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Visualizza Versione Completa : Palermo come potrebbe essere e non sarà mai



gfg84
29-08-06, 19:48
Quest'estate sono stato a Barcellona; città bellissima, divertimento, monumenti, negozi...c'è tutto.
Tornato a Palermo ho pensato subito: c**zo Barcellona è come potrebbe essere Palermo e non lo sarà mai: numeri d'abitanti simile 1milione vs 1,5, stesso clima, a palermo ci sono pure più monumenti.....quale è la differenza?la mafia e la cultura mafiogena ovvero quella dell'immobilismo, dell'illegalità, della diffidenza verso l'altro.Palermo potrebbe essere una magnifica città per i turisti, non solo per i settantenni inglesi o francesi ma per i giovani; immaginate la creazione di una vera metropolitana che oltre a ridurre il traffico(vedi barcellona dov'è non c'è praticamente traffico) permetta la chiusura al traffico della zona teatro massimo-quattro canti incentivando l' apertura di locali (come a Catania) e di ostelli per i giovani, insomma una sorta di rambla in salsa siciliana, il mare già ce lo ha dato madrenatura , certo si potrebbero eliminare le cabine a mondello stile famiglia con la pasta al forno la domenica.Le condizioni ci sono tutte ma Palermo rimane per cultura(in senso di sviluppo e turismo) e appeal una specie di "paesazzo arrinisciuto", al contrario di Cefalù, ad esempio, che ha capito la risorsa che il turismo è, sfruttandolo e sviluppandosi.
Un cambiamento così non si realizza certo nel giro di 1 anno e forse neanche in 8 però se non si inizia mai................

Federico III
29-08-06, 21:06
Quest'estate sono stato a Barcellona; città bellissima, divertimento, monumenti, negozi...c'è tutto.
Tornato a Palermo ho pensato subito: c**zo Barcellona è come potrebbe essere Palermo e non lo sarà mai: numeri d'abitanti simile 1milione vs 1,5, stesso clima, a palermo ci sono pure più monumenti.....quale è la differenza?la mafia e la cultura mafiogena ovvero quella dell'immobilismo, dell'illegalità, della diffidenza verso l'altro.Palermo potrebbe essere una magnifica città per i turisti, non solo per i settantenni inglesi o francesi ma per i giovani; immaginate la creazione di una vera metropolitana che oltre a ridurre il traffico(vedi barcellona dov'è non c'è praticamente traffico) permetta la chiusura al traffico della zona teatro massimo-quattro canti incentivando l' apertura di locali (come a Catania) e di ostelli per i giovani, insomma una sorta di rambla in salsa siciliana, il mare già ce lo ha dato madrenatura , certo si potrebbero eliminare le cabine a mondello stile famiglia con la pasta al forno la domenica.Le condizioni ci sono tutte ma Palermo rimane per cultura(in senso di sviluppo e turismo) e appeal una specie di "paesazzo arrinisciuto", al contrario di Cefalù, ad esempio, che ha capito la risorsa che il turismo è, sfruttandolo e sviluppandosi.
Un cambiamento così non si realizza certo nel giro di 1 anno e forse neanche in 8 però se non si inizia mai................

Chi ci governa ha in mano tutto, Mafia compresa.

Non so se, ad esempio, tu abbia visto il Festino di quest'anno: è stato una vera porcheria, e questo per la Mafia? Certo, anche, se pensiamo che Cammarata, Cuffaro e compagnia bella sono indagati per droga (il primo) e Mafia (l'altro). E chi ci propone questi politici? Ma Roma, è ovvio. E chi li vota? I cittadini, è altrettanto ovvio: il problema è che non abbiamo scelta, alle urne, e finché rimarremo sotto l'Italia, non cambierà assolutamente nulla, anzi... si andrà a peggiorare come si è andato a peggiorare soprattutto negli ultimi anni, e non parlo certo solo del turismo, dei locali notturni o del 'ciàffico'...

gfg84
30-08-06, 02:18
si andrà a peggiorare come si è andato a peggiorare soprattutto negli ultimi anni, e non parlo certo solo del turismo, dei locali notturni o del 'ciàffico'...

Sono ben conscio dei problemi della città; nel mio post ho parlato di turismo, locali e trasporti solo perchè è la prima cosa che salta alla vista a chi si avvicina da fuori alla città, ad esempio la classe dirigente palermitana che non c'è e non se ne prospetta un'altra visto la situazione dell'ateneo (la facoltà di scienze politiche è terz'ultima in Italia) senza parlare dei precari, della corruzione, degli sprechi nella p.a. e la contiguità per non parlare di confusione(nel senso fusi insieme) di mafia e amministrazione

Federico III
30-08-06, 03:19
Sono ben conscio dei problemi della città; nel mio post ho parlato di turismo, locali e trasporti solo perchè è la prima cosa che salta alla vista a chi si avvicina da fuori alla città, ad esempio la classe dirigente palermitana che non c'è e non se ne prospetta un'altra visto la situazione dell'ateneo (la facoltà di scienze politiche è terz'ultima in Italia) senza parlare dei precari, della corruzione, degli sprechi nella p.a. e la contiguità per non parlare di confusione(nel senso fusi insieme) di mafia e amministrazione

La Facoltà di Lettere, invece, è una delle prime in Italia, non certo per strutture, ma per insegnanti.

Turismo, locali e trasporti risaltano di più all'occhio? Potrei capire i trasporti, ma dove manca lavoro e giovani disposti a rischiare di rimanere qui per riportare in alto economicamente una Sicilia in ginocchio, turismo e locali sono solo secondari, perché: il turismo esplode solo 3 mesi all'anno (e gli altri 9?) e i locali non sono una risorsa primaria dell'economia, che è fatta di ben altre cose.

Dico: i problemi che hai elencato sono (in parte) sacrosanti, ma l'economia di una regione geografia va ben oltre al divertimento che hai potuto trovare a Barcellona, che se esiste avrà una solida base su cui poggiare che in Sicilia non esiste. E questa base regge non solo il 'divertimento', ma il cuore stesso dell'economia... Ripeto: finché rimaniamo 'italiani', mettiamoci il cuore in pace, perché non cambierà nulla.

gfg84
30-08-06, 10:28
Mi dispiace ma non mi trovi d'accordo, il turismo può e deve essere una risorsa, il quale se è vero che tocca il suo apice nei tre mesi estivi è anche vero che in tutte le città(regioni, allargando il discorso a la Sicilia intera) d'arte dura 12 mesi l'anno;naturalmente il turismo può essere solo un volano dell'economia, non siamo certo una piccola realtà tipo Malta che necessita solo di pochi miliardi per tirare avanti, credo che sia necessario iniziare ad investire in turismo che porta buoni ricavi in tempo relativamente breve, per poi dirottarli in settori, più solidi, che possano diventare le colonne portanti dell'economia siciliana e sto pensando a sviluppare centri d'eccellenza come la "silicon valley europea" nel catanese(che invece si sta smantellando) senza poi parlare che la Sicilia per sua natura è l'ideale per centrali eoliche e solari o come scalo portuale/aeroportuale per le merci e altro, ricordiamoci che siamo a metà strada tra Europa, Africa e Medioriente.
Per quanto riguarda il "problema" italiano anch'io spero in un'ampia autonomia, tipo Catalogna, Paesi Baschi o Scozia(forse tu pensi all'indipendenza) il problema è che se la classe dirigente dovesse rimanere la stessa di oggi penso che rimanere "sotto l'Italia" sia il male minore

Federico III
30-08-06, 15:26
... se la classe dirigente dovesse rimanere la stessa di oggi penso che rimanere "sotto l'Italia" sia il male minore

Ah, senza ombra di dubbio. Mi trovi assolutamente d'accordo.

Come dici giustamente tu, se la classe dirigente rimane questa, anche con un turismo potenziato come pensi, i soldi finirebbero pur sempre dove non dovrebbero finire...

chirone
07-11-06, 18:29
Ripeto: finché rimaniamo 'italiani', mettiamoci il cuore in pace, perché non cambierà nulla.

Non sono assolutissimamente d'accordo!
Non è perchè siamo "italiani" che siamo messi male, ma perchè siamo "siciliani".
Guarda come sono progredite e avanzate, sia culturalmente che infrastrutturalmente, le varie Emilia Romagna, Marche, Toscana e via discorrendo. Appartengono forse al territorio austriaco?
E bada bene che il mio non è un discorso antisicilianista, tutt'altro.
Come diceva G. Bufalino: "per un siciliano, emigrare è un diritto ma rimanere è un dovere".
Si, caro Federico II, la Sicilia ce la farà se lo vorranno i siciliani, siano essi indipendenti o meno.

Federico III
08-11-06, 20:59
Non sono assolutissimamente d'accordo!
Non è perchè siamo "italiani" che siamo messi male, ma perchè siamo "siciliani".
Guarda come sono progredite e avanzate, sia culturalmente che infrastrutturalmente, le varie Emilia Romagna, Marche, Toscana e via discorrendo. Appartengono forse al territorio austriaco?
E bada bene che il mio non è un discorso antisicilianista, tutt'altro.
Come diceva G. Bufalino: "per un siciliano, emigrare è un diritto ma rimanere è un dovere".
Si, caro Federico II, la Sicilia ce la farà se lo vorranno i siciliani, siano essi indipendenti o meno.

Credo che finché i siciliani continueranno ad essere governati da un governo come quello italiano (che da un secolo e mezzo spinge sempre più con la testa nel fango la nostra terra) nulla potrà cambiare. Cambiare la testa dei siciliani implica anche una presa di coscienza da parte loro, uno stravolgimento profondo e radicale che li desti dal torpore che li investe nel quale sono stati volontariamente immersi dallo Stato italiano. Un siciliano non sa chi è perché non conosce la propria storia; un siciliano non sa chi è perché gli è stata strappata la propria lingua; un siciliano non sa chi è perché la sua vera identità è stata sostituita da un'identità fasulla, che è fatta d'aria fritta e di menzogne ormai secolari. Come pensare di riprendersi in queste condizioni? Se i Siciliani prendessero coscenza di chi siano davvero, credo fermamente che cambierebbe tutto. Ma sotto l'italia no... è impossibile.

chirone
09-11-06, 12:16
Credo che finché i siciliani continueranno ad essere governati da un governo come quello italiano (che da un secolo e mezzo spinge sempre più con la testa nel fango la nostra terra) nulla potrà cambiare. Cambiare la testa dei siciliani implica anche una presa di coscienza da parte loro, uno stravolgimento profondo e radicale che li desti dal torpore che li investe nel quale sono stati volontariamente immersi dallo Stato italiano. Un siciliano non sa chi è perché non conosce la propria storia; un siciliano non sa chi è perché gli è stata strappata la propria lingua; un siciliano non sa chi è perché la sua vera identità è stata sostituita da un'identità fasulla, che è fatta d'aria fritta e di menzogne ormai secolari. Come pensare di riprendersi in queste condizioni? Se i Siciliani prendessero coscenza di chi siano davvero, credo fermamente che cambierebbe tutto. Ma sotto l'italia no... è impossibile.

Perdonami, ma il tuo mi pare un discorso farneticante.
Hai mai sentito parlare di autonomia siciliana?
Guarda che le leggi italiane sono per tutte le regioni e non solo per la Sicilia. Eppure, torno a ribadire, guarda che differenza con altre realtà del centro nord!
Sono i governi locali quelli che fanno la differenza e noi, con l'autonomia che abbiamo, dovremmo fare scintille (in senso positivo).
Una verità però, sempre a mio avviso, la dici. Ed è quella di far risalire i nostri caratteri tipici (sia in senso positivo che in senso negativo) ad una specie di retaggio culturale che ci appartiene. Però, grazie a Dio, adesso siamo anche uomini di cultura e di esperienza e, quindi, dovremmo essere in grado di superare le barriere ideologiche che ci tarpano le ali.
Credimi ancora una volta caro amico mio, non cerchiamo di scaricare ad altri quelle che sono nostre manchevolezze

Federico III
09-11-06, 13:10
Perdonami, ma il tuo mi pare un discorso farneticante.
Hai mai sentito parlare di autonomia siciliana?
Guarda che le leggi italiane sono per tutte le regioni e non solo per la Sicilia. Eppure, torno a ribadire, guarda che differenza con altre realtà del centro nord!
Sono i governi locali quelli che fanno la differenza e noi, con l'autonomia che abbiamo, dovremmo fare scintille (in senso positivo).
Una verità però, sempre a mio avviso, la dici. Ed è quella di far risalire i nostri caratteri tipici (sia in senso positivo che in senso negativo) ad una specie di retaggio culturale che ci appartiene. Però, grazie a Dio, adesso siamo anche uomini di cultura e di esperienza e, quindi, dovremmo essere in grado di superare le barriere ideologiche che ci tarpano le ali.
Credimi ancora una volta caro amico mio, non cerchiamo di scaricare ad altri quelle che sono nostre manchevolezze

Non credo che il mio sia un discorso farneticante, ma arrabbiato... quello sì!

L'Autonomia (non per cosa, ma ricordo che è grazie al Movimento per l'Indipendenza della Sicilia che è stata redatta, come fosse una sorta di compromesso tra lo Stato italiano e la Sicilia indipendentista) non è sfruttata affatto. Perché? E' colpa dei singoli soggetti che ci governano in quanto 'siciliani', o è colpa dei singoli soggetti perché facenti parte di progetti extraregionali che hanno il nome di 'Partiti politici italiani'? Perché (come è successo in passato) lo Stato italiano ha rifiutato più volte di far rispettare la nostra Autonomia, contrariando la stessa Costituzione italiana (di cui lo Statuto d'Autonomia Siciliano fa parte)?
Credo bisogni tener presente molto bene questo discorso: vedi, la nostra storia (siciliana e del Sud Italia) è ben diversa da quella del Centro-Nord; è, dunque, ovvio che gli effetti delle leggi siano diversi qui da noi, rispetto al resto d'Italia. Andando su un esempio concreto, è ovvio che se parlassi ad un piemontese di un Garibaldi 'eroe' (secondo i programmi canonici di ogni scuola d'Italia, che tali sono per legge), per un piemontese ciò sia effettivamente vero; ciò non è, invece, per un siciliano, al quale viene ugualmente raccontato che Garibaldi fosse un eroe, ma in questo caso ciò non rispecchia la verità oggettiva, dato che per ordine di Garibaldi i garibaldini si permisero di attuare in Sicilia crimini perfettamente paragonabili agli eccidi nazisti. Ora: finché il siciliano continuerà a credere di essere un 'salvato' da Garibaldi, finché ignorerà la verità di una realtà che può anche esser vera per altre zone italiane, ma non per questa (terra che io giudico 'italiana' solo perché politicamente lo è, e non perché lo sia effettivamente), finché il siciliano ignorerà chi sia in realtà la sua persona e la terra che calpesta, la Sicilia non potrà rialzarsi.
Credo che non tutti possiamo definirci uomini di cultura... Probabilmente tu lo sei... Forse lo potrei anche essere io... E se tali siamo davvero, come poter essere legati all'Italia?

chirone
10-11-06, 14:02
Perché (come è successo in passato) lo Stato italiano ha rifiutato più volte di far rispettare la nostra Autonomia, contrariando la stessa Costituzione italiana (di cui lo Statuto d'Autonomia Siciliano fa parte)?
Credo bisogni tener presente molto bene questo discorso: vedi, la nostra storia (siciliana e del Sud Italia) è ben diversa da quella del Centro-Nord; è, dunque, ovvio che gli effetti delle leggi siano diversi qui da noi, rispetto al resto d'Italia. Andando su un esempio concreto, è ovvio che se parlassi ad un piemontese di un Garibaldi 'eroe' (secondo i programmi canonici di ogni scuola d'Italia, che tali sono per legge), per un piemontese ciò sia effettivamente vero; ciò non è, invece, per un siciliano, al quale viene ugualmente raccontato che Garibaldi fosse un eroe, ma in questo caso ciò non rispecchia la verità oggettiva, dato che per ordine di Garibaldi i garibaldini si permisero di attuare in Sicilia crimini perfettamente paragonabili agli eccidi nazisti. Ora: finché il siciliano continuerà a credere di essere un 'salvato' da Garibaldi, finché ignorerà la verità di una realtà che può anche esser vera per altre zone italiane, ma non per questa (terra che io giudico 'italiana' solo perché politicamente lo è, e non perché lo sia effettivamente), finché il siciliano ignorerà chi sia in realtà la sua persona e la terra che calpesta, la Sicilia non potrà rialzarsi.
Credo che non tutti possiamo definirci uomini di cultura... Probabilmente tu lo sei... Forse lo potrei anche essere io... E se tali siamo davvero, come poter essere legati all'Italia?

Guarda che chi scrive è dentro i meccanismi autonomistici della Sicilia e ti posso garantire che il Presidente della Regione di turno (o Governatore, come adesso si tende a chiamarlo) quando vuole, e solo quando vuole, lo fa rispettare, eccome, lo Statuto dell'autonomia! Credimi, è solo un comportamento dettato da bassa convenienza economico-politica.
Per quanto riguarda l'unificazione dell'Italia da parte di Garibaldi, ti faccio presente che se non fosse stato per lui (e non dimentichiamo Mazzini), il Sud sarebbe forse ancora governato dai Borboni, ceto politico che teneva la società incatenata ai privilegi di alcuni. In pratica, l'immobilismo più assoluto.

Federico III
10-11-06, 16:03
Guarda che chi scrive è dentro i meccanismi autonomistici della Sicilia e ti posso garantire che il Presidente della Regione di turno (o Governatore, come adesso si tende a chiamarlo) quando vuole, e solo quando vuole, lo fa rispettare, eccome, lo Statuto dell'autonomia! Credimi, è solo un comportamento dettato da bassa convenienza economico-politica.

Allora mandiamo a casa questa gente, e che possa venirci a governare qualcuno che non "ama la Zigìlia", come dice Cuffaro in cadenza agrigentina, ma che Ami veramente la Sicilia, con la 'A' maiuscola... Come stimolare l'amore per la Sicilia, se gli interessi sono altri? Se esistesse un governo nazionale siciliano, senza che vi siano legami d'interesse di altro genere, personalmente credo che ciò farebbe molto. Gente senza dignità e senza la minima cultura come Cuffaro non sono nemmeno degni di pronunziare la parola 'Sicilia'...


Per quanto riguarda l'unificazione dell'Italia da parte di Garibaldi, ti faccio presente che se non fosse stato per lui (e non dimentichiamo Mazzini), il Sud sarebbe forse ancora governato dai Borboni, ceto politico che teneva la società incatenata ai privilegi di alcuni. In pratica, l'immobilismo più assoluto.

Chirone... Ora non vorrei sembrarti un 'visionario', ma credo che tu non sia a conoscenza di alcuni lati della storia del così detto 'risorgimento'...
Nel mio precedente post ho parlato di una storia 'canonica' dettata dalle leggi italiane e che si insegna a scuola; non per questo ho affermato che sia vera.

Non è vero, quindi, che per noi siciliani Garibaldi fosse un 'eroe', come non è vero che i piemontesi ci hanno tirato fuori dai guai. I moti del 1848 (è documentato ampiamente anche al Museo di Storia Patria di Palermo) furono per l'indipendenza siciliana, e non per l'annessione all'allora Regno di Sardegna al fine di iniziare un'unità politica della Penisola italiana. Inoltre, i piemontesi hanno peggiorato la situazione rispetto ai Borboni, dato che solo 6 anni dopo l'unità d'Italia vi furono già sommosse in Sicilia sedate da bombardamenti piemontesi alla città di Palermo. Ti mostro, inoltre, anche degli schemi tratti da un libro che sto studiando proprio in questo periodo ("La città incompleta", G. de Spuches, V. Guarrasi, M. Picone, Ed. Palumbo, Palermo, 2002)

http://img300.imageshack.us/img300/111/s4022074so3.jpg

http://img300.imageshack.us/img300/2633/s4022075xv8.jpg

La didascalia dice "Popolazione residente nelle prime 100 città italiane ai censimenti del 1871, 1921 e 1971 (fonte: Dematteis, Guarrasi, 1995, 176)"

Come vedi dai grafici, Napoli e Palermo erano tra le città più grandi e popolose (proprio perché tra le più industrializzate); guarda, invece, la successione degli avvenimenti nel tempo a cosa ha portato: a rimpinguimenti del Nord a spese del Sud, impoverendolo sempre più e trasferendo le attività economiche dalle grandi città del Sud al Nord. Insomma, con i Borbone eravamo nella cacca fino al collo; ma gli italiani, in seguito, non ce ne hanno certo tirato fuori, ma hanno anche fatto l'onda...

Quindi, ti prego, non parlarmi di "Italiani buoni; Borboni cattivi", perché ho serie difficoltà a capire quali siano i buoni e quali i cattivi, a questo punto...

chirone
10-11-06, 17:07
Allora mandiamo a casa questa gente, e che possa venirci a governare qualcuno che non "ama la Zigìlia", come dice Cuffaro in cadenza agrigentina, ma che Ami veramente la Sicilia, con la 'A' maiuscola... Come stimolare l'amore per la Sicilia, se gli interessi sono altri? Se esistesse un governo nazionale siciliano, senza che vi siano legami d'interesse di altro genere, personalmente credo che ciò farebbe molto. Gente senza dignità e senza la minima cultura come Cuffaro non sono nemmeno degni di pronunziare la parola 'Sicilia'...

Chirone... Ora non vorrei sembrarti un 'visionario', ma credo che tu non sia a conoscenza di alcuni lati della storia del così detto 'risorgimento'...
Nel mio precedente post ho parlato di una storia 'canonica' dettata dalle leggi italiane e che si insegna a scuola; non per questo ho affermato che sia vera.

Non è vero, quindi, che per noi siciliani Garibaldi fosse un 'eroe', come non è vero che i piemontesi ci hanno tirato fuori dai guai. I moti del 1848 (è documentato ampiamente anche al Museo di Storia Patria di Palermo) furono per l'indipendenza siciliana, e non per l'annessione all'allora Regno di Sardegna al fine di iniziare un'unità politica della Penisola italiana. Inoltre, i piemontesi hanno peggiorato la situazione rispetto ai Borboni, dato che solo 6 anni dopo l'unità d'Italia vi furono già sommosse in Sicilia sedate da bombardamenti piemontesi alla città di Palermo. Ti mostro, inoltre, anche degli schemi tratti da un libro che sto studiando proprio in questo periodo ("La città incompleta", G. de Spuches, V. Guarrasi, M. Picone, Ed. Palumbo, Palermo, 2002)

http://img300.imageshack.us/img300/111/s4022074so3.jpg

http://img300.imageshack.us/img300/2633/s4022075xv8.jpg

La didascalia dice "Popolazione residente nelle prime 100 città italiane ai censimenti del 1871, 1921 e 1971 (fonte: Dematteis, Guarrasi, 1995, 176)"

Come vedi dai grafici, Napoli e Palermo erano tra le città più grandi e popolose (proprio perché tra le più industrializzate); guarda, invece, la successione degli avvenimenti nel tempo a cosa ha portato: a rimpinguimenti del Nord a spese del Sud, impoverendolo sempre più e trasferendo le attività economiche dalle grandi città del Sud al Nord. Insomma, con i Borbone eravamo nella cacca fino al collo; ma gli italiani, in seguito, non ce ne hanno certo tirato fuori, ma hanno anche fatto l'onda...

Quindi, ti prego, non parlarmi di "Italiani buoni; Borboni cattivi", perché ho serie difficoltà a capire quali siano i buoni e quali i cattivi, a questo punto...

Ti assicuro che destra o sinistra è la stessa cosa.
Bada bene che non sono nè disfattista nè qualunquista. Anzi sono un convinto sostenitore del liberalsocialismo.
Ma, come ti dicevo, conosco il sistema dal di dentro e, credimi, non si salva nessuno (o quasi...).
Siamo NOI, io e tu, che dobbiamo cambiare. E, insieme a noi, tutti i Siciliani (con la s maiuscola). Non c'è altra soluzione percorribile. L'autonomismo, se rimaniamo così come il siciliano medio mostra di essere, non ci porterebbe a nulla. Anzi aumenterebbe i nostri mali perchè staccati da un consesso nazionale ed europeo. Saremmo solamente il paese più progredito del continente africano (al quale, peraltro, apparteniamo).

Federico III
10-11-06, 21:42
Ti assicuro che destra o sinistra è la stessa cosa.
Bada bene che non sono nè disfattista nè qualunquista. Anzi sono un convinto sostenitore del liberalsocialismo.
Ma, come ti dicevo, conosco il sistema dal di dentro e, credimi, non si salva nessuno (o quasi...).
Siamo NOI, io e tu, che dobbiamo cambiare. E, insieme a noi, tutti i Siciliani (con la s maiuscola). Non c'è altra soluzione percorribile. L'autonomismo, se rimaniamo così come il siciliano medio mostra di essere, non ci porterebbe a nulla. Anzi aumenterebbe i nostri mali perchè staccati da un consesso nazionale ed europeo. Saremmo solamente il paese più progredito del continente africano (al quale, peraltro, apparteniamo).

Solo in parte, almeno, è vero: sommariamente, il Ragusano ed il Siracusano appartengono alla zolla africana, e la zona di subduzione causa vulcani come l'Etna, le Eolie e tutti i vulcani più a nord ;)

Non saprei come definire il mio pensiero, se tu ti definisci un liberalsocialista... Mi piace definirmi un conservatore siciliano, e credo sia molto relativo il mero discorso Destra/Sinistra, Fascista/Comunista-Socialista.

E sono pienamente d'accordo con te, da questo punto di vista. Ovvero, credo che debba proprio partire da noi il cambiamento di questa realtà apparentemente incrollabile. La storia, però, ci insegna che nulla è realmente incrollabile... Anche la Mafia crollerà. E la penso come te anche per il fatto che ora come ora sarebbe impossibile un'indipendenza, dato che non ve n'è la reale condizione. Io, però, sto lavorando perché ciò cambi... ad iniziare dal fatto di aver deciso di continuare gli studi a Palermo, sapendo di rischiare certamente più di amici miei che partono in lacrime per altre destinazioni universitarie... Fino ad oggi ho salutato un mio carissimo amico, e mentre si allontanava l'ho salutato orgogliosamente con il 'tre', formato dal mio pollice, indice e medio, simboleggiante la Trinacria...

Sono anche pienamente d'accordo sul fatto che politici di Destra e di Sinistra siano costituiti della stessa pasta... Se il mio era solo un (fortissimo) sospetto, tu mi hai confermato che ciò è vero.

Allora, lavoriamo insieme per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, affinché essi possano trovare innanzi ai propri occhi una terra che non imponga lacrime amare, ma che possa regalare lacrime di gioia.