PDA

Visualizza Versione Completa : Servitù militari ed altro



sa socca
13-10-06, 20:52
Mi sembra assolutamente necessario dare spazio a questo documento predisposto dal Comitato Sardo "Gettiamo le Basi". Le cose che vengono denunciate sono della massima gravità e la dicono lunga sulle reali intenzioni dell'attuale governo dello stato italiano a proposito della dismissione delle basi e dei poligoni militari in Sardegna.
Ciò a ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la politica italiana rimane ambigua, e per i Sardi dannosa per definizione, qualsiasi sia il colore politico del governo....

(icevuto in data 12/10/2006)

----------------------------------------------- @ ---------------------------------------------


Sardegna paradiso di guerra, il nuovo/vecchio corso politico.



"Non nelle intenzioni della Difesa abbandonare il poligono Salto di Quirra e su questo c'è un accordo con la Regione Sardegna; anzi è interesse della Difesa trovare compensazioni adeguate ( alias +affitti poligono e +sconti sull'acquisto dei gioiellini da guerra) e fare investimenti nel poligono" EmidioCasula, sottosegretario alla Difesa Esultano gli "amministratori volanti" del territorio devastato che, spensierati, hanno trascorso la primavera in tour turistici in elicottero, gentilmente offerti a piene mani anche alle scolaresche dal Comando del Poligono Interforze Salto di Quirra nell'ambito dell'intensa campagna di promozione del nuovo look militare: "Il poligono di Perdasdefogu diventa un polo culturale" (La Nuova 28/6/06).
Silenzio da parte di tutte le istituzioni sulla devastazione sanitaria descritta e quantificata, ma non spiegata, nella recente indagine epidemiologica strappata alla Regione dopo 5 anni di ostinate lotte popolari.

A fine settembre, quasi contemporaneamente all'annuncio del potenziamento del poligono della morte, la stampa informa laconicamente della ritrovata armonia Regione -Stato e della FINE della RESISTENZA PASSIVA, proclamata dal Governatore Soru nel maggio 2005 (in atto in sede CoMiPa fin dal 2002 nonostante le Giunte di destra Pili e Masala).
Con il placet della Regione, la Sardegna riacquista il ruolo eterodiretto di "madre di tutte le guerre", teatro di sperimentazioni e collaudo di ordigni bellici, lugubre palestra in cui si affinano armi e tecniche di morte, campo di battaglia permanente a disposizione di truppe e multinazionali delle armi di mezzo mondo.

Soru e Parisi concordano: " La mancata effettuazione dell'attività sui poligoni sardi potrebbe impedire l'attuazione dei programmi addestrativi militari particolarmente importanti in relazione agli impegni in Libano del contingente italiano in missione di Pace" E' una ben strana "missione di pace" una spedizione armata che ha bisogno delle oscure sperimentazioni e delle imponenti manovre di guerra che martirizzano la Sardegna, per di più condotte con la partecipazione di Israele, l'alleato militare nei cui confronti, contradditoriamente, l'Italia sostiene di svolgere in Libano un ruolo d'interposizione "super partes".

Comitato sardo Gettiamo le Basi
tel 070823498 3386132753
var aa=new Array(); aa=document.getElementsByTagName("a"); if(aa!=null){ for(i = 0; i

sa socca
17-12-06, 12:33
MARIELLA CAO, del Comitato sardo Gettiamo le Basi, mi ha spedito questi documenti che non possono che essere motivo di soddisfazione per il PSd'Az, che ha contribuito fortemente alla battaglia per la bonifica dei poligoni sardi e più in generale per la "bonifica" della Sardegna dalle servitù militari.



13-12-06 FINANZIARIA: BULGARELLI (VERDI), "BENE INTERVENTI PER ASSISTENZA MILITARI MALATI E BONIFICA AREE POLIGONI".

Assorbiti nel maxiemendamento alla finanziaria due emendamenti del senatore dei "Verdi-Pdci" che prevedono stanziamenti per il personale militare e civile affetto da gravi patologie e uno stanziamento per la bonifica delle aree sedi di poligoni militari.

"Penso che il recepimento da parte del governo di un emendamento a mia prima firma, che prevede la spesa di 10 milioni di euro nell'anno 2007 per interventi a favore di personale civile e militare colpito da neoplasie maligne (derivanti dall'esposizione a elementi radioattivi come l'uranio impoverito e alle nanoparticelle generate dalla fusione di munizionamenti o materiali esplosivi) sia una prima piccola vittoria perch鬠per la prima volta, viene istituito un apposito fondo". Così in una nota il senatore dei "Verdi-Pdci" Mauro Bulgarelli, che spiega: "l'emendamento è pensato sia per il personale civile e militare impegnato nelle missioni internazionali che per le popolazioni abitanti in aree ospitanti o adiacenti poligoni militari nei quali siano sperimentati munizionamenti e sistemi di armamento, e rappresenta un primo risarcimento, morale e materiale, alle tante vittime di questi anni. Se questa piccola vittoria è stata possibile, lo si deve soprattutto all'instancabile attivitࠤi denuncia di coloro che si sono ammalati e dei loro familiari -tra i quali voglio ricordare le famiglie Melis e Pilloni, con cui sono stato in particolare contatto- e di associazioni come "Gettiamo le basi". Il secondo emendamento recepito -continua il senatore dei Verdi- prevede che una quota delle risorse stanziate, nell'ambito del bilancio dello stato, a favore della ricerca nel settore militare, per un importo di 25 milioni di euro annui, sia destinata a interventi di bonifica ambientale e sanitaria di tutte quelle aree, sia dismesse che attive, ove insistano poligoni di tiro. In considerazione dell'alta concentrazione delle aree adibite a tale uso, l'emendamento interessa in primo luogo la regione Sardegna. Anche in questo caso viene sancito per la prima volta un principio importante, e cioè che i soldi destinati al comparto della difesa possono essere destinati anche al recupero del territorio, nella prospettiva del suo pieno godimento da parte della popolazione. Questo -conclude Bulgarelli- non è che il primo passo; ora si tratta di rimboccarsi le maniche per indirizzare in modo congruo questi finanziamenti e, personalmente, mi ripropongo di lavorare con i familiari e le associazioni per raccogliere tutta la documentazione sulle tante vittime di questi anni. "

Roma, 13/12/06



15-12-06 FINANZIARIA: BULGARELLI (VERDI), "SU V ITTIME URANIO IMPOVERITO BASTA POLEMICHE E INIZIAMO A LAVORARE".
"Non so come sia accaduto che il riferimento diretto all'uranio sia sparito dal testo dell'emendamento a mia prima firma; bisognerebbe chiederlo a chi è stato artefice della sparizione e io non so chi sia. È un fatto spiacevole, ma ora abbiamo comunque un primo piccolo fondo che bisogna utilizzare nella maniera più congrua, iniziando, fin da gennaio, col risarcire le prime vittime dell'uranio impoverito". Così il senatore dei "Verdi-Pdci" Mauro Bulgarelli, firmatario dell'emendamento, assorbito nel maximendamento del governo, il cui testo è stato modificato in extremis. "Vorrei ricordare che oltre a questo primo emendamento, che stanzia 10 milioni di euro, ne è stato recepito un secondo che assegna 25 milioni di euro annui per la bonifica delle aree sede di poligoni militari; dunque -continua Bulgarelli- abbiamo aperto due primi capitoli di spesa e sancito il principio che i fondi destinati alla difesa possono essere utilizzati anche per l'assistenza di militari e civili e per la tutela del territorio e della popolazione. Se a questo aggiungiamo anche il varo imminente della commissione uranio impoverito, non mi sembra che quanto ottenuto sia esattamente poco cosa. Ora bisogna utilizzare al meglio queste opportunità e battersi innanzitutto perché le vittime abbiano giustizia. Proprio per questo, il rischio di polemiche ex post è che si speculi su persone o gravemente ammalate o purtroppo scomparse e questo -conclude il senatore dei Verdi- mi sembrerebbe davvero di cattivo gusto".
Roma, 15/12/06
16-12-06 ************************
Comitato sardo Gettiamo le Basi

Adesso bisogna veramente darsi da fare per:
* attivare le richieste di risarcimento delle vittime che abitano nelle zone coinvolte dal poligono della morte Salto di Quirra, Capo Teulada e La Maddalena. Due maddalenini hanno da tempo avviato l'iter di denuncia contro gli Usa ritenuti responsabili del cancro che li ha colpiti. A Quirra i malati e i familiari delle persone uccise da tumori sono stati ridotti al silenzio, sommersi dal mare di fango di una martellante campagna di insinuazioni e accuse infamanti (speculare sulla malattia e la morte per vendere servizi ai giornali, essere manovrati da sconosciute e potenti lobby internazionali portatrici di "oscuri interessi", infangare per "oscuri motivi" la buona reputazione del paese, far scappare i turisti, distruggere economia e prospettive di sviluppo del territorio ecc ecc).

* Esigere l'avvio di una bonifica seria che non può che effettuarsi "a poligono spento", quindi, sospendendo tutte le attività di sperimentazione e addestramento. Tempi standard di bonifica previsti dagli Usa e confermati da vari esperti con riferimento a C.Teulada : 15-30 anni.

* Esigere che il Governo avvii la trattativa con gli Usa per la decontaminazione e il ripristino ambientale dell'arcipelago di La Maddalena. Il ministro Parisi, indifferente ai dati inquietanti delle patologie che flagellano La Maddalena (dati documentati dall'indagine epidemiologica reperibile in www.regionesardegna.it (http://www.regionesardegna.it/) sezione sanità) assicura che il sito è pulito e il problema della bonifica è campato in aria. La classe politica sarda - parlamentari, Governatore, sindaci, partiti - tace: non bisogna spaventare il mondo del businness che sta allungando le mani sull'arcipelago.

var aa=new Array(); aa=document.getElementsByTagName("a"); if(aa!=null){ for(i = 0; i

Natzionalista
18-12-06, 07:56
Soru e Parisi concordano: " La mancata effettuazione dell'attività sui poligoni sardi potrebbe impedire l'attuazione dei programmi addestrativi militari particolarmente importanti in relazione agli impegni in Libano del contingente italiano in missione di Pace" E' una ben strana "missione di pace" una spedizione armata che ha bisogno delle oscure sperimentazioni e delle imponenti manovre di guerra che martirizzano la Sardegna, per di più condotte con la partecipazione di Israele, l'alleato militare nei cui confronti, contradditoriamente, l'Italia sostiene di svolgere in Libano un ruolo d'interposizione "super partes".


Non sono d'accordo con questa impostazione, completamente propagandistica.
Nè con Soru, nè con il Comitato.
In Libano non c'è NESSUNA attività bellica in corso da parte degli italiani, almeno fino ad oggi.
L'esercito italiano è già operativamente in grado di addestrare le truppe regolari Libanesi così come già avviene/avvenuto in altre parti del mondo, Iraq, Balcani, etc.
Non si vede quindi l'esigenza di utilizzare la Sardegna per chissà quali addestramenti.
Ma non ci sono "misteriose o occulte" manovre militari in corso, nè vi è motivo per cui dovrebbero essere eseguite, i motivi per cui Hizbollah non viene disarmato sono molto complessi e pregiudicano di conseguenza l'attività militare dell'Unifil che si limita a compiti di polizia ed intelligence e nulla di più.
L'Unifil non rischierà una guerra civile imbarcandosi in qualche sedicente "operazione militare" venendone travolta, al contrario, a livello politico si stà giustamente tentando una soluzione diplomatica, grazie anche all'intervento della Lega Araba.
Roma non è interessata a "guerre" o instabilità poichè Beirut, Damasco e Teheran sono i primi partner economici della regione.
Non c'è nessun asse "ideologico" con Israele.
I fatti e la realtà, non suffragano i timori di questo comunicato del comitato. Con questa linea pseudo-pacifista ad oltranza non si produrrano mai seri contenuti politici per contrastare efficacemente il problema delle servitù. La classica contrapposizione "pacifisti-sistema guerrafondaio".
Non sono neppure suffragate le teorie politiche di Soru, il quale pende dalle "disinteressate" labbra di Parisi: Il ministero della Difesa sà bene che non c'è bisogno della Sardegna, ma hanno solo bisogno di lasciarci le basi sullo stomaco.
Se possibile da gennaio su URN Observer TV pubblicheremo immagini inedite da Beirut.

Lutzianu
18-12-06, 12:06
la domanda rimane sempre la stessa.
"gettiamo le basi", si va bene, ma per cosa?

sa socca
18-12-06, 21:04
x Patriot

.........Non sono d'accordo con questa impostazione, completamente propagandistica.
Nè con Soru, nè con il Comitato..........

.........In Libano non c'è NESSUNA attività bellica in corso da parte degli italiani, almeno fino ad oggi.
Non si vede quindi l'esigenza di utilizzare la Sardegna per chissà quali addestramenti.........

.........Non c'è nessun asse "ideologico" con Israele.
I fatti e la realtà, non suffragano i timori di questo comunicato del comitato. Con questa linea pseudo-pacifista ad oltranza non si produrrano mai seri contenuti politici per contrastare efficacemente il problema delle servitù.........

E' vero. Al momento in Libano il contingente italiano non è impegnato in attività belliche, ma piuttosto in una attività di controllo del territorio lasciando all'esercito locale ogni operazione atta ad impedire contrabbando d'armi e disarmo delle fazioni.
Ma che si tratti di una situazione soggetta a rapidi mutamenti è dimostrato dal fatto che il contingente francese abbia dovuto minacciare in diverse occasioni l'abbattimento degli aerei israeliani che continuamente violano, insieme con lo spazio aereo libanese, la risoluzione ONU che ne vieta il sorvolo da parte di jet militari non autorizzati.
Ci sono poi altre cose che spiegano meglio le parole di Soru e Parisi. Il fatto ad esempio che all'interno del poligono di Teulada sia in via di completamento, ma più probabilmente in corso di utilizzazione, un villaggio in muratura con caratteristiche tipiche mediorientali, comprendente parecchie decine di edifici (case, scuole, moschee ecc....) adatto ad addestrare i militari italiani (e non) che dovranno poi operare in un ambiente arabo.
A Decimomannu, si addestrano con cadenza annuale i Jet israeliani che utilizzano il poligono di capo frasca.
Al PISQ di Perdasdefogu e a Capo San Lorenzo son passati e passano, in addestramento, ma soprattutto per assistere alle prove sperimentali di nuove armi da acquistare, se non addirittura per collaudarne direttamente, militari e tecnici di paesi nordafricani, mediorientali e asiatici oltre, naturalmente agli europei.
Solo in parte è dato di sapere cosa esattamente venga collaudato, e gli scopi esatti della sperimentazione.. Nuovi missili di tutti i tipi, dagli antiaerei ai motori dei missili ESA, e poi nuovi sistemi di artiglieria, l'integrazione dell'armamento in nuovi aerei da combattimento ecc..ecc.. Vengono anche effettuate sperimentazioni su tubazioni a pressione per impianti industriali civili.
Quanto denunciato dal "Comitato gettiamo le basi" non è quindi gratuita propaganda antimilitarista. Probabilmente il Comitato ha commesso in passato degli errori, come quando ha preteso di individuare nell'uranio impoverito la causa di tutti i mali. Errore peraltro generalizzato e che ha permesso ai militari, in presenza di indagini scientifico-sanitarie parziali e inconcludenti di affermare la completa estraneità della difesa al problema.
Gli studi della Regione, i primi condotti obbiettivamente dopo tante inchieste e indagini fasulle, hanno più di recente evidenziato fatti inconfutabili come il numero abnorme di casi di linfomi e tumori attorno alle installazioni di S.to Stefano, Teulada e Salto di Quirra. E' anche vero che ad oggi non esistono certezze nel rapportare le malattie a specifiche cause. I militari, per conto loro, hanno sempre respinto la possibilità che esistesse un legame tra poligoni e decessi, e di conseguenza non hanno mai fatto nulla per chiarire davvero la situazione. Di recente però hanno dovuto riconoscere la causa di servizio per alcuni dei casi di morte.

X Lutzianu

.......la domanda rimane sempre la stessa.
"gettiamo le basi", si va bene, ma per cosa?....

Il comitato Gettiamo Le Basi non è una associazione o movimento Indipendentista e Sardista. Semplicemente è una organizzazione che domanda con forza e insistenza da anni lo smantellamento delle basi e delle infrastrutture militari in Sardegna, vedendo in questa presenza oltre che una imposizione intollerabile anche una fonte di rischio e pericolo continui. Già per questo motivo credo che possiamo fare della strada insieme, dato che siamo stati e siamo disponibili a farne con chi con noi condivide assai di meno.

Natzionalista
19-12-06, 00:23
Ma vedi, questa tua precisazione non si discosta dalla mia posizione.
Condivido per buona parte.
OGNI giorno Israele sorvola il Libano ed ogni giorno la Francia è stata vicina a bombardare i jet israeliani.
In politica estera infatti non conta chi si addestra quì piuttosto che là, non esistono amici ma collaboratori.
Per gli addestramenti l'Italia è alleata di Israele, così come la Francia, per la partnership economica, l'Italia e sopratutto la Francia sono con la Siria e l'Iran, e sono disposti a mettersi di traverso ad Israele se questi inficierà i loro interessi, questi sono i fatti.
Prodi poco tempo fa, ha persino venduto missili terra-aria al governo Siniora MENTRE vi erano ancora i ministri sciiti di Hezbollah.
Dopo, Teheran ha capito che Francia e Italia sono i loro "scudi umani" d'interposizione con i sionisti ed hanno alzato la posta da 18 giorni per incrinare il governo libanese (che potrebbe crollare) PER aumentare la loro influenza politica sulle istituzioni.
Inoltre tutti devono sorridere agli USA che con Israele puntano a destabilizzare l'Iran.
Roma e Parigi non si stanno preparando perchè con Israele devono fare guerra all'Iran, ma si stanno preparando perchè temono che USA ed Israele lancino un'attacco su Teheran nei prossimi tempi ed usino Beirut come miccia politica per avviare il processo. Quindi italia e francia devono capire come agire nel quadro dell'UN ed allo stesso tempo tutelare gli interessi reciproci. Dove passano i milioni di dollari di Teheran a Hizbollah? Anche nelle banche francesi. Ecco perchè ho detto che non c'è nessun asse in (e per il) M.O. tra italia e Tel Aviv.
Poi Chirac e D'Alema possono anche dire che Ahmadinejah è riprovevole con la sua negazione dell'olocausto....se si può permettere certi lussi è anche grazie a questi ipocriti.
Gli addestramenti sul nostro suolo non significano nulla, essere alleati oggi in uno scenario non significa che non ci si possa scontrare in un'altro. Vedi ad esempio l'italia alleata con la Cina in certi campi ma in Nigeria Pechino finanzia i ribelli contro l'ENI per prenderne il posto e sopperire al suo fabbisogno energetico. Gli esperimenti gli italiani possono farli altrove, Parisi la vada a raccontare a qualcun'altro la storiella, non ai Sardi.
Contestavo "la sensazionale denuncia" del comitato.
In buona sostanza il comunicato ci ha "informati" che nelle basi faranno esperimenti militari....bella scoperta....grande soffiata...
E cosa dovrebbero fare in una base militare? Crepes alla nutella?
C'è un problema di salute? Benissimo, di queste cose bisogna occuparsi maggiormente, non dell'acqua calda o del travestitismo pacifista.

Ciao

sa socca
19-12-06, 16:20
X Patriot

E come se si discosta da ciò che dici tu....... Tu tendi in sostanza a giustificare (per quanto non a condividere...spero!) le conseguenze del comportamento cerchiobottista della politica italiana in sede mediorientale che si riverbera malamente sul territorio sardo. Politica che certamente porta dei vantaggi alla bilancia commmerciale di roma in termini di vendita d'armi e locazione di poligoni, ma impedisce ai sardi di esser padroni davvero del loro territorio.

Il pacifismo sincero o fasullo di certi movimenti quì non c'entra per niente, e non mi sembra necessario scomodare l'assetto geostrategico mondiale per giustificare la presenza da noi di basi di ogni tipo e vincoli e servitu militari. La Sardegna, per quanto riguarda queste installazioni ed ogni tipo di esercitazione, non è affatto indispensabile e lo dimostra l'utilizzazione recente da parte delle forze armate italiane di aree vaste e disabitate dei paesi baltici, dell'Ungheria e della Polonia.
Il tutto ovviamente in cambio di somme ben diverse da quelle miserabili pagate tardi e male ai Sardi.
Ma va bene così! La Sardegna non deve richiedere la monetizzazione del disturbo subìto. I sardi che lo fanno sono solo delle pecore autocolonizzate. Deve invece pretendere l'allontanamento di basi, vincoli, servitù e quant'altro azzerando occasioni di pericolo e rischio certamente non voluti. Il tutto contestualmente alla bonifica delle aree smilitarizzate.

In quest'ottica, che dev'essere comune ai Sardi onesti, la presenza di movimenti e comitati di diversa ispirazione, che INCONDIZIONATAMENTE richiedono le stesse cose, non può che far piacere a chi all'indipendenza ci crede davvero.
Anche questo può essere un passo importante per ridurre distanze con chi non la pensa esattamente come noi ma dimostra sicuramente onestà intellettuale e indipendenza di pensiero rispetto alle forze politiche italianiste.

Per questo servirebbe una dose di chiarezza maggiore, cosa che spesso manca.....

Natzionalista
19-12-06, 18:05
La Sardegna, per quanto riguarda queste installazioni ed ogni tipo di esercitazione, non è affatto indispensabile e lo dimostra l'utilizzazione recente da parte delle forze armate italiane di aree vaste e disabitate dei paesi baltici, dell'Ungheria e della Polonia.

L'ho ripetuto 2 volte.
Sono d'accordo.
Ma come dicevo, sostenere l'allontanamento delle basi militari per via dell'uso militare che se ne fa mi sembra una motivazione inconsistente, acqua calda insomma.

sa socca
19-12-06, 21:12
L'ho ripetuto 2 volte.
Sono d'accordo.
Ma come dicevo, sostenere l'allontanamento delle basi militari per via dell'uso militare che se ne fa mi sembra una motivazione inconsistente, acqua calda insomma.

Incomincio a non capire. E questa affermazione retorica chi l'avrebbe fatta?
Io, no certamente.... E neppure i movimenti che vogliono veder fuori dalla Sardegna le installazioni militari, a quanto mi risulta.

Natzionalista
20-12-06, 01:08
E' una ben strana "missione di pace" una spedizione armata che ha bisogno delle oscure sperimentazioni e delle imponenti manovre di guerra che martirizzano la Sardegna, per di più condotte con la partecipazione di Israele, l'alleato militare nei cui confronti, contradditoriamente, l'Italia sostiene di svolgere in Libano un ruolo d'interposizione "super partes".



Parlavo di questa impostazione.



Alquanto politica per un comitato non-antimilitarista.
Comunque concordo con te, bisogna tenere unite le posizioni anti-basi, di qualsiasi provenienza siano.

Natzionalista
15-01-07, 20:29
In tema Libano, il nostro servizio esclusivo realizzato a Beirut:
Clicca (http://www.urn-indipendentzia.com/URN%20Esteri%20-%20Speciale%20Libano.html)

Repubblica
16-01-07, 12:14
CAGLIARI - Un ordigno esplosivo è stato disinnescato dagli artificieri dei Carabinieri davanti all'abitazione cagliaritana del sottosegretario alla Difesa Emidio Casula, con delega alle servitù militari in Sardegna. L'ordigno esplosivo è stato scoperto dai Carabinieri della scorta andati a prendere l'uomo politico per accompagnarlo a Roma.

Un sacchetto come quelli usati per la nettezza urbana ha insospettito i militari, che hanno fatto intervenire gli artificieri. Sotto l'involucro di plastica, gli specialisti hanno trovato due lastre metalliche fissate intorno ad un tubo pieno di esplosivo, forse gelatina. Il tutto era innescato, secondo quanto è stato possibile apprendere, con un detonatore elettrico collegato ad un timer.

Sono in corso gli esami per accertare per che ora era stato programmato il timer e se la bomba poteva esplodere. I Carabinieri, in attesa della conclusione degli esami tecnici non escludono alcuna possibilità, compresa quella di un atto intimidatorio nei confronti del sottosegretario Emidio Casula. Proprio in queste settimane, Casula sta gestendo il difficile rapporto con l'amministrazione regionale sul tema della presenza militare nell'isola.

Il sottosegretario, in particolare, sta conducendo un'indagine conoscitiva voluta dal Governo nel tentativo di ridurre la pressione delle servitù militari in Sardegna, sulla quale gravano 24 mila dei 40 mila ettari di Demanio militare italiano.

Davide Nurra
16-01-07, 13:01
CAGLIARI - Un ordigno esplosivo è stato disinnescato dagli artificieri dei Carabinieri davanti all'abitazione cagliaritana del sottosegretario alla Difesa Emidio Casula, con delega alle servitù militari in Sardegna. L'ordigno esplosivo è stato scoperto dai Carabinieri della scorta andati a prendere l'uomo politico per accompagnarlo a Roma.

Un sacchetto come quelli usati per la nettezza urbana ha insospettito i militari, che hanno fatto intervenire gli artificieri. Sotto l'involucro di plastica, gli specialisti hanno trovato due lastre metalliche fissate intorno ad un tubo pieno di esplosivo, forse gelatina. Il tutto era innescato, secondo quanto è stato possibile apprendere, con un detonatore elettrico collegato ad un timer.

Sono in corso gli esami per accertare per che ora era stato programmato il timer e se la bomba poteva esplodere. I Carabinieri, in attesa della conclusione degli esami tecnici non escludono alcuna possibilità, compresa quella di un atto intimidatorio nei confronti del sottosegretario Emidio Casula. Proprio in queste settimane, Casula sta gestendo il difficile rapporto con l'amministrazione regionale sul tema della presenza militare nell'isola.

Il sottosegretario, in particolare, sta conducendo un'indagine conoscitiva voluta dal Governo nel tentativo di ridurre la pressione delle servitù militari in Sardegna, sulla quale gravano 24 mila dei 40 mila ettari di Demanio militare italiano.

Se c'è un impegno di Casula per ridurre la presenza militare nell'isola, gli autori di questo attentato vanno ricercati tra quanti vogliono le basi militari in Sardegna.

Sento puzza di bruciato.

Siamo forse in presenza di un nuovo tipo di terrorismo lealista e unionista (magari nato in ambienti vicini alle F.A.) creato ad arte per delegittimare l'azione politica pacifica e non violenta di chi contrasta la presenza delle basi militari?

Il dubbio è lecito.

Natzionalista
16-01-07, 16:07
Se c'è un impegno di Casula per ridurre la presenza militare nell'isola, gli autori di questo attentato vanno ricercati tra quanti vogliono le basi militari in Sardegna.

Sento puzza di bruciato.

Siamo forse in presenza di un nuovo tipo di terrorismo lealista e unionista (magari nato in ambienti vicini alle F.A.) creato ad arte per delegittimare l'azione politica pacifica e non violenta di chi contrasta la presenza delle basi militari?

Il dubbio è lecito.

In genere in politica è il contrario, dovrebbe rafforzarsi adesso la posizione di Casula.
Naturalmente in Sardegna non si capisce mai però dove alla fine si vada a parare...

sa socca
08-02-07, 16:30
Il Comitato Sardo "Gettiamo le Basi" ha inviato questo volantino il cui contenuto possiamo condividere o meno, a seconda delle diverse sensibilità dei Sardisti, e soprattutto di quelle che consideriamo le vere priorità del nostro agire.
Resta il fatto che la presenza di uno slogan che ci rappresenta in pieno, come " Per il diritto di scelta delle popolazioni sul proprio territorio", non può lasciarci indifferenti e merita già di per se la pubblicazione.


ALESSANDRIA rilancia la lotta della Sardegna contro le basi della guerra e promuove "GEMELLAGGI DI RESISTENZA"
SARDEGNA: manifestazione a Cagliari in contemporanea alla manifestazione di Vicenza del 17/2. Riunione operativa venerdì 9 ore 18,30 via Lanusei 19A Cagliari.

*************volantino della RETE CONTRO LA GUERRA di ALESSANDRIA*******

<DIV><FONT face=Arial size=2>
<B><SPAN style="FONT-SIZE: 40pt; FONT-FAMILY: 'Matisse ITC'; LETTER-SPACING: 2pt; mso-bidi-font-size: 28.0pt">NO ALLE BASI NO ALLA GUERRA

sa socca
08-02-07, 22:05
spedizione corretta


ALESSANDRIA rilancia la lotta della Sardegna contro le basi della guerra e promuove "GEMELLAGGI DI RESISTENZA"
SARDEGNA: manifestazione a Cagliari in contemporanea alla manifestazione di Vicenza del 17/2. Riunione operativa venerdì 9 ore 18,30 via Lanusei 19A Cagliari.


*************volantino della RETE CONTRO LA GUERRA di ALESSANDRIA*******




NO ALLE BASI, NO ALLA GUERRA
NE' A VICENZA, NE' ALTROVE



Per il diritto di scelta delle popolazioni sul proprio territorio
per la pace e per la qualità della vita
contro ogni guerra e ogni missione militare


Vicenza come cuore e cervello della risposta bellica di pronto intervento sull'intero scacchiere mediorientale, Iraq e Afghanistan inclusi. A Vicenza, nel cuore della città, alla caserma Ederle, dove sono già in sei mila, un'intera nuova base sarebbe da costruire nell'area dell'aeroporto Dal Molin.
A 1300 metri da Piazza dei Signori e dalla Basilica Palladiana. Prima tranche entro il 2007,a pieno regime entro il 2010. Il 67% dei cittadini dice no e costituisce un presidio permanente a difesa del proprio territorio, e della pace nel mondo. DAL MOLIN, QUIRRA, TEULADA, SIGONELLA :
depositi di almeno 90 ordigni nucleari made in USA, COLONIE ITALIANE DELLA GUERRA GLOBALE PERMANENTE, ovvero LA GUERRA IN CASA NOSTRA.


8 FEBBRAIO ORE 21.00

Sala circoscrizione Nord


Viale Teresa Michel 17
ALESSANDRIA


DIBATTITO/ASSEMBLEA PUBBLICA


Interverranno ospiti del comitato “no al dalmolin” (Vicenza),
comitati notav (Valsusa), comitato “gettiamo le basi” (sardegna)

RETECONTROLAGUERRA

Kornus
09-02-07, 14:02
spedizione corretta


ALESSANDRIA rilancia la lotta della Sardegna contro le basi della guerra e promuove "GEMELLAGGI DI RESISTENZA"
SARDEGNA: manifestazione a Cagliari in contemporanea alla manifestazione di Vicenza del 17/2. Riunione operativa venerdì 9 ore 18,30 via Lanusei 19A Cagliari.


*************volantino della RETE CONTRO LA GUERRA di ALESSANDRIA*******




NO ALLE BASI, NO ALLA GUERRA
NE' A VICENZA, NE' ALTROVE



Per il diritto di scelta delle popolazioni sul proprio territorio
per la pace e per la qualità della vita
contro ogni guerra e ogni missione militare


Vicenza come cuore e cervello della risposta bellica di pronto intervento sull'intero scacchiere mediorientale, Iraq e Afghanistan inclusi. A Vicenza, nel cuore della città, alla caserma Ederle, dove sono già in sei mila, un'intera nuova base sarebbe da costruire nell'area dell'aeroporto Dal Molin.
A 1300 metri da Piazza dei Signori e dalla Basilica Palladiana. Prima tranche entro il 2007,a pieno regime entro il 2010. Il 67% dei cittadini dice no e costituisce un presidio permanente a difesa del proprio territorio, e della pace nel mondo. DAL MOLIN, QUIRRA, TEULADA, SIGONELLA :
depositi di almeno 90 ordigni nucleari made in USA, COLONIE ITALIANE DELLA GUERRA GLOBALE PERMANENTE, ovvero LA GUERRA IN CASA NOSTRA.


8 FEBBRAIO ORE 21.00

Sala circoscrizione Nord


Viale Teresa Michel 17
ALESSANDRIA


DIBATTITO/ASSEMBLEA PUBBLICA


Interverranno ospiti del comitato “no al dalmolin” (Vicenza),
comitati notav (Valsusa), comitato “gettiamo le basi” (sardegna)

RETECONTROLAGUERRA


Colonie italiane degli USA???????
O colonie Sarde dell'itaglia??

Italia=USA!:mad:

sa socca
09-02-07, 16:10
Colonie italiane degli USA???????
O colonie Sarde dell'itaglia??

Italia=USA!:mad:



O Kornus, ma non la conosci qualche bella ragazza che abbia una sorella, che ce ne usciamo assieme?

Il manifestino è del Comitato, mica l'ho scritto io....

liberatemi
10-02-07, 10:59
si alla pace

sa socca
14-02-07, 09:28
dal forum "Comunismo e Nazionalitarismo"


"Le basi? Ci costano 366 milioni di dollari"




Anna Cirillo
Tre milioni li paghiamo cash, gli altri sono agevolazioni agli americani.
Dario Fo, perché è contrario alla base Usa di Vicenza?
«In Italia le installazioni americane sono 113, di cui 8 basi. Il costo di stazionamento delle basi è per il 41 per cento a carico nostro. Paghiamo per averle, e tanto. Quanto esattamente lo sappiamo non grazie al nostro governo, ma all´ultimo rapporto ufficiale del Dipartimento della Difesa Usa, che è pubblico».
E che dicono gli Stati Uniti?
«Che il contributo annuale alla "difesa comune", versato dall´Italia agli Usa per le spese di stazionamento dei militari americani, è 366 milioni di dollari: 3 cash, gli altri con una serie di agevolazioni. Una cifra spaventosa. Di più pagano solo Giappone e Germania».
Gli italiani probabilmente non lo sanno.
«La disinformazione è totale, per questo sto organizzando uno spettacolo il 17 proprio a Vicenza. Quella base deve servire come piattaforma per eventuali nuove guerre, con un numero impressionante di carri armati, cannoni, razzi. Avrà il diritto a tenere testate atomiche, come già a Ghedi e Aviano. Ne doveva perlomeno discutere il Parlamento».
Lei pensa che il Parlamento avrebbe detto no?
«E se partiranno da lì per bombardare? Significa che noi, senza dichiarare guerra, siamo in guerra. E non mi si venga a dire che saremo noi a controllare. Ma dove? Gli americani fanno quello che vogliono, ce la ricordiamo la tragedia del Cermis. È una vera servitù militare, per non parlare della servitù pesante a cui è sottoposta la città, con una base a due chilometri, il traffico aereo, gli hangar, lo sconvolgimento del territorio, la richiesta abnorme di acqua. Gli americani richiedono 3,15 milioni di metri cubi di acqua l´anno: sono duemila e consumano quanto 30mila vicentini».
Ma veramente pensa che l´Italia possa fare a meno degli americani?
«Non è che dobbiamo dire di no agli americani, ma metterci nella stessa situazione di francesi, spagnoli, degli altri popoli europei. Vicenza diventerà la più importante base Usa in Europa. Non accetto questa servitù continua, che oltretutto è una spesa enorme».

sa socca
14-02-07, 09:44
Da "gettiamo le basi"






Gettiamo le Basi

fuori da Vicenza, fuori dalla Sardegna, fuori dalla Storia




CAGLIARI 17 febbraio ore 16,30 concentramento in Piazza Costituzione

(il corteo percorrerà le vie:Regina Margherita, Roma, Largo C.Felice, Manno, P.zza Costituzione)


La potente lotta di Vicenza unisce e rilancia la lotta di popolo dei vari pezzi d’Italia condannati a convivere con le basi della guerra, rende visibile la forza e lo spessore della consapevolezza che ripudiare la guerra comporta ripudiare le sue basi, i suoi poligoni, i suoi arsenali, le sue industrie di morte.
---- l Governo italiano, prono ai dicktat dell’alleato-padrone USA come tutti i suoi predecessori, ripropone a Vicenza la becera farsa giocata per oltre un trentennio a La Maddalena. Con l’ignobile scopo d’impedire che il “popolo sovrano” conosca gli accordi capestro rinnova il tradimento della Costituzione.
Art. 80 "Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica (..) o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze" Senza il minimo senso del ridicolo, l'insediamento delle basi Usa, da Vicenza a La Maddalena, è presentato come banale problema di natura urbanistica alieno alla politica e si gioca allo scaricabarile; le variazioni del territorio sono spacciate per semplice ampliamento o migliorie dell'esistente; gli oneri alle finanze, con un maldestro gioco di prestigio, diventano guadagni, mirabolanti opportunità d’affari, infiniti posti di lavoro.



Alcune cose che gli italiani non devono sapere:
oneri finanziari: 37-40% delle spese delle basi Usa è accollato al popolo italiano;
oneri annuali a carico del Comune:La Maddalena £ 1.768.000.000(studio'97)
oneri sanitari: La Maddalena + 177% di linfoma N.H, + 335% melanoma, +73,9 tumori emolinfatici.

oneri di bonifica e ripristino dei siti: a carico dell'inquinato;
Accordi Bilaterali segreti: è il vecchio, famigerato strumento in auge dagli anni 50 per eludere il controllo democratico e occultare alla popolazione i costi (politici, sociali, economici, ambientali, sanitari) che dovrà sostenere. Ancora non è dato sapere tempi, modalità, costi della bonifica della base atomica Usa di La Maddalena, sia nell’ipotesi di imminente smantellamento, sia nell'ipotesi che l'annunciata dismissione sia l’ennesima menzogna di Italia-Usa usata per narcotizzare il popolo sardo con la speranza che si attenui il clima rovente di ostilità contro tutte le basi militari tricolori e a stelle e strisce.
Il Parlamento, oggi come sempre, ben felice di essere scippato del suo diritto/dovere di ratificare o respingere i trattati impresentabili imposti dalla Potenza Padrona (Art.72), concorre a scippare il “popolo sovrano” del diritto di sapere. Nel furbesco tentativo di scovare una parvenza di legalità e al contempo evitare di entrare nel merito dei dicktat Usa per salvare la faccia con l'alleato/padrone' e l'elettorato, inscena in Aula “l'acceso dibattito” sul nulla. Sorretto dalle forze politiche di cui è espressione, senza conoscere, senza voler conoscere il contenuto dell'impegno capestro assunto da non si sa chi, depista l'attenzione su formule “approvazione/presa d'atto” coprendosi con la foglia di fico di un si/no/ni alle fumose relazioni-bignami offerte dal ministro di turno:
INVITIAMO il Parlamento al rispetto della legalità, a uno scatto di dignità:
* espleti il diritto/dovere di legiferare sul testo autentico dei fantomatici impegni Italia/Usa;
* si attivi per la DESECRETAZIONE e la DISDETTA degli accordi bilaterali segreti, incostituzionali, incompatibili con la linea politica del multilateralismo, incoerenti con l'inserimento dell'Italia nell'Europa.
Il possente NO DAL MOLIN di Vicenza amplifica la lotta per liberare la nostra isola dalla schiavitù militare, per riprenderci la sovranità sulla nostra terra, le nostre vite, il nostro futuro, consapevoli che liberando noi stessi contribuiamo a liberare l'Umanità dalla barbarie della guerra.
Alle trattative in atto tra i “governi amici” dell'Italia e della Regione sarda mirate al potenziamento del poligono della morte Salto di Quirra e al trasloco dei giochi di morte da un punto all'altro della Sardegna rispondiamo con la determinazione di sempre e con l'accresciuta forza che ci viene dal popolo in lotta di Vicenza:
VIA SUBITO DA QUIRRA, TEULADA, CAPO FRASCA, LA MADDALENA
DECONTAMINAZIONE

SUBITO di tutte le aree militari



Comitato sardo Gettiamo le Basi
tel 3386132753---070823498

sa socca
31-05-07, 21:37
Dunque, leggiamo.......
“ Il 24 maggio il ministro della Difesa Arturo Parisi ha ricevuto l’ingegnere Pier Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica, al quale ha segnalato l’interesse della Difesa alla realizzazione di una pista di volo nella piana sottostante il Monte Cardiga a sud di Perdasdefogu. L’esigenza di dotare il poligono interforze di Salto di Quirra (Pisq) di una pista di volo polifunzionale, individuata fin dal 2004, diventa sempre più urgente a fronte degli intensi e proficui programmi nazionali e internazionali di ricerca aeronautica e aerospaziale in cooperazione civile-militare che rafforzano il ruolo di eccellenza delle strutture del poligono sardo a livello europeo e mondiale e consolidano, esaltandone i contenuti tecnologici, i livelli occupazionali nell’area della Ogliastra.
Il presidente di Finmeccanica ha convenuto sulla importanza della installazione anche per l’industria nazionale e ha manifestato l’interesse di partecipare alla sua costruzione tramite apposita convenzione che ne consenta il futuro utilizzo comune. La Difesa potrà contribuire in forza delle autonome capacità dei propri gruppi genio campale, specializzati nella realizzazione di tali infrastrutture, mentre l’industria supporterà la fornitura dei materiali e dei compound impiantistici da porre in opera. L’intervento infrastrutturale verrà realizzato nel pieno rispetto della normativa tecnica e ambientale, minimizzandone l’impatto sia della costruzione sia dell’esercizio, con l’impiego di tutta la gamma delle tecnologie ecocompatibili.
Fonte: Ministero della Difesa “

Qualche anno fa il Comitato Misto Paritetico, di cui facevo parte, bocciò sonoramente il tentativo del ministero della difesa italiano di far passare la costruzione di un nuovo aeroporto (non lontano dalla pista esistente utilizzabile solamente da aerei leggeri ed elicotteri), che consentisse il traffico di aerei da trasporto pesanti e di aviogetti da combattimento o di aerei e UAV (aerei non pilotati) sperimentali.
Leggo ora in questo comunicato di origine ministeriale che il progetto è stato ripreso e viene addirittura proposto ( a me sembrerebbe più adeguata la parola “sottoposto”) dal ministro della difesa italiano al presidente di Finmeccanica, un'azienda leader a livello mondiale nel campo degli armamenti (e che deve buona parte dei suoi successi commerciali alla disponibilità appunto di un poligono come quello di Perdasdefogu e degli altri poligoni e basi sarde ). Il suo motto potrebbe essere senza offesa “...tutto per uccidere..” per quanto realtà costruisca anche qualcosa di civile. Qualche maligno potrebbe affermare che per par condicio intorno a Salto di Quirra muoiono anche i civili, ma si sa... la malignità non ha fine, mentre la gente, si...
Chi si era illuso che l'arrivo di un sardo (?) al ministero della difesa italiano potesse significare una svolta nel problema delle servitù militari è servito.
In realtà c'è sempre da temere quando un sardo (?) scala poltrone a roma o in continente.... Da temere per la Sardegna, ovviamente, perchè arriva sempre e immancabilmente qualche nuova disgrazia. A partire da un certo viaggio dei rappresentanti degli stamenti in piemonte, qualche secolo fa. Erano andati per suonare... e...
Che il sardo che va al governo sia posizionato a destra, a centro, a sinistra o in sui corru e sa furca, non cambia proprio nulla....
Solo disgrazie.

Su Componidori
06-06-07, 16:33
IL SARDEGNA, 6 giugno 2007
Da Roma secco no a Soru la servitù resta per cinque anni. (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_56_20070606085217.pdf)


L'UNIONE SARDA, 6 giugno 2007
Servitù, a Soru il “signor no” del Governo. (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_53_20070606084235.pdf)


LA NUOVA Sardegna, 6 giugno 2007
Santo Stefano, altri 5 anni di servitù. (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_54_20070606084820.pdf)




PARTIDU SARDU – PARTITO SARDO D’AZIONE
Segreteria nazionale


COMUNICATO STAMPA DEL 06 GIUGNO 2007

LA SARDEGNA ANCORA COLONIA MILITARE ITALIANA.

La Sardegna ancora colonia militare italiana.
Questo governo Prodi-Parisi continua a dare schiaffi alla Sardegna: prima le esercitazioni militari con elicotteri che sfioravano le case e, adesso con polveriere e fabbriche di malattie presenti in tutto il territorio Nazionale Sardo.
Il vertice tenuto a Roma tra la Regione Sardegna e lo Stato Italiano, per i poligoni Militari di Capo Frasca e Capo Teulada, ha portato come esito ad una proroga per cinque anni dei depositi di munizioni e malattie di Santo Stefano e una permanenza delle basi militari di Capo Frasca e Capo Teulada. Ancora una volta un nodo irrisolto sui poligoni militari; e ancora dopo cinquant’anni la Sardegna deve sopportare il peso di questi poligoni militari.
La Sardegna ancora una volta è l’unica colonia presente in Italia.



Il Segretario del PSD’AZ
Dott. Efisio Trincas

sa socca
08-06-07, 15:42
La Finmeccanica come detto in un altro post, è una holding che attraverso le sue numerose controllate produce di tutto e di più.... Cannoni, carri armati, radar, missili, aviogetti ecc.....
Per completezza di informazione va detto che la Società è presente con successo anche nei settori energia e trasporti, ma il suo marchio è soprattutto sinonimo di produzioni legate al settore militare.
Negli ultimi anni, con una serie di acquisizioni di società italiane e soprattutto straniere, ed una politica commerciale estremamente aggressiva ha ottenuto successi di vendita in tutto il mondo.
Gli USA, ad esempio, hanno ordinato per la flotta presidenziale una trentina di grossi elicotteri H101 prodotti dalla società controllata italo inglese Agusta-Westland. Altri importanti contratti sono stati firmati con la Turchia (elicotteri, navi e aerei), col Giappone (elicotteri, cannoni..) e un po' con tutti i paesi europei.
Manca però il colpo veramente grosso, l'acquisizione di un maxi ordine che porterebbe la Finmeccanica definitivamente tra le prime tre, quattro maggiori industrie aerospaziali mondiali.
Questa opportunità, nata qualche anno fa e congelata, si ripresenta in questi giorni, non a caso in contemporanea con la visita del Presidente Bush a Roma, e riguarda il C27J, un aereo da trasporto leggero dalle eccellenti caratteristiche che gareggia negli USA contro un aereo spagnolo, meno costoso ma meno prestante. Il contratto, nella sola fase iniziale che comporterebbe la realizzazione di 140 aerei ammonta a 3 miliardi di dollari.... quasi seimila miliardi delle vecchie lire... e potrebbe raddoppiare in poco tempo.

Questo l'antefatto........

Magari direte... “ e itte b'intrada su Partidu? E itte b'intro deo?...”
Potremmo entrarci, e come..... e la risposta potremmo averla a giorni, a ore..

Tra i due concorrenti, l'aereo italiano è certamente il favorito, ma..... ultimamente gli italiani non sono stati molto gentili e disponibili con gli USA..... Prima l'uscita dall'Iraq, poi i distinguo sull'Afghanistan, poi il caso Calipari e quello recente del sequestro Mastrogiacomo.... Addirittura le bacchettate di D'Alema su diversi temi scottanti come lo scudo spaziale......
Tutti comportamenti più che legittimi, credo, che però gli USA di Bush non gradiscono. Gli americani sono fatti così, belli e buoni ma se gli dici no o ni s'incazzano.... E le premesse di una brutta sorpresa per la Finmeccanica ci sono già state qualche mese fa, quando ha perso inaspettatamente, sempre negli USA, due importanti contratti per elicotteri e ha visto congelarsi gli ordinativi per numerosi C27J da parte di Romania, Canada e Australia che, notoriamente, prendono le loro decisioni leggendole sulle labbra di Bush........

Ora, basta seguire le giravolte bizzarre del ministro della difesa italiano (sardo?), per osservare che non perde occasione per smentire di fatto il ridimensionamento delle servitù militari in Sardegna promesso dal centrosinistra in campagna elettorale.
Il poligono di Salto di Quirra? Altro che smantellarlo!! Va rafforzato, va.... Anzi, ci costruiamo pure l'aeroporto sui monti, con l'aiuto della Finmeccanica.......
Il poligono di Capo Teulada? Ma no, che dismetterlo.... e le esercitazioni NATO, sennò, dove le facciamo? E dove li proviamo i nuovi corazzati della OTO MELARA (Finmeccanica....).... e via continuando........

Mi sbaglio sicuramente, forse.....può darsi..... ma ho come l'impressione che pur di aggiudicarsi la commessa di tremila miliardi di dollari qualcuno sia disposto a rimettersi il GUINZAGLIO e magari a rimettere in discussione la base di Santo Stefano, cambiandone la destinazione d'uso ( chiamandola ad esempio “Centro per l'Esportazione della Democrazia"), portandone via i sottomarini, e mettendoci navi USA di tutti i tipi, in segno di eterna riconoscenza all'alleato americano.
Ma potrebbero anche aver pensato ad altro...........

Il raddoppio della base di Vicenza agli USA gliel'hanno già dato in acconto.....
E' vero, son cazzi loro..... Ma non vorrei che il saldo toccasse a noi.

sa socca
14-06-07, 10:38
In relazione al mio post precedente...........

Finmeccanica: Aereo c-27j Vince Maxi-Gara Pentagono

(ANSA) - WASHINGTON, 13 GIU - In lizza erano rimaste le offerte della Alenia Aeronautica e della spagnola Eads Casa (che aveva in cordata la americana Raytheon).
Il Defense Acquisition Boad del Pentagono si era riunito l 30 maggio scorso per scegliere il velivolo vincente della gara.
Il Board aveva preso la decisione, aveva fatto sapere, riservandosi di annunciare nei giorni successivi il nome del consorzio vincitore.
L'annuncio ufficiale del Pentagono è giunto oggi con la conferma della vittoria dell'aereo italiano. (ANSA).


Ovviamente questa commessa (per il momento 74 aerei che potranno diventare 200), rende felici la società costruttrice e tutto il complesso produttivo militare italiano....
Siccome però gli usa non danno nulla di regalo, bè..... forse qualche preoccupazione noi Sardi, dovremmo averla...
Magari potrebbe non aver più senso andare a New York, perchè saranno ancora più americani (con le stellette) a stabilirsi quì da noi importando il loro usi e costumi......
Così risparmiamo i soldi del viaggio.
Allegria!!!!!

Su Componidori
14-06-07, 17:19
PARTIDU SARDU - PARTITO SARDO D'AZIONE
Segreteria nazionale


COMUNICATO STAMPA DEL 14 GIUGNO 2007

Sulla presenza dei militari nei territori rientranti in aree SIC e ZPS.

Le leggi dello Stato Italiano e le delibere della Giunta Regionale della Sardegna in materia di aree SIC e SPZ contengono dei paradossi: vietano l’agricoltura, la pesca e la caccia e consentono l’utilizzo dei territori per scopi militari.
Ciò significa che per le stesse tipologie di aree soggette a protezione ambientale sono consentite le esercitazioni militari e allo stesso tempo si limita il diritto dei cittadini ad esercitare l’agricoltura, la pesca e la caccia, costringendoli a rinunciare ad un pezzo della loro cultura e identità.
L’esempio concreto è Capo Teulada, dove i militari sono presenti in territori rientranti in aree SIC e ZPS.
Occorre porre in evidenza che la normativa dello Stato Italiano sulle aree protette, così come le delibere della Giunta Regionale della Sardegna nella stessa materia, vietano di catturare, raccogliere e danneggiare specie animali e vegetali, nonché, di introdurre armi ed esplosivi ed ogni altro mezzo distruttivo o di cattura.
Aboliamo le servitù militari e consentiamo al popolo sardo di continuare ad esercitare l’agricoltura, la pesca e la caccia, come tradizionalmente ha sempre fatto, anche nelle aree SIC e ZPS.
Il popolo sardo non è un distruttore dell’ambiente ma è prezioso garante della tutela e conservazione ambientale.


Il Segretario nazionale
Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)

sa socca
14-06-07, 23:23
Un documento interessante da " GETTIAMO LE BASI"



Ricevo da Anna Causarano, inoltro con piacere e ricordo che l'Ecuador "echa a la basura", butta nella spazzatura, non solo il neoliberismo, ma anche il suo braccio armato. Il Presidente ha dato agli Usa lo sfratto dalla base militare di Manta.
9-11 luglio, sarà a Cagliari Anabel Estrella portavoce dell'ACJ ecuadoriana (Azione Cattolica Giovani) coordinatrice della Conferenza Internazionale contro le Basi Militari che si è svolta a Quito lo scorso marzo. Saranno presenti, inoltre, due esponenti della lotta vincente di Vieques contro la Marina di guerra Usa e due rappresentanti delle lotte nelle Filippine.
CAGLIARI: Convegno sulle basi militari, casa dello studente via Trentino, inizio lavori lunedì 9 luglio alle ore 16, chiusura mercoledì 11 ore 13.

Mariella Cao
Comitato sardo Gettiamo le Basi
tel 070823498--3386132753


From: "Isabel Ramos" <misabel000@hotmail.com (http://mail.tiscali.it/cp/ps/Mail/MsgBody?d=tiscali.it&contentSeed=d9710&u=ellesse&pct=d6681&l=it#)>
Date: Tue, 12 Jun 2007 08:08:36 +0000

12-06-2007
El presidente de Ecuador "echa a la basura el neoliberalismo"

Argenpress (http://www.argenpress.info/)
El presidente de Ecuador, Rafael Correa, anunció el domingo que su gobierno 'echa al tarro de la basura al neoliberalismo' con la ejecución del proyecto de economía solidaria.

En un acto registrado en el sur de Quito, el mandatario presentó el programa de economía solidaria que, por intermedio de la recientemente creada Subsecretaría de Economía Social y Solidaria (SESS), entregará microcréditos masivos.

Correa destacó el valor de la economía social y solidaria como propias de la cultura ecuatoriana, y mencionó a la minga (trabajo colectivo) como ejemplo de solidaridad en los pueblos indígenas.

En el acto, el gobernante dijo que 'estamos aquí terminando la triste noche neoliberal y comenzando este siglo XXI que se caracteriza por la solidaridad'.

El jefe de Estado afirmó que la entrega de microcréditos masivos y otras formas de apoyo solidario como el programa 'Aliméntate Ecuador' y el plan de compras públicas se ejecutan 'sin el apoyo de la burocracia internacional y de la importación de insumos para este tipo de programas de gobierno'.

En el mismo acto, Correa posesionó a Diego Landázuri como viceministro de Economía Social y Solidaria.

Puntualizó que el proyecto de ley para reducir las tasas de interés apunta a 'cortar los abusos de los grupos de poder'.

Expresó que quienes se oponen al proyecto que fue aprobado en primera discusión por el Congreso, son quienes pretenden controlar los intereses bancarios.

'Ustedes ven una campaña multimillonaria de la banca; significa que por primera vez se van a regular, de verdad, los excesos de la banca', dijo Correa, aludiendo a una campaña de medios que hace la Asociación de Bancos Privados para oponerse a la reducción de las tasas de interés y regular el cobro de comisiones.

'Será la ciudadanía quien decida si les cree o no a los banqueros, quienes ahora son los defensores de los dineros públicos, o a un Gobierno que trata sencillamente de que pare la explotación a los clientes de la banca', agregó.








var aa=new Array(); aa=document.getElementsByTagName("a"); if(aa!=null){ for(i = 0; i

sa socca
20-06-07, 20:55
Detto, fatto......


EADS complaint rejected, Alenia to supply 7 military aircraft to Romania

BUCAREST (Thomson Financial) - Finmeccanica unit Alenia will supply seven military transport planes to Romania after the Court of Appeal in Bucarest rejected a complaint over the order by EADS, press here reported yesterday.

Alenia won the contract at the end of 2006. EADS argued that the contract had been awarded in violation of the principles of non-discrimination and transparency.

The Court of Appeal found no irregularities in choosing Alenia to supply the planes and authorised the Italian company to deliver seven short and medium-haul C-27J Spartan aircraft.

The contract is worth 220 mln eur, according to the Romanian press.

Son passati appena tre gg. dalla vittoria del C27J in USA, che la Romania ci ha ripensato sbloccando in un attimo le operazioni d'acquisto dell'aereo (valore 430 miliardi circa di vecchie lire....). La corte d'Appello Rumena, in sostanza, ha annullato il provvedimento di sospensione del contratto, ottenuto da EADS (nella caso specifico società franco-spagnola), per motivi legati ad una lamentata scarsa trasparenza nell'assegnazione dell'ordine.
Sono troppo maligno a dire ciò che ho detto nel post del 08/06?
Ora mi chiedo piuttosto cosa dobbiamo aspettarci..... Ma forse la risposta c'é già.

sa socca
20-06-07, 22:07
Oh!, intanto ci tengo a dire che non ho una particolare simpatia per Renato Soru, come dimostrano tanti post che ho inoltrato in questo forum.... Anche la sua posizione sulle servitù militari mi lascia perplesso in quanto, ad esempio, si è detto felice di accettare un potenziamento del poligono di Perdasdefogu. con la posizione tipica dell'industrialotto che appena intuisce l'affare economico, è disposto anche a smentirsi clamorosamente........
Ma nella vicenda di cui ho letto ieri a pg 35 del Sardegna e relativa alla bocciatura delle esercitazioni militari del secondo semestre, chi ne esce con le ossa rotte è proprio il sottosegretario alla difesa casula (sardo?), socialista (?)....
Cioè, questo signore avrebbe detto testualmente, rimproverando il povero Renato “... Non voglio sentire parlare di smantellamento dei poligoni....” e poi “ .... Noi abbiamo bisogno delle forze.armate come tutti gli stati autonomi e come sardi dobbiamo collaborare con le forze armate......” ecc..ecc...
Allora chiediamoci se lo possiamo toccare, anche a questo... Ma da dove è arrivato? Dice di essere socialista.... Il cognome direbbe che è sardo addirittura..... ma sembra che in Sardegna non ci sia mai passato.. Diversamente, anche girando in monopattino da bambino, anziché in auto blu coi vetri oscurati come fa da quando ha dieci anni, si sarebbe accorto che di collaborare coi militari la Sardegna si è anche stancata, che nessuna regione italiana può paragonarsi alla Sardegna in quanto a collaborazioni. Collaborazioni non propriamente volontarie e neppure spontanee, bisogna ammettere......... Forse voleva rimproverare Soru e rimproverare noi Sardi di questo, di non mostrare troppa contentezza.... Ahi ahi!!
Ma leggendo il suo profilo si direbbe invece che è sardo davvero.... Sindaco a Gonnosnò, e insegnante di cose di miniera, poi carriera nella regione come assessore socialista ai lavori pubblici, eppoi come assessore socialista al turismo e poi all'ambiente.....Per quanto esperienze militari non se ne vedano ( ma magari avrà indossato la divisa anche lui, chissà.....) oggi ce lo ritroviamo sottosegretario (SDI) alla difesa alle dirette dipendenze del ministro della difesa, sardo (?) anche quello.... Un uomo per tutte le stagioni, un uomo nato per la politica, comunque e dovunque.
Facciamo due conti.... Lasciamo da parte Segni e Cossiga, che appartengono al passato...
Ma in pochi anni vediamo una parata bipartisan di ministri e sottosegretari sardi alla difesa... Prima Ciccu sotto il governo di centrodestra, ora Parisi e Casula, per il centrosinistra.
Cambiando l'ordine dei fattori, i risultati non cambiano, anzi sono perfettamente identici.....
E allora dobbiamo metterci in testa che sono lì proprio per questo.... Non per una particolare sensibilità dei governi che si succedono nei riguardi della situazione di disagio dei Sardi, ma per controllare noi, e per garantire a chi controlla loro che faranno di tutto per mantenere lo status quo.
Del resto, da sardi (?), i Sardi chi li conosce meglio di loro?

sa socca
02-07-07, 21:37
Si terrà a Cagliari, nelle date indicate, un convegno molto interessante che riguarda i sardi molto da vicino......





Convegno NO BASES


Cagliari 9,10,11 Luglio 2007

Casa dello Studente (sala Cosseddu) via Trentino



L’opposizione alle basi militari in Sardegna e nel mondo.

Esperienze a confronto:

Sardegna, Vieques-Portorico, Filippine, Ecuador



Organizzano:

Comitato sardo Gettiamo le Basi, Don Chisciotte, Rete Nuovo Municipio di Quartu

Città di AR associazione culturale, Libreria Odradek (Sassari), Cagliari Social Forum,



Contributo per la partecipazione: Euro 20,00


Per motivi organizzativi preghiamo chi intenda partecipare al convegno di provvedere alla PREISCRIZIONE
Cagliari, martedì e venerdì presso la sede del Cagliari Social Forum, via Lanusei.
Sassari, libreria Odradek via Torre Tonda 42 tel. 079 232189.
Per i non risedenti nelle città indicate: tel. (sms) 3386132753.






Programma

LUNEDI' 9 Luglio

“L’opposizione planetaria alle basi della guerra”


Coordina Walter Falgio, giornalista


Ore 16,00 Presentazione del Convegno
Ore 16,15 Le lotte della Sardegna


Ore 16, 30 Interventi di:
- Nilda Medina (Vieques-Portorico)

- Mauro Bulgarelli Senatore
- Anabel Estrella (Ecuador)
- Luigi Malabarba, ex senatore Sinistra critica, già segretario della Commissione del Senato sull’uranio impoverito.
- Wanda Colòn Cortes (Portorico)


19,00 Dibattito









Martedì 10 Luglio
Mattina “Strumenti, metodi e iter percorribili”
Coordina Francesco Bachis

Ore 9- 9,20 “Lo strumento giuridico”
Carlo Dore avvocato del pool giuridico del referendum sulla base Usa di La Maddalena

9, 20 –9,35 “Strumenti istituzionali”
Salvatore Sanna componente del CoMiPa 1976/2000

9,35 – 9,55 “Strumenti scientifici”
9,55–10,15 Valerio Gennaro epidemiologo, consulente della Commissione Senato sul DU
10,25 -10,35 Pausa

10, 35 – 11,05 Herbert Docena (Filippine)
11, 05 - 11,35 Corazon Valdez (Filippine)

Ore 12 Dibattito

Ore 13,30 Chiusura lavori

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _


Martedì 10 Luglio
Pomeriggio. “L’opposizione dal basso: strumenti e metodi”

15,30 – 16,30 Wanda Colòn Cortes e Nilda Medina: l’azione diretta nella lotta contro la US Navy

16,30 –18,30 Interventi/tavola rotonda delle organizzazioni impegnate per la smilitarizzazione dei territori

18,30 – 20,30 Tavoli di lavoro tematici: informazione, costruzione reti, sovranità negata, impatto ambientale, sanitario, economico, G8 a La Maddalena ecc.ecc (temi proposti dai partecipanti)
21,00 Chiusura lavori

21, 30
Teatro e concerto

-----------------------------------------

Mercoledì 11 Luglio

9,00-9,20 Mauro Cristaldi Comitato scienziate/i contro la guerra
9,20 - 11,00 Relazione dei lavori dei tavoli tematici, proposte operative
11-12 Dibattito
12,30 Conclusioni
13,00 Chiusura lavori


Informazioni su contenuti
ed organizzazione dei lavori:
Comitato Sardo Gettiamo le Basi
070 823498 – 338 6132753

Mappa con l'itinerario dall’aeroporto e dalla SS CarloFelice alla Casa dello Studente in Via Trentino n. 1.
http://maps.google.com/maps?saddr=Localit%C3%A0+Aeroporto,+09030+Elmas+CA ,+I (http://maps.google.com/maps?saddr=Località+Aeroporto,+09030+Elmas+CA,+I)

In allegato informazioni sulle ospiti latinoamericane

















Allegato





NILDA Medina Diaz

Compañeros
Agradecemos la invitación para ir a Italia y compartir la lucha heróica del pueblo Viequense por terminar con la presencia militar en la isla. Hable con Wanda Colón por teléfono para ver su disponibilidad, y me señaló que estará encantada de compartir sus experiencias a favor de la Paz con la gente de Italia.

Sobre mis datos biográficos
Miembro fundador del Comité Pro Rescate y Desarrollo de Vieques, organización fundada en marzo de 1993 y la cuál lideró la lucha por la salida de la Marina de Estados Unidos de Vieques utilizando la desobediencia civil como método de lucha. Encargada del funcionamiento del Campamento Justicia y Paz, lugar dónde se escenificó la batalla entre David y Goliat durante los años s1999-2003. Nominada colectivamente al premio Nóbel de la Paz (Mil Mujeres para el Premio Nóbel de la Paz) .
Maestra retirada que ha dedicado su vida a la lucha por la Justicia Social y la libertad de su País, Puerto Rico, colonia de Estados Unidos desde el 1898.

Actualmente trabaja en el desarrollo de microempresa cooperativistas en Vieques, rescatando para los ciudadanos viequenses los espacio abandonados por el gobierno y ayudando a convertirlos en lugares productivos económicamente para la isla.Nilda Medina Díaz




*****************


Wanda Colón Cortés, dirige el Proyecto Caribeño de Justicia y Paz, organización no-gubernamental, establecida en el 1973, que trabaja a favor de la construcción de una cultura de paz. Su relación con el Proyecto comenzó como voluntaria del primer Festival del Juguete No-Bélico y la Diversión Pacífica, en el 1986. En el 1995 se integró al equipo de trabajo como coordinadora del Programa de Educación para la Paz.

En su trabajo en el Proyecto Caribeño de Justicia y Paz, coordina la campaña educativa sobre los Juguetes No-Bélicos y la Diversión No-Violenta. Ofrece talleres y charlas en escuelas, universidades y grupos comunitarios sobre temas relacionados a la cultura de paz y la lucha por la desmilitarización. Colabora con diversos proyectos y organizaciones comunitarias, ambientales, y denominaciones religiosas.

En el 1998 comenzó la coordinación de delegaciones internacionales de comunidades afectadas por el impacto del complejo militar-industrial, para promover el intercambio de experiencias con la isla municipio de Vieques. Esta acción contribuyó en gran medida a internacionalizar la lucha de Vieques por la desmilitarización y la descontaminación.

Wanda ha participado como oradora y panelista invitada en varios encuentros a nivel nacional e internacional, sobre temas relacionados al ambiente, militarismo, objeción por conciencia y cultura de paz, en lugares como Argentina, Chile, Cuba, Ecuador, Uruguay, Paraguay, Hawai’i, Guam, así como en Atlanta, California, Filadelfia, Nueva York, Vermont y Washington DC.

Wanda, fue la portavoz del grupo comunitario ambiental “Comunidades Opuestas a la Ruta 66”. Produce y modera el programa “Línea Abierta desde Puerto Rico”, para Radio Universidad de Puerto Rico, todos los jueves de 4:00 a 5:00 de la tarde, que se transmite en por Satélite Radio Bilingue en Fresno California.

Wanda Colón Cortés se define a si misma como una obrera de la construcción de la paz con justicia.
*****************













Anabel Estrella responsabile dell’ACJ, Associazione Cristiana di Giovani, coordinatrice dei lavori della conferenza NO BASES in Ecuador, marzo2007





COALICIÓN NO BASES ECUADOR
Paz, vida y soberanía







La Coalición No Bases Ecuador se formó como Red a partir del establecimiento de estadounidenses en la Base de Manta (1999); varias organizaciones han desarrollado acciones de movilización, incidencia, comunicación, investigación y capacitación, así como acciones legales. Debido a que la meta final es la salida de los militares estadounidenses de Manta, y esto implica la oposición a una geopolítica regional liderada por los Estados Unidos, se considera necesario consolidar alianzas con organizaciones y movimientos sociales en el ámbito nacional e internacional para lograr la paz y la desmilitarización.


La Coalición No Bases Ecuador es un espacio de encuentro de organizaciones e individuos que se oponen al militarismo y a la presencia de las bases militares en el mundo. Apuesta por la construcción de una sociedad planetaria de amor, paz y justicia entre los seres humanos y de estos con la Tierra.


La Coalición No Bases se propone como objetivo central de su acción impedir la renovación del Convenio de la Base de Manta en el 2009.

La Coalición No Bases busca articularse a nivel nacional e internacional con otros movimientos y organizaciones que persiguen los mismos objetivos, tanto para coordinar acciones globales como para compartir prácticas y experiencia de lucha.


En Ecuador organizamos la Conferencia Inaugural de la Red Mundial No Bases, del 5 al 9 de marzo 2007, en la cual mas de 400 activistas anti bases de todo el mundo programaron las acciones para trabajar a nivel regional y global. Para esta Conferencia las organizaciones nacionales trabajaron más de un año para que el encuentro sea un éxito.


Actualmente nos encontramos desarrollando actividades de investigación sobre los efectos en el medio ambiente, violaciones a mujeres jóvenes, desplazamiento a campesinos; así como también realizamos talleres para que las organizaciones de Manta se fortalezcan y tengan una mayor vinculación y coordinación.







Otro mundo no será posible sin la abolición de las bases militares y la desmilitarización de las sociedades a nivel nacional y global.


Organizaciones miembros de la Coalición No Bases Ecuador:
Asociación Cristiana de Jóvenes (ACJ), Fundación Regional de Asesoría en Derechos Humanos (INREDH), Servicio de Paz y Justicia (SERPAJ), CONAIE, Colectivo Pro Derechos Humanos (PRODH), Movimiento Tohallí, Grupo de Objetores de Conciencia (GOCE), Comité Ecuménico de Derechos Humanos (CEDHU), Red de Mujeres Emprendedoras de Montecristi, Frente de Campesinos en Defensa las Tierras expropiadas por la Base Naval de Jaramijó, Mingasocial Comunicación, Coordinadora Nacional Campesina (CNC), Unión Provincial de Organizaciones Campesinas de Manabí (UPOCAM)

Su Componidori
03-07-07, 19:17
L’Altravoce, mercoledì 20 giugno 2007

Uranio impoverito, cinquanta morti
Tra poligoni e missioni
altri soldati mandati allo sbaraglio (http://www.altravoce.net/2007/06/20/uranio.html)
di Marco Murgia



L’UNIONE SARDA, 28 giugno 2007
http://img234.imageshack.us/img234/4628/unionesardaqf4.jpg (http://imageshack.us)




Il Sardegna, 28 giugno 2007

Il dossier . Presentato il Libro nero realizzato dall'associazione presieduta da Falco Accade


Un'Isola vittima dell'uranio killer
sardi dieci morti su cinquanta

L' ex presidente della commissione Difesa : i casi sono sicuramente in numero maggiore

Sono dieci i militari sardi morti a seguito delle radiazioni provocate dall’uranio impoverito (50 in tutta Italia). È quanto emerge dal Libro nero realizzato dall’associazione delle vittime Ana-Va faf, presieduta da Falco Accame, in collaborazione con il portale Vittimeuranio.com, ideato e curato da
Francesco Palese. Oltre che dalla Sardegna quasi tutte le vittime erano militari provenienti da Campania e Puglia. Ma i casi da esaminare - ha spiegato lo stesso Accame - sono presumibilmente in numero maggiore rispetto a quelli di cui dispone l’Ana-Va faf. Per questo occorre che vengano resi disponibili dal ministero della Difesa i documenti caratteristici dei singoli con le relative destinazioni e ove possibile le cartelle cliniche. «I dati vanno quindi presi come una semplice indicazione che non può servire come base per uno studio statistico scientificamente basato e ancor meno per uno studio epidemiologico».

SECONDO QUANTO emerge dal Libro nero, tumori, leucemie e linfomi sono sempre le cause dei decessi. I luoghi interessa ti ai contagi sono i Balcani e i poligoni, ma anche la Somalia e la guerra del Golfo. Tra le 19 patologie, ci sono stati 2 tumori ai polmoni, 2 allo stomaco, uno alla laringe, al pancreas, al cavo orale e ai reni. Sono invece 11i casi di leucemia di vario tipo.
«Un ’altra indicazione – secondo Falco Accame – finora non emersa con evidenza è quella che riguarda gli 11casi di tumore che si sono verificati nei nostri poligoni, quindi in Italia e non all’estero e né in missione.
Da notare che nei poligoni, pur troppo, una larga parte dei nostri militari ha raccolto a mani nude proiettili e residua ti bellici nelle operazioni di pulizia del terreno». Secondo il dossier, alla situazione nei poligoni fanno fronte i 12 casi attribuibili, con le necessarie riserve, a militari che hanno operato in Bosnia e ai 30 complessivi attribuibili alla permanenza nei Balcani. Rispetto a indagini condotte nel passato emergono 2 casi di morte attribuibili alla permanenza nel teatro della Guerr a del Golfo del '91 e 5 casi attribuibili alla permanenza in Somalia nel '93. «L a grandissima maggioranza del personale deceduto - lamenta l’ex presidente della Commissione Difesa - non ha potuto disporre di protezioni come quelle che invece erano state applica te rigorosamente dagli Usa già dall’ottobre del 93 in occasione della missione Restore Hope in Somalia.
Bisogna inoltre tener presente che se non si può affermare con certezza che il killer sia l’uranio impoverito allo stesso tempo non si può escludere con la stessa certezza che non lo sia (naturalmente possono esserci delle concause).
Occorre infine ricordare – ha concluso - che se il personale militare e civile che è stato destinato ad operare in zone contamina te può proteggersi con adeguate misure, questo non è possibile per le popolazioni che vivono in quelle zone, per cui si impongono azioni volte a promuovere l’abolizione delle armi all’uranio impoverito».

Su Componidori
03-07-07, 19:20
Il Sardegna, 30 giugno 2007

Il dossier. È stata promossa dalla commissione dopo la pubblicazione del Libro nero


Inchiesta sull’uranio killer
nei documenti c’è la verità

Verranno sequestrati i fascicoli dei soldati morti custoditi nei distretti militari regionali

Antonio Martinelli

■ Dopo la pubblicazione del libro nero sulle vittime dell'uranio impoverito, si apre un primo spiraglio. La commissione difesa ha dato il via all'inchiesta e sarà la polizia giudiziaria ad acquisire dai distretti militari e dagli organi della Difesa la documentazione relativa ai militari italiani impiegati nelle missioni all'estero. Questi dati, poi, saranno utili per fare luce sulle patologie riscontrate dai soldati italiani in relazione ai teatri dove sono stati impiegati.

LA DECISIONE è stata presa dalla stessa commissione d'inchiesta, che detiene i poteri dell'autorità giudiziaria. Lo rende noto il portale Vittimeuranio.com, ideato e curato da Francesco Palese.
A chiedere la disponibilità dei documenti da parte del ministero era stato Falco Accame, ex presidente della commissione che presiede l'associazione delle vittime Ana-Vafaf autrice del Libro nero col quale è stata denunciata la morte di 50 soldati (dieci sono sardi) a seguito delle radiazioni provocate dall'uranio impoverito.
«Si tratta di una prima importante selezione - dice Francesco Palese - dei documenti da acquisire. Potrebbe riguardare proprio i nominativi dei 50 deceduti e menzionati nel Libro nero, a cui va dato il merito di aver reso pubblico, per la prima volta, l'elenco delle vittime causate da possibile contaminazione da uranio».
Una seconda fase potrebbe riguardare l'acquisizione del materiale riguardante i casi di malattia già denunciati, e quindi non coperti da privacy, dei quali l'Ana-Vafaf sta predisponendo un elenco. Il lavoro comunque appare difficile e molto lungo. Dovrebbero essere esaminati centinaia di migliaia di documenti matricolari. Per accelerare i controlli, l'associazione si è riservata di individuare e segnalare alcuni dei possibili settori in cui può essere fattibile l'esame dei dati.

LA DIVULGAZIONE dei numeri dei possibili morti dovuti alle radiazioni, ha scatenato molte prese di posizione. Mariella Cao, dell'associazione Gettiamo le basi, ha detto che il dato sardo di dieci vittime è il più preoccupante fra quelli contenuti nel dossier. «A quei dieci - dice - ne vanno aggiunti almeno altri tre. Comunque, il dato va rapportato con la popolazione dell'Isola. La Sardegna, quindi, ha il doppio dei morti rispetto alla Puglia e il triplo rispetto alla Campania». Poi Cao ha posto il problema dei poligoni sardi. «Non c'è stato un esame sufficiente». Dal Libro nero emerge infatti che “i militari in servizio avrebbero raccolto a mani nude proiettili e residuati bellici nelle operazioni di bonifica del terreno”. Quindi, un'esposizione notevole che va tutta verificata.
«Servono nuovi controlli – ha chiesto Mariella Cao - e, soprattutto, va applicato l'articolo 3 del protocollo di Rio, disatteso dall'Italia». ■

L’utilizzo dell’uranio 238
È un metallo radioattivo pesante utilizzato dalle industrie belliche per inserirlo nei proiettili o nelle bombe che al momento dell'esplosione si fraziona in nanoparticelle.
Queste poi rimangono sospese nell'aria come un gas.
L'aria contaminata dalle particelle metalliche radioattive può essere respirata (con gravissimi danni) da qualsiasi creatura.

Su Componidori
03-07-07, 19:30
L’UNIONE SARDA, 2 luglio 2007


http://img140.imageshack.us/img140/9596/us2luglsi7.jpg (http://imageshack.us)

Difficile immaginare tanto spregio per la propria terra, come dimostra il sig. Troncia.

Su Componidori
03-07-07, 19:50
LA NUOVA (Sardegna), 3 luglio 2007


http://img126.imageshack.us/img126/60/lanuovazu1.jpg (http://imageshack.us)


Il Sardegna, 3 luglio 2007

Il dossier . Su incarico della commissione d' inchiesta verranno esaminati dagli esperti


Via al sequestro dei fascicoli
dei militari uccisi dall'uranio

La presidente Lidia Menapace ha parlato anche delle deformazioni degli agnelli sardi

Gian Basilio Nieddu

Finalmente si fa sul serio.
Dopo anni di denuncie, contestazioni, processi e soprattutto tanti giovani militari morti il Governo ci vuol vedere chiaro sulle cause dei decessi nelle zone militari. Merito dell'ultima decisione della Commissione parlamentare di inchies ta sull' uranio impoverito, guidata dalla senatrice Lidia Menapace, che ha deciso di acquisire informazioni sul campo.

UN NUCLEO di agenti di polizia giudiziaria procederà, infatti, all’acquisizione dei dati epidemiologico-sanitari custoditi presso i distretti e le strutture sanitarie militari. In formazioni che riguardano sia il personale militare che quello civile. Un'i indagine scientifica che si avvale della collaborazione dell’Istituto superiore di sanità e della consulenza degli esperti della Commissione. Scienziati che, si spera, svelino i “misteri” alla base delle malattie che hanno provocato la morte di almeno 50 militari. Secondo la denuncia presentata recentemente dall' associazione delle vittime.
L' acquisizione delle prove presso i distretti militari sarà seguita da sopralluoghi e indagini presso alcune basi militari in Italia e altri teatri operativi esteri. Naturalmente la Sardegna sarà al centro di questi sopralluoghi visto l'alto numero di basi e soprattutto di poligoni di tiro. In particolare l'attenzione si concentrerà su Perdas de Fogu dove l'esperta Antonietta Gatti, consulente della Commissione, in un sopralluogo precedente, relazionato nel mese di marzo, notò: « Ci rendemmo conto della scarsità e della incompletezza della documentazione esistente - spiega alla commissione d'inchiesta – tanto che non riuscimmo a comprendere come in realtà si operasse nella struttura».

TESTIMONIANZA scientifica che ha suscitato la curiosità e lo sdegno dei parlamentari che hanno deciso di approfondire la questione per chiarire, una volta per sempre, questo enigma politico militare. Con forti ricadute anche sulla popolazione civile come ha sottolineato la dottoressa Gatti che ha parlato dei feti di agnello del paese sardo: «Senza occhi ma con orecchie al loro posto».
In oltre alcune patologie riscontrate, in alcuni pazienti civili, possono essere messe in relazione ad alcune attività del poligono come la sperimentazione del motore del razzo aerospaziale Ariane. ?

sa socca
18-07-07, 20:27
Dall'UNIONE SARDA
Servitù, Parisi: "I poligoni di Teulada e Quirra restano"
"Bene le dismissioni, ma alcuni poligoni servono e non si toccano". Così il ministro Parisi che boccia, quindi, la linea del governatore Soru sulla "totale smilitarizzazione".
I poligoni militari di Capo Teulada e Salto di Quirra, in Sardegna, non verranno dismessi, perché si tratta di "strutture indispensabili" alla Difesa. E non verrà lasciato neanche il deposito di armi della Marina a Guardia del Moro nell'isola di Santo Stefano, anche se "c'è legittima e comprensibile opposizione" da parte della Regione. Lo ha detto il ministro della Difesa Arturo Parisi nel corso di un'audizione sulle servitù militari in commissione Difesa della Camera.

LA POSIZIONE DI PARISI. I poligoni, sottolinea il ministro, sono fondamentali per due motivi. Il primo riguarda "l'addestramento delle forze armate, che devono saper utilizzare al meglio mezzi e strumenti a disposizione: tutto possiamo permetterci meno che forze armate di facciata da esibire in parata". Il secondo è più politico che tecnico. "Non vi sarebbero difficoltà a trovare altri poligoni, e con la presidenza del Consiglio si è anche valutata l'ipotesi di andare all'estero - spiega il ministro - ma servono ingenti risorse e bisogna tenere conto dei vincoli internazionali".

NON TOTALE SMILITARIZZAZIONE. Insomma, non è possibile affidare la difesa del proprio territorio "a mani altrui".Per compensare lo sforzo chiesto alla Sardegna, aggiunge Parisi, "la Difesa si deve far carico di cercare soluzioni di mimino impatto", contribuendo non solo a livello economico allo sviluppo del territorio. Vanno in quest'ottica i provvedimenti già adottati o da adottare, tra cui la dismissione di 77 beni e delle strutture dell'isola di Santo Stefano alla Regione.
17/07/2007 16:57






Credo che non si possa essere più chiari di così...... Passato il periodo di elezioni si dimostra che, su questo e su altri argomenti, una cosa sono i programmi elettorali ed una cosa sono i fatti.
Alla faccia della coerenza! E alla faccia del c.....
In sostanza l'unica dismissione reale, e non certo per merito di questo governo, e neanche dell'altro che l'ha preceduto, ma della protesta montante dei sardi, e magari perchè agli USA non serviva proprio più, sarà stata (sempre che si avveri....) l'allontanamento degli USA dalla Maddalena....
Tutto il resto rimane... Rimangono Teulada, Perdasdefogu, col suo carico di scheletri (per niente metaforici) nell'armadio relativamente ai morti per linfomi, resta Decimomannu, restano le aree immense vietate al transito e alla navigazione perchè dedicate all'addestramento, alle esercitazioni militari e alla sperimentazione di nuove armi..... Restano miriadi di piccole caserme, depositi, polveriere, stazioni radar ecc ecc....
E restiamo noi presi ancora una volta per i fondelli, da qualcuno che poi....
Il ministro dice che, si, potremmo anche esercitarci in altri paesi, ma che costerebbe troppo.... Non cerca neppure di ribadire che i Sardi son fortunati ad avere le basi militari, che li fanno vivere da gran signori. Parisi ha il pregio della chiarezza. Sa benissimo che esercitarsi in Sardegna non costa nulla o quasi.
Lo sappiamo perfettamente anche noi.... Ho visto per cinque anni gli importi degli indennizzi pagati a questo o quel paese, sempre in ritardo, ma con certi sindaci che gliene scendeva la bava per essere riusciti a strappare un'elemosina....

Ricordiamoci anche di questo quando, e non credo che passerà molto tempo, i signori del centro-sinistra verranno a chiedere i voti per evitare che al governo dell'italia si installi il centro destra...
E' un ricatto che non può, che non deve più funzionare. Così come il centro destra non dovrà illudersi di ottenere i voti sardisti, magari con operazioni mascherate da “diritto di tribuna”
Niente appoggio a questi partiti italiani del piffero, a questi Pinocchi in auto blu, e soprattutto a questi che di sardo sottolineano l'accento, ma che appartengono ad un mondo che di sicuro non appartiene a noi.
Per essere ancora più chiari, intanto, parlo per me..........

Su Componidori
19-07-07, 18:26
Ottimo intervento, sa socca.
Poco prima è stato inviato, in merito all'argomento, un comunicato stampa del Segretario, lo riporto nel prossimo post.

Su Componidori
19-07-07, 18:33
PARTIDU SARDU - PARTITO SARDO D'AZIONE
Segreteria nazionale


COMUNICATO STAMPA DEL 19 LUGLIO 2007

SULLE SERVITU’ MILITARI

Il diritto di noi Sardi alla salute, all’ambiente e al lavoro ancora una volta lo Stato Italiano ce l’ha calpestato, non mantenendo l’impegno riguardante le dismissioni dei Poligoni Militari.
Prima promette di dimettere le servitù militari poi intensifica le esercitazioni e si prende i soldi degli affitti.
Il Ministro della Difesa Sardo Arturo Parisi (non capisco che senso ha avere il Ministro della Difesa se siamo in Europa), del Partito Unico, da uno schiaffo, ancora, al suo compagno Renato Soru, dello stesso Unico Partito.
Questo Governo sta diventando ancora più centralista, altro che federalismo.
Gli oltre 24 mila ettari di Poligoni Militari sono e saranno sorgenti di malattie e di non lavoro se continuano ad essere amministrate da persone che non vogliono bene a tutti noi Sardi.
Ancora una volta noi Sardi siamo stati presi in giro dallo Stato Italiano.
Parisi e Soru, se vogliono bene alla Sardegna, mantengano gli impegni assunti.


Il Segretario Nazionale
Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)

Istèvene (POL)
19-07-07, 18:48
Credo che non si possa essere più chiari di così...... Passato il periodo di elezioni si dimostra che, su questo e su altri argomenti, una cosa sono i programmi elettorali ed una cosa sono i fatti.
Alla faccia della coerenza! E alla faccia del c.....
In sostanza l'unica dismissione reale, e non certo per merito di questo governo, e neanche dell'altro che l'ha preceduto, ma della protesta montante dei sardi, e magari perchè agli USA non serviva proprio più, sarà stata (sempre che si avveri....) l'allontanamento degli USA dalla Maddalena....
Tutto il resto rimane... Rimangono Teulada, Perdasdefogu, col suo carico di scheletri (per niente metaforici) nell'armadio relativamente ai morti per linfomi, resta Decimomannu, restano le aree immense vietate al transito e alla navigazione perchè dedicate all'addestramento, alle esercitazioni militari e alla sperimentazione di nuove armi..... Restano miriadi di piccole caserme, depositi, polveriere, stazioni radar ecc ecc....
E restiamo noi presi ancora una volta per i fondelli, da qualcuno che poi....
Il ministro dice che, si, potremmo anche esercitarci in altri paesi, ma che costerebbe troppo.... Non cerca neppure di ribadire che i Sardi son fortunati ad avere le basi militari, che li fanno vivere da gran signori. Parisi ha il pregio della chiarezza. Sa benissimo che esercitarsi in Sardegna non costa nulla o quasi.
Lo sappiamo perfettamente anche noi.... Ho visto per cinque anni gli importi degli indennizzi pagati a questo o quel paese, sempre in ritardo, ma con certi sindaci che gliene scendeva la bava per essere riusciti a strappare un'elemosina....

Ricordiamoci anche di questo quando, e non credo che passerà molto tempo, i signori del centro-sinistra verranno a chiedere i voti per evitare che al governo dell'italia si installi il centro destra...
E' un ricatto che non può, che non deve più funzionare. Così come il centro destra non dovrà illudersi di ottenere i voti sardisti, magari con operazioni mascherate da “diritto di tribuna”
Niente appoggio a questi partiti italiani del piffero, a questi Pinocchi in auto blu, e soprattutto a questi che di sardo sottolineano l'accento, ma che appartengono ad un mondo che di sicuro non appartiene a noi.
Per essere ancora più chiari, intanto, parlo per me..........
centro-destra non va bene , centro sinistra idem...
che intenzioni ha il Partito Sardo d'Azione ?

Pisittu
19-07-07, 22:50
ot efisio:effisi?:-00w09d

sa socca
19-07-07, 22:50
centro-destra non va bene , centro sinistra idem...
che intenzioni ha il Partito Sardo d'Azione ?

Tu, piuttosto, cosa suggeriresti?

Pisittu
19-07-07, 22:55
anche se poco ricordato,anche capo frasca è una miniera di veleni...viene utilizato dalla nato come poligono per i missili montati sugli aerei!:-01#53

Istèvene (POL)
20-07-07, 16:23
Tu, piuttosto, cosa suggeriresti?
Di stare alla larga dalle coalizioni e schieramenti centrodestra(cdx) e/o centrosinistra(csx) italiani , insomma , in una posizione "a sè" , che vota o sostiene il cdx o il csx in base NON all'appartenza ad una coalizione , ma bensì in base al bene dei Sardi e della Sardegna.

Mi spiego meglio con alcuni esempi .

Un certo giorno , il csx è a favore dell'inceneritore ad Ottana . Il cdx è contrario .
Il PSd'Az è contro e non sostiene tale iniziativa.

Il giorno dopo , il cdx è a favore dell'istituzione delle zone franche in Sardegna .
Il csx è contario
Il PSd'Az è a favore e sostiene tale iniziativa.

Il giorno dopo ancora , il csx propone di insegnare la Limba Sarda sin dalle scuole elementari .
Il cdx è contario
Il PSd'Az è d'accordissimo e sostiene tale provvedimento .

Un altro giorno dopo ancora , il cdx propone di ospitare le scorie radiottive di tutto il sistema-italy in Sardegna .
Il csx è contrario
Il PSd'Az non sostiene ed è contario a tale iniziativa .

Insomma , sostenere e votare quello che si ritiene il bene per i Sardi e la Sardegna , e rigettare ciò che si pensa sia un danno per i Sardi e la Sardegna , INDIPENDENTEMENTE dal "colore" politico proponente.

Ovviamente, questo è solo il mio modesto punto di vista...



Chiedo scusa per l'off topic.

sa socca
20-07-07, 18:54
[quote=Istèvene;6095300]Di stare alla larga dalle coalizioni e schieramenti centrodestra(cdx) e/o centrosinistra(csx) italiani , insomma , in una posizione "a sè" , che vota o sostiene il cdx o il csx in base NON all'appartenza ad una coalizione , ma bensì in base al bene dei Sardi e della Sardegna.


Credo, almeno in linea generale, di essere d'accordo con le ciò che hai detto. Ovviamente una scelta come la tua esclude la partecipazione del P.S.d'Az al governo diretto della Sardegna, almeno nelle condizioni attuali (sui governi locali la questione è più articolata).
Per aver mani libere i Sardisti non potrebbero partecipare a nessun tipo di coalizione o dare appoggi esterni, ma limitarsi a esprimere il proprio dissenso o consenso a seconda di ciò che viene proposto dal Consiglio e dalla Giunta.
Lo scenario che hai tracciato (forse per semplificare il concetto) ci vedrebbe però sempre in una posizione quasi notarile, che si limita a promuovere o bocciare proposte di altri. In realtà, rimanere estranei al governo per scelta, consentirebbe una nuova stagione di elaborazione politica che, purtroppo, nel Partito manca ormai da troppo tempo. L'impressione è che oggi si aspetti una ricca offerta per consolidare questa giunta, o condurla a dipartita prematura.
L'argomento è però troppo importante e complesso per non affrontarlo all'interno di uno spazio di discussione specifico.

Su Componidori
24-07-07, 10:47
Villaputzu. Prima indagine sulle emissioni dei radar commissionata dalla popolazione
Quirra, un grande forno a microonde
Campi elettromagnetici fortissimi nella zona del poligono

Esami richiesti per capire l’altissima incidenza di tumori al sistema emo-linfatico: 32 casi in 20 anni in una frazione di 200 abitanti.

Chi abita tra Torre Murtas e Capo San Lorenzo, cioè nel Salto di Quirra, è come se vivesse, lavorasse, mangiasse e dormisse dentro un gigantesco forno a microonde.
É l’effetto dei sei radar sistemati in quella zona del poligono militare di Capo San Lorenzo, provato dai rilevamenti di un’équipe scientifica che si è messa all’opera a maggio su incarico innanzitutto di un’associazione di residenti di Villaputzu, paese-madre della frazione di Quirra (Circolo Arci Ruspa), e poi di tutta una serie di gruppi pacifisti (Cagliari social forum, A Foras e Carovana per la pace).
É il primo studio realizzato a Quirra sulle onde elettromagnetiche emesse dagli apparecchi ultra sofisticati presenti nel poligono addestrativo e sperimentale. Il fatto che a promuoverlo siano stati privati cittadini e associazioni culturali - «allarmati dai dati sui linfomi e le leucemie nella zona, 32 casi in una popolazione di circa 200 abitanti negli ultimi vent’anni», spiega Francesco Locci, dell’Arci Ruspa - è emblematico.
«Mai nessuno ci ha fornito dati certi su quello che avviene nel poligono», ha dichiarato il senatore dei Verdi, Mauro Bulgarelli, presente ieri durante la diffusione dei risultati dell’inchiesta e che ha acquisito i dati per conto della commissione parlamentare sull’uranio impoverito, in attesa di conoscere l’esito di altre verifiche effettuate da tecnici inviati dal Parlamento.

L’ESPERIMENTO. Il fisico Massimo Coraddu e l’ingegnere Basilio Litarru hanno utilizzato i tre mila euro forniti dai committenti per noleggiare una sofisticata apparecchiatura (il rilevatore Mr 300 Norda) in grado di registrare l’intensità delle onde elettromagnetiche a Quirra. Da scienziati, hanno spiegato il limite dell’indagine:
«Non sappiamo dove sono sistemati gli altri radar del poligono, quando entrano in funzione quelli registrati, le caratteristiche tecniche delle apparecchiature militari: sono informazioni mai fornite all’esterno».
Eppure i risultati sono a prova di qualsiasi verifica:
«Pur con questi limiti, abbiamo registrato presenza di campi elettromagnetici nella banda delle microonde (frequenza superiore ai tre GHz) nei pressi di case e campi coltivati di Quirra vicini al poligono. Il sospetto è che siano stati superati i limiti di legge per le esposizioni a fondi elettromagnetiche altamente pericolose per la salute».

IL RISCHIO. Sia chiaro, non esiste una sufficiente letteratura scientifica in grado di collegare l’esposizione ai campi elettromagnetici all’insorgenza dei tumori. «Ma Quirra è un caso a se stante in tutto il mondo - spiega Bulgarelli - fortunatamente, sia chiaro».
Massimo Coraddu fa rilevare comunque che in quella zona precedenti studi hanno già dimostrato la presenza di altri fattori di rischio per chi abita e lavora in quella zona:
«Le nano particelle di materiali nocivi ritrovate in animali deformi, nelle persone e nei terreni derivanti dalle esplosioni ad alte temperature; i residui dell’attività mineraria. La somma di questi fattori, più le onde elettromagnetiche, deve essere controllata. E oggi non viene fatto».

LE RICHIESTE. Da qui la richiesta delle associazioni che hanno commissionato rilevazioni e studio, sostenute dal senatore Bulgarelli: «La sospensione di ogni attività addestrativa e sperimentale, il blocco dell’ampliamento del poligono e della costruzione di una pista peri velivoli, l’istituzione di un controllo slegato dai militari». Ci si fida poco, anche perché chi sperimenta armi, missili o sistemi militari a Quirra non deve fornire nessuna spiegazione su quanto utilizza, basta un’autocertificazione. Privilegi di aziende aerospaziali che pagano anche 50 mila euro all’ora per utilizzare i sistemi radar di Quirra. Quelli che fanno impazzire le api e creano disturbi agli abitanti. Forse tumori compresi.

PAOLO CARTA

sa socca
25-07-07, 10:48
Da Sardegna Oggi news del 25/07/2007



CAGLIARI - L'immediata sospensione delle sperimentazioni del nuovo sistema missilistico antiaereo terrestre e navale a medio raggio (Samp-T e Samp-N) nel poligono sardo di Perdasdefogu-Salto di Quirra (Pisq) , è stata chiesta dal Comitato sardo ''Gettiamo le basi'' che paventa nuovi rischi per la salute (http://adv08.edintorni.net/affiliati/click/?q=salute&a=1749&e=1&y=10&j=http%3A%2F%2Faffiliate%2EIT%2Eespotting%2Ecom%2F search%2Fredirector%2Easp%3Furl%3Dhttp%253a%252f%2 52fwww%2Ezerodiet%2Eorg%26bidid%3D47130320%26searc hguid%3D%25D0%2584%2586%25AC%2580%259D%2587%25B6%2 582%25E7%258E%25B8%2589%25F4%25BA%25CB%25BF%25A6%2 595%25EA%25A5%25F7%258C%25A1%25AD%25B7%25A9%25CC%2 5EE%2585%2594%25E3%25D7%2596%25B4%25E2%26domain%3D IT%26affiliateid%3D336%26position%3D1%26searchdate %3D25%2BJul%2B2007%2B06%253a21%253a04%253a05%26edh %3D7pYBUq1XSg8Ozv1p9CqbZsEVZVg%253d%26ed%3Ddj0xJm1 0PTEmcGFyYW0xPXZhbHVlMSZwYXJhbTI9dmFsdWUy&r=&x=25%2F07%2F2007+09%3A11%3A11&z=tt.lh.482a260bafe1c9da4656b501ccfaac4b&i=336) della popolazione e degli stessi militari.

“Fino a quando non sia stata trovata una ragionevole e convincente spiegazione alle troppe anomalie mediche a Quirra ed Escalaplano - ha dichiarato Mariella Cao, portavoce di Gettiamo
le basi - il buon senso impone che si adotti l'elementare precauzione di sospendere l'attività del poligono”. In un documento ''Gettiamo le basi'' afferma che sono assolutamente “inesplorati” i rischi di ripercussione negative per la salute (http://adv08.edintorni.net/affiliati/click/?q=salute&a=1749&e=1&y=10&j=http%3A%2F%2Faffiliate%2EIT%2Eespotting%2Ecom%2F search%2Fredirector%2Easp%3Furl%3Dhttp%253a%252f%2 52fwww%2Ezerodiet%2Eorg%26bidid%3D47130320%26searc hguid%3D%25D0%2584%2586%25AC%2580%259D%2587%25B6%2 582%25E7%258E%25B8%2589%25F4%25BA%25CB%25BF%25A6%2 595%25EA%25A5%25F7%258C%25A1%25AD%25B7%25A9%25CC%2 5EE%2585%2594%25E3%25D7%2596%25B4%25E2%26domain%3D IT%26affiliateid%3D336%26position%3D1%26searchdate %3D25%2BJul%2B2007%2B06%253a21%253a04%253a05%26edh %3D7pYBUq1XSg8Ozv1p9CqbZsEVZVg%253d%26ed%3Ddj0xJm1 0PTEmcGFyYW0xPXZhbHVlMSZwYXJhbTI9dmFsdWUy&r=&x=25%2F07%2F2007+09%3A11%3A11&z=tt.lh.482a260bafe1c9da4656b501ccfaac4b&i=336) dalla sperimentazione del nuovo sistema missilistico destinato a sostituire il sistema Hawk.

Proprio i precedenti dell'Hawk, messo sotto accusa da indagini condotte dai ministeri della Difesa di Germania, Olanda e Belgio al termine di una inchiesta condotta da enti di ricerca autonomi sulle irradiazioni cui venivano sottoposti i militari addetti al sistema, e dichiarato, invece, “innocuo” dal
ministero della Difesa italiano, preoccupano gli attivisti del comitato da anni impegnato a chiedere un'indagine che accerti le cause dell'alto tasso di neoplasie, nascite di feti deformi e altre patologie. “E' compito primario di uno Stato, in tutte le sue articolazioni - ha detto ancora Cao - tutelare la salute (http://adv08.edintorni.net/affiliati/click/?q=salute&a=1749&e=1&y=10&j=http%3A%2F%2Faffiliate%2EIT%2Eespotting%2Ecom%2F search%2Fredirector%2Easp%3Furl%3Dhttp%253a%252f%2 52fwww%2Ezerodiet%2Eorg%26bidid%3D47130320%26searc hguid%3D%25D0%2584%2586%25AC%2580%259D%2587%25B6%2 582%25E7%258E%25B8%2589%25F4%25BA%25CB%25BF%25A6%2 595%25EA%25A5%25F7%258C%25A1%25AD%25B7%25A9%25CC%2 5EE%2585%2594%25E3%25D7%2596%25B4%25E2%26domain%3D IT%26affiliateid%3D336%26position%3D1%26searchdate %3D25%2BJul%2B2007%2B06%253a21%253a04%253a05%26edh %3D7pYBUq1XSg8Ozv1p9CqbZsEVZVg%253d%26ed%3Ddj0xJm1 0PTEmcGFyYW0xPXZhbHVlMSZwYXJhbTI9dmFsdWUy&r=&x=25%2F07%2F2007+09%3A11%3A11&z=tt.lh.482a260bafe1c9da4656b501ccfaac4b&i=336), il diritto alla vita dei militari e della popolazione. E' compito della popolazione - ha concluso - imporre allo Stato l'adempimento dei suoi doveri”.





Certo, nessuno può affermare oggi che gli allarmi sul poligono sperimentale di Perdasdefogu, Quirra, San Lorenzo non siano stati lanciati da tempo, da troppo tempo.
E non risulta che nelle istituzioni italiane qualcuno tra coloro che potevano, anzi, avevano il dovere di fare chiarezza, abbia davvero operato in questo senso. Al contrario è stato fatto di tutto per confondere le acque.
Ad oggi è ancora artificiosamente aperta la querelle sull'uranio impoverito che certi considerano come il colpevole di tutti i mali, ed altri qualcosa di simile ad un ricostituente, da prendere a piccole dosi, ovviamente.....
L'uranio impoverito, al di la della quantità di radiazioni emesse, è comunque letale, per le polveri che si disperdono e depositano nell'ambiente circostante, entrando magari nella catena alimentare, o venendo assunte col semplice respirare.
Il problema non è molto diverso da quello dell'amianto che prima di vedere riconosciuta la sua pericolosità ha prodotto decine e forse centinaia di migliaia di decessi in tutto il mondo. Una parte di quei morti si sarebbero potuti evitare se, chi aveva interesse, non avesse rallentato in tutti i modi i provvedimenti di messa al bando.
Le fibre d'amianto, e l'amianto stesso, finchè restano confinati, sono solo “potenzialmente” mortali, così come l'uranio. La loro pericolosità incomincia con l'estrazione ( Di quì la paura dell'apertura di gallerie per l'alta velocità in val di Susa, uno dei siti più ricchi al mondo di amianto....), e proseguiva con la lavorazione, la posa in opera e poi il deterioramento e anche la bonifica, che viene realizzata con modalità rigorosissime
Perciò, una volta individuati i contorni di pericolosità dell'uranio impoverito, si doveva indagare su quei militari e civili che avessero potuto oggettivamente entrare in contatto con quel materiale, soprattutto nei siti in cui, a causa dei bombardamenti occidentali, fosse presente ormai in forma di polveri, come le regioni della ex Jugoslavia, l'Iraq, l'Afghanistan. E naturalmente nei poligoni sardi, dove si svolgono esercitazioni a fuoco (per quanto, a domanda, gli ufficiali responsabili di tali poligoni abbiano sempre solennemente affermato di non aver mai impiegato proiettili D.U.-----)


Se si fosse scoperto che alcuni o molti dei militari deceduti, in particolare quello sardi, non potevano essere entrati in contatto con l'uranio impoverito, l'attenzione di tutti noi probabilmente si sarebbe posata anche sulle emissioni elettromagnetiche di radar, emissioni radio, ma anche sui residui di combustione di missili e razzi, dagli anticarro, agli antiaerei, ai motori del grande missile Vega in fase di sperimentazione, che contengono diversi componenti cancerogeni ecc ecc.... Tutte cose e situazioni dichiaratamente pericolose e di cui è imbottita la Sardegna con le stellette.
In sostanza il problema non è tanto l'uranio impoverito, del quale è ormai accertata la pericolosità.

Il problema è la presenza stessa delle basi che non può essere un fastidio a seconda che si stia politicamente in maggioranza o all'opposizione...... Le basi devono sloggiare, smammare una volta per tutte, devono scomparire dal suolo sardo, ovviamente e contestualmente alla bonifica completa dei siti.

Ma non parlerei solo di danni ambientali..... Vorrei sapere ad esempio, cosa è rimasto dei numerosi nuraghi e altre strutture archeologiche presenti all'interno del poligono di Teulada, o dell'area del PISQ o di altri siti nella disponibilità esclusiva dei militari.
Ad esser sinceri e per ciò che ho potuto vedere non mi ha mai convinto lo spot che vede i militari protettori e garanti dell'ambiente, del paesaggio e della cultura.

E infine, se si vuole aprire uno spiraglio serio nei rapporti difficili con tutte le altre forze indipendentiste, proprio l'argomento delle servitù militari e dei suoi vari aspetti può essere il vero e indiscutibile punto di convergenza, al di la dei riferimenti ideologici oggi così diversificati.

sa socca
22-08-07, 12:14
Può esserci attinenza?

" (AGI) - Roma, 21 ago. - Non hanno ancora ripreso il largo due delle tre balene che stamane sono entrate nelle acque dello stretto di Palau, con il rischio di avvicinarsi troppo alla costa e di insabbiarsi.
“Sembrava che se ne fossero andate, e invece pochi minuti fa sono ricomparse nello stesso punto, tra Caprera e Santo Stefano, proprio di fronte alla base statunitense della Maddalena - racconta l’ispettore Fausto Bernardi, comandante della Squadra nautica di Palau, che con i suoi uomini e numerosi volontari e’ impegnato da ore nel tentativo di far invertire la rotta ai due cetacei -. I due animali con ogni probabibilita’ sono sulle tracce di cibo: oltre ad evitare che, continuando a puntare su Caprera, finiscano con l’arenarsi, bisogna anche prevenire il rischio di collisioni. Nella zona, infatti, c’e’ un intenso traffico di barche provenienti da Porto Cervo, incluso qualche mega yacht”.
A tentare di scortare i mammiferi fuori dall’arcipelago sono un gommone e due acquascoooter della Polizia e diversi mezzi privati. (AGI)


Un sonar che uccide

di Sara Capogrossi Colognesi

UN NUOVO SISTEMA SONAR, sperimentato dai militari statunitensi per individuare i sommergibili, potrebbe fare una strage di balene e di altri animali marini. L’allarme è stato lanciato da Kenneth Balcomb, capo del Center for Whale Research (http://www.rockisland.com/~orcasurv/) a Friday Harbor, che già un anno fa, con l’aiuto di alcuni volontari dell’Earthwatch Institute di Boston, ha dovuto soccorrere circa sedici esemplari di balene e un delfino, trasportati sulle spiagge delle Bahamas dalle correnti. I biologi inviati dal Marine Fisheries Service (http://www.nmfs.noaa.gov/) per effettuare le autopsie di quelli che non sono sopravvissuti, hanno trovato tracce di emorragie intorno alle ossa del sistema cerebrale e uditivo. C’è voluto un anno perché la commissione, formata dall’agenzia e dalla marina statunitense, stabilisse che gli animali si erano arenati a causa del disturbo provocato da trasmissioni radar provenienti dalle navi della marina che si esercitavano nei dintorni. Il nuovo strumento nella caccia ai sottomarini si chiama Surtass (http://www.fas.org/irp/program/collect/surtass.htm) (Surveillance Towed Array Sensor System) e consiste in navi equipaggiate per setacciare l’ottanta per cento delle acque mondiali. Oggi, però, sono in molti a temere che l’approvazione di un simile sistema di monitoraggio avrà ripercussioni disastrose sulle popolazioni di balene, delfini e altri cetacei. La marina sottolinea che il sonar utilizzato lo scorso anno, quello che avrebbe danneggiato l’apparato uditivo degli animali rinvenuti alle Bahamas, utilizzava frequenze medie, mentre il Surtass trasmette a bassa frequenza. Per tranquillizzare la popolazione, inoltre, i militari si offrono di garantire (attraverso strumentazioni adeguate) l’assenza di mammiferi marini nel raggio di un chilometro rispetto all’imbarcazione. Ma il suono verrebbe comunque dissipato a più di 180 decibel, livello che molti studiosi ritengono sufficiente per arrecare danni fisiologici.
Tuttavia, gruppi ecologisti come il Natural Resources Defense Council (http://www.nrdc.org/), chiedono alla marina statunitense di dimostrare la sicurezza ambientale del progetto. Ma Balcomb sottolinea che i militari hanno finora analizzato gli effetti di frequenze più basse di quelle che verrebbero effettivamente utilizzate e soprattutto che non hanno preso in considerazione un numero sufficiente di specie. “Hanno usato solo emissioni a basse frequenze perché pensavano che fossero le responsabili”, spiega Balcomb. “La mia posizione sulla risonanza è che i suoi effetti non abbiano niente a che fare con l’udito”. Sia le frequenze medie che quelle basse, secondo Balcomb, possono provocare effetti di risonanza nelle cavità piene d’aria delle balene, determinando i medesimi disastrosi effetti che sono stati osservati alle Bahamas.
Al di là di queste ipotesi, il Surtass sarebbe, comunque, una nuova voce che si andrebbe ad aggiungere al chiasso di mille altre, che già infestano i nostri oceani. Le balene sono animali estremamente sensibili a interferenze di questo genere, perché se ne servono durante attività vitali, quali il reperimento di cibo, le comunicazioni, la navigazione e l’allevamento dei piccoli. “L’inquinamento acustico degli oceani è paragonabile alla situazione dell’uomo, che vive in un mondo sempre più pieno di smog”, commenta Lindy Weilgart, esperta di bioacustica, che studia le balene e il suono alla Dalhousie University (http://www.dal.ca/) ad Halifax, Nova Scotia. “La finestra di opportunità in cui le balene possono comunicare con un membro specifico del gruppo o trovare una preda si riduce progressivamente a causa dell’inquinamento acustico. E la maggior parte delle balene sono comunque in pericolo e costrette ad affrontare tempi assai duri”.

















Il cetaceo nel centro di Londra: dopo l'autopsia i biologi accusano i militari: con i loro apparecchi disorientano gli animali
http://guide.dada.net/no_global/myimg/241457_1.jpg (http://italy.peacelink.org/animali/articles/art_14560.html)
Il gigante buono potrebbe essersi fatalmente avventurato nel Tamigi dopo aver perduto il senso dell'orientamento per effetto delle violente onde acustiche emesse sott'acqua dal sonar di una nave militare. E' una delle ipotesi su cui lavorano gli scienziati che ieri hanno effettuato l'autopsia sulla balena di Londra, il cui corpo è stato rimorchiato fino a Gravesend, nel Kent. Il cetaceo era morto sabato sera, dopo essere caduto in preda a convulsioni, a bordo della chiatta gonfiabile con la quale i soccorritori intendevano condurlo verso la libertà.

I risultati dell'autopsia saranno resi noti soltanto mercoledì o giovedì, ma il salvataggio tanto drammatico quanto vano ha richiamato comunque l'attenzione su un fenomeno che fa sempre più arrabbiare gli ambientalisti di tutto il mondo. Proprio in queste ore un'indagine dell'Independent on Sunday incolpa i sonar militari della morte di migliaia di balene in tutto il mondo, mentre in America il Natural Resources Defense Council (NRDC) ha recentemente portato in tribunale la Marina statunitense affinché limiti l'uso durante le esercitazioni del sonar a media frequenza, che genera onde acustiche fortissime allo scopo di localizzare i sottomarini nemici. «I mammiferi marini possiedono un udito straordinariamente sensibile, e gli scienziati concordano sul fatto che le intense esplosioni sonore possono disturbarli, ferirli e addirittura ucciderli - dice il NRDC -. "




------------



Credo esistano motivi sufficienti per preoccupare chiunque!!!

L'esistenza del Parco dovrebbe garantire la protezione delle specie marine viventi oltre alla salvaguardia ambientale. La presenza di navi militari e l'uso delle apparecchiature di rilevazione subacquea nel cuore stesso del Parco rappresenta una beffa ulteriore.

Del resto è noto che i sottomarini hunter killer, come quelli presenti a Santo Stefano, dispongono di sonar potentissimi, adatti soprattutto alla scoperta e alla caccia dei sottomarini avversari o potenzialmente tali..... Nel fare il loro lavoro non si preoccupano minimamente dei danni collaterali-
Agli animali, poi!
Del resto i danni collaterali sono incidenti che uccidono spesso anche i civili..... umani....

Il meno che si possa pretendere è che all'interno delle acque territoriali sarde e dei parchi marini sia bandito l'uso dei sonar militari di qualsiasi specie in quanto pericolosisimi a causa della loro potenza, e vengano verificate a fondo e definitivamente normate le caratteristiche di quelli atti alla pesca e agli impieghi civili.

sa socca
23-08-07, 12:51
Le due balene di 20 metri, che per tutta la giornata di ieri avevano rischiato di arenarsi tra Santo Stefano e Caprera, hanno lasciato le acque della Maddalena per dirigersi verso le Bocche di Bonifacio.
Il lavoro svolto dalla guardia costiera, dai volontari, dell'ente parco e dalla polizia è servito ad allontanarle dai pericoli delle acque basse spingendole verso il largo. Questa volta è andata bene.......
Ma lo scampato pericolo non cambia di una virgola la situazione generale........ Al contrario! La presenza di mezzi militari dotati di apparecchiature elettroniche dalla potenza devastante, oltre che di armi di distruzione di massa, deve essere dichiarata assolutamente incompatibile non solo con lo status dei parchi marini che faticosamente stanno nascendo intorno alla Sardegna, ma con la Sardegna stessa.

Non è tendenzioso nè demagogico ammettere che poco sappiamo degli effetti che possono avere sull'uomo (sui bagnanti, ad esempio, e anche sui pescatori ), ma anche sugli animali marini le emissione elettromagnetiche di navi e sommergibili militari che costeggiano l'isola.
Ciò che accade nei diversi mari del mondo dimostra che, almeno per cetacei e mammiferi marini in generale, i danni procurati dai sonar siano qualcosa di ben più concreto di un semplice sospetto.

Natzionalista
29-08-07, 02:47
In realtà, rimanere estranei al governo per scelta, consentirebbe una nuova stagione di elaborazione politica che, purtroppo, nel Partito manca ormai da troppo tempo. L'impressione è che oggi si aspetti una ricca offerta per consolidare questa giunta, o condurla a dipartita prematura.
L'argomento è però troppo importante e complesso per non affrontarlo all'interno di uno spazio di discussione specifico.

Salve a tutti, rientro dalle ferie.
Concordo con questa lettura.

sa socca
05-09-07, 22:50
B-52 carried nuclear armed cruise missiles by mistake : US

6 hours ago
WASHINGTON (AFP) — A B-52 bomber flew the length of the United States last week loaded with six nuclear armed cruise missiles in a major security breach, US military officials said Wednesday.
The lapse was reported to President George W. Bush after the nuclear warheads were discovered when the aircraft landed at Barksdale Air Force Base in Louisiana, said a military official, who spoke on condition of anonymity.
The US Air Force has relieved the munition squadron commander at Minot Air Base in North Dakota of his duties, and launched an intensive investigation into the incident, a spokesman said.

Si dice in breve che un bombardiere USA ha attraversato la settimana scorsa gli Stati Uniti dalla base Aerea di Minot nel nord Dakota alla base di Barksdale in Luisiana, armato per una svista con sei missili cruise a testata nucleare. L'errore è stato scoperto solo durante un controllo nell'aeroporto di arrivo, ecc, ecc.... ecc......

“At no time was there a threat to public safety," said Lieutenant Colonel Ed Thomas. "It is important to note that munitions were safe, secure and under military control at all times.”

E qui un ufficiale americano afferma però che in nessun momento c'è stato rischio per l'incolumità pubblica e conclude che è importante notare come le armi erano in perfetta sicurezza e per tutto il tempo sotto il controllo militare.
Dimentica di ricordare, l'ufficiale americano, che diversi anni fa un altro bombardiere USA tipo B-52 precipitò in Spagna durante una esercitazione, armato anche in quel caso (e non per errore) di ordigni nucleari, e che ci vollero diversi giorni per ritrovare le armi, incredibilmente intatte (o almeno così venne detto....)
Ora bisogna vedere per quanto ancora potrà durare il culo.... pardon! la sorte benigna degli americani..... A giudicare da quello che succede in campo economico e militare, potrebbe sembrare che la fortuna stia abbandonando questo paese di altruisti esportatori di democrazia.......


Ma la domanda più interessante e interessata potrebbe essere questa... Il prossimo B-52 che dovesse cadere, Dio non voglia, magari con a bordo altre armi nuclari, e la fortuna fosse proprio esaurita, non è che gli venga in mente di cadere fuori dagli Stati Uniti?
No?

sa socca
10-09-07, 12:15
Sul sito "pagine di difesa" ho trovato questa discussione interessantissima perchè mi risulta che sia la prima volta che un addetto ai lavori ( tecnico progettista specialista in elettronica militare presso ditte italiane della massima importanza) affermi certe cose sulla pericolosità, spesso letale dei radar militari (e civili).
Il sito, creato da un noto generale, è frequentato da ufficiali ed ex ufficiali di alto grado, da giornalisti conosciuti nell'ambiente, e da semplici appassionati.
Si tratta in ogni caso di un sito della massima credibilità e di alto livello informativo.

http://pub10.bravenet.com/forum/795583276/show/1042925

E ora, se volete leggere.......



Dal forum "pagine di difesa"

3 Settembre 2007
Paolo Galli -


Ran- 40 di Selex oppure S-1850 di Bae e Thales

RAN- 40 di SELEX oppure S-1850 DI BAE e THALES

RAN-40 , credo si tratti di un RADAR meteo progettato da alcuni tecnici rimasti a Firenze dopo il trasferimento della SMA (segnalamento marittimo aereo ) a Campi in .località Tomerello e alla loro incorporazione nella Galileo ma, i tecnici rimasti a Firenze si ritrovarono in altra SMA (sistemi meteo e ambiente), diceva il Gattopardo che tutto cambi ‘ al fine che nulla cambi,’ i tecnici rimasti alla ‘ sistemi meteo ambiente ‘ erano un poco depressi avevano sempre lavorato per il settore militare ,alcuni si licenziarono come lo specialista in trasmettitori che impiegavano magnetron e TWT e, anche il pezzo migliore del settore qualità si licenziò , per la messa a punto finale si impiegò l’area della Selesmar di S. Quirico in collina, era una ditta che si occupava di RADAR anticollisione acquisita dalla SMA ( segnalamento marittimo e aereo) dalla Selenia in pratica si trattava di una branca della enorme Selenia , ricordo che curai personalmente i lavori per convertire una cantina sociale in una fabbrica per RADAR anticollisione. Personalmente lo ritengo ancora un RADAR sperimentale ,il software fu realizzato da due progettisti a seguito, delle stranezze del primo , stando alle indiscrezioni , sembra che siano in corso contatti per l’acquisizione di SELEX, e di altri settori della sensoristica, da parte di una sua concorrente ,forse i recenti colloqui per le basi navali della C.S.I. in Siria a Tartus e Lattakia , ritarderanno molte cessioni previste a suo tempo, compresa la sensoristica,settore da sempre considerato strategico.
S-1850 dalle foto degli eventi meteo ,si apprezza l’ottimo risultato fornito dal software del processatore , si tratta di un RADAR meteo già inserito in una catena di RADAR meteorologici che da anni fornisce eccellenti risultati.
Nei RADAR meteo oltre al software estremamente complesso, tanto che alcuni progettisti di software presentano ‘ se impegnati per lunghi periodi di tempo ‘disturbi psichici, dovuti ad affaticamento mentale, è poi molto importante il tipo di trasmettitore che deve poter fornire ,pacchetti di impulsi di almeno 4 milionesimi di secondo e potenze da almeno 800 K.W .a 1,6 MW. di norma in banda X.
Il tubo elettronico da preferire è il TWT, che può emettere anche una onda continua (C.W.) oltre a quella impulsiva come il magnetron, in altre parole , la durata dell’impulso e la sua frequenza di ripetizione (P.R.F.) la sua potenza di picco (P.P.), determinano la quantità di energia irradiata verso le nubi, e gli echi di ritorno sono proporzionali all’energia irradiata, le nubi non riflettono molta energia come un tipico bersaglio ,impiegando un magnetron orientarsi sulla Varian, la quale ha già diluito i costi di studio e realizzazione ( e sostituzione dei catodi esauriti )dei magnetron , avendone già prodotti circa 40. dal 1966 ai nostri giorni.,produrre un magnetron operante in banda X con potenza di picco da 1,6 MW. è una cosa abbastanza insolita.
Con le potenze in gioco è molto importante la distanza di sicurezza per le quantità di energie irradiate,il transfuga Balenko che da’URSS riparò in Giappone con il suo MIG-25,riportava che il RADAR del MIG se posto in trasmissione a terra poteva uccidere piccoli animali alla distanza di un Km .il RADAR irradiava una potenza di 600 KW. in banda X.
Pertanto è opportuno osservare le seguenti distanze di sicurezza, se posti davanti al lobo frontale di una antenna a parabola del diametro di 2/3 m.t. con subreflector,almeno 3 Km., dietro il lobo posteriore almeno 300 Mt. se posti ai lati almeno 100 M t.
A distanze minori si possono verificare perdita di memoria ,disturbi comportamentali ,difficoltà nelle relazioni interpersonali, come nella ditta dove lavoravo che, forse rappresentava un caso limite ma, è anche vero che i livelli di radiazione a cui eravamo sottoposti non erano di poco conto ,poiché lo spazio era necessariamente limitato, la ditta era in una zona a vincolo paesaggistico. A distanze ravvicinate ,leucemia un caso mortale verificato,tumori diffusi due casi verificati ,tumori al fegato tre casi verificati,tumore ai polmoni un caso verificato,ad altro soggetto, è stato tolto un polmone ,ma, esiste un tumore che interessa un testicolo , altro soggetto, un tumore alla prostata poi esteso al femore ,tutti indistintamente hanno subito un invecchiamento precoce ,in particolare un soggetto, (quasi tutti compreso il sottoscritto hanno avuto figlie femmine ,cosi’ come gli addetti militari alla manutenzione e, per circa 3 anni dopo il termine dei lavori siamo stati sterili), quanti in elenco lavoravano a 50 Mt. dal lobo posteriore ,mentre il caso di leucemia aveva l’antenna posta sopra un terrazzo e, il suo posto di lavoro distava solo 6 Mt.
Questi dati sono riferiti ad un RADAR militare, con potenza , frequenza di trasmissione , durata dell’impulso di trasmissione ,frequenza di ripetizione , molto simile ai RADAR meteo.

Interessante, non è vero?

sa socca
16-09-07, 12:41
Oggi ne parlano tutti, ma è la solita scoperta dell'acqua calda. La notizia che nelle basi aeree I-T-A-L-I-A-N-E di Ghedi e Aviano siano depositate quasi cento armi nucleari AMERICANE è conosciuta da tempo. E nel tempo, come in tutte le cose che riguardano il mondo dei militari in Italia, si erano susseguite smentite sdegnate, parziali ammissioni, dichiarazioni ambigue ed altre cazzute.
E tante, ma tante cazzate!!
Il fatto che a “rivelarlo” oggi sia uno studio americano, non cambia assolutamente nulla.
Che le bombe si trovassero nelle basi italiane (in spregio ad una esplicita norma del 1990), e che siano destinate ad armare in caso di necessità i cacciabombardieri Tornado italiani contravvenendo così anche ad una serie di limitazioni E TRATTATI INTERNAZIONALI, al TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE NUCLEARE e alla dichiarazione di non essere membro del CLUB ATOMICO, lo si sapeva con certezza anche per la presenza nelle due basi di militari americani (di una unità che si occupa appunto della manutenzione di quel tipo di armi atomiche), e per la diffusione di manuali operativi che indicano con precisione luoghi e modalità di stoccaggio (vedi servizio di Rainews 24 del 15/09/07, che dovrebbe essere disponibile ancora dul sito di Rainews).
E non toglie una virgola di responsabilità all'attuale governo di centrosinistra italiano ed alle forze politiche che lo compongono il fatto che gli accordi con gli USA risalgano a diverse decine di anni fa e che nel 2001 siano stati rinnovati sotto il nome in codice di “Stone Ax”.
Non si venga a parlare di lealtà (in una situazione geopolitica completamente mutata a partire dal 1989) verso chi è il principale responsabile dei disastri economici, politici e militari mondiali attuali, verso chi sta portando l'occidente a quello che sembra ormai un inevitabile confronto col mondo islamico, verso chi durante la guerra russo-afghana ha favorito in tutti i modi la produzione di oppio in Afghanistan per finanziarne la guerra contro i sovietici, salvo poi ritrovare tutto l'occidente sommerso dall'eroina negli anni seguenti.
E allora la tragedia delle Twin Towers, probabilmente, è solo un tassello in questo confronto che si è incarognito e non conosce più limiti morali.
Perciò non si parli di lealtà, perchè non c'è più alcun motivo di praticare lealtà (falsa) e tantomeno sottomissione e appiattimento (quelli, veri) nei riguardi di un paese che ha rigettato responsabilità lampanti nel caso Cermis, nel Caso Calipari ecc..ecc...ecc....
Si dovrebbe riflettere invece sul fatto che paesi assai meno importanti dell'italia come Grecia, Danimarca e Canada, hanno chiesto ed ottenuto che le armi nucleari statunitensi venissero allontanate dal loro territorio.

E allora diciamo un'ultima cosa. Per decenni alla Maddalena, insieme ai sommergibili nucleari, sono state presenti (e probabilmente lo sono ancora) le testate nucleari che armano diversi tipi di missili cruise e di siluri imbarcati sui sommergibili della US Navy. Anche in questo caso si è detto tutto e il contrario di tutto... Ma, conoscendo ormai “lealtà” americana, dimostrata in tante occasioni, sarebbe il caso di tornare alla carica....
Dato che questa è Sardegna e non italia, e visto che in questa materia un governo italiano vale l'altro (meno di niente) sarebbe il caso che il Consiglio e la Giunta Regionale chiedessero conto della possibile presenza di queste armi a Santo Stefano, che siano o non immagazzinate sulla nave appoggio , o sui sottomarini o, peggio ancora, a terra....... E se del caso, se ne domandasse l'allontanamento immediato, prima ancora che gli amici yankee lascino il suolo sardo.
Comprando magari una pagina dei maggiori quotidiani italiani e rendendo nota a tutti la richiesta....

Su Componidori
26-09-07, 11:48
PARTIDU SARDU - PARTITO SARDO D'AZIONE
Segreteria Nazionale


COMUNICATO STAMPA DEL 26 SETTEMBRE 2007


ANCORA ELICOTTERI MILITARI A BASSA QUOTA NEI CIELI DI CABRAS.
(NUOVAMENTE ELICOTTERI A BASSA QUOTA NEL SINIS E NELL’AREA MARINA PROTETTA SINIS-MAL DI VENTRE)

Continuano in questi giorni le esercitazioni militari all’interno del nostro territorio, infatti è da due giorni che si sentono passare durante tutta la giornata e soprattutto la notte, questi grandi giganti dell’aria, elicotteri militari, che volano a bassa quota. Già a Maggio, dopo il verificarsi di questi identici episodi, avevamo scritto al Ministro della Difesa e alla Comunità Europea per una lettera di protesta.
A oggi i fatti non sono cambiati, esprimo ancora tutto il mio disappunto per questi fatti; chiedo al Ministro Parisi, spiegazioni del perché gli enti locali non vengano informati preventivamente, delle esercitazioni militari che vengono effettuate sul nostro territorio. E non parlo soltanto per Cabras, ma anche a nome di tutti gli altri Comuni interessati dal passaggio degli elicotteri militari.
Ribadisco che i Sindaci sono responsabili della pubblica sicurezza dei territori che presiedono, e e che siamo noi in prima persona a dover rispondere di eventuali incidenti, a cose o persone, che si potrebbero verificare durante queste esercitazioni. Inoltre devo dare delle risposte ai cittadini preoccupati da quanto succede sopra le loro case. Non dobbiamo poi dimenticare che le nostre coste sono ancora frequentate, visto il perdurare della stagione, da centinaia e centinaia di persone, e io sono colui che è chiamato a tutelare la loro sicurezza.
Tutto ciò è veramente grave e insostenibile, e come sempre sostengo, l’unica colonia che è restata all’Italia è la Sardegna.
Come già fatto presente nelle precedenti comunicazioni, Egg. Presidenti e Ministro, non vi siete accorti che invece di diminuire le servitù militari, stanno aumentando?
Dobbiamo continuare a essere ancora una colonia ed avere aumentate le morti per tumore e pericoli per l’incolumità pubblica?


Il Segretario Nazionale
Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)

sa socca
27-09-07, 16:59
PARE che, almeno per una volta, gli accordi relativi alle dismissioni vengano rispettati....
SEMBRA questo il caso dell'Arsenale della Maddalena, che dovrebbe essere riconsegnato alla Regione Sardegna in base al protocollo firmato lo scorso novembre da ministero della difesa italiano e Presidenza della Giunta Regionale.
PARE e SEMBRA, perché c'é un passaggio dell'operazione che preoccupa un pochino... Per il momento infatti l'Arsenale ritornerà al dicastero della difesa, dopo essere stato assegnato nel 2000 a quel carrozzone distruggi-posti-di-lavoro che si è rivelata l'Agenzia Industrie Difesa.

Un comunicato Adnkronos di Gio 27 Set - 11.32 , aggiunge che “ .....l'attuazione dell'accordo sull'Arsenale e' subordinata all'individuazione di procedure condivise per assicurare la salvaguardia delle posizioni occupazionali del personale. Sara', pertanto, informa il ministero della Difesa, avviato a breve uno specifico tavolo di confronto con la Regione Sardegna per assicurare un ottimale reimpiego dei dipendenti che non troveranno utile collocazione negli Enti della Difesa presenti sul territorio.......”
E' quel “ .... é subordinata....” che preoccupa maggiormente, anche se una frase del genere dovrebbe servire a rassicurare i circa 150 attuali dipendenti che ci si batterà fino all'ultimo sangue per garantire il loro reimpiego.
E su questo non c'è nulla da obiettare. Ci mancherebbe!!!
Piuttosto, quanto tempo potrà volerci per assicurare “..... un ottimale reimpiego dei dipendenti.....”.?
Settimane, mesi...anni?
E visti gli attuali chiari di luna politici, non è che se il cdx dovesse rientrare al governo ci ritroveremmo, noi Sardi ed in particolare i Maddalenini beffati ancora una volta? E magari solo in odio alle scelte del csx?
PARE, SEMBRA..... SPERIAMO BENE......

sa socca
01-10-07, 08:17
BONU VIAGGIU!!




La nave appoggio per sottomarini a propulsione e armamento nucleare Uss Emory Land è partita alla volta degli gli Stati Uniti.

:-:-01#19 :-:-01#19


L'unità USA a Santo Stefano ci è proprio invecchiata tanto è vero che, data l'età e le condizioni dello scafo, rientrerà direttamente a casa dove verrà radiata entro pochissimo tempo.
Non avrà modo perciò di spostarsi in qualche altro porto amico ad esportare democrazia stelle e strisce.
Il passo definitivo dell'abbandono della base verrà compiuto a fine febbraio con il trasferimento del personale e delle attrezzature rimanenti.

In questa giornata pervasa di quella tristezza che accompagna ogni partenza, un momento di sincera e disinteressata commozione quando da un'imbarcazione italiana, su iniziativa dei commercianti maddalenini, è stato innalzato uno striscione con la scritta "Ci mancherete".

:ue :ue

...ci mancherete.... !?

CI MANCHERANNO?

:lol :-0008n :lol :-0008n

sa socca
17-10-07, 07:48
???????????????????




COMUNICATO STAMPA DEL 16 OTTOBRE 2007


ANCORA UNA VOLTA I SARDI FABICI (G6PD CARENTI)
NON POSSONO ESSERE IDONEI AL SERVIZIO MILITARE




La Legge 20 ottobre 1999, n. 380 indica il favismo tra le imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare incondizionato.
Il Ministro della Difesa Arturo Parisi ha istituito una commissione scientifica con il compito di studiare la compatibilità dell’enzimopatia da deficit di G6PD, anche parziale, con lo svolgimento, da parte dei soggetti affetti da tale carenza, delle attività connesse all’espletamento del servizio militare professionale.
Ma con il Decreto 20 settembre 2007 recante modifiche alla direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, si è fatto un passa indietro negando a tante persone di sesso maschile, anche affette da bassa percentuale di deficit di G6PD, la possibilità di intraprendere la carriera militare che è un diritto di ogni cittadino.
Forse chi ha varato il Decreto in esame non conosce bene questa malattia e le differenze tra i due sessi.
Il deficit di G6PD (favismo) o carenza di glucosio-6-fosfato dei drogenasi, causa una grave riduzione dell’attività enzimatica.
Le informazioni necessarie per la produzione dell’enzima G6PD sono contenute in un gene che si trova nel cromosoma X.
Forse il Ministro non sa che i maschi possiedono un unico cromosoma X e se il gene è alterato essi presentano unicamente la copia alterata del gene, pertanto il quadro clinico risulta più grave.
Nelle femmine, invece, che possiedono due cromosomi X, il difetto del gene alterato è parzialmente mascherato dalla coppia corretta del gene presente nel secondo cromosoma, per cui il quadro clinico è più lieve.
Nella direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, allegata al decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, sono aggiunte alcune nuove voci in cui viene stabilito che verranno considerati idonei i soggetti con attività G6PD > 30% se maschi e > 70% se femmine, mentre verranno esclusi dal servizio militare i soggetti con attività G6PD <30% se maschi e < 70% se femmine.
Quindi per ciò che è stato spiegato precedentemente i maschi saranno penalizzati e discriminati ingiustamente, sulla base del possesso di un unico cromosoma X, in particolar modo i maschi sardi dato che la percentuale di soggetti affetti da deficit di G6PD è più alta nel sud rispetto al resto d’Italia.
Chiedo, pertanto, che venga abolita quest’assurda legge che anziché parificare e dare a tutti le stesse possibilità, discrimina e tende a classificare come imperfezione ciò che è assolutamente naturale e biologico.



Il Segretario Nazionale
Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)


Ma ci rendiamo conto delle cose che scriviamo?
Da una parte ci battiamo per l'allontanamento di basi, navi, aerei, poligoni, servitù militari
e quant'altro, e dall'altra ci lamentiamo perchè un certo numero di giovani non possono
fare il servizio militare......
Ma stiamo scherzando?
Ma sappiamo dove abita la coerenza?
Vogliamo continuare a farci ridere addosso?
Di questo passo, perchè non protestare anche per la partenza degli americani da Santo
Stefano, visto che qualche posto si lavoro si è perso, in attesa delle promesse regionali
ed italiane........
E poi si parla di crisi di identità.....


Altro che CROMOSOMI!!!!!

Ma che partito stiamo diventando?

ricardu
17-10-07, 15:10
???????????????????




COMUNICATO STAMPA DEL 16 OTTOBRE 2007


ANCORA UNA VOLTA I SARDI FABICI (G6PD CARENTI)
NON POSSONO ESSERE IDONEI AL SERVIZIO MILITARE




La Legge 20 ottobre 1999, n. 380 indica il favismo tra le imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare incondizionato.
Il Ministro della Difesa Arturo Parisi ha istituito una commissione scientifica con il compito di studiare la compatibilità dell’enzimopatia da deficit di G6PD, anche parziale, con lo svolgimento, da parte dei soggetti affetti da tale carenza, delle attività connesse all’espletamento del servizio militare professionale.
Ma con il Decreto 20 settembre 2007 recante modifiche alla direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, si è fatto un passa indietro negando a tante persone di sesso maschile, anche affette da bassa percentuale di deficit di G6PD, la possibilità di intraprendere la carriera militare che è un diritto di ogni cittadino.
Forse chi ha varato il Decreto in esame non conosce bene questa malattia e le differenze tra i due sessi.
Il deficit di G6PD (favismo) o carenza di glucosio-6-fosfato dei drogenasi, causa una grave riduzione dell’attività enzimatica.
Le informazioni necessarie per la produzione dell’enzima G6PD sono contenute in un gene che si trova nel cromosoma X.
Forse il Ministro non sa che i maschi possiedono un unico cromosoma X e se il gene è alterato essi presentano unicamente la copia alterata del gene, pertanto il quadro clinico risulta più grave.
Nelle femmine, invece, che possiedono due cromosomi X, il difetto del gene alterato è parzialmente mascherato dalla coppia corretta del gene presente nel secondo cromosoma, per cui il quadro clinico è più lieve.
Nella direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, allegata al decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, sono aggiunte alcune nuove voci in cui viene stabilito che verranno considerati idonei i soggetti con attività G6PD > 30% se maschi e > 70% se femmine, mentre verranno esclusi dal servizio militare i soggetti con attività G6PD <30% se maschi e < 70% se femmine.
Quindi per ciò che è stato spiegato precedentemente i maschi saranno penalizzati e discriminati ingiustamente, sulla base del possesso di un unico cromosoma X, in particolar modo i maschi sardi dato che la percentuale di soggetti affetti da deficit di G6PD è più alta nel sud rispetto al resto d’Italia.
Chiedo, pertanto, che venga abolita quest’assurda legge che anziché parificare e dare a tutti le stesse possibilità, discrimina e tende a classificare come imperfezione ciò che è assolutamente naturale e biologico.



Il Segretario Nazionale
Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)


Ma ci rendiamo conto delle cose che scriviamo?
Da una parte ci battiamo per l'allontanamento di basi, navi, aerei, poligoni, servitù militari
e quant'altro, e dall'altra ci lamentiamo perchè un certo numero di giovani non possono
fare il servizio militare......
Ma stiamo scherzando?
Ma sappiamo dove abita la coerenza?
Vogliamo continuare a farci ridere addosso?
Di questo passo, perchè non protestare anche per la partenza degli americani da Santo
Stefano, visto che qualche posto si lavoro si è perso, in attesa delle promesse regionali
ed italiane........
E poi si parla di crisi di identità.....


Altro che CROMOSOMI!!!!!

Ma che partito stiamo diventando?


concordo,questa per qualsiasi sardo che abbia un minimo di amor proprio e di patria dovrebbe essere una buona notizia,anche vista la fine che fanno molti dei nostri ragazzi arruolati.

sa socca
25-10-07, 15:34
E BI TORRAT!!!!
E BI TORRAT!!!!
E BI TORRAT!!!!
E BI TORRAT!!!!

E kustu l'hat iscrittu su Segretariu de su Partidu Sardu!!!
Un'attera 'orta.......
E, ma tando, in sa littera e trese, itte b'at ad essere..
Un'attera "FUSIONE PERFETTA"?




Al Ministro della Difesa Arturo Parisi
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente della Regione Sarda
Agli organi di stampa


Oggetto: i Sardi fabici (G6PD carenti), con questa legge ingannevole, sono discriminati nel poter partecipare all’arruolamento volontario nell’esercito, come da me rimarcato già venti giorni fa. Il favismo pur non essendo previsto tra le cause ostative nei concorsi per carabinieri e per le forze di polizia , nell’esercito italiano l’assenza di deficit di G6PD è richiesta ancora come idoneità.


La Legge 20 ottobre 1999, n. 380 indica il favismo tra le imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare incondizionato.
Il Ministro della Difesa Arturo Parisi ha istituito una commissione scientifica con il compito di studiare la compatibilità dell’enzimopatia da deficit di G6PD, anche parziale, con lo svolgimento, da parte dei soggetti affetti da tale carenza, delle attività connesse all’espletamento del servizio militare professionale.
Ma con il Decreto 20 settembre 2007 recante modifiche alla direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, si è fatto un passa indietro negando a tante persone di sesso maschile, anche affette da bassa percentuale di deficit di G6PD, la possibilità di intraprendere la carriera militare che è un diritto di ogni cittadino.
Forse chi ha varato il Decreto in esame non conosce bene questa malattia e le differenze tra i due sessi.
Il deficit di G6PD (favismo) o carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, causa una grave riduzione dell’attività enzimatica.
Le informazioni necessarie per la produzione dell’enzima G6PD sono contenute in un gene che si trova nel cromosoma X.
Forse il Ministro non sa che i maschi possiedono un unico cromosoma X e se il gene è alterato essi presentano unicamente la copia alterata del gene, pertanto il quadro clinico risulta più grave.
Nelle femmine, invece, che possiedono due cromosomi X, il difetto del gene alterato è parzialmente mascherato dalla coppia corretta del gene presente nel secondo cromosoma, per cui il quadro clinico è più lieve.
Nella direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, allegata al decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, sono aggiunte alcune nuove voci in cui viene stabilito che verranno considerati idonei i soggetti con attività G6PD > 30% se maschi e > 70% se femmine, mentre verranno esclusi dal servizio militare i soggetti con attività G6PD <30% se maschi e < 70% se femmine.
Quindi per ciò che è stato spiegato precedentemente i maschi saranno penalizzati e discriminati ingiustamente, sulla base del possesso di un unico cromosoma X, in particolar modo i maschi sardi dato che la percentuale di soggetti affetti da deficit di G6PD è più alta nel sud rispetto al resto d’Italia.
Chiedo, pertanto, che venga abolita quest’assurda legge che anziché parificare e dare a tutti le stesse possibilità, discrimina e tende a classificare come imperfezione ciò che è assolutamente naturale e biologico.
Il Segretario Nazionale


Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)


:confused:

:confused:

:confused:

:confused:

:confused:

:confused:

:confused:

:confused:

Zarathustra (POL)
25-10-07, 21:50
Ma mollateli, che vi stanno prendendo per il culo!!!

juanna maria
26-10-07, 22:00
Ma mollateli, che vi stanno prendendo per il culo!!!

o una a-fava con due piccioni?:confused:

sa socca
27-10-07, 21:07
Ahi! tra faes e puzzones, s'importante est a camminare palas a muru.....

juanna maria
28-10-07, 00:24
Ahi! tra faes e puzzones, s'importante est a camminare palas a muru.....

...est cosa vona et justa!:rolleyes:


ascù ma s'arrejonu de supra est brulla?:confused:

sa socca
28-10-07, 10:09
No, chi non est brulla.... Assumancu!:i

Ma forse l'idea, neppure tanto fantascientifica, è quella di precorrere i tempi formando un esercito sardo a spese delle stato italiano....
AVVELIMMAGINATE se fosse davvero così? :D
E dai che una cosa del genere non era mai venuta in mente a nessuno...
Chiederò, indagherò, verificherò.... e poi NON vi farò sapere...:-0#09o, Non potto!
Su fattu est delicadu.....
Sos Servizios, sa CIA, su Kegghebbè.. gia mi cumprendides....
Mudos, mi!

juanna maria
28-10-07, 22:14
No, chi non est brulla.... Assumancu!:i

Ma forse l'idea, neppure tanto fantascientifica, è quella di precorrere i tempi formando un esercito sardo a spese delle stato italiano....
AVVELIMMAGINATE se fosse davvero così? :D
E dai che una cosa del genere non era mai venuta in mente a nessuno...
Chiederò, indagherò, verificherò.... e poi NON vi farò sapere...:-0#09o, Non potto!
Su fattu est delicadu.....
Sos Servizios, sa CIA, su Kegghebbè.. gia mi cumprendides....
Mudos, mi!


ma itte "fattu" chestione si narat! fattu att'essere carchi atteru!

sa socca
30-10-07, 16:43
chestione....
chestione......
chestione......
OK!
E itte diaulu!!.....

juanna maria
31-10-07, 15:16
chestione....
chestione......
chestione......
OK!
E itte diaulu!!.....


balla chi no!:D

juanna maria
01-11-07, 15:19
???????????????????




COMUNICATO STAMPA DEL 16 OTTOBRE 2007


ANCORA UNA VOLTA I SARDI FABICI (G6PD CARENTI)
NON POSSONO ESSERE IDONEI AL SERVIZIO MILITARE




La Legge 20 ottobre 1999, n. 380 indica il favismo tra le imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare incondizionato.
Il Ministro della Difesa Arturo Parisi ha istituito una commissione scientifica con il compito di studiare la compatibilità dell’enzimopatia da deficit di G6PD, anche parziale, con lo svolgimento, da parte dei soggetti affetti da tale carenza, delle attività connesse all’espletamento del servizio militare professionale.
Ma con il Decreto 20 settembre 2007 recante modifiche alla direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, si è fatto un passa indietro negando a tante persone di sesso maschile, anche affette da bassa percentuale di deficit di G6PD, la possibilità di intraprendere la carriera militare che è un diritto di ogni cittadino.
Forse chi ha varato il Decreto in esame non conosce bene questa malattia e le differenze tra i due sessi.
Il deficit di G6PD (favismo) o carenza di glucosio-6-fosfato dei drogenasi, causa una grave riduzione dell’attività enzimatica.
Le informazioni necessarie per la produzione dell’enzima G6PD sono contenute in un gene che si trova nel cromosoma X.
Forse il Ministro non sa che i maschi possiedono un unico cromosoma X e se il gene è alterato essi presentano unicamente la copia alterata del gene, pertanto il quadro clinico risulta più grave.
Nelle femmine, invece, che possiedono due cromosomi X, il difetto del gene alterato è parzialmente mascherato dalla coppia corretta del gene presente nel secondo cromosoma, per cui il quadro clinico è più lieve.
Nella direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, allegata al decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, sono aggiunte alcune nuove voci in cui viene stabilito che verranno considerati idonei i soggetti con attività G6PD > 30% se maschi e > 70% se femmine, mentre verranno esclusi dal servizio militare i soggetti con attività G6PD <30% se maschi e < 70% se femmine.
Quindi per ciò che è stato spiegato precedentemente i maschi saranno penalizzati e discriminati ingiustamente, sulla base del possesso di un unico cromosoma X, in particolar modo i maschi sardi dato che la percentuale di soggetti affetti da deficit di G6PD è più alta nel sud rispetto al resto d’Italia.
Chiedo, pertanto, che venga abolita quest’assurda legge che anziché parificare e dare a tutti le stesse possibilità, discrimina e tende a classificare come imperfezione ciò che è assolutamente naturale e biologico.



Il Segretario Nazionale
Efisio Trincas
(Efisiu Trincas)


Ma ci rendiamo conto delle cose che scriviamo?
Da una parte ci battiamo per l'allontanamento di basi, navi, aerei, poligoni, servitù militari
e quant'altro, e dall'altra ci lamentiamo perchè un certo numero di giovani non possono
fare il servizio militare......
Ma stiamo scherzando?
Ma sappiamo dove abita la coerenza?
Vogliamo continuare a farci ridere addosso?
Di questo passo, perchè non protestare anche per la partenza degli americani da Santo
Stefano, visto che qualche posto si lavoro si è perso, in attesa delle promesse regionali
ed italiane........
E poi si parla di crisi di identità.....


Altro che CROMOSOMI!!!!!

Ma che partito stiamo diventando?

tratto da "unione sarda"


Favismo, l'Esercito apre ai sardi: meno limitazioni
I sardi fabici non saranno più discriminati nell'arruolamento nell'Esercito e in Polizia. Lo ha annunciato ieri il sottosegretario alla Difesa, Emidio Casula, nel corso di un incontro con la stampa cui hanno partecipato anche il comandante militare della Sardegna, generale Sandro Santroni, e il vice capo di gabinetto del ministro Parisi, generale Luigi De Leverano.
«Tutti i giovani sardi fabici potranno far parte delle Forze armate - ha spiegato il sottosegretario - tranne quelli che hanno manifestato conclamate crisi emolitiche». Un'altra limitazione riguarderà l'impiego operativo dei soldati isolani, che non potranno essere inviati in zone malariche. Questo perché le crisi emolitiche non nascono solo dall'ingestione di fave, ma anche da farmaci utilizzati per la cura della malaria. L'apertura nei confronti dei fabici non è comunque a tempo indeterminato, ma per un periodo, sperimentale, di due anni, al termine dei quali si valuteranno i risultati ottenuti e si aggiornerà l'elenco delle patologie che costituiscono causa di esonero dal servizio militare.

DUE DECRETI. L'innovazione annunciata ieri rappresenta una "direttiva esplicativa di due decreti di agosto e settembre 2007" riguardanti l'arruolamento di giovani fabici. E intende porre fine alle polemiche suscitate da quelle norme che, di fatto, impedivano ai sardi di entrare nelle Forze armate. In netto contrasto con quanto affermato da una commissione scientifica nominata dal ministero della Difesa nel marzo scorso, secondo la quale «la rivalutazione complessiva del difetto da G6PD (enzima che provoca il favismo) porta a concludere che tale difetto non debba essere considerato un fattore di discriminazione nella valutazione medico legale dell'idoneità al servizio militare». E infatti, l'unico componente sardo del comitato, il professor Antonio Cao, ha protestato vivacemente.

LA DIRETTIVA. La direttiva illustrata ieri segna una parziale inversione di rotta rispetto al recente passato, perché il ministero della Difesa «invita gli Stati maggiori/ Comando generale a prevedere nei prossimi bandi di concorso.........la selezione, l'arruolamento ed il reclutamento dei volontari in ferma prefissata e del personale in servizio permanente delle Forze armate, dei soggetti affetti da deficit di G6PD identificati con profilo sanitario 3-4 alla caratteristica AV-EI». Sigle che indicano le caratteristiche dei fabici sardi. Ma se questo era l'orientamento delle Forze armate, perché si è atteso che i decreto della scorsa estate scatenassero tante polemiche? Il sottosegretario ha spiegato il ritardo con «motivi tecnico burocratici». «Difetti di comunicazione» ha aggiunto il generale De Leverano.

DISEGNO DI LEGGE. L'innovazione non ha comunque bloccato l'iniziativa del deputato Emanuele Sanna (Ds) primo firmatario di un disegno di legge sottoscritto da tutti i deputati sardi che mira a cancellare del tutto le discriminazioni nel confronti dei giovani sardi fabici.
LUCIO SALIS

30/10/2007 10:29

wauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

sa socca
12-11-07, 21:31
Ricevo da Mariella Cao (Gettiamo le Basi) e posto......


..... Nonostante il silenzio tombale della grande stampa, alcune verità sul poligono della morte Salto di Quirra riescono a superare i confini della Sardegna.
Mi dispiace, il copia/incolla dal sito è malandato.
M.C.

http://menostorie.com/blog/?p=86 (http://menostorie.com/blog/?p=86)
PISQ: guerra in tempo di pace (http://menostorie.com/blog/?p=86)

juanna maria
12-11-07, 22:06
mi as "fricatu" sul tempo

sa socca
13-11-07, 08:35
mi as "fricatu" sul tempo

e proitte.... non l'ischias chi s'omine est pius lestru de sa femmina?.......:i

juanna maria
14-11-07, 16:48
e proitte.... non l'ischias chi s'omine est pius lestru de sa femmina?.......:i

:D forzis tenes rejone

Davide Nurra
08-12-07, 21:36
PISCADORIS SARDUS FIRMANT UNA ESERZITATZIONI MILITARI

http://it.youtube.com/watch?v=7OJe64Z1Jm4

sa socca
08-12-07, 22:33
Bellissimo filmato. Insegnano più cose queste immagini che un manuale...... Dall'abbigliamento sembrano riprese invernali. Di quando sono le riprese?
E infine non voglio suggerire nulla.... ma hai pensato alla possibilità di mandarlo agli altri siti idipendentisti, e anche a quelli statalisti di ogni colore per farli incazzare?
Complimenti, comunque!!

juanna maria
08-12-07, 22:47
e de custa nova, a su mancu pro mene

"L'intervista rilasciata a Rainews24 dal prof. Martin Fleischmann contiene ipotesi scientifiche che meritano di essere approfondite". Così il senatore di "Insieme con l'Unione" Mauro Bulgarelli, vice presidente della commissione di inchiesta sull'uranio impoverito, a proposito della messa in onda su Rainews24 del reportage "Uranio impoverito. I conti non tornano". "L'ipotesi avanzata da Fleischmann, secondo il quale le esplosioni provocate dai proiettili a uranio impoverito possano essere frutto di un processo nucleare vero e proprio, apre scenari inquietanti che non possono essere tralasciati dai lavori della commissione. Se infatti gli effetti nocivi riscontrati sulla salute di militari e popolazione civile residente nelle aree colpite dai bombardamenti fossero da attribuire a processi di fissione e fusione nucleare è evidente che potremmo trovarci di fronte a conseguenze di lungo periodo e su vasta scala, ben più gravi di quelle fin qui ipotizzate. E i danni per esseri umani e territorio potrebbero essere serissimi, se solo si pensa che nei teatri di guerra, negli ultimi 15 anni, sono state utilizzate migliaia di tonnellate di uranio impoverito. La commissione ha già acquisito il servizio realizzato da Rainews24 -conclude Bulgarelli- ma sarebbe opportuno che anche il ministro della salute e quello della difesa approfondissero l'ipotesi scientifica avanzata da un elettrochimico di chiara fama come il prof. Fleischmann".

tratto da http://www.dalbasso.org/it/comunicati.asp

lux74vbr
09-12-07, 15:50
PISCADORIS SARDUS FIRMANT UNA ESERZITATZIONI MILITARI

http://it.youtube.com/watch?v=7OJe64Z1Jm4


Gente con le palle che si è fatta rispettare....sventolando il Tricolore!

lux74vbr
09-12-07, 15:54
Bellissimo filmato. Insegnano più cose queste immagini che un manuale...... Dall'abbigliamento sembrano riprese invernali. Di quando sono le riprese?
E infine non voglio suggerire nulla.... ma hai pensato alla possibilità di mandarlo agli altri siti idipendentisti, e anche a quelli statalisti di ogni colore per farli incazzare?
Complimenti, comunque!!

Gli unici a incazzarsi dovete essere Voi....quei lavoratori hanno voluto far rispettare i propri diritti e si sono lanciati in un azione dovuta e coraggiosa!

Lo Stato sono loro!

sa socca
09-12-07, 16:25
Ma guarda che non capisci un ...... davvero! Nessuno ha detto che quei pescatori sono indipendentisti, mi sembra.... E' sicuro invece che hanno preso atto sulla loro pelle e nelle loro tasche di come li tratta lo stato italiano, anche se certi si ritengono italiani.....
Ergo, sono giustamente incazzati e giustamente reagiscono, e noi siamo felici di questo perchè confermano la nostra battaglia contro il disastro delle servitù militari, e prima o poi verranno da noi...
Ci toccherà aspettare, ma aspettiamo.....
Tu invece, da servo vivi e da servo continuerai a vivere trovando il tuo momento di gloria quando frequenti i forum e dai forum ti scacciano tutti " comente cane in cresia...".
E bai e.........
Scappa, mi!!

lux74vbr
09-12-07, 21:04
A me piace il blu.......
Di chi sono servo?
Mi scacciano dal forum Sardegna per il motivo che sono un Patriota e le mie idee non vengono accettate!

Le basi militari servono per la difesa della nazione e siete dei falsi...le odiate solo perchè rappresentano uno Stato in cui non credete!

Anche il sottoscritto ritiene leggittimo la riduzione degli apparati militari in Sardegna e il controllo sanitario delle azioni degli stessi!
Ma gli eserciti si fanno con le armi e non con le pagliacciate utopiche!

Davide Nurra
09-12-07, 21:32
A me piace il blu.......
Di chi sono servo?
Mi scacciano dal forum Sardegna per il motivo che sono un Patriota e le mie idee non vengono accettate!

Le basi militari servono per la difesa della nazione e siete dei falsi...le odiate solo perchè rappresentano uno Stato in cui non credete!

Anche il sottoscritto ritiene leggittimo la riduzione degli apparati militari in Sardegna e il controllo sanitario delle azioni degli stessi!
Ma gli eserciti si fanno con le armi e non con le pagliacciate utopiche!


NON ESISTONO PATRIOTI ITALIANI IN SARDEGNA MA SOLO TRADITORI SARDI ASCARI DELL'ITALIA.


CUSTA EST SA TERRA MIA NO DE IS ITALIANUS!!!

A FORAS!!!

sa socca
15-12-07, 19:09
Da quando gli americani hanno deciso di sgombrare La Maddalena, sono emersi tantissimi artefici gloriosi della loro partenza. In genere si tratta di politici di sinistra e di centro, ma non mancano le facce di bronzo appartenenti a quella destra che non ha fatto nulla per cacciare sottomarini nucleari ed armamenti connessi, al contrario .....



Oggi si può dire che il vero motore della positiva conclusione della vicenda siano stati i Sardi, tutti i Sardi ( a parte un certo numero di servi convinti, qualche commerciante e qualche personaggio ancora più squallido che si dice avesse grossi interessi di tipo immobiliare...........)

Dato che si tratta di un argomento che conosco piuttosto bene, propongo la lettura di queste pagine preparate dal Comitato Sardo Gettiamo le Basi, in quanto contengono forse l'analisi più lucida dei fatti che hanno portato alla partenza della nave appoggio sottomarini Emory Land (e dei suoi cuccioli) e che vedranno il definitivo abbandono della base nel 2008 anche da parte di tutto il personale usa militare e non.







Comitato sardo Gettiamo le Basi

tel 070823498 - 3386132753




“Non ci sono dubbi che un piccolo gruppo di persone può cambiare il mondo, anzi è la sola cosa che avviene sempre” Margaret Mead



LA MADDALENA

La “misteriosa” fuga della Marina di Guerra degli Stati Uniti

Quello che i sardi devono dimenticare e gli italiani non devono sapere



Il 29 settembre 07 la “nave-balia” Emory Land, cuore della base atomica statunitense,* (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=postreply&t=293189#sdendnote1sym)1 ha imbarcato il grosso delle truppe e ha sloggiato da La Maddalena-Santo Stefano. Lo sgombero totale, stando agli impegni, sarà completato il 29 febbraio 08.
Per un breve momento i grandi media hanno acceso i riflettori sulla Sardegna e hanno riproposto il racconto/interpretazione fornito nel novembre 2005, quando gli Usa hanno annunciato l’abbandono di La Maddalena, base imprescindibile di “importanza strategica”, fino al giorno prima, investita da faraonici progetti miliardari di potenziamento portati avanti a ritmo accelerato. L’avvenimento è presentato come insondabile decisione della superpotenza, presa in piena autonomia o favorita dal genio politico e dalle capacità negoziali dei leader di riferimento delle varie testate. Concorrono al titolo di “El Libertador” della Sardegna, sul versante destro, Berlusconi e Fini (capo del Governo e ministro alla Difesa di allora), il governatore Soru sul versante sinistro, l’outsider Cossiga e vari personaggi minori. Il popolo sardo è inchiodato nell’immagine stereotipata di querulo e tremebondo mendicante di posti di lavoro.
E’ imprescindibile ricostruire il contesto e l’iter della “decisione improvvisa e insondabile” se non si vuole scadere nella rozza concezione demiurgica della storia condita da provvidenzialismo di manzoniana memoria che ci viene propinata (miracolosa apparizione a Bush della “Nuova Visione Strategica”, conversione sua e del governo italiano a ruota, avvenimenti creati dagli uomini al potere, popolo-oggetto incapace d’intendere, di volere e di agire).


__________________________________________________ _______________________________________



*1 LA BASE della US Navy a La Maddalena ufficialmente non ha lo status di “base”, è “Punto d’approdo per una Nave appoggio della U.S.Navy per sommergibili di attacco (nessuno basato a terra)”. La Nave appoggio, ultima la Emory Land, funge da punto di ormeggio, officina di assistenza, manutenzione, riparazione dei sommergibili a propulsione atomica e armamento nucleare; la nave staziona al molo Nato, situato nell’isoletta di Santo Stefano, dentro l’area demaniale della Marina militare italiana dove insistono due enormi depositi sotterranei Nato, uno di carburante navale, l’altro di armi e munizioni. La violazione dei parametri di sicurezza stabiliti dalle norme internazionali è eclatante. A terra, sempre all’interno dell’area di pertinenza della Marina militare italiana, nel corso degli anni, la US Navy ha messo su, abusivamente, varie strutture amovibili (container, capannoni, bettoline ecc) che conferiscono all’installazione l’aspetto di una baraccopoli fatiscente da quarto mondo. Le altre strutture - uffici, alloggi, ambulatori, studi dentistici, centri ricreativi ecc – sono sparse nell’isola di La Maddalena e nella prospiciente costa della Sardegna. Tutti gli edifici sono proprietà privata di grandi imprese e cittadini maddalenini, concessi in affitto con normali contratti di locazione privata (regolari e in nero). La vigilanza della Sardegna ha impedito alla US Navy di costruire edifici permanenti e ha contenuto l’invasione Usa nei limiti del “Punto d’approdo”. L’insediamento nel suo complesso è decisamente obsoleto, fuori dai minimi parametri di sicurezza, soprattutto per la frammentazione delle varie installazioni che lo rende indifendibile e incontrollabile. Per gli Usa l’alternativa era secca: abbandonare o costruire ex novo una base a terra per accorpare, rendere vivibili e mettere in sicurezza le molteplici strutture disseminate in tre isole. Nel 2001-02, valutata “la rilevante importanza strategica”, hanno deciso di costruire la nuova base e portato avanti a ritmo frenetico investimenti miliardari.



2002 - “Progetto Migliorie”, ovvero, costruzione di una NUOVA base Usa


Il clima politico è estremamente favorevole alle mire statunitensi di potenziare e consolidare la base di La Maddalena-Santo Stefano: governo nazionale in pugno all’amicone Silvio, governo regionale in mano al centrodestra, La Maddalena guidata da una sindaca di AN, ente Parco Nazionale a presidenza AN. Però le cose vanno storte da subito.
Con tracotante miopia il governo italiano tenta d’imporre il “Progetto Migliorie”, predisposto dagli USA, replicando pedissequamente il vecchio repertorio di raggiri - collaudato nel ’72 al momento dell’installazione della base, riproposto in versione fotocopia per la base Dal Molin a Vicenza - escogitato per sviare l’attenzione, annebbiare le responsabilità, occultare le condizioni capestro dei Trattati stipulati con l’Alleato-Padrone e raggirare la Costituzione* (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=postreply&t=293189#sdendnote2sym)2. In Sardegna il marchingegno truffaldino è stato smontato da tempo, è troppo noto per funzionare una seconda volta.
Il CoMiPa, (Comitato Misto Paritetico Regione Stato) boccia con decisione il “Progetto Migliorie” e svela impietosamente il piano reale: l’installazione di una NUOVA, imponente base a terra.
L’opinione pubblica è prontamente informata, il dibattito va subito al nocciolo, va oltre il piano di costruzione della nuova base, rimette in radicale discussione l’esistente, il groviglio di illegalità, abusi, prevaricazioni, segreti, bugie e misteri che sostiene la base atomica della US Navy.

Il clima sociale è di acuta, crescente ostilità contro tutte le basi della guerra di Italia, Nato e Usa che devastano e umiliano l’isola (il 60% del demanio militare italiano è concentrato in Sardegna).
Il movimento sardo contro la guerra ha già maturato la consapevolezza che il NO alla guerra si concretizza sradicando le basi della guerra, i suoi poligoni e i suoi arsenali, liberando la Sardegna dall’infamante ruolo eterodiretto di palestra bellica, bastione armato a sostegno di rapaci voglie d’impero. “Po’ pesai guerra s’hant furau terra, mari e celu. Po’ pesai paxi, po’ torrai a essiri meris in domu nostra, a foras is basis de su militarismu” (Per allevare guerra ci hanno rubato terra, mare e cielo. Per far crescere la pace, per ridiventare padroni in casa nostra, fuori le basi del militarismo), sintetizza il comitato Gettiamo le Basi. Il movimento è sulla cresta dell’onda, incalza le istituzioni e investe con cortei e presidi le città e i grandi poli militari dell’isola (La Maddalena, i poligoni di Salto di Quirra, Capo Teulada, Capo Frasca).
I media locali hanno recepito e rilanciano le denunce delle associazioni di base. Dal mese di febbraio, in prima pagina, portano alla luce il dramma della “sindrome di Quirra”, le alterazioni genetiche, le leucemie, i linfomi che imperversano tra gli abitanti della piccola frazione di Quirra, i militari e i civili in servizio nel poligono Salto di Quirra, ribattezzato “il poligono della morte”.
I terribili sospetti, fino ad allora sussurrati in privato, sono il grido di un popolo che pretende verità e giustizia.
La Maddalena, come Teulada, riprende ad interrogarsi sui suoi troppi morti e malati di “sindrome Balcani-Quirra” e riapre il doloroso calcolo dei suoi bambini malformati (le prime denunce risalgono al 1974-75). Un’associazione di donne maddalenine impegnate in iniziative umanitarie aiuta le associazioni “gemelle” delle donne statunitensi a vedere il disastro sanitario che devasta anche la loro comunità. E’ ipotizzabile che la loro presa di coscienza abbia facilitato la decisione, prima di due militari americani e poi di uno italiano, di rivelare ad alcuni giornalisti i sistemi di smaltimento dei rifiuti radioattivi: tranquillamente buttati a mare.
E’ sulla prima pagina dei quotidiani anche la lotta dei pescatori di Teulada. Rivendicano: “Diritto al lavoro in sicurezza”, “Restituzione del mare bonificato”. Con le loro azioni clamorose (invasione delle acque off limits, blocco delle esercitazioni, presidi permanenti del porto e degli ingressi del poligono) smascherano i dogmi tutelati da sindacati e organizzazioni “ecologiste”, i due grandi inganni usati per isolare e tacitare il dissenso: le basi militari creano ricchezza e proteggono l’ambiente. Rendono tangibile il danno economico ed ambientale prodotto dalla presenza militare, lo strangolamento e l’estinzione di categorie produttive, il mare – bene comune- sequestrato, sfruttato dalle truppe di mezzo mondo per perenni “giochi di guerra” giocati con vero munizionamento da guerra, usato come pattumiera di ordigni bellici esplosi e inesplosi.
La Maddalena.
Il feeling di lunga data con la presenza militare, tricolore e a stelle strisce, è in fase d’irreversibile logoramento a partire dal disimpegno dell’Arsenale della Marina Militare italiana che ha causato la perdita secca di circa 700 posti di lavoro sui quali, “stranamente”, non ha speso una parola nessuno dei tanti “paladini dei lavoratori” che oggi versano calde lacrime sul rischio licenziamento dei 120 dipendenti civili della US Navy e dipingono il day after base atomica con le fosche tinte della catastrofe economica.
La Maddalena è subito consapevole che la costruzione della nuova base comporta il venire meno dei miserrimi “vantaggi” di cui “gode”, i pochi posti di lavoro e le briciole del mercato degli affitti case ai marines (il grosso è in mano a colossi come l’Impregilo). Gli incassi di market e negozi vari sono crollati da tempo in seguito all’apertura dello spaccio Usa. Anche quelli di bar e pizzerie sono precipitati, dopo i fatti dell’11 settembre 01 il sistema di apartheid delle truppe statunitensi è ferreo. La vecchia leggenda/truffa del fiume di dollari che la feconda è stata smascherata nel 1996. Uno studio di valutazione economica dell’impatto della base Usa, commissionato dal Comune a un’agenzia specializzata, quantifica il danno subito dalle casse comunali: una perdita di due miliardi di lire all’anno (£.1.978 milioni, per l’esattezza). Non necessita di studi il processo inarrestabile di decrescita della cittadina, un tempo chiamata “la piccola Parigi”, reso ancora più evidente dal raffronto con lo sviluppo delle cittadine della costa dirimpettaia.
L’area del centrosinistra locale si attiva prontamente e svolge un ruolo trainante nel diffondere informazione e dire un netto No alla nuova base e a quella esistente. L’opposizione dal basso si coagula gradualmente e si organizza in modo autonomo dando vita al CoCiS, Comitato Cittadino Spontaneo (2003), che imprime a La Maddalena un rapido cambio di look. Le vetrine dei negozi eliminano gli inviti allo shopping rivolti ai marines e si addobbano con le locandine del CoCiS, la sonnolenta cittadina si trasforma in una vivace “città della scienza” che ospita a scadenza quasi settimanale convegni e dibattiti ad altissimo livello sul tema scottante della base atomica statunitense, sempre superaffollati.
Sardegna..
A differenza della Maddalena, La Sardegna ha sempre avversato l’occupazione militare degli Stati Uniti, imposta dai governi italiani con coloniale arroganza. Però, paradossalmente, istituzioni, grandi forze politiche e organizzazioni di massa si danno alla latitanza. La rivolta parte dal basso, dalla miriade di comitati, circoli, organizzazioni sparsi nell’isola che confluiscono nel movimento “No Gherra, No Basis”. Si spendono con tenacia i partiti dell’area indipendentista. Rifondazione è attiva nelle manifestazioni di piazza, attenta a livello stampa, alquanto inerte a livello istituzionale. I Verdi, invece, s’impegnano al meglio a livello parlamentare dando voce alle lotte dei “senza voce”. Il movimento reagisce in modo unitario. Spontaneamente, senza grandi discussioni, riesce a utilizzare come preziosa risorsa l’eterogeneità delle molteplici componenti (antimilitarista, indipendentista, no-global, anarchica, antimperialista ecc.). Ma è solo una delle forze sociali in campo. Il ripudio della base statunitense è trasversale, coinvolge stati crescenti di popolazione sostenuto, sia dall’attenzione dei media locali (a cui fa da contrappeso il silenzio tombale dei media diffusi nella penisola), sia da un concatenarsi di avvenimenti.





2003 L’ANNO della JELLA

L’anno si apre con un segno di buon auspicio. Cogliendo la concomitanza tra una manifestazione di protesta programmata e l’emanazione della circolare Berlusconi mirata a eliminare la bandiera della pace comitato, il comitato Gettiamo le Basi intima la rimozione dagli edifici della US Navy della bandiera statunitense, illegale e abusiva ai sensi delle normative dell’Italia e della Nato, offensiva ai sensi della circolare Berlusconi che configura il reato di “vilipendio al tricolore”. Per due giorni l’arrogante bandiera a stelle e strisce cessa di sventolare a La Maddalena. Forse è la prima volta, dopo la fuga precipitosa da Saigon, che l’Impero ammaina la sua bandiera.


Vieques
Il 1 maggio 03 la Marina di guerra degli Stati Uniti è cacciata a furor di popolo dalla sua base “insostituibile” di Vieques-Portorico. La lotta dura e pacifica del popolo portoricano, esplosa nella primavera del 2000, è abbastanza nota e seguita con interesse in Sardegna. Ha insinuato un tarlo che rode molte menti: “Se loro ce la fanno, perché mai non possiamo riuscirci anche noi?”. Il tarlo risveglia la memoria della lotta vincente di Orgosolo contro il poligono di Pratobello, offre prospettive all’atavica insofferenza, erode l’antico senso d’impotenza e rassegnazione.


“No Scorie” aprile-luglio
In aprile il comitato sardo Gettiamo le Basi incomincia ad esercitare una pressione istituzionale e a diffondere l’informazione sul progetto governativo, noto come Piano Jean-Berlusconi, di costruire il sarcofago destinato ad accogliere le scorie nucleari dell’Italia all’interno di aree militari o miniere in disuso. La località individuata dal duo Berlusconi-Jean non è mai nominata, ma l’identikit che ne tracciano non lascia margine al dubbio che la Sardegna è già stata prescelta. Il lavoro del comitato da i suoi frutti, i primi a mobilitarsi sono i Comuni coinvolti dai poligoni militari Salto di Quirra e Capo Teulada. Nel mese di maggio, grazie al serio lavoro di ricerca e d’indagine di un bravo giornalista la questione esplode nei media. La scelta della Sardegna come pattumiera radioattiva dell’Italia (precedente quella di Scanzano Jonico), nonostante le smentite ufficiali, scatena la “lotta preventiva di popolo” che alimenta e si alimenta dell’antagonismo alle basi militari Italia-Nato, investe la “fabbrica in loco di scorie nucleari”, la base atomica Usa.
L’isolamento non è più la nostra debolezza, diventa la nostra forza. L’isola solleva i ponti levatoi, “No Intradant, No Pasaràn”. Comitati spontanei e singoli cittadini diventano invisibili sentinelle del territorio collegate con ponti telefonici alla massa dei “rivoltosi”. Dapprima i Comuni e poi la Regione, interdicono formalmente tutti gli accessi. Nel mese di luglio il governo fa marcia indietro. Si rafforza il senso della vittoria possibile anche per liberare la Sardegna dal ruolo di pattumiera bellica. La miriade di comitati spontanei “No scorie” non smobilita. Nel mese di dicembre si riunisce a Olbia e decide di promuove il secondo referendum consultivo contro la base atomica statunitense. Il primo, indetto negli anni1988/89, fu affossato dallo Stato italiano. Adesso si procede con la consapevolezza e la determinazione d’impugnare tutti gli sbarramenti dell’Italia, coinvolgere l’Europa, arrivare ai tribunali internazionali. Sardigna Natzione è l’unico partito che entra nel comitato promotore e si mobilita generosamente al limite delle sue forze. Le dirigenze di partiti e organizzazioni di massa si danno al fuggi-fuggi, la base, sopratutto quella di Prc, rifiuta di seguire “la linea” e prosegue nel suo impegno.


“Missili impazziti” aprile-giugno.

Cinque incidenti che rasentano la catastrofe, concentrati in tre mesi, mantengono alla ribalta il poligono della morte Salto di Quirra. Un missile cade in un ovile (16 aprile), un altro esplode in volo (7/5), un missile Hawk precipita in spiaggia (16/6), un altro Hawk si abbatte in un vigneto (18/6), un radiobersaglio è ritrovato dai bagnanti sulla battigia (20/6).


“Hartford” ottobre/novembre

Il grave incidente del sommergibile nucleare Hartford nelle acque dell’arcipelago maddalenino rende visibile la terribile spada di Damocle dell’olocausto nucleare che incombe sulle popolazioni. Le confuse e contraddittorie versioni ufficiali rendono plateale lo sprezzo dei diritti umani e democratici, la vergognosa subordinazione dell’Italia a diktat e desiderata dell’Alleato/Padrone, la scandalosa assenza di controlli. Ancora oggi permane il mistero su data, luogo, dinamica, entità dei danni provocati dalla collisione del mostro nucleare contro non si sa cosa.

“La Rivolta dell’Oggetto” accompagna e fomenta la rivolta di popolo. Oltre missili e sommergibili “impazziti”, s’incaricano di mantenere alta la tensione inquietanti boati e terremoti, anomali in una terra asismica come la Sardegna, che si succedono in prossimità della base Usa (e del poligono di Capo Teulada).
Documenti top scappano via dal buio di casseforti superblindate e si rifugiano nelle sedi di associazioni e giornali che provvedono a dar loro immediata notorietà. Riesce ad evadere anche il Piano di evacuazione e protezione civile dal rischio nucleare tenuto supersegreto, illegalmente e criminalmente. La fuga delle segrete carte costringe la Prefettura a rendere noto il piano “ufficiale” (finora è l’unico pubblicato in versione integrale tra quelli predisposti per le 11 città italiane il cui porto militare è classificato a “rischio nucleare”). Il Piano, subito battezzato “il libro delle barzellette”, è respinto al mittente dal Comune di La Maddalena con parole di fuoco (2004).




L’ANTAGONISMO DI POPOLO



La lotta di popolo rispecchia il tratto dell’identità sarda fotografato nel detto “chentu concas, chentu berrittas” (cento teste, cento berretti, cioè ognuno pensa e fa come gli gira), spesso usato con accezione affettuosamente negativa. Però, questo bistrattato carattere identitario, forse, costituisce un punto di forza. Non a caso è ripreso nell’insulto che ci è stato rivolto da tutti i colonizzatori, sintetizzato nel noto “Pocos, locos y mal unidos”. Solo dei locos pazzi furiosi possono decidere di opporsi alle superpotenze dominanti. Va da sé che per un popolo numericamente “non competitivo” la scelta razionale, una costante nella storia dell’Umanità, è la resistenza diffusa, la lotta decentrata per piccoli gruppi imprendibili.
Il ripudio delle basi della guerra, soprattutto della base atomica Usa, il concentrato del peggio del peggio della presenza militare, divampa in tutta la Sardegna, incontrollabile, senza un centro, senza leadership, investe gli strati sociali e i settori più impensabili. Prendono posizione aziende vinicole e agrituristiche, caseifici, associazioni di consumatori e persino settori dell’arma dei carabinieri. Ognuno si attiva come può. C’è chi scrive libri, chi produce musica e canzoni, c’è chi va a “cercare funghi” dentro la base Usa. Un consigliere provinciale di Forza Italia denuncia a organismi e tribunali internazionali i capi del suo schieramento, Berlusconi, allora capo del Governo, i presidenti della Giunta di FI e AN. L’accusa è di “comportamento omissivo e omertoso” sull’iter procedurale della nuova base Usa. Inoltre, avvia un’azione legale contro Bush indicandolo come responsabile del cancro che lo sta uccidendo. Altri maddalenini malati seguono l’esempio.
In Sardegna avviene un fatto nuovo: l’antagonismo di popolo che incalza su fronti diversi, come un nugolo di zanzare colpisce nei diversi punti sensibili, travalica gli steccati ideologici, supera i confini dell’isola costruendo alleanze con la vicina Corsica, investe l’Europa e con una marcia inarrestabile espugna le istituzioni. L’amministrazione filomilitarista di La Maddalena implode rovinosamente. Il pressing ad personam (discreto ma asfissiante!) e i presidi di piazza impongono al Consiglio regionale (maggioranza centrodestra) di riunirsi in seduta straordinaria per pronunciarsi in modo netto. La discussione in aula, non solo ribadisce il NO alla nuova base Usa, ma rimette in radicale discussione l’insediamento imposto nel 1972. Nella seduta di aggiornamento (gennaio 04) boccia sonoramente la linea filogovernativa e filostatunitense della Giunta, fa suo il “Documento di Bonifacio” elaborato dalle associazioni della Sargegna e della Corsica e si pronuncia formalmente per lo smantellamento della base esistente “in tempi ragionevoli e stabiliti”. Si fissa un “paletto” istituzionale che marca il punto di non ritorno e indica “la retta via” alla nuova Giunta e al nuovo Consiglio che si profilano a breve scadenza. Anche l’Assemblea corsa fa proprio il documento di Bonifacio e intensifica la pressione istituzionale sul Governo francese..
L’antagonismo di popolo non scade mai nella contrapposizione ideologica americani buoni/cattivi (non può essere altrimenti data l’interconnessione delle lotte in corso contro i tre grandi poli militari Italia/Nato), si concentra su temi, aspetti concreti dell’oppressione militare: il disastro sanitario, il danno economico, l’illegalità eretta a sistema, la spoliazione di sovranità, il furto di un progetto di futuro non eterodiretto. Si mobilita per i diritti umani negati alla sicurezza, alla salute, all’autodeterminazione, per il ripristino della legalità violata, per la difesa di un’economia che investe in qualità, per un progetto di Sardegna terra di pace e ponte tra popoli, in sintonia con la sua cultura millenaria.
Emerge con forza l’abominio del “Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena” incentrato su una base atomica galleggiante, il “vulnus costituzionale” dei famigerati accodi segreti che hanno consentito l’installarsi e il proliferare di una base straniera totalmente fuori dal controllo italiano e fuori dal quadro Nato. Riprende con forza la vertenza storica sull’inattendibilità dei sistemi di monitoraggio a mera “funzione placebo”, si smontano con metodo i vari rapporti “scientifici” che le “Autorità competenti” sono costrette a fornire, la richiesta pressante alle istituzioni di indagini epidemiologiche si accompagna al lavoro dal basso di raccolta dati su patologie e alterazioni genetiche, si avviano indagini ambientali autofinanziate affidate a laboratori e scienziati non embetted, si documenta la presenza di torio radioattivo in percentuale di 400 volte superiore alla norma, si documenta la presenza di plutonio.

E’ impossibile ricapitolare avvenimenti, iniziative, strumenti adottati e affinati nel corso della lotta, però, non si può omettere di segnalare il contributo prezioso del Comitato Scienziate/i contro la guerra, generosamente sempre disponibile a fornire consulenze, partecipare ai dibattiti, produrre e stimolare studi e ricerche.
Meritano un cenno tre fatti che precedono di poco “l’inesplicabile” annuncio (novembre 2005) della Superpotenza di abbandonare La Maddalena, base di “rilevante importanza strategica”, stando alle valutazioni ufficiali del 2002, ribadite nel 2004 e nel luglio 05.
- Giugno 2005 – Il governo francese, sotto la pressione della Corsica, stringe la morsa e incalza gli Stati Uniti esigendo risposte formali ai quesiti posti sulla base di La Maddalena.
- Settembre – Una seconda tranche, supersegreta, del “Progetto Migliorie” made in Usa che prevede il potenziamento del potenziamento, vola via misteriosamente dalla cassaforte blindata a stelle e strisce e plana nelle scrivanie di due giornalisti. Il clima di ostilità popolare diventa rovente.
- Ottobre- L’Unione Europea espleta l’iter e impone all’Italia di bloccare la costruzione della base statunitense.


Il popolo sardo accoglie la notizia dello smantellamento della base con inquieta diffidenza. Fiuta la trappola, in cupo silenzio declina gli ossessivi inviti della casta politica a brindare alla vittoria. La sensazione diffusa è che si stia giocando un grande bluff. Come da copione, spunta l’asso nella manica del ricatto occupazionale e si agita lo spettro della catastrofe economica. I lavori della nuova base proseguono a ritmo accelerato per alcuni mesi “all’insaputa” dei vari Libertador libanti. I soliti giornalisti non irreggimentati provvedono ad informarli a mezzo stampa costringendoli a prendere posizione.
Numerosi episodi e vari segnali, ultimo la partenza della Emory Land, indicano che il bluff non ha funzionato e ha prodotto un effetto boomerang tagliando le possibilità di un’inversione rotta. Il non ritorno dall’annuncio del 2005 di sgombrare La Maddalena è favorito anche dalla “solita jella” che nel 2006 impegna i governi di Italia e Statuiti su un nuovo fronte di lotta: la rivolta del popolo di Vicenza


**********


Se si focalizza l’attenzione sul contesto, la decisione di sloggiare dalla Maddalena perde l’alone di mistero e appare facilmente comprensibile, razionale e saggia. Gli Stati Uniti prendono atto, e scrivono, che la Sardegna è “ambiente ostile”. E’ perfettamente normale che lo stress da ambiente ostile produca in Bush & company l’illuminazione della “Nuova Visione Strategica” che consiglia di andare via alla svelta, dignitosamente, prima di essere sbattuti fuori indecorosamente dalla resistenza di popolo. L’ignominiosa cacciata da Vieques è troppo recente e bruciante, la Superpotenza sa bene di non potersi permettere l’onta di un’altra Vieques.
Rimangono aperti alcuni interrogativi.
- Quale città è condannata a “ospitare” la base atomica galleggiante? Le città martiri prescelte sono Taranto o Sigonella? Non è credibile che i sommergibili della VI Flotta Usa di stanza nel Mediterraneo rimangano privi di un centro mobile di assistenza e riparazione.
- La “Nuova Visione Strategica” è stata maggiormente condizionata dalla comprensibile esigenza di salvare la faccia o dalla criminale e meschina volontà di eludere il conto, presentato con ostinata insistenza, dei disastri ambientali e sanitari prodotti in 35 anni di occupazione militare?
- Chi e quando bonifica?* (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=postreply&t=293189#sdendnote3sym)3 A quanto ammonta il budget previsto? Chi paga?




L’EREDITA’ dello ZIO SAM



L’eredità reale.
Troppe volte nella storia delle forze armate Usa l’abbandono di una base militare, spacciato come “nuova visione strategica”, è stato determinato dalla contaminazione del territorio. E’ più facile e molto, molto meno costoso traslocare una base piuttosto che bonificare. Troppe volte le truppe Usa si sono eclissate fingendo d’ignorare i danni inferti, troppe volte hanno arrogantemente scaricato i costi della decontaminazione sulle comunità locali (vertenza infinita con Costa Rica, Panama ecc). Esistono anche esempi positivi di lotta di popolo, sorretta dalle sue istituzioni, che ha costretto la Superpotenza a farsi carico della decontaminazione e ha sventato i costanti tentativi di eludere gli obblighi limitandosi a ripulitine sommarie di mera facciata.
La contaminazione dell’arcipelago è avvolta di nuovo da un’impenetrabile coltre di silenzio.
Parrebbe che Governo italiano e Governatore della Sardegna, sorretti dal silenzio omertoso del Parlamento e del Consiglio regionale, abbiano optato per la scelta aberrante del fingere di non vedere l’inquinamento, non disturbare l’inquinatore a stelle e strisce e accollare i costi stellari di bonifica alla vittima Sardegna.
Silenzio sull’indagine epidemiologica strappata con la lunga e determinata lotta dal basso.
Lo studio, per un verso, da fondamento scientifico alle “voci di popolo” quantificando il tasso anomalo di patologie (ad esempio, tra gli uomini maddalenini documenta: linfoma non Hodgkin, + 177,8% di mortalità, + 147% di ricoveri; melanoma +335%; tumori al sistema emolinfatico, +58% di mortalità, +73,9 ricoveri), d’altro verso, nell’indicazione delle fonti di emissione di agenti patogeni, si discosta molto dalle “voci di popolo”. Infatti, individua bizzarri fattori di rischio, “assolutori” delle attività militari, propone cause che stridono con la realtà territoriale (inesistenti poli petrolchimici!) e in alcuni casi suonano come una cinica beffa (l’urbanizzazione e il maggiore benessere spiegherebbero l’eccesso di linfomi non Hodgkin, non solo a La Maddalena ma anche a Teulada e Quirra, le zone più disabitate e più deprivilegiate della disabitata e deprivilegiata Sardegna). Si coglie un aderenza alla realtà solo sulle cause che spiegano il tasso anomalo di tumori emolinfatici: “Esposizione non professionale a radiazioni ionizzanti ed elettromagnetiche, esposizione residenziale e professionale a TCDD (diossina). Gli scienziati, però, non riescono a vedere e neanche a sospettare quale sia la fonte delle radiazioni che uccidono, fonte ben nota e ben visibile da chiunque intenda vederla.
Il ministro Parisi assicura che l’arcipelago, dove da 35 anni staziona una base nucleare con il suo branco girovagante di sommergibili atomici dal ventre gonfio di armi nucleari, non necessita di bonifica, è perfettamente pulito. Governatore, sindaco e sindacati concordano e si dedicano a progettare il nuovo sviluppo della Maddalena che ha il tanfo di Costa Smeralda N°2. Non bisogna spaventare l’orda di cementificatori che ha fiutato il business, reso ancora più ghiotto dalla pioggia di miliardi stanziata per il G8, grimaldello per stravolgere tutte le regole e liberare da lacci e laccioli la potente lobby del mattone.

L’eredità fasulla

L’attenzione è depistata sui “favolosi beni” abbandonati dalla US Navy a La Maddalena Da ormai due anni si da in pasto all’opinione pubblica la sceneggiata della “contrattazione serrata” Regione-Stato per spartirsi l’eredità dello zio d’America. Il ministro alla Difesa, il sardo Parisi, a scadenza mensile, magnanimamente promette all’esultante governatore Soru che sarà consegnata alla Sardegna. Peccato che la Marina da guerra degli Stati Uniti non lasci alcun bene perché nulla possiede! I beni oggetto della trattativa Regione-Stato sono di pertinenza della Marina militare italiana, sono immobili in disuso, alcuni gelosamente presidiati, altri occupati abusivamente da famiglie, altri ancora, la maggioranza, abbandonati al degrado da anni. Le strutture militari in uso - l’area della Marina italiana a Santo Stefano con i due immensi depositi sotterranei di armi e carburante - sono riclassificate “non dismissibili, imprescindibili, d’importanza strategica”. E’ una significativa svolta politica del governo di centrosinistra rispetto al precedente governo Berlusconi che, valutandole inutili, programmava di venderle alla Us Navy.
A chi giova e perché divulgare e fomentare la leggenda del patrimonio immobiliare degli Stati Uniti in regalo alla Sardegna? Domanda retorica!


*******
La riconversione ad uso civile dell’arcipelago è criminale, se non è preceduta dalla bonifica e dallo smantellamento dell’installazione della Marina militare italiana a Santo Stefano, bomba innescata nel cuore del “paradiso delle vacanze” che vorrebbe sostituire il “paradiso della guerra”.
Da ormai due anni siamo martellati dagli inviti a considerare chiusa la partita, “tornare nel privato”, delegare al ceto politico “competente e abilitato”. Il diffidente e cocciuto popolo sardo mantiene fermo il ruolo svolto in questi anni di sentinella del territorio, aspetta vigile il 29 febbraio 2008, data annunciata dello smantellamento definitivo degli ultimi residui della potente Marina di guerra degli Stati Uniti. Solo allora si avrà la certezza di avere conseguito una vittoria grande e splendida, ma non sufficiente. La nostra terra e il nostro mare avvelenati devono esserci restituiti puliti, nello stato in cui erano quando ce li hanno rubati. E ancora non basta. Il popolo sardo non può rinunciare alla sua “locura”, al suo progetto, teneramente folle e robustamente realistico, di liberarsi dalle non meno devastanti basi militari Italia-Nato che condannano la Sardegna al duplice ruolo di complice e vittima delle barbare politiche di guerra e, liberando se stesso, contribuire a liberare l’Umanità dalle basi dove fameliche Potenze allevano il mostro guerra per garantirsi il saccheggio delle risorse del pianeta e il dominio sui popoli.




* (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=postreply&t=293189#sdendnote1anc)


* (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=postreply&t=293189#sdendnote2anc)2

* (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=postreply&t=293189#sdendnote3anc)

juanna maria
15-12-07, 19:52
e bravo!

sa socca
07-01-08, 23:04
Anche stavolta utilizzo il materiale che mi ha spedito Mariella Cao che ha il merito incontestabile di mantenere un osservatorio continuamente aggiornato sulla situazione delle servitù militari in Sardegna e dei problemi connessi, con particolare riguardo ai rischi di incidenti e alle possibili ricadute sanitarie sulla popolazione civile.

Le notizie che continuamente è in grado di fornire insieme ad analisi contraddistinte dalla accuratezza e onestà intellettuale, le fanno perdonare il grande difetto di non essere sardista.
Ma non le si può comunque non riconoscere quanto il suo lavoro sia utile alla causa sardista e indipendentista in generale.
Soprattutto quando si confronti ciò che fa Lei con le cavolete predisposte da certi "dirigenti politici" o loro portaborse..... E non faccio nomi per carità di patria......!!!

Patria sarda, mi!



6/1/08
Sequestro dei caccia bombardieri AMX disposto dalla Procura di Cagliari


Dopo anni di denunce circostanziate e manifestazioni di protesta del Comitato Gettiamo le Basi e altre realtà del movimento contro l'occupazione militare della Sardegna non possiamo che salutare positivamente il sequestro cautelativo delle "bare volanti", un primo atto concreto che oggettivamente si configura come tutela dell'incolumità della popolazione sarda.
Ci auguriamo che il sequestro degli AMX non rimanga lettera morta e non prevalga ancora una volta la “realpolitik” delle esigenze di bilancio della Difesa e del profitto delle ditte costruttrici. Le bare volanti vanno definitivamente rottamate, espulse dai cieli della Sardegna e del pianeta.
Auspichiamo che la magistratura si attivi per mettere sotto sequestro cautelativo anche il poligono della morte del Salto di Quirra. La catena di malattia e morte che avviluppa militari e popolazioni civili di un remoto angolo di Sardegna non è stata minimamente intaccata, il nuovo anno, il 2008, ha già mietuto un' altra vittima.


La notizia recente della medaglia di bronzo conferita dal presidente Napolitano al pilota che, il 14 Ottobre 2005, alla guida di un Amx, riusci a evitare l'incidente che avrebbe potuto causare la strage degli abitanti di Decimomannu, ha portato alla luce un'altra delle catastrofi sfiorate e occultate alla popolazione. Preoccupa constatare che “l'incidente evitato”, di cui finora nulla si sapeva, è quasi concomitante a quello occorso all'AMX precipitato nel campo di carciofi nei pressi della base militare di Decimomannu (20 ottobre 2005), l'ennesima strage sfiorata che ha innescato l'indagine della Procura di Cagliari e il sequestro cautelativo dei cacciabombardieri.
Il presidente Napolitano, per un principio di equità, dovrebbe assegnare la medaglia d'oro al popolo sardo, oggetto dei continui attentati alla sicurezza, alla salute e alla vita, per aver sopportato per 50 anni l'occupazione militare del suo territorio, i veleni di ignote sperimentazioni belliche e “giochi di guerra” giocati con vero munizionamento da guerra.
.
Comitato sardo Gettiamo le Basi
Comitato di Decimomannu contro le basi militari


***********
“Accurate” bonifiche militari

L'AMX precipitato il 20 ottobre 05, appena decollato dalla base di Decimomannu è costretto ad un atterraggio di fortuna, sgancia i serbatoi di carburante che finiscono in un terreno di Villaspeciosa, striscia di pancia nel campo di un agricoltore di Villasor e finisce la sua corsa tra i carciofi di un azienda di Decimoputzu. Dopo due anni di “accurate” bonifiche dei terreni, l'Asl 8 comunica gli esiti confortanti. Il proprietario del carciofeto, poco fidandosi delle “autorità competenti” e molto del suo olfatto e della sua vista, affida ulteriori verifiche a una ditta privata. Risultato: presenza di cherosene ben al di sopra dei valori rilevati dalla ASL. Ancora ben visibili numerosi detriti dell'aereo il cui motore contiene componenti di materiale radioattivo come il trizio. Lo scorso novembre (2007) i terreni sono dichiarati bonificati e dissequestrati. Il 22 dicembre l'agricoltore trova tra i carciofi un proiettile di cannoncino d'aereo inesploso.


Le bare volanti AMX

Al momento sono noti 13 incidenti, 5 i piloti morti.
Riproponiamo la denuncia del 2002 del comitato sardo Gettiamo le Basi che, ininterrottamente, chiede l'interdizione dei voli dell'MX.
L'aereo Amx (cacciabombardiere da 70 miliardi, prodotto da Finmeccanica e Brasile) è stato protagonista di una lunga serie d'incidenti apertasi nel 1984 con la caduta del prototipo e la morte del pilota collaudatore, il comandante Manlio Quarantelli. I primi 30 esemplari sono stati fermati per un certo tempo, però l'Aeronautica non ha bloccato la corsa agli acquisti. Nel corso di vent'anni sono state apportate varie modifiche nel tentativo di porre rimedio alle carenze strutturali e al sistema di propulsione. Tutto inutile! Gli AMX continuano a precipitare. Nei primi sei mesi del 2001 si sono verificati tre incidenti: tre piloti deceduti, tre aerei distrutti.
I cacciabombardieri di Finmeccanica sono stati oggetto di numerose interrogazioni e interpellanze parlamentari presentate da tutti gli schieramenti politici: 76 nella precedente legislatura. Sono al centro di varie inchieste della magistratura presso il Tribunale di Roma, Pesaro, Treviso, Padova. Però, non si registra alcuna schiarita in quella che tanti definiscono “una sporca faccenda”: un aereo difettoso acquistato precipitosamente dalle FF.AA italiane, un aereo che nessun'altro paese ha voluto comprare, a parte il Brasile paese co-produttore, una bara volante che mette a rischio non solo i piloti ma anche tutte le comunità nei cui cieli si aggirano.
Gli “aerei da rottamare e tenuti in naftalina” come titolava eloquentemente un articolo del Corriere della Sera del 3/12/97- hanno trovato ospitalità nella base di Decimomannu e scorazzano "normalmente" in Sardegna dove, inoltre, ogni primavera puntuali calano gli inquietanti stormi della "Spring Flag".
L'esercitazione militare interforze, poeticamente denominata "Spring Flag", consiste in operazioni di "Composite Air Operations" con la partecipazione di Aeronautica, Esercito e Marina di paesi Nato e fuori Nato, ha come area di tiro preferenziale il poligono di Capo Frasca ( 1.450 ettari a terra, a mare 3 miglia quadrate all'interno del golfo di Oristano -) e l'immensa zona a mare denominata "Danger 40", collegata alla base di Decimomannu dalla zona aerea interdetta "R 54". Coinvolge, inoltre, le zone aeree e marittime militarizzate annesse ai poligoni di Teulada e Quirra ( una delle "zone interdette alla navigazione aerea e marittima" con i suoi kmq 28.400 supera in estensione la superficie dell'intera Sardegna).
I top gun dell'autoproclamatosi Asse del bene, mettendo a repentaglio l'incolumità del popolo sardo, usano tutta la zona meridionale dell'isola come campo di battaglia per addestrarsi al massacro dei popoli dall'area del petrolio da "liberare e democratizzare".
Oltre al rischio rappresentato dalle "bare volanti", esiste il rischio di interferenze delle esercitazioni aeree militari con il traffico civile. L' Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), nel dicembre 2000, in seguito alle denunce dei piloti civili imbattutisi in aerei militari sulle loro rotte, ha avviato un inchiesta prendendo in esame la zona compresa tra Sardegna, Sicilia, Campania, area in cui il traffico aereo non è tutto gestito dall1 ENAV ma è sotto la meno tranquillizzante e meno trasparente tutela Nato. I risultati, resi noti il 20/4/01, hanno confermato che le esercitazioni militari hanno messo a repentaglio i voli civili per otto volte e in due casi si è sfiorata la collisione. Le conclusioni dell' ANSV rilevano il mancato rispetto delle norme sul coordinamento militare - civile nel corso delle esercitazioni esaminate e definiscono inaccettabile che equipaggi e controllori del traffico aereo si siano trovati di fronte a situazioni sconosciute tali da non poter garantire adeguata assistenza ai voli civili.


Anche chi sostiene le politiche di guerre infinite e preventive non può rimuovere le tragedie di Ustica, Casalecchio, Cermis. Per scongiurare nuove sciagure non si può sempre fare affidamento sulla buona stella o sulla "scarsa densità demografica" dell'isola.
Fino a quando la Sardegna non si sarà liberata dagli abnormi e iniqui gravami militari che la mortificano, è improrogabile:
*la smilitarizzazione dei cieli e la gestione civile del traffico aereo;
*l'adozione di garanzie e strumenti di controllo sulle esercitazioni militari;
*l'interdizione dei voli degli AMX


Comitato sardo Gettiamo le Basi
Tel 070 823498--3386132753
*********

sa socca
07-01-08, 23:18
In questo caso c'è invece chi, Sardo, di Nuoro, afferma ....:

".... Questo però non distoglie i sardi (spero non pochi) che vorrebbero una presenza più importante dei reparti dell'EI in Sardegna dal dire che spesso alle reali esigenze operative - temo - prevale il peso politico dettato nel campo della Difesa in certe regioni d'Italia rispetto ad altre....."
:-0008n :lol :-0008n :lol :-0008n

sic a questo link:
http://pub10.bravenet.com/forum/795583276/show/1091622

Ma entrando nel suo BLOG si capisce qualcosa di più.......
Enzo Cumpostu, Nuoro (http://enzocumpostu.ilcannocchiale.it/)

sa socca
25-03-08, 22:33
Ricevo da Mariella CAO di GETTIAMO le BASI, e giro senza commenti


1 Sintesi delle osservazioni inviate in data 7/2 e 14/3 dal comitato Gettiamo le Basi al CIPT, Comitato d'Indirizzo Politico Territoriale (costituito lo scorso dicembre dal ministero alla Difesa, composto da Aeronautica, Comandi militari, Gettiamo le Basi, ASL, Province, sindaci del territorio coinvolto dal PISQ).
2 Interrogazione del senatore Mauro Bulgarelli

**************************
<FONT face=Arial size=2>21 marzo 2008
<DIV>
<FONT face=Arial size=2>
<B><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; FONT-FAMILY: 'Arial Narrow'; mso-bidi-font-size: 12.0pt">Monitoraggio del Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ)

sa socca
26-03-08, 17:52
Ricevo da Mariella CAO di GETTIAMO le BASI, e giro senza commenti



1 Sintesi delle osservazioni inviate in data 7/2 e 14/3 dal comitato Gettiamo le Basi al CIPT, Comitato d'Indirizzo Politico Territoriale (costituito lo scorso dicembre dal ministero alla Difesa, composto da Aeronautica, Comandi militari, Gettiamo le Basi, ASL, Province, sindaci del territorio coinvolto dal PISQ).
2 Interrogazione del senatore Mauro Bulgarelli


**************************
21 marzo 2008




Monitoraggio del Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ)

Sospendere la procedura. Formalizzare la Commissione di esperti nominata dalla società civile per una valutazione preliminare su: metodologia di ricerca, utilità delle strumentazioni previste. Verificare la copertura di spesa


Entro aprile sarà reso operativo il piano presentato (in bozza lo scorso febbraio e in seconda stesura il 5 marzo) al CIPT, Comitato d’Indirizzo Politico Territoriale, composto dai rappresentanti delle Province di Cagliari e Ogliastra, ASL, sindaci del territorio e comitato Gettiamo le Basi. Allo stato attuale mancano le garanzie preliminari che il monitoraggio non si traduca nell'ennesimo sperpero/dirottamento di denaro pubblico, l'ennesima indagine (sarebbe la N°8/9) mirata a NON TROVARE, narcotizzare, tranquillizzare la popolazione locale, nonché il personale del PISQ, come incautamente esplicitato nella prima stesura.


Il piano predisposto da Aeronautica e Difesa consiste in un Capitolato Tecnico”, un bando di gara/appalto per l'acquisto di un parco strumenti di monitoraggio (e servizi connessi), oggi optional di prestigio, obbligatorio in un prossimo domani. Il controllato definisce cosa, come e dove controllare e per di più programma di coprire la spesa senza intaccare il bilancio della Difesa, pretende i fondi che la vecchia Finanziaria 07 ha affidato anche al ministero dell'Ambiente e ha destinato alla ricerca scientifica - che è altro rispetto all'acquisto di macchinari, non implica la proprietà delle attrezzature - mirata a fare luce sulla tristemente nota sindrome di Quirra. Il disposto, l'iter e lo spirito della legge (emendamento Bulgarelli, strappato grazie all'impegno del Senatore e anche alla pressione ostinata delle associazioni antimilitariste della Sardegna) escludono l'interpretazione che il legislatore abbia inteso incrementare il budget della Difesa con una sorta di finanziamento mascherato. Se il PISQ intende comprare attrezzature di monitoraggio, attinga al bilancio della Difesa, ampiamente irrobustito dal governo Prodi.


Il coinvolgimento degli Enti locali e di Gettiamo le Basi, propagandato come garanzia di democrazia e trasparenza,di fatto, è vanificato e mortificato dall'inosservanza delle procedure previste. Invocando l'urgenza si tenta di confinarlo alla facoltà di esprimere suggerimenti sul piano preconfezionato, per la stragrande maggioranza rimandati ad un imprecisato “dopo”, relegati in un calderone d' improbabili varianti in corso d'opera. La prevista Commissione di esperti nominata dalla parte civile ancora non esiste, sono disattesi gli impegni, ripetutamente ribaditi, di formalizzare la nomina dei tre scienziati indicati da Gettiamo le Basi. Perché? S'intende forse escludere la società civile dal processo decisionale, prioritario e basilare, sulla metodologia di ricerca? S'intende forse evitare persino l'esame da parte di esperti civili indipendenti del piano elaborato dai settori militari? E perché mai chi ha taciuto per otto anni sulla sindrome di Quirra, chi ha “dimenticato” per oltre un anno i fondi per la ricerca scientifica (stanziati nel 2006) oggi si appella all'urgenza?
Appare sempre più palese il tentativo di usare il coinvolgimento della società civile come zuccherino-esca per ottenere il consenso popolare, non solo sul progetto di monitoraggio, ma anche sui risultati.


La metodologia di ricerca che sottende il “Capitolato Tecnico” pone troppi interrogativi sull'adeguatezza a dare risposta all' ”epidemia” di tumori e alterazioni genetiche che devasta la popolazione residente e i militari. (Perché le valutazioni epidemiologiche che costituiscono il punto di partenza in un progetto di seria ricerca scientifica, sono rinviate al “dopo”? Perché si escludono tutte le ipotesi di lavoro per valutare lo stato di salute della popolazione e/o del personale militare? Perché si trascura l'accertamento del pregresso, sia a livello di salute, sia a livello di analisi dei campionamenti previsti? Senza valori pre-espositori la scienza poco o nulla può dire, non basta dire non c'è più nulla per dimostrare che non c'è stata contaminazione. Perché non si considera la metodologia di ricerca basata sull'uso di pellicole alfa sensibili? Perché?.ecc..)
Sebbene la seconda stesura del Capitolato recepisca la proposta di indagine sui bioindicatori - avanzata da Gettiamo le Basi, Provincia Ogliastra e Asl 4- il piano di lavoro definito denota gravi carenze.


Formazione del personale che gestirà il sistema di monitoraggio. L'esigenza di prevedere elusivamente personale civile è stata sollevata solo da Gettiamo le Basi e dalle associazioni di base del territorio. Sconcerta la “distrazione” e il silenzio delle Amministrazioni locali. La Forza Armata ha prestato maggiore attenzione e, in seconda stesura, ha concesso alla popolazione locale una quota del 40%. Non basta. Le motivazioni della richiesta non consentono soluzioni di compromesso: incompatibilità del ruolo di controllore e controllato, trasparenza, lavoro irrinunciabile in un territorio strangolato economicamente dal sequestro di terra e mare da parte del PISQ.


Obiettivi inaccettabili e di dubbia legalità. Si dichiara che il ministero della Difesa “opera allo scopo di limitare gli eventuali effetti nocivi sulla popolazione e sull'ambiene (..) riducendo e controllando l'uso di materiale pericoloso, la produzione e l'immissione di sostanze inquinanti”. Quindi non si mira, neanche in via teorica, a eliminare il danno, ma solo a ridurlo, lo scopo non è il rispetto dei diritti umani alla salute e alla vita, evidentemente, considerati secondari, subordinati alle esigenze dei poligoni, valutati, invece, “essenziali strutture”.
Di quanto si pensa di ridurre la percentuale abnorme di tumori e alterazioni genetiche?
Quanti bambini malformati, quante vite dobbiamo ancora sacrificare affinché possa vivere il PISQ?


Comitato sardo Gettiamo le Basi


tel 3386132753--070823498

************************************

Interrogazione del senatore Mauro BULGARELLI


Interrogazione a risposta scritta
Ai ministri della difesa e dell'ambiente
Premesso che:
le attività che si svolgono presso il poligono interforze di Salto di Quirra sono da tempo oggetto di forti proteste da parte della società civile, che teme per gli effetti nocivi da esse generate sulla salute pubblica; in particolare, in virtù dell'abnorme incidenza di neoplasie maligne riscontrate nei centri abitati in prossimità del poligono, varie associazioni chiedono che siano effettuate approfondite analisi tese ad appurare se, nell'ambito delle esercitazioni che si tengono all'interno della struttura, siano utilizzati armamenti con uranio impoverito o in grado di provocare la dispersione nell'ambiente di nanoparticelle dannose per la salute umana;
in data 23 dicembre 07, si è tenuta una prima riunione cui hanno preso parte il sottosegretario alla difesa dott. Casula, vari vertici militari, alcune autorità locali e il comitato "Gettiamo le basi"; per quanto riguarda la partecipazione all' incontro non sono chiari i criteri adottati per la scelta dei Comuni da invitare;
in tale occasione, il comitato "Gettiamo le basi" ha posto il tema della nomina di esperti di propria fiducia, tra i quali il prof. Mauro Cristaldi (Università degli studi di Roma "La Sapienza"), il dr. Gianfranco Scarsella (Dipartimento di biologia cellulare e dello sviluppo univ. La Sapienza), il vulcanologo prof. Aumento, i quali presentavano richiesta formale di partecipare alle attività di monitoraggio, ottenendo a riguardo assicurazioni verbali da parte del sottosegretario Casula;

in data 7 febbraio 2008 veniva convocata una seconda riunione per l'illustrazione del piano di monitoraggio, nel corso della quale ai rappresentati del comitato "Gettiamo le basi" veniva comunicato che avrebbero fatto parte del Comitato d'Indirizzo Politico Territoriale (CIPT); essi venivano inoltre invitati a presentare osservazioni ed eventuali modifiche al piano di monitoraggio entro il termine di 7 giorni; nel corso dell'incontro, il rappresentate del ministero della difesa, dott. Giorgio Melis, tornava inoltre ad assicurare la nomina di esperti di fiducia del comitato "Gettiamo le basi", non mancando tuttavia di lodare l'autorità e il lavoro svolto dall'equipe dell'Aeronautica e del Ministero della Difesa che aveva redatto il piano (l'identità dei cui membri è comunque ignota); il Piano in oggetto consiste comunque in un Capitolato Tecnico, una sorta di bando di gara per l'acquisto di strumentazione e fornitura servizi (campionamento, analisi, formazione personale e soprattutto dispositivi tecnologici) Vengono prima le macchinette o la decisione su cosa si vuole cercare e come cercarlo???
in data 5 marzo 2008 veniva convocata una terza riunione per illustrare il nuovo piano, integrato con le proposte di modifica avanzate da solo 4 dei 15 componenti del comitato ("Gettiamo le Basi", Provincia Ogliastra, Comune di Villagrande); le autorità militari rinnovavano inoltre la disponibilità a nominare la commissione di esperti, esplicitamente prevista nella documentazione fornita il 7/2, ponendo però vari distinguo e presentandola, velatamente, come d'intralcio ai lavori; pertanto, le autorità militari e civili si dicevano disponibili ad audire gli esperti solo dopo l'esecuzione dei lavori o, al massimo, "in corso d'opera"; a fare testo, dunque, sarà la relazione redatta dagli esperti nominati dal ministero della difesa; l'inizio dei lavori è previsto per i primi di aprile, e pertanto parrebbe preclusa le possibilità di proporre varianti o esprimere un parere motivato sulla seconda stesura del piano, frettolosamente presentato e inviato solo ad alcuni soggetti 2 giorni prima della riunione;
la seconda stesura del piano ha accolto, parzialmente, la richiesta avanzata da Gettiamo le Basi, ASl 4 e Provincia Ogliastra di una ricerca sui bioindicatori, trascurando però il bioindicatore uomo, e non inserendo la metodologia di ricerca nella parte didattica attinente la formazione del personale;
pertanto la metodologia di ricerca privilegiata dal piano è il classico campionamento/analisi di suolo e acque- che ha finora dato scarsissimi risultati per quanto concerne l'individuazione del DU (uranio impoverito); è ben noto, infatti, che il DU è difficile da rilevare e determinare sperimentalmente, e la difficoltà è acuita dagli effetti di diluizione e dilavamento delle aree; molto più efficace si è dimostrata la ricerca sui bioindicatori animali e umani e un'autorevole conferma in tal senso è arrivata dall'UNEP già nel 2001; sarebbe stata pertanto raccomandabile una metodologia di ricerca focalizzata su:
a) indagine sui bioaccumulatori, mirata non solo alle sostanze che possono accumularsi in questi organismi, ma soprattutto agli effetti biologici che si possono riscontrare e che costituiscono la maggiore fonte di informazione sugli effetti biologici effettivi e potenziali;
b) indagine sui biomarcatori su specie sentinella, procedura che ha fornito finora il maggior numero di informazioni;
la ricerca degli effetti biologici sui bioindicatori dovrebbe avere come obiettivo l'acquisizione di informazioni e, soprattutto, la creazione di reti di biomonitoraggio per la valutazione preventiva di rischio territoriale;
il piano proposto, inoltre, non prevede l'acquisizione di dati sul pregresso (il punto zero o punti in fieri), basilari affinché in sede scientifica ci si possa esprimere sull'impatto ambientale e sanitario; è evidente, infatti, che la constatazione che oggi non siano riscontrabili dati rilevanti in termini di inquinamento non esclude che ci sia stata contaminazione in passato;
inoltre, la seconda stesura del piano, pur accogliendo parzialmente le richieste avanzate da "Gettiamo le basi", prevede ancora che la formazione del personale per la gestione del sistema sia indirizzata prevalentemente al personale militare;
si chiede di sapere:
se tutto quanto sopra esposto corrisponda al vero e, in tal caso, se non ritenga che sia quantomeno singolare che le indagini e la metodologia di ricerca per verificare il grado di inquinamento provocato dalle attività che si svolgono all'interno del poligono siano prestabilite dagli esperti nominati dalle autorità militari che, in questo caso, ricoprirebbero il ruolo di controllori e controllati; ruolo accentuato dalla riserva dei corsi di formazione, quindi della gestione, riservata prevalentemente a personale militare;
se il piano di monitoraggio sia stato concertato di comune accordo con il Ministero dell'ambiente e, in caso contrario, per quale motivo esso non vi abbia preso parte;
se non ritenga opportuno disporre la sospensione della procedura, far osservare le necessarie priorità e i passaggi previsti negli incontri - a partire dall'individuazione della metodologia e dalla nomina da parte del Comitato d'Indirizzo Politico Territoriale della Commissione di Esperti;
se ritenga che la strumentazione e il metodo prescelto per effettuare il monitoraggio - il campionamento/analisi di suolo e acque- sia efficace e adeguato ad individuare particelle di uranio impoverito, nanoparticelle e altri elementi nocivi per salute umana.
Roma, 19/03/08

Sen. Mauro Bulgarelli

Gothico
27-03-08, 16:38
va bene le basi, ma ettamus a mare fintzas cuddhu maccu, irvariadu, castigadu italo-colonizzatore-groddhe de bulgarelli!!! Ancu no si n'dhe ficchet cras manzanu!!

juanna maria
27-03-08, 18:49
..ca t'inche atta bocatu ocro!

pitzente
30-03-08, 10:49
:-01#25
Sos Colores de Sa Paghe


Tue chi mi tenes ligada in su balcone,

a bentulare sutta,bentu,aba,sole e nie,
chi de tantu in tantu e solu condo a tie parit
mi gighes in giru a sbandierare,
hasa mai proadu a riflettere a pensare?
Tue ch’umpare at atteros mi gighes a spassu,
fattende confusione e unu baccanu mannu
hasa mai pensadu chi finas deo appo una dignidade
e chi pro mi sbandierare bi cheret lealtade:
Non mi s’entulada cun proclamas solu contra sos Americanos.
Sas gherras non suni solu in Medio Oriente,
ma in tottu su Mundu in donzi Continente,
cando m’entulas in corteos festantes,
faghe in modu chi deo enza onorada dae sa zente:
S’ides calincunu chi faghet su furbu,ch’assacua ponet fogu a
sos cassonettos e peus ancora distruene sas vetrinas e chi
pro non essere connotos,andana in giru mascherados
e cun’isprangas e candelotos ingaggiana gherra contra sa Polizia,
pijami subitu e torramiche a domo,proite non est aria sana,
aria de domo mia.
Sos colores mios non suni schiavos e cun rejone de nisciunu partidu
politicu, sindacadu, o religione.
Sa paghe chi in sos colores gito intro,la chelzo trionfante in sos
omines,intro e fora e chena niunu tentennamentu la cheria in totue
in donzi momentu,in d’onzi angulu de Mundu, pro cantu est mannu e tundu.
Tue proa ha riflettere a pensare!

sa socca
16-04-08, 18:34
Ricevo da Mariella CAO di GETTIAMO le BASI, e giro scusandomi per aver postato solo stasera
(ma nell'originale ricevuto la data era sbagliata)


Giovedì 17 aprile ore 9,30 concentramento alla stazione di Decimo
manifestazione alla base militare
(si ricorda che in serata ci sarà il corteo contro le morti bianche: Cagliari ore 18 da piazza Garibaldi a piazza del Carmine )


*************************************



IMPONENTE MANOVRA NATO IN CORSO ALL'AEROPORTO MILITARE DI DECIMOMANNU
OPPONIAMOCI ORA!!!


*DECIMOMANNU ­SPRING FLAG 2008*


*ANCORA GUERRA*


*SOPRA LE NOSTRE TESTE*

Dal primo Aprile, all’aeroporto militare di Decimomannu è in corso la
Spring Flag, la più importante esercitazione aerea che l’Aeronautica
Militare italiana organizza ogni anno assieme agli eserciti alleati
della NATO: 76 aerei e 1.900 militari si eserciteranno nei cieli della
Sardegna e della Sicilia proiettando la loro azione sui vari poligoni
sardi, provocando inquinamento, incidenti e rumori assordanti, come ogni
anno.


Lo scopo dell’esercitazioni, come spiegano i militari, è quella di
prepararsi a costituire “coalizioni di volonterosi” (Coalition of the
Willing) come si è chiamato il raggruppamento di eserciti che ha invaso
e distrutto l’Irak nel Marzo 2003. Gli eserciti presenti infatti
appartengono in gran parte a stati belligeranti; oltre che dall’Italia i
militari provengono da Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Spagna,
Stati Uniti e Turchia. Se si esclude la Grecia tutti questi velivoli si
addestrano oggi per bombardare e uccidere domani in Afghanistan e in Irak.


Nel 2006 a questa stessa esercitazione hanno partecipato persino le
forze aeree israeliane, che due mesi dopo hanno bombardato le città
Libanesi per tutto il mese di Luglio, massacrando migliaia di persone.
La guerra d’altra parte vende bene e fa gola, tant’è vero che
parteciperanno quest’anno, come osservatori (e potenziali acquirenti di
armi) gli addetti militari delle ambasciate di Algeria, Brasile, Egitto,
Emirati Arabi uniti, Finlandia, Giordania, Kuwait e Romania.


Oltre l’inquinamento e i rumori assordanti, le attività dell’aeroporto
militare di Decimomannu hanno provocato innumerevoli incidenti. Per
ricordare solo i più recenti e gravi:


23 maggio 2001: una barca da pesca viene affondata da un missile partito
dalla base di Decimomannu- Capo Frasca


14 ottobre del 2005: strage evitata per miracolo! un caccia AMX appena
decollato rischia di precipitare sul paese a causa di un guasto al
motore in fase di decollo. Solo grazie all’abilità del pilota riesce un
atterraggio di fortuna in aeroporto. La cosa si viene a sapere solo nel
gennaio 2008 per via di una onorificenza concessa dal presidente della
repubblica al pilota. Nulla era mai stato comunicato alla popolazione.


20 ottobre del 2005: Un cacciabombardiere AMX diretto a Capo Frasca ha
un'avaria subito dopo il decollo, il pilota scarica carburante e
munizioni e dirige l'aereo in una zona di campagna , prima di lanciarsi
con il paracadute. Strage evitata per un soffio: l'aereo senza controllo
ha sfiorato case di campagne e contadini al lavoro sui campi prima di
schiantarsi tra i carciofi.


La notte tra il 22 ed il 23 maggio 2006 due aerei caccia monoposto F16
dell'Aeronautica militare italiana decollati dalla base militare di
Decimomannu si sono scontrati in volo e sono precipitati vicino a Capo
Ferrato. È accaduto durante una missione di addestramento nell'ambito
dell'esercitazione multinazionale "Spring flag 2006" .


Come in ogni vero conflitto, alla guerra guerreggiata si affianca poi la
guerra della propaganda. Per convincerci della bontà e dell’utilità di
questo osceno spettacolo militarista è stato anche prevista, il 17
Aprile al termine dell’esercitazione, una grande giornata mediatica con
centinaia di giornalisti arruolati (VIP-media day la chiamano!!!).


*Presentiamoci anche noi a rovinargli la festa!*


*Contro la guerra e la propaganda militarista facciamo valere le nostre
ragioni, ciascuno con le sue forme e i suoi contenuti !*


Invitiamo ad aderire e partecipare la popolazione, i comitati e le
organizzazioni antimilitariste e tutti coloro che all’occupazione
militare e alle guerre si sono sempre opposti.


*Prossimi appuntamenti:


*Martedi' 15 Aprile, facolta' di lettere e filosofia in via Trentino a
Cagliari, corpo aggiunto, aula Gramsci,
Assemblea e mostra antimilitarista


Giovedi' 17 Aprile, ore 9:30, stazione ferroviaria di Decimo
Incontriamoci per recarci tutti insieme (eventualmente con le macchine a
disposizione) al VIP-Media day, all'ingresso
dell'aeroporto militare
per urlare la nostra rabbia e il nostro disgusto per le guerre le
manovre e la propaganda militarista


COMITATO CONTRO L'AEROPORTO MILITARE DI DECIMOMANNU


Un comitato di base, formato da persone che vivono nei paesi limitrofi,
che dal 2006
si batte contro l’occupazione militare, le esercitazioni di guerra che
partono dall’aeroporto di Decimomannu
e il ricatto occupazionale con il quale si cerca di far accettare questa
oscena presenza alla popolazione.


* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

sa socca
29-04-08, 07:31
La Sardegna si avvia a rappresentare senza avversari il terzo mondo d'Europa, lasciandosi superare nella conquista del benessere dalle cosiddette nuove democrazie, compresi quei paesi dei Balcani che solo recentemente hanno riconquistato indipendenza e libertà.
Purtroppo, i primi responsabili di questo stato di cose sono gli stessi Sardi che osservano lo smantellamento dell'economia superstite con distacco e disinteresse. E quando protestano, le loro manifestazioni hanno sempre quell'aria educata, della serie .... “ scusate, non vorremmo disturbare, il fatto è che stiamo perdendo il lavoro, l'identità... la dignità.... Comunque promettiamo di far casino in silenzio, come richiede il nostro carattere e più ancora la nostra fama di popolo ospitale, discreto, educato e perciò mai scassacogl......”.
E così i Sardi accettano silenziosi, supini, tutto ciò che arriva, e ciò che arriva da oltre Tirreno non è mai buono.
Succede nel caso dei poli industriali della Sardegna meridionale, di quella centrale e di quella settentrionale. Sta succedendo col Porto-Canale, ci stanno imponendo un G8 che secondo qualcuno doveva essre una vetrina per la Sardegna e che sarà forse solo vetrine e teste rotte.........
Succede che le famose servitù militari, invece che diminuire di numero e di qualità vedono ampliamenti e potenziamenti delle singole strutture. Si riaprono vecchie caserme..................
E la nostra gente?
Non piange, non si lamenta....... mica s'incazza! No, riempie piazza dei centomila per cose assai più importanti. Invece di riflettere sul prorio futuro i giovani vengono attratti in una fiera dei sogni che ha ormai ricoglionito tutti, piccoli e grandi.
C'è in giro Mangiafuoco, ci sono il Gatto e la Volpe, non li vede nessuno?
La cosa più grave, più disperante è soprattutto che c'è chi non vede, chi non vuole vedere.
Per chi invece vuole continuare ad indignarsi ecco l'ultimo comunicato di Gettiamo le Basi ....








Comitato sardo Gettiamo le Basi
Un altro caso di linfoma tra i lavoratori del poligono Salto di Quirra.

Colpito un muratore di Ballao

Gianfranco Cossu, muratore di 47 anni residente a Ballao, una vita trascorsa a curare il bestiame di
famiglia nelle campagne adiacenti il poligono della morte Salto di Quirra, è affetto da tumore al sistema emolinfatico. Nel 1997 l'ospedale oncologico di Cagliari gli ha diagnosticato un linfoma Hodgkins, lo stesso male che colpisce i militari inviati nei teatri di guerra e le popolazioni condannate a convivere con i poligoni. Gianfranco Cossu ha pure prestato servizio di leva a Capo Teulada nel 1980. Dal 1990 al 1996 ha lavorato con una impresa edilizia nel poligono Salto di Quirra. I cicli di chemioterapia hanno frenato ma non estirpato il male. Adesso è di nuovo in ospedale.
Gettiamo le basi denuncia con forza l'ennesimo caso di malattia sospetta tra la popolazione attorno al poligono di Quirra registrato stavolta a Ballao, Comune di 800 abitanti dove sino ad ora non si era a conoscenza di casi riconducibili alla “sindrome di Quirra”. Sale a 17 la triste conta delle persone colpite o uccise da tumore residenti nei centri limitrofi al poligono e considerabili come “categorie a rischio”. A queste si aggiungano i 20 abitanti di Quirra, frazione di 150 anime. I 17 militari che hanno prestato servizio nel poligono, i 14 bambini nati con gravi malformazioni a Escalaplano. Non si contano gli animali deformi venuti alla luce.
Una ricerca epidemiologica della Regione Sardegna (pubblicata nella rivista dell'Associazione Italiana di Epidemiologia "Epidemiologia & Prevenzione" supplemento 1 gennaio-febbraio 2006) registra un eccesso di malati di diabete nelle aree attorno al poligono con punte del + 274 per cento. Gli studi della scienziata americana Leuren Moret collegano il diabete all'inquinamento
bellico e alle radiazioni.
Quante vite devastate, quante famiglie distrutte dobbiamo ancora sacrificare sull'altare dei santuari della guerra che umiliano e opprimono la Sardegna?
Forze Armate e Ministri, qualunque sia il loro colore politico, ci dicono che i poligoni della Sardegna costituiscono "i gioielli della corona", intoccabili, insostituibili. Il poligono della morte Salto di Quirra è in fase di potenziamento, destinato ad intensificare le sue lugubri attività e attirare nuovi flussi di clienti paganti con "diritto" incontrollato di bombardare la Sardegna, sperimentare e testare vecchi e nuovi ordigni di morte mirati ad esportare guerre, accrescere i profitti delle multinazionali delle armi, gonfiare con soldi freschi il portafoglio della Difesa, già ampiamente irrobustito dal governo Prodi. Poco importa ai Signori della Guerra se il prezzo sono lacrime, dolore, malattia, sterminio del popolo sardo.

Ripetiamo per l'ennesima volta che la la strage inumana deve essere fermata, tutte le attività dei poligoni devono essere subito sospese, almeno fino a quando gli agenti killer siano stati individuati e isolati e terra e mare siano bonificati.
Comitato sardo Gettiamo le Basi
tel 338 6132753

Per video
http://it.youtube.com/user/simtram (http://it.youtube.com/user/simtram)

Toscana
29-04-08, 15:03
Per me questo partito, Partito Sardo D'Azione, deve diffondersi più ampiamente nella Saregna di oggi. I suoi militanti dovrebbero diffondere la sua politica di Sardegna Sovrana, lontana dalla corruzione e dai servizi mai offerti che Roma promette ogni giorno a regioni povere come la Sardegna o tutto il Sud. Io consiglio ai militanti del PSd'Az di aprire comizi, discussioni nei vari paesi sardi, fare come il PD fa con la Festa dell'Unità, cioè organizzare una festa in ogni città dove il PSd'Az vuole. Questo è il consiglio se il partito vuole uscire dai soliti 15.000 (pochi) che votano questo movimento.

sa socca
29-04-08, 22:34
Per me questo partito, Partito Sardo D'Azione, deve diffondersi più ampiamente nella Saregna di oggi. I suoi militanti dovrebbero diffondere la sua politica di Sardegna Sovrana, lontana dalla corruzione e dai servizi mai offerti che Roma promette ogni giorno a regioni povere come la Sardegna o tutto il Sud. Io consiglio ai militanti del PSd'Az di aprire comizi, discussioni nei vari paesi sardi, fare come il PD fa con la Festa dell'Unità, cioè organizzare una festa in ogni città dove il PSd'Az vuole. Questo è il consiglio se il partito vuole uscire dai soliti 15.000 (pochi) che votano questo movimento.

D'accordo con le cose che dici, naturalmente... Non so se sei Sardo o davvero Toscano, ma hai centrato il problema assai meglio di tanti sardi venduti alla politica coloniale italiana.

Il Partito Sardo deve fare sentire maggiormente la sua presenza e le sue proposte ideali e concrete. Il momento, purtroppo, non è dei più favorevoli per una serie di carenze che, comunque, la crisi generalizzata di tutta la politica italiana, ci dovrebbe permettere di superare facilmente.
Ma sono assolutamente ottimista sul percorso che tu auspichi-
Fortza paris

sa socca
25-05-08, 20:08
Ieri è passata quasi inosservata la notizia del via libera dato dal governo italiano al potenziamento del PISQ, il poligono interforze del Salto di Quirra. Già lo immagino: “ Silvio, è stato Silvio... neppure il tempo di sedersi sulla poltrona da premier e ci dà una coltellata”.
Beh!, mi dispiace deludere qualcuno, ma stavolta sarebbe ingiusto prendersela con l'appena insediato governo Berlusconi.... Né lui, ne il feroce ex Ministro della difesa Martino hanno preso questa decisione.... E neppure il neoministro La Russa... Macchè!! Avevano altre cose a cui pensare... i rifiuti di Napoli che non collaborano, un paio di leggine per moderato uso personale, la sicurezza.....
E invece no... questo è un ulteriore “regalo” fatto ai Sardi dal Governo Prodi, dopo il provvedimento sull'estensione del segreto di stato anche a discariche, centrali nucleari che, a mio parere, ci riguarderà presto... E soprattutto il regalo, ma quello vero, è stato fatto al Governo Berlusconi che, probabilmente, in cambio di tanta gentilezza potrebbe aver mantenuto la localizzazione del G8/2009 alla Maddalena. Come dire... “Vi diamo tutto pronto, così nessuno potrà rompervi le palle, non potrà più prendersela con noi che siamo andati via, e potrete lavorare in pace.”
Magari aggiungendo : “Silvio, ricordati di noi”...
Cioè,... Il Sardo, come si gira, rischia di prenderla, diciamo così, sempre in saccoccia. E' uno di quei casi in cui conviene camminare con la schiena ben appoggiata ai muri. Ora, quasi alla scadenza della legislatura regionale del presidente Soru, è difficile capire quanto di questa storia di prese in giro, di imbrogli di bassa lega, di svendita della dignità si possa e si debba attribuire a lui, che invece si era presentato come il cavaliere senza macchia e senza paura.
Era partito con fare incazzato e deciso e sembrava volesse spaccare il mondo.... Un samurai!! Quello che è successo veramente lo sappiamo tutti. L'uomo non si è dimostrato all'altezza, e pur cacciando e sostituendo metà della giunta non ha portato a termine nessuna delle grandi battaglie promesse. Le poche andate in porto sono messe in ombra dalla clamorosa serie di fallimenti.
Ma ritornando alle servitù militari, questa vera e propria telenovela si è sviluppata in modo assolutamente penoso per il presidente. Quanti tavoli di confronto con militari e col ministro “sardo” Parisi..... Quanti malumori! Quanti patti d'acciaio. Quante intese....La prima, del 20 giugno 2006 sanciva “ ...il riconoscimento da parte della Difesa di un gravame di servitù militari che per la Sardegna risulta significativamente superiore alla media nazionale. Di conseguenza l’obiettivo è che le servitù e il loro utilizzo siano allineati percentualmente a tale media....”.
Perchè in Sardegna finora sono oltre 37.000 gli ettari sono sotto il controllo militare. Altri 24.000 circa sono demanio militare mentre sono sottoposti a servitù la bellezza di oltre 13.000 ettari. Il poligono di Salto di Quirra dispone di altri 21000 kmq a mare, chiusi a navigazione e pesca in occasione delle esercitazioni militari. La sola Sardegna subisce oltre il 60% dei gravami legati alle attività militari complessive dell'italia.
L'intesa del 2006, col governo Prodi ancora fresco di incarico, riguardo ai diversi poligoni ipotizzava “.. eventuali smobilizzi ai fini di riduzione ....” e “.. la revisione delle procedure di utilizzo e delle aree di rispetto..”.
Un anno dopo, il 5 giugno del 2007 il ministro “Sardo”, sgombera il campo da qualsiasi illusione rimangiandosi tutto e affermando che i poligoni del Salto di Quirra e Teulada sono strutture indispensabili e non si possono ridurre. Non solo! Subito dopo si parla di potenziamento del PISQ, della creazione di un vero e proprio aeroporto militare (è già presente una pista neppure piccola ma inadatta ai jet e ai grossi aerei da trasporto militare) e si parla di una società mista civile-militare per ottimizzare gli investimenti..... (?).
In breve, le promesse che avevano a suo tempo contribuito alla vittoria di Soru e nel 2006 quella del centrosinistra alle politiche in Sardegna, si sono dimostrate solo balle....
BALLE!!! Balle, mi!
B A L L E!!
E la partenza degli americani dalla Maddalena? Se ne sono voluti andare loro, altro che BALLE!!
Esistono documenti che dimostrano che la struttura di Santo Stefano era tra quelle in discussione da parecchi anni nella pianificazione del Pentagono. E perciò non sono stati né centrodestra ne centrosinistra a liberare i sardi da quella terribile spada di Damocle. Possono aver sentito fastidio, questo si..
Ma non illudiamoci che, ora che Prodi è stato cacciato, si possa riprendere il discorso con il governo Berlusconi, e domani con chi batterà Soru, il condottiero sfigato..... Questi del centrodestra, sono italiani come e peggio degli altri. In più hanno la strada spianata per fare tutto ciò che gli verrà in mente. E ho davvero paura di quello che potranno fare. Io starei attento, molto attento a centrali e scorie nucleari.........

su gurthu
19-06-08, 08:38
Ieri è passata quasi inosservata la notizia del via libera dato dal governo italiano al potenziamento del PISQ, il poligono interforze del Salto di Quirra. Già lo immagino: “ Silvio, è stato Silvio... neppure il tempo di sedersi sulla poltrona da premier e ci dà una coltellata”.
Beh!, mi dispiace deludere qualcuno, ma stavolta sarebbe ingiusto prendersela con l'appena insediato governo Berlusconi.... Né lui, ne il feroce ex Ministro della difesa Martino hanno preso questa decisione.... E neppure il neoministro La Russa... Macchè!! Avevano altre cose a cui pensare... i rifiuti di Napoli che non collaborano, un paio di leggine per moderato uso personale, la sicurezza.....
E invece no... questo è un ulteriore “regalo” fatto ai Sardi dal Governo Prodi, dopo il provvedimento sull'estensione del segreto di stato anche a discariche, centrali nucleari che, a mio parere, ci riguarderà presto... E soprattutto il regalo, ma quello vero, è stato fatto al Governo Berlusconi che, probabilmente, in cambio di tanta gentilezza potrebbe aver mantenuto la localizzazione del G8/2009 alla Maddalena. Come dire... “Vi diamo tutto pronto, così nessuno potrà rompervi le palle, non potrà più prendersela con noi che siamo andati via, e potrete lavorare in pace.”
Magari aggiungendo : “Silvio, ricordati di noi”...
Cioè,... Il Sardo, come si gira, rischia di prenderla, diciamo così, sempre in saccoccia. E' uno di quei casi in cui conviene camminare con la schiena ben appoggiata ai muri. Ora, quasi alla scadenza della legislatura regionale del presidente Soru, è difficile capire quanto di questa storia di prese in giro, di imbrogli di bassa lega, di svendita della dignità si possa e si debba attribuire a lui, che invece si era presentato come il cavaliere senza macchia e senza paura.
Era partito con fare incazzato e deciso e sembrava volesse spaccare il mondo.... Un samurai!! Quello che è successo veramente lo sappiamo tutti. L'uomo non si è dimostrato all'altezza, e pur cacciando e sostituendo metà della giunta non ha portato a termine nessuna delle grandi battaglie promesse. Le poche andate in porto sono messe in ombra dalla clamorosa serie di fallimenti.
Ma ritornando alle servitù militari, questa vera e propria telenovela si è sviluppata in modo assolutamente penoso per il presidente. Quanti tavoli di confronto con militari e col ministro “sardo” Parisi..... Quanti malumori! Quanti patti d'acciaio. Quante intese....La prima, del 20 giugno 2006 sanciva “ ...il riconoscimento da parte della Difesa di un gravame di servitù militari che per la Sardegna risulta significativamente superiore alla media nazionale. Di conseguenza l’obiettivo è che le servitù e il loro utilizzo siano allineati percentualmente a tale media....”.
Perchè in Sardegna finora sono oltre 37.000 gli ettari sono sotto il controllo militare. Altri 24.000 circa sono demanio militare mentre sono sottoposti a servitù la bellezza di oltre 13.000 ettari. Il poligono di Salto di Quirra dispone di altri 21000 kmq a mare, chiusi a navigazione e pesca in occasione delle esercitazioni militari. La sola Sardegna subisce oltre il 60% dei gravami legati alle attività militari complessive dell'italia.
L'intesa del 2006, col governo Prodi ancora fresco di incarico, riguardo ai diversi poligoni ipotizzava “.. eventuali smobilizzi ai fini di riduzione ....” e “.. la revisione delle procedure di utilizzo e delle aree di rispetto..”.
Un anno dopo, il 5 giugno del 2007 il ministro “Sardo”, sgombera il campo da qualsiasi illusione rimangiandosi tutto e affermando che i poligoni del Salto di Quirra e Teulada sono strutture indispensabili e non si possono ridurre. Non solo! Subito dopo si parla di potenziamento del PISQ, della creazione di un vero e proprio aeroporto militare (è già presente una pista neppure piccola ma inadatta ai jet e ai grossi aerei da trasporto militare) e si parla di una società mista civile-militare per ottimizzare gli investimenti..... (?).
In breve, le promesse che avevano a suo tempo contribuito alla vittoria di Soru e nel 2006 quella del centrosinistra alle politiche in Sardegna, si sono dimostrate solo balle....
BALLE!!! Balle, mi!
B A L L E!!
E la partenza degli americani dalla Maddalena? Se ne sono voluti andare loro, altro che BALLE!!
Esistono documenti che dimostrano che la struttura di Santo Stefano era tra quelle in discussione da parecchi anni nella pianificazione del Pentagono. E perciò non sono stati né centrodestra ne centrosinistra a liberare i sardi da quella terribile spada di Damocle. Possono aver sentito fastidio, questo si..
Ma non illudiamoci che, ora che Prodi è stato cacciato, si possa riprendere il discorso con il governo Berlusconi, e domani con chi batterà Soru, il condottiero sfigato..... Questi del centrodestra, sono italiani come e peggio degli altri. In più hanno la strada spianata per fare tutto ciò che gli verrà in mente. E ho davvero paura di quello che potranno fare. Io starei attento, molto attento a centrali e scorie nucleari.........


Poiché hanno già sperimentato la nostra remissività con i rifiuti poco urbani di Napoli, e dato che le caratteristiche del nostro territorio ben si prestano sia per l'aspetto geologico che per la bassa densità degli abitanti (quattro poveri gatti) è più che logico che noi saremo (siamo?) i prescelti, sia per le centrali che, soprattutto, per lo stoccaggio delle scorie nucleari.
In qualunque sede o dibattito politico o culturale, bisogna tener viva la questione prima che ci crolli addosso (insieme all'esercito!).

A Simone Spiga direi che puntando troppo lontano (o troppo in alto) rischiamo di fare cilecca. Per cui nell'adesivo invece che "in Italia" è meglio che ci sia "IN SARDEGNA" oppure lasciare soltanto "NO AL NUCLEARE", valido per noi e per gli altri.

sa socca
19-06-08, 21:47
Poiché hanno già sperimentato la nostra remissività con i rifiuti poco urbani di Napoli, e dato che le caratteristiche del nostro territorio ben si prestano sia per l'aspetto geologico che per la bassa densità degli abitanti (quattro poveri gatti) è più che logico che noi saremo (siamo?) i prescelti, sia per le centrali che, soprattutto, per lo stoccaggio delle scorie nucleari.
In qualunque sede o dibattito politico o culturale, bisogna tener viva la questione prima che ci crolli addosso (insieme all'esercito!).

A Simone Spiga direi che puntando troppo lontano (o troppo in alto) rischiamo di fare cilecca. Per cui nell'adesivo invece che "in Italia" è meglio che ci sia "IN SARDEGNA" oppure lasciare soltanto "NO AL NUCLEARE", valido per noi e per gli altri.

Sono pienamente d'accordo con ciò che dici. Aggiungo che per Simone Spiga, a cui va comunque riconosciuto un certo coraggio di espressione, è abbastanza naturale dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Ancora non si rende conto della divaricazione tra l'ideologia di destra e quella indipendentista. Del resto, proprio in questo forum si comportano nella stessa maniera forumisti di estrema sinistra.....

Ecco.... siccome credo alla loro buona fede, mi permetto di suggerire di non differenziarsi su questo forum per le ideologie, ma di unirsi per l'ideale superiore, sardista e indipendentista, o anche solo indipendentista. E gli suggerirei anche di cambiare avatar, magari con la bandiera dei quattro mori, o anche col mio avatar, per capire che al di sopra di tutto c'è la Sardegna Indipendente.
Presto volentieri la mia daga....

In una Sardegna libera, indipendente politicamente ed economicamente, potranno riprendere il contrasto politico, e combattere contro di me, contro su Gurthu, e chiunque altro la pensi diversamente da loro.

Ma preventivamente dobbiamo unirci in un pensiero comune:

INDIPENDENZA