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Visualizza Versione Completa : Mido parla al "Romanista"



Alessandro.83
25-07-06, 16:26
Dal sito de Il Romanista (http://www.ilromanista.it)

Riecco Mido: "Farò bene a Roma"

ROMA - «E’ una macchina da guerra». Il dottor Brozzi sorride mentre dà una pacca sulle spalle ad Ahmed Hossam Mido, centonovanta centimetri d’altezza e un fisico che solo a guardarlo ti scoraggia dal fare domande scomode. Bermuda militari, maglietta bianca e infradito ai piedi, il ventitreenne egiziano ha appena finito di sostenere le visite mediche a Villa Stuart. Nella clinica romana non ci sono tifosi, fotografi e giornalisti; d’altro canto Mido non è mica Francesco Totti e l’esperienza deludente di due anni fa non ha accresciuto le sue quotazioni. In pochi ricordano un suo tiro nello specchio della porta. Il motivo è semplice: quel tiro in porta non c’è mai stato...

Dopo cinque ore di controlli la domanda è d’obbligo. Come sta?
«Bene grazie».

Ha rifutato le offerte di Blackburn e Tottenham pur di tornare a Roma...
«Sono qui per dimostrare di essere un buon giocatore. E poi Roma mi piace. Mi piace la città e anche lo stadio Olimpico è bellissimo. Due anni fa ero venuto per rendere felici i tifosi, sapevo già che ambiente avrei trovato».

Lei arrivò dopo le esperienze con Celta Vigo e Marsiglia. Eppure tutti la ricordavano giovanissimo ai tempi dell’Ajax, quando con Ibrahimovic incantavate l’Amsterdam Arena. Qualcuno sosteneva che lei fosse più forte di Ibra...
«Il paragone è impossibile. Siamo due giocatori molto diversi: Zlatan è un grande giocatore, ma è più un uomo assist. Io sono una prima punta, ho caratteristiche più simili a Toni, Crespo e Gilardino».

Qui non tutti la pensavano così. Delneri addirittura la vedeva bene sulla fascia sinistra.
«Due anni fa ho giocato spesso fuori ruolo e non sono praticamente mai partito titolare. Era la mia prima esperienza nel campionato italiano e non è stato semplice entrare sempre a partita in corso».

Fu una stagione travagliata. Due anni dopo ci può dire cos’è che non ha funzionato?
«Il problema principale è stato Delneri. Lui arrivava dal Chievo e secondo me non era pronto per allenare una squadra come la Roma. Aveva paura dei grandi giocatori, si faceva condizionare. Mi sono sentito escluso e allora ho preferito andar via. Con Voeller invece siamo stati insieme solo due settimane: se fosse rimasto le cose sarebbero andate molto meglio sia per me che per la squadra».

Con chi aveva legato di più nello spogliatoio?
«Con Philippe (Mexes, ndr), ma anche con Dacourt, Aquilani e De Rossi».

Come giudica la sua esperienza inglese?
«In Inghilterra ho fatto bene. Ho giocato tanto e ho segnato anche tredici gol».

E qui in Italia quanti gol può promettere?
«Per me se un attaccante fa più di quindici gol si può dire che ha fatto un buon campionato».

Naturalmente lei sta parlando di un attaccante che viene schierato in campo dal primo minuto...
«Non pretendo di giocare titolare, voglio solo mettermi a disposizione del mister. La Roma ha grandi giocatori e un attaccante straordinario come Montella. Vorrei avere più spazi di due anni fa, non voglio sentirmi escluso».

In ritiro Spalletti ha detto: «Ricordatevi che c’è Mido». Avete avuto modo di parlare?
«Ancora no, sto aspettando di incontrarlo. Mi hanno parlato bene di lui, mi hanno detto che è una persona onesta».