stuart mill
02-09-06, 10:44
b.g. 10,6
I sette grandi veggenti, i quattro antichi
e i quattordici Manu scaturirono come figli
della mia mente, condividendo la mia stessa natura;
da essi nacquero nel mondo le creature.
le note della mia edizione, basata sul testo adottato dall'advaita vedanta, e curato da stefano piano, dicono:
Gli antichi veggenti sono i diversi rishi, fra i quali Vyasa è il leggendario narratore dei purana e del Mahabharata (che include anche la gità). Esistono diversi tipi di rishi: anzitutto i maharishi, veggenti primordiali ai quali si attribuisce la composizione degli inni vedici. Essendo in numero di sette, vengono chiamti anche saptarishi; poi vengono i brahmarishi, i veggenti di stirpe bramanica; poi i rajarishi, veggenti di stirpe reale (kshatrya n.d.stuart); infine i devarishi, veggenti di eccezionali meriti religiosi e virtù e pertanto qualificati con l'appellativo "divini" (deva n.d.s.), primo fra tutti, Narada, che il Mahabharata considera figlio di Brahma. La Manu-smirti indica Narada fra i Maharishi, ivi chiamati anche,"prajapati" (signori delle creature), i quali sarebbero stati generati da Manu stesso, patriarca del genere umano
I sette grandi veggenti, i quattro antichi
e i quattordici Manu scaturirono come figli
della mia mente, condividendo la mia stessa natura;
da essi nacquero nel mondo le creature.
le note della mia edizione, basata sul testo adottato dall'advaita vedanta, e curato da stefano piano, dicono:
Gli antichi veggenti sono i diversi rishi, fra i quali Vyasa è il leggendario narratore dei purana e del Mahabharata (che include anche la gità). Esistono diversi tipi di rishi: anzitutto i maharishi, veggenti primordiali ai quali si attribuisce la composizione degli inni vedici. Essendo in numero di sette, vengono chiamti anche saptarishi; poi vengono i brahmarishi, i veggenti di stirpe bramanica; poi i rajarishi, veggenti di stirpe reale (kshatrya n.d.stuart); infine i devarishi, veggenti di eccezionali meriti religiosi e virtù e pertanto qualificati con l'appellativo "divini" (deva n.d.s.), primo fra tutti, Narada, che il Mahabharata considera figlio di Brahma. La Manu-smirti indica Narada fra i Maharishi, ivi chiamati anche,"prajapati" (signori delle creature), i quali sarebbero stati generati da Manu stesso, patriarca del genere umano