FalcoConservatore
04-01-07, 11:21
Una vecchia confessione, fatta in un libro scritto undici anni fa, rischia di diventare il primo ostacolo sul cammino verso la Casa Bianca di Barack Obama. In un libro intitolato ''Dreams from my father: a story of race and inheritance'' (Sogni da mio padre: una storia di eredità e razza''), scritto poco più che trentenne appena uscito dalla law school quando ancora non pensava ad una carriera politica, il senatore afroamericano dell'Illinois ha confessato di aver provato la cocaina.Uscito in appena 20.000 copie, il libro ora è diventato improvvisamente un best-seller.
(http://canali.libero.it/affaritaliani/usabushportabilancioinequilibrio31.html)
"Drogato. Fatto. Ecco dove mi stavo dirigendo: il ruolo finale, fatale di un giovane futuro uomo nero, mi drogavo per cacciare dalla mia mente le domande riguardo alla mia identità", si legge nel volume di memorie.
Una confessione che ora che Obama sembra essere, insieme ad Hillary Clinton, il favorito tra i candidati alla nomination democratica, potrà essere usata contro di lui dai repubblicani. Ma tra i suoi sostenitori c'è chi considere che un passato problematico possa invece giocare a suo favore. L'ammissione, all'epoca dell'uscita del libro, non fece alcuno scalpore né venne rispolverata per la campagna elettorale per il Senato due anni fa. Ma ora rischia di trasformarsi in un boomerang per il senatore afro-americano. Finora il suo unico punto debole sbandierato dagli avversari repubblicani era il suo secondo nome, Hussein.
Le droghe e l'alcoo rimangono però un argomento tabù negli Usa. Nel 1992 l'allora governatore dell'Arkansas Bill Clinton dovette precisare: "Non ho aspirato", quando riconobbe di aver fumato marijuana da ragazzo. E George W. Bush fu costretto a un'ammissione di "irresponsabilità" in gioventù.(Affari Italiani)
--------------------------------------------------------------------------
(http://canali.libero.it/affaritaliani/usabushportabilancioinequilibrio31.html)
"Drogato. Fatto. Ecco dove mi stavo dirigendo: il ruolo finale, fatale di un giovane futuro uomo nero, mi drogavo per cacciare dalla mia mente le domande riguardo alla mia identità", si legge nel volume di memorie.
Una confessione che ora che Obama sembra essere, insieme ad Hillary Clinton, il favorito tra i candidati alla nomination democratica, potrà essere usata contro di lui dai repubblicani. Ma tra i suoi sostenitori c'è chi considere che un passato problematico possa invece giocare a suo favore. L'ammissione, all'epoca dell'uscita del libro, non fece alcuno scalpore né venne rispolverata per la campagna elettorale per il Senato due anni fa. Ma ora rischia di trasformarsi in un boomerang per il senatore afro-americano. Finora il suo unico punto debole sbandierato dagli avversari repubblicani era il suo secondo nome, Hussein.
Le droghe e l'alcoo rimangono però un argomento tabù negli Usa. Nel 1992 l'allora governatore dell'Arkansas Bill Clinton dovette precisare: "Non ho aspirato", quando riconobbe di aver fumato marijuana da ragazzo. E George W. Bush fu costretto a un'ammissione di "irresponsabilità" in gioventù.(Affari Italiani)
--------------------------------------------------------------------------