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Visualizza Versione Completa : L'inno a Roma



er uagh
16-10-06, 01:32
INNO A ROMA

Roma divina, a Te sul Campidoglio
dove eterno verdeggia il sacro alloro,
a Te nostra fortezza e nostro orgoglio,
ascende il coro.
Salve Dea Roma! Ti sfavilla in fronte
il Sol che nasce sulla nuova storia;
fulgida in arme, all'ultimo orizzonte
sta la Vittoria.
Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.
Per tutto il cielo è un volo di bandiere
e la pace del mondo oggi è latina:
il tricolore canta sul cantiere,
su l'officina.
Madre che doni ai popoli la legge
eterna e pura come il Sol che nasce,
benedici l'aratro antico e il gregge
folto che pasce!
Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.
Benedici il riposo e la fatica
che si rinnova per virtù d'amore,
la giovinezza florida e l'antica
età che muore.
Madre di uomini e di lanosi armenti,
d'opere schiette e di penose scuole,
tornano alle tue case i reggimenti
e sorge il sole.
Sole che sorgi libero e giocondo
sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma.

er uagh
16-10-06, 01:33
L'inno è spesso ritenuto erroneamente di matrice fascista, ma in realtà è stato composto nel 1919 con musiche di Puccini e parole di Salvatori. Il testo, inoltre, si rifà chiaramente al Carme Seculare di Orazio.

Red River
16-10-06, 12:00
Ecco, appunto..... quantomeno il Fascismo lo riutilizzò..... ne è citata una strofa in "Signorette", un orrido libricino stampato sotto il Fascismo, che conterrebbe precetti di vita morale per le giovani italiane (.....), e anche..... è stato usato per una coreografia della Roma, in un Derby..... l'ultima frase.... che quando l'ho letta mica pensavo fosse stata usata dal Fascismo.....

Lollo87Lp
16-10-06, 12:38
:eek:

er uagh
16-10-06, 13:22
Chiaramente l'errore che molti fanno di attribuire all'epoca fascista la composizione di questo inno è dovuta al fatto che durante il Ventennio fu molto utilizzato soprattutto per tenere alto il culto di Roma che era tipico all'epoca.
Proprio per lo stesso motivo, sempre in epoca fascista, la maggior parte delle ore scolastiche di Latino erano impiegate per lo studio del Carmen Seculare di Orazio.
Appena troverò il testo dell'opera di Orazio la posterò sul forum.

er uagh
16-10-06, 13:22
:eek:

Tranquillo, mica sono diventato fascista...

er uagh
16-10-06, 19:32
CARMEN SAECULARE
(Orazio)

O Febo, decoro luminoso del cielo,
e Diana, signora dei boschi, sempre
onorati e venerabili, esaudite le nostre preghiere
in questo tempo sacro,
nel quale i vaticini della Sibilla esortarono
le fanciulle elette e i casti fanciulli
a recitare un carme per gli dei, ai quali
furono graditi i sette colli.
O Sole che dai la vita, che con il carro lucente
mostri e celi il giorno, e che vecchio e
nuovo risorgi, possa tu mai vedere nulla
più grande della città di Roma.
Dolce schiudi secondo il rito i parti
maturi, o Ilitia, proteggi le madri,
o come gradisci essere chiamata,
Lucina o Genitale.
O dea, fa' crescere la gioventù e favorisci
i decreti del senato, e in più, con la legge sul matrimonio
e l'unione delle donne, la vita
per una nuova e fertile discedenza,
affinché al compiersi di centodieci anni
ritornino i canti e i giochi affollati
per tre giorni limpidi ed altrettante
tre notti piacevoli.
E voi, o Parche, sincere nel profetizzare
ciò che è deciso per sempre
aggiungete altri buoni destini
a quelli già compiuti.
La Terra fertile di frutti e di bestiame
regali a Cerere una corona di spighe;
le piogge salutari e le brezze del cielo
ne nutrano i prodotti.
Riposta l'arma, o Apollo, ascolta
sereno e tranquillo i fanciulli in preghiera;
o Luna, regina degli astri,
dà ascolto alle fanciulle.
Se Roma è opera vostra e gruppi di Troiani
hanno occupato la costa Etrusca,
salvaguardate gli ordini di emigrare
e di lasciare la propria città con un viaggio,
per il quale, senza inganno, il pio Enea,
superstite della patria, ha aperto ai rimanenti
un sicuro percorso attraverso Troia in fiamme
che gli avrebbe dato di più;
o dei, date buoni costumi alla docile gioventù,
o dei, concedete alla vecchiaia una placida quiete,
e donate al popolo di Romolo potenza, prole
e ogni gloria.
E che il sangue puro di Anchise e di Venere,
vittorioso su chi gli muove guerra e mite con il nemico
sconfitto, ottenga le cose che vi chiede
con tori bianchi.
Oramai per terra e per mare il persiano
teme la sua potente mano e le asce albane,
oramai gli Sciti e gli Indiani, recentemente superbi,
attendono la sentenza.
Che ormai la Fede, la Pace, l'Onore
e l'antica e perduta Virtù voglia tornare
e felice appaia l'abbondanza
con il suo corno ricolmo.
Febo, profeta ornato di un arco splendente,
seduto fra le nove Muse,
che con la sua arte risolleva
le stanche membra del corpo,
se guarda sereno gli altari Palatini
prolunga sempre di secolo in secolo
e in meglio il tempo della fortuna
dell'Impero Romano,
e Diana, che domina l'Aventino e l'Algido,
esaudisce quindici preghiere degli uomini
e porge orecchio benevolo
alle offerte dei fanciulli.
Torno a casa con la speranza viva e sicura
che Giove e tutti gli dei sentano queste cose,
e che il coro istruito canti le lodi
di Febo e di Diana.

amistoso lapuzza
02-03-15, 19:40
e fu scritto per celebrare la vittoria nella grande guerra!