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Visualizza Versione Completa : La questione della Donna, e la nona stazione della via crucis



millenomi
08-04-07, 15:17
Pax Pleroma,

Come sappiamo, o meglio come sa chi è attento al periodo in cui sto
scrivendo questo messaggio, il nona stazione della Via Crucis ( via della
Croce, via del martirio ), è stata dedicata alle donne.

In quanto è usanza che ad ogni stazione sia associata una meditazione, che
ogni anno è diversa e che ogni hanno è espressione, nella sua redazione, di
un teologo diverso (quest'anno il biblista Gianfranco Ravasi ).

Ne riportiamo un estratto:"Accanto a lui - Gesù Cristo- noi ora immaginiamo
anche tutte le donne umiliate e violentate, quelle emarginate e sottoposte a
pratiche tribali indegne, le donne in crisi e sole di fronte alla loro
maternità, le madri ebree o palestinesi e quelle di tutte le terre in
guerra, le vedove o le anziane dimenticate dai loro figli...".

Indubbiamente un'esaltazione della figura femminile, e di come le donne mai
hanno tradito Gesù Cristo, a differenza della quasi globalità dei discepoli
( eccezion fatta per Giovanni ), inoltre è sempre utile ricordare come nella
Chiesa Cattolica Romana la donna si ponga come mediatrice fra la comunità
dei fedeli e il Cristo stesso.

Inoltre notiamo anche un intelligente richiamo indiretto, a certi sermoni di
predicatori islamici; a cui viene permesso nella nostra Italia di
consigliare pubblicamente di picchiare le donne.

Uscendo subito dalla questione politica e sociale, e tornando in quella a me
più consona, ho letto la seguente omelia di Padre Raniero Cantalamessa, che
volendo cogliere un risultato ancora maggiore ( dopo l'esaltazione delle
donne, l'accusa indiretta di barbarie ad un certo Islam ), ha voluto anche
colpire lo gnosticismo ( argomento da sempre a cuore nel cuore della Chiesa
di Roma ).

Ecco una parte dell'Omelia:
In realtà, ha affermato alla presenza di Benedetto XVI, l'errore nasce dallo
gnosticismo (Vangelo copto di San Tommaso) secondo cui «la donna per
salvarsi deve cessare di essere donna e trasformarsi in uomo. Il pregiudizio
é tanto radicato nella cultura che le stesse donne hanno finito per
soccombere ad esso».
A prescindere che trovo curiosa la giustificazione attorno ad una certa
secondarietà della donna, incolpando lo gnosticismo ( che è bene ricordare è
sempre stato movimento di nicchia, e mai di massa ), vorrei esaminare il
passo incriminato del Vangelo di Tommaso ( in precedenza esaltato da
Benedetto XVI)

[114] Simon Pietro disse loro: "Maria deve andar via da noi! Perché le
femmine non sono degne della vita". Gesù disse: "Ecco, io la guiderò in modo
da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi
maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli".
(vangelo di Tommaso)

Abbiamo Pietro ( su cui ricordo la Chiesa di Roma trova fondamento ), che
desidera l'allontamento delle donne dalla cerchia degli Apostoli, mentre
Gesù Cristo lo pone al silenzio accogliendo le Donne. Già questo dovrebbe
far pendere l'ago della bilancia per questa visione gnostica-cristiana, più
favorevole alla donna rispetto a Pietro e alla tradizione fariseica e zelota
che portò, assieme a San Paolo, nella Chiesa di Roma.
Oltre a ricordare come i Padri della Chiesa Cattolica fra le accuse mosse
contro lo gnosticismo, ci fosse proprio quella che alcune comunità erano
guidate da Donne, e alla loro possibilità di impartire sacramenti e leggere
le sacre scritture; vorrei porre in relazione il loghion 114 del Vangelo di
Tommaso, con alcuni passi del Vangelo di Maria ( trascurato da Padre
Cantalamessa:
Riguardo a queste stesse cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in
merito al Salvatore: "Ha egli forse parlato realmente in segreto e non
apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere
tutti e ascoltare lei? Forse egli l'ha anteposta a noi?",

"Maria allora pianse e disse a Pietro: "Pietro, fratello mio, che cosa credi
dunque? Credi tu che io l'abbia inventato in cuor mio, o che io menta
riguardo al Salvatore?".
Levi replicò a Pietro dicendo: "Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo
che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari. Se il Salvatore l'ha
resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v'è dubbio, il Salvatore la
conosce bene. Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo piuttosto
vergognarci, rivestirci dell'uomo perfetto, formarci come egli ci ha
ordinato, e annunziare il Vangelo senza emanare né un ulteriore
comandamento, né un'ulteriore legge, all'infuori di quanto ci disse il
Salvatore".
Quando Levi ebbe detto ciò, essi presero ad andare per annunziare e
predicare. " (Vangelo di Maria)

Dove abbiamo sempre il solito Pietro ( due indizi fanno una prova ), e dove
Maria si presenta portatrice di una tradizione segreta ricevuta dal Cristo.
Ora io mi potrei fermare qui, ma visto che ci sono vorrei sottolineare come
Padre Cantalamessa ci ha offerto la soluzione dell'enigma.
Egli nella sua omelia parla di donna e non di femmina.
Infatti se al loghion 114 sostituiamo correttamente Uomo a maschio, nel
primo tratto, e ricordiamo come Uomo si traduca in ebraico con ADAM ( Aleph,
Dalet, Mem) e rappresenti l'immagine Divina; tutto acquista altro senso.
Infatti Uomo è sia maschile che femminile.
Ma seppur non introducendo questa doverosa rilettura, lasciamo inalterata la
traduzione, possiamo leggervi ( nel complesso della docetica gnostica ) come
il messaggio del Cristo rappresenti un viatico di trasformazione ( Lui guida
la femmina e il maschio per il mondo ), e non rende la femmina uguale a
tutti i maschi, ma eguale ai maschi che lui ha guidato per il mondo, che
sono necessariamente diversi dai maschi che per il mondo non ha guidato.

Cordialmente