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trilex
08-01-07, 22:38
primadanoi.it

ABRUZZO. E’ il nuovo caso politico (più per essere caduto nel vuoto che per il clamore suscitato) rilanciato dai Riformatori Liberali che si sono imbattuti in un articolo che molti avevano fatto finta di non vedere sulle vicende nostrane dell’imprenditore Carlo Toto sempre più in alto grazie al suo interessamento all’acquisto della Alitalia. Nuovi particolari sono stati scritti nero su bianco dal settimanale L’Espresso che delinea pregi (pochi) e difetti (moltissimi) del proprietario di AirOne. Articolo per qualcuno mirato poiché anche il gruppo l’Espresso e quello De Benedetti sarebbero interessati all’affare Alitalia. In tutto questo guazzabuglio si scopre che il primo cittadino di Pescara punta in alto… ma sul jet privato dell’amico imprenditore.




Che male ci potrà mai essere a chiedere un passaggio? Sicuramente sono tante le persone che nel momento del bisogno chiedono l’aiuto di un amico per poter raggiungere un luogo, magari chiedendo in prestito l’auto.
Che male ci potrà mai essere se a chiedere il passaggio è il sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso e a darlo è l’imprenditore Carlo Toto che offre il suo jet personale (un Falcon 20) per gli spostamenti del primo cittadino?
È questa la curiosità che l’Abruzzo ha dovuto apprendere soltanto dal settimanale nazionale L’Espresso e che non era stata mai stata citata prima dai moltissimi giornali locali.
Una circostanza che ha fatto saltare sulla sedia solo l’esponente dei Riformatori Liberali, Alessio di Carlo.
Il caso è diventato immediatamente politico poiché alla circostanza diffusa dall’Espresso, in ambito locale, si possono ricollegare numerosi altri fatti ed indizi che potrebbero portare a considerare quel “passaggio” poco opportuno.
Siamo certi che il bravo e colto sindaco si sia mosso ampiamente nei termini della legalità, tuttavia, sono molti quelli che giudicano fortemente inopportuno la richiesta o l’accettazione di tali favori, ovviamente solo per i ruoli che i due soggetti ricoprono all’interno della vita amministrativa ed economica della città e della regione.
Poco opportuno perché proprio poche settimane fa dalla seconda gara bandita dal Comune i lavori all’interno dell’area di risulta davanti la stazione sono stati aggiudicati all’unica azienda che vi ha partecipato: la Toto Spa. «Bando che parla di una sola azienda», ha tuonato l’opposizione.
E dire che questo appalto non ha avuto affatto una vita facile con la prima pubblicazione del bando pasticciato e polemiche circa errori procedurali che secondo l’opposizione potrebbero minare anche questa seconda versione.
«Da qualche tempo - per ragioni che sfuggono alla comprensione del cittadino comune - il capoluogo adriatico sembra essersi trasformato in una sorta di Paese dei Balocchi», ha detto Alessio Di Carlo, «in cui una certa imprenditoria non perde occasione per realizzare a costo zero questa o quella opera pubblica o per finanziare la risistemazione di un'area pubblica piuttosto che la costruzione di un ponte pedonale. In un quadro del genere, sarebbe a dir poco inopportuno se l'Amministrazione Comunale pescarese decidesse di appaltare proprio alla Toto spa i lavori per la sistemazione delle aree di risulta. Auspichiamo dunque che i termini di partecipazione alla gara vogliano essere riaperti, onde consentire la massima pluralità nella partecipazione delle imprese, locali e non, alla realizzazione di un'opera tanto importante per il futuro della città».
È già perché i rapporti tra l’imprenditore di Chieti Salo e il sindaco D’Alfonso trovano un altro punto di incontro anche con l’importante opera del ponte ciclopedonale che sarà realizzato a breve e che, con grande perizia del primo cittadino, sarà realizzato interamente con soldi dei privati. Uno di questi è ancora Carlo Toto.
In molti hanno criticato il meccanismo di “falsa beneficenza” dei privati che, non essendo benefattori, sarebbero pronti a fornire cifre vicino ai 2 milioni essendo sicuri di ricevere qualcosa in cambio. Ma cosa?
Inutile poi parlare dell’importante ruolo che la AirOne ha all’interno dello scalo pescarese e quale invece potrebbe averne se si dovesse concretizzare l’acquisizione della Alitalia.
Appare oltremodo inutile ricordare poi il ruolo dallo stesso imprenditore in ambito regionale come gestore delle autostrade A24 e A25 e di tutte le critiche connesse per il mancato adeguamento ad alcune norme circa la sicurezza dei tracciati e la continuità delle manutenzioni.
È proprio su quest’ultimo argomento una antipatia, ugualmente spontanea, sembra essere scoppiate invece con l’attuale presidente della regione Ottaviano Del Turco, pure del centrosinistra così come il primo cittadino di Pescara.
E mentre il settimanale Espresso evidenzia la vorticosa scalata dell’imprenditore ai tempi della “Balena Bianca”, non senza infortuni giudiziari, un inascoltato e censurato ex deputato, Pio Rapagnà,
è convinto che vi sia bisogno di fare chiarezza in regione sui rapporti tra politica ed imprenditoria ritenendo opportuna una indagine della commissione antimafia. Contemporaneamente D’Alfonso continua la sua presunta raccolta di consensi con l’ennesimo manifesto, appoggiandosi all’”autorevolezza” del Sole24Ore che lo incorona il “sindaco più amato d’Italia” mentre dall’opposizione fanno rilevare l’incongruenza che proprio a Pescara il livello di tassazione è tra i più alti. Al di là di tutto però immaginare il sindaco D’Alfonso scorrazzare per i cieli italiani a bordo del jet personale di Carlo Toto allarga notevolmente gli orizzonti in un momento in cui non c’è un clima
sereno. Ma siamo sicuri, si tratti solo di ragioni di opportunità, e proprio per questo sarebbe anche opportuno che lo stesso D’Alfonso chiarisca il senso delle informazioni lanciate dal settimanale e magari la prossima volta possa astenersi spostandosi in treno così come fanno milioni di persone che non possono vantare amicizie così… in alto.