Neva
31-03-07, 17:22
NUOVA POLEMICA SUI DICO TRA LA CEI E IL GOVERNOhttp://www.ansa.it/webimages/medium/1118/re207y94X_20070307.jpg GENOVA - E' difficile dire dei no, porre dei paletti in ordine al bene quando viene a cadere un criterio oggettivo per giudicare il bene e il male, il vero e il falso. Se l'unico criterio diventa quello dell'opinione generale perché dire no, oggi a forme di convivenza stabile alternative alla famiglia, ma domani alla legalizzazione dell'incesto o della pedofilia tra persone consenzienti? L'interrogativo è stato posto dall' arcivescovo di Genova e presidente della Cei, mons. Bagnasco, durante un incontro nella serata di ieri con gli animatori della comunicazione della diocesi.
"Nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana - ha affermato mons. Bagnasco -, non vi è più un criterio di giudizio per valutare il bene e il male e quando viene a cadere un criterio oggettivo per giudicare il bene e il male, il vero e il falso, ma l'unico criterio o il criterio dominante è il criterio dell'opinione generale, o dell'opinione pubblica, o delle maggioranze vestite di democrazia - ma che possono diventare ampiamente e gravemente antidemocratiche, o meglio violente - allora è difficile dire dei no, è difficile porre dei paletti in ordine al bene". "Perché - ha proseguito l'arcivescovo di Genova - dire di no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no all'incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? E via discorrendo, perché poi bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali". "Oggi ci scandalizziamo - ha concluso il presidente della Cei - ma, a pensarci bene, se viene a cadere il criterio antropologico dell'etica che riguarda la natura umana, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, è difficile dire 'no'. Perché dire no a questo a quello o a quell'altro. Se il criterio sommo del bene e del male è la libertà di ciascuno, come autodeterminazione, come scelta, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale e questo criterio riguarda non più l'uomo nella sua libertà di scelta ma nel suo dato di natura".
NEGARE COMUNIONE? NON C'E' NELLA NOTA
Cosa pensa il nuovo presidente della Cei mons. Angelo Bagnasco della proposta del vescovo dell'Aquila di negare la comunione a chi vota i Dico? "C'é già scritto tutto nella nota della Cei, mi pare che non se ne parli". Così ha risposto Bagnasco a una domanda dei giornalisti che lo hanno avvicinato a Macerata dopo l' ordinazione vescovile di mons. Claudio Giuliodori. Quanto alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni del presidente della Cei a Genova, in relazione ad altre leggi cui i Dico potrebbero aprire la strada, il presule ha affermato: "Bisogna vedere che cosa hanno riportato di quello che ho detto. Nella nota è detto tutto quello che era opportuno dire, non c'é altro da aggiungere".
POLLASTRINI, PAROLE CHE FERISCONO DIGNITA'
''Sono stupefatta dall'utilizzo di espressioni che trascendono il dissenso legittimo da una proposta di legge e che finiscono col ferire la dignita' delle persone e della loro vita''. Cosi' il ministro per i diritti e le pari opportunita', Barbara Pollastrini, commenta le parole del presidente della Cei, Mons. Bagnasco, sui Dico. ''Faccio appello alla responsabilita' di tutti e di ciascuno - continua il ministro - nell'uso di parole offensive. E' incredibile quanto sta avvenendo. Il fatto, cioe', che un disegno di legge saggio ed equilibrato, approvato dal Consiglio dei Ministri ed ora all'attenzione del Parlamento, possa scatenare una visione cosi' poco amorevole e poco rispettosa dei principi essenziali di civilta'''.
PECORARO, CI AUGURIAMO RETTIFICA MONS. BAGNASCO
''Ci auguriamo che le parole di Mons. Bagnasco siano state male interpretate e che siano prontamente rettificate perche' il paragone tra le convivenze e la pedofilia o l'incesto e' gravissimo e, oltre ad essere insensato, offende milioni di persone''. Lo afferma il presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Non e' con l'estremismo e l'esasperazione - prosegue Pecoraro - che si aiutano le famiglie e un clima di scontro non aiuta il dialogo. Stupisce che la Chiesa, che parla di valori universali di amore, solidarieta' e carita', usi certi toni sul riconoscimento delle convivenze, che non intacca in alcun modo la famiglia tradizionale e che esiste gia' negli altri paesi europei''. ''Nell'interesse di tutti - conclude il leader del Sole he Ride - ci auguriamo che si torni ad un clima di dialogo e di reciproco rispetto''.
ARCIGAY, BAGNASCO PENSI A PEDOFILIA NELLA CHIESA
''Meno male che il generale monsignor Bagnasco e' ritenuto piu' moderato di Ruini. Viste le sue dichiarazioni che equiparano il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto con l'incesto e la pedofilia, pensiamo che l'allievo ha gia' superato il maestro''.
E' il commento di Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay a quanto detto oggi dal presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco. ''La chiesa cattolica - ha aggiunto Mancuso - ha in piedi cause in tutto il mondo perche' i suoi preti molestano bambini e bambine! Centinaia di milioni di dollari sono stati gia' sborsati dalle diocesi americane per risarcire le vittime innocenti delle perversioni sacerdotali. Anche in Europa e in Italia si moltiplicano inchieste e arresti su preti pedofili''. ''Quindi - e' detto in una nota - il capo della Cei invece di offendere le coppie omosessuali e conviventi, chieda scusa per le aberrazioni di cui si macchiano tanti sacerdoti'', ha concluso Mancuso, secondo il quale, ''la chiesa cattolica non ha alcun titolo ad ergersi ad istituzione morale'', in quanto ''organizzazione misogina, mono sessuale, discriminatoria e contraria alle liberta' e alla democrazia''.
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"Nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana - ha affermato mons. Bagnasco -, non vi è più un criterio di giudizio per valutare il bene e il male e quando viene a cadere un criterio oggettivo per giudicare il bene e il male, il vero e il falso, ma l'unico criterio o il criterio dominante è il criterio dell'opinione generale, o dell'opinione pubblica, o delle maggioranze vestite di democrazia - ma che possono diventare ampiamente e gravemente antidemocratiche, o meglio violente - allora è difficile dire dei no, è difficile porre dei paletti in ordine al bene". "Perché - ha proseguito l'arcivescovo di Genova - dire di no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no all'incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? E via discorrendo, perché poi bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali". "Oggi ci scandalizziamo - ha concluso il presidente della Cei - ma, a pensarci bene, se viene a cadere il criterio antropologico dell'etica che riguarda la natura umana, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, è difficile dire 'no'. Perché dire no a questo a quello o a quell'altro. Se il criterio sommo del bene e del male è la libertà di ciascuno, come autodeterminazione, come scelta, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale e questo criterio riguarda non più l'uomo nella sua libertà di scelta ma nel suo dato di natura".
NEGARE COMUNIONE? NON C'E' NELLA NOTA
Cosa pensa il nuovo presidente della Cei mons. Angelo Bagnasco della proposta del vescovo dell'Aquila di negare la comunione a chi vota i Dico? "C'é già scritto tutto nella nota della Cei, mi pare che non se ne parli". Così ha risposto Bagnasco a una domanda dei giornalisti che lo hanno avvicinato a Macerata dopo l' ordinazione vescovile di mons. Claudio Giuliodori. Quanto alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni del presidente della Cei a Genova, in relazione ad altre leggi cui i Dico potrebbero aprire la strada, il presule ha affermato: "Bisogna vedere che cosa hanno riportato di quello che ho detto. Nella nota è detto tutto quello che era opportuno dire, non c'é altro da aggiungere".
POLLASTRINI, PAROLE CHE FERISCONO DIGNITA'
''Sono stupefatta dall'utilizzo di espressioni che trascendono il dissenso legittimo da una proposta di legge e che finiscono col ferire la dignita' delle persone e della loro vita''. Cosi' il ministro per i diritti e le pari opportunita', Barbara Pollastrini, commenta le parole del presidente della Cei, Mons. Bagnasco, sui Dico. ''Faccio appello alla responsabilita' di tutti e di ciascuno - continua il ministro - nell'uso di parole offensive. E' incredibile quanto sta avvenendo. Il fatto, cioe', che un disegno di legge saggio ed equilibrato, approvato dal Consiglio dei Ministri ed ora all'attenzione del Parlamento, possa scatenare una visione cosi' poco amorevole e poco rispettosa dei principi essenziali di civilta'''.
PECORARO, CI AUGURIAMO RETTIFICA MONS. BAGNASCO
''Ci auguriamo che le parole di Mons. Bagnasco siano state male interpretate e che siano prontamente rettificate perche' il paragone tra le convivenze e la pedofilia o l'incesto e' gravissimo e, oltre ad essere insensato, offende milioni di persone''. Lo afferma il presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Non e' con l'estremismo e l'esasperazione - prosegue Pecoraro - che si aiutano le famiglie e un clima di scontro non aiuta il dialogo. Stupisce che la Chiesa, che parla di valori universali di amore, solidarieta' e carita', usi certi toni sul riconoscimento delle convivenze, che non intacca in alcun modo la famiglia tradizionale e che esiste gia' negli altri paesi europei''. ''Nell'interesse di tutti - conclude il leader del Sole he Ride - ci auguriamo che si torni ad un clima di dialogo e di reciproco rispetto''.
ARCIGAY, BAGNASCO PENSI A PEDOFILIA NELLA CHIESA
''Meno male che il generale monsignor Bagnasco e' ritenuto piu' moderato di Ruini. Viste le sue dichiarazioni che equiparano il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto con l'incesto e la pedofilia, pensiamo che l'allievo ha gia' superato il maestro''.
E' il commento di Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay a quanto detto oggi dal presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco. ''La chiesa cattolica - ha aggiunto Mancuso - ha in piedi cause in tutto il mondo perche' i suoi preti molestano bambini e bambine! Centinaia di milioni di dollari sono stati gia' sborsati dalle diocesi americane per risarcire le vittime innocenti delle perversioni sacerdotali. Anche in Europa e in Italia si moltiplicano inchieste e arresti su preti pedofili''. ''Quindi - e' detto in una nota - il capo della Cei invece di offendere le coppie omosessuali e conviventi, chieda scusa per le aberrazioni di cui si macchiano tanti sacerdoti'', ha concluso Mancuso, secondo il quale, ''la chiesa cattolica non ha alcun titolo ad ergersi ad istituzione morale'', in quanto ''organizzazione misogina, mono sessuale, discriminatoria e contraria alle liberta' e alla democrazia''.
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