Rodolfo (POL)
25-09-06, 00:51
Annullate il funerale, Franco Carraro sta tornando fra noi. Sembra la trama di un film horror, di quelli con gli zombi che bussano alla porta di casa, invece è così. E’ questione di mesi, forse anche meno. La manovra di riciclaggio è partita ed è chiarissima. Anche se al Coni fanno finta di nulla, non è mica un problema loro in fondo. Anche se in Federcalcio dicono che ci sono cose più urgenti che occuparsi di Carraro, diamine. Anche se al governo si voltano dall’altra parte per non assistere alla scena e ti parlano con entusiasmo di grandi riforme in dirittura d’arrivo, come se si potesse davvero riformare qualcosa mentre l’ex numero uno dei tempi di Calciopoli si prepara a tornare in sella.Non ci prendiamo in giro, signori: la lettera che Carraro ha inviato al Coni poche ore dopo le dimissioni di Guido Rossi, non è la messa a disposizione delle sue cariche internazionali in Uefa e Fifa, l’atto di cortesia istituzionale di un dirigente a fine corso, come qualcuno vuole farci credere. Infatti Carraro si è mosso solo quando quel cattivone di Guido Rossi aveva levato il disturbo (in senso letterale, a giudicare dalla reazione di molti dirigenti sportivi): se quella missiva formalmente destinata al Coni, fosse stata recapitata al precedente commissario, la risposta sarebbe stata: tante grazie e si accomodi fuori dal calcio, per sempre possibilmente. Del resto Guido Rossi aveva già esautorato Carraro dall’organizzazione della candidatura italiana per gli Europei 2012. Non aspettava altro che una lettera così per finire l’opera.
E così Carraro ha atteso che Guido Rossi fosse lontano per chiedere al suo vecchio amico Gianni Petrucci cosa dovesse mai fare delle sue cariche internazionali. Un tempismo degno dei suoi tempi d’oro. Il presidente del Coni poteva rispondergli in tanti modi. Per esempio citando testulmente le parole di una intervista estiva al Tg5: «Non tornerò nel calcio» aveva detto solennemente l’ex capo del pallone gonfiato. Ma si può prendere sul serio una dichiarazione di Ferragosto? E quindi Petrucci ha piegato la lettera, l’ha rimessa in una busta e l’ha trasmessa al neo commissario del calcio: decidi tu, caro. Non c’è stato bisogno di aggiungere: guarda che Carraro è uscito tuttosommato indenne da Calciopoli e se lo fai fuori, non lo possiamo rimpiazzare e l’Italia perde il suo unico rappresentante nel calcio che conta. Te la senti?
Ora, il neo commissario Luca Pancalli è una persona per bene e capace. Lo dicono tutti e la sua storia di sportivo e dirigente parla da sola. Ma su Carraro si gioca molta della sua credibilità. E se la sta giocando malissimo. Se non fa nulla, se non fa quel gesto forte che milioni di tifosi si aspettano da uno come lui, se non mette le speranze di chi sogna un calcio migliore davanti a calcoli politici di bottega, sarà Carraro a rappresentarci in Europa fino al 2009. Altri tre anni, una eternità. Sarà lui a votare sulla nostra candidatura per gli Europei del 2012 a dicembre (per questo le vogliono tenere lì), sarà lui a partecipare alle prossime elezioni per la guida della Uefa in primavera. Sarà ancora la faccia del calcio italiano all’estero.
Ma Pancalli può impedirlo: il prezzo da pagare, perdere una poltrona, sarà sempre inferiore alla beffa di ritrovarsi il capo della Federcalcio di Calciopoli, di nuovo in giro come se nulla fosse accaduto.
http://nativopartenopeo.blogspirit.com/images/medium_carraro-inferno.jpg
E così Carraro ha atteso che Guido Rossi fosse lontano per chiedere al suo vecchio amico Gianni Petrucci cosa dovesse mai fare delle sue cariche internazionali. Un tempismo degno dei suoi tempi d’oro. Il presidente del Coni poteva rispondergli in tanti modi. Per esempio citando testulmente le parole di una intervista estiva al Tg5: «Non tornerò nel calcio» aveva detto solennemente l’ex capo del pallone gonfiato. Ma si può prendere sul serio una dichiarazione di Ferragosto? E quindi Petrucci ha piegato la lettera, l’ha rimessa in una busta e l’ha trasmessa al neo commissario del calcio: decidi tu, caro. Non c’è stato bisogno di aggiungere: guarda che Carraro è uscito tuttosommato indenne da Calciopoli e se lo fai fuori, non lo possiamo rimpiazzare e l’Italia perde il suo unico rappresentante nel calcio che conta. Te la senti?
Ora, il neo commissario Luca Pancalli è una persona per bene e capace. Lo dicono tutti e la sua storia di sportivo e dirigente parla da sola. Ma su Carraro si gioca molta della sua credibilità. E se la sta giocando malissimo. Se non fa nulla, se non fa quel gesto forte che milioni di tifosi si aspettano da uno come lui, se non mette le speranze di chi sogna un calcio migliore davanti a calcoli politici di bottega, sarà Carraro a rappresentarci in Europa fino al 2009. Altri tre anni, una eternità. Sarà lui a votare sulla nostra candidatura per gli Europei del 2012 a dicembre (per questo le vogliono tenere lì), sarà lui a partecipare alle prossime elezioni per la guida della Uefa in primavera. Sarà ancora la faccia del calcio italiano all’estero.
Ma Pancalli può impedirlo: il prezzo da pagare, perdere una poltrona, sarà sempre inferiore alla beffa di ritrovarsi il capo della Federcalcio di Calciopoli, di nuovo in giro come se nulla fosse accaduto.
http://nativopartenopeo.blogspirit.com/images/medium_carraro-inferno.jpg