Berardo (POL)
25-06-07, 17:47
Quando qualcuno non sa che cosa dire e che fare se ne esce con le cavolate …. Questo è dimostrabile dal fatto che Gianni Chiodi, il sindaco di Teramo, ha proposto la fusione tra la Provincia di Teramo e la Provincia di Ascoli Piceno, l’altro ieri cioè il 21 giugno al convegno all’Università sulla cooperazione Teramo – Ascoli Piceno. E in più aggiunge che una cosa del genere va nei termini della modernità e della competitività. La competitività perché ormai solo le aree vaste sono competitive … scusa tanto, caro sindaco Chiodi, la Provincia di Milano è più piccola della Provincia di Grosseto … ma la Provincia di Grosseto è più competitiva di quella di Milano? A questa domanda mi potrebbe obiettare che la Provincia di Milano fa più abitanti, allora prendiamo la Provincia di Padova, che è più piccola anche di abitanti della Provincia di Grosseto … la Provincia di Grosseto è più competitiva della Provincia di Padova? A me pare proprio il contrario. Quello che conta è la qualità … va beh che quelli di sinistra tempo fa dicevano che la quantità faceva la qualità ma Chiodi non è un sindaco di centro – destra? Giovanni Chiodi ha aggiunto al riguardo che ciò rientra nel riassetto dell’architettura istituzionale e che per lui non ha senso al giorno d’oggi che ci siano province di 300.000 abitanti come la Provincia di Teramo e la Provincia di Ascoli Piceno o regioni come il Molise … prima di tutto se io fossi un Molisano mi sarei sentito offeso per questa frase, il Molise è una regione che esiste e ha tutto il diritto alla sua identità come ente; poi perché non hanno senso le province piccole … ma se in Italia ne mancano molte, e lo dimostra il fatto che ne sono nate di nuove ultimamente e ci sono ancora città che potrebbero esserlo in tutta Italia; in Francia ci sono le regioni che hanno i dipartimenti che sono il corrispettivo delle nostre province e nessuno mi risulta ha mai detto e dice niente. Chiodi ha detto che bisogna ridurre i costi della politica … ma i costi della politica ci sono perché ci sono le sprecherie, se poi si vuole ridurre i costi perché ci sono gli enti che devono essere ridotti un passo enorme sarebbe quello di abolire una camera, il Senato, perché impedisce la veloce formulazione delle leggi, l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio, e magari anche quella del Presidente della Repubblica, fa le stesse cose che fa la Camera e l’unica cosa che porta è quella che ci sono più Parlamentari e più stipendiacci da dare prelevandoli ai soldi di noi cittadini. Poi dice che in Italia ci sono troppi comuni con meno di 5.000 abitanti e di abolirli per fare comuni più grandi … ma è pazzo … ma se i comuni piccoli sono un patrimonio dell’Italia li si vuole togliere e poi a certi dei comuni piccoli è rimasta solo l’identità per mancanza di investimenti in essi e il mio è un comune piccolo e ora gli si vuole togliere anche l’identità, insomma non li si è saputi o non li si è voluti sviluppare perché bisogna concentrare gli investimenti dove ci sono più voti da prendere e ora qualcuno li si vuole togliere … e poi spesso un comune piccolo ha rivalità campanilistiche con quello a fianco, si vorrebbero fondere insieme, io per il mio comune non accetterei mai una fusione del genere … e poi c’è l’associazione della piccola grande Italia per valorizzare la ricchezza data dai piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti. In Francia nei dipartimenti ci sono Comuni con meno non di 100 abitanti, ma con meno di 50 abitanti, in regioni tipo il Midi-Pyrénées e io non ho mai sentito notizia che qualcuno li vuole togliere. Poi c’è il problema che riguarda il dove mettere la “superprovincia” se nelle Marche o in Abruzzo … io da Abruzzese sarei proprio indignato se mi si volesse fare essere Marchigiano per forza, non perché io pensi che ci sia qualcosa di male a essere Marchigiani, ma se uno ha un’identità in quanto è Abruzzese non vorrebbe mai cambiarla; e poi una ripassatina di storia al sindaco Chiodi che è sindaco di Teramo io penso che farebbe proprio bene, e il nome Abruzzo pare che è la storpiatura Longobarda di Aprutium, che deriva da Praetutium e originariamente indicava solo pressappoco la Provincia di Teramo senza alcune sue parti … che cosa c’entrerebbero con le Marche? E poi nel caso contrario vorrebbe un Marchigiano diventare Abruzzese? Io penso di no così come io e quasi tutti gli Abruzzesi non vorremmo mai diventare Marchigiani. E poi la ragione che si potrebbe fare un polo industriale più competitivo è una cosa che non sta né in piedi né in terra … gli enti non sono aziende che sono fatte di capitali ma di persone che le abitano e hanno una loro identità … allora pure uno stato solo Italia e Austria porta un polo industriale più grande. Poi Giovanni Chiodi ha detto che la Provincia di Teramo e la Provincia di Ascoli Piceno sono considerate marginali dalle rispettive regioni … ma veramente si sentivano considerati marginali gli abitanti di alcuni comuni della Provincia di L’Aquila, loro a ragione perché sono centri montani di pochi abitanti, molti con meno di 100, che continuano a perderli e non vedono possibilità di sviluppo e ricevono pochi investimenti, in realtà quasi nessuno se non nessuno, dalla Provincia di L’Aquila o dalla Regione Abruzzo; al contrario la Provincia di Teramo sta bene riguardo all’industrializzazione e gli investimenti ce li fanno anche se quasi tutti sono concentrati nella Val Vibrata, a Teramo, nella Costa e nei comuni limitrofi o che hanno un buon collegamento stradale a essa, ma comunque in ogni caso non è considerata marginale perché ci sono altri enti locali che sono considerati marginali. Poi ci siamo noi della Valle del Fino … noi siamo una zona di confine al confine con la Provincia di Pescara, quando fu inventata nel 1927 la Provincia di Pescara noi non ci entrammo per un soffio, e negli anni ‘60/’70 noi volevamo cambiare provincia andando con la Provincia di Pescara, anche se un po’ per provocazione, perché eravamo noi considerati marginali e lo siamo tuttora dalla Provincia di Teramo e inoltre noi non abbiamo mai avuto niente a che fare e non abbiamo niente a che vedere con la Provincia di Ascoli Piceno e con le Marche, nell’antichità buona parte del nostro territorio rientrava con i Vestini, non con i Pretuzi che facevano parte del Piceno e nel XIX secolo e nei primi del 1900 rinetrava nel circondariato di Penne … se io mi trovo a Elice, comune della Valle del Fino in provincia di Pescara, quando sto per passare il confine di Provincia mi dovrei trovare scritto “Marche” invece sto andando a casa mia che è Abruzzo e che sento come Abruzzo … e poi pure se la “superprovincia” facesse parte dell’Abruzzo mi ci dovrei identificare con una provincia estranea … in tal caso si potrebbe chiedere di fare parte con la Provincia di Pescara. E Atri? E Pineto? E Silvi? La stessa cosa. Poi non ci sarebbe solo una richiesta di separazione per essere annessi alla Provincia di Pescara dei Comuni di confine che sono i Comuni della Valle del Fino, Atri, Pineto e Silvi, ma ci sarebbe una voglia di inserimento nella Provincia di Pescara forse di tutti i comuni dopo il Vomano, Basciano, ma anche Roseto degli Abruzzi e chissà se non buona parte dei Comuni della Costa come Giulianova? Ma poi lei è così sicuro che gli abitanti di Teramo città la vogliano? Che non le venga in mente di candidarsi a Presidente della Provincia o di candidarsi a Consigliere Provinciale in qualche colleggio perché io non la voto e se non si candida a presidente non voto la coalizione dove si trova e mi ricorderò di cosa le é venuto in mente e così penso che la pensano in molti.