Shaytan (POL)
16-10-06, 16:39
Lamon e Sovramonte verso il Trentino
Il mondo politico trentino si è interrogato ma per lo più in maniera miope sulla questione dei referendum popolari di Lamon e Sovramonte. Tali iniziative referendarie sono state viste con sufficienza, quando non addirittura ridicolizzate. Che sia impossibile, in questo clima, salutare con un ben venuto i fratelli montanari di quei piccoli e poveri paesi è un fatto quasi scontato, purtroppo, ma distinguere le possibilità istituzionali, giuridiche di un loro passaggio al Trentino, da quelle sociali, etiche ed etniche di tale "annessione" qualcuno lo dove fare. Da quest'ultimo punto di vista noi Etnosocialisti ci siamo identificati, quasi specchiati, nelle istanze ma anche nei tratti fisici di quei lavoratori, montanari, semplici e umili come noi, che alla notizia dello sperato esito referendario brindavano nella piazza antistante il Municipio sovramontino. Ci chiediamo come sia possibile che da anni, quasi decenni, in molte località del Trentino ci siano turchi, arabi, afrikaner, mongoli, albanesi, rumeni, varie tribù zingare e uno sterminato elenco di altre specie umane che non hanno atteso nessun referendum, nè l'hanno mai sollecitato, prima di stabilirsi armi, bagagli e tribù al seguito nella provincia autonoma! Per i rispettosi fratelli montanari bellunesi i politici al potere si afrettano a lanciare messaggi che poco spazio lasciano all'accoglienza. Noi del Partito Trentio dei Lavoratori - Etnosocialismo siamo indignati per questa contraddizione sociale che sommata a tutte le altre di cui è intrisa la nostra società ci rende ancor più convinti che l'ideologia etnosocialista con tutti i suoi corollari di mutuo soccorso ai propri simili sia sempre più la strada da perseguire, anche politicamante, anche controcorrente. Non è ancora troppo tardi. Solidarietà ai cittadini di Lamon e Sovramante per le loro battaglie e la loro civiltà così simile alla nostra.
Gianpaolo Bonelli
Portavoce Partito Trentino Dei Lavoratori - Etnosocialismo
Il mondo politico trentino si è interrogato ma per lo più in maniera miope sulla questione dei referendum popolari di Lamon e Sovramonte. Tali iniziative referendarie sono state viste con sufficienza, quando non addirittura ridicolizzate. Che sia impossibile, in questo clima, salutare con un ben venuto i fratelli montanari di quei piccoli e poveri paesi è un fatto quasi scontato, purtroppo, ma distinguere le possibilità istituzionali, giuridiche di un loro passaggio al Trentino, da quelle sociali, etiche ed etniche di tale "annessione" qualcuno lo dove fare. Da quest'ultimo punto di vista noi Etnosocialisti ci siamo identificati, quasi specchiati, nelle istanze ma anche nei tratti fisici di quei lavoratori, montanari, semplici e umili come noi, che alla notizia dello sperato esito referendario brindavano nella piazza antistante il Municipio sovramontino. Ci chiediamo come sia possibile che da anni, quasi decenni, in molte località del Trentino ci siano turchi, arabi, afrikaner, mongoli, albanesi, rumeni, varie tribù zingare e uno sterminato elenco di altre specie umane che non hanno atteso nessun referendum, nè l'hanno mai sollecitato, prima di stabilirsi armi, bagagli e tribù al seguito nella provincia autonoma! Per i rispettosi fratelli montanari bellunesi i politici al potere si afrettano a lanciare messaggi che poco spazio lasciano all'accoglienza. Noi del Partito Trentio dei Lavoratori - Etnosocialismo siamo indignati per questa contraddizione sociale che sommata a tutte le altre di cui è intrisa la nostra società ci rende ancor più convinti che l'ideologia etnosocialista con tutti i suoi corollari di mutuo soccorso ai propri simili sia sempre più la strada da perseguire, anche politicamante, anche controcorrente. Non è ancora troppo tardi. Solidarietà ai cittadini di Lamon e Sovramante per le loro battaglie e la loro civiltà così simile alla nostra.
Gianpaolo Bonelli
Portavoce Partito Trentino Dei Lavoratori - Etnosocialismo