PDA

Visualizza Versione Completa : contro tutti e contro te



ultrasliberi
13-05-07, 01:50
Buonasera a tutti.
E' tanto che non scrivo più su questo forum ma i ftti che mi sono accaduti ultimamente mi ha nno reso orgoglioso di seguire i miei ideali e di essere laziale ma priam che laziale italiano.
Io sono un ragazzo liceale ed ho cambiato scuola. Qui da quando hanno scoperto che sono laziale mi hanno "accusato" dandomi del fascista per il mio fiero attaccamento alla bandiera ed alla patria, oltre che alla mia squadra, ed anche perchè segu QUATTRO ideali che stanno alla base del mio carattere:
-SOLIDARIETA'
-COMPATTEZZA
-LEALTA'
-CAMERATISMO.
Ma io me ne frego di questi sporchi pregiudizi messi in testa a tanta gente da parte di qualche ben pensante padrone.
Ed a tutti quel che mi danno del fascista io dico che ne sono fiero,
che sono fiero della bandiera della mia nazione e della mia squadra,
ma soprattutto soo fiero dei miei ideali che andranno crescendo sempre di più ogni volta che mi verrà mossa una "accusa".
Come i leoni, quando vengono feriti diventano più aggressivi , così io, quando mi muovono "accuse" divento più FIERO ED ORGOGLIOSO DI ESSERE UN LAZIALE ITALIANO.

gerardo1961
13-05-07, 09:01
Buonasera a tutti.
E' tanto che non scrivo più su questo forum ma i ftti che mi sono accaduti ultimamente mi ha nno reso orgoglioso di seguire i miei ideali e di essere laziale ma priam che laziale italiano.
Io sono un ragazzo liceale ed ho cambiato scuola. Qui da quando hanno scoperto che sono laziale mi hanno "accusato" dandomi del fascista per il mio fiero attaccamento alla bandiera ed alla patria, oltre che alla mia squadra, ed anche perchè segu QUATTRO ideali che stanno alla base del mio carattere:
-SOLIDARIETA'
-COMPATTEZZA
-LEALTA'
-CAMERATISMO.
Ma io me ne frego di questi sporchi pregiudizi messi in testa a tanta gente da parte di qualche ben pensante padrone.
Ed a tutti quel che mi danno del fascista io dico che ne sono fiero,
che sono fiero della bandiera della mia nazione e della mia squadra,
ma soprattutto soo fiero dei miei ideali che andranno crescendo sempre di più ogni volta che mi verrà mossa una "accusa".
Come i leoni, quando vengono feriti diventano più aggressivi , così io, quando mi muovono "accuse" divento più FIERO ED ORGOGLIOSO DI ESSERE UN LAZIALE ITALIANO.

Penso che ricorderai a memoria le parole di Paolo Arcivieri:
SO SCESO IN PIAZZA PER LA MAGLIA, I GIOCATORI E LA GIUSTIZIA, PER ME IL CALCIO ERA MORTO
MA SO TORNATO ANCORA PIU GRINTOSO A DITTE
CHE PER TE
NON SO N'OMO LIBERO
MA TIFOSO......
Vai sempre fiero dei tuoi ideali, porta sempre avanti la tua idea, esponi i tuoi concetti con forza e lealtà e vedrai che, ogni cosa che il tuo cuore detta, sarà sempre la verità!!!!!!
Sempre al tuo fianco perchè.......
LE RADICI PROFONDE...NON GELANI MAI...
Un saluto Gerardo :-01#44

Flaxio
13-05-07, 11:23
Buonasera a tutti.
E' tanto che non scrivo più su questo forum ma i ftti che mi sono accaduti ultimamente mi ha nno reso orgoglioso di seguire i miei ideali e di essere laziale ma priam che laziale italiano.
Io sono un ragazzo liceale ed ho cambiato scuola. Qui da quando hanno scoperto che sono laziale mi hanno "accusato" dandomi del fascista per il mio fiero attaccamento alla bandiera ed alla patria, oltre che alla mia squadra, ed anche perchè segu QUATTRO ideali che stanno alla base del mio carattere:
-SOLIDARIETA'
-COMPATTEZZA
-LEALTA'
-CAMERATISMO.
Ma io me ne frego di questi sporchi pregiudizi messi in testa a tanta gente da parte di qualche ben pensante padrone.
Ed a tutti quel che mi danno del fascista io dico che ne sono fiero,
che sono fiero della bandiera della mia nazione e della mia squadra,
ma soprattutto soo fiero dei miei ideali che andranno crescendo sempre di più ogni volta che mi verrà mossa una "accusa".
Come i leoni, quando vengono feriti diventano più aggressivi , così io, quando mi muovono "accuse" divento più FIERO ED ORGOGLIOSO DI ESSERE UN LAZIALE ITALIANO.

Leggendo questo messaggio, mi è sembrato che lo avessi scritto io...Anche io portroppo ho questi stessi porblemi, problemi dovuti a pregiudizi e a luoghi comuni, e, non essendo di Roma, sono ancora più duri e sleali i pregiudizi su di me e sui miei ideali. Ti esprimo la mia più grande SOLIDARIETà ultrasliberi, e un saluto veramente affettuoso a tutti i laziali, a tutti i fascisti, di tutto il globo.

ME NE FREGO, NON SO SE BEN MI SPIEGO, TIFO LAZIO! è QUEL CHE PIACE A ME!

:-:-01#19

RibelleSano
13-05-07, 13:13
Ultrasliberi... vedi: questo tuo messaggio sembra scritto da me. Sì, perché anche io, proprio come te, son circondato da svariati pregiudizi: i miei ideali "politici" (faccio parte della destra radicale) e la mia squadra (la Lazio) fan sì che io sia visto in modo strano da taluni personaggi. Ma proprio come te più mi accusano e più vado fiero di quello che sono!

Roberto

ultrasliberi
15-05-07, 22:10
Penso che ricorderai a memoria le parole di Paolo Arcivieri:
SO SCESO IN PIAZZA PER LA MAGLIA, I GIOCATORI E LA GIUSTIZIA, PER ME IL CALCIO ERA MORTO
MA SO TORNATO ANCORA PIU GRINTOSO A DITTE
CHE PER TE
NON SO N'OMO LIBERO
MA TIFOSO......
Vai sempre fiero dei tuoi ideali, porta sempre avanti la tua idea, esponi i tuoi concetti con forza e lealtà e vedrai che, ogni cosa che il tuo cuore detta, sarà sempre la verità!!!!!!
Sempre al tuo fianco perchè.......
LE RADICI PROFONDE...NON GELANI MAI...
Un saluto Gerardo :-01#44
COME A TE GERARDO DEVO RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE , ANCHE SE POCO, M HANNO FATTO VEDERE LA LUCE QUANDO NON C'ERA.

UN GRAZIE SOPRATTUTTO A GEPPO(HAHAHAHAHAHAH)
ORA LIBERIAMO YURI E FABRIZIO

XtremeDj
15-05-07, 22:19
Che belle cose che hai scritto Ultrasliberi...

ma noi siamo troppo fieri ed orgogliosi di quello che siamo, e candidamente degli altri CE NE FREGHIAMO...

Osare, Credere, Spavaldi di essere...

MeaLux
16-05-07, 14:44
Non c'ho parole.
Un grande applauso, Complimenti davvero.

Toninuccio
16-05-07, 15:34
Buonasera a tutti.
E' tanto che non scrivo più su questo forum ma i ftti che mi sono accaduti ultimamente mi ha nno reso orgoglioso di seguire i miei ideali e di essere laziale ma priam che laziale italiano.
Io sono un ragazzo liceale ed ho cambiato scuola. Qui da quando hanno scoperto che sono laziale mi hanno "accusato" dandomi del fascista per il mio fiero attaccamento alla bandiera ed alla patria, oltre che alla mia squadra, ed anche perchè segu QUATTRO ideali che stanno alla base del mio carattere:
-SOLIDARIETA'
-COMPATTEZZA
-LEALTA'
-CAMERATISMO.
Ma io me ne frego di questi sporchi pregiudizi messi in testa a tanta gente da parte di qualche ben pensante padrone.
Ed a tutti quel che mi danno del fascista io dico che ne sono fiero,
che sono fiero della bandiera della mia nazione e della mia squadra,
ma soprattutto soo fiero dei miei ideali che andranno crescendo sempre di più ogni volta che mi verrà mossa una "accusa".
Come i leoni, quando vengono feriti diventano più aggressivi , così io, quando mi muovono "accuse" divento più FIERO ED ORGOGLIOSO DI ESSERE UN LAZIALE ITALIANO.

Anche io ho questi problemi, ma vuoi sapere che penso?
ME NE FREGO!!!
In fin dei conti noi siamo Laziali, voi non siete un cazzo!!!
Rimane il fatto che hai scritto cose splendide!!!

gerardo1961
16-05-07, 15:47
Nel 1987 un 18 ottobre in un m'ho dei tanti
ho esposto un ideale che viveve da tempo in molta gente.
M'hai messo subito in discussione
perchè senza padrone t'ho detto non dirò mai sissignore,
la mia candanna più pesante e stata quella
di no far parte del presente
e de esse delinquente oltre che ignorante.
Ma sulla pelle mia me so fatto strada,
in mezzo a sta società
che una vera essenza non ha.
A differenza tua
io faccio della mentalità,
della fratellanza e della gogliardia,
lo stile della vita mia.
Ne ho fatta di strada da quel 1987,
quando nessuno me capiva
ho rischiato pure dann'ha alla deriva,
ma me so rialzato,
ho riflettuto,
ho ragionato,
ho spaccato,
e con infamia e senza lode de me se parlato.

So sceso in piazza
per la maglia, li giocatori e la giustizia.
Per me il calcio era morto,
ma so tornato ancora più grintoso
a ditte che per te
non so n'omo libero
ma tifoso.
Ne ho fatta di strada da quel 1987.
Insieme alla mia gente,
che dal presidente
oltre che cialtrone e demente
so stato chiamato
cliente.
Ma io non so merce messa su un bancone,
come c'è vo fa crede
qualche ben pensate padrone.
Non so neanche scomponibile in fattori,
perchè la passione,
l'orgoglio e l'amore,
me spingono verso gesti
a volte male interpretati,
ma che me vengono dar core.
Ne ho fatta di strada da quel 1987,
contro tutto e contro te,
caro giornalista
che m'hai attaccato dandome
del fascista.
E' stato proprio questo
che m'ha fatto cresce
ancora più forte de prima,
e mi ha fatto capire
che dovevo cominciare,
per controbbattere
ad IRRadiare.
Ne ho fatta di strada da quel 1987,
so ultras nella mente,
Lazio dipendente,
ma ciò il core pieno de bontà,
per chi vive
no per colpa sua,
in questa società
con enormi difficoltà.

Ne ho fatta si di starda da quel 1987,
so cambiato e maturato
in modo inteliggente.

Per molti,
non so più demente,
ne cialtrone,
ne ignorante.
E me so accorto che da quel 1987
so IRRIDUCIBILE da sempre!!!!

ULTRAS LIBERI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mudy89
16-05-07, 16:35
Nel 1987 un 18 ottobre in un m'ho dei tanti
ho esposto un ideale che viveve da tempo in molta gente.
M'hai messo subito in discussione
perchè senza padrone t'ho detto non dirò mai sissignore,
la mia candanna più pesante e stata quella
di no far parte del presente
e de esse delinquente oltre che ignorante.
Ma sulla pelle mia me so fatto strada,
in mezzo a sta società
che una vera essenza non ha.
A differenza tua
io faccio della mentalità,
della fratellanza e della gogliardia,
lo stile della vita mia.
Ne ho fatta di strada da quel 1987,
quando nessuno me capiva
ho rischiato pure dann'ha alla deriva,
ma me so rialzato,
ho riflettuto,
ho ragionato,
ho spaccato,
e con infamia e senza lode de me se parlato.

So sceso in piazza
per la maglia, li giocatori e la giustizia.
Per me il calcio era morto,
ma so tornato ancora più grintoso
a ditte che per te
non so n'omo libero
ma tifoso.
Ne ho fatta di strada da quel 1987.
Insieme alla mia gente,
che dal presidente
oltre che cialtrone e demente
so stato chiamato
cliente.
Ma io non so merce messa su un bancone,
come c'è vo fa crede
qualche ben pensate padrone.
Non so neanche scomponibile in fattori,
perchè la passione,
l'orgoglio e l'amore,
me spingono verso gesti
a volte male interpretati,
ma che me vengono dar core.
Ne ho fatta di strada da quel 1987,
contro tutto e contro te,
caro giornalista
che m'hai attaccato dandome
del fascista.
E' stato proprio questo
che m'ha fatto cresce
ancora più forte de prima,
e mi ha fatto capire
che dovevo cominciare,
per controbbattere
ad IRRadiare.
Ne ho fatta di strada da quel 1987,
so ultras nella mente,
Lazio dipendente,
ma ciò il core pieno de bontà,
per chi vive
no per colpa sua,
in questa società
con enormi difficoltà.

Ne ho fatta si di starda da quel 1987,
so cambiato e maturato
in modo inteliggente.

Per molti,
non so più demente,
ne cialtrone,
ne ignorante.
E me so accorto che da quel 1987
so IRRIDUCIBILE da sempre!!!!

ULTRAS LIBERI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Tutte queste parole ogni volta che le leggo e le sento me fanno veni la pelle d'oca !!! Troppo belle ste parole !!!

XtremeDj
16-05-07, 19:21
Alziamoci in piedi
non restiamo a sedere
apriamo le sciarpe
alziamo le bandiere,
stringiamoci forte
siam pronti ad urlare
con la fede e l'onore
con un amico nel cuore

Tifoso d'Italia
non ci stare a guardare
una curva così la puoi solo sognare
sempre mille colori, sempre mille bandiere
ed ilcuore di un ultras
sempre pronto a lottare
e se non ci sentite noi gridiamo più forte
siamo Irriducibili,
Ultras fino alla morte
e se non ci sentite
ci vedrete arrivare
non temiamo nessuno,
siamo pronti anche a morire...


mi vengono i brividi ogni volta che l'ascolto..

RibelleSano
16-05-07, 21:51
GENERAZIONE 78(Francesco Mancinelli)
E ti svegli una mattina e ti chiedi cosa è stato,
rigettare i tuoi pensieri sulle cose del passato,
prendi un fazzoletto nero che conservi in un cassetto.
Cominciava tutto un giorno, forse un giorno maledetto,
frequentando certa gente di sicuro differente,
è un battesimo di rito con il fiato stretto in gola,
quando già finiva a pugni sui portoni della scuola,
e inciampare in un destino che ti cresceva dentro da bambino,
ed un ciondolo d'argento che ti tieni intorno al collo,
odio e amore per cercare di capire una logica ideale,
una logica ideale a cui ciecamente credi.
E tua madre piange sola e ti osserva dietro i vetri,
perché sa che non perdona questa guerra,
perché sa che non ha pace la sua terra
Un partito, vecchia storia, un'eredità che scotta,
nell'ambiguità di sempre come un senso di sconfitta,
e ignorare circostanze, giochi assurdi di potere,
che ne sai di quel passato di nostalgiche illusioni,
di un confronto che da sempre si è attuato coi bastoni?
E sentirsi viver dentro, a vent'anni, all'occasione,
per cercar di dare un senso alla tua Rivoluzione.
Poi una sera di gennaio resta fissa nei pensieri,
troppo sangue sparso sopra i marciapiedi
e la tua generazione scagliò al vento le bandiere,
gonfiò l'aria di vendetta senza lutto, né preghiere,
su quei passi da gigante, per un attimo esitare,
scaricando poi la rabbia nelle auto lungo il viale,
fra le lacrime ed i vortici di fumo,
da quei giorni la promessa di restare
tutti figli di nessuno.
Pochi giorni di prigione ti rischiarano la vista,
dimmi, come ci si sente, con un'ombra da estremista?
Cosa provi nelle farse di avvocati e tribunali?
Ed Alberto che è finito dentro l'occhio di un mirino,
la Democrazia mandante, un agente l'assassino.
E Francesco che è volato sull'asfalto di un cortile,
con le chiavi strette in mano, strano modo per morire.
Braccia tese ai funerali ed un coro contro il vento,
"oggi è morto un Camerata ne rinascono altri cento".
E il silenzio di un'accusa che rimbalza su ogni muro,
questa volta pagheranno te lo giuro
Poi la sfida nelle piazze ed i sassi nelle mani,
caroselli di sirene echi sempre più lontani,
quelle bare non ancora vendicate
le ferite quasi mai rimarginate.
Ma poi il vento soffiò forte, ti donò quell'occasione,
di combattere il sistema in un'altra posizione,
tra la fine del marxismo e i riflussi del momento,
costruire il movimento tra le angosce dei quartieri.
Ed un popolo, una lotta chiodo fisso nei pensieri
e generazioni nuove in cui tu credevi tanto.
Poi quel botto alla stazione che cancella tutto quanto.
E al segnale stabilito si da il via alla grande caccia,
i fucili che ora puntano alla faccia,
le retate in grande stile dentro all'occhio del ciclone,
tra le spire della santa inquisizione.
Poi le tappe di una crisi, di una storia consumata,
di chi trova la sua morte armi in pugno nella strada,
di chi viene suicidato in una stanza di chi scappa
di chi chiude nei cassetti anche l'ultima speranza.
E ti svegli una mattina, sulle labbra una canzone,
e l'immagine si perde sulla tua generazione,
quei ragazzi un po’ ribelli un po’ guerrieri,
che hanno chiuso nei cassetti e dentro ai cuori
tanti fazzoletti neri



Io quegli anni non li ho vissuti (sono 22enne) però m'immedisimo nei camerati di allora e questa canzone provoca in me emozioni indescrivibili...

ONORE a tutti i Camerati caduti e ONORE a tutti quelli che hanno vissuto in quegli anni!

Toninuccio
16-05-07, 21:55
GENERAZIONE 78(Francesco Mancinelli)
E ti svegli una mattina e ti chiedi cosa è stato,
rigettare i tuoi pensieri sulle cose del passato,
prendi un fazzoletto nero che conservi in un cassetto.
Cominciava tutto un giorno, forse un giorno maledetto,
frequentando certa gente di sicuro differente,
è un battesimo di rito con il fiato stretto in gola,
quando già finiva a pugni sui portoni della scuola,
e inciampare in un destino che ti cresceva dentro da bambino,
ed un ciondolo d'argento che ti tieni intorno al collo,
odio e amore per cercare di capire una logica ideale,
una logica ideale a cui ciecamente credi.
E tua madre piange sola e ti osserva dietro i vetri,
perché sa che non perdona questa guerra,
perché sa che non ha pace la sua terra
Un partito, vecchia storia, un'eredità che scotta,
nell'ambiguità di sempre come un senso di sconfitta,
e ignorare circostanze, giochi assurdi di potere,
che ne sai di quel passato di nostalgiche illusioni,
di un confronto che da sempre si è attuato coi bastoni?
E sentirsi viver dentro, a vent'anni, all'occasione,
per cercar di dare un senso alla tua Rivoluzione.
Poi una sera di gennaio resta fissa nei pensieri,
troppo sangue sparso sopra i marciapiedi
e la tua generazione scagliò al vento le bandiere,
gonfiò l'aria di vendetta senza lutto, né preghiere,
su quei passi da gigante, per un attimo esitare,
scaricando poi la rabbia nelle auto lungo il viale,
fra le lacrime ed i vortici di fumo,
da quei giorni la promessa di restare
tutti figli di nessuno.
Pochi giorni di prigione ti rischiarano la vista,
dimmi, come ci si sente, con un'ombra da estremista?
Cosa provi nelle farse di avvocati e tribunali?
Ed Alberto che è finito dentro l'occhio di un mirino,
la Democrazia mandante, un agente l'assassino.
E Francesco che è volato sull'asfalto di un cortile,
con le chiavi strette in mano, strano modo per morire.
Braccia tese ai funerali ed un coro contro il vento,
"oggi è morto un Camerata ne rinascono altri cento".
E il silenzio di un'accusa che rimbalza su ogni muro,
questa volta pagheranno te lo giuro
Poi la sfida nelle piazze ed i sassi nelle mani,
caroselli di sirene echi sempre più lontani,
quelle bare non ancora vendicate
le ferite quasi mai rimarginate.
Ma poi il vento soffiò forte, ti donò quell'occasione,
di combattere il sistema in un'altra posizione,
tra la fine del marxismo e i riflussi del momento,
costruire il movimento tra le angosce dei quartieri.
Ed un popolo, una lotta chiodo fisso nei pensieri
e generazioni nuove in cui tu credevi tanto.
Poi quel botto alla stazione che cancella tutto quanto.
E al segnale stabilito si da il via alla grande caccia,
i fucili che ora puntano alla faccia,
le retate in grande stile dentro all'occhio del ciclone,
tra le spire della santa inquisizione.
Poi le tappe di una crisi, di una storia consumata,
di chi trova la sua morte armi in pugno nella strada,
di chi viene suicidato in una stanza di chi scappa
di chi chiude nei cassetti anche l'ultima speranza.
E ti svegli una mattina, sulle labbra una canzone,
e l'immagine si perde sulla tua generazione,
quei ragazzi un po’ ribelli un po’ guerrieri,
che hanno chiuso nei cassetti e dentro ai cuori
tanti fazzoletti neri



Io quegli anni non li ho vissuti (sono 22enne) però m'immedisimo nei camerati di allora e questa canzone provoca in me emozioni indescrivibili...

ONORE a tutti i Camerati caduti e ONORE a tutti quelli che hanno vissuto in quegli anni!

Bellissima sta canzone... è stata la prima che ho scaricato, credetemi!!!
Ribelle sei uguale a me: stessa età, stessi rimpianti, stessa distanza da Roma... ho i brividi, credimi!!!

RibelleSano
16-05-07, 21:56
Toninuccio, ma Ostuni dove si trova?

Toninuccio
16-05-07, 21:58
Toninuccio, ma Ostuni dove si trova?
In puglia... circa 500km da Roma...

RibelleSano
16-05-07, 21:59
Minchia... Io sono originario calabrese... Lamezia Terme... Visto la rivoluzione dell'altro giorno?
Fuori i terroni dal forum... :-0008n

Flaxio
16-05-07, 23:55
Entrammo nella vita dalla porta sbagliata
in un tempo vigliacco
con la faccia sudata
ci sentimmo chiamare sempre più forte
ci sentimmo morire ma non era la morte

E la vita ridendo ci prese per mano
ci levò le catene per portarci lontano
Ma sentendo parlare di donne e di vino
di un amore bastardo che ammazzava un bambino
e di vecchi mercanti e di rate pagate
di fabbriche vuote e di orecchie affamate

Pregammo la vita di non farci morire
se non c'era un tramonto da poter ricordare
e il tramonto già
era notte da un pezzo
mentre il Sole sorgendo ci negava il disprezzo
ma sentendo parlare di una donna allo specchio
di un ragazzo a vent'anni che moriva da vecchio
e di un vecchio ricordo di vent'anni passati
di occasioni mancate e di treni perduti
e scoprimmo l'amore e scoprimmo la strada
difendemmo l'onore col sorriso e la spada.

E scordammo la casa e il suo caldo com'era
per il caldo più freddo di una fredda galera
e uccidemmo la noia annoiando la morte
e vincemmo soltanto cantando più forte
e ora siamo lontani
siamo tutti vicini
e lanciamo nel cielo i nostri canti assassini
e ora siamo lontani
siamo tutti vicini
e lanciamo nel cielo i nostri canti bambini

massimino morsello


...

MeaLux
17-05-07, 10:54
Bellissima. rkty





Entrammo nella vita dalla porta sbagliata
in un tempo vigliacco
con la faccia sudata
ci sentimmo chiamare sempre più forte
ci sentimmo morire ma non era la morte


E la vita ridendo ci prese per mano
ci levò le catene per portarci lontano
Ma sentendo parlare di donne e di vino
di un amore bastardo che ammazzava un bambino
e di vecchi mercanti e di rate pagate
di fabbriche vuote e di orecchie affamate


Pregammo la vita di non farci morire
se non c'era un tramonto da poter ricordare
e il tramonto già
era notte da un pezzo
mentre il Sole sorgendo ci negava il disprezzo
ma sentendo parlare di una donna allo specchio
di un ragazzo a vent'anni che moriva da vecchio
e di un vecchio ricordo di vent'anni passati
di occasioni mancate e di treni perduti
e scoprimmo l'amore e scoprimmo la strada
difendemmo l'onore col sorriso e la spada.


E scordammo la casa e il suo caldo com'era
per il caldo più freddo di una fredda galera
e uccidemmo la noia annoiando la morte
e vincemmo soltanto cantando più forte
e ora siamo lontani
siamo tutti vicini
e lanciamo nel cielo i nostri canti assassini
e ora siamo lontani
siamo tutti vicini
e lanciamo nel cielo i nostri canti bambini


massimino morsello



...

Toninuccio
17-05-07, 14:23
Minchia... Io sono originario calabrese... Lamezia Terme... Visto la rivoluzione dell'altro giorno?
Fuori i terroni dal forum... :-0008n
Hai ragione ribelle, fuori i terroni dal forum...
Aho, ma io sono terrone!!!:mad: :mad: