PDA

Visualizza Versione Completa : eretico - ortodosso



millenomi
15-03-07, 13:51
Dal lat. tardo haereti°cu(m), dal gr. hairetikós, propr. 'che ha fatto la sua scelta'; cfr. eresia

Dal lat. tardo orthodo°xu(m), che è dal gr. orthódoxos, comp. di orthós 'retto, vero' e dóxa 'opinione'

Quindi l'eretico è colui che compie una scelta, mettendosi in moto verso il divino, l'ortodosso è colui che rimane immobile in una certezza sul divino.

VeteroCatholico
20-04-07, 08:34
Dal lat. tardo haereti°cu(m), dal gr. hairetikós, propr. 'che ha fatto la sua scelta'; cfr. eresia

Dal lat. tardo orthodo°xu(m), che è dal gr. orthódoxos, comp. di orthós 'retto, vero' e dóxa 'opinione'

Quindi l'eretico è colui che compie una scelta, mettendosi in moto verso il divino, l'ortodosso è colui che rimane immobile in una certezza sul divino.

La definizione postuma sembra piuttosto arbitraria: "mettendosi in moto verso il divino".
Diciamo piuttosto che eretico in via teorica dovrebbe indicare colui che ha fatto una scelta che lo allontana dalla verità, anzi che sceglie il falso, l'effimero e lo scambia per il Vero. Questo in teoria.
In pratica, l'eretico non sceglie il falso nella consapevolezza che è falso, ma nella fede della sua verità. E' chiaro che chi assume certe posizioni, ritiene di essere nell'ortodossia e non nell'eresia e viceversa ritiene gli altri, sedicenti ortodossi, quali eretici.

Si vede come eretico e ortodosso, in pratica, più che essere in relazione con una dottrina, o una Tradizione, sono definizioni date da un gruppo ad un altro gruppo, in cui ciascuno si ritiene ortodosso e l'altro eretico.
Normalmente nella storia, alla fine, si riconosce l'eresia della minoranza. Non si dice mai che la maggioranza aveva scelto l'eresia. La maggioranza, che vince, sceglie che cosa sia eretico e che cosa sia ortodosso. Principio discutibile.
Eppure, in Cristo dovremmo pensare esattamente l'opposto: infatti la maggioranza dei giudei (almeno la maggioranza di quelli presenti a Gerusalemme) voleva la sua morte, e dal punto di vista cristiano, erano in errore, in palese eresia, rifiutando il Messia.

Pace & bene.

millenomi
20-04-07, 11:24
[QUOTE=VeteroCatholico;5626681]La definizione postuma sembra piuttosto arbitraria: "mettendosi in moto verso il divino".
Diciamo piuttosto che eretico in via teorica dovrebbe indicare colui che ha fatto una scelta che lo allontana dalla verità, anzi che sceglie il falso, l'effimero e lo scambia per il Vero. Questo in teoria.
In pratica, l'eretico non sceglie il falso nella consapevolezza che è falso, ma nella fede della sua verità. E' chiaro che chi assume certe posizioni, ritiene di essere nell'ortodossia e non nell'eresia e viceversa ritiene gli altri, sedicenti ortodossi, quali eretici.

Non dovrebbe suscitare troppo "scandalo" siffatta definizione; del resto la stessa Chiesa Cattolica ci ha insegnato, nel corso della sua storia, che detiene verità alterabili nel corso del tempo, come detiene vie diverse al suo interno per raccogliere la comunione con il divino. Non vi è forse un movimento verso il divino da parte del mistico ? Mia personale "intuizione" è che del resto la Chiesa Cattolica tollerasse e tolleri ancora oggi, le difformità rispetto ad una presunta ortodossia ( da lei sancita e sanzionata ) nei limiti della silente discrezione degli stessi eterodossi. Mai dire che il Re è nudo in mezzo alla folla.

Si vede come eretico e ortodosso, in pratica, più che essere in relazione con una dottrina, o una Tradizione, sono definizioni date da un gruppo ad un altro gruppo, in cui ciascuno si ritiene ortodosso e l'altro eretico.
Normalmente nella storia, alla fine, si riconosce l'eresia della minoranza. Non si dice mai che la maggioranza aveva scelto l'eresia. La maggioranza, che vince, sceglie che cosa sia eretico e che cosa sia ortodosso. Principio discutibile.
Eppure, in Cristo dovremmo pensare esattamente l'opposto: infatti la maggioranza dei giudei (almeno la maggioranza di quelli presenti a Gerusalemme) voleva la sua morte, e dal punto di vista cristiano, erano in errore, in palese eresia, rifiutando il Messia.


Interessante veduta per un cattolico... Che sicuramente converrà lè barbarie la morte di cristiani per mano di altri cristiani, in virtù di cavilli attorno alla trasmissione dello Spirito Santo, alle figure della trinità, e quanto altro...

VeteroCatholico
23-04-07, 17:31
[quote=VeteroCatholico;5626681]La definizione postuma sembra piuttosto arbitraria: "mettendosi in moto verso il divino".

Diciamo piuttosto che eretico in via teorica dovrebbe indicare colui che ha fatto una scelta che lo allontana dalla verità, anzi che sceglie il falso, l'effimero e lo scambia per il Vero. Questo in teoria.
In pratica, l'eretico non sceglie il falso nella consapevolezza che è falso, ma nella fede della sua verità. E' chiaro che chi assume certe posizioni, ritiene di essere nell'ortodossia e non nell'eresia e viceversa ritiene gli altri, sedicenti ortodossi, quali eretici.

Non dovrebbe suscitare troppo "scandalo" siffatta definizione; del resto la stessa Chiesa Cattolica ci ha insegnato, nel corso della sua storia, che detiene verità alterabili nel corso del tempo, come detiene vie diverse al suo interno per raccogliere la comunione con il divino. Non vi è forse un movimento verso il divino da parte del mistico ? Mia personale "intuizione" è che del resto la Chiesa Cattolica tollerasse e tolleri ancora oggi, le difformità rispetto ad una presunta ortodossia ( da lei sancita e sanzionata ) nei limiti della silente discrezione degli stessi eterodossi. Mai dire che il Re è nudo in mezzo alla folla.

Si vede come eretico e ortodosso, in pratica, più che essere in relazione con una dottrina, o una Tradizione, sono definizioni date da un gruppo ad un altro gruppo, in cui ciascuno si ritiene ortodosso e l'altro eretico.
Normalmente nella storia, alla fine, si riconosce l'eresia della minoranza. Non si dice mai che la maggioranza aveva scelto l'eresia. La maggioranza, che vince, sceglie che cosa sia eretico e che cosa sia ortodosso. Principio discutibile.
Eppure, in Cristo dovremmo pensare esattamente l'opposto: infatti la maggioranza dei giudei (almeno la maggioranza di quelli presenti a Gerusalemme) voleva la sua morte, e dal punto di vista cristiano, erano in errore, in palese eresia, rifiutando il Messia.


Interessante veduta per un cattolico... Che sicuramente converrà lè barbarie la morte di cristiani per mano di altri cristiani, in virtù di cavilli attorno alla trasmissione dello Spirito Santo, alle figure della trinità, e quanto altro...

Bisognerebbe vedere di quali cavilli si parla e quanta parte ha avuto la politica. Certo è che nel momento in cui un cristiano, non solo per ragioni teologiche, ma di qualsiasi altro genere, che non sia la legittima difesa, uccide altri (cristiani o meno) cessa automaticamente di essere cristiano.

Il cristianesimo è un fatto di conversione interiore, di "cuore". La fede ha più a che vedere con Gesù Cristo in quanto "persona", che non su proposizioni di verità a lui attribuite. Un rapporto personale, piuttosto che un codice morale. Un rapporto personale piuttosto che un sistema dottrinale.

Certo è che POI (e solo POI) da questo rapporto personale discenderà ANCHE (ma non solo) un sistema dottrinale (ci si chiede: chi è questo Gesù in cui credo? Come essere in maggior rapporto con Lui?) ed etico (ancor prima di morale) (ci si chiede: come e cosa cambia nella mia vita dopo il rapporto con lui e in conformità al sistema dottrinale che lo "intuisce" senza mai definirlo fino in fondo).

Pace & bene.

millenomi
23-04-07, 19:22
[QUOTE=VeteroCatholico;5642081][quote=millenomi;5627153][COLOR="black"]Bisognerebbe vedere di quali cavilli si parla e quanta parte ha avuto la politica.


Pax Pleroma,

Date a Cesare ( la politca) ciò che è di Cesare, e a Dio ( lo spirito) ciò che è di Dio. Quindi è sempre e comunque errore quando la Chiesa ha operato più per politica, che per Spirito. Specie quando poi molti hanno sofferto.

VeteroCatholico
23-04-07, 19:39
[quote=VeteroCatholico;5642081][quote=millenomi;5627153][COLOR=black]Bisognerebbe vedere di quali cavilli si parla e quanta parte ha avuto la politica.


Pax Pleroma,

Date a Cesare ( la politca) ciò che è di Cesare, e a Dio ( lo spirito) ciò che è di Dio. Quindi è sempre e comunque errore quando la Chiesa ha operato più per politica, che per Spirito. Specie quando poi molti hanno sofferto.
Concordo. Ma non si può attribuire quanto attiene alla "politica" cioè a scelte di potere, con quella che è la vera dottrina cristiana, che niente ha a che vedere con certe nefandezze.

Pace.