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ARTISTA
29-03-07, 23:10
" ROMA E' IL FOCOLARE D'INFEZIONE DELLA VITA POLITICA NAZIONALE.
BASTA CON LO STUPIDO PREGIUDIZIO UNITARIO PER CUI TUTTO DEVE
ESSERE CONCENTRATO IN ROMA "


Benito Mussolini 1924

er uagh
30-03-07, 15:28
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma" allude solo ad una squadra di calcio.

(Indro Montanelli)

er uagh
30-03-07, 15:29
Comunque cerchiamo di portare il discorso oltre semplici citazioni, con le quali potremmo andare avanti per giorni.

pomponio leto
30-03-07, 20:59
" ROMA E' IL FOCOLARE D'INFEZIONE DELLA VITA POLITICA NAZIONALE.
BASTA CON LO STUPIDO PREGIUDIZIO UNITARIO PER CUI TUTTO DEVE
ESSERE CONCENTRATO IN ROMA "


Benito Mussolini 1924

Ma sei un Gallo?
Così si spiega tutto...

ARTISTA
30-03-07, 23:15
Comunque cerchiamo di portare il discorso oltre semplici citazioni, con le quali potremmo andare avanti per giorni.

Proprio semplice non mi sembra.

Comunque se vogliamo portare il discorso oltre semplici citazioni, perchè la vostra città rappresenta tutto il male di questo paese e di questo popolo? solo perchè ne è la capitale? E poi per quale motivo quando si parla di introdurre serie forme di federalismo (non semplice decentramento amministrativo come l'attuale) da parte vostra (verificate) scatta immediatamente nei confronti dell'interlocutore atteggiamenti di sufficienza e di scherno?

Credo forse che temiate di perdere i privilegi che vi da l'essere capitale di un misero stato senza nazione e senza popolo.
Il 69,4% del PIL italiano viene prodotto da sei regioni tutte ubicate oltre l'appenino tosco emiliano, insieme allo stato la città di roma campa di statalismo e intrallazzo, senza il denaro derivante dal lavoro di altri sareste ridotti come napoli.

Comunque lo diceva Mussolini già nel 1924!

er uagh
31-03-07, 12:24
Comunque se vogliamo portare il discorso oltre semplici citazioni, perchè la vostra città rappresenta tutto il male di questo paese e di questo popolo?

Artista, forse è così nel tuo ambito, ma non a livello Nazionale. Molti se la prendono con Milano (soprattutto dopo l'ultima finanziaria del Governo Berlusconi, in cui è stata l'unica città insieme a Bologna a cui sono stati alzati i finanziamenti da parte dello stato). Trallaltro, forse rappresenta il male di chi non vuole il centralismo e di chi cel ha con Vaticano (anche se, per quanto si trovi a Roma, prendersela col Vaticano non significa prendersela con la città di Roma), ma non capisco chi, se non un fazioso, possa accusare Roma di tutti i mali della Nazione.

er uagh
31-03-07, 12:25
E poi per quale motivo quando si parla di introdurre serie forme di federalismo (non semplice decentramento amministrativo come l'attuale) da parte vostra (verificate) scatta immediatamente nei confronti dell'interlocutore atteggiamenti di sufficienza e di scherno?

Non è il mio caso, quindi lascio che ti risponda chi da risposte di sufficenza e di scherno. Io di solito mi limito a dire che sono contrario al federalismo come lo intendi tu elencandone le motivazioni.

er uagh
31-03-07, 12:29
Credo forse che temiate di perdere i privilegi che vi da l'essere capitale di un misero stato senza nazione e senza popolo.

Permettimi, ma questa è la prova che tu non conosci i Romani. Comunque, pensi che una capitale porti solo privilegi? Avere ogni giorno il traffico almeno deviato per una manifestazione contro il Governo (a prescindere da quale esso sia) è un privilegio? Vedere che le zone dei palazzi del potere sono trafficate di autoblu et similia messe anche in doppia fila (quindi causando problemi di viabilità) è un privilegio? Avere certe aree blindate e bloccate talvolta anche per il traffico pedonale perchè viene un grande leader straniero è un privilegio?

er uagh
31-03-07, 12:30
Il 69,4% del PIL italiano viene prodotto da sei regioni tutte ubicate oltre l'appenino tosco emiliano, insieme allo stato la città di roma campa di statalismo e intrallazzo, senza il denaro derivante dal lavoro di altri sareste ridotti come napoli.

Hai dimenticato di dire che circa il 10% del PIL Nazionale viene da Roma.

er uagh
31-03-07, 12:31
Comunque lo diceva Mussolini già nel 1924!

Ok, l'ha detto. Ma ti sei chiesto il perchè in 20 anni di dittatura non l'ha fatto?

ARTISTA
31-03-07, 14:06
Artista, forse è così nel tuo ambito, ma non a livello Nazionale. Molti se la prendono con Milano (soprattutto dopo l'ultima finanziaria del Governo Berlusconi, in cui è stata l'unica città insieme a Bologna a cui sono stati alzati i finanziamenti da parte dello stato). Trallaltro, forse rappresenta il male di chi non vuole il centralismo e di chi cel ha con Vaticano (anche se, per quanto si trovi a Roma, prendersela col Vaticano non significa prendersela con la città di Roma), ma non capisco chi, se non un fazioso, possa accusare Roma di tutti i mali della Nazione.

Il problema sono i finanziamenti girati dallo sdado.

MILANO, BOLOGNA, e tutte le altre città Padane hanno un tessuto economico che consente loro di amministrarsi abbondantemente, solo che venisse lasciato sul territorio, quello che il territorio produce.

ARTISTA
31-03-07, 14:13
Non è il mio caso, quindi lascio che ti risponda chi da risposte di sufficenza e di scherno. Io di solito mi limito a dire che sono contrario al federalismo come lo intendi tu elencandone le motivazioni.

Per FEDERALISMO si intende una minima cessione di poteri (nel caso italia è limitata alla rappresentanza internazionale e alle forze armate. in quanto la moneta è già europea) dall'unità federata alla federazione, con nessuna possibilità di controllo o limitazione della federazione sulle materie appannaggio dei federati. (cosi è negli USA e in SVIZZERA).
Ogni altra forma di assetto non si può chimare federalismo, ma decentramento amministrativo.
Qual'è la tua idea di federalismo?

ARTISTA
31-03-07, 14:18
Permettimi, ma questa è la prova che tu non conosci i Romani. Comunque, pensi che una capitale porti solo privilegi? Avere ogni giorno il traffico almeno deviato per una manifestazione contro il Governo (a prescindere da quale esso sia) è un privilegio? Vedere che le zone dei palazzi del potere sono trafficate di autoblu et similia messe anche in doppia fila (quindi causando problemi di viabilità) è un privilegio? Avere certe aree blindate e bloccate talvolta anche per il traffico pedonale perchè viene un grande leader straniero è un privilegio?

In effetti è vero, ma questo nasce dal fatto che tutto è accentrato nella vostra città, che scusami, noi Padani non amiamo e non sentiamo come capitale di uno stato che non ci appartiene.

Uno stato federale questi problemi li risolverebbe in fretta, da roma semplicemente sparirebbero tutti i ministeri, che sarebbero organizzati autonomamente sul territorio.
Resterebbe solo la farnesina, bello no?

ARTISTA
31-03-07, 14:21
Hai dimenticato di dire che circa il 10% del PIL Nazionale viene da Roma.

scusate ma la vostra ricchezza non proviene da produzione ed esportazione di beni, ma da pubblica amministrazione, che è mantenuta da quanto produciamo noi Padani. Quindi?

Ninja_Kamui
31-03-07, 15:27
Proprio semplice non mi sembra.

Comunque se vogliamo portare il discorso oltre semplici citazioni, perchè la vostra città rappresenta tutto il male di questo paese e di questo popolo? solo perchè ne è la capitale? E poi per quale motivo quando si parla di introdurre serie forme di federalismo (non semplice decentramento amministrativo come l'attuale) da parte vostra (verificate) scatta immediatamente nei confronti dell'interlocutore atteggiamenti di sufficienza e di scherno?

Credo forse che temiate di perdere i privilegi che vi da l'essere capitale di un misero stato senza nazione e senza popolo.
Il 69,4% del PIL italiano viene prodotto da sei regioni tutte ubicate oltre l'appenino tosco emiliano, insieme allo stato la città di roma campa di statalismo e intrallazzo, senza il denaro derivante dal lavoro di altri sareste ridotti come napoli.

Comunque lo diceva Mussolini già nel 1924


Il fatto che la ricchezza di Roma provenga solo dalla pubblica amministrazione non è vero, onestamente. Non lo dico per spirito di polemica. L'economia del Lazio cresce forte e bene, basta vedere i dati relativi alla nascita delle imprese.
Poi, guarda, il ruolo di capitale lo sposterei senza problemi a Torino o Milano, o dove pare a voi. A parte il fatto che non tutti gli abitanti del nord italia la pensano come voi, qui oltre a lavorare come tutti cominciamo un filo a stufarci dell'essere insultati dalla mattina alla sera.
Anche perchè ci vuole un'intelligenza elementare per capire che i trasferimenti economici vengono gestiti a livello centrale, ma poi destinati, da parlamentari eletti al nord, al centro e al sud, nelle varie regioni italiane. Non è difficilissimo capire che materialmente quei soldi non se li mettono in tasca i singoli abitanti della città di Roma.

Io Robert
31-03-07, 15:29
Ricordiamo che il manifesto del primo fascismo era molto più laico e federalista di quello concreto che andò poi istituzionalizzandosi , il Duce aveva in antipatia Roma un pò per la mentalità levantina dei romani "moderni" , che rappresentava l'antitesi dell'uomo nuovo Italico Fascista e Romano cui lui ambiva a trasformare tutti gli italiani e un pò perchè sede di 2 poteri sempre in conflitto col Duce , cioè il Papa e il Re.
Si fosse chiamata Cambaluc invece di Roma sarebbe stato lo stesso , quello di vivere "sulle corti" , sui ministeri , insomma da parassiti invece che sull'industria e la produzione di ricchezza materiale è un pericolo che corrono tutte le capitali.

ARTISTA
31-03-07, 16:36
Il fatto che la ricchezza di Roma provenga solo dalla pubblica amministrazione non è vero, onestamente. Non lo dico per spirito di polemica. L'economia del Lazio cresce forte e bene, basta vedere i dati relativi alla nascita delle imprese.
Poi, guarda, il ruolo di capitale lo sposterei senza problemi a Torino o Milano, o dove pare a voi. A parte il fatto che non tutti gli abitanti del nord italia la pensano come voi, qui oltre a lavorare come tutti cominciamo un filo a stufarci dell'essere insultati dalla mattina alla sera.
Anche perchè ci vuole un'intelligenza elementare per capire che i trasferimenti economici vengono gestiti a livello centrale, ma poi destinati, da parlamentari eletti al nord, al centro e al sud, nelle varie regioni italiane. Non è difficilissimo capire che materialmente quei soldi non se li mettono in tasca i singoli abitanti della città di Roma.

Gli abitanti della Padania, che "Non SONO D'ACCORDO" purtroppo non sanno o non si rendono conto di quanto sono depredati, ad ogni buon conto la politica dei media (RAI in primis) per ottenebrare le coscienze e ghettizzare "CHI VUOLE DIVIDERE L'ITALIA" ha ottenuto il risultato che si prefiggeva.
Se cosi non fosse stato, e avessimo avuto movimenti autonomisti seri, oggi dopo 20 anni, saremmo come minimo una "Confederazione Italiana" non più la repubblica italiana.

EMILIA- ROMAGNA tributi versati allo stato italiano 92% di quanto raccolto sul territorio, ritorno dallo stato 27% -

VENETO versati 93,4% - ritorno 25%

LOMBARDI versati 94% - ritorno 25%

Non sono del tutto convinto che i romani non traggano vantaggi particolari dall'essere abitanti della capitale, guarda caso i suoi politici più in vista(Rutelli, Veltroni, Storace) non perdono occasione per ribadire che la ciottà è intoccabile e che il nord la deve smettere di scagliarsi contro roma.
(anche Veltroni di recente, post su POL)

er uagh
01-04-07, 14:15
Qual'è la tua idea di federalismo?

Penso che in Italia un federalismo in stile USA o Svizzera non sia praticabile.
Gli USA hanno un territorio immenso, perciò per loro è la cosa migliore.
La Svizzera ha questo sistema da sempre, è proprio nella tradizione di autogoverno svizzero.
In Italia secondo me il massimo possibile è un federalismo fiscale con patti disolidarietà tra le Regioni, che potrebbe anche funzionare. Ma di più non è proprio possibile: l'Italia non è grande dal punto di vista fisico, nè ha differenze etnico/religioce/ecc particolari tra regione e regione, nè tanto meno ha una forte tradizione federalista alle spalle.

er uagh
01-04-07, 14:18
Comunque a Roma il PIL non deriva solo dalla pubblica amministrazione:
Si pensi solo alle immense entrate derivanti dal turismo (trallaltro da anni in costante crescita), ma anche ai dati già citati da O Nami per cui stanno nascendo sempre più nuove imprese. Il territorio Romano è in crescita economica non solo per via della pubblica amministrazione. Trallaltro non sono da sottovalutare le attività agricole presenti sul territorio.
Insomm, ci manca l'industria, questo è vero, ma abbiamo un terziario fortissimo non solo grazie alla p.a..

ARTISTA
01-04-07, 23:04
Penso che in Italia un federalismo in stile USA o Svizzera non sia praticabile.
Gli USA hanno un territorio immenso, perciò per loro è la cosa migliore.
La Svizzera ha questo sistema da sempre, è proprio nella tradizione di autogoverno svizzero.
In Italia secondo me il massimo possibile è un federalismo fiscale con patti disolidarietà tra le Regioni, che potrebbe anche funzionare. Ma di più non è proprio possibile: l'Italia non è grande dal punto di vista fisico, nè ha differenze etnico/religioce/ecc particolari tra regione e regione, nè tanto meno ha una forte tradizione federalista alle spalle.

Per dovere di cronaca: il patto di Grutli del 1/8/1291, che ha dato vita alla
CONFEDERAZIONE ELVETICA è stato stipulato tra Comuni che avevano le medesime caratteristiche dei Comuni Padani del medioevo.
Per cortesia, non usiamo il termine assurdo "Federalismo fiscale solidale", questo è un termine coniato dai poltici di dx e sx, per intortare la gente, il federalismo è UNO SOLO, ed ha un solo significato.

L'itaglia non è un paese unito, è un paese UNIFICATO da un'omologazione culturale centralista che ha tentato per 140 anni, senza riuscirci di eliminare le differenze etno - linguistiche tra i popoli che abitano la penisola.
Per quanto riguardo poi la lingua. guarda caso dietro la spinta dei movimenti identitari la regione veneto dichiara il Veneto lingua , da utilizzare anche sui documenti ufficiali, mentre il centralismo romano dichiara l'italiano unica lingua della nazione.

Questo dimostra se ce ne fosse bisogno, che l'itaglia è uno stato senza nazione e una nazione senza popolo, e poi prova a chiedere a un'abitante di Vicenza o Treviso cosa hannp da condividere con uno di Caserta o Salerno.

Ninja_Kamui
02-04-07, 14:41
Vedi, Artista (scusa per il ritardo, ma sono stato praticamente sempre fuori il week end), credo che la ragione per la quale la maggior parte degli abitanti del nord non vi segue risieda proprio nel fatto che si rendono conto di come il vostro sia un messaggio estremista e privo di buon senso.
Se dai un'occhiata ai trasferimenti dalle regioni allo Stato e viceversa, vedrai che anche il Lazio dà molto di più di quanto riceve. Tra le regioni che invece danno meno di quanto ricevono troviamo il Trentino Alto Adige e la Val d'Aosta, che certo non si trovano nell'Italia centrale, nè in quella meridionale.
Inoltre, la crescita netta delle imprese nel Lazio, nell'ultimo anno, è stata del 2,9%. La media nazionale è dell'1,2.
Non sono neanche d'accordo sul fatto che gli italiani non abbiano nulla in comune. Al di là dei milioni di emigranti dal sud al nord, e dei loro figli e nipoti, di omogeneità culturale degli italiani si parla dal medioevo (ma qui il discorso sarebbe lungo, e non vorrei far andare il thread off topic).
Per il resto, spero che potremo continuare a confrontarci qui, pacatamente come stiamo facendo. Stà tranquillo: nessuno parlerà di derattizzazione, nè del fatto che tu possa inquinare l'aria, come succede sul forum Padania.
E anche questo dà la misura dell'estremismo e dell'intolleranza del messaggio.

Ps. I poteri speciali per Milano sono arrivati nel 2001, quando al governo i rappresentanti del nord Italia abbondavano. Quelli per Roma nel 2006, eppure Roma è meglio amministrata rispetto a Milano.

er uagh
02-04-07, 15:55
Per dovere di cronaca: il patto di Grutli del 1/8/1291, che ha dato vita alla
CONFEDERAZIONE ELVETICA è stato stipulato tra Comuni che avevano le medesime caratteristiche dei Comuni Padani del medioevo.


Sì, questo è vero. Anzi, probabilmente nei Comuni Italiani vi era un maggiore autogoverno (ed è per questo che non hanno formato alcuna Confederazione).

er uagh
02-04-07, 16:00
L'itaglia non è un paese unito, è un paese UNIFICATO da un'omologazione culturale centralista che ha tentato per 140 anni, senza riuscirci di eliminare le differenze etno - linguistiche tra i popoli che abitano la penisola.

A questo ha già in parte risposto O Nami. L'Italia è stata unificata in un solo Stato tra il 1861 ed il 1870, ma già da Secoli quando si parlava di "Stati Italiani" non era solo per ragioni geografiche. Riguardo le differenze linguistiche: in Francia è lo stesso discorso tra Corsi, Provenzali, Occitani e Bretoni, eppure la Francia è uno Stato centralista. E ti dirò di più: anche in Italia vi sono dialetti differenti, ma ci si sente Italiani.

er uagh
02-04-07, 16:01
Per cortesia, non usiamo il termine assurdo "Federalismo fiscale solidale", questo è un termine coniato dai poltici di dx e sx, per intortare la gente, il federalismo è UNO SOLO, ed ha un solo significato.

Quel modello che tu intendi però, secondo me, per i motivi che ti ho elencato in precedenza, in Italia non può funzionare.

ARTISTA
02-04-07, 21:43
Vedi, Artista (scusa per il ritardo, ma sono stato praticamente sempre fuori il week end), credo che la ragione per la quale la maggior parte degli abitanti del nord non vi segue risieda proprio nel fatto che si rendono conto di come il vostro sia un messaggio estremista e privo di buon senso.

O nami è curioso che queste affermazioni, provengano solo e sempre da Firenze in giù, comunque:

ELEZIONI APRILE 1996:
OBIETTIVO POLITICO: INDIPENDENZA DALL'ITALIA
LEGA NORD: REGIONI PADANE 29,4%
VENETO: 49,5%
ITAGLIA: 10,1%

ELEZIONI MAGGIO 2001
OBIETTIVO POLITICO: ALLEANZA CON FORZA ITALIA e AN
LEGA NORD: REGIONI PADANE 12,7%
VENETO:20,6%
ITAGLIA: 3,9%

Tra le regioni che invece danno meno di quanto ricevono troviamo il Trentino Alto Adige e la Val d'Aosta, che certo non si trovano nell'Italia centrale, nè in quella meridionale.

Direi che il tuo ragionamento è leggermente confuso, hai citato regioni autonome a statuto speciale, per le quali la repubblica italiona, allo scopo di non avere problemi le foraggia abbondantemente, non fanno testo.

Non sono neanche d'accordo sul fatto che gli italiani non abbiano nulla in comune. Al di là dei milioni di emigranti dal sud al nord, e dei loro figli e nipoti

Sull'argomento dei meridionali al nord è meglio stendere un velo pietoso, non vorrei veramente che si parlasse di razzismo, ma ti consiglierei solo di verificare sul forum Padania l'elenco delle malefatte allogene.

Per il resto, spero che potremo continuare a confrontarci qui, pacatamente come stiamo facendo. Stà tranquillo: nessuno parlerà di derattizzazione, nè del fatto che tu possa inquinare l'aria, come succede sul forum Padania

Mi fa piacere potermi confrontare pacatamente con chi ha idee diverse dalle mie, non sono e non sono mai stato leghista, ho sempre rifiutato i toni e i termini usati, talora anche sul forum Padania.
A questo proposito, ti sei mai chiesto quale ruolo abbia avuto la lega in questi ultimi 15/20 anni, e cosa sia oggi?
Magari ne possiamo parlare.

ARTISTA
02-04-07, 21:53
Quel modello che tu intendi però, secondo me, per i motivi che ti ho elencato in precedenza, in Italia non può funzionare.

Allora chiamiamolo con il proprio nome regionalismo, o politica degli enti locali decisa dal parlamento nazionale.
Per cortesia non prendiamo in giro le persone.
Un'unità federata deve avere:

Una Costituzione
Un Parlamento
una Polizia
Autonomia impositiva
Nessun controllo da parte del parlamento federale sulle materie demandate.

Se non è cosi non e federalismo.

ARTISTA
02-04-07, 21:56
A questo ha già in parte risposto O Nami. L'Italia è stata unificata in un solo Stato tra il 1861 ed il 1870, ma già da Secoli quando si parlava di "Stati Italiani" non era solo per ragioni geografiche. Riguardo le differenze linguistiche: in Francia è lo stesso discorso tra Corsi, Provenzali, Occitani e Bretoni, eppure la Francia è uno Stato centralista. E ti dirò di più: anche in Italia vi sono dialetti differenti, ma ci si sente Italiani.

Forse visto da Roma, può anche essere cosi, da Treviso o Vicenza permettimi di avere qualche dubbio.:-0#09o

er uagh
02-04-07, 21:57
ARTISTA, volevo chiederti una cosa, ma chiaramente per ovvi motivi sei liberissimo di non rispondere:
Per chi voti di solito? (anche se secondo me non voti, però...)

ARTISTA
02-04-07, 22:02
ARTISTA, volevo chiederti una cosa, ma chiaramente per ovvi motivi sei liberissimo di non rispondere:
Per chi voti di solito? (anche se secondo me non voti, però...)

Alle politiche ho votato l'ultima volta nel 1994.

er uagh
02-04-07, 22:10
Allora chiamiamolo con il proprio nome regionalismo, o politica degli enti locali decisa dal parlamento nazionale.
Per cortesia non prendiamo in giro le persone.
Un'unità federata deve avere:

Una Costituzione
Un Parlamento
una Polizia
Autonomia impositiva
Nessun controllo da parte del parlamento federale sulle materie demandate.

Se non è cosi non e federalismo.

Allora sì, quello che penso possa funzionare (chiaramente parlo oggi come oggi) è il modello Regionalista con il cosiddetto federalismo fiscale e patti di solidarietà tra Regioni.
In questo nuovo piano chiaramente dovrebbe essere inserita anche l'abolizione delle Province.

er uagh
02-04-07, 22:12
Forse visto da Roma, può anche essere cosi, da Treviso o Vicenza permettimi di avere qualche dubbio.:-0#09o


Guarda, nelle città di cui parli non ci sono mai stato in vita mia, quindi non posso giudicare.

er uagh
02-04-07, 22:12
Alle politiche ho votato l'ultima volta nel 1994.

C'avevo azzeccato...:p

er uagh
02-04-07, 22:40
Mi sembra che la discussione si stia facendo interessante: cerchiamo di coinvolgere più gente possibile!

gattolaceleste
02-04-07, 22:45
tutti,prima o poi siamo stati civis romanus o come diavolo si scrive.
si può parlare male di roma e dei romani,ma il primato rimane.

p.s. non sono romano

ARTISTA
02-04-07, 23:00
Allora sì, quello che penso possa funzionare (chiaramente parlo oggi come oggi) è il modello Regionalista con il cosiddetto federalismo fiscale e patti di solidarietà tra Regioni.
In questo nuovo piano chiaramente dovrebbe essere inserita anche l'abolizione delle Province.

Scusa, perchè vuoi imporre una regola = per tutti.

Non vogliamo sfasciare il giocattolo itaglia, bene facciamo cosi:

1) NUOVA COSTITUZIONE

stabiliamo un vero federalismo a "GEOMETRIA VARIABILE" in cui a decidere siano i popoli con referendum consultivi e legislativi.

Il Veneto, l'Emilia, il Piemonte, la Toscana, la Lombardia vogliono fare per conto proprio, benissimo si prendono il massimo di autonomia e lasciano a Roma la rappresentanza internazionale e le forze armate federali, oltre che una parte di tributi che ogni costituzione federata deve ratificare.
Il Lazio, la Campania, il molise , la Puglia ecc. vogliono restare unite, nessun problema, mantengono lo status di regioni ordinarie e mantengono più o meno gli attuali poteri, il tutto equilibrato all'interno di un senato federale.
Detto senza offesa, credo a Roma (sia a livello politico che cittadino) non si abbia l'esatta percezione del livello di insofferenza che abbiamo raggiunto, Padania o non Padania, lega o non lega.:-0#09o
Io penso sia molto meglio un vero patto federale oggi, piuttosto che una rottura traumatica domani.

er uagh
02-04-07, 23:07
Scusa, perchè vuoi imporre una regola = per tutti.

Non vogliamo sfasciare il giocattolo itaglia, bene facciamo cosi:

1) NUOVA COSTITUZIONE

stabiliamo un vero federalismo a "GEOMETRIA VARIABILE" in cui a decidere siano i popoli con referendum consultivi e legislativi.

Il Veneto, l'Emilia, il Piemonte, la Toscana, la Lombardia vogliono fare per conto proprio, benissimo si prendono il massimo di autonomia e lasciano a Roma la rappresentanza internazionale e le forze armate federali, oltre che una parte di tributi che ogni costituzione federata deve ratificare.
Il Lazio, la Campania, il molise , la Puglia ecc. vogliono restare unite, nessun problema, mantengono lo status di regioni ordinarie e mantengono più o meno gli attuali poteri, il tutto equilibrato all'interno di un senato federale.
Detto senza offesa, credo a Roma (sia a livello politico che cittadino) non si abbia l'esatta percezione del livello di insofferenza che abbiamo raggiunto, Padania o non Padania, lega o non lega.:-0#09o
Io penso sia molto meglio un vero patto federale oggi, piuttosto che una rottura traumatica domani.


Guarda, sarà che stando a Roma non percepisco quest'insofferenza di cui parli, ma ti posso dire che ogni anno almeno una volta vado in Toscana e quest'insofferenza non la percepisco minimamente. Ma ti dirò di più, mi capita almeno una volta l'anno di andare a Milano e parlare anche di politica e federalismo con varie persone di vario orientamento politico e tranne un mio zio, Leghista duro e puro (ora infatti non vota più Lega), quest'insofferenza non la vedo. Anzi, anche da parte di mio zio la vedo affievolirsi.

Lollo87Lp
02-04-07, 23:09
Comunque a Roma il PIL non deriva solo dalla pubblica amministrazione:
Si pensi solo alle immense entrate derivanti dal turismo (trallaltro da anni in costante crescita), ma anche ai dati già citati da O Nami per cui stanno nascendo sempre più nuove imprese. Il territorio Romano è in crescita economica non solo per via della pubblica amministrazione. Trallaltro non sono da sottovalutare le attività agricole presenti sul territorio.
Insomm, ci manca l'industria, questo è vero, ma abbiamo un terziario fortissimo non solo grazie alla p.a..
Questo è senz'altro vero, comunque ci sono tracce di parassitismo burocratico e soprattutto in Italia manca un vero federalismo fiscale.

Lupus in Fabula
02-04-07, 23:11
Voglio ricorda che per FEDERALISMO si intende una delaga di sovranità su talune materie da parte di un entità sovrana a un organizzazione di ordinamento superiore, il governo federale.
L'Italia ha attualmente un ordinamento di "decentramento amministrativo", ma la sovranità da costituzione appartiene alla totalità del popolo italiano, non alle singole regione che l'hanno delegata al "governo di Roma".
Questo deriva dal processo di unificazione, che per quanto può essere discutibile sotto molti punti di vista è uno stato di fatto.

Il federalismo ha come scopo l'unifcazione di ciò che è diviso, come appunto è successo con le varie ex colonie inglesi in America che si sono FEDERATE negli USA.

Lupus in Fabula
02-04-07, 23:19
a Roma la rappresentanza internazionale e le forze armate federali, oltre che una parte di tributi che ogni costituzione federata deve ratificare.

Ormai rappresentanza diplomatica, politica estera e forze armate non dovrebbero più dipendere da singoli paesi dell'UE. dovrebbero essere competenza esclusiva di un governo federale europeo democraticamente eletto, come già in parte è stata delegata la sovranità degli stati in campo monetario alla Banca Centrale Europea.



http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=332832

massena (POL)
02-04-07, 23:36
Guarda, sarà che stando a Roma non percepisco quest'insofferenza di cui parli, ma ti posso dire che ogni anno almeno una volta vado in Toscana e quest'insofferenza non la percepisco minimamente. Ma ti dirò di più, mi capita almeno una volta l'anno di andare a Milano e parlare anche di politica e federalismo con varie persone di vario orientamento politico e tranne un mio zio, Leghista duro e puro (ora infatti non vota più Lega), quest'insofferenza non la vedo. Anzi, anche da parte di mio zio la vedo affievolirsi.

appunto, non si percepisce l'insofferenza.
non so se hai seguito "report" di ieri sera.
io, da abitante del nord (vengo dalla lombardia, vivo in emilia-romagna per lavoro, i miei figli sono "romagnoli") sono furioso di dover mantenere milioni di individui che non producono. si moltiplicano le province, aumentano i burocrati, ci sono centinaia di migliaia di persone che percepiscono denaro senza fare nulla. "Roma" è, forse senza tutte le colpe, il centro che produce questa situazione

roma è la città più bella del mondo, è la capitale d'italia e lo sarà sempre.
però non voglio più mantenere con il mio lavoro tutto questo gigantesco e dannoso apparato.
voglio che le mie tasse finiscano nella terra dove abito, non voglio che mia figlia non possa andare al nido pechè non ci sono i soldi per tutti.
voglio che quelli che voto lavorino per i bene mio e della mia famiglia, non per foraggiare se stessi e i forestali calabresi o per trasportare la spazzatura di napoli in germania (!)
parlo l'italiano, sono italiano ma pretendo uno stato federale, con una sola camera a roma che decida la politica estera, le questioni di difesa e altre scelte strategiche tipo le infrastrutture.
per il resto mi va bene un'italia in 3-4 macroregioni. ma fate presto o divento secessionista.
e voterò di conseguenza.
siamo milioni
p.s.: ho sempre votato ds

er uagh
02-04-07, 23:57
non so se hai seguito "report" di ieri sera.

Sì, l'ho vista.
Proprio per questo si vede da dove sono arrivati gli sprechi: da una Regione a statuto speciale e dal Nord. La Sardegna, per fare una nuova provincia (Olbia), ne ha fatte 4 nuove, tutte con doppio capoluogo (quindi doppi sprechi), mentre la Lega, per avere i numeri per creare la Provincia di Monza (città che si raggiunge in metropolitana da Milano, ma non si sa perchè deve diventare autonoma...), per avere il placet di FI ed UDC ha accontentato queste due con le Province di Fermo e Barletta-Andria-Trani (qua addirittura il triplo capoluogo!).
Insomma, questo sta a dimostrare che gli sprechi ed i magna-magna vengono da tutte le parti d'Italia.
E Roma altro non è che il luogo del potere che si prende le colpe. Se invece calcolassimo Roma come territorio, vedremmo che è un luogo estremamente produttivo, non a caso le colpe che ci vengono attribuite sono per via di coloro che ospitiamo in funzione di Capitale.

er uagh
03-04-07, 00:13
Ormai rappresentanza diplomatica, politica estera e forze armate non dovrebbero più dipendere da singoli paesi dell'UE. dovrebbero essere competenza esclusiva di un governo federale europeo democraticamente eletto, come già in parte è stata delegata la sovranità degli stati in campo monetario alla Banca Centrale Europea.



http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=332832

Concordo con te.

Lupus in Fabula
03-04-07, 12:09
" ROMA E' IL FOCOLARE D'INFEZIONE DELLA VITA POLITICA NAZIONALE.
BASTA CON LO STUPIDO PREGIUDIZIO UNITARIO PER CUI TUTTO DEVE
ESSERE CONCENTRATO IN ROMA "


Benito Mussolini 1924

Tra l'altro, Mussolini,volendo sottolineare il ruolo di Roma in quanto capitale, aveva elaevato il comune allo status di governatorato, con un governatore dotato di amplissimi poteri che rispondeva direttamente al governo (cioè sempre a Mussolini).

Anche nella costituzione della RSI c'è un articolo specifico sul "governatorato di Roma".

Nella Costituzione della Repubblica Italiana non c'erano riferimenti specifici o poteri speciali conferiti alla capitale.
Con la riforma del 2001 sono state introdotte le Città metropolitane, con poteri più ampi di quelli di un comune e destiante a sostituire le provincie (una o più) nei grandi agglomerati urbani come Roma, FirenzePrato,Milano, Cagliari, NapoliCaserta...

FdV77
03-04-07, 12:29
pensi che una capitale porti solo privilegi? Avere ogni giorno il traffico almeno deviato per una manifestazione contro il Governo (a prescindere da quale esso sia) è un privilegio? Vedere che le zone dei palazzi del potere sono trafficate di autoblu et similia messe anche in doppia fila (quindi causando problemi di viabilità) è un privilegio? Avere certe aree blindate e bloccate talvolta anche per il traffico pedonale perchè viene un grande leader straniero è un privilegio?

Mi permetto di entrare nella discussione, assolutamente interessante, innanzitutto sottoscrivendo in larghissima parte gli interventi di Artista e successivamente ricordando all'amico er uagh che nell'ultima finanziaria sono stati stanziati ben 60 MILIONI di € per "roma capitale"... non proprio bruscolini.
Ovviamente il problema non è roma nè i romani, per quanto mi riguarda, bensì lo stato italico ed il suo centralismo, parassitismo, clientelismo. Inevitabilmente identificato come "roma" essendone la capitale.

er uagh
03-04-07, 12:51
ricordando all'amico er uagh che nell'ultima finanziaria sono stati stanziati ben 60 MILIONI di € per "roma capitale"... non proprio bruscolini.

Sì, ma quei soldi sono stati dati nell'ambito del conferimento dei poteri speciali alla Capitale, poteri che per Milano e Palermo (solo perchè città amministrate dal Centrodestra) erano già arrivati nel 2001.

FdV77
03-04-07, 14:06
Non ne faccio una questione politica, non mi interessa. Chiunque amministri ci espropria dei nostri soldi.
In ogni caso, sono curioso di sapere di quei finanziamenti a cui alludi, non è che hai qualche info?

P.S. "poteri speciali alla capitale" caldamente appoggiati da quei beoti della LN... e non dico altro.

er uagh
03-04-07, 14:27
Non ne faccio una questione politica, non mi interessa. Chiunque amministri ci espropria dei nostri soldi.
In ogni caso, sono curioso di sapere di quei finanziamenti a cui alludi, non è che hai qualche info?

P.S. "poteri speciali alla capitale" caldamente appoggiati da quei beoti della LN... e non dico altro.

Quali, intendi quelli per i poteri speciali a Milano? Se quelli non so dove cercarne fonti...
Posso comunque dirti che concordo anche io che, almeno la maggior parte dei soldi che un territorio produce, devono rimanere nel territorio stesso.

Sant'Eusebio
03-04-07, 14:35
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma" allude solo ad una squadra di calcio.

(Indro Montanelli)

Eh, il caro e geniale Montanelli... :o



:eek:

Ninja_Kamui
03-04-07, 14:42
Mi sembra che la discussione si stia dividendo in due filoni: uno sul federalismo e sul decentramento, e l'altro sul ruolo di Roma. Alla fine, credo sia giusto, perchè sono due aspetti che si toccano.
Per quanto mi riguarda, io sono un federalista. Questo perchè credo che alcunu beni pubblici debbano per forza essere di competenza locale, perchè solo un ente locale conosce i bisogni diretti degli individui che vivono nel territorio sottoposto alla sua giurisdizione.
QUalche tempo fa, all'uni, avevo studiato il teorema del decentramento di W. Oates, dove si spiegava piuttosto bene come il federalismo possa evitare quegli effetti di "traboccamento " (cioè sperpero delle risorse) , dati dal fatto che un ente centrale, essendo lontano dal territorio dove devono essere destinate le risorse e non conoscendo le preferenze dei cittadini inevitabilmente tenderà a distribuire i servizi in maniera inefficiente.
Allo stesso modo, ci sono altre competenze che non possono non essere centralizzate, magari per le economie di scala, che rendono efficiente una produzione centrale e ampia, e inefficente una locale e di piccole dimensioni.

Il problema secondo me, quindi, è esclusivamente economico. Non penso che abbiate tutti i torti quando chiedete maggiori poteri locali, ma non vi seguo quando parlate di differenze etniche, o culturali.
Noi italiani siamo sempre stati percepiti come un unico popolo. Basti pensare a Goethe, o a Dostoevskij o a Keats e via dicendo, a tutti quei grandi autori del nord o dell'est Europa, che hanno sempre pensato che un veneto o un lombardo fossero diversi dagli altri popoli europei, e molto più simili ad un toscano o ad un romano, o ad un marchigiano e così via.
Alla fin fine, nel '500 l'Italia era culturalmente e commercialmente (anche al sud), l'area più avanzata d'Europa. Il nostro ritardo storico è sorto quando, nati gli stati nazione, noi non abbiamo potuto costituirci in Stato, perchè occupati da potenze, come gli austriaci, che ci consideravano "diversi" da loro e che preferivano mantenerci divisi (questo era il vero senso de "l'Italia è un'espressione geografica", che spesso sul forum padania è usato a sproposito).
E queste sono le ragioni del divario economico tra il sud depredato dopo l'unità d'Italia, lasciato in mano alla cultura del latifondo, ed il nord, vicino ai traffici del nord europa , e che aveva espresso la classe politica dominante.
Basterebbe pensare alla questione meridionale e a Giovanni Giolitti.

pomponio leto
03-04-07, 15:09
Permettimi, ma questa è la prova che tu non conosci i Romani. Comunque, pensi che una capitale porti solo privilegi? Avere ogni giorno il traffico almeno deviato per una manifestazione contro il Governo (a prescindere da quale esso sia) è un privilegio? Vedere che le zone dei palazzi del potere sono trafficate di autoblu et similia messe anche in doppia fila (quindi causando problemi di viabilità) è un privilegio? Avere certe aree blindate e bloccate talvolta anche per il traffico pedonale perchè viene un grande leader straniero è un privilegio?
Uagh.. ma lui abita a Borgoratto Mormorolo....:D

pomponio leto
03-04-07, 15:14
In effetti è vero, ma questo nasce dal fatto che tutto è accentrato nella vostra città, che scusami, noi Padani non amiamo e non sentiamo come capitale di uno stato che non ci appartiene.

Uno stato federale questi problemi li risolverebbe in fretta, da roma semplicemente sparirebbero tutti i ministeri, che sarebbero organizzati autonomamente sul territorio.
Resterebbe solo la farnesina, bello no?

Artista ... cosa hanno fatto i padani per contrastare la foia conquistatrice dei savoia?
Se combattevate di più per i vostri governi sarebbe andata in altro modo...
Adesso ti tieni i risultati.... e senza lamentarti...

pomponio leto
03-04-07, 15:17
Il fatto che la ricchezza di Roma provenga solo dalla pubblica amministrazione non è vero, onestamente. Non lo dico per spirito di polemica. L'economia del Lazio cresce forte e bene, basta vedere i dati relativi alla nascita delle imprese.
Poi, guarda, il ruolo di capitale lo sposterei senza problemi a Torino o Milano, o dove pare a voi. A parte il fatto che non tutti gli abitanti del nord italia la pensano come voi, qui oltre a lavorare come tutti cominciamo un filo a stufarci dell'essere insultati dalla mattina alla sera.
Anche perchè ci vuole un'intelligenza elementare per capire che i trasferimenti economici vengono gestiti a livello centrale, ma poi destinati, da parlamentari eletti al nord, al centro e al sud, nelle varie regioni italiane. Non è difficilissimo capire che materialmente quei soldi non se li mettono in tasca i singoli abitanti della città di Roma.

Volevo solo sottolineare quello che hai scritto...
Grande O Nami...

Lollo87Lp
03-04-07, 15:23
Quali, intendi quelli per i poteri speciali a Milano? Se quelli non so dove cercarne fonti...
Posso comunque dirti che concordo anche io che, almeno la maggior parte dei soldi che un territorio produce, devono rimanere nel territorio stesso.
Appunto, il famoso federalismo fiscale.

Non per fare polemica ma la Lega al governo non è neanche riuscita a far passare questo, ora mi pare ancora più difficile.

FdV77
03-04-07, 15:35
Appunto, il famoso federalismo fiscale.
Non per fare polemica ma la Lega al governo non è neanche riuscita a far passare questo, ora mi pare ancora più difficile.

Perchè, davvero ti aspettavi che la LN facesse qualcosa di utile ai popoli dell'area padanoalpina? :D
Comunque, un vero federalismo racchiude già in se anche il concetto di fiscalità federale... non c'è alcun bisogno di parlare di federalismo fiscale se non per perpetrare l'ennesimo imbroglio unilaterale ai danni dei soliti caproni che pagano e tacciono. Non a caso, fino a poche settimane fa napolitano e soci parlavano di federalismo fiscale solidale: e già la vaselina dalle mie parti è stata distribuita gratis.



Il problema secondo me, quindi, è esclusivamente economico. Non penso che abbiate tutti i torti quando chiedete maggiori poteri locali, ma non vi seguo quando parlate di differenze etniche, o culturali.
Noi italiani siamo sempre stati percepiti come un unico popolo. Basti pensare a Goethe, o a Dostoevskij o a Keats e via dicendo, a tutti quei grandi autori del nord o dell'est Europa, che hanno sempre pensato che un veneto o un lombardo fossero diversi dagli altri popoli europei, e molto più simili ad un toscano o ad un romano, o ad un marchigiano e così via.

Ecco, dopo questa io saluto e me ne vado, vorrei evitare di scatenare polemiche e di conseguenza di mandarvi in vacca il 3d.
Inutile sottolineare quanto sia falso questo concetto, inutile ribadire ancora una volta che i vari popoli che oggi sono racchiusi nel concetto politico "italia" non hanno mai avuto storia, cultura, tradizioni e mentalità in comune: si è sempre preso un concetto del singolo popolo e si è fatto diventare "italiano" a discapito delle altre realtà. Esiste lo stato italia, non la nazione italia.
In ogni caso, grazie dell'ospitatilità.

:-:-01#19

Ninja_Kamui
03-04-07, 15:39
Ecco, dopo questa io saluto e me ne vado, vorrei evitare di scatenare polemiche e di conseguenza di mandarvi in vacca il 3d.
Inutile sottolineare quanto sia falso questo concetto, inutile ribadire ancora una volta che i vari popoli che oggi sono racchiusi nel concetto politico "italia" non hanno mai avuto storia, cultura, tradizioni e mentalità in comune: si è sempre preso un concetto del singolo popolo e si è fatto diventare "italiano" a discapito delle altre realtà. Esiste lo stato italia, non la nazione italia.
In ogni caso, grazie dell'ospitatilità.



Perchè? Non sono il moderatore di questo forum, ma penso di poter dire che con le tue opinioni puoi arricchire la discussione. Alla fine, anche se ognuno rimane della sua opinione, finchè non ci si insulta non c'è problema.

FdV77
03-04-07, 16:12
Perchè? Non sono il moderatore di questo forum, ma penso di poter dire che con le tue opinioni puoi arricchire la discussione. Alla fine, anche se ognuno rimane della sua opinione, finchè non ci si insulta non c'è problema.

Il problema è che a furia di ripeterlo mi sono anche stancato. In ogni caso, il dibattito con chi la pensa diversamente da me ma espone concretamente e pacatamente il suo pensiero è sempre ben accetto.
Allora, da dove vuoi cominciare? Magari cominciamo con l'origine del peccato, il cosiddetto risorgimento (sì, ma delle lobbies)?

Ninja_Kamui
03-04-07, 16:14
Il problema è che a furia di ripeterlo mi sono anche stancato. In ogni caso, il dibattito con chi la pensa diversamente da me ma espone concretamente e pacatamente il suo pensiero è sempre ben accetto.
Allora, da dove vuoi cominciare? Magari cominciamo con l'origine del peccato, il cosiddetto risorgimento (sì, ma delle lobbies)?


Mi fa piacere che tu voglia continuare a discutere...si può parlare tranquillamente del risorgimento...

FdV77
03-04-07, 16:59
Continuo volentieri a discutere perchè mi inviti a farlo; ed io non me ne sottraggo, fintanto che sarò ben accetto qui.
Da dove partiamo? Cominciamo a distinguere i termini, importanti al fine di comprendere quando io dico che l'italia è una mera invenzione politica, senza riscontro etnico comune (ma francamente dell'etnicità me ne frega relativamente), senza storia comune, senza lingua comune.
I termini, ti dicevo: l'italia può essere intesa quale stato, non quale nazione. Lo stato è un sistema politico, la nazione (wikipedia)

(dal latino (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latina) natio, "nascita", derivato da nasci, "nascere") è un raggruppamento di persone che hanno in comune la lingua (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_%28idioma%29), la cultura (http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura) e, normalmente, l'etnia (http://it.wikipedia.org/wiki/Etnia).

Renan (http://it.wikipedia.org/wiki/Ernest_Renan) definisce nazione come l'anima (http://it.wikipedia.org/wiki/Anima) e il principio spirituale (http://it.wikipedia.org/wiki/Spirito) di un popolo (http://it.wikipedia.org/wiki/Popolo), che gode di una ricca eredità di ricordi e del consenso attuale. Ne consegue che la nazione esiste finché trova posto nella mente (http://it.wikipedia.org/wiki/Mente) e nel cuore (http://it.wikipedia.org/wiki/Cuore) delle persone che la compongono. L'idea di nazione matura nel tempo, soprattutto grazie al concetto di "gruppo di appartenenza": la nazione è tale dal punto di vista politico (http://it.wikipedia.org/wiki/Politica). Ciò prevede un profondo senso del "noi", pace (http://it.wikipedia.org/wiki/Pace) e ordine al suo interno, una serie di simboli (http://it.wikipedia.org/wiki/Simbolo) e miti (http://it.wikipedia.org/wiki/Mito) comuni, la garanzia di protezione e la consapevolezza della durevolezza nel tempo (http://it.wikipedia.org/wiki/Tempo) della nazione rispetto ai singoli individui. Il senso del "noi" si sviluppa nella popolazione spesso grazie al confronto con il "gruppo esterno", che alle volte assume la forma di un odiato nemico. Un esempio può trovarsi nella storica rivalità tra nazione francese (http://it.wikipedia.org/wiki/Francia) e nazione tedesca (http://it.wikipedia.org/wiki/Germania): entrambe hanno caratterizzato la loro identità (http://it.wikipedia.org/wiki/Identit%C3%A0) nell'ostilità rispetto al vicino. Giustificazione storica della nazione è fornita da opere letterarie (http://it.wikipedia.org/wiki/Letteratura), da poesie (http://it.wikipedia.org/wiki/Poesia) e da canti (http://it.wikipedia.org/wiki/Canto), composti anche in un passato molto lontano ma che vengono rapportati al presente; classica giustificazione della nazione tedesca è riscontrabile nella Germania (http://it.wikipedia.org/wiki/Germania_%28Tacito%29) di Tacito (http://it.wikipedia.org/wiki/Tacito), in cui i popoli abitanti nel cuore dell'Europa (http://it.wikipedia.org/wiki/Europa) vengono esaltati come valorosi, leali e incorrotti: è probabile che Tacito abbia voluto in questo modo fare una critica della società romana (http://it.wikipedia.org/wiki/Roma_antica), dando comunque materiale ai tedeschi per legittimare la propria superiorità.
Nonostante al giorno (http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno) d'oggi molte nazioni coincidano con uno Stato (http://it.wikipedia.org/wiki/Stato), le cose non sono sempre andate così in passato e ancora oggi esistono nazioni senza Stato, come i curdi (http://it.wikipedia.org/wiki/Curdi), i palestinesi (http://it.wikipedia.org/wiki/Palestinesi) ed i nativi americani (http://it.wikipedia.org/wiki/Nativi_Americani) mentre viceversa ci sono degli stati formati da più nazioni come il Belgio (http://it.wikipedia.org/wiki/Belgio) e la Spagna (http://it.wikipedia.org/wiki/Spagna) (ndFdV77: qui c'era anche l'italia nella versione originale che ho sottomano ma, guardacaso, è sparita...).
Nell'uso quotidiano termini come nazione, stato e paese vengono usati spesso come sinonimi per indicare un territorio controllato da un singolo governo (http://it.wikipedia.org/wiki/Governo), o gli abitanti di quel territorio o il governo (http://it.wikipedia.org/wiki/Governo) stesso; in altre parole lo Stato (http://it.wikipedia.org/wiki/Stato).
In senso stretto tuttavia, nazione indica le persone, mentre paese indica il territorio e stato la legittima istituzione (http://it.wikipedia.org/wiki/Istituzione) amministrativa.

Ninja_Kamui
03-04-07, 18:14
Bene. Se ho capito bene, secondo te l' Italia sarebbe una costruzione artificiale, volta a mettere insieme gruppi che hanno tradizioni culturali differenti per meri fini politici (o di potere, che è quasi la stessa cosa).
Devo dire che il concetto è molto affscinante, però non mi convince pienamente, per una ragione: è un concetto romantico. Non intendo dire sentimentale , intendo dire di derivazione romantica, direi quasi hegeliana: il ritrovarsi di un popolo in un insieme di tratti distintivi.
Se ci pensiamo bene, è per questa ragione che nell'800 sono sorti gli stati nazionali. Ed anzi, persino il concetto di nazione italiana , è nato proprio sulla base di questo tipo di idee.
Dicevo, comunque, di non essere del tutto d'accordo. E per due motivi:

1) Non credo a questa comunanza di tradizioni immutabili, tramandate di padre in figlio.
2) Non credo che fossero questi concetti a fondare le nazioni antiche.


1) Non credo a questa comunanza di tradizioni immutabili, perchè la sociologia e la storiografia hanno dimostrato, mi sembra, ampiamente, come i tratti posseduti da una comunità si vadano continuamente modificando nel tempo. Insomma, a me sembra che la storia sia sempre un divenire. Questo concetto, come tu lo poni, fa sembrare che ci sia un patrimonio immutabile di credenze tramandato di padre in figlio, e poi un qualcosa, una cesura, che lo interrompe.
Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un 'idea romantica: il ritorno alla perduta età dell'oro! (e qui, al nord una certa fantasia sfrenata ha mescolato celti e germani, riti di offerta al dio Po e partite iva..)
Basterebbe pensare al fatto che gran parte della "tradizione" europea è stata (ri)inventata a tavolino : per tacere del kilt , che è un indumento creato alla fine dell'800 e non nel medioevo, nella maggior parte dei casi si è trattato di un recupero dato dalla necessità di contrapporsi a qualcuno.
Insomma: ho un nemico, magari confinante? Per marcare la mia diversità insisto continuamente sulle differenze tra me e lui, le esaspero, addirittura ne creo di nuove con la scusa di recuperarne alcune dimenticate.

2) Per quanto ho letto sino ad adesso, le nazioni antiche si fondavano su un elemento di sottomissione personale. Preciso: i visigoti non si sentivano tali perchè avevano chissà quali usanze in comune, ma perchè erano tutti, e cioè ognuno di loro singolarmente, sottoposti allo stesso sovrano.
Anche gruppi di individui che parlavano la medesima lingue diverse e condividevano abitudini differenti erano sottoposti alla stessa corona: e formavano perciò lo stesso popolo (ed è questa la ragione per cui nel regno unito non ci si può sbarazzare di quei 4 pagliacci di sovrani: caduta la monarchia non c'è più ragione per cui scozzesi, inglesi ecc debbano rimanere insieme).

Ora, è chiaro che tutto quello che ho scritto è opinabile, proprio perchè le identità che a te sembrano fotografie immutabili, per me sono polaroid un pò sfocate.
Insomma, non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma volevo dimostrare come secondo me non si possono usare termini come "nazione" o "Popolo" in maniera scientifica, come se fossero universalmente comprensibili ed indicanti sempre la stessa cosa.
Esistono comunità di individui che parlano la medesima lingua ed hanno abitudini simili, ma il corso della storia tende a mescolare queste identità . Forse, con la globalizzazione, ciò che sta succedendo è che queste identità si stanno mescolando molto più velocemente che in passato.
A me sembra che piano piano si sia formato un comune sentire italiano, pur con tutte le differenze che derivano dal fatto che non ci unisce un mitico "ethos" comune, ma semplici tratti identitari più o meno accentuati.
Chissà, forse un giorno sarà lo stesso per l'Europa.

Enrico1987
03-04-07, 18:28
Penso che in Italia un federalismo in stile USA o Svizzera non sia praticabile.
Gli USA hanno un territorio immenso, perciò per loro è la cosa migliore.
La Svizzera ha questo sistema da sempre, è proprio nella tradizione di autogoverno svizzero.
In Italia secondo me il massimo possibile è un federalismo fiscale con patti disolidarietà tra le Regioni, che potrebbe anche funzionare. Ma di più non è proprio possibile: l'Italia non è grande dal punto di vista fisico, nè ha differenze etnico/religioce/ecc particolari tra regione e regione, nè tanto meno ha una forte tradizione federalista alle spalle.
Chairamente non concordo nemmeno un po'. La storia italiana ci ha imposto uno stato centralizzato perchè NON abbiamo un'identità comune. Non solo tra nord e sud, ma anche tra singole regioni le identità sono talmente diverse che non si può assolutamente pensare ad un popolo italiano, ma nemmeno padano.
Questa, la sua parcellizzazione e atomizzazione, è per assurdo la parte piu' forte del paese, quella capace di fare vera sintesi sociale, di creare capitale sociale, di creare sviluppo economico, di individuare nuove forme politiche.
Purtroppo l'unica forza che in EUROPA sta riscoprendo il particolare, il valore del localismo(legato alla spersonalizzazione dello Stato che è sempre meno importnate mentre divengono fondamentali le organizzazioni internazionali, anche per questioni quotidiane), cioè la sinistra, in Italia è di un centralismo spaventoso, che viene dallo squallido e pessimo patriottismo generato da PCI e PSI all'indomani della II GM...
Sono, e credo che sarebbe il meglio per l'Italia, per motivazioni sociali, culturali e anche economiche, un fortissimo federalismo NON solidale con le altre regioni.

FdV77
03-04-07, 18:46
Hai fatto un ottimo ragionamento, se posso dire. Ovviamente dissento per diversi punti e, se mi permetti, passo a rispondere passo passo all'interno del tuo post.


Bene. Se ho capito bene, secondo te l' Italia sarebbe una costruzione artificiale, volta a mettere insieme gruppi che hanno tradizioni culturali differenti per meri fini politici (o di potere, che è quasi la stessa cosa). ASSOLUTAMENTE SI'. INGANNO PERPETRATO INIZIALMENTE CON IL COSIDDETTO RISORGIMENTO, DOVE FURONO SOBILLATE LE MASSE IGNORANTI E DOVE FURONO INVENTATI PLEBISCITI TRUFFA. INGANNO PERPETRATO POI NEL TEMPO DALLA SCUOLA ITALICA, CHE TRALASCIA LA STORIA DEI SINGOLI POPOLI PER DARE RILIEVO SOLO A POCHI EPISODI CHE A GIUDIZIO DEI PIU' CONVINTI PATRIOTI ITALIANI SERVONO ALLA CAUSA.
Devo dire che il concetto è molto affscinante, però non mi convince pienamente, per una ragione: è un concetto romantico. Non intendo dire sentimentale , intendo dire di derivazione romantica, direi quasi hegeliana: il ritrovarsi di un popolo in un insieme di tratti distintivi. SE UN POPOLO NON E' L'INSIEME DI GENTI AVENTI DELLE PRECISE CARATTERISTICHE COMUNI, ALLORA COS'E'? PERCHE' DIVERSAMENTE DICIAMO CHE TUTTI GLI UMANI DEL GLOBO SONO UNICO POPOLO, MA A QUEL PUNTO NON CAPISCO PIU' LA NECESSITA' DEGLI STATI... ED IN OGNI CASO RIVENDICO LA MIA DIFFERENZA RISPETTO AGLI ALTRI. BADA BENE: LA MIA DIFFERENZA, NEL BENE E NEL MALE, NON LA MIA SUPERIORITA'.
Se ci pensiamo bene, è per questa ragione che nell'800 sono sorti gli stati nazionali. Ed anzi, persino il concetto di nazione italiana , è nato proprio sulla base di questo tipo di idee. EH NO, NON E' PROPRIO COSI'...
Dicevo, comunque, di non essere del tutto d'accordo. E per due motivi:

1) Non credo a questa comunanza di tradizioni immutabili, tramandate di padre in figlio.
2) Non credo che fossero questi concetti a fondare le nazioni antiche.


1) Non credo a questa comunanza di tradizioni immutabili, perchè la sociologia e la storiografia hanno dimostrato, mi sembra, ampiamente, come i tratti posseduti da una comunità si vadano continuamente modificando nel tempo. Insomma, a me sembra che la storia sia sempre un divenire. Questo concetto, come tu lo poni, fa sembrare che ci sia un patrimonio immutabile di credenze tramandato di padre in figlio, e poi un qualcosa, una cesura, che lo interrompe. INFATTI E' COSI': QUANDO UNA POPOLAZIONE SUBISCE L'INTROMISSIONE NEL SUO TERRITORIO, QUELLO CHE HA COSTRUITO NEL TEMPO E COL LAVORO, DI PERSONE ESTRANEE, RISCHIA L'INEVITABILE ANNULLAMENTO DELLA SUA REALTA'. UN ESTRANEO NON INFLUISCE SU UNA REALTA' DI UN POPOLO, NEPPURE 10, MA MIGLIAIA E MIGLIAIA PER ANNI ED ANNI SI'. INEVITABILE CHE QUEL POPOLO E QUEL TERRITORIO PERDA LA PROPRIA REALTA', OVVERO STORIA, TRADIZIONI, USI E COSTUMI, MENTALITA'.
Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un 'idea romantica: il ritorno alla perduta età dell'oro! (e qui, al nord una certa fantasia sfrenata ha mescolato celti e germani, riti di offerta al dio Po e partite iva..) DICIAMO CHE QUALCHE GUASCONE HA DECISO DI FARE PROSELITISMO PUNTANDO SU COSE FOLKLORISTICHE MA DI LIMITATO SPESSORE CULTURALE, SOPRATTUTTO PERCHE' I SUDDETTI GUASCONI NON CONOSCEVANO NULLA NE' DEI RITI NE' DELLE POPOLAZIONI ALLE QUALI SI RIFACEVANO.
Basterebbe pensare al fatto che gran parte della "tradizione" europea è stata (ri)inventata a tavolino : per tacere del kilt , che è un indumento creato alla fine dell'800 e non nel medioevo, nella maggior parte dei casi si è trattato di un recupero dato dalla necessità di contrapporsi a qualcuno.
Insomma: ho un nemico, magari confinante? Per marcare la mia diversità insisto continuamente sulle differenze tra me e lui, le esaspero, addirittura ne creo di nuove con la scusa di recuperarne alcune dimenticate.
DIPENDE SE RITIENI CHE LE RIVENDICAZIONI SIANO POSTERIORI AL PROBLEMA (INVENTO QUALCOSA PER GIUSTIFICARE).

2) Per quanto ho letto sino ad adesso, le nazioni antiche si fondavano su un elemento di sottomissione personale. Preciso: i visigoti non si sentivano tali perchè avevano chissà quali usanze in comune, ma perchè erano tutti, e cioè ognuno di loro singolarmente, sottoposti allo stesso sovrano.
Anche gruppi di individui che parlavano la medesima lingue diverse e condividevano abitudini differenti erano sottoposti alla stessa corona: e formavano perciò lo stesso popolo (ed è questa la ragione per cui nel regno unito non ci si può sbarazzare di quei 4 pagliacci di sovrani: caduta la monarchia non c'è più ragione per cui scozzesi, inglesi ecc debbano rimanere insieme). TI ACCORGI CHE MI STAI DANDO RAGIONE? :D CAMBIA LA MONARCHIA CON LO STATO ITALICO E ABBIAMO LO STESSO RISULTATO: TANTE GENTI RADUNATE SOTTO LO STESSO TETTO.

Ora, è chiaro che tutto quello che ho scritto è opinabile, proprio perchè le identità che a te sembrano fotografie immutabili, per me sono polaroid un pò sfocate.
Insomma, non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma volevo dimostrare come secondo me non si possono usare termini come "nazione" o "Popolo" in maniera scientifica, come se fossero universalmente comprensibili ed indicanti sempre la stessa cosa.
Esistono comunità di individui che parlano la medesima lingua ed hanno abitudini simili, ma il corso della storia tende a mescolare queste identità . Forse, con la globalizzazione, ciò che sta succedendo è che queste identità si stanno mescolando molto più velocemente che in passato.
A me sembra che piano piano si sia formato un comune sentire italiano, pur con tutte le differenze che derivano dal fatto che non ci unisce un mitico "ethos" comune, ma semplici tratti identitari più o meno accentuati.
PIU' CHE "FORMATO", IL SENTIRE ITALIANO A CUI TU ALLUDI E' STATO "CREATO AD ARTE": E' STATO PRESO IL TOSCANO E, IN POCHE SETTIMANE, E' STATO FATTO "ITALIANO". NON DIMENTICHIAMOCI CHE A QUEL TEMPO IL TOSCANO LO CONOSCEVANO SOLO LE GENTI DEL GRANDUCATO E LIMITROFI, I NOBILI PARLAVANO PERLOPIU' FRANCESE E NEL RESTO DELL'ATTUALE STIVALE OGNI POPOLAZIONE AVEVA LA PROPRIA LINGUA, QUELLE CHE OGGI QUALCUNO IDENTIFICA CON DISPREZZO CON "DIALETTI". PER NON PARLARE DELLA STORIA: QUANDO L'ATTUALE CONCETTO DI ITALIA E' MAI STATO TALE NEL PASSATO? MAI. OPPURE, POSSIAMO DIRE CHE LO E' STATO SOTTO IL DOMINIO DEI ROMANI. MA A QUEL PUNTO SI POTREBBE PENSARE CHE ANCHE FRANCIA, SPAGNA, GERMANIA E INGHILTERRA DOVREBBERO FAR PARTE DELL'ITALIA...
Chissà, forse un giorno sarà lo stesso per l'Europa.
L'EUROPA A CUI TU ALLUDI E' UN'UTOPIA ALLO STATO ATTUALE; QUELLA ESISTENTE E' STATA CREATA DALLE LOBBIES PER AVERE UN CONTROLLO PIU' SEMPLIFICATO ED EGEMONE DELL'ECONOMIA DEL VECCHIO CONTINENTE. SI PARLAVA DI EUROPA DEI POPOLI: BEH, I POPOLI CON QUEST'AMMASSO DI BUROCRATI STELLATI SU SFONDO BLU NON C'ENTRANO AHIME' NULLA.

Ti linko (appena lo trovo) un interessante articolo nei quali si sottolinea come gli stati ottocenteschi, quelli realizzati con le armi e con le menzogne, stiano a poco a poco decandendo inesorabilemente. Vorrà pur dire qualcosa, no?

FdV77
03-04-07, 18:50
Trovato: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=317950

Zarathustra (POL)
03-04-07, 19:08
Sì, l'ho vista.
Proprio per questo si vede da dove sono arrivati gli sprechi: da una Regione a statuto speciale e dal Nord. La Sardegna, per fare una nuova provincia (Olbia), ne ha fatte 4 nuove, tutte con doppio capoluogo (quindi doppi sprechi), mentre la Lega, per avere i numeri per creare la Provincia di Monza (città che si raggiunge in metropolitana da Milano, ma non si sa perchè deve diventare autonoma...), per avere il placet di FI ed UDC ha accontentato queste due con le Province di Fermo e Barletta-Andria-Trani (qua addirittura il triplo capoluogo!).
Insomma, questo sta a dimostrare che gli sprechi ed i magna-magna vengono da tutte le parti d'Italia.
E Roma altro non è che il luogo del potere che si prende le colpe. Se invece calcolassimo Roma come territorio, vedremmo che è un luogo estremamente produttivo, non a caso le colpe che ci vengono attribuite sono per via di coloro che ospitiamo in funzione di Capitale.

Gioia cara de Roma, informate mejo perchè le province nate in Sardegna non sono riconosciute dal governo statale ma sono state create solo con soldi della regione e ad essa fanno riferimento.
E poi nun te scordà che lo stato italiano deve alla Sardegna diversi miliardi di euri per il rimborso dell' IVA, così come riconosciuto dallo Statuto del 1948 e sarebbe nostro diritto farne anche 20 di province con avvallo statale per risarcire il maltolto.

Zarathustra (POL)
03-04-07, 19:19
FDV77, secondo me stai facendo un po' di confusione, l' unificazione italiana è partita proprio dai tuoi predecessori dell' Insubria e completata da Giuseppe Garibaldi che era addirittura Nizzardo. Roma fu l' ultima a prenderne parte.
I tuoi predecessori galli l' hanno voluta...e adesso ve la tenete!

FdV77
03-04-07, 19:21
FDV77, secondo me stai facendo un po' di confusione, l' unificazione italiana è partita proprio dai tuoi predecessori dell' Insubria e completata da Giuseppe Garibaldi che era addirittura Nizzardo. Roma fu l' ultima a prenderne parte.
I tuoi predecessori galli l' hanno voluta...e adesso ve la tenete!

Permettimi: non hai capito una beata fava di nulla. :-:-01#19

P.S. ma sai cos'è l'Insubria almeno? :-01#44

Hägar the Horrible
03-04-07, 19:31
Artista ... cosa hanno fatto i padani per contrastare la foia conquistatrice dei savoia?
Se combattevate di più per i vostri governi sarebbe andata in altro modo...
Adesso ti tieni i risultati.... e senza lamentarti...

Premesso che non mi sono mai sentito pagnagno, devo darti almeno parzialmente ragione.

" Col suo altero cinismo, Luigi XIV dice la verità quando risponde all'ambasciatore veneziano, venuto a dolersi di tutte le violazioni francesi ed austriache, che esse non avrebbero avuto ragion d'essere se la Serenissima fosse stata in grado di impedirle, da una parte e dall'altra..."

Parlo della guerra di successione spagnola (1701-1711) combattuta, tanto per cambiare, nella Lombardia Veneta. La Serenissima stava leccandosi ancora le ferite di Lepanto, lasciata sempre più da sola e sempre più nelle mire austriache (che se la piglia "aggratis" nel 1816).

Ora viene il bello. All'apertura del congresso di Utrecht in data 29 gennaio 1712, il plenipotenziario veneziano Carlo Ruzzini tenta di riunire una confederazione di stati italiani. Nonostante l'interessamento dei ministri di savoia e toscana, arriva un no forte e chiaro dalla francia, gli inglesi dicono chiaro e tondo che non hanno tempo da perdere con la questione, tutti gli altri stati si cagano addosso al solo nominare gli asburgo...

Morale della favola: la Serenissima si trova circondata su tre lati dai domini imperiali.

La mia gente ha combattuto, stanne certo: ma ad un certo punto ti rassegni. Dovresti leggere (documenti dell'Archivio di Stato della Venethia) quello che i francesi hanno fatto nel 1797 con il sacco di Brescia.

er uagh
03-04-07, 19:48
Gioia cara de Roma, informate mejo perchè le province nate in Sardegna non sono riconosciute dal governo statale ma sono state create solo con soldi della regione e ad essa fanno riferimento.
E poi nun te scordà che lo stato italiano deve alla Sardegna diversi miliardi di euri per il rimborso dell' IVA, così come riconosciuto dallo Statuto del 1948 e sarebbe nostro diritto farne anche 20 di province con avvallo statale per risarcire il maltolto.

Lo so bene, non volevo citarlo come spreco dei fondi del Governo, ma come esempio degli sprechi che si fanno sul territorio Italiano in generale.

mosongo
03-04-07, 20:36
...i Ticinesi se la prendono con Berna...e anche con Bellinzona...(ogni mondo è paese!)...

MirkoPNE
03-04-07, 21:20
Veneto autonomo! ci siamo vicini!

Davide Nurra
03-04-07, 21:27
...i Ticinesi se la prendono con Berna...e anche con Bellinzona...(ogni mondo è paese!)...

I sardi se la prendono con Roma e anche con Cagliari, specie se a Cagliari governano ascari traditori che obbediscono cecamente al Governo Italiano tradendo lo spirito dell'Autonomia Statutaria Sarda.

Evidentemente l'Autonomia ha fallito il suo ruolo storico ora è arrivata l'era dell?indipendenza per la Nazione Sarda.

Davide Nurra
03-04-07, 21:30
" ROMA E' IL FOCOLARE D'INFEZIONE DELLA VITA POLITICA NAZIONALE.
BASTA CON LO STUPIDO PREGIUDIZIO UNITARIO PER CUI TUTTO DEVE
ESSERE CONCENTRATO IN ROMA "


Benito Mussolini 1924

:-00w09dUn ultimo barlume di saggezza socialista, prima del folle e definitivo delirio dell'italietta fasssista

ARTISTA
03-04-07, 22:19
Riportando la discussione sul "politico" forse il confronto tra Padani e Romani, dopo le divagazioni storico filosofiche, può essere meglio agganciato all'oggi.
Due concetti mi sembrano emergere con chiarezza, voi date per scontata l'unicità del raggruppamento etno sociale italiano, parlando in maniera indiscriminata di Popolo Italiano, evitando anche solo di nomianre il termine Padano, noi ovviamente dissentendo, parliamo al limite, di Popoli Italiani.
L'altro concetto emergente è più squisitamente politico, voi (in buona o mala fede non so) definite federalismo un semplice decentramento amministrativo regionale, noi diamo al termine federalismo il concetto politico filosofico che gli è proprio.
Fatta questa premessa devo purtroppo esprimere un'enorme pessimismo, sull'attuale stato dell'arte delle riforme istituzionali.
NON SI FARA' NULLA che non siano semplicissimi aggiustamenti che consentano alla classe politica nazionale di continuare a gestire il potere come ha sempre fatto, a discapito del Popolo o dei Popoli italiani.
Sono di oggi le proposte di nuova legge elettorale che vanno proprio in questo senso, e cosa ci aspettavamo?
Si continuerà a galleggiare, con costi per lo stato e la politica sempre più insostenibili per il paese, ma questo non interessa a nessuno, attualmente sembra che le cose vadano bene perchè c'è congiuntura internazionale favorevole, ma aspettiamo 2/3 anni e vedremo, prima o poi una seria crisi economica internazionale, con recessione tornerà e chiaramente l'italia sara' la prima a risentirne (penultimo paese area aeuro per competitività, indice di corruzione a livello sud-americano)
Infine il partito porta-bandiera della Padania, la lega.
Partito bufala, presa in giro colossale, 5 anni al governo buffonate a ripetizione risultati concreti zero.
Perchè, molto semplice, al di la dei proclami (spesso gridati più per far male alla nostra causa che per altro) la lega è divenuta un movimento che scientemente ha lavorato per deludere e frustrare le richieste, (guarda caso quei voti sono andati tutti a FI).
Allora, cari amici italiani non dite che in Padania non c'è insofferenza verso lo stato italiano, c'è eccome, soltanto che la gente non sa più a chi credere, e vota il berluska (il meno peggio), il ruolo della lega è stato questo distruggere le istanze padaniste, fingendo di farne il cavallo di battaglia.
E c'è riuscita.

ARTISTA
03-04-07, 22:23
La Padania è stata venduta per 70 miliardi di vecchie lire
Contratto Bossi - Berlusconi
Gennaio 2000

Ibleo (POL)
03-04-07, 22:29
ommioddio...quantu cinnè fissarie scritti cà...comunque signori..cominciamo : innanzitutto mi rivolgo alle genti nordiche (scusate se vi raggruppo in questo modo), finiamola con sta storia del sacrificio che fate voi, i miliardi che producete voi ecc.ecc. Indubbiamente avete un ruolo determinante nello stato itagliano, ma non scordatevi che qui giù c'è gente che si spacca la schiena dalla mattina alla sera, e grazie allo stato (conosciuto anche come mafia) italiano apre il palmo e non trova nulla. Voi (dicono) ci mandate soldi, cassa per il mezzogiorno ecc.ecc., probabile, anzi quasi quasi ci credo..vorrei dire però a quelli che si lamentano in continuazione dicendo '' noi mandiamo soldi al sud e quei terroni mafiosi non li sfruttano '' bè qui da noi di questi soldi non se ne vede neanche l'ombra. Secondo lo statuto speciale siciliano tutto quello che noi produciamo e tutte le nostre tasse dovrebbero restare sul territorio..e invece....qui ,e lì da voi , i soldi scompaiono spiegatemi un pò voi questa cosa. Quindi non ci accusiamo a vicenda..io il problema credo di averlo trovato..l'itaglia !! Comunque, per i sostenitori di Roma..è indubbiamente una stupenda città nessuno lo mette in dubbio..come la vediamo noi indipendentisti siciliani ? (mi permetto di parlare anche a nome dei miei fratelli..se qualcuno di essi non è d'accordo replichi pure). Roma è una città che campa come hanno detto precedentemente con gli uffici amministrativi, gli enti e le varie istituzioni. Se lì ci fossero metà delle industrie che ci sono qui in Sicilia, il Lazio e Roma in particolare sarebbe ancora più florida. E' vittima anch'essa di questo falso risorgimento creato ad arte da chi ha voluto formare l'itaglia..è una buffonata che è durata tanto. Ci siamo stancati tutti di questo stato fasullo tenuto insieme da una squadra di calcio e due presentatori (scegliete voi quali..io direi pippo baudo e mike bongiorno). Non abbiamo assolutamente nulla contro i romani e la città in generale..e questo accanimento dei secessionisti settentrionali è veramente aspro. Quasi quasi se la prendono più con voi che con noi terroni..cmq..Per coloro che in questa
discussione erano fermamente convinti dell'identità nazionale italiana e della nazione italiana, bè..che dirvi ? concordo con i compagni secessionisti nordici nel dire che l'itaglia è una buffonata, uno stato che non c'è..troppi popoli diversi, troppe lingue diverse, troppi modi di pensare diversi. Comunque mi sto dilungando troppo, spero rispondano dopo di me e meglio di me altri fratelli indipendentisti siciliani.
Salutamu
Sicilia Libbera e 'Ndipinnenti !! 3.

er uagh
03-04-07, 22:44
ommioddio...quantu cinnè fissarie scritti cà...comunque signori..cominciamo : innanzitutto mi rivolgo alle genti nordiche (scusate se vi raggruppo in questo modo), finiamola con sta storia del sacrificio che fate voi, i miliardi che producete voi ecc.ecc. Indubbiamente avete un ruolo determinante nello stato itagliano, ma non scordatevi che qui giù c'è gente che si spacca la schiena dalla mattina alla sera, e grazie allo stato (conosciuto anche come mafia) italiano apre il palmo e non trova nulla. Voi (dicono) ci mandate soldi, cassa per il mezzogiorno ecc.ecc., probabile, anzi quasi quasi ci credo..vorrei dire però a quelli che si lamentano in continuazione dicendo '' noi mandiamo soldi al sud e quei terroni mafiosi non li sfruttano '' bè qui da noi di questi soldi non se ne vede neanche l'ombra. Secondo lo statuto speciale siciliano tutto quello che noi produciamo e tutte le nostre tasse dovrebbero restare sul territorio..e invece....qui ,e lì da voi , i soldi scompaiono spiegatemi un pò voi questa cosa. Quindi non ci accusiamo a vicenda..io il problema credo di averlo trovato..l'itaglia !! Comunque, per i sostenitori di Roma..è indubbiamente una stupenda città nessuno lo mette in dubbio..come la vediamo noi indipendentisti siciliani ? (mi permetto di parlare anche a nome dei miei fratelli..se qualcuno di essi non è d'accordo replichi pure). Roma è una città che campa come hanno detto precedentemente con gli uffici amministrativi, gli enti e le varie istituzioni. Se lì ci fossero metà delle industrie che ci sono qui in Sicilia, il Lazio e Roma in particolare sarebbe ancora più florida. E' vittima anch'essa di questo falso risorgimento creato ad arte da chi ha voluto formare l'itaglia..è una buffonata che è durata tanto. Ci siamo stancati tutti di questo stato fasullo tenuto insieme da una squadra di calcio e due presentatori (scegliete voi quali..io direi pippo baudo e mike bongiorno). Non abbiamo assolutamente nulla contro i romani e la città in generale..e questo accanimento dei secessionisti settentrionali è veramente aspro. Quasi quasi se la prendono più con voi che con noi terroni..cmq..Per coloro che in questa
discussione erano fermamente convinti dell'identità nazionale italiana e della nazione italiana, bè..che dirvi ? concordo con i compagni secessionisti nordici nel dire che l'itaglia è una buffonata, uno stato che non c'è..troppi popoli diversi, troppe lingue diverse, troppi modi di pensare diversi. Comunque mi sto dilungando troppo, spero rispondano dopo di me e meglio di me altri fratelli indipendentisti siciliani.
Salutamu
Sicilia Libbera e 'Ndipinnenti !! 3.

Permettimi un paio di puntualizzazioni:
1) Secondo me, se i soldi non arrivano, non è colpa "dell'Italia", ma di gran parte della classe politica e dirigente e degli incredibili sprechi (basterebbe abolire le Province per avere molti più soldi da spendere nella pubblica utilità, per non parlare poi delle Comunità Montane e dei Consorzi di Bonifica).
2) Ripeto: è vero, a Roma mancano delle industrie forti, ma non è vero che il grosso delle nostre entrate deriva dalla Pubblica Amministrazione: abbiamo un terziario fortissimo dato in primis dl turismo, ma anche da molte altre attività, per non parlare anche dell'agricoltura, molto presente nel territorio Romano.

Spirit
04-04-07, 10:41
Discussione lunga. E io invece voglio essere breve.

Soluzioni riformiste ai problemi da voi individuati (l'altra soluzione è l'indipendenza della Padania):

- abolizione delle regioni e delle province, che in Italia sono enti in cui si articola lo Stato, checchè ne dica oggi la Costituzione che parla di articolazione della Repubblica. Risultato: decurtata un'intera classe politica nullafacente che banchetta su clientelismi e voti di scambio.
- abolizione delle prefetture e della così detta amministrazione periferica dello Stato. Lo Stato stia a Roma e lasci che le comunità locali si autogovernino, in armonia con il legislatore ma senza esserne dipendenti stipendiati.
- riforma liberale del Welfare: le città metropolitane o i consorzi di comuni (privi di altri fondi che non siano quelli comunali) intervengono a posteriori per regolamentare (tramite devoluzione degli appositi poteri oggi prerogativa di Stato e Regioni) scuola, sanità etc., settori gestiti da privati.
- Conferimento, alle ANCI ordinate su scala macro-regionale (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Sicilia, Sardegna), di ben definite funzioni autarchiche, ad esempio in materia di concessioni per le grandi opere.
- Subordine del contratto nazionale del pubblico impiego al costo della vita registrato dove ha sede l'ente locale per il quale si presta opera.
- Applicazione del principio dei costi minimi: i costi medi di un ente locale vengono calcolati sulla base dei bilanci dei comuni più virtuosi. Lo Stato non trasferisce fondi oltre quella cifra e l'ente locale è tenuto, pena commissariamento, a ripianare il debito utilizzando proprie leve fiscali.

Auriga
04-04-07, 11:37
Discussione lunga. E io invece voglio essere breve.

Soluzioni riformiste ai problemi da voi individuati (l'altra soluzione è l'indipendenza della Padania):

- abolizione delle regioni e delle province, che in Italia sono enti in cui si articola lo Stato, checchè ne dica oggi la Costituzione che parla di articolazione della Repubblica. Risultato: decurtata un'intera classe politica nullafacente che banchetta su clientelismi e voti di scambio.
- abolizione delle prefetture e della così detta amministrazione periferica dello Stato. Lo Stato stia a Roma e lasci che le comunità locali si autogovernino, in armonia con il legislatore ma senza esserne dipendenti stipendiati.
- riforma liberale del Welfare: le città metropolitane o i consorzi di comuni (privi di altri fondi che non siano quelli comunali) intervengono a posteriori per regolamentare (tramite devoluzione degli appositi poteri oggi prerogativa di Stato e Regioni) scuola, sanità etc., settori gestiti da privati.
- Conferimento, alle ANCI ordinate su scala macro-regionale (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Sicilia, Sardegna), di ben definite funzioni autarchiche, ad esempio in materia di concessioni per le grandi opere.
- Subordine del contratto nazionale del pubblico impiego al costo della vita registrato dove ha sede l'ente locale per il quale si presta opera.
- Applicazione del principio dei costi minimi: i costi medi di un ente locale vengono calcolati sulla base dei bilanci dei comuni più virtuosi. Lo Stato non trasferisce fondi oltre quella cifra e l'ente locale è tenuto, pena commissariamento, a ripianare il debito utilizzando proprie leve fiscali.
In gran parte condivido, soprattutto per l'eliminazione di province e regioni ma la semplificazione dovrebbe andare oltre, ci sono ancora troppi enti con territori che si accavallano inutilmente (ente di bacino, comunità montana ecc. ecc.).

FdV77
04-04-07, 11:50
La storia italiana ci ha imposto uno stato centralizzato perchè NON abbiamo un'identità comune. Non solo tra nord e sud, ma anche tra singole regioni le identità sono talmente diverse che non si può assolutamente pensare ad un popolo italiano, ma nemmeno padano.


Assolutissimamente corretto. Motivo per il quale in concetto di nazione padana è una porcheria artificiosa (l'ennesima variante legaiola - in peggio - di un'idea di accorpamento del prof. Miglio).

Ninja_Kamui
04-04-07, 13:17
Azz...avete scritto tremila papiri...vabbè, provo a rispondere articolatamente nel pomeriggio ;)
Sulla questione dell'abolizione delle province andrei cauto. Abolirei anche io le regioni e costituirei le c.d. città metropolitane...ma manterrei le province, il riferire tutto a dei consorzi di comuni credo che moltiplicherebbe i centri di dispersione del potere, riportandoci ad una situazione medievale di sovrapposizione e moltipolicazione dei poteri. Inoltre, alcune opere , specialmente infrastrutturali, non possono essere gestite da consorzi di comuni, ma necessitano di un coordinamento più ampio.
Nel caso del Lazio, ad esempio, abolendo questa regione , si manterrebbe Roma come entità a sè stante e poi le provincie di Viterbo, Rieti, Frosinone,Latina...non mi sembra male come idea..

(continuo dopo..)

benfy
04-04-07, 14:03
per quel che mi riguarda se non ci fa un federalismo serio i soldi per roma capitale ve li potete attaccare in quel posto

MirkoPNE
04-04-07, 20:49
Assolutissimamente corretto. Motivo per il quale in concetto di nazione padana è una porcheria artificiosa (l'ennesima variante legaiola - in peggio - di un'idea di accorpamento del prof. Miglio).
il concetto di macroregione non è un concetto di stato, se prendiamo la regione Veneto senza cercare cose assurde basta leggere l'art 2 del suo statuto dove si dice che: "L'autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni della sua storia.". Quest'ultimo è tuttavia inapplicato.
Da una settimana a questa parte anche il Veneto è diventato lingua ufficiale della regione, Roma non vuole l'autonomia del Veneto anceh se è già stata approvata la modifica dell'art 116 della costituzione in consiglio regionale! ma come al solito in parlamento non è stata nemmeno discussa!

ARTISTA
04-04-07, 22:57
Discussione lunga. E io invece voglio essere breve.

Soluzioni riformiste ai problemi da voi individuati (l'altra soluzione è l'indipendenza della Padania):

- abolizione delle regioni e delle province, che in Italia sono enti in cui si articola lo Stato, checchè ne dica oggi la Costituzione che parla di articolazione della Repubblica. Risultato: decurtata un'intera classe politica nullafacente che banchetta su clientelismi e voti di scambio.
- abolizione delle prefetture e della così detta amministrazione periferica dello Stato. Lo Stato stia a Roma e lasci che le comunità locali si autogovernino, in armonia con il legislatore ma senza esserne dipendenti stipendiati.
- riforma liberale del Welfare: le città metropolitane o i consorzi di comuni (privi di altri fondi che non siano quelli comunali) intervengono a posteriori per regolamentare (tramite devoluzione degli appositi poteri oggi prerogativa di Stato e Regioni) scuola, sanità etc., settori gestiti da privati.
- Conferimento, alle ANCI ordinate su scala macro-regionale (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Sicilia, Sardegna), di ben definite funzioni autarchiche, ad esempio in materia di concessioni per le grandi opere.
- Subordine del contratto nazionale del pubblico impiego al costo della vita registrato dove ha sede l'ente locale per il quale si presta opera.
- Applicazione del principio dei costi minimi: i costi medi di un ente locale vengono calcolati sulla base dei bilanci dei comuni più virtuosi. Lo Stato non trasferisce fondi oltre quella cifra e l'ente locale è tenuto, pena commissariamento, a ripianare il debito utilizzando proprie leve fiscali.
In gran parte condivido, soprattutto per l'eliminazione di province e regioni ma la semplificazione dovrebbe andare oltre, ci sono ancora troppi enti con territori che si accavallano inutilmente (ente di bacino, comunità montana ecc. ecc.).


Come al solito, cerchiamo di fare le cose a tavolino, senza avere prima sentito il aprere dei popoli interessati, cosi scusate rifacciamo gli errori della costituente! Cosa significa eliminiamo le provincie, eliminiamo le regioni, facciamo associazioni di comuni ecc? ma queste cose chi le decide il palazzo? Una costituzione federale deve essere una cornice leggerissima all'interno della quale si deve poiter esprimere in maniera democratica la volontà dei popoli attraverso dei referendum, esattamente come fanno in Svizzera. Se il Popolo laziale vuole mantenere gli attuali poteri dovrà avere la possibilità di restare regione ordinaria, se la Sicilia vuole una forma spinta di associazione - CONFEDERATA - con l'italia, deve essere libera di attuarla, se la Valsesia o il Salento (dopo opportuni referendum) vogliono divenire provincie autonome, devono essere libere, infine se due o tre regioni Padane vogliono divenire macro-regione, perchè non farlo? un federalismo rispettoso delle diversità deve essere questo. E' chiaro che un contesto formato da realtà territoriali piccole medie e grandi deve avere un solido legame confederale gestito da una camera apposita. http://www.politicaonline.net/forum/images/pol_revolution/statusicon/user_offline.gif http://www.politicaonline.net/forum/images/pol_revolution/buttons/report.gif (http://www.politicaonline.net/forum/report.php?p=5552506) http://www.politicaonline.net/forum/images/pol_revolution/buttons/quote.gif (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=newreply&p=5552506)


http://www.politicaonline.net/forum/images/pol_revolution/statusicon/user_offline.gif http://www.politicaonline.net/forum/images/pol_revolution/buttons/report.gif (http://www.politicaonline.net/forum/report.php?p=5552346) http://www.politicaonline.net/forum/images/pol_revolution/buttons/quote.gif (http://www.politicaonline.net/forum/newreply.php?do=newreply&p=5552346)

Giovanni Angioy
05-04-07, 02:14
NOI SARDI NON ABBIAMO NIENTE IN COMUNE CON GLI ITALIANI: NE’ LA LINGUA, NE’ LA CULTURA, NE’ L’ETNIA.
RIDATECI TUTTO QUELLO CHE CI DOVETE, COMPRESI I DANNI DELLE SERVITU’ MILITARI, E TOGLIETE IMMEDIATAMENTE IL DISTURBO.

SARDEGNA LIBERA INDIPENDENTE E SOVRANA
JUANNE

FdV77
05-04-07, 09:26
Dipendesse da me, gli amici sardi li accontenterei subito.

Ibleo (POL)
05-04-07, 10:46
è da + di 50 anni che anche noi qui giù chiediamo la stessa cosa..ma mi sa che finchè lo stato itagliano non ci avrà spolpati tutti fino all'osso e derubati, non ci lascerà andare...
SICILIA LIBBERA E 'NDIPINNENTI !!!

FdV77
05-04-07, 11:12
Idem per gli amici siciliani.

Gerri
05-04-07, 17:34
Molto interessante questa discussione..
Premetto che a me Roma non piace granchè.. ci sono stato una volta, e l'ho trovata caotica e inquinata. Comunque non mi piacciono proprio le grandi città in generale,quindi non è che sia una cosa personale contro i romani.
Poi c'è un'altro motivo:tutto il discorso collegato al modo di parlare,l'accento.
Nel cinema italiano,tutti parlano con l'accento romano e/o toscano.. Tutti gli altri accenti vengono percepiti come "brutti" e quindi eliminati.
Se uno ha poco poco accento sardo,allora "no no, devi fare il corso di dizione".. invece l'accento romano è accettabile, ehbè..solo quello.. Per la televisione,stessa cosa: la Chiabotto,la Marini e compagnia bella vengono sfottute alla grande per come parlano, però nessuno dice niente sull'accento del cazzo di Claudio Amendola o Max Giusti..
Ecco,io penso che si stia assistendo a una sorta di imperialismo culturale romano,legato a doppio filo col centralismo.

Vorrei dire la mia sul federalismo: è un'ottima soluzione per l'Italia; ogni regione diventa uno Stato,si fa le leggi che vuole e non se ne parla più.
ad esempio,in Toscana la maggior parte della popolazione vota a sinistra,no? Quindi in un ipotetico referendum voterebbero per i pacs.. Solo che non li possono avere,perchè l'italia intera deve decidere per loro. Federalismo,tutti Stati,e la Toscana potrà avere i suoi Pacs! Poi il federalismo è obbligatorio.. ce n'era bisogno fin dal 1861,quando hanno unito tra di loro un sacco di popoli completamente diversi.

Enrico1987
05-04-07, 18:03
FdV...Se fosse per me pure, l'Italia non ha piu senso, ogni entità nazionale presente dovrebbe essere indipendente. Però siamo pragmatici, non è possibile farlo...quindi pensiamo a fare fronte comune per creare un vero federalismo NON solidale.
Ognuno per i cazzi proprio in tutto (compresa la giustizia) e in comune solo la gestione della poltiica militare, estera e di grandi questioni economiche.
Poi, per il resto, 20 sistemi diversi, ognuno con la possibilità di fare ciò che vuole, chiaramente non toccando la nostra costituzione :)

PS: che poi la politica estera, militare e le grandi questioni economiche si spera che entro 30 anni vengano delegate all'UE, al fine di svuotare lo Stato Italiano..poi può anche rimanere simbolicamente per i nostalgici :D, basta che lo si svuoti, lentamente ed inesorabilmente, di significato. :)

Gerri
05-04-07, 21:55
incredibile! uno della sinistra giovanile favorevole all'indipendenza delle varie entità etniche presenti nella penisola! E favorevole pure al federalismo.. ma tu guarda.. Mi risultava che quelli del tuo movimento fossero "niente indipendenza,siamo tutti italiani bla bla bla". E poi il centrosinistra era pure contrario al federalismo..

Emmeauerre
06-04-07, 01:05
Io sono convinto che se l'Italia fosse nata in forma federale oggi staremmo sicuramente in condizioni molto migliori, tutti, da nord a sud. Certo, il nord avrebbe impiegato più tempo a industrializzarsi, o meglio, la Lombardia, Veneto , Granducato di Toscana, Due Sicilie avrebbero dato una mano al Regno di Sardegna in bancarotta....in ogni caso, saremmo partiti con chiarezza, "il mio è mio, il tuo è tuo", senza equivoci.
Purtroppo le cose non sono andate così e oggi quel che verrà fuori, battezzato federalismo (siamo pur sempre la culla del cattolicesimo...quindi un bel battesimo e non c'è alcun problema) corrisponde al federalismo esattamente come una frittata corrisponde alle uova con cui è stata fatta.
Come si dice dalle parti mie, "cumpà, è muorta 'a criatura...nun simme cchiù cumpare...". Ma, molto probabilmente, il calcolo del nord è sbagliato.
Infatti, bene o male, lo smandrappato capitalismo italiano ha trovato al sud mercato e forza lavoro (con quell'opportuno livello di disoccupazione tanto ma tanto utile a smorzare velleità eccessive dei lavoratori in genere).
Nel momento che il Sud, grazie alla ripartizione della frittata, prenderà coscienza, di sicuro si verificheranno alcuni interessanti fenomeni (già avvenuti nel periodo 1944-45 quando la divisione di fatto vide la fioritura di numerosissime iniziative imprenditoriali al sud).
E allora, per le imprese del nord comincerà a esserci poca trippa x gatti...
dovranno andarla a cercare altrove.

FdV77
06-04-07, 09:22
FdV...Se fosse per me pure, l'Italia non ha piu senso, ogni entità nazionale presente dovrebbe essere indipendente. Però siamo pragmatici, non è possibile farlo...quindi pensiamo a fare fronte comune per creare un vero federalismo NON solidale.
Ognuno per i cazzi proprio in tutto (compresa la giustizia) e in comune solo la gestione della poltiica militare, estera e di grandi questioni economiche.
Poi, per il resto, 20 sistemi diversi, ognuno con la possibilità di fare ciò che vuole, chiaramente non toccando la nostra costituzione :)
PS: che poi la politica estera, militare e le grandi questioni economiche si spera che entro 30 anni vengano delegate all'UE, al fine di svuotare lo Stato Italiano..poi può anche rimanere simbolicamente per i nostalgici :D, basta che lo si svuoti, lentamente ed inesorabilmente, di significato. :)
Che non sia possibile farlo non ne sono così sicuro (e stai tranquillo che non sto di certo auspicando guerre civili, rivoluzioni armate e bombe in ogni luogo).
Inoltre, la chimera della "costituzione intoccabile" è anche ora di superarla, a maggior ragione vedendo come è naufragato in soli 150 anni lo stato italico; prendiamo per esempio la Svizzera, stato confederale di certo esempio di funzionalità: nella costituzione c'è scritto che la stessa va rivista e corretta periodicamente, proprio per non essere anacronistica e per seguire le esigenze di una realtà sempre in perenne evoluzione.
In ogni caso, io penso che tra federalisti e indipendentisti, come me, una parte della strada può essere fatta in comune, per uscire da questo vicolo chiuso in cui ci hanno cacciato. Federalisti veri, non le pantomime alla napolitano e soci che già parlano di federalismo fiscale solidale... l'ultimo aggettivo è farsesco, vuol dire ennesima rettoscopia a chi già oggi mantiene il carrozzone, in ogni caso il federalismo funzionante non ha bisogno di definirsi "fiscale", "sanitario" e altre stupidate: se è vero federalismo, racchiude in sè tutti questi aspetti.
La UE, purtroppo, non è l'europa dei popoli a cui si aspirava, io compreso, bensì un concetto artificioso utile per far sì che le solite lobbies di comando possano gestirsi meglio la (loro) economia. Insomma, una versione più grande e più potente dell'italia. Ma egualmente inefficiente per i propri cittadini.


incredibile! uno della sinistra giovanile favorevole all'indipendenza delle varie entità etniche presenti nella penisola! E favorevole pure al federalismo.. ma tu guarda.. Mi risultava che quelli del tuo movimento fossero "niente indipendenza,siamo tutti italiani bla bla bla". E poi il centrosinistra era pure contrario al federalismo..

Sarà forse perchè quando si ragiona sulle idee, tralasciando le bandiere politiche, si può trovare numerosi punti in comune? Io credo di trovare diverse volte punti in comune sia con l'ottica di chi si definisce di dx che di sx. Ma i paraocchi impediscono troppo spesso un dibattito concreto ed approfondito.

Io Robert
06-04-07, 10:15
è da + di 50 anni che anche noi qui giù chiediamo la stessa cosa..ma mi sa che finchè lo stato itagliano non ci avrà spolpati tutti fino all'osso e derubati, non ci lascerà andare...
SICILIA LIBBERA E 'NDIPINNENTI !!!
Retorica , nel 99% dei casi i siciliani sono derubati da altri siciliani , in primis quelli che siedono nel parlamento regionale a Palermo che si sono aumentati lo stipendio in una maniera scandalosa , alla facciazza dei precari che vivono di contratti giornalieri , come hanno potuto vedere milioni di spettatori dell'inchiesta di Iacona.


Io negli ultimi tempi vedo molta retorica quando si parla di federalismo , non è la soluzione ai mali dell'Italia , il nodo è selezionare una classe dirigente più qualificata ed onesta , altrimenti cambia poco che il centro del potere sia a Roma o Milano o Vicenza...

tartesso
06-04-07, 17:31
L'Italia é figlia dei massoni.......hanno creato uno Stato non una Nazione!. Senza loro, forse l'Italia sarebbe già una federazione.

tartesso
06-04-07, 17:34
Basta con questi finanziamenti a pioggia al sud!. Lavorare, lavorare....

ARTISTA
06-04-07, 22:46
L'Italia é figlia dei massoni.......hanno creato uno Stato non una Nazione!. Senza loro, forse l'Italia sarebbe già una federazione.

Quoto in pieno!

Enrico1987
07-04-07, 16:23
incredibile! uno della sinistra giovanile favorevole all'indipendenza delle varie entità etniche presenti nella penisola! E favorevole pure al federalismo.. ma tu guarda.. Mi risultava che quelli del tuo movimento fossero "niente indipendenza,siamo tutti italiani bla bla bla". E poi il centrosinistra era pure contrario al federalismo..

io sono enrico. i partiti sono strumenti e talvolta ci si deve adattare a quelli esistenti per combattere le proprie battaglie: politiche, sociali, culturali.

Enrico1987
07-04-07, 16:31
Che non sia possibile farlo non ne sono così sicuro (e stai tranquillo che non sto di certo auspicando guerre civili, rivoluzioni armate e bombe in ogni luogo).
Inoltre, la chimera della "costituzione intoccabile" è anche ora di superarla, a maggior ragione vedendo come è naufragato in soli 150 anni lo stato italico; prendiamo per esempio la Svizzera, stato confederale di certo esempio di funzionalità: nella costituzione c'è scritto che la stessa va rivista e corretta periodicamente, proprio per non essere anacronistica e per seguire le esigenze di una realtà sempre in perenne evoluzione.
In ogni caso, io penso che tra federalisti e indipendentisti, come me, una parte della strada può essere fatta in comune, per uscire da questo vicolo chiuso in cui ci hanno cacciato. Federalisti veri, non le pantomime alla napolitano e soci che già parlano di federalismo fiscale solidale... l'ultimo aggettivo è farsesco, vuol dire ennesima rettoscopia a chi già oggi mantiene il carrozzone, in ogni caso il federalismo funzionante non ha bisogno di definirsi "fiscale", "sanitario" e altre stupidate: se è vero federalismo, racchiude in sè tutti questi aspetti.
La UE, purtroppo, non è l'europa dei popoli a cui si aspirava, io compreso, bensì un concetto artificioso utile per far sì che le solite lobbies di comando possano gestirsi meglio la (loro) economia. Insomma, una versione più grande e più potente dell'italia. Ma egualmente inefficiente per i propri cittadini.
.
La metodologia d'azione è ciò che ci differenzia.
So che non sei per terrorismo, guerre civili o simili però portami un solo esempio in Europa Occidentale che abbia dato l'INDIPENDENZA ad una nazione che la chiedesse.
Ritengo la mia analisi sicuramente bloccata da alcune caratteristiche di poca democraticità interna della UE e da altri problemi.
Che la costituzione sia intoccabile è una sega mentale di quei ragazzetti di 60 anni che comandano in tutti i partiti e che sono legati alla costituzione come un figlio è legato alla madre, senza vederne i limiti strutturali che con il tempo si stanno palesando.
Anche nella riforma elettorale si vede la mancanza di lungimiranza politica; per fare una riforma elettorale si deve pensare anche da una riforma dell'architettura di questo Paese.
A sua volta ciò è possibile con un sistema politico ORDINATO, con pochi partiti importanti che reciprocamente DIALOGANO e non si INSULTANO.
Il fatto è che tutto ciò lo vedo assai arduo con l'attuale sistema sociopoliticoculturale di questo stato italiano.
Per questo credo che sia fondamentale sperare, nonostante tutto, nell'Europa e nel federalismo, contemporaneamente...

FdV77
10-04-07, 10:40
La metodologia d'azione è ciò che ci differenzia.
So che non sei per terrorismo, guerre civili o simili però portami un solo esempio in Europa Occidentale che abbia dato l'INDIPENDENZA ad una nazione che la chiedesse.
Ritengo la mia analisi sicuramente bloccata da alcune caratteristiche di poca democraticità interna della UE e da altri problemi.
Che la costituzione sia intoccabile è una sega mentale di quei ragazzetti di 60 anni che comandano in tutti i partiti e che sono legati alla costituzione come un figlio è legato alla madre, senza vederne i limiti strutturali che con il tempo si stanno palesando.
Anche nella riforma elettorale si vede la mancanza di lungimiranza politica; per fare una riforma elettorale si deve pensare anche da una riforma dell'architettura di questo Paese.
A sua volta ciò è possibile con un sistema politico ORDINATO, con pochi partiti importanti che reciprocamente DIALOGANO e non si INSULTANO.
Il fatto è che tutto ciò lo vedo assai arduo con l'attuale sistema sociopoliticoculturale di questo stato italiano.
Per questo credo che sia fondamentale sperare, nonostante tutto, nell'Europa e nel federalismo, contemporaneamente...

1) Repubblica Ceca, Montenegro, tanto per iniziare, inoltre la Catalunya è sulla buona strada. Tanto per essere chiari, non mi piacciono i metodi di ETA o IRA quando vanno a colpire le persone, spesso incolpevoli, ma piuttosto che aspettare la dossoluzione completa del sistema forse è meglio auspicare una sorta di sommossa tale da mettere in discussione gli odierni assi di potere. Se hai le capacità, e la gente l'ha dimostrato più volte nella storia, quando hai toccato il fondo devi necessariamente risalire, visto che non hai alternative; se resti in una situazione di stallo, cambiare le cose è immensamente più difficile.
2) il sistema politico si autoprotegge e non sforna, volutamente, riforme; queste porterebbero inevitabilmente ad un suo depotenziamento, o meglio alla perdita di potere e privilegi alla classe politica, pertanto si assiste ad un trito teatrino infarcito di retorica, falsa morale e demagogia che da quando esiste questo stato non fa altro che autoalimentare sempre di più i parassiti per eccellenza, i politici. Mettersi sul loro stesso piano, entrare nel loro gioco e confrontarsi con le loro armi non fa altro che renderti uguale a loro (esempio lampante il naufragio del fu-movimento LN).