Avanguardia
29-04-09, 00:18
Berlusconi lasci stare i caduti della Repubblica Sociale Italiana!
Oggi è il 25 aprile, giorno in cui si festeggia la “liberazione” dell’Italia dal Fascismo. Ovviamente, noi non la consideriamo una liberazione, se non per la massoneria, il clero, l’aristocrazia, il capitale, le mafie, tutte forze la cui malefica influenza il Fascismo stava pian piano ridimensionando e probabilmente sarebbero finite nella spazzatura della storia se le potenze dell'Asse avessero vinto la guerra. Infatti tali forze oltre a condurre un’opera sistematica di sabotaggio e di inquinamento del regime fascista, ostili come erano alla terza via, all’autarchia, alla politica demografica, alla costruzione dell’uomo nuovo eroico e solidale, quando la guerra scoppiò colsero l’occasione per cospirare contro il Duce in combutta con gli Alleati.
La vittoria congiunta di anglo-americani, partigiani rossi, bianchi e monarchici, cospiratori traditori dentro le forze armate, produsse come risultato una repubblica liberal-democratica che in base al compromesso tra comunisti e capitale industriale-bancario smantellò le conquiste nazionali e socialiste della Repubblica Sociale Italiana. Al tempo stesso, questa repubblica ereditò varie cose buone dal ventennio fascista, in campo sociale e in campo economico, proprio quelle cose che nei decenni precedenti gli anni novanta, quando ciò che restava del ventennio fascista fu cancellato dalla seconda repubblica, determinarono momenti di grandezza per l’Italia. Si pensi per esempio all’economia autarchica degli anni trenta, la quale diede le fondamenta per il miracolo economico italiano che avverrà negli anni cinquanta-sessanta.
Naturalmente, queste cose non le dicono, perché il Fascismo, in quanto espressione di “pericolose” istanze e soluzioni contrastanti con il mondialismo capitalista imperante, deve essere appunto diffamato quale ideologia basata su razzismo, imperialismo, servilismo, viltà etc. La costruzione di un ambiente neofascista sotto l’egida della NATO, massoneria, esercito ha affiancato il lavoro di diffamazione storiografica del Fascismo, così che presentando il fascista in una determinata maniera, si è fatto si che molte persone che rispondessero a quello stereotipo si definissero fasciste.
Quelle “pericolose” istanze come la visione spirituale e combattente del mondo e della vita, l’autarchia, la valorizzazione della piccola iniziativa privata, il controllo statale del mondo bancario, lo sganciamento dal mercato globale liberista, il dirigismo economico, il sostegno alle madri lavoratrici, la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’economia, rappresentano se adottate dalle nazioni di qualsiasi continente, la via del riscatto e della libertà.
I giorni precedenti questo 25 aprile sono stati segnati dalla preoccupazione della partecipazione del presidente del consiglio Silvio Berlusconi alle celebrazioni della “liberazione”, in ragione del fatto che gli altri anni Berlusconi non ha partecipato a questa ricorrenza. Certamente il plutocrate di Arcore ringrazia la liberazione, perché è grazie ad essa che oggi può permettersi di fare quello che fa. Se l’Italia fosse rimasta retta da principi autenticamente fascisti, un personaggio come Berlusconi resterebbe nei gradini bassi dove meglio gli si addice.
Tutte queste polemiche sono aria fritta tanto per fare finta che maggioranza e opposizione (per modo di dire) su qualcosa dissentono.
Stavolta il primo ministro ha partecipato alla festa della liberazione, e tra le varie cose che ha detto, ha espresso pietà e rispetto per i repubblichini, quelli che pur sapendo che avrebbero perso, in nome dei loro valori difesero la patria e l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana.
Ebbene, noi la sua pietà la respingiamo al mittente. Le sue parole verso i militi della Repubblica Sociale Italiana in quanto espresse proprio da quel personaggio, ne offuscano la memoria. Berlusconismo e Fascismo sono due visioni del mondo e della vita agli antipodi, completamente opposte. Se l’Italia berlusconiana di oggi eleva a virtù la codardia, la viltà, la superficialità, il Fascismo repubblicano esaltava lo Spirito, il coraggio, l’onore, la fedeltà, l’azione, tutti ideali che nell’Italia berlusconizzata vengono dileggiate infinitamente peggio delle più oscene parolacce.
Berlusconi, e gente del calibro di Francesco Storace, lascino in pace i caduti di Salò e stiano a elogiare gli invasori anglo-americani, i massoni, i traditori come Badoglio, quelli sono i loro “eroi”.
E una cosa la mettiamo in chiaro: verso i “berluscones” non abbiamo alcun rispetto.
La retorica resistenziale trita e ritrita nei discorsi dei democristiani, degli ex-aennini e della sinistra in tutte le sue gradazioni, oggi, alla luce dei problemi attuali, dovrebbe apparire ipocrita e paternalistica, anche per chi in buona fede può pensare che il 25 aprile sia da festeggiare. È evidente che la libertà attualmente vigente è poco più che spendere e consumare, quando si hanno i soldi. I custodi della libertà del 25 aprile mostrano tutta la loro natura biforcuta quando vogliono che si incarceri chi in strada e nelle piazze vorrebbe dichiarare il proprio credo Fascista. La tanto decantata democrazia è solo un agglomerato di pochi partiti scelti dal potere economico finanziario e da associazioni tipo la massoneria per implementare i loro interessi, che esclude il popolo da ogni prerogativa decisionale. Un sistema politico organizzato in modo tale che partiti almeno un po’ difformi dal pensiero unico siano esclusi sia con gli strumenti legislativi sia con la manipolazione mentale delle masse portate a votare quasi roboticamente i due grandi schieramenti bipolari. Un sistema che dispone di potentissimi mezzi elettronici di controllo, in grado di bloccare un movimento come il nostro appena va oltre la ristrettissima cerchia di militanti e lettori che ha; c’erano molti più spazi nei regimi autoritari tradizional-conservatori dei secoli scorsi che nelle demoplutocrazie odierne, questo è sicuro. Il pluralismo lo stesso è un bluff perché tutte le parti che si confrontano pubblicamente sono espressione di una stessa visione del mondo. Il nostro paese è sotto occupazione politica e militare degli Stati Uniti, che altro non sono che il braccio armato di demoniache oligarchie apolidi per assoggettare i popoli nel mercato globale integrato che fa carta straccia delle sovranità nazionali.
Voglio fare adesso un paragone storico. Nel secolo scorso la stragrande maggioranza dei Movimenti Fascisti ebbero come avversario sempre un governo di destra: Romania, Ungheria, Austria, Germania, Portogallo, Brasile etc. ; e quando i movimenti fascisti raggiungevano il potere, il pericolo più insidioso veniva da destra. L’Italia di oggi è retta da un centrodestra liberista, corrotto, legato a mafie, massoneria, Opus Dei, sionismo internazionale. Questa coalizione è guidata da un personaggio che ha avuto un ruolo centrale nella manipolazione mentale attraverso le sue televisioni (poi come entrò in politica anche attraverso le reti pubbliche), che hanno corroso l’anima e il corpo degli italiani, e che è stato membro assieme ad altri politici e giornalisti del centrodestra di quella loggia massonica, la Propaganda 2 (P2), fondata dal quel Licio Gelli che oltre trenta anni fa definì i tratti politici ed economici che avrebbe avuto l’Italia odierna, che infatti soddisfa pienamente il piano di Rinascita Democratica stilato dalla P2.
E se l’ opposizione a questa destra, vista la caduta della sinistra estrema e l’equivalenza del ridicolo centrosinistra al centrodestra, venisse da un movimento nazional-popolare e rivoluzionario ovviamente al passo con la realtà di oggi?
Se così sarà, ci auguriamo un domani di festeggiare una giornata della resistenza, quella contro il mondialismo, l’occupazione statunitense e la partitocrazia corrotta.
Alfredo Ibba
25 aprile 2009.
PS: non so se sia stato giusto postarlo anche qua. Qualora sia stato fuoriluogo chiedo anticipatamente scusa.
www.avanguardia.tv
Oggi è il 25 aprile, giorno in cui si festeggia la “liberazione” dell’Italia dal Fascismo. Ovviamente, noi non la consideriamo una liberazione, se non per la massoneria, il clero, l’aristocrazia, il capitale, le mafie, tutte forze la cui malefica influenza il Fascismo stava pian piano ridimensionando e probabilmente sarebbero finite nella spazzatura della storia se le potenze dell'Asse avessero vinto la guerra. Infatti tali forze oltre a condurre un’opera sistematica di sabotaggio e di inquinamento del regime fascista, ostili come erano alla terza via, all’autarchia, alla politica demografica, alla costruzione dell’uomo nuovo eroico e solidale, quando la guerra scoppiò colsero l’occasione per cospirare contro il Duce in combutta con gli Alleati.
La vittoria congiunta di anglo-americani, partigiani rossi, bianchi e monarchici, cospiratori traditori dentro le forze armate, produsse come risultato una repubblica liberal-democratica che in base al compromesso tra comunisti e capitale industriale-bancario smantellò le conquiste nazionali e socialiste della Repubblica Sociale Italiana. Al tempo stesso, questa repubblica ereditò varie cose buone dal ventennio fascista, in campo sociale e in campo economico, proprio quelle cose che nei decenni precedenti gli anni novanta, quando ciò che restava del ventennio fascista fu cancellato dalla seconda repubblica, determinarono momenti di grandezza per l’Italia. Si pensi per esempio all’economia autarchica degli anni trenta, la quale diede le fondamenta per il miracolo economico italiano che avverrà negli anni cinquanta-sessanta.
Naturalmente, queste cose non le dicono, perché il Fascismo, in quanto espressione di “pericolose” istanze e soluzioni contrastanti con il mondialismo capitalista imperante, deve essere appunto diffamato quale ideologia basata su razzismo, imperialismo, servilismo, viltà etc. La costruzione di un ambiente neofascista sotto l’egida della NATO, massoneria, esercito ha affiancato il lavoro di diffamazione storiografica del Fascismo, così che presentando il fascista in una determinata maniera, si è fatto si che molte persone che rispondessero a quello stereotipo si definissero fasciste.
Quelle “pericolose” istanze come la visione spirituale e combattente del mondo e della vita, l’autarchia, la valorizzazione della piccola iniziativa privata, il controllo statale del mondo bancario, lo sganciamento dal mercato globale liberista, il dirigismo economico, il sostegno alle madri lavoratrici, la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’economia, rappresentano se adottate dalle nazioni di qualsiasi continente, la via del riscatto e della libertà.
I giorni precedenti questo 25 aprile sono stati segnati dalla preoccupazione della partecipazione del presidente del consiglio Silvio Berlusconi alle celebrazioni della “liberazione”, in ragione del fatto che gli altri anni Berlusconi non ha partecipato a questa ricorrenza. Certamente il plutocrate di Arcore ringrazia la liberazione, perché è grazie ad essa che oggi può permettersi di fare quello che fa. Se l’Italia fosse rimasta retta da principi autenticamente fascisti, un personaggio come Berlusconi resterebbe nei gradini bassi dove meglio gli si addice.
Tutte queste polemiche sono aria fritta tanto per fare finta che maggioranza e opposizione (per modo di dire) su qualcosa dissentono.
Stavolta il primo ministro ha partecipato alla festa della liberazione, e tra le varie cose che ha detto, ha espresso pietà e rispetto per i repubblichini, quelli che pur sapendo che avrebbero perso, in nome dei loro valori difesero la patria e l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana.
Ebbene, noi la sua pietà la respingiamo al mittente. Le sue parole verso i militi della Repubblica Sociale Italiana in quanto espresse proprio da quel personaggio, ne offuscano la memoria. Berlusconismo e Fascismo sono due visioni del mondo e della vita agli antipodi, completamente opposte. Se l’Italia berlusconiana di oggi eleva a virtù la codardia, la viltà, la superficialità, il Fascismo repubblicano esaltava lo Spirito, il coraggio, l’onore, la fedeltà, l’azione, tutti ideali che nell’Italia berlusconizzata vengono dileggiate infinitamente peggio delle più oscene parolacce.
Berlusconi, e gente del calibro di Francesco Storace, lascino in pace i caduti di Salò e stiano a elogiare gli invasori anglo-americani, i massoni, i traditori come Badoglio, quelli sono i loro “eroi”.
E una cosa la mettiamo in chiaro: verso i “berluscones” non abbiamo alcun rispetto.
La retorica resistenziale trita e ritrita nei discorsi dei democristiani, degli ex-aennini e della sinistra in tutte le sue gradazioni, oggi, alla luce dei problemi attuali, dovrebbe apparire ipocrita e paternalistica, anche per chi in buona fede può pensare che il 25 aprile sia da festeggiare. È evidente che la libertà attualmente vigente è poco più che spendere e consumare, quando si hanno i soldi. I custodi della libertà del 25 aprile mostrano tutta la loro natura biforcuta quando vogliono che si incarceri chi in strada e nelle piazze vorrebbe dichiarare il proprio credo Fascista. La tanto decantata democrazia è solo un agglomerato di pochi partiti scelti dal potere economico finanziario e da associazioni tipo la massoneria per implementare i loro interessi, che esclude il popolo da ogni prerogativa decisionale. Un sistema politico organizzato in modo tale che partiti almeno un po’ difformi dal pensiero unico siano esclusi sia con gli strumenti legislativi sia con la manipolazione mentale delle masse portate a votare quasi roboticamente i due grandi schieramenti bipolari. Un sistema che dispone di potentissimi mezzi elettronici di controllo, in grado di bloccare un movimento come il nostro appena va oltre la ristrettissima cerchia di militanti e lettori che ha; c’erano molti più spazi nei regimi autoritari tradizional-conservatori dei secoli scorsi che nelle demoplutocrazie odierne, questo è sicuro. Il pluralismo lo stesso è un bluff perché tutte le parti che si confrontano pubblicamente sono espressione di una stessa visione del mondo. Il nostro paese è sotto occupazione politica e militare degli Stati Uniti, che altro non sono che il braccio armato di demoniache oligarchie apolidi per assoggettare i popoli nel mercato globale integrato che fa carta straccia delle sovranità nazionali.
Voglio fare adesso un paragone storico. Nel secolo scorso la stragrande maggioranza dei Movimenti Fascisti ebbero come avversario sempre un governo di destra: Romania, Ungheria, Austria, Germania, Portogallo, Brasile etc. ; e quando i movimenti fascisti raggiungevano il potere, il pericolo più insidioso veniva da destra. L’Italia di oggi è retta da un centrodestra liberista, corrotto, legato a mafie, massoneria, Opus Dei, sionismo internazionale. Questa coalizione è guidata da un personaggio che ha avuto un ruolo centrale nella manipolazione mentale attraverso le sue televisioni (poi come entrò in politica anche attraverso le reti pubbliche), che hanno corroso l’anima e il corpo degli italiani, e che è stato membro assieme ad altri politici e giornalisti del centrodestra di quella loggia massonica, la Propaganda 2 (P2), fondata dal quel Licio Gelli che oltre trenta anni fa definì i tratti politici ed economici che avrebbe avuto l’Italia odierna, che infatti soddisfa pienamente il piano di Rinascita Democratica stilato dalla P2.
E se l’ opposizione a questa destra, vista la caduta della sinistra estrema e l’equivalenza del ridicolo centrosinistra al centrodestra, venisse da un movimento nazional-popolare e rivoluzionario ovviamente al passo con la realtà di oggi?
Se così sarà, ci auguriamo un domani di festeggiare una giornata della resistenza, quella contro il mondialismo, l’occupazione statunitense e la partitocrazia corrotta.
Alfredo Ibba
25 aprile 2009.
PS: non so se sia stato giusto postarlo anche qua. Qualora sia stato fuoriluogo chiedo anticipatamente scusa.
www.avanguardia.tv