tolomeo
21-03-07, 14:35
Repubblicani a un passo dal nuovo Reagan, Fred Thompson
New York. I conservatori americani potrebbero
essere a un passo dal trovare il
nuovo Ronald Reagan, proprio mentre la copertina
del settimanale Time mostra una foto
del quarantesimo presidente disperato e
in lacrime per lo stato di salute della Right
Nation, costretta a scegliere tra il quasi liberal,
sulle questioni sociali, Rudy Giuliani e
il poco fedele all’ortodossia di partito John
McCain. Il nuovo potenziale Reagan si chiama
Fred Thompson. Come le due star del
partito, Thompson ha grande appeal su moderati
e indipendenti, ma a differenza dei
due candidati è in grado di elettrizzare la
base repubblicana, anche grazie a carisma
e qualità oratorie che, secondo l’opinionista
John Podhoretz, recentemente si sono viste
soltanto in Barack Obama.
Come The Gipper, Thompson è un attore,
è pigro ed è un grande comunicatore. Al
contrario di Ronald Reagan ha interpretato
al cinema il ruolo di presidente, di capo dello
staff della Casa Bianca, di senatore, rettore della Cia e dell’Fbi e di ammiraglio.
Thompson è l’immagine cinematografica
dell’autorevolezza, come ha scritto il New
York Times, tanto che quando i registi di
Hollywood hanno bisogno di qualcuno per
impersonare al meglio il potere federale,
spesso ricorrono a lui, merito anche di un tono
di voce senza eguali.
Star della serie tv “Law and Order” e di
numerosi film (“Senza via di scampo” con
Kevin Costner, “Caccia a Ottobre Rosso” con
Sean Connery, “Cape Fear” di Martin Scorsese,
“Nel centro del mirino” con Clint Eastwood,
“Conflitto di classe” con Gene Hackman),
due domeniche fa Thompson ha detto
che sta seriamente valutando di candidarsi
alle primarie del prossimo anno. L’annuncio
ha provocato un improvviso sconvolgimento
nel mondo conservatore, ormai rassegnato ad
accettare come candidati per il 2008 il proaborto,
pro-gay e pro-controllo delle armi
Rudy Giuliani oppure il cane sciolto John
McCain. Thompson non è nuovo alla politica, dianzi
è diventato noto come consigliere del
partito repubblicano ai tempi della Commissione
sullo scandalo Watergate. Aveva 30 anni
e fu lui a porre la domanda che ha cambiato
la storia politica americana. Chiese, infatti,
al collaboratore di Richard Nixon, Alexander
Butterfield, se alla Casa Bianca ci fosse
un sistema segreto di registrazione. Oltre
vent’anni dopo, nel 1994, Thompson è tornato
a Washington avendo vinto il seggio senatoriale
lasciato vacante da Al Gore, con uno
scarto di voti mai registrato nella storia del
Tennessee. Due anni dopo è stato rieletto con
un numero di voti ancora più alto. Nel 2002
non si è ricandidato, deluso dalla politica ma
anche a causa della morte della figlia. Da allora
si è risposato, ha avuto due figli, uno a
novembre scorso, e ha aiutato George W. Bush
nel processo di conferma congressuale
delle nomine alla Corte suprema di Sam Alito
e del presidente John Roberts.
Thompson non deve la sua notorietà alla
politica, ma alla sua carriera di avvocato e,in particolare, al caso di Marie Ragghianti
della fine degli anni Settanta. Marie, poi interpretata
da Sissy Spacek nel film “Una
donna, una storia vera”, aveva denunciato un
sistema di vendita dei provvedimenti di grazia
organizzato dal governatore del Tennessee.
Thompson le fece vincere il processo e,
nel 1984, accettò l’improvvisa richiesta del
regista del film di interpretare se stesso, con
un successo tale che gli si è aperta una lunga
e fortunata carriera da attore.
Politicamente è un conservatore libertario,
falco e favorevole ai tagli delle imposte
e convinto federalista. In questi anni ha girato
il paese tenendo discorsi dal titolo “Perché
è stato necessario invadere l’Iraq” e “Le
quattro grandi minacce all’America” (ovvero
il terrorismo, le superpotenze emergenti, la
bancarotta e la perdita di fiducia in se stessa).
Da senatore s’è occupato dei fallimenti
di intelligence della Cia e da analista dell’American
Enterprise Institute chiede di sostenere
i gruppi democratici iraniani.
il Foglio
http://img217.imageshack.us/img217/9653/fredljn6.jpg
New York. I conservatori americani potrebbero
essere a un passo dal trovare il
nuovo Ronald Reagan, proprio mentre la copertina
del settimanale Time mostra una foto
del quarantesimo presidente disperato e
in lacrime per lo stato di salute della Right
Nation, costretta a scegliere tra il quasi liberal,
sulle questioni sociali, Rudy Giuliani e
il poco fedele all’ortodossia di partito John
McCain. Il nuovo potenziale Reagan si chiama
Fred Thompson. Come le due star del
partito, Thompson ha grande appeal su moderati
e indipendenti, ma a differenza dei
due candidati è in grado di elettrizzare la
base repubblicana, anche grazie a carisma
e qualità oratorie che, secondo l’opinionista
John Podhoretz, recentemente si sono viste
soltanto in Barack Obama.
Come The Gipper, Thompson è un attore,
è pigro ed è un grande comunicatore. Al
contrario di Ronald Reagan ha interpretato
al cinema il ruolo di presidente, di capo dello
staff della Casa Bianca, di senatore, rettore della Cia e dell’Fbi e di ammiraglio.
Thompson è l’immagine cinematografica
dell’autorevolezza, come ha scritto il New
York Times, tanto che quando i registi di
Hollywood hanno bisogno di qualcuno per
impersonare al meglio il potere federale,
spesso ricorrono a lui, merito anche di un tono
di voce senza eguali.
Star della serie tv “Law and Order” e di
numerosi film (“Senza via di scampo” con
Kevin Costner, “Caccia a Ottobre Rosso” con
Sean Connery, “Cape Fear” di Martin Scorsese,
“Nel centro del mirino” con Clint Eastwood,
“Conflitto di classe” con Gene Hackman),
due domeniche fa Thompson ha detto
che sta seriamente valutando di candidarsi
alle primarie del prossimo anno. L’annuncio
ha provocato un improvviso sconvolgimento
nel mondo conservatore, ormai rassegnato ad
accettare come candidati per il 2008 il proaborto,
pro-gay e pro-controllo delle armi
Rudy Giuliani oppure il cane sciolto John
McCain. Thompson non è nuovo alla politica, dianzi
è diventato noto come consigliere del
partito repubblicano ai tempi della Commissione
sullo scandalo Watergate. Aveva 30 anni
e fu lui a porre la domanda che ha cambiato
la storia politica americana. Chiese, infatti,
al collaboratore di Richard Nixon, Alexander
Butterfield, se alla Casa Bianca ci fosse
un sistema segreto di registrazione. Oltre
vent’anni dopo, nel 1994, Thompson è tornato
a Washington avendo vinto il seggio senatoriale
lasciato vacante da Al Gore, con uno
scarto di voti mai registrato nella storia del
Tennessee. Due anni dopo è stato rieletto con
un numero di voti ancora più alto. Nel 2002
non si è ricandidato, deluso dalla politica ma
anche a causa della morte della figlia. Da allora
si è risposato, ha avuto due figli, uno a
novembre scorso, e ha aiutato George W. Bush
nel processo di conferma congressuale
delle nomine alla Corte suprema di Sam Alito
e del presidente John Roberts.
Thompson non deve la sua notorietà alla
politica, ma alla sua carriera di avvocato e,in particolare, al caso di Marie Ragghianti
della fine degli anni Settanta. Marie, poi interpretata
da Sissy Spacek nel film “Una
donna, una storia vera”, aveva denunciato un
sistema di vendita dei provvedimenti di grazia
organizzato dal governatore del Tennessee.
Thompson le fece vincere il processo e,
nel 1984, accettò l’improvvisa richiesta del
regista del film di interpretare se stesso, con
un successo tale che gli si è aperta una lunga
e fortunata carriera da attore.
Politicamente è un conservatore libertario,
falco e favorevole ai tagli delle imposte
e convinto federalista. In questi anni ha girato
il paese tenendo discorsi dal titolo “Perché
è stato necessario invadere l’Iraq” e “Le
quattro grandi minacce all’America” (ovvero
il terrorismo, le superpotenze emergenti, la
bancarotta e la perdita di fiducia in se stessa).
Da senatore s’è occupato dei fallimenti
di intelligence della Cia e da analista dell’American
Enterprise Institute chiede di sostenere
i gruppi democratici iraniani.
il Foglio
http://img217.imageshack.us/img217/9653/fredljn6.jpg