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Visualizza Versione Completa : Sibari ed Emanuele Filiberto di Savoia



Fante d'Italia
11-09-07, 00:47
Il Principe in Cababria
per sostenere Sibari Patrimonio dell'UNESCO


http://www.valoriefuturo.it/public//miniature//th_385698205.jpg

Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, Presidente del Movimento Valori e Futuro, visiterà nuovamente la Calabria i prossimi 11 e 12 settembre, dedicando questo nuovo viaggio alla scoperta della meravigliosa regione dei Laghi di Sibari: luogo incantevole, ricco di storia e di tradizione, considerato dai greci la loro più bella colonia.

Leggendaria per ricchezza ed eleganza, infatti, la piana sibaritica non tardò ad essere celebre in tutto il mondo greco per lusso, opulenza e fasto. Oggi la regione di Sibari è immersa nello splendido Parco del Pollino, l’area protetta più grande d’Italia, e conserva tenacemente nuclei di cultura, lingua e tradizioni albanesi.

La visita ha l’importante scopo di sostenere l’inserimento del sito archeologico dell’antica Sibari sotto la tutela del Patrimonio dell’UNESCO, istanza promossa dalle istituzioni locali e da migliaia di Calabresi. Un segnale che sicuramente donerà alla bella Calabria i presupposti per uno sviluppo economico, culturale ed ambientale del territorio, valorizzando e promuovendo i beni culturali, architettonici e naturali.

Grazie al Movimento Valori e Futuro il Principe Emanuele Filiberto di Savoia visiterà le città di Cassano allo Ionio, Castrovillari, Moreno Calabro, Terranova di Sibari e Altomonte.

Durante questo significativo percorso socio-culturale il Principe incontrerà tutti i rappresentanti delle Istituzioni cittadine e non mancherà di dedicarsi e rivolgersi alla gente, attraversando le piazze, le vie ed i corsi delle città. Inoltre, Il Principe avrà la possibilità conoscere i giovani calabresi, invitati ad un incontro ad Altomonte: un dialogo costruttivo e propositivo, per conoscere ciò che le nuove generazioni hanno da dire, i loro sogni e le speranze per l’Italia del futuro.

Il Principe non mancherà di incontrare il Vescovo di Cassano allo Ionio e Mons. Ercole Lupinacci, Eparca della comunità italo-albanese di Lugno.

Valori e Futuro lancerà nuovamente un forte messaggio, chiaro, positivo e di speranza. In soli due giorni di permanenza nella Sibaritide i temi toccati saranno numerosi. In primis il significativo rilancio della regione grazie al patrimonio dei laghi, che meriterebbe a pieno titolo il sostegno dell’UNESCO, riconoscendo davanti al mondo intero una bellezza naturalistica da salvaguardare e da sviluppare.

Successivamente, va sottolineato il costante dialogo di Valori e Futuro, raccoglitore delle istanze degli Italiani e del Principe Emanuele Filiberto di Savoia, simbolo di unità nazionale, con le istituzioni locali: incontro per sostenere i progetti legati a quello specifico territorio. Un rapporto privilegiato è portato avanti anche con i giovani, patrimonio del nostro futuro.

Per avere informazione sulle iniziative di Valori e Futuro: Segreteria Nazionale tel. 06.98261400 e-mail info@valoriefuturo.it

Da: http://www.valoriefuturo.it/news.aspx?f=08&id=317

Fante d'Italia
11-09-07, 03:14
Visita Emanuele Filiberto di Savoia:
convocata conferenza stampa

06/09/2007 - 11.10 Cassano Ionio

Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia terrà una conferenza stampa a Cassano, in occasione della sua visita nella Sibaritide, Martedì 11 Settembre alle ore 16, presso il Teatro Comunale cittadino.

Seguirà, alle ore 17, la Presentazione del Progetto :
“ISCRIZIONE DEL SITO DI SIBARI NEL PATRIMONIO DELL’UNESCO”.“ISCRIZIONE DEL SITO DI SIBARI NEL PATRIMONIO DELL’UNESCO”.
Ai lavori prenderà parte, tra gli altri, in rappresentanza della Città di Cassano All’Ionio, il Sindaco, Avv. Gianluca Gallo.

(DNA)

Fante d'Italia
11-09-07, 03:16
Notizia n° 5639

Città ~ Sibari data ~ 23/08/2007 Sez. ~ Avvenimenti

COMUNICATO STAMPA


L'erede dei Savoia a Sibari

Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto



Sostenere lo sviluppo di Sibaritide e Pollino, puntando sull’ingresso della Magna Graecia nel patrimonio Unesco e sulla realizzazione di uno scalo aeroportuale al servizio della Calabria citra.

Questo l’obiettivo della missione calabrese di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Piemonte e Venezia, che l’11 ed il 12 settembre prossimi farà visita ai territori di Sibaritide e Pollino.

L’annuncio viene ufficializzato dal presidente del comitato organizzatore dell’evento, professor Pietro Venezia.

«Il Principe Ereditario di Casa Savoia – conferma Venezia – ha accettato l’invito a ritornare in Calabria, affascinato dall’idea di conoscere di persona, sempre più e meglio, una regione a cui si sente storicamente legato.
Sua Altezza Reale giungerà l’11 di settembre, per visitare i principali centri dello Ionio cosentino e dell’entroterra e promuovere le potenzialità di sviluppo dell’intera area».

In particolare, precisa il presidente del comitato organizzatore, «Sua Altezza Reale intende offrire il Suo personale contributo al rilancio turistico del comprensorio, ma pure sostenere, presso le autorità competenti, la necessità di velocizzare l’iter per la realizzazione di uno scalo aeroportuale al servizio della Calabria citra e l’opportunità che Sibari e tutta la Magna Graecia possano entrare a far parte dei siti tutelati dall’Unesco».

Finalità e programmi della venuta in Calabria del rappresentante di Casa Savoia, il Principe di Piemonte e Venezia, saranno illustrati nei dettagli nel corso d’una conferenza stampa che si terrà sabato 25 agosto prossimo, con inizio alle 11, nei saloni dell’associazione “Laghi di Sibari”, ai Laghi di Sibari.

All’incontro con i giornalisti, insieme al presidente del comitato organizzatore, professor Pietro Venezia, prenderanno altresì parte, in veste di componenti del comitato, il presidente dell’associazione “Laghi di Sibari”, Nunzio Masotina; il dottor Candido Francica di Panaia, coordinatore regionale del movimento “Valori e Futuro”, ed i sindaci di Cassano Ionio, Castrovillari, Morano ed Altomonte, nelle persone, rispettivamente, di Gianluca Gallo, Franco Blaiotta, Nicolò De Bartolo, Giampiero Coppola.

http://www.lauropoli.it/asp/det_notizie.asp?IDNotizia=5639

Fante d'Italia
11-09-07, 03:19
Notizia n° 5696

Città ~ Cassano allo Jonio data ~ 07/09/2007 Sez. ~ Avvenimenti



http://www.lauropoli.it/asp/img_notizie/Emanuele-Filiberto-di-Savoia.jpg



Emanuele Filiberto di Savoia: Se le condizioni meteo lo consentiranno, arriverà dal cielo, planando in aereo sulle acque dei laghi di Sibari,
per iniziare così la sua visita ai territori di Sibaritide e Pollino.

Salvo imprevisti, dunque, saranno i piloti dell’Aeroclub “Capo Leuca” ed i loro colleghi della scuola sibarita “Dragons fly” a scortare in Calabria, a bordo di un idrovolante, Emanuele Filiberto di Savoia.

Il principe di Piemonte e Venezia giungerà in riva allo Ionio l’11 settembre, «per conoscere da vicino – fa sapere egli stesso in un messaggio – una zona unica al mondo».

Tra le finalità dell’iniziativa, «l’intento di contribuire a sostenere con forza la candidatura della Magna Graecia a patrimonio mondiale tutelato dall’Unesco e la necessità della realizzazione d’uno scalo aeroportuale al servizio del comprensorio».

Il programma ufficiale della visita è stato reso noto ieri, nel corso d’una conferenza stampa, dal presidente del comitato organizzatore, Pietro Venezia, dal patron del comitato d’accoglienza, Diego D’Onghia Rogadeo, dal presidente dell’associazione “Laghi di Sibari”, Nunzio Masotina, e dai sindaci dei comuni che ospiteranno il rappresentante di Casa Savoia, ovvero Cassano, Castrovillari, Lungro, Terranova da Sibari, Morano e Altomonte, rappresentati, rispettivamente, dei sindaci Gianluca Gallo, Anna De Gaio (vicesindaco), Giuseppino Santoianni, Eugenio Veltri, Luigi Bloise (vicesindaco), Giampiero Coppola.

«Sua Altezza Reale - ha spiegato Venezia, affiancato dalla Baronessa Antonietta Smurra Labonia, esponente della nobiltà ionica – arriverà ai laghi la mattina dell’11 settembre.
Dopo una breve sosta tra le darsene del centro nautico, partirà alla volta di Cassano, dove incontrerà prima il vescovo, monsignor Vincenzo Bertolone, poi gli operatori sanitari del comprensorio.
Nel pomeriggio prenderà parte ad una conferenza stampa e, successivamente, alla presentazione del progetto per l’iscrizione del sito di Sibari nel patrimonio Unesco».

Subito dopo, il cerimoniale prevede il trasferimento a Castrovillari, per la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti, la visita al centro storico ed al castello aragonese, la partecipazione ad un convegno sul tema: “Dalla programmazione alla realizzazione dello sviluppo socio-economico e culturale dell’area Pollino-Sibaritide”.

A chiudere la serata, una cena di gala a villa Bonifati.

Ricca d’impegni anche la seconda giornata.

Nella mattinata del 12 settembre, infatti, Emanuele Filiberto di Savoia si recherà a Lungro, per omaggiare la memoria dei Caduti in guerra e quella dei salinari morti nelle miniere lungresi di salgemma, per poi intrattenersi in un colloquio riservato con l’eparca Ercole Lupinacci ed ammirare da vicino la Cattedrale di San Nicola di Mira.

Quindi, tappa a Terranova da Sibari e risalita verso Morano, dove alla passeggiata per le vie del centro s’aggiungerà la partecipazione al convegno incentrato sul turismo sostenibile nell’area del Pollino.

Nel pomeriggio, infine, il corteo regale punterà su Altomonte, atteso ad un consiglio comunale aperto e ad un incontro-dibattito con i giovani.
Emblematico il tema: “Essere principe di Casa Savoia oggi: il significato di una scelta tutta italiana».

In coda, il programma contempla un’escursione nel borgo antico altomontese e, il giorno seguente, il ritorno a Roma.

autore ~ Gianpaolo Iacobini
fonte ~ Gazzetta del Sud

da: http://www.lauropoli.it/asp/det_notizie.asp?IDNotizia=5696

Wento (POL)
11-09-07, 05:32
Lo svizzero di origini francesi puo' andare dove vuole ma non fregiarsi del titolo principe di Venezia perche' e' falso: la Repubblica di Veneta non e' mai stata una monarchia, anzi! Ma anche lo fosse stata non gli competerebbe in quanto i suoi avi non hanno mai concupito alcuna nobildonna veneta. Inoltre non lo merita neppure in quanto gli Austro-Veneti hanno sconfitto le truppe del Regno d'Italia sia per terra a Custoza che per mare a Lissa (1866). I Prussiani pero' vinsero a Sadowa e l'Austria cedette il Veneto alla Francia che a sua volta lo giro' al Piemonte prima del Peblescito truffa.

Conterio
11-09-07, 15:46
IL titolo di Principe di Venezia nulla centra con la Serenissima e gli fu attribuito da SM il Re Umberto II di Savoia nella pienezza dei suoi poteri.
Avrebbe potuto attribuirgli in base ad essi un titolo già esistente o un'altro ancora a sua discrezione.

Ti ricordo inoltre che SAR il Principe Emanuele Filiberto non è svizzero per sua scelta ne tanto meno francese. Si tratta di un Italiano tenuto ingiustamente in esilio da una normativa degna del tempo mediovale !

Saluti :-:-01#19

andreas (POL)
12-09-07, 23:22
poca gente era presente

Wento (POL)
13-09-07, 07:34
IL titolo di Principe di Venezia nulla centra con la Serenissima e gli fu attribuito da SM il Re Umberto II di Savoia nella pienezza dei suoi poteri.
Avrebbe potuto attribuirgli in base ad essi un titolo già esistente o un'altro ancora a sua discrezione.

Ti ricordo inoltre che SAR il Principe Emanuele Filiberto non è svizzero per sua scelta ne tanto meno francese. Si tratta di un Italiano tenuto ingiustamente in esilio da una normativa degna del tempo mediovale !

Saluti :-:-01#19

Appunto, non c'entra nulla, quindi perche' andare contro la Storia?
Emanuele e' cittadino svizzero perche' nato in Svizzera, le sue origini, adottando i crismi vigenti, sono francesi, come appunto il cognome Savoia ricorda.
Ricordo la norma medioevale ma ricordo anche la fuga del Re d'Italia nel '48.
Ricambio i saluti.

Fante d'Italia
14-09-07, 02:33
poca gente era presente
Oh, grazie. Puoi riferire in merito?

andreas (POL)
14-09-07, 20:27
Oh, grazie. Puoi riferire in merito?
pochissime persone,2 giornalisti di 2 testate locali,neanche l'ombra delle tv locali....
non è piu' di una sessantina di persone,calcola che la cittadina di cassano conta circa ventimila anime,poi mettiamoci anche l'orario pomeridiano feriale....
insomma CASSANO si e' disinteressato dell'evento.

Conterio
21-09-07, 15:31
IL titolo di Principe di Venezia nulla centra con la Serenissima e gli fu attribuito da SM il Re Umberto II di Savoia nella pienezza dei suoi poteri.
Avrebbe potuto attribuirgli in base ad essi un titolo già esistente o un'altro ancora a sua discrezione.

Ti ricordo inoltre che SAR il Principe Emanuele Filiberto non è svizzero per sua scelta ne tanto meno francese. Si tratta di un Italiano tenuto ingiustamente in esilio da una normativa degna del tempo mediovale !

Saluti :-:-01#19


Appunto, non c'entra nulla, quindi perche' andare contro la Storia?
Emanuele e' cittadino svizzero perche' nato in Svizzera, le sue origini, adottando i crismi vigenti, sono francesi, come appunto il cognome Savoia ricorda.
Ricordo la norma medioevale ma ricordo anche la fuga del Re d'Italia nel '48.
Ricambio i saluti.

ok, abbiamo capito che non leggi oltre le prime 10 parole...

RIPETO :

Il titolo di Principe di Venezia è stato attribuito da SM il Re Umeberto II nella pienezza dei suoi poteri. Questo titolo quindi è valido a tutti gli effetti. STOP !

Sua Maestà il Re avrebbe potuto attribuire a te il titolo di Marchese delle Onde e sarebbe stato valido ! Il concetto e che è lui che attribuisce i titoli, i titoli li fa lui !! Non è necessario che esistano prima.

Emanuele (quale.... cerca almeno d'essere preciso) è cittadino Italiano (se parli di Emanuele Filiberto) oltre che Svizzero, e non avendo potuto nascere entro i confini della propria Patria a causa di leggi degne si del medioevo, ritengo non sia poco !

I Savoia sono Principi Italiani come tutto il mondo riconosce, il resto sono ilazioni di chi ha dei pregiudizi nei loro confronti !

"...la fuga del Re d'Italia nel '48." ???? Quale fuga ? di che parli ??


Saluti

Wento (POL)
22-09-07, 13:11
ok, abbiamo capito che non leggi oltre le prime 10 parole...

RIPETO :

Il titolo di Principe di Venezia è stato attribuito da SM il Re Umeberto II nella pienezza dei suoi poteri. Questo titolo quindi è valido a tutti gli effetti. STOP !

Sua Maestà il Re avrebbe potuto attribuire a te il titolo di Marchese delle Onde e sarebbe stato valido ! Il concetto e che è lui che attribuisce i titoli, i titoli li fa lui !! Non è necessario che esistano prima.

Emanuele (quale.... cerca almeno d'essere preciso) è cittadino Italiano (se parli di Emanuele Filiberto) oltre che Svizzero, e non avendo potuto nascere entro i confini della propria Patria a causa di leggi degne si del medioevo, ritengo non sia poco !

I Savoia sono Principi Italiani come tutto il mondo riconosce, il resto sono ilazioni di chi ha dei pregiudizi nei loro confronti !

"...la fuga del Re d'Italia nel '48." ???? Quale fuga ? di che parli ??


Saluti

Tu non hai compreso quello che dicevo: Il Re savoiardo non aveva alcun diritto ne' storico, ne' genetico, ne' ereditario, ne meritocratico con Venezia. Ergo : e' un abuso. Per me contanoi fatti per te le vanterie e le ambizioni dei sabaudi.
Per me puo' anche dichiararsi imperatore del Peru' e principe del Burundi se ne ha i MERITI piu' che i titoli.

Per la data hai ragione non so come ma l'ho mixata l'8 Settembre del '43.
Ricambio i saluti

Fante d'Italia
04-10-07, 21:40
..... la Repubblica di Veneta non e' mai stata una monarchia, anzi! Ma anche lo fosse stata non gli competerebbe in quanto i suoi avi non hanno mai concupito alcuna nobildonna veneta. Inoltre non lo merita neppure in quanto gli Austro-Veneti hanno sconfitto le truppe del Regno d'Italia sia per terra a Custoza che per mare a Lissa (1866). I Prussiani pero' vinsero a Sadowa e l'Austria cedette il Veneto alla Francia che a sua volta lo giro' al Piemonte prima del Peblescito truffa.

Più che con quanto sostieni con saccenteria, io mi sento di condividere quanto qui sotto:

A proposito della remora dell'Amico Manfrin, penso sia interessante leggere quanto ebbe a scrivere Giulio De Renoche in proposito:


L’ORIGINE E LE RAGIONI DI UN TITOLO

Perché Principe di Venezia

.......Dicono gli inglesi – e fanno bene – che le parole sono fatti. Un detto ancor più valido se applicato ai Regi Decreti.
Vediamoli. Sarà occasione per rinverdire illustri vicende della Patria.
Usciamo dunque dalla banale cronaca ed entriamo nella Storia.

Per trovare un altro Principe di Venezia occorre risalire al 1806, quando, Napoleone I Re d’Italia decide di adottare il figlio di primo letto di sua moglie Giuseppina, Eugenio de Beuaharnais. Questi dunque, che era già stato nominato viceré d’Italia l’anno prima, divenne anche Principe Ereditario del Regno d’Italia.

Il Senato italiano, riunito in palazzo Borromeo, stabilì con legge costituzionale che in qualità di Principe Ereditario gli spettasse il titolo di Altezza Serenissima e Principe di Venezia.
Ciò fu fatto in omaggio alla città lagunare cui veniva riconosciuta la dignità di seconda città del Regno dopo Milano capitale.

Non si trattava dunque di un titolo ad personam, dei molti che Napoleone in qualità di imperatore dei Francesi o di Re d’Italia conferiva per meriti soprattutto militari, ma ad locum, inerente cioè alla qualifica di erede della Corona d’Italia.
Va aggiunto che – contestualmente – dal Senato italiano venne votata una legge costituzionale in cui si specificava che alla morte o abdicazione del Re, le Corone d’Italia e di Francia non sarebbero state più unite nella stessa persona. Eugenio quindi era erede, specificazione rafforzativa del ruolo, di Napoleone non imperatore, ma esclusivamente Re d’Italia. Una “consulta” di cui – per incidens è bello dirlo – facevan parte Romagnosi, Rasori, Alessandro Volta, Melchiorre Gioia, Cesarotti e altri: tutta gente che al confronto con gli attuali senati sarebbe ad averla da leccarsi i baffi.
Eugenio accettò l’investitura divenendo Principe italiano per assunta cittadinanza.

Il Regno di cui si parla non è, si badi bene, il Regno “italico”, come purtroppo si legge in certi libri di storia scritti con superficiale ignoranza, ma un regno che si chiamava già Regno d’Italia. Quando ne divenne Re Napoleone I, si mise in testa una particolare Corona, che infatti è la Corona d’Italia, altrimenti detta Corona ferrea, servita sempre ab antiquo per incoronare i Re d’Italia fin dai tempi di Carlo Magno. La fondazione del Regno d’Italia (781) precorre di vent’anni quella dell’Impero (800).

Il Regno d’Italia, dunque, non deriva dall’Impero, è una ideazione assolutamente nuova e originale. Non comprendeva alla nascita tutto ciò che da tempo si chiamava Italia, ma nessun Re d’Italia smise mai di pretendere l’annessione delle province meridionali, allora appartenenti all’Impero bizantino. E talora riuscì ad averle, specie quando la Corona d’Italia pervenne agli imperatori di Svevia. I quali non la rivendicavano in quanto imperatori del Sacro Romano Impero, perché i due Imperi d’Oriente e d’Occidente ben potevano in vario modo distribuirsi tra loro, in tutto e per tutto, pares in auctoritate, le province d’appartenenza. Era la provincia italica, tale istituita da Cesare Augusto ed elevata a regno nel 781, che non poteva essere smembrata, perché essa aveva un’altissima identità ereditaria.

Perciò quel Regno, restaurato da Napoleone, ancorché non possedesse più d’un terzo d’Italia, fu subito visto dai primi patrioti che vi aderirono e lo sostennero con le armi e con i cuori, primo tra tutti Ugo Foscolo (e anche il giovanissimo Manzoni), quale prenotazione di una totale italiana indipendenza.
Non vi è dubbio che anche i patrioti del Risorgimento vi facessero riferimento. Carlo Alberto aveva ricevuto dai guerrieri di quel Regno in pegno di riscatto le aquile nazionali italiane salvate alla Beresina.

La Corona ferrea passò nelle insegne dell’ordine della Corona d’Italia nel 1861, e campeggia al Pantheon sulle tombe monumentali tanto di Vittorio Emanuele II quanto di Umberto I.
L’Austria stessa, che aveva trafugato quella Corona da Monza nel 1859, la restituì, all’atto di riconoscere il Regno d’Italia, ai suoi nuovi legittimi possessori: i Re d’Italia di Casa Savoia.

Nessun dubbio che il nuovo Regno sabaudo si considerasse erede, almeno per ciò che riguarda le promesse patriottiche, di quanto era appartenuto al primo Regno italiano dell’età contemporanea, quello avente come Principe Ereditario il Principe di Venezia.

La decisione maggiore in questo senso è proprio negli effetti, ancor oggi sotto i nostri sguardi, l’adozione del bianco, rosso e verde quali colori della bandiera nazionale, fatta da Carlo Alberto e proveniente dai colori che erano stati quelli della Cisalpina prima e del Regno napoleonico successivamente. Sotto il quale combatté, ricordiamolo, il primo esercito che si sia chiamato esercito italiano. Del quale il Principe di Venezia fu comandante supremo e fu proprio tra i giovani ufficiali di questo esercito che egli raccolse il maggior sostegno con il suo coraggioso comportamento sul campo di battaglia.

Pensare che Umberto II non conoscesse questi fondamentali elementi storici è semplicemente offendere la sua cultura.
L’uso perciò da parte sua, per il nipote, di un titolo proveniente da questo Regno, per quanto “inusuale”, per chi voglia tener conto delle analogie storiche porta a una sola conclusione: non vi è il minimo dubbio che conferendo al nipote quel titolo Umberto II tenesse conto del precedente storico, e cioè che quel titolo aveva a suo tempo implicato il conferimento della dignità di Altezza Reale e la qualifica di Principe Ereditario della Corona d’Italia.......

Quel titolo però, sempre per restare nel criterio delle analogie, è riferito a un Regno d’Italia ormai ultrapassato alla storia (1805-15), perché a sua volta sostituito nel 1861 con il nuovo Regno d’Italia di cui appunto furono sovrani i Re di Casa Savoia.
Si sarebbe dunque trattato di un riconoscimento di dignità privo di allusione di potestà, sia pure virtuale.*
...(.)...
Questa tesi, però, ne contiene forzatamente un’altra: che Umberto considerasse con Se stesso finito il ciclo dei Re d’Italia iniziato nel 1861, ma non quello di Casa Savoia quale possibile antesignana in futuro di un nuovo ciclo.
Allora l’allusione a un regno precedente, che già conteneva i germi di una futura e più compiuta realizzazione, diventa perfettamente leggibile.
Umberto, credente, affidava alla Provvidenza una sua speranza, ponendosi al di là delle situazioni italiane contingenti.
E non voleva vietare al nipote di sua mano il diritto di esserne un giorno eventuale interprete. .........

Giulio de Rénoche
da: http://www.monarchici.org/

* mia considerazione: fatto che conferma la grande correttezza ed il patriottismo di Re Umberto II che, durante il lungo esilio, mai ostacolò o volle confrontare la repubblica con la illegittimità che le è congenita, e pose, Egli, il Re, sempre e solo l' Italia innanzitutto ribadendo che Essa, l'Italia, poteva sempre contare su di Lui come sull'ultimo dei suoi figli

Fante d'Italia
04-10-07, 23:59
pochissime persone,2 giornalisti di 2 testate locali,neanche l'ombra delle tv locali....
non è piu' di una sessantina di persone,calcola che la cittadina di cassano conta circa ventimila anime,poi mettiamoci anche l'orario pomeridiano feriale....
insomma CASSANO si e' disinteressato dell'evento.
Certo, per me sei più attendibile Tu di qualunque agenzia stampa o giornale. Lo premetto.
Mi sembra però strano che alcuni giornali abbiano parlato quando di 200, quando di 300 persone recatesi ad accogliere il Principe. Non sono comunque molte, ma nemmeno solo 60. Se poi si pensa che la stampa tende sempre ad avvilire i rapporti del Popolo con i Principi....
Mosso da sincera curiosità vorrei sapere se Tu eri presente a Cassano.

Riporto un paio, tra agenzie ed articoli che rincuorano quanti amano la Calabria e la sua italianità e, senza dare numeri precisi parlano comunque di "centinaia" di persone:

Cosenza, visita di Emanuele Filiberto di Savoia
martedì 11 settembre 2007
Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia e' giunto stamani in Calabria per una visita promossa dal movimento 'Valori e futuro'. All'arrivo all'aeroporto di Lamezia Terme, Filiberto di Savoia ha detto: ''mi sento a casa. Fa sempre piacere venire in Calabria. Mi sento sempre ben accolto''.
Il Principe ha poi raggiunto Cassano Allo Ionio dove, tra gli applausi di qualche centinaio di persone, e' stato ricevuto nell'aula consiliare dal sindaco Gianluca Gallo e dal presidente del Consiglio Antonio Golia. ''La visita di Emanuele Filiberto di Savoia - ha detto Gallo - e' segno di attenzione per un territorio che ha mille risorse e che ha una grande voglia di riemergere. Essa potra' essere d'aiuto nel tortuoso cammino che portera' all'inserimento di Sibari nei siti tutelati dall'Unesco''.
Emanuele Filiberto di Savoia ha detto che ''la vostra accoglienza calorosa mi fa sentire cittadino di questa vostra terra. Ho accettato il vostro invito per contribuire alla valorizzazione del territorio. Se potro' essere utile alla nostra Italia, lo saro'. Potete contare sul mio impegno per fare di Sibari un sito Unesco''.
La visita e' poi proseguita con la visita al Vescovo della Diocesi di Cassano Allo Ionio, Monsignor Vincenzo Bertolone.
Nel pomeriggio il Principe partecipera' ad una serie di incontri.
(ANSA)

Fante d'Italia
05-10-07, 00:05
11/09/2007 - 14.50 Cassano Ionio

“Mi sento a casa”. Queste le prime parole di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Piemonte e Venezia, giunto stamattina in Calabria.

La visita di Emanuele Filiberto è stata promossa dal movimento “Valori e Futuro” e dal comitato organizzatore presieduto dal prof. Pietro Venezia.

Giunto in mattinata all’Aeroporto di Lamezia Terme Emanuele Filiberto di Savoia ha poi raggiunto la città di Cassano Allo Ionio dove, tra gli applausi di centinaia di persone, è stato ricevuto in comune dal Sindaco Gianluca Gallo e dal Presidente del Consiglio Antonio Golia.
“La visita di Emanuele Filiberto di Savoia – ha commentato il Sindaco Gallo – è segno di attenzione per un territorio che ha mille risorse. Essa potrà essere d’aiuto nel tortuoso cammino che porterà all’inserimento di Sibari nei siti tutelati dall’Unesco”. “La vostra accoglienza calorosa – ha replicato Sua Altezza – mi fa sentire cittadino di questa vostra terra. Ho accettato il vostro invito per contribuire alla valorizzazione del territorio. Se potrò essere utile alla nostra Italia, lo sarò. Potete contare sul mio impegno per fare di Sibari un sito Unesco”.
Emanuele Filiberto di Savoia si è poi recato in visita al Vescovo della Diocesi di Cassano Allo Ionio, Monsignor Vincenzo Bertolone, col quale si è intrattenuto per un colloquio privato.
(DNA)
Daily News Agency

Fante d'Italia
05-10-07, 00:12
Jonio
il Quotidiano Giovedì 13 Settembre 2007
http://www.ilquotidianodellacalabria.it/primapagina/calcs.pdf

L’intervista


Il Principe Emanuele Filiberto polemico con alcune toghe in cerca di notorietà

«Magistrati da “Grande Fratello”»

CASSANO - Sul significato della sua visita in Calabria, Emanuele Filiberto, ha spiegato che è la terza volta che viene nella nostra regione e che la ama molto.

Il Movimento “Valori e Futuro”, diventerà un partito politico?
“Per il momento è solo un movimento d’opinione. Non voglio essere una figurina nell’ambito politico italiano. Se mi renderò conto di poter avere un ruolo da giocare e di poter dare un aiuto concreto la crescita del Paese, perché no, forse “Valori e Futuro” diventerà un partito politico. Altrimenti continuerà ad essere un movimento d’opinione, un’associazione culturale”.

Qual è l’Italia che vorrebbe?
“Vorrei un’Italia dove prima di tutto gli italiani siano fieri di essere tali, rispettandosi tra di loro, dove ci sia lavoro, gioia e amore. Un Paese rispettato insieme ai suoi cittadini anche se con problemi; coem quelli legati ai trasporti per esempio. Questo è un grande problema dell’Italia dove si è pensato a sviluppare le strade per poter vendere i camion e fatti passare in second’ordine i treni”.

Dal Meridione del brigantaggio a quello della n’drangheta. Principe, come invertire la rotta?
“A me fa male sentire che quando si parla del Meridione , si parla di questa triste realtà. Vorrei che il Governo fosse molto severo per debellare il fenomeno, come avviene in Francia, dove vivo, e in America. Occorre, soprattutto, la certezza della pena, tolleranza zero. L’indulto, per me, è stato un grande errore. Ci sono tante cose da modificare. Innanzitutto evitare di mettere tutti i magistrati nello stesso calderone, perché tanti di loro, e per fortuna sono la stragrande maggioranza, fanno un ottimo lavoro con i mezzi che hanno a disposizione. Detto questo, bisogna aggiungere che, purtroppo, ci sono anche persone che farebbero meglio ad andare al “Grande Fratello” se vogliono essere protagonisti di qualche cosa, invece di rompere le scatole. A qualcuno, in particolare, consiglio di cambiare mestiere, perché non una delle sue indagini giudiziarie è andata a buon fine”.

Lei è orgoglioso di appartenere ai Savoia?
“Certo che lo sono: una monarchia è un valore aggiunto, un’istituzione al di sopra delle parti, come in Spagna e in Inghilterra. Il lungo periodo dell’esilio, durato fino al 2002, l’ho rimosso, dimenticato.
Al rientro in Italia, all’età di 31 anni, finalmente, ho visto le meraviglie di questo Paese, con gli occhi di un adulto capace di capire e di amare tale realtà”.

Quanto lo ha aiutato lo sport a integrarsi nel nostro Paese.
“Molto. Tantissimo. Io sono stato conosciuto dagli italiani grazie ad un’idea di Fabio Fazio, conduttore della nota trasmissione televisiva “Quelli che il calcio…”, in onda sulla rete televisiva nazionale, in un periodo in cui non potevo entrare ancora in Italia. All’epoca, gli italiani erano in relazione con me solamente attraverso la carta stampata.
Devo, dunque, concludere che mi ha aiutato tantissimo”.

NuovaCorigliano
07-10-07, 12:46
Chissà qual'è l'opinione del principe in merito alla vicenda del Principato di Corigliano Calabro (http://www.nuovacorigliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1952&Itemid=48)...

LIBERAMENTE
20-10-07, 18:18
Barbaccia è un vecchio frequentatore di quest o Forum . Magari potrebbe risponderti lui.
Pessimo elemento.