Daniele (POL)
07-08-06, 12:01
http://img416.imageshack.us/img416/1345/stelecicciofrancoeb0.jpg
Ci risiamo, per l’ennesima volta viene offesa la memoria del sen. Franco. Per l’ennesima volta la falce e il martello, uno dei simboli che ha insanguinato il ‘900, imbratta la stele del reggino che forse meglio di altri è riuscito a rappresentare la rabbia, i sentimenti diffusi in città nel ‘70.
Per l’ennesima volta siamo di fronte ad un gesto di intolleranza che vede protagonista la “pacifinta” sinistra reggina.
Le istituzioni cosa fanno? Le forze dell’ordine? E’ possibile lasciare impuniti questi reiterati gesti di inciviltà sociale? L’amministrazione comunale ed il Sindaco Scopelliti in primis non possono limitarsi a far pulire la stele ogni qual volta viene imbrattata. Di concerto il Prefetto, il Questore e tutte le istituzioni devono affrontare il problema della “disobbedienza”, concretamente, partendo da dove questa cultura si coltiva in città: il centro sociale di Gallico.
Lo sgombero di questo spazio pubblico, occupato abusivamente da anni grazie all’aiuto dell’allora Sindaco F. F. Demetrio Naccari Carlizzi, è fondamentale per far capire che non ci possono essere “immunità” per chi a parole si professa democratico e libero, ma che nei fatti non conosce il significato della parola “confronto”, ma solo lo “scontro”. Non c’è bisogno di ricordare che questi “tipi sinistri” sono gli stessi che a Genova come a Milano come Cosenza e in tante altre città si confrontano con la cittadinanza sfasciando le vetrine e assaltando i supermercati. Che messaggi veicolano? Quale confronto positivo può esserci nell’incendiare una macchina o nell’imbrattare la stele di un’illustre reggino?
Comunque, concludendo, ribadiamo con fermezza la nostra condanna per questi gravi atti di inciviltà sociale compiuti da codardi che si nascondono dietro sigle comuniste ed anarchiche e chiediamo l’immediato sgombero del centro sociale di Gallico. Allo stesso tempo manifestiamo tutto il nostro sdegno nei confronti della sinistra reggina e calabrese che negli ultimi tempi si è prodigata a criticare la scelta di Scopelliti di intitolare l’arena al sen. Franco e che oggi ancora non ha il coraggio e la dignità politica di condannare questi reiterati gesti di intolleranza.
Reggio Calabria lì, 5 agosto 2006
Beniamino Scarfone (esecutivo nazionale Azione Giovani)
Maurizio Lombardo (responsabile regionale Forza Nuova)
Lorenzo Suraci (presidente di circolo “M. Barbaro” Alleanza Nazionale)
Ci risiamo, per l’ennesima volta viene offesa la memoria del sen. Franco. Per l’ennesima volta la falce e il martello, uno dei simboli che ha insanguinato il ‘900, imbratta la stele del reggino che forse meglio di altri è riuscito a rappresentare la rabbia, i sentimenti diffusi in città nel ‘70.
Per l’ennesima volta siamo di fronte ad un gesto di intolleranza che vede protagonista la “pacifinta” sinistra reggina.
Le istituzioni cosa fanno? Le forze dell’ordine? E’ possibile lasciare impuniti questi reiterati gesti di inciviltà sociale? L’amministrazione comunale ed il Sindaco Scopelliti in primis non possono limitarsi a far pulire la stele ogni qual volta viene imbrattata. Di concerto il Prefetto, il Questore e tutte le istituzioni devono affrontare il problema della “disobbedienza”, concretamente, partendo da dove questa cultura si coltiva in città: il centro sociale di Gallico.
Lo sgombero di questo spazio pubblico, occupato abusivamente da anni grazie all’aiuto dell’allora Sindaco F. F. Demetrio Naccari Carlizzi, è fondamentale per far capire che non ci possono essere “immunità” per chi a parole si professa democratico e libero, ma che nei fatti non conosce il significato della parola “confronto”, ma solo lo “scontro”. Non c’è bisogno di ricordare che questi “tipi sinistri” sono gli stessi che a Genova come a Milano come Cosenza e in tante altre città si confrontano con la cittadinanza sfasciando le vetrine e assaltando i supermercati. Che messaggi veicolano? Quale confronto positivo può esserci nell’incendiare una macchina o nell’imbrattare la stele di un’illustre reggino?
Comunque, concludendo, ribadiamo con fermezza la nostra condanna per questi gravi atti di inciviltà sociale compiuti da codardi che si nascondono dietro sigle comuniste ed anarchiche e chiediamo l’immediato sgombero del centro sociale di Gallico. Allo stesso tempo manifestiamo tutto il nostro sdegno nei confronti della sinistra reggina e calabrese che negli ultimi tempi si è prodigata a criticare la scelta di Scopelliti di intitolare l’arena al sen. Franco e che oggi ancora non ha il coraggio e la dignità politica di condannare questi reiterati gesti di intolleranza.
Reggio Calabria lì, 5 agosto 2006
Beniamino Scarfone (esecutivo nazionale Azione Giovani)
Maurizio Lombardo (responsabile regionale Forza Nuova)
Lorenzo Suraci (presidente di circolo “M. Barbaro” Alleanza Nazionale)