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Visualizza Versione Completa : Le famiglie dei " morti in bianco "



Neva
11-08-07, 21:07
Qualcuno ha parlato del rispetto che si deve alla moglie ed ai figli di Biagi, condivido totalmente.
Ma c’è qualcuno che si sia mai interessato alle condizioni delle mogli e dei figli di tutti i lavoratori morti?
Come vivono ? Hanno avuto aiuto da qualcuno? Ricevono sostegni finanziari per tirare avanti, e crescere gli orfani? Le ditte , le industrie nelle quali sono morti i loro mariti, cosa hanno fatto per loro?
La maggioranza dei morti sul lavoro, sono lavoratori in nero, i loro padroni non hanno mai versato i contributi, e quindi nulla spetta alle loro famiglie.
E’ mai possibile che nessuna testata di giornale, o rubrica televisiva, abbia avuto l’idea di fare un’articolo, un’inchiesta , su queste famiglie?
Caruso, non mi è stato mai molto simpatico, ma questa volta…accipicchia ha detto quello che tutti sanno e pensano! Certo, le morti bianche sono sempre esistite, ma è indubbio che con le leggi sulla precarietà sono aumentate, esse sono un arma in più nelle mani dei padroni. Chi è quel precario che osa chiedere maggiore sicurezza nel posto di lavoro, consapevole che a causa di questa richiesta, non gli verrà rinnovato il contratto ?
Caruso ha un torto, non ha ancora imparato a parlare il “ politichese “, non possiede l’ipocrita arte della “ diplomazia “. Bisognerebbe mandarlo a scuola da BAFFINO.

Neva
11-08-07, 21:47
non comprendo cosa stà succedendo, ogni volta che posto un messaggio, mi si incolla due volte. Qualcuno può aiutarmi?

are(a)zione
11-08-07, 22:25
non comprendo cosa stà succedendo, ogni volta che posto un messaggio, mi si incolla due volte. Qualcuno può aiutarmi?

In che senso? Invii il messaggio e ti compare due volte?

Neva
11-08-07, 23:01
Esattamente

Nicheja
12-08-07, 22:06
È un qualcosa che a me non è mai capitati, ma ad altri utenti si. Non ne saprei spiegare le ragioni.

Rispondo al thread: per la politica (spesso in base ad una lettura perversa, una malversazione delle scienze sociali, ma più spesso solo per ignoranza, brutalità, esercizio dell'amministrare la "cosa pubblica" per carriera, mero interesse personale) le persone sono numeri in una tabella.

E spesso, troppo spesso, anche i miei colleghi giornalisti si accodano: la buona notizia è che in un dato week end ci sono stati meno morti che nello stesso week end dell'anno precedente. Di rado la notizia viene dato in negativo: "nonostante le misure, ancora morti per le strade", spesso giovani vita stroncate, famiglie distrutte.

E anche i morti sul lavoro, solo numeri. Tutt'al più da ridurre entro un dato range "europeo", non da eradicare come invece si fa, ad esempio, nel Regno Unito. La politica italiana è fetida e micragnosa per questo: priva di una vera patria e di una missione, l'unico riferimento sono tabelle e parametri di "accettabilità". E se non vi si rientra, si sposta l'attenzione verso qualcos'altro. Ad esempio: si parla di morti bianche, a prescindere da un eventuale aumento dei casi (che ci sono lo stesso, se ne parli o meno), e anche l'on. Caruso ha abboccato all'amo della trappola tesagli (a lui come a tutti quanti). E nel frattempo, nonostante un recente ampio servizio di copertina su l'Espresso avesse denunciato lo situazione delle navi dello Stato Italiano (come io stesso feci anni addietro, da dirigente di un partito e non ancora giornalista, rimanendo del tutto inascoltato), una nave della Siremar è affondata è una donna innocente ci ha lasciato le penne. Poverina, nelle statistiche è solo un puntino, non cambierà nella per chi comanda.