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Visualizza Versione Completa : Bologna-Ulan Bator e ritorno, storia di un viaggio



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Fenris
21-03-05, 17:47
Come ripetutamente promesso, finalmente mi accingo a raccontarvi questo viaggio di cui vi ho tante volte accennato. Uno dei miei compagni di viaggio mi sta scansionando (e pian piano mandando) un po' di foto (non tutte e 350, sarebbe lunghissimo, e poi quelle con i visi riconoscibili non le posso postare), per cui non c'è più motivo di rimandare, visto che ci tenevo a corredare il racconto con delle foto.

Tra l'altro, visto che non abbiamo mai realizzato un sito internet relativo al nostro viaggio, questo potrà diventare una specie di "surrogato", nonchè una base per il libro vero e proprio che vorremmo scriverne.

Bè, andiamo ad incominciare, e partiamo da circa un anno prima.

Andrea, uno dei miei migliori amici e gran viaggiatore nonchè motociclista, una sera che eravamo in un locale mi fa: "Che ne diresti se riprendessimo in mano il progetto di un anno fa di andare in Mongolia?". In effetti ne avevamo parlato l'anno prima, ma non se ne era fatto più nulla per vari motivi. Io, che per qualche motivo il pallino della Mongolia ce l'ho da quando ero alle scuole elementari, ovviamente non manco l'occasione e gli rispondo entusiasta: "Certo, cazzo, mi piacerebbe un casino!". "Però io vorrei andarci in moto", mi ribatte lui. E qui io sono perplesso: ho già fatto un viaggio in moto con Andrea l'anno prima, siamo stati in Spagna a Cadaques, io ero passeggero (perchè non ho mai avuto la patente per la moto). Si trattava di "soli" 1.000 km o poco più, la moto era una comoda e maneggevole Africa Twin, ma nonostante ciò a circa metà viaggio volevo morire per il male al culo, la stanchezza e la scomodità. Pensare di fare seduto sul posto del passeggero di chissà quale moto un viaggio 10 volte più lungo mi faceva venire immediatamente il mal di stomaco al solo pensiero.

Comunque, intanto l'idea era lanciata. "Chi altri potremmo coinvolgere?". Due nomi saltano fuori immediatamente: Manu, altro motociclista pazzo e persona che ha poco di umano, sembra che abbia cocaina liquida al posto del sangue nelle vene, e Marco, un vecchio amico di Andrea, di Reggio Emilia, con cui questi aveva compiuto altri viaggi motociclistici in Africa ed in Asia in passato. I due vengono contattati nei giorni a seguire, e dimostrano molto interesse per il viaggio, sicchè una sera ci si ritrova tutti e 4 in una pizzeria a Castelfranco Emilia (più o meno a metà strada tra Bologna e Reggio), nella quale Marco ed Andrea avevano sempre progettato i loro viaggi passati.

Salta subito fuori il primo problema: io vorrei evitare a tutti i costi di farmi il viaggio in moto, perchè so che non me lo godrei, e propongo di prendere una macchina da mettere al seguito delle tre moto, anche perchè su questa di potrebbero caricare la maggior parte dei bagagli, ricambi, cibo ecc. Gli altri non sono molto propensi, vorrebbero che il viaggio fosse esclusivamente motociclistico. Si discute un po' la cosa, e si rimanda la decisione ad altro momento. L'idea comunque è questa: si comprano dei mezzi di seconda-terza mano con cui arrivare fino ad Ulan Bator, dopo di che li si vende in loco e si torna a casa in aereo. Si cominciano a fare un po' di conti di quanto la cosa potrebbe venire a costare tra acquisto dei mezzi, le spese di viaggio, l'assicurazione, ecc. ecc., e viene fuori una cifra un po' troppo alta. Anche stringendo all'osso, non ci stiamo dentro, ci serve un quinto membro dell'equipaggio per dividere ulteriormente le spese.

Contattiamo Lorenzo, altro vecchio amico e buon viaggiatore. Anche lui è molto interessato, ma neanche lui vuol saperne mezza di fare il viaggio come passeggero su una moto, e mi appoggia nell'idea dela macchina. Forte di questo appoggio e della necessaria presenza della quinta persona, insisto anch'io, ed alla fine gli altri cedono: prendiamo anche la macchina.

Fenris
21-03-05, 18:05
L'organizzazione del viaggio si prennuncia molto gravosa. Bisogna procurarsi visti per 3 dei 5 paesi che dovremo attraversare, cioè Ucraina, Russia ed ovviamente Mongolia, la patente internazionale, i mezzi, l'assicurazione dei mezzi, l'assicurazione per i bagagli, l'aereo per il ritorno ed un'infinità di altre cose. La prima cosa da trovare sono ovviamente i mezzi, e così cominciamo a sfogliare annunci di ogni genere. Le tre moto saltano fuori abbastanza in fretta, si tratta di tre Yamaha Tenerè degli anni 80 (la più "nuova" è del 1985), comprate tutte e tre, da un concessionario e due privati, per una media di 500 euro ciascuna. Quando siamo andati a comprare la terza, ne è venuta fuori anche una scenetta alquanto comica: marco salta in sella per provarla, davanti al proprietario, e parte senza il casco. Il proprietario inorridisce: "Ma dove va quello senza casco??". Poco tempo dopo, salta fuori che il proprietario di mestiere fa il vigile urbano. :D

La macchina è una questione un po' più problematica. Trovare delle macchine in condizioni decenti ad un prezzo accessibile non è impresa facile, e si cominciano a perdere le speranze, finchè io non trovo su internet un annuncio interessante: un tizio di Ferrara vende una Ford Fiesta del 1992, con 140.000 km all'attivo, a 600 euro. Lo contattiamo, e ci assicura che è in ottime condizioni, e che possiamo andare a vederla. Vanno a Ferrara Lorenzo ed Andrea, intenzionati a trattare il prezzo per farlo scendere a 500 euro. Dopo mezza giornata mi arriva un SMS: "Macchina presa per 500 euro". E vai!! ;)

La portano a Bologna e la prende Manu, che la mette nel garage di casa sua. Poco tempo dopo, visto che sta per andare in vacanza in Sardegna, ne approfitta per portarsela dietro e provarla: pare che vada strabene, nonostante i km e l'età. Insomma, a quanto pare abbiamo fatto l'affare.

Memori di un precedente viaggio fatto in Norvegia a capodanno 2001/2002 con la mia Fiesta, a cui avevamo dato il soprannome di Frida (diminutivo di Sigfrida, vista la destinazione del viaggio), io Manu ed Andrea cerchiamo un soprannome anche per quella che fino a quel momento veniva chiamata la mongo-macchina (come qualsiasi cosa che avesse a che fare con il viaggio: le mongo-moto, i mongo-visti, la mongo-assicurazione, ecc.). Dopo qualche idea scartata, arriva quella giusta: Gengis Car.

Nel frattempo, vero gennaio 2003, erano iniziate le cene organizzative (dette ovviamente mongo-cene), nelle quali, oltre a dividerci litri e litri di birra, vino etc., ci dividiamo anche i vari compiti organizzativi. Uno deve contattare un'agenzia per avere il visto russo, un altro un'associazione culturale italo-mongola di milano, un altro il consolato mongolo italiano di Trieste, un altro deve procurare le assicurazioni per i mezzi, ecc. ecc. Pian piano, cena dopo cena, anzi, mongo-cena dopo mongo-cena, i tasselli vanno a posto, i visti cominciano ad arrivare, riusciamo a fare le assicurazioni solo per un quadrimestre, l'aereo per il ritorno viene prenotato, tutto sembra andare. Si decidono le date di partenza e ritorno: si parte intorno al 28/30 luglio e si torna l'8 settembre.

E' possibile prendersi un periodo così lungo per uan serie di contingenze positive: io sono libero professionista e posso prendere tutte le ferie che voglio, Andrea è insegnante per cui ha tutta l'estate libera, Lorenzo è praticante legale presso lo studio del padre per cui fondamentalmente non ha vincoli, Manu è ancora studente, e Marco non si sa come faccia, ma può star via più o meno 40 giorni anche lui.

Fenris
21-03-05, 18:19
Quando la data si avvicina, ecco che salta fuori il casino, che non poteva mancare: Marco aveva aspettato fino all'ultimo per rendere edotta la sua morosa circa il viaggio che, da ormai 6 mesi, stava attivamente organizzando, e quando arriva il momento in cui non può ulteriormente rimandare la confessione, scoppia il prevedibile putiferio. Lei è irremovibile: esige che Marco, prima di partire, la porti 15 giorni ad Ibiza. E siccome le sue (di lei) ferie sono nelle due settimane a cavallo tra luglio ed agosto, e Marco non riesce a divincolarsi da tale incombenza, tocca rimandare la partenza al 10 agosto, "mangiandoci" così via due settimane buone di viaggio, perchè la data di ritorno non si può rimandare (Andrea deve tornare a scuola). Noialtri 4 siamo ovviamente MOLTO girati di maroni, ma facciamo buon viso a cattivo gioco, perchè cominciare il viaggio con una mega-litigata non è il modo migliore di partire.

Gli ultimi 15 giorni prima del viaggio passano in fibrillazione costante. Contattiamo un nostro amico, che al tempo aveva il padre in consiglio comunale. Questi, il giorno della partenza ufficiale in piazza Maggiore, presenzierà con noi e con un giornalista del Carlino, che scriverà un articolo su du noi, e ci darà dei gagliardetti del Comune di Bologna da portare in dono alle autorità di Ulan Bator. Fico! ;)

Arriva finalmente il giorno fatidico: si deve partire attorno alle 3-4 del mattino tra il 10 e l'11 agosto, perchè si vorrebbe arrivare il primo giorno già a Bratislava. E Marco ci combina il secondo scherzo. E' appena tornato da Ibiza, e non si sa cosa gli abbia preso, ma trascorre l'intera giornata e serata del 10 agosto con febbre alta e vomito. Ovvio risultato: si imbottisce di farmaci e va a nanna, sperando di essere in forma la mattina dopo sul presto per partire.

Manu comincia a scocciarsi: "Se domani mattina non sta bene, lo vado a prendere, lo imbottisco di cocaina e partiamo, perdio". Fatto sta che la mattina dopo Marco sta meglio, e finalmente viene a Bologna. Non paghi di tutti questi ritardi, decidiamo di offrire un pranzo di saluto in un locale gestito da un nostro amico al consigliere comunale, a suo figlio, e ad altri amici venuti in piazza a salutarci, compresa la cosiddetta "basista". Questa è una pseudo-morosa di Manu, che avrà il compito di mantenere i contatti tra noi e le famiglie, per far sì che non si verifichino infarti durante il mese che staremo via. In pratica, ogni giorno le si manda un SMS (sperando che i cellulari prendano) dicendole: "Siamo arrivati nel posto X, ci fermiamo qui per la notte", o qualcosa del genere, e lei inoltra le informazioni tranquillizzatrici a mamme e papà vari. Io non porto il mio cellulare, perchè so già che Wind non ha accordi di roaming in Russia e Mongolia, ma ne porto uno di riserva, vecchio, di mia madre, immediatamente ribattezzato (ovviamente) mongo-telefono, che non riusciremo neanche ad accendere, ma nonostante ciò ci savlerà il culo in almeno un paio di occasioni. Com'è possibile? lo saprete al momento giusto. ;)

(continua...)

Il_Grigio
21-03-05, 18:49
Bello, e scrivi anche bene...:cool: ;)

Liquid Sky
21-03-05, 19:09
Alla prossima...;)

Il_Siso
21-03-05, 20:33
Finalmente!:)

unitario
21-03-05, 20:50
ti stimo :)

Il_Siso
21-03-05, 21:12
Solo una cosa non ci hai detto: tu di dove sei visto che non sei di Bologna?

Fenris
21-03-05, 21:12
In Origine Postato da Il_Siso
Solo una cosa non ci hai detto: tu di dove sei visto che non sei di Bologna?

Eh? :confused: Come non sono di Bologna? :confused:

Fenris
21-03-05, 21:14
http://photos.heremy.com/arsenico71/128487823903.jpg

Le tre moto in piazza prima della partenza.

http://photos.heremy.com/arsenico71/128487923903.jpg

La Gengis Car nel giardino di casa di Manu (quello che si intravede dietro sono io :D).

Il_Siso
21-03-05, 21:17
In Origine Postato da Fenris
Eh? :confused: Come non sono di Bologna? :confused: Se Cofferati non è il tuo sindaco mi pare evidente tu non sia di Bologna...

Fenris
21-03-05, 21:18
In Origine Postato da Il_Siso
Se Cofferati non è il tuo sindaco mi pare evidente tu non sia di Bologna...

Senti, non è questo il thread per fare polemiche politiche, su... adesso vado avanti col racconto.

Il_Siso
21-03-05, 21:19
In Origine Postato da Fenris
Senti, non è questo il thread per fare polemiche politiche, su... adesso vado avanti col racconto. :confused: :confused:
Ma cosa stai dicendo? Che c'entra la politica? :confused:

Fenris
21-03-05, 21:23
Finito il pranzo, è il momento della partenza vera e propria. Anzi, no. Bisogna prima passare dal centro commerciale per le ultime spese, tra cui (importantissima) una copia della chiave della macchina, visto che ne abbiamo una sola. La Gengis Car è stracarica: dietro ci sono delle borse e due cassette, una strapiena di medicinali di ogni sorta (la madre di Manu è medico, per cui ci siamo portati una farmacia gratuita dietro), una contenente ricambi vari per le moto. Sul tetto un portapacchi, assolutamente non standard per Fiesta ed installato praticando nella carrozzeria delle fessure con il flessibile, su cui si trovano altre borse, taniche vuote (per la benzina), e dei carrelli della coop adeguatamente tagliati e trasformati in portapacchi da applicare sulle moto, nel caso in cui la macchina per qualunque motivo dovesse lasciarci a piedi.

Il tutto è bloccato con elastici, una fune, e coperto da un telo in plastica azzurro, e guardandolo lateralmente ricorda una sagoma vagamente umana di una persona stesa. Ed infatti, quando ne parliamo lo chiamiamo "il cadavere".

Arriviamo al centro commerciale, facciamo le ultime spese, non riusciamo (ovviamente) a fare la copia della chiave, ma finalmente, se dio vuole, si parte!

Fenris
21-03-05, 21:24
In Origine Postato da Il_Siso
:confused: :confused:
Ma cosa stai dicendo? Che c'entra la politica? :confused:

Hai preso letteralmente la frase che ho scritto nella provenienza? Era solo un modo per dire che da bolognese rifiuto l'idea di avere per sindaco Cofferati. Dai, basta con gli OT, anzi, magari Asb li potrebbe cancellare appena arriva. ;)

Fenris
21-03-05, 21:33
L'andatura sull'ausostrada è regolare, ci manteniamo tra i 110 ed i 130 km l'ora, è ormai pomeriggio inoltrato, ma fa ancora caldo, del resto siamo in agosto. La macchina va benissimo, faccio io il primo turno di guida, mentre Lorenzo gioca con la telecamera che ci siamo fatti prestare da un amico. Arrivati più o meno all'altezza di Rovigo, ci fermiamo presso un distributore di benzina. Guardiamo l'orologio e ci rendiamo conto che sono più o meno le 7 di sera. Dò l'anuncio ufficiale ai miei compagni di viaggio: "Cari ragazzi, secondo i piani a quest'ora oggi dovevamo essere a Bratislava, invece siamo a Rovigo. Chi ben comincia è a metà dell'opera!".

Due chiacchiere, una paglia, e si riparte. Solo che ormai si sta dacendo sera, non solo appare ormai ovvio che a Bratislava non ci arriviamo, ma comincia a profilarsi lo scenario per il quale non riusciamo neanche ad entrare in Austria in serata. Ed infatti, quando sono più o meno le 10 siamo ad Udine, e decidiamo di fermarci lì. Non ci preoccupiamo troppo del ritardo, alla fine è solo un giorno, recupereremo sul resto del percorso. Abbiamo piani ambiziosissimi, abbiamo previsto tappe che arrivano fino ad 800 e più km da fare in una giornata. Non abbiamo la minima idea di cosa ci aspetta...

Troviamo un albergo, e l'albergatore non manca di chiedersi (e chiederci) che cazzo ci fanno 5 persone ad Udine a ridosso di ferragosto. Gli raccontiamo il viaggio che abbiamo appena iniziato, e non sa se ridere o piangere.

Fatto sta che dobbiamo ancora cenare, quindi giriamo un po' in città per trovare un ristorante. Finalmente lo troviamo, un ristorante di pesce (Ad Udine!), ci sediamo, mangiamo, sbevazziamo e facciamo un po' di piani per il viaggio. Visto che siamo lì, l'ideale sarebbe nella giornata successiva superare Bratislava e cercare di sconfinare direttamente in Ucraina, visto che si tratta di 7-800 km in tutto. Beviamo un altro paio di birre, e con questo progetto andiamo a dormire, pronti alla levataccia del giorno dopo.

Fenris
21-03-05, 21:46
La mattina dopo ci si sveglia di buon'ora, si parte in fretta, decisi a non sgarrare la tappa preventivata. Arriviamo a Tarvisio, ci fermiamo un attimo a goderci lo splendido panorama alpino ed a comprare il bollino per l'autostrada austriaca. Torniamo alla macchina, e troviamo una brutta sorpresa: una vistosa chiazza d'olio sotto il motore. Mi abbasso per controllare, e purtroppo lo sgocciolio è evidente. Oltrepassiamo il confine e ci troviamo nella cittadina austriaca di Villach, a due passi da uno splendido lago. Ci tocca uscire dall'autostrada per cercare un meccanico. Chiediamo informazioni in giro, io improvviso un po' di tedesco, finchè non ci mandano presso un centro assistenza Ford. "Bene, speriamo di risolvere in fretta", è il pensiero comune. Macchè...

Arriviamo presso questo centro assistenza. Prima che qualcuno ci caghi (nel senso che semplicemente ci rivolga la parola quando lo chiamiamo) passa mezz'ora. Finalmente arriva qualcuno. Gli mostriamo il problema, fa cenno di aspettare. Passa UN'ORA e non torna nessuno. Entriamo a cercarlo, anche alquanto incazzati, lo troviamo, ci dice che adesso dobiamo aspettare perchè c'è la pausa pranzo. Ma porca troia!! Andiamo anche noi a cercare qualcosa da mangiare, il tizio si ripresenta alle 15 passate. Finalmente portano la macchina dentro, la mettono su un martinetto e la sollevano. Danno una rapida occhiata e concludono che non c'è niente che non vada.

"Ma come", gli facciamo noi, "non solo perde olio da sotto, ma addirittura l'olio risale il motore e viene fuori nell'abitacolo lungo i pedali, c'è la pozzetta sul tappetino!". "Non ci possiamo fare niente" è la risposta. E vogliono pure dei soldi! Li mandiamo a fare in culo e ce ne andiamo. Efficienza crucca, eh!!

In definitiva, abbiamo perso mezza giornata (sono le 16 passate) e siamo arrivati da Udine ad appena dopo il confine austriaco. A questo punto, non ci resta che comprare olio da portarci dietro e rabboccarlo ogni volta che diminuisce. Apriamo il cofano, e ci accorgiamo che l'olio è a posto. Com'è possibile? Facile: non è l'olio motore, ma l'olio del cambio, che ovviamente non abbiamo. Potremmo comprarlo, ma il tappo per rabboccarlo è sotto il motore, in un punto assolutamente inaccessibile, non ci resta che ripartire incrociando le dita. L'olio intanto continua a venire giù dai pedali ed a sporcarmi i pantaloni (che sono ancora macchiati in fondo, ma li uso ancora in ricordo del viaggio ;) ).

Alla fine, si arriva in prima serata al confine tra Austria e Slovacchia. La barriera austriaca si oltrepassa in un lampo, arriva quella slovacca, più ostica (ma niente in confronto a ciò che ci attenderà in seguito). Il doganiere ci chiede i documenti, dopo di che chiede qualcosa ad Andrea, non si capisce se in slovacco o in un pessimo tedesco. Andrea, non si sa bene perchè, crede di capire che il doganiere voglia sapere il nome di sua madre, ed allora, guardandolo fisso e scandendo con le labbra e con il braccio, pronuncia: "Ma-u-ra". Non ha finito di dirlo che il doganiere lo punta con uno sguardo interrogativo e noi scoppiamo a ridere. :D

Finite le formalità, oltrepassiamo il confine, Bratislava è a due passi, la strada sembra in buone condizioni, a livello europeo, arriviamo rapidamente in città.

marcejap
21-03-05, 21:50
Splendido racconto :-0003g

Fenris
21-03-05, 21:52
http://photos.heremy.com/arsenico71/128512223903.jpg

Qui siamo in Austria (credo sia proprio Villach).

http://photos.heremy.com/arsenico71/128512323903.jpg

Questa invece è una vista di Bratislava dall'albergo dove abbiamo passato la notte.

Fenris
21-03-05, 21:58
La città di presenta in modo alquanto strano: in periferia ci sono ancora i casermoni in stile sovietico, il centro invece è molto bello. Troviamo un albergo, anche alquanto caro, ma è tardi e non possiamo stare a formalizzarci troppo. L'importante è che abbia parcheggio coperto o custodito, perchè abbiamo la macchina stracarica e non abbiamo certo voglia di smontare tutto e portarlo in camera.

Prendiamo la camera ed usciamo a fare un giro in città. E' la mia prima volta nell'Europa dell'est vera, prima ero stato solo in Slovenia e Croazia. Le donne sono splendide, non si sa da che parte girarsi, si rischia il torcicollo ogni volta. :D Per cenare purtroppo non resta che il McDonald's, perchè ormai sono le 22 passate. Mangiamo un hamburger, e poi ci infiliamo in un pub irlandese. Mentre si fanno le considerazioni sul viaggio fino a quel momento (siamo con un giorno esatto di ritardo rispetto alla tabella di marcia, dovevamo essere a Bratislava la sera prima), guardiamo le ragazze che passeggiano. Ne passa una, con una donna che probabilmente è sua madre, che ci fa cascare la mascella. Sembra disegnata col PC da quanto è bella, sarà alta più di 1,80, biondissima, lineamenti perfetti (e quando dico perfetti intendo perfetti), fisico statuario, restiamo letteralmente senza parole.

Facciamo ancora due chiacchiere, ma poi andiamo a dormire, siamo stanchi ed il giorno dopo si deve sconfinare in Ucraina.

Paolo82
21-03-05, 22:02
Splendido.Ma quanti anni fa l'avete fatto?

remedios
21-03-05, 22:03
e fatelo finire di raccontare che mi sto appassionando, le domande dopo!!! :)

unitario
21-03-05, 22:22
In Origine Postato da Paolo82
Splendido.Ma quanti anni fa l'avete fatto?

c'erano già gli euro...penso estate 2002...

Paolo82
21-03-05, 22:26
In Origine Postato da unitario
c'erano già gli euro...penso estate 2002...

elementare watson. :D

Fenris
21-03-05, 22:27
Ora, c'è da dire che dell'Ucraina avevamo un'immagine decisamente inquietante. Uno dei nostri amici/conoscenti terroristi psicologici ci aveva detto che è prassi diffusa in quel paese, quando passa un'automobile di un certo calibro o straniera, che i contadini del posto buttino un barattolo di vernice sul parabrezza in modo da coprire la visuale dell'autista. In seguito all'inevitabile incidente, pare che i simpaticoni facciano secchi gli occupanti per derubarli dell'auto, se ancora in buone coindizioni, e di qualsiasi altra cosa rubabile. Un altro invece ci avvertiva che l'Ucraina è un paese allo sbando completo, preda dell'anarchia e per niente sicuro. Il nostro commento unanime, al sentire certe esternazioni, era stato alquanto lapidario: "Chi se ne frega? Noi partiamo lo stesso, al massimo si muore".

Insomma, senza grossi timori, partiamo da Bratislava diretti verso Kosice, ultima città slovacca prima del confine. L'autostrada è ottima, ma ad un certo punto c'è un posto di blocco. La polizia devia tutto il traffico in una stazione di servizio, dove due poliziotti (un graduato ed un "semplice") controllanop tutti i veicoli uno ad uno. Cosa cercano? Quando arriva il nostro turno lo scopriamo: il bollino dell'autostrada, che noi non avevamo preso, perchè semplicemente ne ignoravamo l'esistenza.

Il graduato parla un ottimo inglese, e ci spiega che, per non aver comprato il bollino (che costava una cifra irrosoria) c'era una multa di 120 euro a testa. Totale: 600 euro. Ci si rizzano i capelli in testa! Interviene Manu, che comincia a disquisire con il tipo, che subito gli chiede un documento. Quando vede che si chiama Emanuele, comincia a prenderlo per il culo: "Emanuele in slovacco vuol dire farfallina, sei gay? Ce l'hai il pisello?", e ridendo mimava il "pisello" con il dito mignolo. Manu mi guarda, fa una risatina d'intesa e fa per calarsi le braghe, ma ovviamente lo fermo.

Ci chiede dove stiamo andando, gli rispondiamo: "In Mongolia". "Cosa??", "Sì, in Mongolia". L'ufficiale si gira al suo braccio destro, che invece d'inglese non sapeva una parola, e gli ripete in slovacco dove stavamo andando. Non fa in tempo a finire di dirlo, che scoppiano tutti e due in una risata fragorosa.

Riprendono le discussioni, noi 600 euro non glieli vogliamo dare, mandiamo avanti la testa d'ariete Manu che, un po' con diplomazia, un po' con durezza, cerca di salvare la situazione. Alla fine ci fanno aprire i portafogli e ci chiedono quanto avevamo. Avevamo un totale di 90 euro (gli altri circa 12.000 dollari in contanti erano distribuiti su tre di noi dentro le classiche cinture con la zip). Il tizio li guarda e fa: "This is soooooooooooooo little, soooooooooo little". Li prende, guarda il sottoposto, e gli rifà: "Mongolia..." , e quello ricomincia a ridere. Guarda noi e con un sorriso sarcastico ci fa: "Andate". Mentre rimontiamo sulle moto e sulla macchina, guardandoci, scuote il capo con il sorrisetto ancora stampato e dice: "Mongolia... Mongolia...", poi si gira e se ne va.

Fenris
21-03-05, 22:27
In Origine Postato da Paolo82
Splendido.Ma quanti anni fa l'avete fatto?

Estate 2003.

Thomas Aquinas
21-03-05, 22:44
bellissimo racconto :)

Fenris
21-03-05, 22:45
Proseguiamo verso est, ci si avvicina ai monti Carpazi, e finisce l'autostrada, che si trasforma in una strada di montagna strettam tortuosa e trafficatissima, strapiena di camion. I paesaggi sono splendidi, ma si va davvero a passo di lumaca. Ad un certo punto ci fermiano presso un muricciolo per fare una sosta, al di là del muretto c'è una vallata, che si trova forse qualche centinaio di metri più in basso, splendida ed interminabile, con un fiume, un paesino e la ferrovia su cui passa un treno, tutto dipinto di tonalità di verde mai viste prima, un vero spettacolo. Manu mette giù la moto e crack... si spezza il cavalletto. Da quel momento del viaggio in poi, il cavalletto della moto di Manu sarà la Gengis Car.

Mangiamo qualcosa in mezzo ad un gruppetto di vespe che non ne voleva sapere di lasciare in pace i nostri panini, e ripartiamo. La strada continua ad inerpicarsi, finchè non viene buio e da lontano, in fondo alla strada non illuminata, a circa mezzo km di distanza, dietro una curva, si vedono le luci del posto di dogana. A quel punto l'inquietudine comincia a salire. Va bene fare gli sboroni, "al massimo si muore", ma adesso ci siamo davvero...

Controlliamo i soldi nelle cinture, i bagagli, e riprendiamo lentamente la marcia verso la dogana, ci aspettiamo da un momento all'altro di vedere un cartello con i versi danteschi della porta dell'Inferno. Entriamo. I doganieri slovacchi, sebbene siamo in uscita dal paese, sono meticolosissimi. Non corre buon sangue tra Slovacchia ed Ucraina (sulla strada slovacca non c'è neanche l'indicazione con scritto "Ucraina" a due passi dal confine quando si viaggia verso est), per cui chiunque passi da un paese all'altro viene meticolosamente controllato. Si vede la differenza tra le macchine slovacche e quelle ucraine: quelle slovacche sono per lo più di qualità "europea", quelle ucraine dei bidoni mai visti, di probabile fabbricazione sovietica, scassate, ammaccate, rumorose, fumose e malferme. Oltrepassiamo la barriera slovacca, attraversiamo i 100 m di "terra di nessuno", ed ariviamo ala barriera ucraina. Ci sono non dei doganieri, ma dei militari. Sono dei ragazzino, avranno sì e no 18 anni.

Mandiamo avanti le moto, passano abbastanza in fretta, poi arriviamo io e Lorenzo con la macchina. Arriva un tizio baffuto sulla cinquantina, che ci chiede di fare quello che non avremmo mai voluto fare: di smontare il cadavere. Smontiamo, tiriamo giù le borse, quando il tizio apre quella dei medicinali, comincia un interrogatorio (in ucraino) interminabile. Cos'è questo, a cosa serve quest'altro, ecc. Ci spieghiamo a gesti, intanto le moto ci aspettavano più in là. Dopo una mezz'oretta di controlli, il baffone ci fa: "Italiano caffè? Present?". Voleva in regalo ("present") una confezione di caffè italiano, di cui purtroppo eravamo senza. Rispondiamo allargando le braccia, e ci fa cenno di andare oltre.

Controllo passaporti, una tizia dall'aria molto seria prende il mio e quello di Lorenzo, e scatta la gag: io nella foto del passaporto ho i capelli rasati quasi a zero, mentre adesso li ho di lunghezza normale. Lorenzo nella foto del passaporto ha i capelli di lunghezza normale, adesso li ha rasati quasi a zero. La doganiera guarda prima il mio documento, guarda la foto, poi guarda me, fa una faccia perplessa, riguarda la foto, riguarda me, rifà una faccia perplessa, riguarda la foto, riguarda me, sta zitta per un minuto, poi mi ridà il passaporto.

Prende quello di Lorenzo, lo apre, vede la foto, rivede Lorenzo, e si mette a ridere. Riguarda entrambi per un po', poi fa capire a Lorenzo che secondo lei quello della foto non è lui. Lorenzo non sa come prenderla, la prende bene e sorride: "Come no? Certo che sono io!". La tipa insiste: "Non sei tu". Anche Lorenzo insiste, alla fine dopo 3-4 tira e molla gli ridà il passaporto e ci fanno passare. Passiamo attraverso una barriera, un altro militare ci controlla di nuovo passaporti e visti, si solleva l'ultima sbarra, la oltrepassiamo, oltrepassiamo una curva e ci troviamo su una strada al buio pesto, il posto di dogana ormai sparito dietro la curva alle nostre spalle, ed un cartello in cirillico che ci annuncia che stiamo per entrare nella prima città, praticamente attaccata al confine: Uzgorod. Ci siamo, siamo nella tana del lupo: l'Ucraina.

(continua...)

Nanths
21-03-05, 23:27
spettacolo

poi però ripulite il thread e lasciate solo il racconto....:K

I-DAVE
21-03-05, 23:28
Ahhh, bellissimo, finora è eccezionale :)

Scrivi anche bene, l'assenza di foto non si nota. Attendo il seguito con impazienza!!

DaV

PS: la Carinzia è tanto bella, ma gli abitanti... :rolleyes:

Il_Siso
21-03-05, 23:31
Uffa, Fenris vai avanti, non ci lasciare qui.

Invito anche io Asburgico a cancellare i miei inutili interventi.

Fenris
21-03-05, 23:48
In Origine Postato da Il_Siso
Uffa, Fenris vai avanti, non ci lasciare qui.

Invito anche io Asburgico a cancellare i miei inutili interventi.

Adesso ho un po' da fare (purtroppo sto ancora lavorando), ma andrò sicuramente avanti domani, è una bellissima sensazione raccontarlo così, mi pare di riviverlo, risento di nuovo tutte le sensazioni, rivedo le immagini... che bello...

Il_Siso
21-03-05, 23:53
In Origine Postato da Fenris
Adesso ho un po' da fare (purtroppo sto ancora lavorando), ma andrò sicuramente avanti domani, è una bellissima sensazione raccontarlo così, mi pare di riviverlo, risento di nuovo tutte le sensazioni, rivedo le immagini... che bello... :) :)
Beato te. Alla fine ci dovrai dire quanti soldi, più o meno, hai speso in totale.

Fenris
22-03-05, 15:51
Partiamo lentamente sulla strada che porta verso il centro della città, l'asfalto è terribile, sembra di guidare sul ciotolato. L'illuminazione pubblica non esiste, le case attorno, per quel poco che si vede, sono vecchie e diroccate, sembra una città fantasma. Ad un certo punto, sulla nostra sinistra compare un baracchino con dei tavoli e della gente seduta. Ci fermiamo, parcheggiamo macchine e moto, e ci avviciniamo, cala il silenzio. Sembra di essere degli alieni, ci guardano praticamente tutti senza distogliere un attimo lo sguardo. La sensazione di disagio è forte, ma cerchiamo di agire con naturalezza. Stiamo morendo di fame, il baracchino vende polli allo spiedo. Ne prendiamo 3 da mangiare in 5, più una birra a testa. Nel frattempo, qualcuno dai tavoli comincia ad alzarsi e si avvicina alle moto. Siamo tutti un po' inquieti, ma Manu è veramente incontenibile. Mentre una decina di persone si affolla attorno ai mezzi, e noi ci chiediamo se siano dei semplici curiosi, o se abbiano cattive intenzioni, Manu non fa altro che incrociare lo sguardo con un tizio in maglietta nera: "Quello lì ha cattive intenzioni, ve lo dico io che ho lavorato per mesi come anti-taccheggio nei supermercati, li riconosco al volo". "Ma dai, calmati Manu, non sta facendo niente", gli facciamo noi, "No invece", ribatte lui, "non vedi che continua a girarci attorno ed a guardarci?", e continua a lanciargli occhiate di sfida.

La situazione si fa tesa, abbiamo le moto praticamente circondate da un nugolo di persone che le studiano millimetro per millimetro e 'sto tizio in maglietta nera che effettivamente continua a fare su e giù dalle parti del nostro tavolo ed a scambiare occhiatacce con Manu. Nel frattempo, arrivano due bambini, hanno sicuramente meno di 10 anni. Sporchi, vestiti di cenci, malmessi, uno dei due tende una mano, è evidente che voglia dei soldi. Gli dò qualche monetina, ne arriva un altro, dò qualche monetina anche a lui. Ne arrivano altri, e tutti si mettono a guardare le moto come se fossero delle astronavi. Questa diventerà una costante da lì ad Ulan Bator, senza eccezioni.

Nel frattempo, pare che non ci siano veri malintenzionati, il tipo in maglietta nera se ne va, e cominciamo a rilassarci ed a fare due chiacchiere. La cameriera è una gran bella ragazza (anche questa diventerà una costante, e non solo per quanto riguarda le cameriere), e ci piacerebbe scambiarci qualche parola, ma ovviamente non parla una parola d'inglese. Dico ai miei compagni di viaggio l'unica parola di russo che conosco, "spaziba", che vuol dire "grazie", in modo che quando ci porterà la prossima birra almeno potremo ringraziarla in una lingua che capisce. Lorenzo (il comico del gruppo) ride: "Sè sè, secondo me ci prendi per il culo, vorrà dire qualcosa tipo 'sei sposata?' o giù di lì". :D

Insomma, finiamo di bere e di mangiare e riprendiamo moto e macchina per cercare un posto dove dormire. Ci era sembrato di vedere un posto illuminato poco prima del baracchino, torniamo a vedere.

Fenris
22-03-05, 16:03
E' in effetti una specie di piccolo albergo, o almeno così pare, con un cortile davanti che funge da parcheggio. Entriamo, il proprietario, un ragazzo giovane, per fortuna parla inglese. Ci dice che certamente ha delle stanze, e ci consiglia di parcheggiare le moto proprio davanti all'ingresso: "You know, we are in Ucraine...", aggiunge con fare rassegnato. Ci sono molte macchine slovacche parcheggiate nel cortile, ci chiediamo cosa diavolo vengano a fare degli stranieri in quel posto dimenticato da dio.

Ci portano alle camere, una tripla in cui dormiamo io, Lorenzo e Marco, e duna doppia per Manu ed Andrea, hanno perfino il bagno, ma non la doccia, quella è comune sul corridoio. Esco per andare a cercarla, ed incrocio una bionda alta 1,80 mezza nuda... arrivo alle docce e non so se piangere o vomitare, ma sono più propenso per la seconda, se non fosse che sembra averci pensato qualcun altro prima di me, direttamente dentro i box doccia. Un lerciume indescrivibile, per fare la doccia prendo uno degli asciugamani dell'albergo e lo stendo dentro il box doccia, mi metto le ciabatte e, con uno sforzo di coraggio, entro.

Come torno verso la camera, incrocio un'altra biondona seminuda seguita da due uomini, entrano tutti e tre in una stanza. Da sotto si sente il tipico unz-unz-unz della musica da discoteca. Decidiamo di andare a dare un'occhiata, e capiamo perchè c'erano tante macchine slovacche: siamo capitati in un puttanodromo in piena regola, e quelle erano evidentemente le macchine dei puttanieri. Come entriamo nella sala da ballo, il dj, che evidentemente è stato informato della nostra presenza, credendo di farci chissà quale onore ci mette su una orripilante versione remixata dance dell'italiano vero di Toto Cutugno. E questa sarà la terza costante del viaggio, di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Stiamo lì dentro per un po', alquanto spaesati da questo gran andare e venire di donne mezze nude e uomini che girano loro attorno, beviamo un paio di birre, il proprietario dell'albergo si avvicina e con fare complice ci dice: "Visto che belle donne? Ne volete una anche voi?". Decliniamo l'offerta, gli chiediamo un'altra birra, ma poi la stanchezza ci sopraffà ed andiamo a dormire. Sfiga vuole che le nostre camere siano direttamente sopra la sala da ballo, nella quale la musica è sparata ad un volume impressionante. Come mi metto a letto, sembra che ci sia un terremoto a 110 battute al minuto sotto di me, giuro che tremava tutto. Ma nonostante ciò, dopo un po' la stanchezza vince e ci addormentiamo.

(continua)

Alessandro.83
22-03-05, 23:39
Bellissimo racconto, Fenris. :)

Vai avanti che sono curiosissimo di sapere come è andato a finire. :)

Fenris
23-03-05, 16:54
Ci svegliamo a metà mattinata, la stanchezza era tanta e c'era bisogno di recuperare. Scendiamo per fare colazione, la giornata è splendida, ci sediamo all'esterno, dove incontriamo due ragazze moldave, una delle quali parla italiano ed è diretta proprio in Italia. Facciamo due chiacchiere, poi è ora di ripartire. Vorremmo arrivare a Kiev, chiediamo informazioni al proprietario dell'albergo: "Quanto dista Kiev da qui?". "Mah, più o meno 24 ore di guida". "24 ore??", allibisco io, "Ma quanti km sono?". "Più o meno 700", fa lui, e lì il mio stupore raddoppia: "Ma per fare 700 km bastano 8-9 ore comprese le soste!", gli dico. "Ah, se lo dici tu...", è la sua sibillina risposta.

Ci rimettiamo in sella, ma prima di lasciare Uzgorod ci fermiamo di nuovo alla baracchina della sera prima a mangiare qualcosa. Un rapido pasto,m ma prima di ripartire vorremmo cercare un meccanico per la Gengis Car, che continua a perdere olio. Lungo la strada principale della città sembra che ci siano delle auto-officine, ma avvicinandoci scopriamo che sono tutti autolavaggi. A che cazzo servono quattro autolavaggi messi praticamente uno di fianco all'altro a due a due sui due lati della strada? Mentre stiamo per rientrare in macchina per ripartire, un bambino che non avrà più di 8 anni si avvicina a Lorenzo chiedendogli dei soldi.

Lorenzo non lo caga e fa per rientrare in auto, il bambino si appoggia allo sportello con le braccia conserte ed una gamba piegata, poggiando la pianta del piede sulla fiancata, e dice qualcosa in ucraino. Ovviamente non lo capiamo, ma il gesto è più che chiaro: non vuole lasciare Lorenzo salire in macchina finchè non gli dà qualche soldo. Lorenzo si innervosisce e lo sposta malamente con uno spintone. Il bambino urla, scattano immediatamente in piedi quattro adulti che guardavano la scena seduti su un gradino a meno di 20 metri da lì. A quel punto spingo io Lorenzo in macchina e gli dico concitatamente: "Andiamocene!", i ragazzi in moto guardano la scena alquanto sbigottiti. Lorenzo sale in macchina al posto del conducente, ma il finestrino è aperto, il bambino cerca di arrampicarsi urlando, i quattro adulti cominciano lentamente ad avvicinarsi.

"Chiudi quel cazzo di finestrino e parti, porca troia!", gli urlo. Lorenzo è nel panico, ma alla fine riesce a chiuderlo, ma prima che ci riesca il bambino gli sputa addosso, e poi sputa sul parabrezza mentre la macchina comincia finalmente a muoversi, sempre urlando come un ossesso, finchè ce lo lasciamo alle spalle. Siamo tutti sconcertati, se il buongiorno si vede dal mattino, attraversare l'Ucraina sarà tutt'altro che piacevole!

Ci interroghiamo su come possa vivere questa gente, su come possa vivere e pensare un bambino di 6-8 anni che ha dei comportamenti così violenti ed aggressivi nei confronti di due adulti... nessuno di noi a quell'età si è mai comportato in quel modo, sono cose completamente fuori dal nostro mondo e dal nostro modo di pensare.

Nel frattempo attraversiamo lentamente Uzgorod, con i finestrini chiusi e le sicure abbassate, siamo blindati, le tre moto davanti, noi dietro. E' un posto spettrale, sembra una città bombardata, strade dissestate e piene di buche, edifici grigi e diroccati, povertà dilagante, veramente un orrore. Lorenzo è ancora spaventato dalle molestie subite, al momento di arrivare ad un incrocio e scegliere la strada le tre moto esitano un attimo, e lui sbotta: "Sbrigatevi, teste di cazzo, usciamo in fretta da questo posto di merda!!". Cerco di calmarlo, ma il suo nervosismo è evidente, continua a pulirsi la maglietta nel punto in cui è stata raggiunta dallo sputo del bambino.

Finalmente usciamo da Uzgorod e ci troviamo sulla strada, direzione L'Viv (cioè Leopoli).

Fenris
23-03-05, 17:12
Dopo un breve tratto dritto, c'è una deviazione. Finiamo su una strada di montagna (del resto, dobbiamo ridiscendere i Carpazi). I paesaggi sono mozzafiato, mai visto niente del genere, boschi e vallate a perdita d'occhio, ma la strada è infestata da camion ed è tutta curve, si procede a passo d'uomo per chilometri e chilometri. Dopo tre ore in queste condizioni, Andrea si affianca alla macchina e ridendo mi fa: "Tal dàgg mé Kiev", che in bolognese vuol dire "Te la dò io Kiev". Rido in risposta, anche perchè è una nostra vecchia gag risalente al viaggio in Norvegia di un anno e mezzo prima, ma in realtà c'è ben poco da ridere. Comincio a capire perchè il proprietario dell'albergo parlava di 24 ore di guida per raggiungere la capitale.

Arriva ora di pranzo e la fame sale, ad un certo punto, da una radura sulla destra della strada, vediamo una baracchina e del fumo. Ci fermiamo, è la baracchina di un venditore di spiedini. Casca proprio a fagiolo! Ci sediamo sull'unico tavolo che ha a disposizione, arriva una ragazza, che sarà probabilmente figlia del priprietario, che ci chiede cosa vogliamo. Con un po' di fatica, le ordiniamo spiedini e birra per tutti. Tanto per cambiare, anche lei è molto, molto carina, nonostante i vestiti molto "contadini" che non le donano certo. Arrivano i piatti, la carne è ottima, facciamo anche il bis. Altra birra, vodka digestiva, e si riparte.

Pian piano la strada si fa più dritta e torna in piano, finalmente ci siamo lasciati i Carpazi alle spalle. Le tre moto fanno un po' si "speed-up" e spariscono all'orizzonte, Lorenzo preferisce mantenere un'andatura più regolare. La strada è sempre di pessima qualità, è uno sballonzolamento continuo, e le nostre sospensioni non sono certo delle migliori. Ad un certo punto, mentre andiamo nella massima tranquillità, vediamo un tizio in divisa che agita un bastone di plastica bianco e rosso verso di noi. Ci fermiamo. E' un poliziotto. Ci mostra un codice della strada (ovviamente scritto in cirillico) ed a grossa fatica ci fa capire che abbiamo infranto il limite di velocità e che dobbiamo pagare una multa ("strafe", quante volte sentiremo questa parola...).

Il problema è che vuole 340 grinja (la valuta ucraina), che corispondono più o meno a 60 euro. Non li abbiamo, ne abbiamo poco meno della metà, più qualche spiccio in euro. Gli diamo anche quelli, che sono molto graditi, lui ed il collega se li studiano a lungo. Ripartiamo credendo che ci sia andata bene, mentre non passerà molto tempo prima che ci rendiamo conto di quanto invece siamo stati fessi.

Fenris
23-03-05, 17:16
http://photos.heremy.com/arsenico71/129250723903.jpg

Questi siamo noi mentre mangiamo gli spiedini.

http://photos.heremy.com/arsenico71/129250823903.jpg

Questa è una foto della strada che percorrevamo (notare l'asfalto).

Il_Grigio
23-03-05, 17:32
Ancora....:cool: :D

Fenris
23-03-05, 17:32
A metà pomeriggio arriviamo finalmente a Leopoli. E' completamente diversa da Uzgorod, è molto bella, edifici ben curati, bella architettura, c'è perfino la zona pedonale con il selciato in ciottolato, sembra di essere in un altro mondo rispetto a dove eravamo prima. Purtroppo non abbiamo tempo di fermarci, abbiamo perso troppo tempo e bisogna proseguire. Peccato, perchè la notte qui era prevista dai piani fatti prima della partenza. Sarà il primo di una lunga serie di "salti" di posti nei quali, nei piani originari, avremmo dovuto fermarci a passare la notte.

Proseguiamo, è un vero e proprio tormento da parte della polizia. Ogni 20 km c'è una volante ferma al margine della strada, e NESSUNA evita di fermarci, ogni volta con una scusa diversa. Tutti cercano di estorcerci delle multe inventandosi infrazioni che siamo sicuri di non aver commesso, ogni volta sono quarti d'ora di discussione, rischiano seriamente di compromettere il ritmo del viaggio. Ovviamente, ad ogni pagamento non ci viene MAI rilasciata una ricevuta, i soldi spariscono nella tasca del poliziotto, e chi s'è visto s'è visto. Oltretutto sono davvero persone sgradevoli, parlano urlando a 3 cm dalla faccia, spesso hanno il fiato che puzza d'alcol, e per qualche motivo hanno tutti qualche dente d'oro in bocca. Sono veramente dei poveretti, dei morti di fame che sfruttano la loro posizione di pubblici ufficiali per taglieggiare i contadini locali ogni volta che si mettono in macchina, e con noi credono di aver trovato la gallina dalle uova d'oro.

Ormai si sta facendo sera, ci fermiamo a mangiare qualcosa in un localino sulla strada. Il posto è gestito da tre donne carine e simpatiche, sui 30-35 anni, con le quali si riesce ad instaurare una sorta di comunicazione. Gli diciamo della polizia, ci fanno capire che non dovremmo pagarli, quando gli diciamo le cifre che ci chiedono inorridiscono: sono pari allo stipendio mensile di un poliziotto (30-50 dollari), alla gente del posto chiedono 10 volte meno. Insomma, è come se in Italia la stradale ci multasse per un migliaio di euro alla volta per un limite di velocità.

Ci spiegano inoltre che nelle zone non abitate il limite è di un tot (che francamente al momento non ricordo, ma non supera i 90 all'ora), ma nei centri abitati dimezza (questo perchè in Ucraina non ci sono autostrade, ma solo una stalate a corsia unica che taglia il paese in due da est ad ovest, che passa in mezzo a tutti i centri abitati).

Nel frattempo, si fanno piani per il resto del viaggio e, complice qualche birra e vodka di troppo, cominciamo ad esaltarci, si progettano tappe da centinaia di km, ci sentiamo quasi dei superuomini, e siamo a neanche un quinto del viaggio.

Si sta facendo tardi, paghiamo il conto e ripartiamo in formazione compatta. Ormai è buio, perciò stiamo più vicini tra di noi. Ad un certo punto, però, perdiamo di vista Manu ed Andrea. Marco torna indietro con la moto di qualche centinaio di metri, ma non li trova. Siamo sicuri che non ci abbiano sorpassato, ed indietro non si trovano. Cosa diavolo sarà successo?

(continua...)

Alessandro.83
23-03-05, 17:46
Grande, Fenris. Mi stai facendo veramente appassionare. :)

Continua, ti prego.

Fenris
23-03-05, 17:48
In Origine Postato da Aledex
Grande, Fenris. Mi stai facendo veramente appassionare. :)

Continua, ti prego.

Più tardi, adesso devo lavorare. ;)

Alessandro.83
23-03-05, 17:49
In Origine Postato da Fenris
Più tardi, adesso devo lavorare. ;) Con calma, non ti preoccupare. ;)

Fenris
23-03-05, 21:01
Passa qualche minuto ed arriva una chiamata sul cellulare di Lorenzo. E' Andrea, lui e Manu sono stati fermati (tanto per cambiare) dalla polizia, ma stavolta la faccenda è più seria: i poliziotti hanno probabilmente sentito dal fiato che i due hanno bevuto un po', e vogliono portarli in ospedale per fare il test dell'etilometro. Manu e Andrea chiaramente non ne vogliono sapere, ma i poliziotti sembrano irremovibili. Nel frattempo, noi torniamo indietro, ma per evitare di venir controllati a nostra volta, quando li vediamo in lontananza (un paio di km dietro rispetto a dove eravamo) parcheggiamo auto e moto e facciamo gli ultimi 200 metri a piedi.

Arriviamo e, tanto per cambiare, c'è Manu che discute con i poliziotti. L'atmosfera è tesa, ma grazie alla grande abilità di Manu (che ci salverà il culo in mille occasioni analoghe), che riesce ad ammorbidirli facendo il cretino e con una perseveranza veramente fuori del comune, alla fine i tre cominciano a scherzare con noi. Si avvicina un tizio, dice di essere tedesco e si ofre di fare da interprete. Si vede lontano un miglio che è ucraino pure lui e complice dei poliziotti, ma stiamo al gioco. A questo punto subentro io, che sono l'unico che conosce un minimo di tedesco (più che altro "tedeschizzo" le altre lingue germaniche che conosco, ma tant'è, ha sempre funzionato, funzionerà anche stavolta).

Coi poliziotti siamo arrivati ormai alle presentazioni, uno di loro si chiama Bogdan, i nomi degli altri due non li ricordo. Grazie all'azione combinata di Manu che propone, io che traduco in tedesco (più o meno) e l'interprete che a sua volta traduce in ucraino ai poliziotti, e viceversa, strappiamo il compromesso: i poliziotti ci faranno da scorta fino a farci oltrepassare la volante successiva (altrimenti ci ferma anche quella), ed una volta oltrepassata, gli daremo un forfait e se ne andranno.

E così fanno, si mettono in testa alla carovana e partono, facendo almeno i 120 (dopo aver fermnato Manu ed Andrea perchè andavano ai 70). Dopo qualche chilometro si fermano e ci fanno capire che siamo arrivati. Manu gli dà la metà di quanto pattuito, dicendo: "Se gli basta gli basta, altrimenti si attaccano al cazzo". Quelli intascano e spariscono. Ci rendiamo conto che in questo paese qualsiasi cosa ha un prezzo, non esistono leggi nè principi, basta pagare e si scampa qualsiasi situazione. Non aveva torto il nostro amico che ci diceva che è un paese completamente allo sbando ed in preda all'anarchia.

Il_Grigio
23-03-05, 21:02
E vai....:)

Fenris
23-03-05, 21:17
Fatto sta che ormai Kiev è irraggiungibile, siamo quasi alla mezzanotte, e guidare di notte su queste strade è pericoloso per mille motivi. Ci accontentiamo di fermarci nella prima città disponibile, Rivne. Arriviamo in città a mezzanotte passata, girando un po' troviamo un hotel, ci fermiamo, veniamo immediatamente attorniati da un nugolo di bambini, ragazzi ed adulti. Uno in particolare si ostina a voler parlare con me, senza rendersi conto che non lo capisco, io lo guardo perplesso ed annuisco durante i suoi monologhi, ogni tanto, quando penso di aver intuito il senso di ciòl che dice, rispondo a gesti, dopo qualche minuto gliela do su.

Entriamo in albergo, la tizia della reception prende i passaporti e scrive su un modulo ciascuno i nostri nomi. Ma li scrive in cirillico! Quando ci dà i moduli, viene fuori una serie interminabile di gag nel cercare di leggere il cirillico leggendo ogni lettera come quella che più sembra somigliarle nel nostro alfabeto, e vengono così fuori quelli che abbiamo battezzato "gli ucranomi", che ci accompagneranno per tutto il resto del viaggio ed anche per un bel pezzo dopo. Il cognome di Lorenzo diventa dunque Scopani, quello di Marco diventa Montàgine, quello di Manu addirittura Acsèmini, e quello di Andrea diventa Mago. Il mio non ve lo dico perchè sarebbe facilissimo risalire a quello vero. ;) Andrea sfrutta immediatamente il suo nuovo cognome per dire qualche stronzata: siamo tutti sbattuti sui divani della reception, con montagne di borse davanti, esausti senza la forza di alzarci, al che il Mago ci guarda negli occhi con espressione solenne e, agitando una mano, dice: "Vedo vedo vedo... che stiamo per salire in camera ed andare a dormire...". Ed in effetti non si è affatto sbagliato.

La mattina dopo, al risveglio, mi affaccio alla finestra per guardare ciò che c'è intorno all'albergo. E' una tristezza unica, sembra di essere tornati ad Uzgorod: la finestra dà su una strada cieca, piena di pozzanghere, con edifici orrendi e cadenti ai lati ed uan squallidissima baracchian dei gelati all'angolo. Davanti alla baracchina, una donna con una bambina, china che parla con la piccola. Prendo la telecamera, faccio uno zoom, e vedo che è una ragazza piuttosto giovane, sui 25 anni forse, e molto bella. Le faccio qualche ripresa, commentando il contrasto tra lo splendore dela sua bellezza e giovinezza ed il paesaggio triste, vecchio e cadente in cui si trova, poi è ora di uscire per andare a mangiare qualcosa.

Ci fermiamo presso un chiosco nella piazza centrale della città e ordiniamo qualcosa da mettere sotto i denti, mentre ci guardiamo attorno. Ci rendiamo conto che gli uomini ucraini sono tutti uguali. Sono tante fotocopie di Shevchenko, con il viso leggermente quadrato, il naso sottile a punta, perfettamente triangolare, le labbra sottili, gli occhi piccoli e chiari, i capelli biondicci tagliati corti. Come fanno uomini così anonimi a fare figlie così belle?

Si finisce di mangiare abbastanza in fretta, è ora di muoversi e raggiungere Kiev. Il ritardo sulla tabella di marcia aumenta, anche se non siamo ancora consapevoli di quanto ne accumuleremo nei giorni a venire.

Liquid Sky
23-03-05, 21:26
Hai un bel modo di scrivere, complimenti davvero. E' come se questo viaggio lo stessi vivendo anch'io, ogni volta aspetto con ansia le puntate successive. :)

Fenris
23-03-05, 21:29
Lungo la styrada che porta a Kiev, il paesaggio muta: siamo contornati da immense, sterminate distese di campi di grano, la terra è piatta che più piatta non si può. Sul ciglio della strada, che passa continuamente attraverso minuscoli centri abitati che ci costringono a rallentare drasticamente per non essere fermati dalla polizia, bambini in bicicletta, vecchine che vendono frutta, uomioni con mucche al guinzaglio, animali da fattoria, carretti tirati da cavalli, ecc. Ci viene in mente che quanto viene prodotto da queste parti è con ogni probabilità più genuino e "Naturale" di quello che si trova da noi, così ci fermiamo quando vediamo l'ennesima vecchietta con un cesto di mele davanti.

Mi avvicino io da solo per non spaventarla, il suo cesto di mele è sul ciglio della strada, lei è seduta su una sedia di paglia a circa 2 metri, più in basso, perchè la strada è rialzata rispetto al terreno circostante. Come mi avvicino, sorride e fa per alzarsi ed avvicinarsi, a gran fatica. Con un cenno della mano ed un sorriso le faccio capire che non ce n'è bisogno, che resti seduta, che mi avvicino io. Prendo il cesto di mele e glielo pogio davanti. Nel frattempo, dagli alberi che contornano il campo lì di fianco, vengono fuori un uomo sulla quarantina con un ragazzino sui 14 anni. Uno regge in mano un falcetto, l'altro una specie di machete. Mi guardano per capire se sono un malintenzionato, probabilmente sono figlio e nipote della vecchietta, li saluto con un sorriso ed un cenno della mano, loro capiscono che sono a posto e rispondono al sorriso, senza però allontanarsi finchè non ce ne siamo andati.

Prendo cinque mele dal cestino della vecchietta, che sorride quasi senza denti. E' incredibile, mi sembra di avere davanti la befana, è proprio come qualsiasi bambino immaginerebbe la vecchietta che porta i doni all'epifania! Per le mele vorrei darle venti grinja, ma qualcuno degli altri protesta, dice che sono troppi, e di dargliene cinque. Glieli metto in mano stringendole la sua con entrambe le mie e sorridendole, anche lei sorride, poi prendo il cestino di mele, lo rimetto sul ciglio della strada dov'era prima, e torno verso la macchina dopo aver salutato lei, il figlio ed il nipote.

E' stato un gran bel contatto umano, anche se non ho pronunciato una parola. ;)

(continua...)

Fenris
23-03-05, 21:30
In Origine Postato da Flora
Hai un bel modo di scrivere, complimenti davvero. E' come se questo viaggio lo stessi vivendo anch'io, ogni volta aspetto con ansia le puntate successive. :)

Grazie mille, mi fa davvero piacere. :)

Fenris
23-03-05, 21:40
http://photos.heremy.com/arsenico71/129361023903.jpg

Uno de numerosi posti di polizia stradale ucraina.

http://photos.heremy.com/arsenico71/129363823903.jpg

Marco litiga con l'ennesimo poliziotto.

DiegoVerona
23-03-05, 22:22
Mio dio... devo farmi prestare una stampante.
Mai e poi mai riuscirei a leggere così tanto su uno schermo.

vlad84
23-03-05, 22:34
In Origine Postato da DiegoVerona
Mio dio... devo farmi prestare una stampante.
Mai e poi mai riuscirei a leggere così tanto su uno schermo.

Ma và...
E quello che l'ha scritto, che dovrebbe dire?

Il_Grigio
23-03-05, 22:39
In Origine Postato da DiegoVerona
Mio dio... devo farmi prestare una stampante.
Mai e poi mai riuscirei a leggere così tanto su uno schermo. Sforzati, stavolta ne vale la pena....:cool:

Paolo82
23-03-05, 23:28
up!

Nirvana
24-03-05, 00:07
minchia che storia :)

Yggdrasill
24-03-05, 01:50
Ancora, ancora...

Certo che il tuo amico Manu dev'essere proprio una simpatica bestiaccia:D .

Com'erano le mele "genuine"?Fluorescenti?(ma in Ucraina non c'è Chernobyl?)

yota71
24-03-05, 10:05
I miei complimenti Fenris, davvero un bellissimo viaggio, anche io ne avevo in proggetto uno simile, ma purtroppo non ho mai potuto metterlo in pratica, ti invidio..

Complimenti ancora ;)

agaragar
24-03-05, 10:49
In Origine Postato da Fenris
Ci interroghiamo su come possa vivere questa gente, su come possa vivere e pensare un bambino di 6-8 anni che ha dei comportamenti così violenti ed aggressivi nei confronti di due adulti... nessuno di noi a quell'età si è mai comportato in quel modo, sono cose completamente fuori dal nostro mondo e dal nostro modo di pensare....
ummmm, presumo che tu non conosca minimamente Napoli....:rolleyes:

agaragar
24-03-05, 10:57
In Origine Postato da Fenris
Ci rendiamo conto che in questo paese qualsiasi cosa ha un prezzo, non esistono leggi nè principi, basta pagare e si scampa qualsiasi situazione. Non aveva torto il nostro amico che ci diceva che è un paese completamente allo sbando ed in preda all'anarchia. Scusa, non ho ben capito, ma avevate già passato il confine italiano :confused:

Il_Grigio
24-03-05, 11:09
In Origine Postato da agaragar
ummmm, presumo che tu non conosca minimamente Napoli....:rolleyes: E magari neppure tu, a quanto sottintendi....

blob21
24-03-05, 11:19
In Origine Postato da Il_Grigio
E magari neppure tu, a quanto sottintendi....
pero' nel frattempo è riuscito a sporcare e disturbare anche un thread molto interessante con le solite merdate su Napoli..

:ronf

Pablo
24-03-05, 12:48
aggiungo anche i miei complimenti.

E pensare che con l'Ucraina ci lavoro. Non ci sono mai stato ma il racconto rispecchia perfettamente e purtroppo la realtà.

dai dai, che dobbiamo arrivare a Kiev!

Fenris
24-03-05, 15:34
In Origine Postato da agaragar
Scusa, non ho ben capito, ma avevate già passato il confine italiano :confused:

Dì, ma ci sei o ci fai? Lo sai leggere l'italiano? Evitiamo gli OT per favore, valà...

P.S: Oggi non so se ce la faccio ad aggiungere una puntata, sto per uscire e torno stasera, spero di avere tempo quando torno!

agaragar
24-03-05, 18:03
In Origine Postato da Il_Grigio
E magari neppure tu, a quanto sottintendi....
OK, ultimo OT, come ho spiegato a blob via pvt, io a Napoli fui personalmente aggredito da un ragazzino sui 12 anni,

ecco tutto.

Fenris
24-03-05, 21:46
Dopo altri chilometri ed innumerevoli stop da parte della polizia, ci si avvicina a Kiev, il il paesaggio cambia nuovamente: la strada raddoppia di corsia in entrambe le direzioni, l'asfalto migliori, e ci troviamo circondati sui due lati da enormi, orrendi casermoni in stile sovietico, modello alveare. Si va avanti così forse per dei km, la strada procede dritta ed interminabile in mezzo a questo paesaggio di degrado urbano, ma finalmente si arriva in centro, e... sembra di essere entrati in un'altra città: palazzi imponenti, imperiali, splendidi, restiamo a bocca aperta. Ma com'è possibile che una città cambi così dalla periferia al centro?

Guidiamo un po' alla cieca, cercando di orientyarci in mezzo al traffico intenso, e guardiamo tutto icò che c'è da guardare, comprese le donne. Sono spettacolari, roba da non credere: alte, bionde per la maggior parte, visi splendidi e fisici statuari, ma ciò che più colpisce sono le gambe: chi ha aggiunto alle donne ucraine una spanna di gambe in più rispetto ala normale proporzione gambe/busto??

Arriviamo nella splendida piazza centrale, sulla quale campeggiano un cupolone, un palazzo stile reale, un obelisco, una bella fontana, ed una enorme costruzione che sembra un albergo. Ormai abbiamo imparato a leggere un po' i caratteri cirillici, sulla cima c'è scritto "Ucraina". Ci avviciniamo, è in effetti un albergo, anzi, ha proprio l'aria di un grande albergo. Entriamo, la hall è enorme, elegante, imponente come tutto il resto.

Manu si avvicina alla reception, mentre noi stiamo fuori a fare la guardia ale moto, e chiede due stanze. La ragazza lo guarda con una smorfia di disgusto e gli chiede in inglese: "Ma lei ha idea dei nostri prezzi?". Manu, tutt'altro che intimidito, indurisce il muso e le risponde: "Dimmeli!". La tizia, con aria di sufficienza, fa "50 dollari a stanza". Manu ride, le lancia letteralmente sul bancone della reception la carta di credito e le dice: "Dammene tre, due doppie ed una singola." Io che nel frattempo ero entrato e mi gustavo la scena guardo la tipa e, con la mia consueta imitazione di Berlusconi, le dico (in italiano): "Mi consenta, compro tutta la baracca, cribbio!". La tipa non capisce, mi guarda un po' stupita un po' incazzata, e si gira dall'altra parte, noi ridiamo. :D

Saliamo alle stanze e, come già riscontrato anche a Rivne ed a Bratislava, è meglio l'apparenza che la sostanza, probabile retaggio del passato regime che voleva mostrare di non avere pecche nascondendole dietro una patina dorata: le stanze non sono proprio niente di speciale, arredamento fatiscente, nella mia addirittura la finestra non si chiude bene ed entra un discreto spiffero, il bagno fa letteralmente schifo.

Fenris
24-03-05, 22:03
Ci prepariamo per uscire, sono le 23 e dobbiamo ancora cenare, ma tutti i locali hanno chiuso la cucina. Prendiamo due taxi e ci facciamo portare presso un locale, tale "Corona Club", con divani in finta pelle e tavoli con tovaglie leopardate. Non ci vuole molto a capire che siamo finiti in un altro puttanodromo, ma almeno ci danno da mangiare. E da bere. Parecchio, tanto per cambiare. :D E mentre siamo circondati da tavoli con splendide e discinte donne che si accompagnano a viscidi e laidi cinquantenni, si inizia a chiacchierare, ma stavolta non del più e del meno, c'è aria di filosofeggiamento, il che però porta inevitabilmente a scoprire un "punto debole" (se così si può dire) di quello che fondamentalmente è un team molto affiatato.

Manu e Marco sono due persone caratterialmente e per mentalità estremamente differenti. Marco è di sinistra, idealista al limite dell'utopismo, forse a volte esageratamente ingenuo in questo suo modo di essere, ingenuità che lo porta a sprazzi di inopportuna intransigenza, Manu è un nazi-capitalista iperindividualista ed alquanto cinico, e del tutto intransigente. Questo aveva portato, durante una delle passate mongo-cene, ad un aspro scontro tra i due, che però poi, da persone intelligenti, si erano rimessi a posto e riconciliati.

Questa sera nel pub di Kiev torna fuori un'avvisaglia di questa dicotomia, sebbene in modo decisamente più pacato: Manu e Marco parlano a lungo tra di loro, riconoscendo ciascuno all'altro gli aspetti con cui si sente incompatibile e che non condivide, ma per fortuna senza che ciò sbocci in una nuova lite. Anzi, alla fine della serata probabilmente ci si sente tutti più vicini. Purtroppo l'idillio non sarà costante lungo tutto il viaggio...

Intanto il tempo passa, il cibo è finito da un pezzo, ma le birre continuano ad arrivare, finchè non viene veramente tardi, e si decide di tornare in albergo, con il (vano) proposito di svegliarsi presto la mattina dopo.

E infatti ci si alza a mattina inoltrata, ancora un po' rincoglioniti dalla serata precedente. Ma non c'è tempo da perdere, siamo a Kiev, perbacco, non a S. Giovanni in Persiceto, quindi rapida doccia, e via in giro a visitare la città. Scendiamo in piazza e ci facciamo una foto con lo striscione della Yamaha datoci dal concessionario che ci ha venduto una delle moto davanti alla fontana. Poco dopo, incontriamo un italiano. E' di Foggia, avrà più o meno la nostra età, forse qualche anno di più, viene in Ucraina tutte le estati (chissà a fare cosa...), ha anche imparato un po' la lingua, gira con 3-4 macchinette fotografiche appese al collo.

Ci dice che dal crollo del muro il paese è completamente cambiato. "Figuriamoci come doveva essere prima...", pensiamo noi. "Per esempio", mi fa, "adesso qui siamo in 3 a parlare in piazza e nessuno ci dice niente". "Eh", chiedo io, "e cosa dovrebbero dirci?". "Ah, qualche anno fa sarebbe venuto un poliziotto a chiederci cosa stavamo dicendo, ed a separarci". Sticazzi...

Ci dice che le donno sono splendide (come se non ce ne fossimo accorti!), ma che c'è anche da stare attenti: alcune sono in giri loschi, ci racconta di un episodio avvenutogli qualche anno prima, nel corso del quale aveva conosciuto due ragazze che lo avevano invitato a casa loro, ma poi sentendole parlare tra di loro (che non sapevano che lui capiva la lingua) aveva sentito che avevano intenzione di portarlo in casa di loro amici uomini per derubarlo.

Facciamo altre due chiacchiere e lo salutiamo, abbiamo ferma intenzione di far finalmente riparare la Gengis Car. Abbiamo il numero e l'indirizzo di un'officina di Kiev, segnalataci dalla Ford prima che partissimo. Portiamo la macchina, e la riparano nel giro di un paio d'ore a regola d'arte, finalmente! Ci danno anche delle lampadine di riserva per i fanali (fino a quel momento giravamo con un fanale bianco ed uno giallo :D), il tutto per una cifra a dir poco irrisoria.

Facciamo un giro per la città, l'imponenza dei palazzi ci fa venire in mente la velleità del regime di sovrastare, schiacciare le persone. Passiamo da un chiosco, vende sandwich al caviale, cazzo, il caviale da queste parti sarà buonissimo, ne prendiamo subito uno a testa: una vera schifezza!

Purtroppo è ora di ripartire, salutiamo Kiev col fermo proposito di tornarci con più calma, e ci dirigiamo verso il confine con la Russia.

(continua)

Fenris
24-03-05, 22:10
http://photos.heremy.com/arsenico71/129683523903.jpg

La piazza centrale di Kiev. Con le magliette gialle appese in vita Andrea (sx) e Manu (dx). Sullo sfondo, dietro l'obelisco, il nostro albergo.

http://photos.heremy.com/arsenico71/129683623903.jpg

Altro palazzone del centro storico di Kiev, con un significativo emblema del passato prossimo.

http://photos.heremy.com/arsenico71/129683423903.jpg

Contadine che vendono prodotti vari lungo il corso centrale. Molte non vogliono farsi fotografare, lo riscontreremo in altre occasioni anche in Russia.

lauraf
24-03-05, 22:47
letto tutto d'un fiato....continua, e' bellissimo:cool:

Fenris
24-03-05, 23:16
Usciamo dalla città ed imbocchiamo la solita, interminabile statale tutta balzi e buche, guida Lorenzo. Ad un certo punto lo vedo che trasalisce e mi fa: "Vecchio... vecchio... l'ho fatta grossa stavolta!". "Cos'è successo?", gli domando: "L'ho fatta grossa, cazzo, siamo nei casini!". "Che cazzo hai fatto??". "C'era una volante della polizia che mi ha sventagliato per fermarmi ed ho tirato dritto...". "Merda, speriamo lascino perdere e non ci corrano dietro!". Non faccio in tempo a dirlo, che mi giro e vedo l'auto della polizia che ci insegue, ci sorpassa e si ferma. Le moto scappano avanti per non essere fermate a loro volta.

Scendiamo dall'auto, la solita coppia di poliziotti urlanti e gesticolanti ci si avvicina. Indicano verso la direzione da cui provenivamo, fanno il ceno di fermata e con un altro gesto mimano noi che tiriamo dritto, sempre continuando ad urlare. Lorenzo è abbastanza impanicato, io più tranquillo perchè tanto ormai l'andazzo si è capito e sappiamo già cosa dobbiamo fare per risolvere la situazione. Qualche minuto di discussione, si apre il portafogli, paghiamo e ci lasciano andare. In Italia ci avrebbero arrestati.

Raggiungiamo le moto che si erano fermate un paio di km in là per aspettarci e proseguiamo, ma dopo un po' qualcosa non ci torna, i cartelli non indicano le città che avremmo dovuto attraversare. Ci fermiamo, guardiamo la cartina, porca troia, abiamo sbagliato strada, stiamo andando verso sud-est invece che verso est! Dovremmo dirigerci verso Kharkov, invece non si sa dove stiamo andando a finire. Voltiamo i mezzi e torniamo verso Kiev, è l'unica. Altro tempo perso, come se ce ne fosse bisogno. Ma è solo il preludio.

Arrivati di nuovo alla periferia dela città, prendiamo quella che dovrebbe essere la strada giusta, il paesagio torna a farsi collinare, saliscendi continui, continui stop da parte della polizia. Ad un certo punto viene ora di cena, abbiamo fame ma non c'è anima viva attorno, solo boschi e colline. Dopo qualche altro chilometro, vediamo sulla destra un qualcosa che sembra una baracchina... no, non è una baracchina... sono due roulotte affiancate, in mezzo alle quali è stato poggiato un tetto di rami d'albero retto da quatro tronchetti, con un tavolino sotto. Ci avviciniamo, ci aprono due donne, e capiamo il senso della struttura: una delld due roulotte è adibita a baretto da strada, l'altra è la loro abitazione.

Entriamo, non hanno altro che bibite gasate e patatine varie, tocca accontentarsi. Usciamo e sgranocchiamo qualcosa, mentre marco gioca con un gattino bianco che girolzolava nei paraggi. Ripartiamo, ormai si è fatto buio ma al confine manca ancora un po'. Tra l'altro, ci rendiamo conto che abbiamo sbagliato strada di nuovo, non stiamo andando verso Karkhov, ma verso nord-est rispetto a Kiev. In ogni caso, da quella parte c'è comunque la Russia, quindi ormai va bene così. A pochi km dal confine, ennesimo stop da parte della polizia. Stavolta non sono neanche in due, è uno solo. Scendiamo da moto e macchina con un'espressione sul volto che definire truce è un eufemismo, non ne possiamo letteralmente più. Ci avviciniamo al poliziotto e praticamente lo circondiamo, quello ci chiede timidamente i documenti, li guarda una frazione di secondo, ce li restituisce e ci lascia andare senza chiederci un centesimo.

Ripartiamo, e dopo una mezz'oretta finalmente si profila all'orizzonte la interminabile fila di camion che attendono di passare la barriera doganale per entrare in Russia.

Fenris
24-03-05, 23:23
http://photos.heremy.com/arsenico71/129711823903.jpg

In sosta da qualche parte in Ucraina (anche qui, notare le condizioni dell'asfalto).

http://photos.heremy.com/arsenico71/129711923903.jpg

Lorenzo sotto un "chiarissimo" cartello stradale, dietro di lui, uno dei tanti poliziotti che ci aveva appena fermato.

http://photos.heremy.com/arsenico71/129712023903.jpg

La baracchina formata da due roulotte.

Fenris
24-03-05, 23:43
Appena ci fermiamo in fila, le moto vengono immediatamente attorniate da una decina di persone, tutti uomini, probabilmente camionisti. Io e Lorenzo siamo un po' preoccupati, Lorenzo è convinto che vogliano rubare le moto. Invece sono solo i soliti curiosi che vogliono fare delle chiacchiere, ci chiedono da dove veniamo, dove andiamo, e quel poco che è consentito comunicare senza avere una lingua in comune.

Poco dopo arriva un tizio che parla portoghese (!), che ci dice (in portoghese) che dobbiamo entrare dentro una casupola sul lato della strada, che ha tutta l'aria di un raffazzonato ufficio doganale. Entriamo, dietro il bancone tre ragazze, carine, sicuramente più giovani di noi, che parlano perfino un discreto inglese. Tutte gentili, gattose e sorridenti, ci dicono che dobbiamo pagare un'assicurazione per i mezzi di 100 dollari a mezzo. Gli chiediamo perchè mai dobbiamo pagare un'assicurazione in Ucraina quando siamo in uscita dal paese, e che la nostra assicurazione fatta in Italia copre anche l'Ucraina. Insistono che dobbiamo pagare, sempre molto gentili ed affabili, e pure un po' stronze con tutti gli sbattimenti di ciglia.

Contratta che ti contratta, riusciamo a far scendere il prezzo ad una cinquantina di dollari. Glieli dà Manu, dentro un foglio piegato a metà su cui aveva disegnato un coniglietto, che cariiiiiiiiino! :D Usciamo dall'ufficio, e comincia l'attesa del nostro turno per entrare nella barriera ucraina. Attesa che si preannuncia lunga, ed infatti lo è. Passa un'ora, ne passa un'altra mezza, io ho qualcosa che spinge dentro di me già da qualche ora, ma non mi arrischio ad infilarmi nei boschi circostanti per farlo uscire, perchè potrebbero chiamarci in qualsiasi momento.

Ad un certo punto, da lì non ci si schioda, le spinte aumentano, cedo, mi allontano dalla strada e mi inoltro in un campo lì di fianco. Non faccio in tempo a liberarmi, che sento una voce che grida: "Italia! Italia!". Ovviamente, tocca a noi, la legge di Murphy colpisce sempre! Mentre frettolosamente mi ricompongo, sento la voce degli altri che mi chiamano: "Dai cagone, sbrigati che tocca a noi!", tra le risate di tutti e quattro. Rimonto in macchina, entriamo nella dogana ucraina. Il controllo in uscita è, come nelle altre occasioni, relativamente spiccio, ma adesso bisogna oltrepassare la barriera russa.

Prima facciamo una fila di mezz'ora in mezzo al fango per compilare un modulo, poi si aspetta. Dopo un'attesa piuttosto lunga, veniamo chiamati in un altro ufficio. Una donna dall'aria truce ci mette in mano altri moduli da compilare, nei quali dobbiamo dichiarare cosa trasportiamo, in particolare denaro ed oggetti di valore. Ora, c'è da sapere che in Russia vige una legge secondo la quale se all'uscita dal paese si viene trovati con più contante di quando si è entrati, si viene automaticamente arrestati per supposte attività illecite. Noi avevamo addosso circa 10.000 dollari, ma non avevamo nessuna voglia di dichiararli, viste le passate esperienze di estorsioni e le facce non esattamente da educande da cui eravamo circondati a 360 gradi, per cui dichiariamo solo i quattro soldi che avevamo nei portafogli.

La tipa è sorpresa: "Avete solo questi??". "Abbiamo le carte di credito, useremo quelle". "Io ho anche un grinja", le faccio io sorridendo, cercando di ammorbidire l'atmosfera, e lo tiro fuori dal portafogli, la tizia accenna un mezzo sorriso e fa un cenno con la mano come per dire "non importa".

Ci chiede in quale città russa siamo diretti, le diciamo Orel, che è la prima dopo il confine. Evitiamo di dirle la vera meta del nostro viaggio per evitare ulteriori complicazioni. Ci fa uscire con i moduli in mano, dobbiamo andare presso un altro ufficio ancora per assicurare i mezzi. Il tipo dietro lo sportello è la summa suprema dell'antipatia e della sgradevolezza, prima non ci caga, poi se ne va, poi torna, e quando ci avviciniamo allo sportello fa: "Italia mafia!", abbassa la tapparella dello sportello, e se ne va di nuovo. Usciamo dall'ufficio, non resta che aspettare. Il tipo torna dopo ore, nel frattempo è notte fonda, forse le 3 o le 4 del mattino, eravamo arrivati alla barriera Ucraina alle 21.

Mentre aspettiamo, ci si avicina un camionista ucraino, sulla trentina, visibilmente sbronzo, con lo sguardo ed il sorriso tipo il Joker di Batman, che incuriosito da noi, ci chiede da dove evniamo e dove andiamo. Quando gli diciamo che stiamo andando in Mongolia, scoppia in una fragoprosa risata: "Mongolia?? Mongolia?? Kamikaze!! kamikaze!!", e continua a ridere e gridare "Kamikaze"!". Non pago di ciò, bussa ai vetri di tutte le macchine in fila, una ad una, ed a tutti indica noi e dice qualcosa che finisce con "MOngolia". Ad uno ad uno, tutti gli ocupanti delle macchine, uno dietro l'altro, scoppiano a ridere ancora più fragorosamente. Il tizio si allontana ridendo, camminando all'indietro guardandoci e continuando a gridare:" Mongolia... kamikaze!", finchè sparisce. Una scena surreale...

Finalmente l'ufficiale torna, in qualche modo sbrighiamo la formalità ed usciamo. Non è certo finita. Controllo bagagli e passaporti, timbro dei visti, ci premuriamo di far vedere all'ufficiale che abbiamo due visti ciascuno per la Russia, perchè l'aereo del ritorno da Ulan Bator fa scalo a Mosca, dove contiamo di fermarci un giorno, per cui abbiamo bisogno del secondo visto per rientrare nel paese dalla Mongolia, e che deve timbrare il primo.

Ovviamente la nostra spiegazione non gli basta, deve consultarsi con qualcuno, perdiamo un'altra mezzora, nel frattempo ci tratiene i passaporti dentro l'ufficio e non sappiamo se e quando ce li restituirà. Dopo un'altra attesa interminabile, ci ridanno i passaporti e finalmente ci fanno passare. Prendiamo qualcosa da mangiare presso una baracchina appena fuori dalla dogana ed usciamo. Ci ritroviamo su una strada ancora peggiore di quelle ucraine, in mezzo a boschi, colline e prati.

Siamo distrutti, affamati, sta albeggiando, siamo dispersi in mezzo al nulla e la città più vicina, Orel, è a 100 chilometri da lì.

(continua...)

Fenris
24-03-05, 23:45
http://photos.heremy.com/arsenico71/129724523903.jpg

Questa foto l'abbiamo scattata appena usciti dalla dogana russa. Da sinistra a destra vedete le sagome di: Andrea, Manu, Io, Marco. Lorenzo è in macchina.

Fenris
25-03-05, 01:17
In Origine Postato da ippogrifo
http://www.3wstyle.net/public/files_upload/utenti/duce/85386223903.jpg

E che c'entra? :D

yota71
25-03-05, 01:42
Ma quanto cavolo avete speso per pagare quella massa di poliziotti corrotti?

Alessandro.83
25-03-05, 16:05
Fenris, molte foto non si vedono (a parte quella delle roulotte). ;)

nordista
25-03-05, 19:19
In Origine Postato da Fenris
E che c'entra? :D

Potrebbe essere da Kiev. :)

-N-

Fenris
25-03-05, 21:18
In Origine Postato da Aledex
Fenris, molte foto non si vedono (a parte quella delle roulotte). ;)

Strano, ieri si vedevano, dev'essere temporaneamente down il server del mio album online, saràuna cosa temproanea.

Per rispondere a Yota: abbiamo speso meno di quanto possa sembrare per pagare i poliziotti, perchè una volta capita l'antifona, ci chiedevano 30 o 50 dollari e noi gliene davano 2 o 3.

Approfitto per scusarmi se ho scritto poco negli ultimi giorni, sono un po' incasinato, ma dalla prossima settimana riprendo alla grande. Mi sto divertendo un casino anch'io a scrivere il racconto, perchè mi sembra di rivivere il viaggio giorno per giorno, quindi non preoccupatevi che arriviamo pian piano fino in fondo. ;)

Nel frattempo, ringrazio sentitamente tutti i miei "spettatori", i vostri commenti positivi mi fanno un enorme piacere. :)

marcejap
25-03-05, 22:26
In Origine Postato da Fenris
Arriviamo nella splendida piazza centrale, sulla quale campeggiano un cupolone, un palazzo stile reale, un obelisco, una bella fontana, ed una enorme costruzione che sembra un albergo. Ormai abbiamo imparato a leggere un po' i caratteri cirillici, sulla cima c'è scritto "Ucraina". Ci avviciniamo, è in effetti un albergo, anzi, ha proprio l'aria di un grande albergo. Entriamo, la hall è enorme, elegante, imponente come tutto il resto.

Manu si avvicina alla reception, mentre noi stiamo fuori a fare la guardia ale moto, e chiede due stanze. La ragazza lo guarda con una smorfia di disgusto e gli chiede in inglese: "Ma lei ha idea dei nostri prezzi?". Manu, tutt'altro che intimidito, indurisce il muso e le risponde: "Dimmeli!". La tizia, con aria di sufficienza, fa "50 dollari a stanza". Manu ride, le lancia letteralmente sul bancone della reception la carta di credito e le dice: "Dammene tre, due doppie ed una singola." Io che nel frattempo ero entrato e mi gustavo la scena guardo la tipa e, con la mia consueta imitazione di Berlusconi, le dico (in italiano): "Mi consenta, compro tutta la baracca, cribbio!". La tipa non capisce, mi guarda un po' stupita un po' incazzata, e si gira dall'altra parte, noi ridiamo. :D



:lol :lol :lol Grandissimi

Nanths
25-03-05, 22:34
In Origine Postato da Fenris
"Mi consenta, compro tutta la baracca, cribbio!"





:lol :lol :lol

gran chicca :D

Naitmer
25-03-05, 22:39
Un viaggio cosi lo farei fare forzato a tutti i comunisti italiani. oppure li manderei a napoli cambiando i cartelli italiani con quelli russi.

romanamente

lauraf
25-03-05, 23:34
In Origine Postato da Naitmer
Un viaggio cosi lo farei fare forzato a tutti i comunisti italiani. oppure li manderei a napoli cambiando i cartelli italiani con quelli russi.

romanamente

tesoruccio don't worry, io in russia c'ho vissuto 3 anni, ho conosciuto da molto vicino l'era post-sovietica, eppure sono ancora stra convinta che l'ideale comunista e' il meglio che c'e':cool:

Naitmer
26-03-05, 00:05
In Origine Postato da lauraf
tesoruccio don't worry, io in russia c'ho vissuto 3 anni, ho conosciuto da molto vicino l'era post-sovietica, eppure sono ancora stra convinta che l'ideale comunista e' il meglio che c'e':cool:

E a letto ti piace farti frustrare e penetrare da dei dildo giganteschi. Ho indovinato?

romanamente

lauraf
26-03-05, 00:10
In Origine Postato da Naitmer
E a letto ti piace farti frustrare e penetrare da dei dildo giganteschi. Ho indovinato?

romanamente

no, mi accontento di masculi in carne ed ossa.


goderecciamente:cool:

Fenris
26-03-05, 00:29
:-0003w Non riempiamo il thread di OT per favore. Naitmereddu, abbasta. ;)

lauraf
26-03-05, 01:21
occhei occhei, a patto di avere prestissimo un nuovo capitolo...:cool: ;)

agaragar
26-03-05, 02:17
In Origine Postato da lauraf
no, mi accontento di masculi in carne ed ossa.
ma gli rispondi pure:confused:

agaragar
26-03-05, 02:33
In Origine Postato da lauraf
tesoruccio don't worry, io in russia c'ho vissuto 3 anni, ho conosciuto da molto vicino l'era post-sovietica, eppure sono ancora stra convinta che l'ideale comunista e' il meglio che c'e':cool:
Quale dei tanti:confused:

Fenris
26-03-05, 04:39
In Origine Postato da lauraf
occhei occhei, a patto di avere prestissimo un nuovo capitolo...:cool: ;)

Lunedì, o al più tardi martedì, recupero tutto il tempo perduto. ;)

Agaragar: abbasta anche tu, dai... ma dove cacchio è finito Asburgico? Quasi quasi chiedo all'Amministrazione la co-moderazione del forum. ;)

Naitmer
26-03-05, 04:42
In Origine Postato da Fenris
Lunedì, o al più tardi martedì, recupero tutto il tempo perduto. ;)

Agaragar: abbasta anche tu, dai... ma dove cacchio è finito Asburgico? Quasi quasi chiedo all'Amministrazione la co-moderazione del forum. ;)

Quando hai finito la storia puoi fare un 3d extra e con c&p in un attimo ci metti tutta la storia.

romanamente

Fenris
26-03-05, 05:25
In Origine Postato da Naitmer
Quando hai finito la storia puoi fare un 3d extra e con c&p in un attimo ci metti tutta la storia.

romanamente

OK, ma intanto tu evita i cazzeggiamenti per favore, ok? Te lo posso chiedere?

Alessandro.83
26-03-05, 14:41
In Origine Postato da Fenris
Lunedì, o al più tardi martedì, recupero tutto il tempo perduto. ;);)

nordista
26-03-05, 20:12
In Origine Postato da lauraf
tesoruccio don't worry, io in russia c'ho vissuto 3 anni, ho conosciuto da molto vicino l'era post-sovietica, eppure sono ancora stra convinta che l'ideale comunista e' il meglio che c'e':cool:

io ho conosciuto da molto vicino l'era sovietica (totale anche circa 3 anni) e per questo non mi meraviglio mai di tutte le cazzate che posso leggere, inclusa la tua. :) :) :) : ma siamo seri !!!


-N-

lauraf
26-03-05, 23:04
In Origine Postato da nordista
io ho conosciuto da molto vicino l'era sovietica (totale anche circa 3 anni) e per questo non mi meraviglio mai di tutte le cazzate che posso leggere, inclusa la tua. :) :) :) : ma siamo seri !!!


-N-

ma il comunismo e' altro da quello....capisci?



fenris perdono perdono perdonoooooo :o

I-DAVE
27-03-05, 23:10
Meraviglioso, per fortuna che in questi giorni in cui ero via hai agigunto qualche pezzo :)

La parte migliore è quella della vecchina con le mele, ma anche quella dell'albergo di Kiev merita :D

Continua, continua!

DaV

sarrebal
28-03-05, 09:33
Gran racconto!

Un solo "appunto". Il remix di Toto Cutugno non l'hanno messo in vostro onore, ma e' una vera e propria "hit" delle discoteche russe. :D
Anche qua a New York, qualsiasi discoteca russa o festa russa suona 3/4 canzoni italiani anni'80 remixate. Pensa che T.Cutugno e' pure venuto in concerto a Brighton Beach (storico quartiere russo di Brooklyn) due estati fa.
L'altro giorno ero in macchina col padre della mia ragazza (loro sono proprio di Kiev, tra l'altro) e il CD che ha messo su era un 50% di musica russa e un 50% di canzoni di Celentano (e okkei), Fausto Leali (!!), Toto Cutugno (!!!) e Ricchi e Poveri (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!).

La storia della dogana russa l'avevo sentita. Certamente meglio andare solo con carte di credito.

Dai, continua, continua.... :D

nordista
28-03-05, 12:51
In Origine Postato da lauraf
ma il comunismo e' altro da quello....capisci?



fenris perdono perdono perdonoooooo :o

" l' altro" comunismo non e'mai esistito, non esite e non potra' mai esistere: e' una "cosa" contraria alla natura del genere umano e puo' essere imposta solo con la forza per poi fallire.

-N-

remedios
28-03-05, 20:52
:ronf
fen-ris! fen-ris! fen-ris! :)

Fenris
28-03-05, 23:09
In Origine Postato da sarrebal
Gran racconto!

Un solo "appunto". Il remix di Toto Cutugno non l'hanno messo in vostro onore, ma e' una vera e propria "hit" delle discoteche russe. :D


Lo so, lo so, infatti ho scritto all'inizio che sarebbe diventata una costante del viaggio (e non solo in Russia). :D ma in quell'occasione l'hanno messa su appena ci hanno visti entrare, e noi l'abbiamo interpretata così. ;)

Comunque adesso andiamo un po' avanti col racconto. ;)

P.S: Laura e Nordista, di che morte preferite morire? :mad:

Paolo82
28-03-05, 23:27
go go go! ;)

stasera non mi passa un cazzo,dai Fenris! ;)

Fenris
28-03-05, 23:30
Purtroppo pare che non ci sia scelta, nonostante la stanchezza allucinante (siamo in piedi da circa 20 ore, delle quali 11 di viaggio e 9 in dogana), tocca proseguire almeno fino al prossimo centro abitato, se non proprio fino alla città di Orel, per cercare un posto dove dormire. Ci rimettiamo in movimento, la macchina davanti, le tre moto dietro, guida Lorenzo, io mi appisolo perchè non ce la faccio veramente più. Non passano venti munuti che Lorenzo mi sveglia: "Vecchio, io non ce la faccio, mi si chiudono gli occhi, te la senti di guidare?". Gli rispondo con un mugugno che è una via di mezzo tra un no, un vaffanculo ed un vabbè, dammi il volante...

Ci scambiamo di posto, Lorenzo non fa in tempo ad appoggiare il culo sul sedile che già russa, finalmente raggiungiamo un centro abitato, poco più di un villaggio. Giriamo un po', ci avviciniamo ad una costruzione che potrebbe sembrare un ostello o qualcosa del genere. Andrea si avvicina ad un tipo giovane che era seduto lì fuori e gli chiede: "Hotel?". Il tipo per tutta risposta lo guarda ridendo e, mimando una persona che tiene il manubrio di una moto ed accelera fa: "vrum vrum!! Vrum vrum!!". Andrea non crede ai suoi occhi, e neanche noi. Con la massima calma ripete: "Hotel?", ed il tizio di nuovo "Vrum vrum! Vrum vrum!!", fingendo di accelerare su una moto. Andrea si gira sgomento verso di noi e fa: "Ma è subnormale?", noi rispondiamo tra alzate di spalle e mani nei capelli. Non c'è niente da fare, da quel tizio non si cava un ragno da un buco, il casermone davanti al quale ci eravamo fermati sembra anche chiuso, ripartiamo.

Mi rimetto al volante sforzandomi di tenere gli occhi aperti. Ma sono sforzi vani. Ogni tanto (cioè ogni minuto più o meno) mi vengono colpi di sonno, per fortuna brevi, ma che alla riapertura degli occhi mi costringono a tornare sulla destra perchè sono finito sulla corsia opposta. Finchè non me ne viene uno più pesante.

Mi risveglio dopo non so quanti secondi, grazie al rumore dell'inchiodata della macchina con cui stavo per fare un frontale, sterzo immediatamente a destra e mi rimetto in carreggiata, sfiorando letteralmente il muso dell'altra automobile, quello neanche si ferma per protestare ma tira dritto... Guido un altro mezzo chilometro, dopo di che cominciano a tremarmi le gambe... solo adesso mi son reso conto di quello che abbiamo rischiato, tremo come una foglia, non riesco a proseguire, accosto e mi fermo. Lorenzo non si è neanche svegliato, non si è reso conto di niente. Immediatamente accostano le moto, che erano ancora dietro di noi, i ragazzi scendono, sono terrorizzati quanto me. Lorenzo finalmente si sveglia: "Cos'è successo?".

"Cos'è successo??", urla Manu, "Non ti sei accorto di niente?? Ma dormivi??": "Alla grande", risponde Lorenzo con la massima calma, "che cazzo è successo?". "E' successo che con ogni probabilità non siamo mai stati tanto vicini alla morte come negli ultimi dieci minuti, Lollo", gli faccio io, e gli racconto. La sua calma è impressionante: "Bè, meglio che dormivo e non mi sia accorto di niente, valà...".

Manu mi dice concitatamente: "Tu non puoi immaginare, ti eravamo dietro, ad un certo punto l'altra macchina si avvicina, e quando era a meno di 10 metri da te ti sei buttato sull'altra corsia, io mi sono messo le mani nei capelli de ho pensato: 'Sono morti!', già mi vedevo a telefonare ai vostri genitori per comunicargli cos'era successo!", Andrea e Marco non riescono neanche a parlare.

E tanto meno ci riesco io. Mi accendo una sigaretta ed esco dalla macchina, faccio ancora fatica ad alzarmi per il tremore alle gambe, ci fermiamo ed apriamo degli snack che avevamo preso alla baracchina fuori della dogana, per far calmare i nervi.

Dopo una ventina di minuti di sosta, tornata la calma, ci rendiamo conto che proseguire in queste condizioni è impossibile. C'è una strada laterale poco più avanti, si vedono degli alberi, cerchiamo un posto per accamparci e fermiamoci a dormire lì. Entriamo con macchina e moto in un prato, ci fermiamo, togliamo il telo al "cadavere", lo stendiamo a terra, poggiamo i sacchi a pelo e ci addormentiamo così, all'aria aperta, senza neanche montare le tende. Non ce ne frega niente se passano malintenzionati, se viene a piovere, se ci rubano tutto, adesso dobbiamo solo dormire.

Fenris
28-03-05, 23:39
http://photos.heremy.com/arsenico71/131581723903.jpg

http://photos.heremy.com/arsenico71/131581923903.jpg

Due foto dell'"accampamento" dopo il mancato incidente.

http://photos.heremy.com/arsenico71/131582623903.jpg

Al risveglio, c'era questa "splendida" macchina, ma nessuno nei dintorni. Ci è andata bene.

Ultimo (POL)
28-03-05, 23:49
Fenris, non posto molto ma in questa occasione non potevo proprio farne a meno....
Complimenti!!!
E ti confesso che un po' ti invidio...
racconto godibilissimo e sembra di ripercorrere l'intero viaggio con voi...
ho chiesto conferme alla compagna ucraina del mio principale e la cosa che più mi ha ripetuto è stata: "Polizia ucraina come camorra a Napoli..."

Ciao e continua così che è un piacere...

Fenris
28-03-05, 23:56
Ci svegliamo nel primo pomeriggio, c'è un sole cocente, mi sono perfino leggermente scottato. Capita anche questo, di prendersi bruciature solari in Russia! :D Ci si dirige verso Orel, che dista circa un centinaio di chilometri. La strada è pessima, ancora peggio di quelle ucraine, e cosparsa di vecchi camion sovietici che lasciano scie di fumo nero lunghe duecento metri dietro di sè e fanno i 30 all'ora. E' una goduria rimanervi inchiodati dietro, visto quanto è rischioso sorpassare per le auto che provengono dal senso contrario. E poi, ho ancora in testa la scena della mattina, sono ancora inquieto, e provo uno strano senso di colpa e di angoscia. Non ci si può giocare la pelle in modo così stupido, e soprattutto quella degli altri, visto che in macchina con me c'era anche Lorenzo! Sono andato ad un pelo dalla morte, cazzo, me ne rendo conto o no?? Questo pensiero mi martellerà per buona parte della giornata.

Guidando in mezzo a colline e boschi, si arriva finalmente ad Orel nel tardo pomeriggio. All'ingresso della città, sul lato destro della strada, c'è un'enorme insegna che reca il nome della città stessa, con falce e martello sulla sinistra. Ci fermiamo a fare la foto con lo striscione Yamaha, e facciamo anche un'altra foto in cui, con il corpo, in quattro mimiamo le quattro lettere che compongono il nome della città. Ci fa sghignazzare, perchè a Bologna l'"orello" è il buco del culo. :D E poichè in Slovacchia, verso il confine con l'Ucraina, abbiamo attraversato una citta che si chiama Figa (non sto scherzando), Andrea tira fuori la battuta della settimana: "Siamo passati dalla figa all'orello, non abbiamo fatto la transiberiana, abbiamo fatto la trans-perineiana!". :D

Fatte le foto, entriamo in città, tipicamente sovietica. Strada dritta che porta verso il centro, casermoni ad alveare, enorme piazza centrale con edifici imponenti, grigi e squadrati, statua di Lenin davanti al municipio. Un orrore, in poche parole. Ci fermiamo, immediatamente siamo attorniati da bambini e curiosi. L'albergo è sulla stessa piazza, prendiamo le stanze, e scopriamo che in Russia la parola "hotel" non esiste, caso forse unico al mondo. Per farsi capire quando si cerca un albergo, bisogna usare la parola russa ("gastìniza", non chiedetemi come si scrive), altrimenti nessuno capisce.

Visto che è ora di cena, chiamiamo un taxi e ci facciamo guidare verso un ristorante. Il tassista esce dala città e ci porta su uns atrada buia in mezzo agli alberi, cominciamo ad insospettirci, dove diavolo ci sta portando? Dopo quasi una mezz'oretta, si arriva ad un locale che sembra una discoteca. Entriamo, c'è una specie di ristorante, deserto. Ci sediamo, arriva immediatamente la cameriera, con fatica ordiniamo da mangiare ed una birra. Il cibo è ottimo, si fanno dele belle chiacchiere, si parla anche della morte, forse influenzati dall'accadimento della mattinata.

A fine cena si fa una sosta al bar, quasi deserto anche quello, prendiamo una vodka, si chiacchiera ancora, vengono le 3 del mattino, forse è il caso di tornare a dormire. Ci rimettiamo sui mezzi, come siamo rientrati in città ci accorgiamo che abbiamo sbagliato strada e facciamo inversione. Sopraggiunge immediatamente una macchina della polizia (unica automobile visibile nel raggio di un chilometro, la città sembra una città fantasma), che ovviamente ci vuole multare. Inizia l'ennesima discussione, finchè uno di noi dice qualcosa del genere: "Qui bisognerebbe telefonare all'ambasciata".

A questa frase, i due poliziotti trasaliscono, devono aver capito cosa abbiamo detto (scopriremo più tardi che "telefono" ed "ambasciata" in russo sono molto simili all'italiano). Cogliamo la palla al balzo, Andrea prende dalla macchina il mongo-telefono, quello di mia madre, inservibile perchè neanche si accendeva, e finge di telefonare in ambasciata. I due poliziotti si atterriscono, salgono velocemente in macchina e si dileguano. Incredibile! Li abbiamo fregati alla grande, gran risate e sbattimenti di cinque! :D

Torniamo in albergo che sono ormai le 4 e ci buttiamo a letto.

(continua)

Fenris
29-03-05, 00:01
http://photos.heremy.com/arsenico71/131595223903.jpg

Con lo striscione davanti all'insegna di Orel.

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La piazza centrale.

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Manu davanti alla statua di Lenin.

Fenris
29-03-05, 00:05
In Origine Postato da Ultimo
Fenris, non posto molto ma in questa occasione non potevo proprio farne a meno....
Complimenti!!!
E ti confesso che un po' ti invidio...
racconto godibilissimo e sembra di ripercorrere l'intero viaggio con voi...
ho chiesto conferme alla compagna ucraina del mio principale e la cosa che più mi ha ripetuto è stata: "Polizia ucraina come camorra a Napoli..."

Ciao e continua così che è un piacere...

Grazie mille anche a te. ;)

P.S: La polizia russa non è migliore, vedrai...

Fenris
29-03-05, 16:35
Ci svegliamo in tarda mattinata, ormai sembra diventato impossibile svegliarsi presto, la tabella di marcia è già stravolta nella prima settimana di viaggio, dovremmo essere centinaia di km più avanti... mangiamo rapidamente qualcosa e ripartiamo, direzione Tambov-Penza. Si vorrebbe arrivare alla seconda di queste due città, che dista da Orel più o meno tanto quanto Milano da Napoli. La strada tra il confine ucraino ed Orel era pessima, ma confidiamo nel fatto che ciò fosse dovuto al fatto che si trattava di una strada "periferica" del paese, e che una volta arrivati sulla direttrice principale, avremo due corsie per direzione ed un asfalto decente. Quanto ci sbagliamo...

La strada continua su una sola corsia, tra colline e vallate. Siamo esterrefatti dai paesaggi, non abbiamo mai visto niente del genere. La Russia è il paese dei grandi spazi in ogni senso, la strada si arrampica e ridiscende amplissime colline, dalla cima di una alla cima dell'altra ci sono chilometri e questa striscia grigia dritta che scende e poi risale, persa in mezzo a mille tonalità di verde. Tutto intorno, a perdita d'occhio, colline e vallate, fiumi, laghi, il paesaggio si staglia alla vista per decine e decine di chilometri, certi orizzonti così distanti non esistono da noi in Europa.

Ogni tanto ci fermiamo, nonostante i ritardi, per guardare il paesaggio. Stando sulla cima di una collina, si domina con la vista una zona che sarà vasta forse come un'intera provincia italiana, costellata di boschi, fiumi, colline, laghi e qualsiasi altro spettacoilo la natura sia in grado di offrire.

Ad un certo punto, arrivati sulla cima di un'altura, ci si para davanti una lunghissima discesa, con un cavalcavia in fondo, dopo di che la strada risale, sempre dritta, fino alla cima della collina successiva. Poichè si vedono chiaramente i 2-3 km di strada successivi e si vede chiaramente che dalla parte opposta non arriva nessuno, ci buttiamo giù e sorpassiamo in carovana l'unica macchina che avevamo davanti. Appena arriviamo in fondo, da dietro una colona del cavalcavia, spunta un poliziotto che ci ferma.

Ci prepariamo alla solita trafila, ma stavolta le cose sono diverse. Non è un semplice poliziotto quello che ci ha fermato, ma un ufficiale, ha la divisa diversa, con i gradi. E' un tizio grosso, alto circa 1,90, capelli grigi, grande naso da alcolista, labbroni, ed immancabili denti d'oro. E' accompagnato da un poliziotto. Ci mostra un codice della strada, ci fa capire che l'infrazione che abbiamo commesso è stata il sorpasso con riga continua (e stavolta aveva effettivamente ragione, anche se, date le circostanze descritte, sarebbe bastato un minimo di elasticità per lasciar correre - ma sarebbe come chiedere ad un asino di parlare la lingua dei cavalli). Ci chiede i documenti, gli diamo le patenti (tranne la mia, perchè non stavo guidando in quel momento), e qui scatta la amara sorpresa: non ci vuole affatto multare, ci mostra nuovamente il codice della strada. Per un sorpasso con riga continua in Russia è previsto il ritiro della patente per alcuni mesi, e questo è ciò che il tizio è intenzionato a fare!

Scende il panico. Senza patente non solo il viaggio finisce qui, ma non sapremmo neanche come tornare a casa! Spieghiamo in qualche modo la situazione all'ufficiale, lui ci dice che ci darà dei documenti sostitutivo delle patenti con i quali possiamo guidare fino ad uscire dala Russia per tornare in Italia. E' impensabile, non abbiamo il visto per rientrare in Ucraina, dovremmo guidare fino a Mosca e da lì prendere un aereo al volo per tornare in Italia. Sarebe una spesa assurda ed il viaggio sarebbe finito lì.

Non sappiamo cosa fare, l'ufficiale sembra irremovibile, si siede in macchina e prende i moduli dei documenti sostitutivi delle patenti, una penna e fa per cominciare a scrivere. Interviene santo Manu, mai dovremo ringraziarlo come in quest'occasione, e comincia una estenuante trattativa con l'ufficiale. Noi nel frattempo ci consultiamo su cosa fare, Andrea è nel panico, fuma una sigaretta dietro l'altra e non sa cosa fare. "Riproviamo la gag della telefonata all'ambasciata?", gli propongo io. "OK, proviamo", fa lui, prende il telefono e, avvicinandosi al poliziotto, finge di parlare in italiano con qualcuno, con un tono sicuro, continuando a dire "Sì, sì, benissimo, sì", è talmente convincente che ad un certo punto gli chiedo: "Ma hai telefonato sul serio?". "Assolutamente no", mi gela.

L'ufficiale guarda la scena ma non fa una piega, evidentemente è più furbo ed esperto dei suoi colleghi di Orel e non ci casca. Dico ad Andrea: "Passami il telefono", lo prendo, e fingo che l'ambasciata mi abbia detto di identificare l'ufficiale prendendo la targa della sua macchina, mi avvicino alla macchina e scrivo il numero di targa (A 0137 57 RUS, prendete nota e mandate macumbe di ogni genere! :D). Non serve neanche questo, l'ufficiale resta irremovibile, ogni tanto sembra ammorbidirsi, ma poi nuovamente fa il cenno di cominciare a compilare i moduli sostitutivi delle patenti.

Fenris
29-03-05, 16:45
Manu continua il suo show, visto che non funzionano le trattative, non funzionano le preghiere, comincia a fare il cretino per farli ridere. Andrea intanto telefona (stavolta sul serio) al titolare di un'agenzia per il turismo in Russia che ci aveva procurato i visti. Questi gli spiega che purtroppo in Russia il sorpasso su riga continua è in effetti un'infrazione molto grave del codice della strada (scopriremo più avanti perchè), e che l'ufficiale non sta cercando di fregarci, è davvero previsto il ritiro della patente. "Cosa dobbiamo fare?", gli chiede Andrea. "Quello che state già facendo", è la risposta, "non mollarlo finchè non ci ripensa, impeditegli in tutti i modi di togliervi le patenti". Incoraggiante...

Il Manu-show continua, come al solito siamo alle presentazioni, l'ufficiale che sta rischiando di farci terminare il viaggio a circa un quarto del percorso si chiama Wladimir. Manu vede alrte automobili che sorpassano sula riga continua, e ridendo fa a WLadimir: "Vedi? perchè quelle non le fermi e noi sì?", poi si avvicina al collega poliziotto, gli chiede in prestito il cappello ed il manganello bianco-rosso che usano per fermare automobili, e si mette lui sul ciglio della strada a fermare gli automobilisti di passaggio. Wladimir comincia a sorridere, forse stiamo facendo breccia...

Dopo un'altra mezzoretta di questo show, Manu si avvicina a noi con la sua patente in mano e ci dice: "La mia me l'ha restituita: ha detto che l'ho fatto ridere e quindi per ringraziarmi me l'ha ridata. Per le vostre invece vuole 400 dollari". Ora, qualsiasi persona normale a questo punto, visto il panico, l'orribile eventualità chen il viaggio terminasse lì, il tempo perso e tutto il resto, direbbe "Diamoglieli ed andoamocene". Ed infatti gli rispondiamo così.

Ma Manu non è normale, e ribatte contrariato: "Ma sei matto? 400 dollari? Oh, ma cos'è, siamo venuti qua per regalare soldi a questi pezzi di merda? Col cazzo che glieli dò!", e torna indietro per trattare ancora! Non crediamo ai nostri occhi, nessuno di noi sarebbe mai riuscito a trovare tanta energia e caparbietà.

Dopo una mezz'ora, lo vediamo che torna indietro con tutte le nostre patanti. "Gliene ho dati 150". Meriterebe un applauso, se non fosse che siamo psicologicamente distrutti da quelle tre ore abbondanti di panico. "Ho dovuto perfino far credere al suo collega che lui, con i suoi capelli biondi, in Italia sarebbe pieno di donne, mentre io che li ho neri non vengo cagato di pezza, pensa te". Noi sghignazziamo, perchè Manu in effetti problemi di donne non ne ha mai avuti, e, conoscendone il carattere, capiamo perfettamente la ferita al suo orgoglio che si è procurato con quell'affermazione fatta al poliziotto. :D

Fatto sta che finalmente si riesce a ripartire, ma ormai è impensabile raggiungere Penza.

(continua...)

unitario
29-03-05, 16:47
io sto manu lo voglio conoscere...:D
ma in che lingua parlava con il poliziotto?

lauraf
29-03-05, 16:48
brrrrrr...suspence...:cool:

Fenris
29-03-05, 16:50
In Origine Postato da unitario
io sto manu lo voglio conoscere...:D
ma in che lingua parlava con il poliziotto?

E' questo l'incredibile: comunicavano senza un minimo di lingua in comune. :D

Pablo
29-03-05, 17:11
miii, potreste fare un appendice alla guida:

Bologna-Ulan Bator poliziotto dopo poliziotto

.....comunque sti poliziotti cominciano a starmi un pò sulle palle

:cool:

unitario
29-03-05, 20:41
In Origine Postato da Fenris
E' questo l'incredibile: comunicavano senza un minimo di lingua in comune. :D

allora domani prendo il primo treno per bologna...:D

vlad84
29-03-05, 20:53
grande Wlad...

Giullare
29-03-05, 21:07
E' proprio una storia meravigliosa... complimenti alla fantasia di Fenris! :)

unitario
29-03-05, 21:11
guarda che (a detta di fenris-e non vedo perchè non dovrei crederci-) è tutto vero...

Ultimo (POL)
29-03-05, 22:43
uè ma del solito imbecille non se ne può mai fare a meno...
valà che hai anche l'avatar che ti si addice...
buffone... anzi no, puffone....

Paolo82
29-03-05, 23:18
se si fa una cena di pol manu te lo porti eh! :lol :lol :lol

Giullare
30-03-05, 13:32
In Origine Postato da Ultimo
uè ma del solito imbecille non se ne può mai fare a meno...
valà che hai anche l'avatar che ti si addice...
buffone... anzi no, puffone....

Buffone dillo a qualcun altro! Ma che io ti ho offeso forse? Pensavo davvero che fosse una storia inventata, viste le incredibili disavventure... ma è evidente che mi sbagliavo, dato che mi dite che è vera...

Ma scusate, se uno sbaglia deve essere subito insultato?

Saluti a Fenris! :)

Il_Siso
30-03-05, 13:48
In Origine Postato da Giullare
Buffone dillo a qualcun altro! Ma che io ti ho offeso forse? Pensavo davvero che fosse una storia inventata, viste le incredibili disavventure... ma è evidente che mi sbagliavo, dato che mi dite che è vera...

Ma scusate, se uno sbaglia deve essere subito insultato?

Saluti a Fenris! :) Ci sono anche le foto... :rolleyes: ;)
Benvenuto comunque! :-)

Ultimo (POL)
30-03-05, 17:07
In Origine Postato da Giullare
Buffone dillo a qualcun altro! Ma che io ti ho offeso forse? Pensavo davvero che fosse una storia inventata, viste le incredibili disavventure... ma è evidente che mi sbagliavo, dato che mi dite che è vera...

Ma scusate, se uno sbaglia deve essere subito insultato?

Saluti a Fenris! :)

Non volevo offenderti, ma solo sottolineare il ruolo dei giullari di corte che era quello di far ridere a tutti costi...
ho capito che la tua voleva essere una battuta... ma mi è parsa un po' troppo forzata... ecco tutto...
comunque benvenuto!!

Giullare
30-03-05, 18:33
Ve bene, va bene, nessun problema... un caro saluto a tutti!
Fenris... continua la storia, è troppo piacevole! :)

Fenris
30-03-05, 19:32
Arriviamo a Tambov che è ormai sera, ci fermiamo qui per stanotte. Troviamo un ostello gestito da due simpatiche vecchiette tutte gentili e sorridenti. E' il primo assaggio della quasi imbarazzante gentilezza e generosità dei russi, che sperimenteremo in molte altre occasioni, che sono secondo me la vera risorsa di questo devastato paese.

Alla sera non ci muoviamo dall'ostello, le due signore ci fanno capire che il quartiere non è dei più tranquilli e sicuri e ci consigliano di non andare troppo in giro. Non è un grosso problema perchè siamo stanchi ed affamati. Scendiamo giù dove hanno la cucina, ci preparano perfino qualcosa da mangiare, dopo di che andiamo a letto, ancora incazzati per la perdita di tempo e decisi a svegliarci presto la mattina successiva.

E stavolta ci riusciamo, sveglia di buon'ora, dai, finalmente faremo una giornata piena di viaggio! Macchè... la moto di Andrea non parte più, senza motivo, è semplicemente morta durante la notte, non si capisce perchè. Dopo innumerevoli tentativi a pedale ed a spinta riparte, ma sbuffa costantemente una enorme quantità di fumo nero, pare che stia bruciando olio invece che benzina.

Purtroppo non c'è altro da fare, Manu ed Andrea si mettono a smontarla nel cortile davanti all'ostello per cercare di rimetterla a posto in qualche modo. Dopo due ore di quella che da quel momento in poi diverrà un'operazione quotidiana su tutte e tre le moto e che verrà denominata "fare garage", pare che finalmente si riesca a ripartire. Ma è solo un'apparenza, la moto di Andrea fuma nero ancor peggio di prima, troviamo un'officina.

E' gestita da un giovane meccanico appassionato di auto e da una ragazza, che è forse una parente o un'amica. L'officina è in perfetto stile russo: è praticamente un cortile fangoso racchiuso tra quattro mura, in cima ad una di queste ci sono vecchie macchine scassate, parcheggiato fuori un camion. Il meccanico ce lo mostra: è la sua abitazione! E' talmente appassionato d'auto, che per comprare un vecchio modello storico di non so quale automobile si è venduto la casa, e divide il retro del camion a metà: una parte è il garage per l'auto, l'altra è la sua casa. Semplicemente pazzesco.

Il giovanotto comincia a dare un'occhiata alla moto di Andrea ma non ne viene a capo. Un suo collaboratore, nel frattempo, si diletta in quella che impareremo essere l'attività principale dei russi: sta accovacciato "a uovo" (tipo i calciatori nelle foto di squadra), fuma e sputa in continuazione tutt'attorno. Lo fa semplicemente chiunque, dovunque, in qualunque momento.

Il meccanico fa cenno di aspettare, dice che chiama un suo amico che è il miglior meccanico di moto di tutta Tambov. Io intanto scopro che la sua collaboratrice parla tedesco, e comincio a fare delle chiacchiere con il mio tedesco improvvisato. Lei è carina, bionda, capelli tagliati corti, affabile e sorridente, si chiama Laura. E' incredibile come, senza avere mai studiato il tedesco in vita mia, riesco a mantenere una conversazione di quasi mezz'ora, tanto che ad un certo punto chiedo alla ragazza: "Ma tu davvero capisci quello che dico?". Lei sorride e mi risponde: "Bè, il tuo tedesco non è esattamente 'grammatisch', ma ci capiamo, è questo l'importante, no?", ed amplia il sorriso. Ho l'impressione che si sia creato un "contatto" tra me e lei, ed ho l'impressione che se ne sia accorta anche lei.

Nel frattempo, il più grande meccanico di moto del mondo tarda ad arrivare, arriva ora di pranzo, usciamo dall'officina per cercare qualcosa da mangiare e per maledire ancora una volta la sfiga che sembra non volerci mollare.

Fenris
30-03-05, 19:49
Finalmente il tizio arriva: non avrà più di 22-23 anni, andiamo bene... sarebbe questo il grande meccanico? Infatti cosa succede? Succede che Manu ed Andrea si riparano la moto da soli in officina, mentre il grandissimo meccanico e gli altri due continuano ad osservarli, stando a uovo. Ogni tanto gli fanno qualche domanda su cosa stanno facendo, loro, i meccanici ai proprietari del mezzo!! Ed ogni tanto intervengono, ma vengono regolarmente allontanati perchè sembra che ne capiscano meno di zero. L'operazione di riparazione è interminabile, passano le ore, io comincio a prendere da parte Manu e gli chiedo se non è forse il caso di abbandonare la moto di Andrea lì e proseguire con due moto.

Manu sarebbe d'accordo, Lorenzo e Marco anche, Andrea, ovviamente, decisamente no. Vuole assolutamente che la sua sia riparata e proseguire il viaggio in sella. E vabè, facciamo altri tentativi. L'azione combinata di Andrea e Manu e dei due meccanici alla fine porta al frutto sperato: la moto riparte e sembra andare bene, ma con un avvertimento da parte del meccanico: da questo momento, consumerò tre volte l'olio che dovrebbe normalmente consumare, quindi è indispensabile girare sempre con una riserva per il rabbocco.

Prima di salutare il titolare dell'officina, gli chiediamo quanto gli dobbiamo, gli abbiamo fatto perdere mezza giornata: non vuole niente, e non c'è verso di fargli accettare dei soldi. Ci chiede solo di farci fare una foto con lui e la moto, la appenderà in officina, ovviamente accettiamo, e salutiamo lui e Laura. Si riparte alla volta di Penza.

Lungo la strada ci fermiamo presso un "cafè" che si trova lungo la strada. E' gestito da una donna sulla cinquantina e dalla figlia, molto molto carina. Entriamo, compriamo qualcosa, come la signora sente che siamo italiani, punta Andrea (non si sa perchè proprio lui) e, mimando il gesto di una persona che infila un anello, indica lui prima, e la figlia dopo. Vuole dargliela in sposa, e pare non stia affatto scherzando! A me viene da pensare: ma come è messa questa gente, che darebbe la figlia al primo che passa, purchè la porti via dalla Russia? Andrea ovviamente rifiuta cortesemente, e la richiesta viene allora ripetuta ad altri 2-3 di noi. Va bene uno qualsiasi, purchè la porti via di là...

Ripartiamo, ovviamente non mancano gli stop da parte della polizia, ma dopo l'episodio con Wladimir Manu ci ha fatto una solenne promessa: "Vi porterò in Mongolia senza più sborsare un solo centesimo a nessun poliziotto di merda! Wladimir è l'ultimo che ha visto i nostri soldi!". La strategia studiata è semplice: quando ci chiedono i documenti, invece che darglieli in mano, glieli mostriamo tenendoli in mano noi. Se cercano di prenderli, li tiriamo indietro con un deciso "niet". E pare funzionare. Ogni volta che ci fermano, dopo un paio di tentativi andati a vuoto di prenderci i documenti, ci dicono che dobbiamo pagare una multa per non si sa quale infrazione. "Non paghiamo". "Sì, dovete pagare". "No, noi non paghiamo". "Da", "Niet", "Da", "Niet", "Da", "Niet", alla fine si stancano e ci lasciano andare senza che abbiamo sborsato un centesimo.

Se sono particolarmente insistenti o aggressivi (alcuni minacciano l'arresto mimando le sbarre della cella mettendo indice e medio delle due mani a V ed incrociandoli a simulare una griglia) li si minaccia a nostra volta di chiamare l'ambasciata seduta stante, in un modo che definire comico è riduttivo: Manu indurisce il muso e dice al poliziotto: "Italianske diplomat, Russiske diplomat, Emanuel bla bla bla" (che sta per "parlare" :D), mimando la cornetta di un telefono. Ci sarebbe da restare duri per non farsi sopraffare, ma il più delle volte viene da sghignazzare. :D Fatto sta che funziona, non si paga più, la polizia non è più un problema economico, ma solo di perdita di tempo.

(continua...)

Fenris
30-03-05, 20:20
http://www.mijnalbum.nl/Foto=4PX7PGVQ

"Garage" nel cortile dell'ostello di Tambov.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=ROTAPZF7

L'officina.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=TTBCXE7U

Il cafè sula strada con la signora (in piedi) e la figlia che voleva darci in sposa (seduta - che in questa foto sembra grossa e neanche tanto bella, non so perchè, ma vi assicuro che era tutt'altro!).

Paolo82
30-03-05, 20:21
In Origine Postato da Fenris
non so perchè, ma vi assicuro che era tutt'altro!).

Si,erano tre settimane che non vedevate una donna. :lol :lol :lol

Fenris
30-03-05, 20:24
In Origine Postato da Paolo82
Si,erano tre settimane che non vedevate una donna. :lol :lol :lol

Veramente dal giorno che siamo partiti non abbiamo visto altro che bellissime donne. :D

Betelgeuse
30-03-05, 20:33
Tutta invidia, va' avanti! ;)

Betelgeuse
30-03-05, 20:38
Ah Fen, se sei disponibile ti sposo io:D

Paolo82
30-03-05, 20:52
In Origine Postato da Fenris
Veramente dal giorno che siamo partiti non abbiamo visto altro che bellissime donne. :D

Ti credo,ma questa in foto pare veramente niente di che..:D
Scrivi ancora qualcosa piu' tardi và..;)

Fenris
30-03-05, 21:29
In Origine Postato da Betelgeuse
Ah Fen, se sei disponibile ti sposo io:D

Tutte chiacchiere e distintivo. :p

Fenris
30-03-05, 21:44
Sosta per la benzina con paglia compresa, mentre facciamo il pieno della benzinaccia russa (una roba puzzolente ad 82 ottani), un gruppo di ragazzine in età da liceo, sui gradini del bar di fianco, inizia a cantare in coro una qualche canzone locale. Si avvicinano due ragazzi, probabilmente compagni di scuola, uno suona una chitarra e le accompagna. Diventa sempre più chiaro che lo spettacolino è per noi, le ragazze cantano sorridendoci e lanciandoci sguardi. Alla fine del coro, una prende coraggio, si gira verso di noi e, con un sorriso bello come il sole, ci dice: "Welcome Rossija!". Peccato avere avuto la telecamera con la batteria scarica in quell'occasione!

Proseguiamo, e finalmente arriviamo a Penza. Solita tecnica di fermare un tassista e farsi guidaer ad un hotel (anzi, un "gastìniza"), mentre parcheggiamo le moto vediamo che un tizio ci si avvicina, anzi, sono in due. Quello che ci rivolge la parola ha i capelli lunghi legati a coda, avrà sui 45-50 anni, ricorda Andrea Mingardi come aspetto, e parla un ottimo inglese. Finalmente! Dice di essere russo, di chiamarsi Wladimir (pure lui!), di essere un motociclista e che si è avvicinato perchè incuriosito dalle nostre moto. Facciamo due chiacchiere e gli raccontiamo del nostro viaggio. Una volta sentiti tutti i dettagli, compresa la meta, si illumina in viso e, con un sorriso, fa: "Sapete ragazzi? Mi piacete veramente molto!".

Ci aiuta alla reception dell'albergo, che è ancora in costruzione, tant'è che nella hall c'è solo una specie di tavolo che funge da bancone, per il resto è completamente vuota. Mentre facciamo le pratiche, ci passa davanti una creatura angelica bionda che proveniva dalle scale lì di fianco, tutti e cinque la seguiamo con lo sguardo, alquanto attoniti, finchè non esce dal portone. Wladimir ci guarda con un sorriso bonario e dice: "Sapete ragazzi, io sono russo ed a certe cose dovrei esserci abituato, ma in realtà abituarsi a questo è impossibile. E questo è niente, andate a Samara, c'è da impazzire".

Poichè nell'albergo in costruzione, non essendoci quasi una reception, ovviamente manca il ristorante, Wladimir ed il suo compare ci accompagnano presso un bar lì vicino dove mangiare qualcosa e fare quattro chiacchiere. Accondiscendiamo volentieri, ma c'è qualcosa in lui che non ci convince, siamo un po' sospettosi. "Cosa vorrà da noi? Come mai tanta gentilezza?", si chiede uno: "Vorrà mica derubarci o truffarci in qualche modo?", avanza un altro. "Secondo me è frocio", fa un terzo, "gli piace qualcuno di noi. Lollo, sicuramente sei te!", ridendo. :D

Fatto sta che tra una chiacchiera e l'altra viene tardino e si torna in albergo, Wladimir ci dà appuntamento per la mattina dopo a colazione.

La mattina dopo scendiamo nel bar dell''hotel (quello c'era), Wladimir ed il suo socio sono già seduti, ma per qualche motivo ci sediamo ad un altro tavolo, ignorandoli alquanto. Pian piano scendiamo tutti e 5, e solo verso la fine della colazione Wladimir si avvicina per i saluti. Ci lascia il suo indirizzo, pare che abbia qualche attività a Londra, vuole mantenere i contatti. Alla fin fine, i nostri sospetti si erano rivelati fallaci, è semplicemente una persona gentile che aveva voglia di fare quattro chiacchiere.

Terminati saluti e colazione, si riparte, destinazione: Togliatti.

Fenris
30-03-05, 22:07
Lungo la strada, il solito, inesauribile stupore per i paesaggi. Ci sarebbe da fermarsi e fare foto e riprese praticamente di continuo, se non fosse che a fermarci di continuo ci pensa già la polizia. Quando ci si avvicina a Togliatti, che è sul Volga, la situazione diventa davvero paradossale. Ci sono posti di blocco (non semplici pattuglie della stradale) uno dopo l'altro, non capiamo perchè. Quando arriviamo al secondo o terzo, ci fanno scendere, due poliziotti mi portano dentro una baracchina ad una cinquantina di metri da lì, ed iniziano un interrogatorio (in russo, ma ormai le frasi standard della polizia avevamo imparato a capirle). Forse pensano di intimidirmi, ma ormai ci siamo talmente abituati, che mi permetto perfino un atteggiamento leggermente strafottentte. C'è un tavolino appoggiato ad un muro, davanti al quale una sedia su cui mi viene fatto cenno di sedermi. Mi siedo, ma invece che appoggiare la schiena sullo schienale e mettermi di fronte al poliziotto, mi giro di 90 gradi, appoggio la schiena al muro e gli parlo dandogli il fianco e facendomi vedere di profilo. Hanno rotto veramente il cazzo, non meritano niente, neanche l'ABC della buona educazione.

Dopo 10 minuti entra Manu (non invitato), mi vede e con la massima tranquillità mi fa: "Tutto bene?", "sì, sì, tutto bene, il solito controllo del cazzo", lui entra e comincia a curiosare in giro, ormai questi poveri frustrati non ci fanno più un minimo di paura, li abbiamo mentalmente completamente esautorati. Non sono altro che un ostacolo che fa perdere del tempo, come potrebbe esserlo una foratura o una coda in autostrada. Sono privi di qualunque potere o autorità di creare problemi più gravi della perdita di un quarto d'ora o giù di lì.

Dopo la solita trafila (e tentata, ma non riuscita, estorsione; volevano addirittura 200 dollari, non hanno preso un centesimo), ripartiamo, arriviamo ad un enorme ponte che passa sul Volga, contornato di tralicci e cavi elettrici, altro posto di blocco. Mentre noi parliamo con i poliziotti, Lorenzo addirittura si mette a fare fotografie al fiume, incurante di tutto. Ci rendiamo conto che c'è nei paraggi una enorme centrale elettrica, difesa a vista da quegli innumerevoli presidi polizieschi come se fossimo ancora in guerra fredda.

Proseguiamo, ultimo posto di blocco (ne abbiamo totalizzati 5 o 6 negli ultimi 10 km), e finalmente si arriva in città. Dire che è un orrore è un eufemismo, rispetto a Togliatti, anche le altre città russe attraversate diventano belle. E' praticamente una selva di casermoni ad alveare e tralicci dell'alta tensione, non c'è letteralmente altro. Giriamo cercando un albergo, anzi, un tassista che ci guidi ad un albergo. La stanchezza comincia a farsi sentire, siamo fermi presso un chiosco, ad un certo punto Manu dà un'accelerata e schizza via. Ci voltiamo, corre dall'altra estremità della strada, dove ha visto un taxi, ma gli è sfuggito. Torna indietro urlando: "Oh, ma vi date una svegliata? Non lo vedete che c'era un taxi? Che cazzo fate, dormite??".

Andrea ha un motto di impazienza e fastidio: "Sta succedendo qualcosa che temevo sarebbe successo", dice. La sostanza del discorso è che Manu è una persona iperattiva, una persona normale non riesce a tenere dietro ai suoi ritmi, di attività costante, di attenzione continua ed infallibile, di riposo mentale e fisico sconosciuto. Tanto meno Andrea, che è l'esatto contrario, cioè il prendersi sempre tempo, la rilassatezza, la mancanza di frenesia per eccellenza. Il peggio è che Manu pretende che invece gli si tenga dietro, perchè ritiene che persone "di valore ed intelligenti" come quelle che lui sceglie di frequentare ne abbiano le capacità, e che se non lo fanno è per mancanza di voglia, il che gli fa girare i maroni, perchè è sintomo di inefficienza e potenzialità non sfruttate. Poco gliene frega se uno preferisce lasciare a riposo una parte delle proprie potenzialità per avere una vita più tranquilla, per lui commette un errore.

Quello che succede, dunque, è che ormai siamo a stretto contatto tutti e 5 da 10 giorni, 24 ore su 24, e quelli che possono essere i punti di attrito tra di noi cominciano a venire a galla. E' una specie di Grande Fratello itinerante, solo che non c'è possibilità di essere nominati ed uscire, si deve arrivare tutti assieme fino in fondo. In quest'occasione, la cosa si ferma qui, ma è solo una prima avvisaglia.

(continua...)

Fenris
30-03-05, 22:10
http://www.mijnalbum.nl/Foto=ZODFG7HP

Tipica casa contadina russa.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=66P8HRG7

Tipico palazzo di Togliatti. Moltiplicatelo per 1000, mettete un traliccio dell'alta tensione tra l'uno e l'altro, ed avrete uan rappresentazione molto realistica della città.

Betelgeuse
30-03-05, 22:41
In Origine Postato da Fenris
Tutte chiacchiere e distintivo. :p
Tu posta la tua foto nature ed io mi tolgo il distintivo :p

Fenris
30-03-05, 22:46
In Origine Postato da Betelgeuse
Tu posta la tua foto nature ed io mi tolgo il distintivo :p

Restano comunque le chiacchiere. :p

P.S. Non ho foto "nature", la mia versione "nature" o si vede dal vivo, o non si vede. ;)

Betelgeuse
30-03-05, 23:05
In Origine Postato da Fenris
Restano comunque le chiacchiere. :p

P.S. Non ho foto "nature", la mia versione "nature" o si vede dal vivo, o non si vede. ;)
Peccato:D, già mi stavo pregustando spiritualmente un bel piatto di turtlein. :D :p

Fenris
30-03-05, 23:09
In Origine Postato da Betelgeuse
Peccato:D, già mi stavo pregustando spiritualmente un bel piatto di turtlein. :D :p

Embè? E che ho detto io? :p

P.S. Tagliamola qui dai, che non è il thread adatto. :D

Nanths
30-03-05, 23:12
ma perchè ai poliziotti non avete offerto cuba dei gibson brothers? non dico ramaya, ma almeno cuba...

(:D )

Fenris
30-03-05, 23:14
In Origine Postato da Nanths
ma perchè ai poliziotti non avete offerto cuba dei gibson brothers? non dico ramaya, ma almeno cuba...

(:D )

ahahah il pippero! :D

Betelgeuse
30-03-05, 23:54
http://www.weimax.com/images/Vietti_2003_Tortellini_in_Brodo.gif

:D..............:D...............:D............... :D

Betelgeuse
31-03-05, 00:00
(seduction mode off)

:D ;)

vlad84
31-03-05, 12:57
In Origine Postato da Fenris
...
Entriamo, compriamo qualcosa, come la signora sente che siamo italiani, punta Andrea (non si sa perchè proprio lui) e, mimando il gesto di una persona che infila un anello, indica lui prima, e la figlia dopo. Vuole dargliela in sposa, e pare non stia affatto scherzando! A me viene da pensare: ma come è messa questa gente, che darebbe la figlia al primo che passa, purchè la porti via dalla Russia? Andrea ovviamente rifiuta cortesemente, e la richiesta viene allora ripetuta ad altri 2-3 di noi. Va bene uno qualsiasi, purchè la porti via di là...
....
(continua...)

Quando si dice "sbolognare"....:D :D

ITALIANO (POL)
31-03-05, 15:16
Bravo, Fenris!
Solo adesso ho scoperto questo 3d (a dire il vero tutto il forum)!!!

Conti in tasca....alla fine quanto vi è costato il viaggio?

Worldclimber
31-03-05, 22:50
quale modo migliore per passare questa piovosa serata casalinga?
voglio finire di viaggiare con voi, vai avanti!!!

grazie!

Alessandro.83
31-03-05, 22:53
Fenris, pendiamo dalle tue dita. ;)

Fenris
03-04-05, 16:26
Girando un altro po', finalmente troviamo un albergo. E' un palazzone squadrato e massiccio con davanti un largo spiazzo corparso di pozzanghere, ce n'è una in particolare che è enorme, ricopre circa un quarto della superficie, ed è quasi davanti all'ingresso dell'albergo. Andiamo alla reception, prendiamo le stanze, e vediamo che c'è sul bancone un depliant sulla città. Ne prendo uno, magari non è così brutta come sembra, del resto siamo sul Volga. E invece, quando lo apro, mi viene da ridere: il testo ovviamente è in russo e non lo capisco, ma in foto ci sono un cantiere con tanto di gru, l'orribile porto sul Volga e qualche palazzioen ad alveare. Mostro il depliant agli altri e a tutti viene da sghignazzare.

Saliamo in camera, smolliamo i bagagli, ed andiamo a cercare qualcosa da mangiare. Finiamo in uno squallidissimo fast-food, nel quale lavorano due ragazze molto belle. Pare che le donne siano l'unica cosa bella di questa città, e pare che in Russia più ci si sposti verso est, più la qualità migliori. Ad ogni sosta ne vediamo di più e più belle!

Mentre si mangia, si parla della situazione: Andrea comincia a mostrare segni di nervosismo relativamente al ritmo del viaggio. La tabella di marcia programmata prima della partenza è ormai un ricordo, grazie alla polizia, alla pessima strada su una corsia sola, al traffico ed agli imprevisti. Non abbiamo ancora oltrepassato gli Urali, ma sembra ormai molto probabile che non arriveremo al confine con la Mongolia entro la scadenza del visto russo, che è il 28 di agosto, abbiamo praticamente una settimana per percorrere una distanza doppia rispetto a quella che abbiamo percorso nell'ultima. E questo pensiero ci inquieta molto.

Andiamo quindi a dormire presto, in modo da poterci svegliare presto il mattino dopo e percorrere il maggior numero possibile di chilometri.

Ed infatti il giorno dopo sveglia di buon'ora. Cazzo, sembra di essere al lavoro! Ci rimettiamo sui mezzi, ed usciamo tristemente da Togliatti attraversandola. Ragazzi, non ci crederete, ma questa città è davvero un'accozzaglia infinita di palazzoni e tralicci, non c'è davvero altro. Le altre città russe che avevamo visitato avevano quanto meno una piazza centrale, con dei palazzi anche guardabili nella loro grigia tristezza, questa invece è tutta così. Se c'è un inferno, secondo me somiglia molto a questo posto. E pensare che siamo sul Volga: un fiume sprecato per questa città.

Fenris
03-04-05, 16:30
http://www.mijnalbum.nl/Foto=HRML8RQZ

Uno degli innumerevoli camion in transito sulla strada.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=KDKSEHDZ

Distributore di benzina con "kafè" di fianco, praticamente la costante ristoratoria dell'intero viaggio.

Fenris
03-04-05, 16:51
Lungo la strada per arrivare ad Ufa ci sono venditori improvvisati di qualsiasi prodotto agricolo e dintorni: frutta, miele, ortaggi, ecc. Ci fermiamo e decidiamo di comprare un barattolo di miele, con la fantasiosa idea, quando ci accamperemo da qualche parte in Mongolia durante i giri che contiamo di fare per il paese dopo essere arrivati alla capitale, di farlo bollire in un pentolino con latte e vodka per una deliziosa bevanda della buona notte.

Proseguiamo, sempre tra paesaggi mozzafiato, ed arriviamo ad Ufa, ai piedi degli Urali. Prima tappa rispettata della tabella di marcia!! Mentre percorriamo il classico vialone dritto ed interminabile che porta verso il centro, ad un certo punto mi giro e vedo che non abbiamo più dietro le tre moto. Non faccio in tempo ad accorgermene, che al cellulare di Lorenzo arriva una chiamata, tramite la quale la candida e pacata voce di Manu urla: "Ma porco xxx, non ve ne siete accorti che ci ha fermati la polizia, cazzoni?? Tornate indietro, porco qui e porco là!" (per usare un eufemismo). Voltiamo, torniamo indietro, li ritroviamo qualche centinaio di metri più indietro, la polizia intanto se n'è già andata. Il tempo di godersi qualche altra imprecazione di Manu, cui non si risponde per quieto vivere, e ripartiamo verso il centro. La città sembra molto grande, sicuramente più di quelle attraversate finora.

Mentre giriamo, ad un certo punto ad un semaforo vedo una macchina che si affianca alle moto ed un ragazzo biondo che si rivolge sorridendo ai motociclisti. Inizia una conversazione che non ho voglia di seguire, perchè certi atteggiamenti di Manu mi fanno girare i coglioni ed ho bisogno di una mezz'oretta per sbollire. Alla fine il ragazzo va via, scendo dalla macchina e gli altri ci dicono che parla molto bene l'inglese e che siamo stati invitati da lui e dal suo amico a casa di altri amici a fare una sauna russa con tanto di barbecue. Un po' dubbiosi, accettiamo l'invito. Il ragazzo, che si chiama Dima (diminutivo di Dmitry - che si scrive proprio così, senza la "i" dopo la "D"), ci ha dato appuntamento sotto il nostro hotel al quale ci ha accompagnato, per qualche ora più tardi.

Saliamo alle stanze, ci sistemiamo un po' e scendiamo, Dima è lì che ci aspetta. Ci guidano in un posto quasi fuori città, l'ultima parte della strada non è neanche asfaltata, cominciamo un po' a preoccuparci, ma alla fine arriviamo presso una casa con una specie di giardinetto davanti. Ci sono altre 3 persone oltre a Dima ed al suo amico (che avrà una quarantina d'anni e si chiama Alec), tra cui una ragazza, bionda e carina. Anche lei parla molto bene l'inglese, gli altri tre invece neanche una parola.

Dima ha 24 anni ed è informatico diplomato presso una scuola della città. Ci dice che Ufa ha 2 milioni e mezzo di abitanti, noi trasecoliamo. E' praticamente una città europea grande poco meno di Roma, che nessuno conosce! Ci spiega che la repubblica in cui ci troviamo si chiama Bashkyria, che loro non sono ortodossi ma cattolici, e che vorrebbero una visita del Papa nella loro città, am che la cosa non è ancora stata possibile.

Nel frattempo, si cominciano ad arrostire wurstel (le salsicce di maiale forse sono un lusso che non si possono permettere) e ad aprire bottiglie di birra. Purtroppo la carne finisce presto, del resto avevano comprato da mangiare per 5 e ci siamo ritrovati in 10. Al che, io e Manu ci facciamo dare qualche spiegazione e prendiamo la macchina, diretti presso un negozio dove comprare da mangiare e da bere. Non è giusto approfittare così dell'ospitalità di persone appena conosciute. Torniamo con un paio di chili di salsicce di maiale (vere) ed una busta piena di bottiglie di birra, nonchè una di vodka.

Dima ha una chitarra, io ed Andrea, entrambi chitaristi, la prendiamo e cominciamo a suonare varie canzoni, italiane e straniere. Dima la prende a sua volta e ci fa sentire una canzone russa, molto triste ma molto bella. Ad un certo punto ANdrea mi fa: "Suoniamo il ballo della steppa in onore dei nostri nuovi amici russi?". Io gli rispondo: "Non so se è il caso... non vorrei che avesse qualche connotazione politica sgradita...". Andrea annuisce e lasciamo perdere. Dopo un po', finito di mangiare, Dima annuncia che "it's sauna time!".

Fenris
03-04-05, 16:59
http://www.mijnalbum.nl/Foto=4ULR7JQT

http://www.mijnalbum.nl/Foto=RYXM3P8C

Manu durante la'cquisto del miele.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=GC6FBW7X

Qui invece si vendono frutta, cafè e chissà cos'altro.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=QCLQNMJJ

I nostri "nuovi amici russi". Da sinistra, Alec, la ragazza (di cui non ricordo il nome), un altro, ed in fondo Dima.

Fenris
03-04-05, 17:14
Andrea, Marco, Lorenzo e Manu si buttano immediatamente nella sauna con Dima ed Alec. La ragazza, comprensibilmente, non entra nuda in una stanza con 8 uomini nudi, dei quali 4 sconosciuti, e resta fuori. Io resto volentieri a farle compagnia facendo delle chiacchiere con lei, anche perchè non sopporto la sauna. Parla davvero un buon inglese, con un distinguibile accento americano. Parliamo un po' di tutto, per parecchio tempo, perchè pare che gli altri apprezzino la sauna e, salve brevi soste all'esterno per respirare un po', stanno dentro un bel po'.

Dopo un'oretta vengono fuori, tutti entusiasti: "Cazzo, vecchio, non hai idea", mi fa Manu concitatamente, "sei lì dentro e ti senti soffocare, sudi come un matto, ad un certo punto hanno versato sulle pietre incandescenti della birra, immagina questi vapori di birra che sanno di malto e ti stonano un po', è eccezionale! Poi, appena esci, ti tirano addosso la secchiata di acqua gelata che ti risveglia e richiude i pori, dopo ti senti un leone, ti senti ripulito!". Capisco il suo entusiasmo, ma non lo condivido, ho provato una sola volta la sauna, e la mia proverbiale intolleranza al calore si è fatta sentire, ho più sofferto che altro e stavo per svenire.

Manu mi si avvicina e mi dice sottovoce: "Guarda che se ci vuoi provare con la tipa, te lo sconsiglio: qua sono cattolici sul serio, è difficile che ci stia". In effetti, Dima quando viene fuori della sauna, ovviamente completamente nudo, per non mostrare le pudenda all'unica donna presente, se le tira verso il basso ed all'indietro, facendole scomparire tra le cosce strette, in modo da apparire praticamente asessuato. Ma come fa a non urlare dal dolore? "Tranqui Manu, non ci pensavo neanche", gli rispondo, "a parte che non mi pare interessata alla cosa, non vorrei creare situazioni imbarazzanti, e magari anche potenzialmente pericolose. In finale, questi qua chi cazzo li conosce?".

Nel frattempo, escono tutti dalla sauna, Andrea è visibilmente sbronzo, saranno i vapori di birra, ma anch'io comincio a sentirmi allegrotto. Andrea prende la chitarra e, ancora completamente nudo, si appoggia al muro, solleva una gamba, ci appoggia la chitarra e comincia a suonare. Immediatamente viene fotografato in tale adamitica posa. :D Ci scambiamo la chitarra due o tre volte, e dopo un po', complici la birra e l'atmosfera cordiale, viene meno ogni remora e parte uno sfrenato ballo della steppa. :D I ragazzi per fortuna sembrano gradire, o quanto meno non reagire negativamente!

Parla che ti parla, canta che ti canta, alla fine arrivano le 8 del mattino! Forse è ora di muoversi di là. Ci alziamo tutti quanti e torniamo verso i mezzi, è il momento dei saluti. Chiedo alla ragazza se ha un indirizzo e-mail, in modo da poterci mantenere in contatto, ma non ce l'ha, mi dà l'indirizzo di casa. Metto il biglietto in tasca, già consapevole che non lo utilizzerò mai. Salutiamo anche Alec e gli altri due ragazzi, e, poichè è chiaro che quest'oggi non si viaggerà, diamo appuntamento a Dima per la cena.

Mentre ci dirigiamo verso i mezzi, ci rendiamo conto che Andrea, Lorenzo e Dima non ne hanno ancora avuto abbastanza: non vengono in albergo, restano in giro, non si sa a fare cosa! Io, Marco e Manu andiamo a dormire, non ne possiamo più, dire che stiamo crollando è un eufemismo.

(continua...)

Il_Grigio
03-04-05, 17:36
Muoviti che di domenica pomeriggio non si sa mai cosa fare...:cool: :D

marcejap
03-04-05, 17:41
...ed oggi ho pure pochi clienti... :D :cool:

Fenris
03-04-05, 17:51
In Origine Postato da Il_Grigio
Muoviti che di domenica pomeriggio non si sa mai cosa fare...:cool: :D

Beato te, io sto lavorando. :fru

Fenris
03-04-05, 22:10
Dopo un numero imprecisato di ore apro gli occhi e guardo l'orologio: cazzo, sono le 19!! Lorenzo, nel letto di fianco al mio, dorme ancora come un sasso. Mi tiro giù dal letto, vabè che avevamo alle spalle 24 ore di veglia, con viaggio di 7-8 ore e serata semi-alcolica alle spalle, ma non si può buttare via una giornata così, ho dormito quasi 12 ore! Non ancora del tutto sveglio, vado in bagmo a fare una doccia e mi vesto, dopo di che sveglio Lorenzo.

Ci mette un po' a svegliarsi, nonostante i miei tentativi ripetuti. Alla fine si tira su, con una faccia indescrivibile, e mi fa: "Che ore sono?". Gli dico l'orario e, come al suo solito, non fa una piega. "Io ed Andrea siamo tornati a dormire all'una del pomeriggio", mi dice. "All'una?? E che cazzo avete fatto fino a quell'ora?". "Siamo andati a casa di Dmitry a chiacchierare, bere ancora qualcosa e fumare". Complimenti alla resistenza!

Scendiamo dall'albergo, di fronte c'è un bar all'aperto con tavolini, ci dirigiamo lì. Davanti all'ingresso c'è un chioschetto che vende gelati, ci avviciniamo, niente male come colazione ad ora di cena. Alla vendita c'è una ragazzina, molto giovane, probabilmente appena maggiorenne, ma molto carina. Le compriamo due gelati, e come ci allontaniamo mi accorgo che mi segue fissa con lo sguardo. Le sorrido, risponde al sorriso e distoglie gli occhi.

Io e Lorenzo facciamo un giro intorno. Dietro il var ce ne sono altri, è tutta una zona piena di bar all'aperto frequentatissimi. Ed ancora una volta, restiamo a bocca aperta davanti alla fauna femminile. Fisicamente sono come le ucraine, con le gambe lunghe una o due spanne più del normale, sederi che sembrano scolpiti, vite strette, bei seni e visi angelici. Siamo capitati in paradiso, ormai ce ne siamo convinti.

Torniamo al bar di fronte all'albergo, ci sediamo ad un tavolo, la ragazzina dei gelati di nuovo mi fissa di continuo. La musica in diffusione mette su "Wind of change" degli Scorpions, e lei mi canta il ritornello guardandomi fisso negli occhi, non so cosa fare se non sorriderle, non conosco tutte le parole, altrimenti risponderei alla dedica, ogni tanto ne pronuncio qualcuna, mi fa una tenerezza incredibile.

Nel frattempo, arrivano gli altri ed arriva anche Dima, e ci svela l'arcano. L'incontro, pur essendo stato pressochè fortuito, aveva uno scopo preciso: vuole andare via dalla Russia (tanto per cambiare - se aprissero i cancelli, credo che diventerebbe un paese desertificato nel giro di pochi mesi) per venire in Europa occidentale. Dice che ha 1.500 dollari da parte, e che vuole tentare la fortuna in Inghilterra, ma che è molto difficile entrarvi. E ci chiede se sarebbe possibile venire in Italia. Non sappiamo cosa rispondergli, è entrata in vigore da poco la Bossi-Fini quindi sicuramente cosa facile come prima non lo è, e comunque sarebbe indispensabile per lui imparare l'italiano. Andrea, che è professore di mestiere, improvvisa una lezione di italiano per lui, spiegandogli il verbo essere. Glielo coniuga persona per persona, con vari esempi, e quando arriva al noi gli dice: "Noi-siamo-amici, vuol dire 'we are friends'".

Io fra me e me rifletto che sta usando un termine alquanto eccessivo, parlare di amicizia dopo un giorno di conoscenza lo trovo alquanto fuori luogo. Potrebe trattarsi di una riflessione superflua in altri contesti, il termine potrebbe essere stato utilizzato per semplicità, per creare un'atmosfera di simpatia, per mille motivi. Ma in un contesto come questo, non vorrei che portasse il buon Dima ad aspettative nei nostri confronti che non sarebbe lecito aspettarsi sulla base di un rapporto di amicizia presunto ma nei fatti inesistente.

Mentre penso a tutto ciò, la ragazzina dei gelati, che ad ora di cena funge anche da cameriera tra i tavoli, non smette un attimo di guardarmi.

Fenris
03-04-05, 22:24
Manu tira fuori una cartina stradale, guardiamo dove ci troviamo,m dove dobbiamo arrivare, e ci prende lo sconforto. Siamo lontanissimi dalla meta ed il tempo inizia a stringere, è necessario affrontare il discorso in qualche modo. Ci alziamo dal tavolo e ci facciamo guidare da Dima verso un pub lì vicino. Lungo la strada, ci mostra l'università, un complesso piuttosto grande ed imponente.

Entriamo nel pub, è deserto. La ragazza ed il ragazzo che ci lavorano ci guardano male, come se fossimo degli inopportuni rompiscatole. Noi ci chiediamo: "Ma questi il senso degli affari non ce l'hanno? Siamo gli unici clienti, dovrebbero essere contenti di vederci, invece ci guardano in cagnesco... bha...". Ci sediamo ad un tavolo, la ragazza si avvicina e parla con Dima. Dima ci dice che vuole sapere se gradiamo della musica. "Perchè no?" è la risposta. Solo che invece che musica in filodiffusione è musica dal vivo, un gruppetto suona musica spagnola/latina, in un pub che di spagnolo e latino non ha proprio niente. Ennesimo segno della voglia di questa gente di evadere dalla propria realtà.

Prendiamo qualcosa da bere, e si comincia a discutere del viaggio. La conversazione è concitata e tutta in italiano, Dima ne è inevitabilmente escluso. Sale il nervosismo, e succede l'inevitabile: Marco viene accusato di aver causato il ritardo nella partenza di 15 giorni per non aver avuto le palle di imporsi sulla sua ragazza, per cui se sforeremo il visto sarà colpa sua.

Io dal canto mio sono preoccupato perchè andare in Mongolia è un desiderio che ho, senza neanche sapere il perchè, praticamente da sempre. Ricordo che quando ero alle elementari passavo ore a contemplare l'atlante, pagina per pagina, cercando di immaginare come potessero essere tutti quei posti così lontani e dai nomi così esotici. E per qualche motivo, la Mongolia in particolare suscitava in me un fascino irresistibile. Pochi mesi fa, mio padre mi ha portato una fotocopia di un mio tema, scritto in terza elementare, nel quale esprimo il desiderio di andarci. Adesso che questo desiderio finalmente ha la possibilità di concretizzarsi, si profila all'orizzonte la nefasta possibilità di dover ripartire praticamente appena arrivato, senza neanche avere il tempo di rendermene conto. E lo dico ad alta voce: "Ragazzi, guardate che questo viaggio era inteso come un viaggio in Mongolia passando attraverso la Russia, non come una transiberiana con arrivo ad Ulan Bator! Io la Mongolia la voglio vedere e girare, quindi dobbiamo serrare i ritmi, non perdere più tempo ed arrivare il più presto possibile!".

Manu è d'accordo con me, Andrea e Marco invece no. Non hanno nessuna voglia di compiere sforzi eccessivi, per loro il viaggio va bene così, quel che viene viene. Mi dicono anche: "Tu la fai facile perchè viaggi in macchina, mentre Manu è incapace di sentire dolore e fatica, ma guarda che per noi già i ritmi che abbiamo tenuto finora sono massacranti, di aumentarli non se ne parla". Lorenzo cerca di fare da paciere, ma il nervosismo è evidente e la conversazione si alza man mano di tono, sotto lo sguardo sgomento di Dima, che non capisce niente, se non che stiamo animatamente e rabbiosamente discutendo di qualcosa.

(continua...)

lauraf
03-04-05, 22:44
una fotina della posa adamitica no, eh?:D :cool:

Fenris
03-04-05, 22:50
In Origine Postato da lauraf
una fotina della posa adamitica no, eh?:D :cool:

eheh no, non si può, mi dispiace. :D

agaragar
04-04-05, 01:35
In Origine Postato da Fenris
eheh no, non si può, mi dispiace. :D
edovestarebbeskrittokenonsipuò :confused:

Fenris
04-04-05, 01:53
In Origine Postato da agaragar
edovestarebbeskrittokenonsipuò :confused:

Lo dico io. Non metto su un forum in rete una foto di un mio amico nudo, coperto solo da una chitarra, senza neanche il suo consenso.

agaragar
04-04-05, 02:10
basta tagliargli la kapoccia...

aò, nn è ke a me ne freghi qualkosa eh!

Fenris
04-04-05, 02:26
In Origine Postato da agaragar
basta tagliargli la kapoccia...

aò, nn è ke a me ne freghi qualkosa eh!

Ah, mi pareva di sì. :D

Comunque vabè, a grande richiesta (e con capoccia tagliata), ecco il suonatore adamitico. :D

http://www.mijnalbum.nl/Foto=8GQGPKCU

remedios
04-04-05, 09:10
:eek:

mi unisco all'invito di paolo82... se facciamo una cena di pol invita manu, ma a questo punto io voglio vedere pure andrea! :D

lauraf
04-04-05, 09:20
ale':D :cool: :K

Fenris
04-04-05, 15:01
E' proprio Dima a riportare la calma quando la situazione rischia di degenerare, chiedendoci cosa diavolo stia succedendo. Gli spieghiamo la situazione, il ritardo sulla tabela di marcia, dovuto anche alla polizia, e anche lui alza gli occhi al cielo appena la sente nominare. Sa benissimo come funzionino le cose, e ci dice che quando cercano di estorcerci dei soldi dobbiamo rispondergli una frase che fa più o meno: "Niè pa ne ma", che vorrebbe dire: "Questo è illegale". In qualche modo torna la calma, la serata riprende un tono piacevole, e Lorenzo, per restare in tema polizia, ci racconta che quando è andato via da casa di Dima ad ora di pranzo, si era appartato dietro un cespuglio per pisciare, e ne è saltato fuori un poliziotto che voleva arrestarlo. Dima ci dice che in Russia pisciare in luoghi publici è molto grave e comporta in effetti l'arresto, ma non non riusciamo a non ridere in faccia a Lorenzo.

Lui è infatti il classico tipo che a Bologna si dice "polleggiato", cioè pacioso, calmo, sempre pacato, mai fuori dai gangheri, in pace col mondo praticamente. E vederlo in una situazione del genere, nella quale deve necessariamente tirare fuori un po' di grinta altrimenti finisce nei guai, ci riesce dificile. Infatti, pare che se la sia cavata solo con l'intervento di Dima. :D

Nel frattempo, tra una cosa e l'altra, comincia a farsi tardi e decidiamo di andare a dormire. Abbiamo perso... no, perso non è il termine adatto... abbiamo riposato per una giornata e ci siamo goduti due belle serate, tolta la parentesi di discussione, ma domani bisogna ripartire ed attarversare gli Urali.

La mattina dopo, sveglia di buon'ora. Si va nel solito baretto al'aperto di fronte all'albergo per fare colazione, c'è ancora la ragazzina dei galati, ed ancora mi fissa. A questo punto, vado almeno a salutarla prima di ripartire, anche se non ci siamo scambiati una parola. Mi avvicino e, con un sorriso, provo a parlarle in inglese: "Sto partendo, volevo salutarti prima di andare via". Vedo che abbassa lo sguardo e deglutisce. "Mi capisci?", le chiedo. "Sì, ti capisco", mi risponde in inglese, senza riuscire più a guardarmi. Ho quasi l'impressione che stia per piangere, continua a deglutire ed a guardare in tutte le direzioni tranne che nela mia, con l'espressione sconfortata. Cerco di rompere quell'atmosfera parlandole, le chiedo: "Come ti chiami?". Mi indica la targhetta che ha attaccata sul petto, con il suo nome scritto. Si chiama Elena (credo si pronunci Ielèna). "Quanti anni hai?". "Diciotto", mi risponde. Avevo indovinato. Non so più cosa dirle, le poggio delicatamente un dito su una guancia e le chiedo: "Posso darti un bacio?". Mi risponde di sì con un sussurro quasi impossibile da percepire.

Vado dietro il banco del chioschetto, le metto una mano su una guancia e le dò un bacio sul'altra, soffermandomi anche un attimo in più prima di staccarmi. Mi fa una tenerezza infinita, me la porterei via davvero se potessi, con quel suo viso da bambolina triste. La guardo negli occhi sorridendo, facendole una carezza sul viso, ormai è chiaro che trattiene a stento le lacrime, non ho parole. Mordendosi un labbro mi sussurra: "Addio". Le rispondo: "Addio", e mi allontano. Questa scena mi resterà impressa per parecchi giorni a venire, ed ancora oggi, a ripensarci, mi viene una piccola stretta al cuore.

remedios
04-04-05, 15:07
bellissimo, fenris... mi hai fatto venire il magone, maledetto

Fenris
04-04-05, 15:27
Arriva Dima per salutarci. Gran scambio di indirizzi e promesse di restare in contatto, anche perchè lui al suo proposito di venire in Italia ormai non rinuncia più e l'aggancio non lo molla così facilmente. E finalmente si riparte da Ufa.

Dopo un po' che si viaggia, la strada prende una lunga, interminabile salita, ed, arrivati in cima, inizia a ridiscendere, svelando ciò che stavamo aspettando. All'orizzonte, estendendosi all'infinito verso destra e verso sinistra, sotto un cielo che sembra dipinto, si stagliano i monti Urali.

I monti Urali... questa catena ha sempre avuto un che di mistico per me, a partire dal nome: "Urali" mi fa pensare a qualcosa di magico ed imponente, se Tolkien avesse collocato Mordor arroccata sulla cima più alta dei monti Urali, non avrebbe affatto suonato male. Pensare a questa catena montuosa che fa da divisorio non tra due regioni o due stati, ma addirittura tra due continenti, partendo dal Mar Glaciale Artico ed arrivando 2.000 km più a sud, attraversando da nord a sud tutta la grande madre Russia, mi fa sentire piccolo. Del resto, tutta la Russia fa questo effetto.

Nella realtà, gli Urali di imponente hanno ben poco, essendo una catena montuosa antichissima e dunque molto erosa: sono bassi (la cima più alta è di circa 1800 metri) ed a conformazione collinare piuttosto che montuosa, le forme sono dolci ed arrotondate. I paesaggi però, tanto per cambiare, sono splendidi. Una volta iniziata la scalata, affrontiamo di persona il modo in cui i russi hanno costruito la strada per attraversarli, che ci era stato anticipato dal motociclista Wladimir: anzichè essere tutta a tornanti, come da noi, la strada prosegue dritta come se le montagne non ci fossero. Cosicchè si hanno interminabili salite seguite da interminabioli discese, nelle quali si può perfino mettere in folle e risparmiare un po' di benzina. Non mancano, ovviamente, i camion.

Inizialmente proseguiamo compatti, perchè abbiamo leto da qualche parte che ad un certo punto c'è un cartello che indica il confine tra Europa ed Asia, e dobbiamo assolutamente farci una foto sotto di esso! Nel frattempo, io resto esterrefatto nel notare che, come al solito, ai margini della strada c'è gente che vende di tutto, ma per qualche oscuro motivo è pieno di bancarelle che vendono teli spugna, canotti ed attrezzature da mare. Sui monti Urali!! Ormai abbiamo rinunciato da tempo a capire la logica dei russi, ma questo va davvero ogni umana possibilità di comprensione!

Marco, il forografo ufficiale del gruppo, si ferma per scatare delle foto. Passa un camion, e l'autista, che lo vede fermo mlì da solo, gli fa quello che da noi in Italia è un eloquente gesto: si passa un dito sotto il mento, da una parte all'altra del collo. Marco resta un po' stupito, ma segue l'implicito consiglio e risale sulla moto.

Io approfitto del paesaggio per togliermi uno sfizio che volevo togliermo da molto, vedendo gli splendidi paesaggi. Poichè la gengis Car è sprovvista di autoradio, Lorenzo ha portato con se uno stereo portatile a batterie. Abbiamo una cassetta sulla quale c'è un bel pezzo di Rondò Veneziano, ed io stavo aspettando un paesaggio partciolarmente bucolico per puntare la telecamera oltre il parabrezza con quella musica in sottofondo e fare così quei 3 minuti di ripresa musicale. E finalmente ne ho l'occasione! Solo che c'è il solito problema: la strada fa schifo, ci sono continui sobbalzi, per cui non solo la ripresa, come avremo modo di constatare una volta tornati a casa, viene uno schifo, ma ad un sobbalzo particolarmente forte, che quasi mi fa sbattere la testa contro il tettuccio, si sente la mia voce che si sfoga in un sentito: "Dio bono!". :D

(continua...)

Fenris
04-04-05, 15:30
In Origine Postato da remedios
bellissimo, fenris... mi hai fatto venire il magone, maledetto

:kz

Pablo
04-04-05, 16:09
In Origine Postato da Fenris
.....
..... Mordendosi un labbro mi sussurra: "Addio". Le rispondo: "Addio", e mi allontano. Questa scena mi resterà impressa per parecchi giorni a venire, ed ancora oggi, a ripensarci, mi viene una piccola stretta al cuore.


io me la sarei caricata in macchina e portata a casa
e poi via a vender gelati a marina :-00003

Giullare
04-04-05, 16:45
In Origine Postato da Betelgeuse
(seduction mode off)

:D ;)

Hey, Betel ! Mi porteresti il fuoco ? :)

agaragar
04-04-05, 20:21
In Origine Postato da Fenris
Ah, mi pareva di sì. :D

Comunque vabè, a grande richiesta (e con capoccia tagliata), ecco il suonatore adamitico. :D
ma roba da matti quella foto, tutti vestiti tranne lui, nudo proprio dietro a una ragazza,
l'asciugamano invece che intorno alla vita è appoggiato al muro...

Fenris
05-04-05, 00:11
Mentre proseguiamo, ci rendiamo conto che la fase ascendente è ormai finita ed inizia quella discendente, ed il fantomatico cartello Europa/Asia non c'è. Evidentemente si trova su un'altra strada che attraversa la catena, anche se pare strano, perchè noi ci troviamo su una delle due principali. Fatto sta che se ne prende atto, e le moto scappano avanti per farsi una corsa, approfittando dell'assenza della polizia, che a quanto pare sugli Urali, forse per l'assenza di centri abitati, non c'è. Io e Lorenzo ce la prendiamo necessariamente con più calma, perchè il traffico ed i camion, invece, restano una costante.

E alla fine la discesa termina, gli Urali ci salutano con uno splendido prati di girasoli. Gli altri si sono fermati presso una baracchina dove due donne vendono te o caffè, una delle quali ha tratti asiatici. Chiediamo conferma e ci rispondono che sissignore, siamo entrati in Asia. Emozione! Scattiamo qualche foto e ripartiamo alla volta di Celiabinsk, prima città della Russia asiatica. Arriviamo in serata e troviamo un albergo. E' ormai ora di cena, quindi non usciamo, ma troviamo qualcosa da mangiare all'interno dell'albergo. C'è una specie di bar-ristorante, tanto per cambiare ci siamo dentro solo noi, c'è un megaschermo che manda un video di Britney Spears.

Finita la cena facciamo un giro nell'albergo, ci sembra di sentire della musica che arriva dal piano di sopra. Saliamo, c'è una discoteca dentro l'albergo, strapiena di ragazze stupende. Ormai dovremmo esserci abituati, ma, come diceva il saggio Wladimir, a certe cose abituarsi è impossibile. Ci godiamo un attimo lo spettacolo, ma abbiamo deciso all'inizio della giornata, memori dei casini della sera prima, di andare a letto presto per svegliarci presto la mattina dopo e ripartire di buon'ora, così con rammarico ci dirigiamo verso le stanze.

Andrea vorrebbe comprare una bottiglia d'acqua in un baracchino che aveva visto prima nella hall, volta l'angolo e lo raggiunge, ma poco dopo torna a mani vuote. "C'è un angelo addormentato sulla poltrona di fianco al baracchino, dev'essere la ragazza che ci lavora, non ho avuto il coraggio di svegliarla". Mi affaccio, e mi rendo conto che Andrea non ha usato un'espressione eccessiva, è un vero e proprio angelo dai capelli rosso-castani, l'espressione che ha mentre dorme le rende il viso ancora più dolce. Ci guardiamo, alziamo le spalle, ed andiamo a dormire. Senza la bottiglia d'acqua. Ormai ho deciso: voglio sposare una russa!

La mattina dopo manteniamo fede al proposito e ci svegliamo presto. Ripartiamo immediatamente, Celiabinsk non l'abbiamo neanche vista se non dal balcone dell'albergo. Mentre siamo fuori dall'edificio, vediamo un tizio con una mountain bike a cui è attraccato un carrellino con sopra un paio di borse. Ci sente parlare e si avvicina. E' francese, avrà 35-40 anni al massimo, parla un po' d'italiano ed un po' d'inglese. E' di Marsiglia, e ci spiega che sta viaggiando in bici da Marsiglia a Pechino! Noi credevamo di essere pazzi, ma questo supera ogni limite!!! Ci dice che purtroppo il suo visto russo sta per scadere e che quindi probabilmente per attraversare almeno una parte della Russia dovrà prendere un treno, e ce lo dice con un'espressione rassegnata che non manca di stupirci. Facciamo due chiacchiere con lui e ripartiamo in fretta.

Il paesaggio cambia nettamente, e ci immergiamo nella universalmente nota steppa russa. Cos'è la steppa? Allora, immaginiamo un mare. Facile, no? Ora, immaginiamo che ci sia calma piatta, e di poggiare sopra a questo mare un infinito prato erboso, a 360 gradi, a perdita d'occhio. Questa è la steppa. Una immensa, sterminata pianura padana, grande come buona parte dell'Europa occidentale, senza città, senza case, senza alberi, senza niente, solo erba. Ogni tabto, qualche centro abitato. La citta vera e propria più vicina, Omsk, è a circa 800 chilometri da lì, ed è la nostra prossima meta.

Fenris
05-04-05, 00:17
http://www.mijnalbum.nl/Foto=WS6KIY4D

Informazioni in strada, poco prima degli Urali.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=DCXPCDLJ

Qui siamo appena ridiscesi e la strada comincia a farsi pianeggiante, in lontananza si vedono le pendici della catena montuosa.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=DQ4PVEGW

Il campo di girasoli ai piedi delle montagne.

Fenris
05-04-05, 00:19
http://www.mijnalbum.nl/Foto=OD6SV3CN

http://www.mijnalbum.nl/Foto=N8XWXTZ4

La baracchina dove abbiamo trovato i motoclclisti alla fine della discesa.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=WRLYVWDZ

Una veduta di Celiabinsk dalla finestra dell'albergo.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=IAK7EQVT

Un tram locale.

Liquid Sky
05-04-05, 00:30
In Origine Postato da Fenris
Non so più cosa dirle, le poggio delicatamente un dito su una guancia e le chiedo: "Posso darti un bacio?". Mi risponde di sì con un sussurro quasi impossibile da percepire.

Vado dietro il banco del chioschetto, le metto una mano su una guancia e le dò un bacio sul'altra, soffermandomi anche un attimo in più prima di staccarmi. Mi fa una tenerezza infinita, me la porterei via davvero se potessi, con quel suo viso da bambolina triste. La guardo negli occhi sorridendo, facendole una carezza sul viso, ormai è chiaro che trattiene a stento le lacrime, non ho parole. Mordendosi un labbro mi sussurra: "Addio". Le rispondo: "Addio", e mi allontano. Questa scena mi resterà impressa per parecchi giorni a venire, ed ancora oggi, a ripensarci, mi viene una piccola stretta al cuore.

Mi sono sciolta, giuro...

;)

Fenris
05-04-05, 00:42
Le condizioni della strada, ora che siamno nella steppa, finalmente sembrano migliorare. Non l'asfalto, intendiamoci, quello resta uno schifo. Ma per lo meno, la strada si perde dritta all'orizzonte, per cui si possono azzartdare più sorpassi, anche perchè il traffico è molto minore rispetto a quello che c'è nella Russia europea. Non c'è che dire, gli Urali sono davvero un confine, attraversandoli cambia tutto: il paesaggio, le condizioni del traffico, la strada... solo le donne continuano ad essere una meraviglia.

Ad un certo punto ci fermiamo presso un bar lungo la strada, all'interno di un bucolico villaggio, che abbiamo dovuto attraversare grazie all'ennesima deviazione, andando ai 30 all'ora per decine di chilometri. Compriamo qualcosa da sgranocchiare, una bottiglia di vodka, ed immancabilmente veniamo circondati da bambini e gente adulta. Sembra particolarmente interessato a noi un ragazzo che non avrà più di 25 anni. Parla tedesco, e così mi tocca improvvisare un'antra conversazione in questa lingua a me misconosciuta. Mi dice di essere l'insegnante di tedesco della scuola locale, e che gli piacerebbe tanto andar via di là (ma va?), perchè guadagna solo 20 dollari al mese di stipendio.

E' estremamente gentile ed affabile, parla con un sorriso costante e luminoso stampato in viso, si vede l'entusiasmo che avrebbe di fare di più di quello che fa, e la rassegnazione nell'esserne impossibilitato.

Nel frattempo, è necessario riparare in qualche modo la maniglia della frizione della moto di Manu, che si è spezzata per qualche motivo e non ne resta che un troncone lungo 5 o 6 centimetri, scomodissimo da utilizzare e tagliente. Dopo vani tentativi, mi viene un'idea: tiro fuori di tasca il mio inseparabile burro cacao Labello, tolgo il cappuccio e lo porgo a Manu: "Infilalo attorno a quel che resta della maniglia per un paio di centimetri e fissano con tre metri di nastro adesivo, dovrebbe tenere e ti farà da prolungamento". Detto fatto, l'esperimento si tenta e riesce alla perfezione. Il risultato è quanto meno buffo, con il cappuccio azzurro che spunta fuori dal nastro adesivo bianco, e ne facciamo una gag con la telecamera.

Manu mi inquadra in primo piano, ed io dico con aria seriosa:" Signore e signori, ecco a voi l'ultima riparazione 'made in mongoteam'. Questo è il mio nuovo burro cacao", dico estraendo dalla tasca il secondo che avevo, ancora da iniziare, "mentre questo è quello che ho usato finora", e tiro fuori dalla tasca quello senza cappuccio. "Dove sarà mai finito il cappuccio, vi chiederete? Tatannn... eccolo qui!", e l'inquadratura si sposta sulla "riparazione" appena effettuata. :D

Finita la gag, salutiamo i vari curiosi che si erano intrattenuti con noi, stringo la mano al ragazzo che parla tedesco dicendogli :"Viel gluck" ("buona fortuna" in krukko), e si riparte. Abbiamo una certa fretta perchè di lì a poco si porrà un problema: superata la città di Kurgan, dovremo fare una deviazione obbligata dalla strada principale. Quest'ultima infatti è stata costruita quando esisteva ancora l'Unione Sovietica (e non se ne può dubitare vedendone le condizioni), di cui faceva parte anche il Kazakhistan, e quindi, purtroppo, attraversa un piccolo angolo di questo paese, che comprende la città settentrionale di Petropavl, paese che però ora è indipendente dalla Russia, per cui per attraversarlo ci vuole il visto rilasciato dalle autorità. Visto di cui noi siamo sprovvisti, anche perchè superare altre due frontiere alle condizioni che abiamo già sperimentato, è impensabile. Quindi tocca aggirarlo, e dirigersi verso nord-est, attraversando un paesino chiamato Isim, per poi ridiscendere verso sud-est e reimmettersi sulla principale, in direzione di Omsk. Non sappiamo quanta perdita di tempo questo potrebbe comportare, quindi è il caso di perderne il meno possibile durante le soste.

Ad un certo punto, arriviamo all'incrocio fatidico. Ci liberiamo in fretta dell'ennesimo stop da parte della polizia, e ci troviamo al punto critico. Siamo in un crocevia. Alle nostre spalle Kurgan, davanti ed a destra la sterminatezza del Kazakhistan, alla nostra sinistra, direzione che dobbiamo prendere, l'ignoto.

(continua...)

Fenris
05-04-05, 01:06
In Origine Postato da Flora
Mi sono sciolta, giuro...

;)

:kz anche a te. ;)

lauraf
05-04-05, 01:24
In Origine Postato da Fenris
:kz anche a te. ;)

a me niente?:D

Fenris
05-04-05, 01:26
In Origine Postato da lauraf
a me niente?:D

No, tu non ti sei commossa, hai voluto la foto adamitica, e quella ti ho dato. :D

lauraf
05-04-05, 01:32
In Origine Postato da Fenris
No, tu non ti sei commossa, hai voluto la foto adamitica, e quella ti ho dato. :D

gia'...ma era troppo castigata per commuovermi...:D

Liquid Sky
05-04-05, 01:35
In Origine Postato da lauraf
gia'...ma era troppo castigata per commuovermi...:D
:rolleyes: :D :rolleyes:

Fenris
05-04-05, 01:45
In Origine Postato da lauraf
gia'...ma era troppo castigata per commuovermi...:D

Mi spiace, ma quelle fatte dentro la sauna non le posto. :D

lauraf
05-04-05, 01:48
In Origine Postato da Fenris
Mi spiace, ma quelle fatte dentro la sauna non le posto. :D

eddai, su...a quest'ora siamo perfino fuori dalla fascia protetta...:D

marcejap
05-04-05, 01:50
Una postatina seguita da un edit e passa la paura :cool:

Liquid Sky
05-04-05, 01:52
:-0i09b

Giullare
05-04-05, 10:21
Una cosa non mi è del tutto chiara: c'erano distributori di benzina, lungo la steppa? Dato che la cittadina più vicina era a 800 km da dove eravate partiti, sicuramente qualche distributore ci doveva essere... dunque? :)

Fenris
05-04-05, 14:21
In Origine Postato da Giullare
Una cosa non mi è del tutto chiara: c'erano distributori di benzina, lungo la steppa? Dato che la cittadina più vicina era a 800 km da dove eravate partiti, sicuramente qualche distributore ci doveva essere... dunque? :)

Sì, perchè comunque piccoli centri abitati ce ne sono. I distributori sono l'unica cosa che non manca in Russia, ce ne sono anche più che qui, anche se vendono uno sturacessi che chiamare benzina è un complimento.

Giullare
05-04-05, 15:16
In Origine Postato da Fenris

anche se vendono uno sturacessi che chiamare benzina è un complimento.

:D

Fenris
05-04-05, 15:24
E così svoltiamo, tenendo costantemente d'occhio la cartina. La strada è ancora più stretta di prima, visto che è una secondaria, ma quanto meno è priva di polizia. Dopo pochi chilometri, strada interrotta, c'è una deviazione. Prendiamo la deviazione, e dopo altri chilometri, ulteriore deviazione! Finiamo su uns trada non asfaltata, cosparsa di buche profonde anche mezzo metro e di sassi grossi come uova. Le moto riescono in qualche modo ad andare avanti, con la macchina è una continua gimkana letteralmente a passo d'uomo. Tra l'altro, abbiamo fatto male i conti ed abbiamo il serbatoio praticamente a secco. Ci fermiamo per decidere cosa fare: Manu prende la tanica per la benzina che abbiamo sul portapacchi e torna sulla principale per cercare un distributore. Dopo una abbondante mezzoretta, torna, purtroppo a mani vuote. Si riprende la marcia, sperando che la Gengis Car non ceda.

La strada continua ad essere terribile, e sembra interminabile. Vediamo un cartello nel quale è scritto che la città che dobbiamo raggiungere, Ishim, è in effetti su quella strada, 110 km più in là, e ci mettiamo le mani nei capelli: se la strada è tutta così per 110 km, ci vorranno due giorni per arrivarci!

Come se i problemi non bastassero, si sta facendo ormai sera, ed ovviamente non c'è niente di niente nel raggio di chilometri. Quindi, a meno di voler passare un'altra notte all'aperto, tocca proseguire. Ad un certo punto, quando ormai è quasi buio, arriviamo ad un villaggio. Un villaggio... praticamente, 10 case da una parte della strada e 10 dall'altra. Fine. Nel giardinetto davanti all'ultima casa c'è un tipo, che avrà sui cinquant'anni. Andrea prende il coraggio a due mani e ci dice: "Ragazzi, qui l'unica è chiedere aiuto a quello lì. Chiediamogli se possiamo piantare le tende nel campo di fianco casa sua e fermiamoci qui per stanotte". Siamo tutti un po' perplessi, ma del resto non pare esserci altro da fare.

Andrea scende dalla moto, si toglie il casco e si avvicina, con il suo tipico andare ciondolante e sorriso a labbra strette, che assume automaticamente quando deve affrontare una situazione che richieda un po' di diplomazia, o semplicemente persone che conosce poco, e si dirige verso il contadino. Parlano (o per meglio dire gesticolano) per qualche minuto, dopo di che Andrea torna: "Ha detto che non c'è problema, gli ho chiesto anche se ci può dare qualcosa da mangiare ed ha detto di sì". In effetti, noi non abbiamo niente da mangiare con noi, e ristoranti nel mezzo della steppa ce ne sono pochi.

Scendiamo tutti dai nostri mezzi e ci avviciniamo al contadino per salutarlo e ringraziarlo, lui fa un cenno con la mano e, a gesti, ci fa capire: "Piantate le tende e poi venite in casa che vi offro da mangiare". Cominciamo a smontare le tende dal portapacchi della Gengis Car, ed in quel momento veniamo attaccati da uno sciame di zanzare.

No... non è corretto parlare di sciame di zanzare, diciamo che sembra di essere nel bel mezzo della battaglia con gli elicotteri di Apocalypse Now. Non si è mai vista una cosa del genere, lo sciame è talmente grande e numeroso che è praticamente una nuvola scura che ci circonda, le zanzare sono grosse come mosconi, e di un'aggressività mai vista, non riusciamo letteralmente a fare niente se non cercare di scacciarle! Atterriti corriamo verso le moto e le macchine e ci mettiamo addosso felpe, guanti e caschi da motociclista per proteggerci, non c'è altro modo, altrimenti non riusciamo neanche a montare le tende. Del resto, è inevitabile: la zona è un continuo acquitrino, ce n'è uno anche dietro la casa del contadino, a 50 metri da lì, ed ovviamente la bonifica qui non sanno neanche cosa sia.

Montiamo le tende, cercando di non far riempire anche quelle di zanzare, e finalmente entriamo in casa del nostro gentile ospite.

Fenris
05-04-05, 15:30
http://www.mijnalbum.nl/Foto=JWQWJTYK

Il crocevia Kurgan-Kazakhistan-ignoto.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=MIHE7KQH

Intrappolati sulla strada sterrata.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=X3BHPFHM

http://www.mijnalbum.nl/Foto=UD8EEU8L

Un bel tramonto siberiano.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=BQVGGVSS

La palude dietro casa del contadino.

Paolo82
05-04-05, 15:32
sempre meglio.:-0i09b :-0i09b :-0i09b


Io sono il tipo che si sarebbe innamorato della ragazza del bar comunque..:D :rolleyes: :D

Il_Grigio
05-04-05, 15:33
Alloraaaaaaaa, ci muoviamo che devo andare al lavoro? :cool: :D

Paolo82
05-04-05, 15:34
In Origine Postato da Fenris
http://www.mijnalbum.nl/Foto=JWQWJTYK



Io contino a chiedermi come abbia fatto quel trattore ad arrivare in [i]Mongolia[/i



http://www.mijnalbum.nl/Foto=BQVGGVSS

La palude dietro casa del contadino.


Se,vabbè,questo è un lago,ci credo che c'erano le zanzare elefante..:D

Pablo
05-04-05, 15:44
dai su che pasqua è passata
a sto ritmo arriviamo in mongolia per natale

Fenris
05-04-05, 15:49
In realtà, non ci fa entrare proprio in casa, ma in una specie di "dependance" separata, una casupola di fianco alla casa vera e propria. Entriamo, sembra attrezzata di tutto punto: una stufa a gas vicino all'ingresso, contenitori di pomodori e cetrioli, tavolo, due simil-divani, cucinino... e qualche centinaio di zanzare. Ci rendiamo conto che questa gente ha semplicemente perso la guerra contro questo flagello della natura, sono troppe e troppo aggressive per liberarsene, ci si può solo rassegnare.

Ciò che più stupisce però, lasciandoci a bocca aperta sia per la meraviglia che per le risate, è il fatto che le pareti della casupola non siano fatte di mattoni, ma di bottiglie vuote di vodka, messe in fila una sopra l'altra a mo' di mattoni e fissate col cemento! Non ci possiamo credere, non abbiamo mai visto una cosa del genere! Il contadino vede il nostro stupore, e, con un sorriso soddisfatto, ci fa capire di averle bevute tutte lui. E chi ne dubitava?!

Ci sediamo a tavola. Vorremmo comunicare con lui, ma è impossibile, ovviamente parla solo russo. Ci porta da mangiare: pomodori e cetrioli tagliati a fette ed immersi nella maionese, lardo fritto nel burro ed un po' di carne. Cominciamo a mangiare, e ci accorgiamo che non c'è acqua da bere. Non sappiamo come chiedergliela, e ci imbarazza anche chiedergli qualcos'altro, ma la roba che mangiamo è maledettamente assetante, dopo un po' bisogna bere. Manu prende la bottiglia di vodka, "priviamo con questa?" Urgh... e vabè, proviamo... ma non c'è verso, non si può pasteggiare a vodka. Dopo un po', il contadino sembra capire, e tira fuori un barattolone pieno di latte, che accettiamo più che volentieri. Sarà probabilmente appena munto, non pastorizzato nè altro, ma chissenefrega, se lo bevono loro, possiamo berlo anche noi. Oltretutto è buonissimo!

Mentre mangiamo, alquanto voracemente, e chiacchieriamo, il contadino siede su una sedia appena fuori dal tavolo, e ci guarda con aria estremamente incuriosita e perplessa, ci sta praticamente studiando. Poco dopo arriva anche la moglie a fare conoscenza, e si cerca in qualche modo ci comunicare. Ci fanno capire che tempo prima (impossibile capire quanto) hanno dato ospitalità a degli americani di passaggio. Pensa te, siamo in un villaggio sperduto nella Siberia, ospiti di un contadino del posto, e non siamo neanche i primi!

Finita la cena, facciamo un giretto fuori per guardare dove siamo capitati. Appena fuori dal giardinetto, ci attendono le due giovani figlie del contadino, che, con un gran sorriso, ci chiedono: "Gawaritje pa russkij?", cioè: "Parlate russo?". Con rammarico tocca rispondere "niet". Facciamo due chiacchiere tra di noi commetnando la situazione: in fin dei conti siamo entusiasti, un contatto umano di questo genere non era assolutamente previsto, e siamo contentissimi di averlo avuto! Una delle nostre idee più ricorrenti prima del viaggio era quella di essere ospitati (consuetudine che capita a chiunque viaggi in Mongolia) nelle tende dei pastori nomadi locali, bè, nel frattempo, prima di arrivare in Mongolia, ci godiamo un po' di ospitalità siberiana, il che ci fa decisamente piacere!

E non finisce qui, perchè il contadino viene fuori e ci fa capire che, se non vogliamno dormire tutti streti nelle tende, 2 o 3 di noi possono dormire sui divani all'interno della casupola nella quale ci ha dato da mangiare. E' quasi imbarazzante, oltre che stupefacente: quest'uomo, piccolo e minuto, che vive con la moglie e due figlie femmine, dà ospitalità a cinque sconosciuti, che provengono da chissà dove, tutti maschi e con un'altezza minima di 1,80. Ma da noi, chi l'avrebbe fatto?

Fatto sta che Andrea, Marco e Lorenzo accettano volentieri l'invito, incuranti dell'esercito di zanzare che li attende all'interno, ansioso di pasteggiare a loro spese. Io e Manu invece ci infiliamo in una tenda ciascuno, senza neanche uno di quei molesti insetti succhiasangue e con tutto lo spazio per noi. La giornata è stata lunga e faticosa, ci si addormenta in fretta.

(continua...)

Fenris
05-04-05, 15:50
In Origine Postato da Paolo82
sempre meglio.:-0i09b :-0i09b :-0i09b


Io sono il tipo che si sarebbe innamorato della ragazza del bar comunque..:D :rolleyes: :D

Anch'io, alla tua età. ;)

remedios
05-04-05, 17:56
In Origine Postato da Fenris
Anch'io, alla tua età. ;)

mmm che considerazione triste :(

Fenris
05-04-05, 17:57
In Origine Postato da remedios
mmm che considerazione triste :(

No, è normale. Quando si è molto giovani si è più portati alle cotte che divampano all'improvviso e passano in fretta, alla mia età ci si innamora più lentamente, ma in modo più saldo e costante. Cambia il modo, non la sostanza. ;)

remedios
05-04-05, 18:00
In Origine Postato da Fenris
No, è normale. Quando si è molto giovani si è più portati alle cotte che divampano all'improvviso e passano in fretta, alla mia età ci si innamora più lentamente, ma in modo più saldo e costante. Cambia il modo, non la sostanza. ;)

mmmm dipende. ci si può innamorare anche solo per un'ora... a qualsiasi età, credo. l'amore saldo e costante è certamente un'altra cosa. :)

Fenris
05-04-05, 18:03
In Origine Postato da remedios
mmmm dipende. ci si può innamorare anche solo per un'ora... a qualsiasi età, credo. l'amore saldo e costante è certamente un'altra cosa. :)

OK, ma diciamo che alla mia età è più difficile che capiti il "colpo di fulmine", ecco. :)

remedios
05-04-05, 18:13
In Origine Postato da Fenris
OK, ma diciamo che alla mia età è più difficile che capiti il "colpo di fulmine", ecco. :)

quello descritto da te, secondo me, non è solo un colpo di fulmine, è qualcosa in più... è la capacità di fermarsi a sognare guardando due occhi.
basta dai che andiamo fuori tema, scrivi ancora qualcosa :)

Fenris
05-04-05, 18:16
In Origine Postato da remedios
quello descritto da te, secondo me, non è solo un colpo di fulmine, è qualcosa in più... è la capacità di fermarsi a sognare guardando due occhi.
basta dai che andiamo fuori tema, scrivi ancora qualcosa :)

Sì, hai ragione, probabilmente è quello che provava la ragazzina. Ma non è che a 34 anni non si provi più, semplicemente lo provi dopo che una persona l'hai consociuta e col tempo hai capito sempre di più che ti fa sognare. Che non vuol dire che a 34 anni sia imposibile che capiti quello che è successo a lei, capita solo più di rado o con meno facilità. :)

Oggi non so se faccio in tempo a scrivere altro purtroppo.

remedios
05-04-05, 18:22
In Origine Postato da Fenris
Sì, hai ragione, probabilmente è quello che provava la ragazzina. Ma non è che a 34 anni non si provi più, semplicemente lo provi dopo che una persona l'hai consociuta e col tempo hai capito sempre di più che ti fa sognare. Che non vuol dire che a 34 anni sia imposibile che capiti quello che è successo a lei, capita solo più di rado o con meno facilità. :)

Oggi non so se faccio in tempo a scrivere altro purtroppo.

se capita di più rado e con meno facilità, allora, è ancora più bello quando succede :)

aspetto anche domani. tanto di lavorare non mi viene voglia da un giorno all'altro!

Fenris
05-04-05, 18:30
In Origine Postato da remedios
se capita di più rado e con meno facilità, allora, è ancora più bello quando succede :)

aspetto anche domani. tanto di lavorare non mi viene voglia da un giorno all'altro!

Del resto, visto che questa storia vi sta tanto appassionando, è meglio centellinarla un po', altrimenti finisce presto. Ormai siamo circa a metà. ;)

Pablo
05-04-05, 18:31
non siamo nemmeno a metà?

dai dai che il tempo passa e si invecchia ;)

remedios
05-04-05, 18:34
come circa a metà? se devi ancora arrivare e poi tornare... :confused:
lunga lunga, che quest'estate me la stampo e me la rileggo in piscina :K

Fenris
05-04-05, 18:35
In Origine Postato da remedios
come circa a metà? se devi ancora arrivare e poi tornare... :confused:
lunga lunga, che quest'estate me la stampo e me la rileggo in piscina :K

Sì, ma il ritorno l'abbiam fatto in aereo, l'ho anche scritto all'inizio.

remedios
05-04-05, 18:37
In Origine Postato da Fenris
Sì, ma il ritorno l'abbiam fatto in aereo, l'ho anche scritto all'inizio.

ehm... beh... ehm...
racconti l'imbarco, descrivi i tuoi vicini di sedile, i bagni, le hostess, ... :fru

m'è sfuggito. scusa. allora pensa al prossimo viaggio da racocntarci :)

Fenris
05-04-05, 18:39
In Origine Postato da remedios
ehm... beh... ehm...
racconti l'imbarco, descrivi i tuoi vicini di sedile, i bagni, le hostess, ... :fru

m'è sfuggito. scusa. allora pensa al prossimo viaggio da racocntarci :)

Oh no, abbiamo fatto una tappa a Mosca sul ritorno, racconterò quella. ;)

lauraf
06-04-05, 00:47
In Origine Postato da Fenris
OK, ma diciamo che alla mia età è più difficile che capiti il "colpo di fulmine", ecco. :)

mmmm....mai dire mai....:cool: :K

Fenris
06-04-05, 19:10
La mattina successiva, io e Manu siamo svegliati verso le 7 dal passaggio di animali da fattoria di vario genere: capre, pecore, polli e galline, e chissà cos'altro. Ci tiriamo su ed andiamo a chiamare gli altri, visto che ci siamo svegliati così presto, approfittiamone per ripartire in fretta e fare più strada possibile. Il contadino è già sveglio probabilmente da più di un'ora, ci vede che iniziamo a smontare le tende e, indicando la solita casupola, ci dice: "Zavtrak, zavtrak", che in russo vuol dire "colazione". Ormai dovremmo essere abituati alla gentilezza di questa gente, ma ogni volta che crediamo di esserlo, riceviamo un gesto generoso in più.

Entriamo e ci mettiamo a tavola: la colazione è identica alla cena del giorno prima. Ci viene il sospetto che questa gente non mangi altro per 365 giorni l'anno.

Finito di mangiare, torniamo fuori, c'è da fare "garage", cioè manutenzione alle moto, prima di ripartire. Mentre siamo lì, si avvicina un altro contadino, probabilmente il vicino di casa. E' più anziano, avrà tra i 60 ed i 70 anni, e 3 o 4 denti in bocca. Ha una bottiglia di vodka in mano, e vuole a tutti i costi che ne beviamo con lui. Alle 7,30 del mattino! Ci rifiutiamo garbatamente, ma insiste per un buon quarto d'ora, finchè, capito che non c'è verso, ci rinuncia. Si avvicina alla macchina e vede il nostro barattolo di miele, ci fa capire che vuole assaggiarlo per dirci se è buono. Gesto apprezzabilissimo, se non fosse che per assaggiarlo prende il barattolo a due mani e beve il miele, di consistenza molto liquida, direttamente da lì... quando lo allontana dalla bocca, dei filamenti di miele gli colano da quest'ultima di nuovo dentro il barattolo... sentiamo la colazione che si agita nello stomaco...

A quel punto, non c'è altro da fare che regalargli tutto il barattolo, tanto nessuno di noi avrà più il coraggio di consumare quel miele. Il contadino lo accetta volentieri e si allontana. Dopo 5 minuti, torna con un cestino di uova fresche che ci regala in cambio. Pochi minuti dopo, arriva una donna, che probabilmente è sua moglie, la tipica contadina russa dell'immaginario comune, con tanto di fazzoletto in testa. Depone ai piedi dell'uomo un paio di attrezzi e gli urla qualcosa in faccia indicandoglieli. L'uomo risponde scocciato e fa per dare una sorsata di vodka, ma lei insiste e continua ad urlargli in faccia indicando gli attrezzi. Noi ridacchiamo, e pensiamo che tutto il mondo è paese. :D

Chiediamo al contadino che ci ha ospitati dove possiamo trovare un distributore di benzina, perchè la Gengis Car è praticamente a secco e non sappiamo neanche se riusciremo a smuoverla da lì. Lui ci indica di proseguire per lo sterrato che ci ha portato lì, noi siamo dubbiosi, ma cos'ha capito? Come fa ad esserci un distributore su una strada del genere? Ma del resto, non disponiamo di ulteriori indicazioni, quindi non c'è scelta. Però, prima di andare via dobbiamo in qualche modo ricambiare l'ospitalità. Non vogliamo dargli dei soldi, perchè ci sembra brutto, vorremmo regagargli qualcosa. Guardiamo in macchina, e dopo aver rovistato un po', gli diamo la bottiglia di vodka che avevamo comprato nel baretto dove c'era il ragazzo che insegnava tedesco e tre cassette di musica, una dei Police, una di Peter Gabriel e la terza di chissa chi. L'uomo accetta volentieri con un sorriso.

Prima di ripartire c'è rimasta una sola cosa da fare, anche se molto spiacevole: sbarazzarsi delle uova che abbiamo ricevuto dall'altro contadino. Il cestino se l'è ripreso e ci ha lasciato solo quelle, non abbiamo modo di portarcele dietro senza un inevitabile disastro, tra l'altro un paio si sono già rotte. Le avvolgo senza farmi vedere in uno strofinaccio e mi allontano a piedi di un paio di centinaia di metri, dopo di che le lancio nel campo di fianco alla strada. Mi dispiace molto doverlo fare, perchè per queste persone probabilmente sto buttando via una ricchezza, e comunque anch'io odio sprecare qualsiasi cosa, cibo in primis, ma purtroppo non abbiamo alternative.

Ci rimettiamo sui mezzi e, salutando, ripartiamo, vedo i visi sorridenti del nostro ospite e della moglie allontanarsi e sparire nello specchietto dietro la polvere sollevata dalla macchina sulla strada sterrata.

Fenris
06-04-05, 19:31
Per fortuna, dopo solo un paio di chilometri, lo sterrato si reimmette su una strada asfaltata, e poco più in là, in effetti troviamo i ldistributore. Facciamo il pieno alle moto ed alla macchina, affrontando il consueto, e dovviamente illogico, metodo russo di acquistare benzina. Mentre da noi quando si vuol fare il pieno si fa, la pompa segna col contatore i litri erogati ed il prezzo, e poi si paga la quantità rifornita, in Russia si fa il contrario: bisogna prima andare alla cassa, dire quanti litri di benzina si vogliono comprare, pagarli, e poi pomparli nel motore. Quindi, o si è delle macchine calcolatrici che azzeccano al centilitro quanta benzina serve per fare il pieno, oppure regolarmente se ne mette di meno quando va bene, troppa quando va male. Ma tant'è, ormai siamo abituati anche a questo.

Poco dopo troviamo un'indicazione per Omsk e la seguiamo, e dopo qualche decina di chilometri ci ritroviamo sulla strada principale. L'aggiramento del Kazakhistan è riuscito, si torna sulla transiberiana. C'è da dire che nella steppa si viaggia che è un piacere, meno traffico, strada dritta e piatta, si tengono medie molto più alte dei 60 all'ora della Russia europea.

Dopo un po' che guidiamo arriva ora di pranzo, e ci fermiamo presso uno dei classici "kafè" lungo la strada. Entriamo, guardiamo l'orologio appeso al muro, è un'ora avanti rispetto al nostro: porca troia, abbiamo perso un altro fuso orario! Mangiamo qualcosa ed usciamo. Quando stiamo per ripartire, veniamo avvicinati da due ragazzine sulla ventina, che si trovavano lì vicino, insolitamente alquanto bruttine. Tutte sorridenti ed ammiccanti fanno capire ai motociclisti che vorrebbero fare un giro in moto. Manu ed Andrea sono un po' titubanti, ma alla fine le prendono su. Le due ragazze salgono in sella, abbracciano da dietro i loro centauri e ridendo come bambine per la prima volta sulla giostra, partono.

Passano 10 minuti e Manu ed Andrea con le ragazze non tornano, passa un quarto d'ora e non tornano, io Marco e Lorenzo cominciamo a sospettare che nel giro ci sia stata una "pausa tra i boschi". Invece dopo ancora qualche minuto tornano, le ragazze sono a dir poco entusiaste, Andrea mi fa: "Non hai idea di quanto stringesse abbracciando, e ogni tanto metteva anche la mano sul pacco, una roba imbarazzante", ridacchiando nel suo tipico modo.

Mentre stiamo per allontanarci, ci accorgiamo che arriva sullo spiazzo un tipo sulla cinquantina, molto elegante, con i baffi, si avvicina alle due ragazze e comincia a parlarci. Si vede del nervosismo tra i tre, che sale sempre di più, assieme ai toni della conversazione (di cui non capiamo assolutamente nulla, ma abbiamo tutti la netta impressione di esserne coinvolti, dataci da alcuni gesti), finchè una delle due ragazze non viene presa da una vera e propria crisi isterica, comincia a piangere ed urlare, fa per scagliarsi addosso al tizio, l'altra la blocca a forza tenendola stretta per la vita.

Il tizio urla anche lui, con il solo risultato di accentuare la reazione della ragazza, crediamo che se l'altra la lasciasse andare lo ucciderebbe con le sue mani, strepita, scalpita, cerca di divincolarsi, urla, piange, gesticola, muove le braccia verso l'uomo cercando di colpirlo, una scena di una violenza e di una pena indescrivibili. Ad un certo punto, il tizio sale in macchina e se ne va, passandoci di fianco. La ragazza viene finalmente lasciata dall'amica e va a sedersi su una panchina al margine dello spiazzo, sempre piangendo ed urlando disperatamente, l'altra l'abbraccia cercando di consolarla, e si mette a piangere anche lei.

Non riusciamo a capire cosa sia successo, l'unica ipotesi che ci viene in mente è che le due ragazze fossero due prostitute da strada ed il tizio il loro sfruttatore, che probabilmente le aveva rimproverate per essersi allontanate senza il suo permesso, o senza farsi pagare, o entrambe le cose, e che con ogni probabilità, per suscitare una reazione di quel genere, le sottoponeva quotidianamente a chissà quali angherie.

Purtroppo non c'è niente che noi possiamo fare, se non guardare con sconforto la scena, quindi alla fine decidiamo di ripartire.

(continua...)

Fenris
06-04-05, 19:33
http://www.mijnalbum.nl/Foto=E3KUKPFK

http://www.mijnalbum.nl/Foto=8WDOSH8M

Le due ragazze. Quella che ha avuto la reazione isterica è quella vestita in scuro.

yota71
07-04-05, 12:07
Grande racconto fenris, di nuovo complimenti :)

Paolo82
07-04-05, 20:17
up!

Fenris
08-04-05, 18:24
La strada che va verso Omsk continua dritta in mezzo alla pianura, sembra di guidare in mezzo ad un mare verde, si vede la linea dell'orizzonte a 360 gradi, è indescrivibile. Ci si sente praticamente dei puntini in mezzo al nulla, solo la Siberia può presentare certe dimensioni e certe distanze.

Grazie alle condizioni della strada, si arriva ad Omsk relativamente in fretta, dopo una giornata di guida piacevole e comoda: facile guidare su una strada infinitamente dritta! La polizia continua a rompere le scatole, ma tanto non la si paga ed ormai abbiamo imparato a liberarcene in fretta. E così entriamo in città: la città sembra molto grande, trafficatissima, l'aria è molto inquinata, brucia quasi in gola, c'è una cappa grigia che sovrasta tutto, il cielo è dello stesso colore. Sembra però più bella (o forse meno brutta) delle altre città che abbiamo visto finora, c'è perfino un fiume che la attraversa, e la gente si mette sulla riva (una banchina di cemento) a prendere il sole.

Troviamo un albergo col solito metodo di farsi guidare da un taxi, sperimentatamente efficace, e prendiamo le stanze. Andiamo su per sistemarci un po', e tiro fuori la cartina: "Cazzo Andre, guarda dove siamo", puntando il dito su Omsk, "ti rendi conto di quello che abbiamo fatto? Siamo a più di 6.000 km da casa con 4 mezzi scassati", puntando sull'Italia con l'altra mano per evidenziare la distanza percorsa sulla cartina. "Già", mi risponde lui con un sorriso di soddisfazione, "non è certo cosa da poco, nè da tutti".

Dopo una rapida doccia, scendiamo in città per fare un giro e trovare da mangiare. L'impressione che abbiamo avuto quando eravamo ancora in macchina e sulle moto viene confermata, Omsk sembra una città più umana, dal punto di vista dell'urbanistica e dell'architettura, rispetto alle citta russe attraversate finora. Ci viene quasi da dire che è bella, forse perchè siamo abituati ad uno standard talmente basso che basta qualcosa in più perchè ci sembri apprezzabile.

Ci troviamo su un enorme vialone quasi deserto, facciamo un paio di svolte e ci troviamo su quella che probabilmente è la via principale, o una delle principali, nella quale troviamo addirittura una pizzeria. Solitamente, quando viaggiamo, evitiamo di "mangiare italiano", perchè la qualità è sempre scarsa, e perchè ci piace immergerci nella cultura del posto in cui ci troviamo mangiando cibo locale. Ma ormai sono 2 settimane che mangiamo le stesse tre cose che abbiamo imparato ad ordinare. Imparato... è una parola grossa. La routine è la seguente: si mangia, specie a pranzo, per lo più nei vari kafè sparsi ovunque lungo la strada. Manu si avvicina al bancone e per ordinare da mangiare dice: "Piet", che vuol dire "cinque", indicando tutti, e poi inizia lo show: "Suppe... con..." e per comunicare che ci vuole la cipolla mima prima il gesto di tagliuzzare qualcosa e poi una persona che piange, poi per la carne mette le mani ai lati della testa con l'indice proteso e fa "muuuu". Risultato, a parte le immancabili sghignazzate della persona di turno dietro il bancone, questo è il nostro pranzo da 2 settimane a questa parte: una zuppa contenente ingredienti vari e con la costante della cipolla e carne di bovino. Dunque, stasera una pizza ci sta, di qualsiasi qualità sia.

Ci sediamo e cominciamo ad analizzare la situazione: è tornato l'ottimismo, forse riusciremo a sconfinare in tempo. Siamo al 25 di agosto ed il nostro visto scade il 28, per qualche motivo siamo convinti che riusciremo a percorrere più di 3.000 km in tre giorni. Nel frattempo arrivano le pizze, sono anche buone. La conversazione scorre tra pizza e brra, si parla di amore, sesso e perfino omosessualità. Alla fine della cena, vodka digestiva e poi si va a fare un giro, oggi abbiamo viaggiato bene, abbiamo voglia di gratificarci con una bella serata, anche perchè siamo in una delle poche città grandi che ancora ci restano da attraversare.

Camminiamo ancora un po' e vediamo quella che sembra una discoteca: entriamo. In effetti è una discoteca a tutti gli effetti, purtroppo semi-deserta. Del resto è un lunedì sera, cos'altro possiamo aspettarci? Ma ormai siamo intenzionati a divertirci, quindi restiamo.

Fenris
08-04-05, 18:44
Cominciamo anche a sbevazzare un po', e ci rendiamo conto che stiamo suscitando uan certa curoosità da parte dei presenti. Ad un certo punto, Marco e Lorenzo si avvicinano a due ragazze, o forse sono loro stesse ad avvicinarsi a loro, e vediamo che sembrano iniziare una sorta di conversazione. Si spostano verso il bar, bevino qualcosa, io nel frattempo faccio delle chiacchiere con Manu su un divanetto, e ogni tanto diamo un occhio per vedere cosa succede... non si sa mai...

Dopo un po', Marco si avvia con una delle ragazze verso l'ingresso dela discoteca e sparisce. Passa un bel po' di tempo e non torna, noi non sappiamo se rallegrarci per lui o cominciare a preoccuparci, nel frattempo continuiamo a sbevazzare e ballare. Dopo un'ora o forse più, Marco torna, da solo, gli chiediamo com'è andata, ci risponde: "Mah... qualcosina è successo, su una panchina qui fuori, solo che è una bimba, cazzo, ha 16 anni...". "16 anni??", stupiamo noi, visto che ne dimostrava ben di più (altrimenti Marco, peraltro, non l'avrebbe neanche avvicinata), "Eh sì..." fa lui, ridendo, "beviamoci su dai", e si rodinano altre birre e vodke per tutti.

Tra un ballo, uno scherzo, una birra ed una vodka, la disco alle 4 chiude, usciamo visibilmente sbronzi tutti e 5, e non contenti della serata, decidiamo di infilarci in un locale lì di fronte per fare una partita a biliardo. Ora, non so se qualcuno di voi ha mai giocato a biliardo da sbronzo: è già un grosso problema SISTEMARE le palle sul tavolo, un problema ancora più grosso è riuscire a colpire la pallina bianca, mandare qualcosa in buca è una pura questione di congiunzioni astrali. Una partita, insomma, dura un'eternità, infatti usciamo dal locale che sono le 6, ancora in preda ai fumi dell'alcol, e finalmente ci mettiamo a letto. Per l'ennesima volta, abbiamo avuto una giornata da quasi 24 ore.

Non passano sei ore, che il telefono della stanza comincia a squillare. Dopo una serie di innumerevoli squilli, che prima di svegliarmi entrano nei miei sogni (incredibili le difese del cervello!) assumendo le più svariate forme, quali sirene di ambulanze, campanelli di scuola, e chissà cos'altro, tiro su e sento una voce femminile urlante (in russo ovviamente). Metto giù e mi riaddormento. Il telefono inizia nuovamente a squillare, rispondo di nuovo, la stessa voce che urla. Mi sforzo un attimo di ragionare, e capisco che è la reception che ci dà la "gentile" sveglia, perchè dobbiamo lasciare le stanze. Certo, loro non sanno che siamo andati a dormire alle 6 passate con una discreta quantità d'alcol in corpo, ma mi sorge il sospetto che anche se lo sapessero non gliene fregherebbe una mazza: tocca alzarsi.

Scendiamo nel ristorante dell'albergo, uno più disfatto dell'altro, e tra le altre cose ci rendiamo conto che l'ottimismo circa il resto del viaggio in cui ci eravamo prodotti la sera prima è del tutto fuori luogo: arrivare al confine in 3 giorni è impensabile, ce la faremmo a mala pena se guidassimo in condizioni europee, in Russia è semplicemente un proposito irrealizzabile. Ci serve un'estensione del visto, altrimenti tra tre giorni saremo clandestini in Russia, un pensiero molto poco piacevole. Decidiamo quindi di chiamare il consolato italiano a S. Pietroburgo o l'ambasciata italiana a Mosca, ma ci servono carta e penna per annotare qualsiasi informazione.

Chiamiamo la cameriera, che ovviamente arriva con carta e penna in mano per prendere le ordinazioni. Si avvicina al tavolo, tanto per cambiare è bellissima, e resta ferma di fianco a noi con un sorriso stampato in viso aspettando che le ordiniamo da mangiare. Le faccio con le mani il gesto di una persona che scrive, e poi indico al carta e la penna che ha in mano, per chiederle se me le presta. Non dice una parola e mi fissa con un sorriso che diventa sempre meno luminoso e sempre più ebete. Ripeto il gesto, indico di nuovo carta e penna, provo a dirglielo in inglese, non c'è verso, non capisce, ed io comincio ad innervosirmi.

E' raro che mi succeda, sono sempre una persona molto calma e pacata, ma stamattina non sono in condizioni: ho dormito meno di 6 ore dopo una giornata da quasi 24 nella quale ho percorso centinaia di km e sono andato al letto sbronzo, sono stato svegliato in malo modo, ho davanti la prospettiva di essere arrestato per clandestinità in un paese straniero, e questa qua (che porta sul petto una targhetta col suo nome: Galina - esemplare caso di nomen omen) non riesce a capire un gesto che capirebbe anche un down, no, questo è troppo, comincio a dare in escandescenze, gli altri mi calmano in qualche modo, alla fine le strapo letteralmente di mano carta e penna e le dico a muso duro: "Spaziba!". Forse adesso ha capito.

(continua...)

Fenris
08-04-05, 18:46
http://www.mijnalbum.nl/Foto=OYF3FJOU

La discoteca in cui abbiamo passato la serata.

marcejap
08-04-05, 18:51
In Origine Postato da Fenris
Non passano sei ore, che il telefono della stanza comincia a squillare. Dopo una serie di innumerevoli squilli, che prima di svegliarmi entrano nei miei sogni (incredibili le difese del cervello!) assumendo le più svariate forme, quali sirene di ambulanze, campanelli di scuola, e chissà cos'altro, tiro su e sento una voce femminile urlante (in russo ovviamente). Metto giù e mi riaddormento. Il telefono inizia nuovamente a squillare, rispondo di nuovo, la stessa voce che urla. Mi sforzo un attimo di ragionare, e capisco che è la reception che ci dà la "gentile" sveglia, perchè dobbiamo lasciare le stanze. Certo, loro non sanno che siamo andati a dormire alle 6 passate con una discreta quantità d'alcol in corpo, ma mi sorge il sospetto che anche se lo sapessero non gliene fregherebbe una mazza: tocca alzarsi.



La mia solidarietà al banconista che vi svegliò... (qui capita ogni mattina...)

:-0003g

Fenris
08-04-05, 18:55
In Origine Postato da marcejap
La mia solidarietà al banconista che vi svegliò... (qui capita ogni mattina...)

:-0003g

Però tu non svegli la gente urlando, spero. :cool:

marcejap
08-04-05, 19:07
In Origine Postato da Fenris
Però tu non svegli la gente urlando, spero. :cool:


Nono, ci mancherebbe...

vlad84
08-04-05, 19:07
...se il Marco veniva accusato di approfittare di una ragazzina, altro che viaggio in Mongolia..cazzi amari!

Il_Grigio
08-04-05, 19:20
In Origine Postato da Fenris
Però tu non svegli la gente urlando, spero. :cool: MI dicono che marcejap millanta l'usanza fiorentina di svegliare le clienti con un massaggio total-body da lui eseguito, o così mi ha comunicato una forumista che è stata di lui ospite...:cool:

Fenris
08-04-05, 19:27
In Origine Postato da vlad84
...se il Marco veniva accusato di approfittare di una ragazzina, altro che viaggio in Mongolia..cazzi amari!

Mah... non conosco le leggi russe, ma qui da noi a 16 anni è già perfettamente legale.

marcejap
08-04-05, 19:34
In Origine Postato da Il_Grigio
MI dicono che marcejap millanta l'usanza fiorentina di svegliare le clienti con un massaggio total-body da lui eseguito, o così mi ha comunicato una forumista che è stata di lui ospite...:cool:


:eek:

Le voci corrono troppo...

lauraf
08-04-05, 20:49
In Origine Postato da marcejap
:eek:

Le voci corrono troppo...

ehm..quanto vuoi per una singola? :-0003g

Liquid Sky
08-04-05, 21:07
Già finito per oggi? :(

marcejap
08-04-05, 21:09
In Origine Postato da lauraf
ehm..quanto vuoi per una singola? :-0003g


Dipende dal periodo e dalla quantità di camere disponibili :K

Ad occhio e croce dire 35 €...

lauraf
08-04-05, 21:20
In Origine Postato da marcejap
Dipende dal periodo e dalla quantità di camere disponibili :K

Ad occhio e croce dire 35 €...

tutto incluso?:-0003g

marcejap
08-04-05, 21:26
In Origine Postato da lauraf
tutto incluso?:-0003g


Mais oui, cheri... :cool:

lauraf
08-04-05, 21:56
In Origine Postato da marcejap
Mais oui, cheri... :cool:

wow...:cool:

mo' arriva fen e ci sbatte fuori di qui... :o :cool:

Giullare
10-04-05, 15:19
In Origine Postato da marcejap
Mais oui, cheri... :cool:

cherie ... :p

lauraf
10-04-05, 16:12
In Origine Postato da Giullare
cherie ... :p

ah beh, visto che ci siamo, dimentichi l'accento acuto sulla prima e .....;)

Giullare
10-04-05, 18:00
In Origine Postato da lauraf
ah beh, visto che ci siamo, dimentichi l'accento acuto sulla prima e .....;)

beh, che dire... correzione completata! Grazie Lauretta! ;)

Fenris
10-04-05, 18:32
Componiamo il numero dell'ambasciata, nessuna risposta, proviamo col consolato, niente. Pare che non ci sia modo di contattare nessuna autorità. Chiamiamo di nuovo il titolare dell'agenzia che ci ha procurato i visti, il quale ci dice che non ha mai sentito parlare di un'estensione di visto, e che la cosa con ogni probabilità è impossibile. Valutiamo la possibilità di recarci presso l'ufficio di polizia di Omsk, ma siamo titubanti. A parte la perdita di tempo che comporterebbe, chi ci assicura che non sortirebbe l'effetto contrario, cioè un arresto o comunque un trattenimento perchè è ormai impossibile che usciamo dal paese entro la scadenza del visto? Infatti abbandoniamo l'idea, non resta altro da fare che partire e cercare di sbrigarsi.

Usciamo dal ristorante, c'è da fare garage, ed oggi è interminabile, stiamo fermi forse un'ora o più, io sono distrutto, vorrei solo tornare a dormire, inganno l'attesa ripensando ai fatti della sera prima. Prima che partissimo ci era stato detto che negli alberghi russi può capitare che vengano a bussare alle porte delle stanze delle simpatiche signorine che si propongono per passare la notte assieme, ovviamente non agratis, ma fino a quel momento non eravamo stati toccati da tale usanza. Fino alla sera prima. Eravamo da poco nelle stanze, quando si sente toc toc alla porta. Andrea apre, e si trova davanti una discinta signorina, molto bella, che tutta sorridente gli dice qualcosa in russo indicando l'interno della stanza, probabilmente vuole entrare. Andrea è visibilmente imbarazzato, si esprime nel suo solito sorrisetto a labbra strette e le dice: "Hmmmmmmmmmm.... later, later, thank you... spaziba". La signorina forse capisce, forse no, ma comunque Andrea richiude la porta, noi lo prendiamo per il culo. :D

Poco dopo, in stanza, c'è una discussione. Poichè è chiaro che siamo in pauroso ritardo, si cercano le cause, e tra le altre Manu individua le troppo numerose "pause paglia" lungo la strada, ed il fatto che durino troppo, rimprovera Andrea di volersi per forza togliere casco, passamontagna, guanti e pantaloni d amoto ad ogni pausa prima di fumarsi la sigaretta, per poi rimetterseli prima di partire: "E' una gran perdita di tempo ogni volta, non puoi fumare senza stare a svestirti e rivestirti ogni volta??". Andrea non sopporta questo fiato sul collo, e gli risponde: "No, non vedo perchè dovrei evitarlo, mi fa comodo farlo, e lo faccio". C'è da sapere che Andrea ha una filosofia di vita tutta sua, volta ad un unico scopo: la massimizzazione del proprio benessere. Praticamente, qualsiasi cosa che gli porti benessere è per lui legittima, indipendentemente dalle aspettative degli altri. Ed è incredibile la coerenza con cui porta avanti questa idea.

Qualche anno prima eravamo in Norvegia a casa di miei amici del posto io, lui e Manu. Ci attendevano a casa dei genitori per la cena di capodanno, Andrea era comodamente seduto sul divano a fumare, al che gli dico: "Andre, dobbiamo andare, perchè non ti muovi?". La sua risposta è un disarmante: "Perchè non ne ho motivo". Nella sostanza: prima finisce di fumarsi la sigaretta, poi, quando gli fa comodo, si muove. Questo è Andrea. :D Manu è l'esatto contrario, è uno che quando va a sciare non fa neanche la pausa pranzo, mangia un panino in seggiovia tra una discesa e l'altra. Facile capire come ciò possa portare a discussioni.

La discussione prosegue, ad un certo punto prendo Manu da parte e gli chiedo se non sarebbe forse il caso di spaccare il gruppo in due, prendendo una moto io e lui ed andando avanti, cosicchè gli altri sono liberi di tenere i propri ritmi e noi i nostri. Lui pare essere d'accordo, si comincia ad organizzare la cosa, ma dopo un po' ci ripensiamo, è una cattiva idea, sarebbe veramente brutto dividerci, siamo partiti assieme per arrivare assieme, e questo vogliamo fare.

Mentre sono perso in questi ricordi, seduto su un marciapiede con la testa tra le mani in una specie di stato comatoso di dormi-veglia, mi annunciano che finalmente il garage è terminato e si può ripartire. Dò le chiavi dell'auto a Lorenzo e gli dico: "Lollo, oggi te la fai te". Mi siedo sul sedile di dietro e mi riaddormento. Resterò in questo stato per buona parte della giornata di viaggio.

Liquid Sky
10-04-05, 18:49
:-01#68

Fenris
10-04-05, 18:52
Mi sveglio verso il tramonto, siamo immersi in un incredibile paesaggio stepposo, la strada si perde dritta all'orizzonte in entrambe le direzioni, il cielo sembra dipinto da Van Gogh, il sole sta per sparire sotto l'orizzonte. Prendo la telecamera per fare qualche ripresa, ma gli altri mi danno una brutta notizia: pare essersi rotta, quando viene azionata, il nastro scorre al doppio della velocità e non riprende niente. Questa è proprio sfiga nera!! La prendo, la apro, la giro e la rigiro, la spengo e la riaccendo, non c'è niente da fare. E non si capisce perchè mai sia successo, l'unica ipotesi che ci viene in mente è che si sia sputtanata definiotivamente la batteria, che già prima aveva dei problemi, e che mandi troppa tensione all'elettronica, accelerando così il movimento del nastro. Appena possibile cercheremo di comprarne una nuova, nel frattempo ci accontentiamo di fare qualche foto, poi si riparte.

Ad una pausa successiva, Marci fa per tirare nuovamente fuori la macchina fotografica, e non la trova. "Dove diavolo l'avrò messa?", si domanda. La cerca ovunque, ma non la trova, e gli sorge il sospetto che gli sia caduta dala moto. Tragedia! Già abbiamo la telecamera rotta, se si perde anche la macchinetta di Marco, che è l'unica che abbiamo, rischiamo di tornare a casa senza neanche un'immagine del viaggio. Non esiste, Marco prende la moto e torna indietro fino al punto della pausa precedente (non facile da ritrovare perchè in mezzo ala steppa manca qualsiasi punto di riferimento), per poi ripercorrere tutto il tratto tra lì e la nuova sosta a passo d'uomo cercando la sua macchinetta. Ed alla fine, la sua costanza viene premiata, la ritrova in mezzo alla strada, ancora intatta!

Si riparte, ma ormai è venuto buio ed è obbligatorio fermarsi, le strade russe sono una sfida con la morte di sera. I russi hanno infatti la malsana abitudine di guidare di notte o a fari spenti, oppure con gli abbaglianti puntati, il tutto a velocità improponibili per le condizioni delle strade. Non è raro infatti assistere ad incidenti mancati per un pelo, non dissimili da quello che ho rischiato io, ma non dovuti a colpi di sonno, ma a sorpassi azzardati. Quei pazzi infatti sorpassano in qualsiasi momento ne abbiano voglia, non importa se si trovano in curva, sul tratto ascendente di un dosso, su riga continua, non gliene frega niente, vogliono sorpassare e lo fanno. Ed infatti gli incidenti sono numerosi, qualche giorno prima abiamo assistito ad una scena fuori dal mondo: un tizio in macchina sulla nostra corsia si lancia per sorpassare l'ennesimo camion che fa i 30 all'ora lasciandosi dietro lo smog di tutta Bangkok concentrato in una scia lunga 100 metri, ma dall'altra parte arriva una macchina. Quest'ultima, per evitare il frontale, si butta fuori strada in mezzo ai campi! Dopo di che, i due autisti scendono dai mezzi per discutere la situazione, entrambi incolumi, per fortuna loro.

Ciò detto, si capisce perchè rigorosamente, appena viene buio, ci fermiamo, dovunque ci troviamo. E così, ci fermiamo presso un motel lungo la strada. Saliamo, purtroppo non hanno stanze, questa non ci voleva! Insistiamo un po', li preghiamo, ci propongono prima una stanza con due letti, ma noi siamo in 5, tre dovrebbero dormire per terra, al che arriva la genialata della receptionist, che poteva uscire solo da una testa russa: ci fanno dormire nella sala da biliardo del motel! Non crediamo alle nostre orecchie, forse abbiamo capito male... la tizia ci accompagna, abbiamo capito benissimo: dormiamo nella sala da biliardo, ci sono tre divani, due dormiranno a terra sui sacchi a pelo. Unica postilla: dobbiamo alzarci alle 7, perchè da quell'ora in poi la sala da biliardo deve essere a disposizione.

Ormai dovremmo essere abituati al modo di fare dei russi, ma anche stavolta non manchiamo di stupirci. Cominciamo a sistemarci, Manu ed Andrea vanno in bagno e scoprono che c'è la sauna, ed immediatamente ne approfittano, io invece mi scelgo un divano e mi ci butto su.

La sala è davvero fatiscente, davanti alle finestre sono appese tendine risalenti probabilmente a 50 anni prima e da allora mai lavate, ne scosto una e scopro dietro di essa una vera e propria selva di ragnatele con ragni grossi come olive, giallastri a chiazze nere. Meno male che non sono aracnofobico, altrimenti sarei probabilmente morto sul colpo per quanti ce ne sono e quanto sono grossi. Tra l'altro, non fanno neanche il loro dovere, perchè la stanza è anche piena di zanzare! Ma tant'è, non ci si può formalizzare in una situazione del genere, mi butto sul divano e mi addormento. La giornata non è stata particolarmente pesante, ma si sente ancora la stanchezza dalla notte prima.

Fenris
10-04-05, 18:55
http://www.mijnalbum.nl/Foto=NTXM3AK7

http://www.mijnalbum.nl/Foto=4K7FU76M

Tramonto lungo la strada.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=BCQRDBAC

Tramonto dietro le spalle di Marco.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=8F6RVXLD

La steppa al crepuscolo.

Fenris
10-04-05, 18:58
http://www.mijnalbum.nl/Foto=LEQHF4GB

Il motel dove abbiamo dormito, si chiedono informazioni.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=HEH4CEJE

La sala da biliardo. Sullo sfondo, Manu (sx) e Lorenzo (dx), sulla sinistra il culo di Andrea, quello tagliato a metà, inquadrato quasi di spalle sulla destra sono io.

agaragar
10-04-05, 19:04
In Origine Postato da Giullare
cherie ... :p
babbeo, ma ancora non lo sai ke lauraf è un uomo :confused:

Liquid Sky
10-04-05, 19:07
In Origine Postato da Fenris

...una vera e propria selva di ragnatele con ragni grossi come olive, giallastri a chiazze nere. Meno male che non sono aracnofobico, altrimenti sarei probabilmente morto sul colpo per quanti ce ne sono e quanto sono grossi.

Raccapricciante...io sarei morta sul colpo. Che schifo. z9

Ps: una fotina più chiara no, eh? :D :p

Fenris
10-04-05, 19:19
Prima di andare a dormire, Marco, il filosofo idealista del gruppo, ci fa una domanda: "Se vi dessero la possibilità di esprimere un solo desiderio che si avverasse immediatamente, uno ed uno solo in tutta la vita, cosa chiedereste?". Non sappiamo immediatamente cosa rispondere, siamo titubanti, al che Marco ci dice la sua: "Io probabilmente morirei senza averlo espresso". Forse ha ragione lui... e con questo pensiero ci si dà la buona notte.

Il mattino dopo, come promesso alla receptionist, sveglia di buon'ora, alle 7 siamo già in piedi. Doccia purificatrice, dopo aver dormito tra moquette polverosa ed insetti di vario genere, e scendiamo nel cortile per recuperare i mezzi. Vediamo una schiera di roulotte e camper con targa tedesca, devono essere arrivati la sera prima dopo di noi. Ci avviciniamo, e vediamo questo gruppo di crucchi che alle 7,30 del mattino, per riscaldarsi prima di ripartire, fa ginnastica in gruppo, una roba da non credere!

Saliamo nel baretto all'aperto del motel per fare colazione, fa freschino e tira una discreta aria. Del resto siamo in piena Siberia e si sta avvicinando la fine di agosto, l'autunno da queste parti arriva molto rapidamente e si fa sentire con tutta la sua forza.

Recuperiamo le moto ed Andrea, forse ancora un po' addormentato, salendo sulla sua fa uno scivolone e crolla a terra con tutto il mezzo! Lo tiriamo su, lui non si è fatto niente, ma la moto ha una vistosa ammaccatura sul serbatoio, che però per fortuna non si è rotto. Sarebbe stato un disastro, le moto sono già in cattive condizioni, ogni mattina, prima di ripartire, è necessaria la manutenzione: tirare la catena che si è allentata, rabboccare l'olio, controllare le gomme, e riparare i piccoli guasti che quotidianamente le affliggono. Del resto, sono moto di 20 anni prima, è già un miracolo che siano arrivate fin lì.

Ripartiamo alla volta di Novosibirsk, la "capitale" della Siberia. Qui, secondo i piani iniziali, dovevamo addirittura fermarci due giorni, invece contiamo di arrivarci per ora di pranzo, fermarci a mangiare e poi ripartire immediatamente, che gran peccato... quando ci ricapiteremo?

Si arriva in città in fretta, 350 km in tre ore, grazie alla strada che continua ad essere costantemente dritta all'orizzonte. All'ingresso, grosse fabbriche con ciminiere che vomitano fumo nero appestano l'aria, è ancor peggio di Omsk, è davvero irrespirabile, ma come fanno a viverci? Seguiamo il traffico, ad un certo punto accostiamo, dobbiamo trovare un posto dove mangiare, ma anche almeno vedere la gigantesca piazza Lenin, così fermiamo una ragazza per chiederle informazioni. Incredibilmente parla inglese, almeno qui a Novosibirsk non dovremo esprimerci a gesti e con quelle 4 parole di russo che abbiamo imparato!

Ci indica la via per raggiungere la piazza, e finalmente la troviamo. E' imponente, c'è un cupolone e ci sono delle statue, che rappresentano le varie categorie di lavoratori (operaio, agricoltore ecc.), dei militari, nonchè un'enorme statua di Lenin. Facciamo la consueta foto con lo striscione Yamaha, e poi ci sediamo in un bar di fronte, all'aperto. E cominciamo a goderci il passeggio, sembra di essere ad una sfilata di moda. E' un continuo passare di ragazze stupende, tutte bionde o rosse con occhi azzurri e carnagione chiara, ma molte hanno il taglio degli occhi leggermente orientale, del resto siamo in Asia, un vero spettacolo della natura. Marco ad un certo punto produce una delle sue assurdità, frutto dei suoi voli pindarici con la mente: "Guardate gli occhi di queste ragazze, sottili e all'insù, che vanno verso le tempie... mi piacerebbe avere una donna-pesce". "Una donna pesce??", inevitabilmente gli rispondiamo. "Sì, una donna con gli occhi qui, sulle tempie, sui lati della testa, come i pesci. Mi piacerebbe averne una così". Non abbiamo capito se parla sul serio, ma temiamo di sì, lo mandiamo amichevolmente a cagare, finalmente arriva il cameriere. Siamo immersi nel più incredibile passeggio di belle donne in cui ci siamo mai trovati, e ci tocca il cameriere gay... e vabbè... :D

Prendiamo qualcosa da mangiare e da bere, facciamo altre due chiacchiere, ma poi dobbiamo a malincuore lasciare Novosibirsk per ripartire. Se davvero fossimo restati qui due giorni, magari avremmo fatto anche qualche piacevole incontro... ma forse è meglio così, con che coraggio poi mi sarei potuto lasciare alle spalle uno di quegli angeli per non rivederlo mai più?

(continua...)

Il_Grigio
10-04-05, 19:24
La satiriasi comincia a farsi sentire...:cool: :D

Fenris
10-04-05, 19:25
http://www.mijnalbum.nl/Foto=RIXC47TK

I ginnasti krukki.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=IRCJEZ63

Bellezze a passeggio davanti al bar.

http://www.mijnalbum.nl/Foto=IZNRWN6C

Un discreto contrasto, non c'è che dire!

http://photos.heremy.com/arsenico71/135622423903.jpg

Altro tramonto siberiano.

http://photos.heremy.com/arsenico71/135622523903.jpg

Benvenuti a Novosibirsk!

Zefram_Cochrane
10-04-05, 19:44
raga è incredibile, sono 3 ore che ho scoperto sto 3ad e da tre ore sono qua a leggere, senza staccarmi mai nemmeno per un minuto
complimenti fenris, scrivi molto bene, pare quasi di vedermelo davanti il viaggio;) ...considera pure il fatto che io fin da piccolo sognavo di attraversare la Siberia in un viaggio che non finisce mai...capirai allora il fatto che questo 3ad mi sta entusiasmando davvero tanto!;)

ps: io ti consiglio di farci un libro co sto viaggio, secondo me ci guadagneresti tanto anche perchè scrivi molto bene e riesci a far immedesimare la gente nel viaggio..come hai fatto con me;)

ciao

Thematrix

Fenris
10-04-05, 19:53
In Origine Postato da thematrix
raga è incredibile, sono 3 ore che ho scoperto sto 3ad e da tre ore sono qua a leggere, senza staccarmi mai nemmeno per un minuto
complimenti fenris, scrivi molto bene, pare quasi di vedermelo davanti il viaggio;) ...considera pure il fatto che io fin da piccolo sognavo di attraversare la Siberia in un viaggio che non finisce mai...capirai allora il fatto che questo 3ad mi sta entusiasmando davvero tanto!;)

ps: io ti consiglio di farci un libro co sto viaggio, secondo me ci guadagneresti tanto anche perchè scrivi molto bene e riesci a far immedesimare la gente nel viaggio..come hai fatto con me;)

ciao

Thematrix

Grazie mille Thematrix, il tentativo di pubblicazione lo farò di sicuro. Appena terminato il racconto, lo passerò agli altri, che potranno così aggiungere ed integrare con i loro ricordi e sensazioni, poi riorganizzeremo il tutto come un racconto organico e ci rivolgeremo alle case editrici. :)

Zefram_Cochrane
10-04-05, 19:55
In Origine Postato da Fenris
Grazie mille Thematrix, il tentativo di pubblicazione lo farò di sicuro. Appena terminato il racconto, lo passerò agli altri, che potranno così aggiungere ed integrare con i loro ricordi e sensazioni, poi riorganizzeremo il tutto come un racconto organico e ci rivolgeremo alle case editrici. :)

bene, se gli altri sanno scrivere come te sarà sicuramente un successone:)

Fenris
10-04-05, 19:57
Uèèè, mi hanno dato la moderazione del forum! Mitico! ;)

marcejap
10-04-05, 20:07
In Origine Postato da Fenris
Uèèè, mi hanno dato la moderazione del forum! Mitico! ;)


Crea un thread con la descrizione del viaggio, su cui postare i tuoi appunti, e ci sposti i tuoi post.

Questo lo rinomini come "Bologna-Ulan Bator e ritorno, commenti"
e ci lasci gli altri post.

Fenris
10-04-05, 20:10
In Origine Postato da marcejap
Crea un thread con la descrizione del viaggio, su cui postare i tuoi appunti, e ci sposti i tuoi post.

Questo lo rinomini come "Bologna-Ulan Bator e ritorno, commenti"
e ci lasci gli altri post.

Sai, ci avevo pensato, ma poi ci ho ripensato, perchè è anche bello vedere i commenti suscitati "a caldo" dal racconto, volta per volta. Se creassi un thread separato, per capire cosa viene commentato di volta in volta bisognerebbe andare a spulciare contemporaneamente l'altro, e la cosa diventa scomoda, io lo lascerei così. ;)