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Visualizza Versione Completa : Zapatero in Spànnia. E Soru in Sardìnnia?



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10-09-06, 23:20
10/09/2006
Po sa kistioni de is nòminis de is 'ias e de is pratzas
COMUNICATO STAMPA

Venerdì 25 agosto il ministro della difesa del governo spagnolo ha fatto rimuovere dall'Accademia Militare di Saragozza una statua del dittatore Francisco Franco, applicando la legge che impone a tutti i Comuni spagnoli di rimuovere ogni simbolo della dittatura di Franco. Il progetto di legge era stato presentato da Zapatero ai suoi ministri neanche un mese prima, venerdì 28 luglio 2006. Franco ha oppresso le nazioni della Spagna dalla fine degli anni Trenta sino alla fine degli anni Settanta e si era reso responsabile, tra l'altro, di una crudele persecuzione di chiunque parlasse, cantasse o scrivesse in pubblico in lingua basca, galiziana o catalana, malgrado fossero le lingue naturali di gran parte della popolazione dello Stato spagnolo.

Senza entrare nel merito della politica complessiva di Zapatero, apprezziamo la sua iniziativa e la velocità con la quale si sta concretizzando, con la rimozione dai luoghi pubblici di ogni statua o quadro raffigurante Franco o altri esponenti del suo regime e col cambio di denominazione di strade e piazze loro dedicati. E' il minimo che possa essere fatto in segno di rispetto alle vittime che hanno lottato per la democrazia e che per questo sono state uccise dal regime franchista.

Allo stesso modo auspichiamo che il presidente Soru verifichi se è in suo potere adottare un provvedimento simile, per la rimozione dei simboli dei Savoia, che dal 1760 si sono resi responsabili di una politica linguistica e culturale che, per imporre l'italiano, non ha rispettato la lingua e la cultura sarda, fino alla tremenda utopia del ministro Lorenzo Bogino che, come spiega lo storico Girolamo Sotgiu, coltivava il sogno di far sparire la lingua sarda. La ricerca di Amos Cardia, recentemente pubblicata dalla casa editrice Iskra di Ghilarza col titolo S'italianu in Sardìnnia, illustra e documenta approfonditamente questi fatti, ma i nomi dei Savoia sono ancora presenti nella toponomastica dei nostri Comuni, fino all'assurdo della statua di Carlo Felice in Piazza Yenne a Cagliari. Una delle piazze più belle e importanti della capitale della Sardegna, al contrario dovrebbe ospitare coloro che per la nazione sarda hanno combattuto e donato la vita, rispettandone sempre la cultura e la lingua.

In ogni caso, indipendentemente da quanto Soru possa e voglia fare, invitiamo tutte le amministrazioni comunali della Sardegna ad agire di propria sponte, come hanno già fatto con grande merito le amministrazioni comunali di Garteddi (Galtellì), Vitzi (Bitti) e Nùgoro (Nuoro).

Acadèmia Campidanesa de sa Lìngua Sarda

www.acalisa.org

http://www.comitau.org/ligi.php?id=531