie.
Tale distensione, possibile a realizzarsi e
non prevista per le macchine modificate dalla
ditta SASIB, aveva un duplice scopo, ossia di
rendere liscio l'aspetto del sigaro e di contenere
il ripieno, alla densità prestabilita ed aderente
alla fascia di inviluppo durante il trattamento di
I° Essiccazione
Si precisa che i parametri microclimatici
durante il trattamento di I° Essiccazione dovrebbero
essere riconsiderati in funzione del predetto
procedimento di crio-conservazione della
fascia, in special modo nella I° fase del trattamento.
La velocità dell'aria che lambisce il sigaro
nella cella di essiccazione non dovrebbe superare
i 3 cm/s onde ridurre al minimo il distacco dell’epidermide
superiore della fascia dal mesofillo,
mentre i giorni occorrenti affinché la fascia presenti
un pH finale uguale o maggiore di 8 non
dovrebbero essere inferiori a sette.
In conclusione, occorre ricordare che ogni
sigaro fabbricato artigianalmente, quindi dotato
di una sua pesonalità, ha diritto di morire nobilmente
da sé, senza subire, per spegnerlo, l'invasivo
schiacciamento nel posacenere.

Shardana Ruju
02-07-06, 15:05
Barbari! Vandali!

testadiprazzo
02-07-06, 17:08
I Pedroni svizzeri o i sigarilli "Il Guelfo" li avete mai provati? Commenti a riguardo?

:-01#44

I Pedroni..a differenza dei Toscani che hanno una resa altalenante..in quanto i continui passaggi di proprietà rendono disomogenei gli approvvigionamenti sul mercato americano....perchè solo il Garibaldi era fatto con tabacco italiano..della Campania..non mi pronuncio sull'Originale..o sul Moro....dicevo ..i Pedroni..almeno fino a qualche anno fa..in quanto non ne fumo da qualche anno...sono sigari di ottima fattura..e ottimo tabacco..e anche fermentato..:D ..perchè non ci sono sigari con tabacchi non fermentati..l'unico problema..è l'eccessiva secchezza..e la scarsa densità..che rendono la fumata eccessivamente veloce..era questo il difetto principale..sempre però un prodotto da scegliersi in caso di difficoltà nell'approvvigionamento di Toscani decenti..Mi ricordo che erano talmente secchi e asciutti..che alle volte il taglio rompeva la foglia di rivestimento..
Il Guelfo..invece non è un Toscano..ma è fatto con tabacchi non Kentucky..e appunto per questo..per me infumabile..:-0#09o

Shardana Ruju
03-07-06, 14:17
..perchè non ci sono sigari con tabacchi non fermentati..

<<....La fermentazione per il Toscano è definita "alta" in contrapposizione ad altre considerate "basse". La differenza consiste nel fatto che la prima è di natura microbica e comporta la demolizione spinta dei componenti non strutturali della foglia con notevole liberazione di calore, mentre le seconde sono di natura endogena e determinano trasformazioni meno profonde anche sotto l'aspetto energetico. Attivatori delle reazioni di semplificazione dei composti organici sono gli enzimi, che nel primo caso appartengono alle forme microbiche, nel secondo alla foglia stessa. La ragione comunque valida dell'integrità fisico-chimica del tessuto fogliare risiede nella possibilità di quest'ultimo di mutare per migliorare quando si riproducono le condizioni favorevoli di umidità, temperatura e densità.>>
(Pag 84-85, "Guida completa al sigaro italiano "Il Toscano", a cura di Francesco Testa e Aroldo Marconi,, ed.Giunti, Firenze, 2000)


"...quando si parla si parla....quando si spara si spara" ;):D





Ps: il "Guelfo" non è Toscano: ma è fatto con Kentucky, e soggetto a procedure di fermentazione. :)

testadiprazzo
03-07-06, 17:02
<<....La fermentazione per il Toscano è definita "alta" in contrapposizione ad altre considerate "basse". La differenza consiste nel fatto che la prima è di natura microbica e comporta la demolizione spinta dei componenti non strutturali della foglia con notevole liberazione di calore, mentre le seconde sono di natura endogena e determinano trasformazioni meno profonde anche sotto l'aspetto energetico. Attivatori delle reazioni di semplificazione dei composti organici sono gli enzimi, che nel primo caso appartengono alle forme microbiche, nel secondo alla foglia stessa. La ragione comunque valida dell'integrità fisico-chimica del tessuto fogliare risiede nella possibilità di quest'ultimo di mutare per migliorare quando si riproducono le condizioni favorevoli di umidità, temperatura e densità.>>
(Pag 84-85, "Guida completa al sigaro italiano "Il Toscano", a cura di Francesco Testa e Aroldo Marconi,, ed.Giunti, Firenze, 2000)


"...quando si parla si parla....quando si spara si spara" ;):D





Ps: il "Guelfo" non è Toscano: ma è fatto con Kentucky, e soggetto a procedure di fermentazione. :)

Scusa ..ma fermentazione ..o alta o bassa..è sempre fermentazione..e..anche se non mi sono documentato..quando dico che non esistono sigari non fermentati..non credo di dire sciocchezze..anche perchè un tabacco non fermentato..assomiglierebbe ad una fumata da erboristeria..

Riguardo poi al Guelfo..ho riportato il giudizio del mio tabaccaio che me ne sconsigliava l'acquisto perchè fatto con tabacchi esotici ..ma posso sbagliarmi..perchè quando si riportano giudizi degli altri..azzeccarci è arduo..comunque non l'ho fumato..e il mio giudizio è monco...a differenza del Pedroni..che conosco alla grande...
Comunque mi scuso se ho dato l'impressione di considerare il sigaro un oggetto di dissertazione intellettualistica..in certe cose ..anche sembrare è colpevole..la mia intenzione era correggere il giudizio sul Pedroni..che è un sigaro ben fermentato e saporito..e..a parte il difetto della misera durata a causa della densità bassa..del tabacco..è un ottimo prodotto..e anche lui..mi piace chiamarlo Toscano..anche se è nato all'estero...

Shardana Ruju
03-07-06, 18:15
Scusa ..ma fermentazione ..o alta o bassa..è sempre fermentazione..e..anche se non mi sono documentato..quando dico che non esistono sigari non fermentati..non credo di dire sciocchezze..anche perchè un tabacco non fermentato..assomiglierebbe ad una fumata da erboristeria..

Riguardo poi al Guelfo..ho riportato il giudizio del mio tabaccaio che me ne sconsigliava l'acquisto perchè fatto con tabacchi esotici ..ma posso sbagliarmi..perchè quando si riportano giudizi degli altri..azzeccarci è arduo..comunque non l'ho fumato..e il mio giudizio è monco...a differenza del Pedroni..che conosco alla grande...
Comunque mi scuso se ho dato l'impressione di considerare il sigaro un oggetto di dissertazione intellettualistica..in certe cose ..anche sembrare è colpevole..la mia intenzione era correggere il giudizio sul Pedroni..che è un sigaro ben fermentato e saporito..e..a parte il difetto della misera durata a causa della densità bassa..del tabacco..è un ottimo prodotto..e anche lui..mi piace chiamarlo Toscano..anche se è nato all'estero...

Non ti devi scusare: il sigaro è "oggetto di dissertazione", non "intellettualistica" forse, ma sicuramente "intellettuale" e "speculativa".
Come già ebbi modo di scrivere, il Toscano per un fumatore è quasi la sintesi, il culmine di un climax, il sigillo ardente di tutto un mondo che vi è a monte.
E' come se, parafrasando il buon Platone, il "nostro" fosse emblema fisico di tutto un universo di principi, aspirazioni e valori, collocati nell'invisibile empireo del possibile.

La "fermentazione" è di due tipi: quella tipica del Toscano, e che ne fa un sigaro fermentato, è detta "microbica". Le altre sono "fermentazioni basse".
E sono due cose ben diverse!
Altrimenti non sarebbe il Toscano!

Sul "Guelfo".
Dipende da cosa intendeva per "tabacchi esotici": anche la fascia dei toscani superiori è sì Kentucky, ma Kentucky americano.
Comunque è indiscutibile che la lavorazione conferisca al "Guelfo" posto in commercio delle preponderanti note fastidiosamente "esotiche".
Altra cosa fu con il campione omaggio sperimentato prima della vendita: non c'era malaccio, sia pure non trattandosi di un prodoto all'altezza del "nostro".
Ma ora non è un prodotto accettabile.
Comunque:

"Il Guelfo tradizionale
Il Guelfo è prodotto con le migliori foglie di tabacco Kentucky, accuratamente essiccate con il classico metodo a fuoco diretto e fermentate secondo la migliore tradizione italiana....." (Estratto dal retro di una confezione).

A riguardo dei Pedroni tendo proprio ad escludere che vi possa essere fermentazione microbica. :)

testadiprazzo
03-07-06, 18:41
A riguardo dei Pedroni tendo proprio ad escludere che vi possa essere fermentazione microbica.

Non sarà microbica..ma l'effetto è simile..in quanto puzza alla grande..come un vero Toscano..e il puzzo..per me odore ovviamente..è quel qualcosa che ci ricorda la fermentazione..come il gorgonzola..
Effettivamente poi..per il fatto che non sia microbica..rende il tabacco più pulito..ma pur sempre forte e vigoroso..non mi sento di considerare il Pedroni una fumata da ragazzina...
D'altro canto..la differenza tra queste due fermentazioni..è la causa scatenante i processi..indotta in quella microbica..naturale..in quella non microbica..un pò come quando si dice che una birra è a fermentazione naturale..mentre un'altra no....ma non è che quella naturale sia da educande..solo è meno potente...e più delicata..anche se la delicatezza di un Toscano..si raccomanda..:D