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Visualizza Versione Completa : Il piano segreto



Rodolfo (POL)
05-10-06, 22:53
Il documento č storico. Porta la firma di Franco e Rosella Sensi. Questa volta nelle vesti di Presidente ed Amministratore delegato di Compagnia ItalPetroli Spa, la capofila di tutte le aziende dell'impero dei Sensi. Il documento si chiama "Piano patrimoniale, economico e finanziario per il periodo 2006-2015". E dice, in sostanza, una cosa chiarissima e fondamentale. I Sensi non venderanno la Roma. Nč oggi, nč domani, nč dopodomani. Per ridurre il forte indebitamento che il Gruppo ancora ha con le banche metteranno sul mercato altri beni immobiliari, altri terreni. Lo stanno giā facendo. Ma la As Roma no. Quella se la vogliono tenere stretta stretta. Ed anzi, a partire dal 2010, che non č dietro l'angolo, ma nemmeno lontanissimo, sono in programma "ulteriori interventi di ricapitalizzazione". Vuol dire che per la prima volta da quel drammatico 2004, la famiglia Sensi metterā altri soldi nel club di calcio. Per rafforzarlo.
Il documento sulle strategie del gruppo č stato approvato dal Consiglio d'Amministrazione di Italpetroli, dove siedono le altre due figlie del Presidente: Maria Cristina e Silvia, e lo storico collaboratore Silvio Rotunno;e soprattutto dall'Assemblea dei soci di Italpetroli, e quindi dalla Banca di Roma, capofila del gruppo di banche creditrici e detentrice del 49% delle azioni "a garanzia".
Il quadro d'assieme che ne emerge č quello di un gruppo industriale in pieno riordino e che finalmente vede la fine del tunnel. Nell'inverno del 2004 la situazione debitoria era disastrosa: oggi le varie societā del gruppo stanno dimostrando "di saper generare flussi finanziari sufficienti a ridurre il debito e conseguire un'adeguata redditivitā". Come si č arrivati a questo risultato? In due modi:attraverso una serie di dismissioni di beni, e grazie ad un riordino delle decine di aziende in due grandi rami(con relativa catena di controllo):quello immobiliare e quello petrolifero. La Roma, che qui viene presentata come una societā di entertainment,č un mondo a parte. Una questione di cuore.

Il primo passo Nel 2004, la prima cosa che č stata fatta,quando Banca di Roma ha preso a garanzia il 49% e Paolo Bassi č stato nominato Direttore Generale,č stato il rimborso,da parte della famiglia Sensi, di debiti per 77.000.000 nei confronti di Italpetroli anche grazie alla cessione di partecipazioni nelle varie societā.A quel punto,siamo sempre nel 2004,sono stati ceduti: un prestigioso palazzo di Via Abruzzi;il 49% del Corriere Adriatico; delle aree edificabili nel Comune di Fiumicino; l'Hotel Cicerone. Nel 2005 č stata la volta degli Areoporti di Roma;il 10% della Compagnia del Porto di Civitavecchia.
Grazie a queste cessioni č stata rimborsata parte del debito nei confronti di As Roma e della controllante Roma2000.
Infine,sempre nel 2005,Italpetroli ha acquisito dalla famiglia Sensi per 9.000.000 di euro la Riviera del Tirreno s.r.l.

Il settore immobiliare La capofila di questo comparto č l'Immobiliare Patetta s.r.l. che,tra l'altro,partecipa indirettamente alla As Roma attraverso il 5% di Roma2000. L'Immobiliare Patetta controlla direttamente la Compagnia Fondiaria Romana, che č entrata a far parte del gruppo nel 2004.La CFR č proprietaria del terreno di Torrevecchia che il 12 aprile scorso il Consiglio Comunale di Roma ha deliberato di trasformare in un'area edificabile con una Cittadella dello Sport,portando il valore di quei 27 ettari da 6 a 85 milioni di euro. Sempre la CFR nel 2005 ha acquisito dalla As Roma per 10.000 euro la societā sportiva Torrevecchia, proprietaria di un complesso immobiliare nell'area suddetta.
Un'altra societā cardine del gruppo č la Fondiaria Lasa s.p.a. (che,tra l'altro, detiene il 30% di Roma2000,controllante della As Roma). La Fondiaria Lasa ha un patrimonio immobiliare rilevante,di cui fa parte la Borgo di Perolla s.r.l., che possiede,in provincia di Massa Marittima,un complesso immobiliare costituito da un opificio d'epoca e da una vasta area scoperta,destinata a diventare un centro turistico in corso di cessione per 16.000.000(mentre un altro polo turistico č in fase di realizzazione nel nuorese,a Budoni).
Una delle poche societā di questo comparto ad essere in attivo č la Infisser s.r.l., che possiede un complesso immobiliare tra Via di Boccea e Piazza Giureconsulti, affittato ad esercizi commerciali e clienti privati. Un altro complesso immobiliare, questa volta in Via Panisperna, č gestito dalla Societā Veronese Gestione Compravendita Immobili s.r.l., mentre all'Argentario c'č l'Hotel a cinque stelle Filippo II,che faceva parte del patrimonio di Genghini, poi rilevato da Franco Sensi al fallimento.
In via di perfezionamento, da parte della Santa Rosa sas, la cessione di un terreno con annesso fabbricato a nord di Roma, a La Storta, mentre non risulta in vendita da parte della Campo di Fiori sas, il terreno con relativo immobile a Santa Marinella dove la famiglia Sensi spesso trascorre dei periodi di villeggiatura.

Il comparto petrolifero E' il cuore dell'Impero costruito da Franco Sensi con una vita di lavoro. Il deposito, lo stoccaggio e la movimentazione del petrolio. Due i quartier generali: uno,storico, a Civitavecchia e uno in Calabria. Il primo viene confermato e rilanciato con una novitā:nella Compagnia del Porto di Civitavecchia spa,Italpetroli č passata dal 65 al 10% in seguito ad un aumento di capitale del 12 aprile 2006(lo stesso giorno in cui il Campidoglio varava Torrevecchia). L'aumento di capitale di 20.000.000 di euro č stato sottoscritto, in gran parte, da un nuovo socio, la Terminal Etruria di Marcellino Gavio. Sarā Gavio a trovare le risorse finanziarie sufficienti per realizzare un progetto che giā dal nome dā l'idea della sua importanza strategica:la Darsena Energetico Grandi Masse del porto di Civitavecchia.
Intanto,in Calabria,sembra essersi sbloccata l'annosa vicenda della realizzazione di un deposito costiero di olii minerali davanti al porto di Gioia Tauro. Dal 1995 che se ne parla,i lavori sono stati interrotti decine di volte,i progetti aggiornati,i permessi negati, e tanti soldi sono stati sprecati. Alla data della redazione del "Piano 2006-2015" mancava solo un nulla-osta del Ministero delle Attivitā Produttive per chiudere la faccenda.

Altre societā Del gruppo,nel 2005,facevano parte il Castello di Beldiletto, nel Comune di Pievebovigliana, a Macerata;un'ex sala cinematografica a Via Baldo degli Ubaldi,in corso di cessione;una societā di prodotti alimentari surgelati da forno,in corso di cessione;l'Hotel Sunbay Park di Civitavecchia la cui societā,la Riviera del Tirreno s.r.l.,č stata ceduta a terzi.

La As Roma In questo contesto di faticoso risanamento, la As Roma č una delle societā che stanno dando le maggiori soddisfazioni alla famiglia e,dalla quale, č lecito attendersi la maggiore redditivitā. Non si spiegherebbe altrimenti la perizia del Professor Marco Lacchini,oggi Presidente del collegio sindacale del Club,che ha autorizzato Roma2000 a non svalutare "il valore di carico" delle azioni giallorosse(64.000.000 di euro)nonostante il modesto valore di Borsa.
Nel Piano c'č anche spazio per una riflessione sulla affannosa ricerca di uno Sponsor di maglia, che manca dal 30 giugno 2005. Vi č detto che la As Roma ha dato mandato a societā internazionali di primaria importanza di valutare il valore di un abbinamento con la As Roma, e che tutti hanno confermato la validit di una politica che dice "meglio niente che pochi"(soldi).
Ma il cuore del discorso č un altro: č il fatto che le giovani Sensi - Rosella, Maria Cristina e Silvia - sembrano intenzionate per il futuro a puntare forte sul club giallorosso che il papā rilevō nel 1993. Questo č chiarissimo nel "Piano 2006-2015" in cui il problema principale č ancora quello della riduzione del debito di Compagnia Italpetroli. Su questo una cosa va detta subito: nelle carte ufficiali del gruppo si parla di una cifra molto inferiore a quella indicata da alcune anticipazioni di stampa: si tratterebbe di 265.000.000 di euro. Su queste basi č stato rinegoziato con le banche un patto che,in 18 mesi,chiede altre dismissioni per ridurlo ad 85.000.000 di euro. Molti pensavano che la famiglia Sensi avrebbe scelto di tenersi petrolio ed immobili, cedendo la Roma con la Cittadella dello Sport di Torrevecchia. E invece no. Le sorelle Sensi puntano ancora forte sul petrolio: rinnovo dei contratti per i depositi, sviluppo del business dei bitumi, riorganizzazione delle societā di Civitavecchia e della Calabria. Ma per le cessioni parlano solo del comparto immobiliare: "nel breve termine per un valore complessivo di 200.000.000 di euro".
Questo piano dovrebbe consentire,a partire dal 2010, "Interventi di ricapitalizzazione sulla capogruppo e su Roma2000",ovvero sulla As Roma. E se i Sensi pensano alla As Roma fra quattro anni, vuol dire che la cessione č tutt'altro che in vista.


Riccardo Luna

Nirvana
06-10-06, 19:24
fonte?

Rodolfo (POL)
06-10-06, 19:57
Il Romanista