PDA

Visualizza Versione Completa : Tyr, il Mithra nordico



Mjollnir
18-01-03, 22:27
E' difficile, se non impossibile, non farsi coinvolgere dalla misteriosa figura del Dio Tyr: della stirpe degli Asi, si è incerti sulle sue origini (Snorri lo vuole figlio di Odin, mentre altre fonti lo additano come figlio del saggio gigante Hymir), "…è il più coraggioso e il più ardito e decide la vittoria in molte battaglie. E' bene che lo invochino gli uomini di coraggio. Si dice "valoroso come Tyr" chi sopravanza gli altri uomini e non vacilla…", i guerrieri bramosi di vittoria erano soliti invocarlo due volte per poi incidere le rune sulla loro spada. La sua runa è la "tiwaz" ( ) e simboleggia la guerra e la vittoria, Tiwaz è anche il nome germanico del Dio. Il suo culto era diffuso specialmente in Danimarca e vide forse decadere la propria importanza per il contrasto con la figura di Odin.
Tyr non gode certo della popolarità di suo fratello Thor, ma non per questo è da considerarsi un Dio minore (anzi è senza dubbio uno degli Dei supremi: prova ne è che il suo nome preso come nome comune significa "Dio", mentre il suo plurale "tivar" ricorre a indicare gli Dei supremi) e lo stesso "Signore del Tuono" non è in grado di eguagliare in coraggio il Dio mancino; si narra, infatti, che il lupo Fenrir (figlio di Loki) cresceva in Asgard così velocemente che "Tyr era l'unico che avesse il coraggio di avvicinarlo per porgergli il cibo". La profezia secondo la quale Fenrir sarebbe stato causa di rovina per gli Asi (a lui si dovrà, infatti, la morte di Odin al Ragnarokkr), spinse gli Dei a renderlo inoffensivo legandolo a una catena forgiata magicamente, ma il lupo, fiutando l'inganno nelle lusinghe divine che gli proponevano una prova di forza solo in apparenza alla portata di un bambino (gli venne, infatti, chiesto di spezzare la catena Gleipnir, liscia e soffice come un nastro di seta, dopo essersi fatto legare con essa), cercò di aver garantita la libertà rispondendo agli Asi "… invece di rimproverarmi lo scarso coraggio, uno di voi mi metta la sua mano in bocca a garanzia che ciò è fatto senza inganno.". Fu allora che Tyr diede un'ulteriore prova del suo coraggio, egli, infatti, vedendo gli altri Dei ammutolire a tale frase e volgere lo sguardo in cerca di un prode disposto a tale sacrificio, non esitò a stendere la destra tra le fauci del lupo. "Quando il lupo cominciò a cimentarsi, il legame si strinse e, più forte egli lottava, più stretto si faceva il nastro. Allora risero tutti tranne Tyr; egli perse la mano." (a memoria di tale evento il polso è detto anche "giuntura del lupo").

Tyr, dunque, è privo della destra e per tale motivo è bene non invocarlo come protettore di una riconciliazione (risulta abbastanza scomodo e offensivo tendere la mano in segno di pace a un monco!).

L' imprigionamento di Fenrir da parte di Tyr rappresenta la vittoria dell'ordine sul caos e cosa meglio della sapienza può prevalere sul disordine? Ecco, dunque, la seconda qualità di Tyr: la saggezza; si dice, infatti, "…egli era così saggio che si chiamava "savio come Tyr" il sapiente…".

La figura di Tyr come Dio guerriero e sapiente appare simile a quella di Odin/Wotan, figure simili ma diverse come i due emisferi del cervello: Tyr rappresenta l'aspetto luminoso e giuridico (è, infatti, la divinità che presiede all'assemblea, il toponimo danese "Tislund" cioè "Bosco di Tyr" indicava il luogo in cui si svolgevano le assemblee) della divinità suprema del cielo, mentre Odhinn ne incarna il lato oscuro, magico e terribile; entrambi sono Dei della guerra ma Tyr ne incarna il lato "tattico" mentre Wotan presiede al furore cieco e selvaggio. Altra somiglianza con Odhinn è data dal fatto che entrambi scendono in battaglia armati di lancia (non a caso nelle assemblee era usanza piantare tale arma all'interno del cerchio in cui esse si svolgevano, inoltre la stessa runa tiwaz raffigura una lancia); non ci si deve, inoltre, scordare che entrambi gli Dei hanno subito delle mutilazioni: Odhinn donò un occhio alla fonte del gigante Mimir per poter bere il liquido capace di donare la conoscenza, mentre Tyr perse la mano per preservare l'ordine cosmico.

Intendere l'assemblea come una "guerra verbale" ci permette di capire meglio la bivalenza di Tyr in quanto guerriero/saggio; se poi pensiamo che il consiglio degli Asi, che si tiene giornalmente in Urdharbrunnr (la fonte del destino), si prefigge di mantenere l'ordine del cosmo ci appare ovvio che solo un Dio coraggioso e votato al sacrificio come Tyr merita di presiedere a tali adunanze.

Tyr cadrà al Ragnarokkr combattendo contro il cane Garmr ("…è il più grande dei mostri: combatterà contro Tyr e sarà la morte di entrambi."), figura speculare al lupo Fenrir.


Tratto da: http://www.geocities.com/athens/thebes/7778

Mjollnir
18-01-03, 22:29
L'articolo ha comunque bisogno di qualche messa a punto, che spero di riuscire a fare nei prossimi giorni...

ciao a tutti

Mjollnir
21-01-03, 04:16
Cerchiamo dunque di precisare la figura del dio Tyr, e perchè esso possa essere considerato il Mithra germanico.

Prima delle indagini dumeziliane, non era infrequente nella trattazione della religione germanica giustapporre semplicemente le divinità ed enumerare le loro caratteristiche salienti, nonchè i loci dove venivano narrate le loro azioni. Questa prassi, combinata con l'abitudine di seguire la interpretatio romana dei pantheon stranieri, provocava il ripetersi e stratificarsi di errori ed incomprensioni. Ad es ancora Nigel Pennick in Tradizione nordica, non fa che seguire l'identificazione Tyr-Marte, dal che segue la denominazione del giorno corrispondente nelle lingue germaniche: dins-dag, Dienstag, Tues-day ecc...

La Chiesa Isnardi, nel suo peraltro ammirevole I miti nordici, coglie il mutamento di rango ed importanza del dio, nonchè la sua analogia con altre figure divine e mitiche, ma tralasciando a quanto pare la comparazione funzionale, non mette in luce i nessi sistematici del dio con gli altri del pantheon e le analogie di cui sopra.

La constatazione fondamentale, che schiude una via interpretativa sempre + solida, è enunciata dallo studioso francese in Gli Dèi dei Germani già nell'edizione del 1939 : la teologia indoeuropea ha distribuito gli aspetti della 1° funzione (sovranità sacerdotale e regale) non su un dio solo, ma su 2 figure divine antitetiche e complementari. E così come in India Mithra rappresenta l'aspetto solare, diurno, regolato, amichevole della sovranità - e Varuna quello oscuro, notturno, furioso, terribile - così le stesse polarità sono rappresentate da Tyr e Odhinn nel Nord Europa.

Da questa 1° constatazione risulta subito che la caratterizzazione di Tyr come dio guerriero è assolutamente errata, tale funzione essendo ricoperta da Thor (corrispondente dell'indiano Indra). Sebbene, infatti, sia determinante per l'esito di molte battaglie, sia molto coraggioso e i guerrieri lo invochino, i rapporti di Tyr con la guerra sono sempre indiretti (così come per Odhinn): di fatto combatte solo nella battaglia finale del Ragnarök, insieme a tutti gli altri.
La sua attribuzione principale (come notò indipendentemente anche Turville-Petre in Miths and religion of the North) similmente a Mithra, è il garantire l'ordine cosmico, rendere sacri i patti, i contratti e le transazioni pacifiche della comunità umana. In una parola, Tyr è dio sovrano giurista, mentre Odhinn è dio sovrano mago.
Si capisce quindi perchè sia il protettore (Mars Thingsus) delle assemblee degli uomini liberi ( il famoso Thing che generò in Islanda una singolare esperienza di democrazia medievale); si capise perchè la sua mutilazione funzionale derivi da una procedura di garanzia, sebbene fraudolenta: il lupo Fenrir viene sì ingannato, ma ciò permette l'imbrigliamento delle forze del caos fino alla battaglia finale.

Nel corpus mitologico pervenutoci, Tyr occupa un posto di 2° piano rispetto ad Odhinn e ne subisce l'egemonia (così come in ambito romano Dius Fidius è assorbito da Giove), ma l'assetto generale della religione germanica, nonchè le considerazioni linguistiche e cronologiche sul nome del dio, lasciano dedurre che molto probabilmente in una remota antichità a Tyr e non a Odhinn spettasse il rango supremo nella società divina. Dalla radice indoeuropea deiwo- si dipartono il sanscrito diayuh, il greco zeus, il latino deus e il germanico tiuz-tiwaz; il dio giurista porta dunque nel nome il riferimento al dio supremo del cielo luminoso, che nelle altre culture passa a designare poi il "dio" tout court.

Tuttavia è detto da Snorri che Tyr non è più pacificatore di uomini: le classi aristocratiche germaniche si orientano verso il culto di Odhinn, che si struttura soprattutto mediante le società di guerrieri come berserker e ulfhednar. Il nome stesso di Odhinn-Wotan rimanda all'esaltazione mistica e frenetica (wut), che animerà i guerrieri-orso a combattere senza armature incuranti del dolore e bramosi di sangue. Adamo di Brema condensò efficacemente questo aspetto nell'espressione Wotan, id est furor.
Dumezil riconosce in questo una evoluzione pessimistica del germanesimo, secondo cui non + il diritto pacifico, ma la forza e la violenza della guerra (reale e non verbale come nelle assemblee protette da Tyr) possono regolare i conflitti ed assicurare la sopravvivenza ed il successo. Tyr, e con lui il diritto come norma ideale e dover-essere della società, si eclissano, cedendo il posto ai rapporti di forza. Il pragmatismo prevale sull'eticità.

A questo proposito si può forse parlare di allontanamento della germanicità rispetto alla migliore spiritualità aria; a questo è connessa poi tutta la questione-Odino,la presunta allogenità o comparsa tardiva del dio, i suoi tratti non-arii di cui si diceva nel thread sullo sciamanesimo.

Da notare, infine, la particolarità per cui i toponimi ci suggeriscono una divisione geografica piuttosto netta tra i 2 dei, per cui Tyr prevale in Danimarca mentre Odhinn in Svezia, mentre la Norvegia (e poi l'Islanda) sono dominio pressochè assoluto di Thor.


By Mjollnir

runen
21-01-03, 19:14
Alle spalle del mutamento gerarchico nel pantheon, questa sorta di "rivoluzione germanica", potrebbe forse stare un mutamento socio-politico altrettanto rivoluzionario, e non già un lento mutare dei costumi e delle tradizioni. La preminenza del culto di Tyr contro quello di Odinn si sarebbe dunque conservata solo in alcune aree più tradizionaliste, non senza accesi scontri "ideologici". Ti pare un'ipotesi plausibile?

Mjollnir
22-01-03, 02:25
Caro runen
poni una questione di difficilissima, se non impossibile, soluzione. Mi chiedo: che dicono le fonti che abbiamo ? In esse Tyr è già adombrato dal suo "collega", e - a meno di nuovi ritrovamenti per lo più archeologici a questo punto - rimaniamo sulla soglia di questo mistero.
Si possono fare solo ipotesi: forse il contatto con popolazioni non arie dall'Asia, che però da solo non mi sembra per nulla sufficiente a scardinare il carattere della religione. Forse anche mutamenti interni nella società germanica che elevano le confraternite guerriere sopra i contingenti "regolari"e quindi l'importanza del loro dio particolare...
Se fissiamo l'attenzione alle fonti greco-romane antiche - in pratica le + antiche a nostra disposizione - vediamo che il processo è già iniziato da tempo: deorum maxime Mercurium colunt. Ossia Wotan.

Fenris
12-01-07, 06:53
Ad es ancora Nigel Pennick in Tradizione nordica, non fa che seguire l'identificazione Tyr-Marte, dal che segue la denominazione del giorno corrispondente nelle lingue germaniche: dins-dag, Dienstag, Tues-day ecc...


Questo parallelismo vale per buona parte dei giorni della settimana.

In norvegese: Mandag, tirsdag (chiarissimo ;) ), onsdag, torsdag, fredag sono i primi cinque.

Il lunedì, Mandag, è chiaramente l'equivalente del nostro giorno della luna (maane in norvegese moderno, mentre è inspiegabilmente completamente diverso in islandese - che è la lingua più vicina all'antico norreno - lingua nella quale si usa il termine "tungl").

Il martedì, come detto, è Tirsdag.

Il mercoledì è Onsdag, che è una contrazione di Odinsdag, cioè il giorno di Odino, il nostro Mercurio.

Il giovedì è Torsdag, e credo non siano necessarie spiegazioni. ;)

Il venerdì è Fredag, cioè il giorno di Freya, la nostra Venere.

Mjollnir
12-01-07, 16:24
Questo parallelismo vale per buona parte dei giorni della settimana.

In norvegese: Mandag, tirsdag (chiarissimo ;) ), onsdag, torsdag, fredag sono i primi cinque.


Ohilà, Fenris, da queste parti !! :)
Vero. C'è poi il caso interessante del Sabato, che in inglese è rimasto Satur-day (Saturni dies) e Sunday (Ted. Sonntag) giorno del Sole.

Questa corrispondenza apre un'altra questione, cioè se i Germani abbiano adottato la interpretatio romana per dare i nomi ai giorni ( e, in questo caso, se questi nomi non abbiano sostituito altre denominazioni più arcaiche ed autoctone).

Però dal punto di vista teologico rimane il fatto che la interpretatio romana delle divinità germaniche presenta grandi errori: Thor non c'entra nulla con Giove, Tyr non è comparabile al Marte romano praticamente sotto nessun aspetto, Odino e Mercurio sono sostanzialmente differenti, anche se qualche carattere di Odino (nume molto + complesso di Mercurio) potrebbe giustificare un accostamento un pò superficiale.



P.S. qui però si torna alla questione della interpretatio, c'è già una discussione apposita, dopo sposterò questo messaggio.

Fenris
13-01-07, 04:45
Ohilà, Fenris, da queste parti !! :)
Vero. C'è poi il caso interessante del Sabato, che in inglese è rimasto Satur-day (Saturni dies) e Sunday (Ted. Sonntag) giorno del Sole.

Ogni tanto mi faccio rivedere. :) In norvegese moderno il sabato si dice Lørdag (Laugardagur in islandese), e significa "il giorno del lavaggio". Era il giorno dedicato alle abluzioni personali. La domenica è invece il giorno del sole anche in Scandinavia, Søndag.


Questa corrispondenza apre un'altra questione, cioè se i Germani abbiano adottato la interpretatio romana per dare i nomi ai giorni ( e, in questo caso, se questi nomi non abbiano sostituito altre denominazioni più arcaiche ed autoctone).

Bella domanda... a rigor di logica viene da rispondere di sì, visto che sarebbe una ben curiosa coincidenza il fatto che, ancor prima di vebire in contatto con i romani, avessero avuto la stessa idea di raggruppare i giorni in settimane e di dedicarli alle proprie divinità. Va però detto che la settimana come raggruppamento di giorni non è neanche un'invenzione romana, ma appartiene alla cultura babilonese, che per prima ha dato ai giorni i nomi dei pianeti: Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno. Questa usanza di scandire il tempo con un raggruppamento di sette giorni è stata ripresa dagli ebrei, che però eliminarono i nomi dei vari giorni tranne quello del sabato (shabbath), mentre i Romani inizialmente e per molto tempo utilizzavano il "nundinale", un ciclo di otto giorni, indicati semplicemente con le prime otto lettere dell'alfabeto (A - H). Facile intuire a questo punto, come la settimana che ancora oggi conosciamo abbia avuto il suo esordio nell'antica Roma assieme al cristianesimo.


Però dal punto di vista teologico rimane il fatto che la interpretatio romana delle divinità germaniche presenta grandi errori: Thor non c'entra nulla con Giove, Tyr non è comparabile al Marte romano praticamente sotto nessun aspetto, Odino e Mercurio sono sostanzialmente differenti, anche se qualche carattere di Odino (nume molto + complesso di Mercurio) potrebbe giustificare un accostamento un pò superficiale.

Bè, Giove e Thor erano entrambi dei del fulmine e del tuono (oddio, Thor solo del tuono in realtà...), diciamo che una radice comune è ravvisabile. Giove tra l'altro era noto anche come Tutator se non erro, denominazione che richiama quella di Thor, anche se per quanto ne so, potrebbe essere un caso. In realtà, il discorso qui si fa molto complesso. :)

Frumentarius
13-01-07, 12:48
Facile intuire a questo punto, come la settimana che ancora oggi conosciamo abbia avuto il suo esordio nell'antica Roma assieme al cristianesimo.

In verità la settimana fu introdotta con l'introduzione formale dell'enoteismo Solare, quindi già con Aureliano e poi con Costantino all'inizio della sua 'carriera'.


Bè, Giove e Thor erano entrambi dei del fulmine e del tuono (oddio, Thor solo del tuono in realtà...), diciamo che una radice comune è ravvisabile. Giove tra l'altro era noto anche come Tutator se non erro, denominazione che richiama quella di Thor, anche se per quanto ne so, potrebbe essere un caso. In realtà, il discorso qui si fa molto complesso. :)

Tra gli Epiteti di Iuppiter c'e' anche Tonans, anzi.. è uno degli epiteti più antichi perchè lo troviamo nel Carmen Saliare.
Quanto agli Dei Folgoratori, sono molti di più del Solo Iuppiter.
C'e' un ottimo lavoro di Giannitrapani a riguardo. Keurofanie nell'Italia arcaica o qualcosa del genere il titolo, che al momento non ricordo.


Saluti,

Frumentarivs

Fenris
13-01-07, 13:17
In verità la settimana fu introdotta con l'introduzione formale dell'enoteismo Solare, quindi già con Aureliano e poi con Costantino all'inizio della sua 'carriera'.

Questo è vero, ma diciamo che ha avuto una piena affermazione e diffusione con l'avvento del cristianesimo.


Tra gli Epiteti di Iuppiter c'e' anche Tonans, anzi.. è uno degli epiteti più antichi perchè lo troviamo nel Carmen Saliare.

Se non erro, Tutator e Tonans hanno più o meno lo stesso significato, no?

RibelleSano
31-01-07, 22:41
Un saluto a tutti gli amici del forum "Paganesimo e Politeismo" :)
Questa é una foto che ho tratto dalla Wikipedia:

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7a/IB_299_4to_Tyr.jpg/431px-IB_299_4to_Tyr.jpg (http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7a/IB_299_4to_Tyr.jpg)

Týr, raffigurato con entrambi gli arti intatti, identificato con Ares in questa illustrazioni di un manoscritto islandese (http://it.wikipedia.org/wiki/Islanda) del XVIII secolo (http://it.wikipedia.org/wiki/XVIII_secolo).

Questo é il collegamento:
http://it.wikipedia.org/wiki/T%C3%BDr

Auguro una buonanotte a tutti voi! :-:-01#19

Roberto