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Neva
24-09-07, 06:24
TORNANDO A CASA, PER UNA VITA NORMALE
Articolo tratto da "Informablu"


Il ritorno a casa è un momento delicato per lo stomizzato e la sua famiglia che si trovano ad affrontare il percorso di adattamento alla nuova condizione spesso lontano dall’ospedale nel quale sono stati curati, assistiti e hanno ricevuto le prime fondamentali informazioni.
Ogni individuo ha una sua specifica struttura emozionale, legata al suo sesso, alla sua età, alla sua religione e cultura e allo stile di vita che conduceva prima dell’intervento: ognuno quindi reagisce in maniera diversa ai problemi posti dalla stomia.
Ma tutti senza esclusione, lo stomizzato e i suoi congiunti, vivono un periodo iniziale in cui si manifestano interrogativi, dubbi, perplessità di ogni genere, che solo in parte la realtà ospedaliera è riuscita a risolvere nel breve periodo dell’addestramento predimissione.
Sono le grandi domande che riguardano la possibilità di riprendere una vita normale, il recupero dell’intimità con il coniuge, la possibilità di svolgere una attività lavorativa, di viaggiare e divertirsi come prima, ma anche i piccoli interrogativi che, magari per imbarazzo, spesso si evita di esternare.
Grandi e piccoli quesiti, talvolta delicati e intimi, che tuttavia in nessun caso è lecito trascurare o sottovalutare: non si deve infatti rinunciare a porre a chi ci può aiutare nessuna domanda, per quanto ci sembri banale, sciocca o imbarazzante.
Tenersi tutto dentro, raccogliere qua e là brandelli di informazioni, può essere dannoso e fuorviante.
È chiaro infatti che le informazioni in questa fase specifica assumono un valore fondamentale: la loro qualità, abbondanza e chiarezza creeranno i migliori presupposti per la riabilitazione. Per le domande più generali esistono opuscoli seri e professionali in grado di fornire le prime più importanti informazioni, ma è chiaro che il desiderio di sapere e gli interrogativi saranno probabilmente solo in parte soddisfatti da questi pur importanti strumenti.
Sarà cruciale allora il ruolo dello stomaterapista, non solo per quello che riguarda i consigli e le soluzioni per eventuali problemi posti dalla gestione dello stoma, per la scelta del presidio più utile al caso specifico, per la progettazione del programma riabilitativo più adatta, ma anche, e non meno, per la sua capacità di dare risposte di carattere esistenziale e psicologico.
Potremmo chiedere al nostro stomaterapista anche di organizzare un incontro con uno o più stomizzati, compagni di strada che ci potranno offrire un diverso ed egualmente importante punto di vista: il confronto con chi la stomia la vive da paziente e non da operatore sanitario. Approfittiamo con serenità e senza falsi pudori della esperienza di questi amici, apriamoci con fiducia. Chi ha affrontato con successo un cammino impegnativo sarà felice di offrire ad altri l’aiuto della sua esperienza.