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Neva
14-10-07, 22:26
14 Ottobre 2007

Stupro libero

http://www.beppegrillo.it/immagini/burka.jpg (http://www.beppegrillo.it/immagini/burka.jpg)

Stupro libero. Il salto di qualità con lo stupro di una volta è finalmente avvenuto. Non poteva essere altrimenti in un Paese allo sbando. I luoghi dello stupro non sono più i vicoli bui, i parchi a notte fonda o i luoghi malfamati. Sono le fermate dell’autobus a mezzogiorno, i sagrati delle chiese, il bidone dei rifiuti quando si scende a buttare la spazzatura.
E’ forse un segno dei tempi? Un altro tabù infranto? Una nuova fase della liberazione sessuale?
Dove sono le donne? Le femministe superstiti? Le associazioni? Perchè non intervengono? Perchè non bloccano con i cortei le città come una volta?
Un tale disprezzo verso il corpo femminile non si era ancora visto in questo Paese. La donna è diventata un oggetto da penetrare nel sedile posteriore di una macchina a Bologna (http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_73448888.html), da trascinare con un cappio in un rudere a Milano (http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Rapita-alla-fermata-del-bus-e-violentata-in-un-casolare/1819518/6) o da picchiare e possedere su una scalinata a Spresiano (http://www.agi.it/venezia/notizie/200710121353-cro-rt11094-art.html). Tutti i giorni. Alla luce del sole.
Per proteggersi bisognerà introdurre la cintura di castità da passeggio? Imbruttirsi con una maschera alla barbabietola? Simulare gravi difetti fisici?
Lo stupro sta diventando epidemico. L’analisi dello sperma dello stupratore in ospedale una routine. Tette, vagine e sederi sono presenti in tutti i programmi e in tutte le pubblicità.
Se questa è la parità sessuale, se questo è il rispetto verso la donna, allora preferisco il burka.
http://www.beppegrillo.it:80/2007/10/stupro_libero.html
Lasciando perdere il burka, anch'io mi chiedo : dove sono le donne?
Perchè noi donne non ci attiviamo per raccogliere le firme per una petizione di legge popolare che introduca come pena per gli stupratori e i pedofili la castrazione chimica ?

Neva
15-10-07, 21:46
Perchè noi donne non ci attiviamo per raccogliere le firme per una petizione di legge popolare che introduca come pena per gli stupratori e i pedofili la castrazione chimica ?
In questo forum, tranne la sottoscritta, vi postano solamente dei " maschietti ", mi-vi chiedo : è mai possibile che nessuno di voi abbia l' intenzione di commentare questo post ? Come mai ?

Carmelo C.
16-10-07, 14:26
Perché tutti i maschietti, chi più chi meno, una ragazza per strada la "spogliano" con gli occhi e con la mente, e quindi sentendosi con la coda di paglia, faticano a vaticinare sul tema. In fondo, almeno è un'ipocrisia in meno (certi "politici" non mancherebbero di tuonare, per poi essere in fondo anche loro dei gran pervertiti), ma a volte mi chiedo davvero se non sia davvero patologica, per quanto "generalmente accettata" (tanto che questo mio breve commento in un altro ambito, mi costerebbe da parte di "amici maschi" il commento "e che sei frocio, o impotente?"), questa tendenza a desiderare l'accoppiamento sempre e comunque. A me fa un po' schifo: se ho una partner, le altre donne sono persone come gli uomini; se non ce l'ho, rivolgo le mie attenzioni solo verso chi sarebbe sinceramente disponibile. Né frocio, né impotente: sarò solo vecchio...

Aggiungo: la legge sulla castrazione chimica i politici maschi non la voterebbero "perché, in fondo, può capitare". Che schifo. Secondo me, esagerando (ma nemmeno tanto), può capitare anche di ammazzare una persona (ma non solo per questo sono contrario alla pena di morte), ma l'arnese nelle mutande lo si può lasciare stare, se si vuole.

are(a)zione
16-10-07, 15:16
Ho letto questo intervento di Grillo: ancora una volta mi convinco che si stia infarcendo di un populismo razionale.

Cosa propone per combattere questa piaga sociale?

Meno o nessun nudo in televisione? E' lui il primo ad essere volgare, e la volgarità è l'anticamera, se non la conseguenza della deriva machista che ci pervade.

La mia non vuole essere una filippica buonista: anche io uso spesso parolacce e mi riferisco ad alcune donne con epiteti non degni di un professore di filosofia di Oxford.

La differenza è che io non ho un blog di quelle proporzioni da cui far partire invettive contro tutti.

Carmelo C.
16-10-07, 16:35
Il post di Grillo è solo uno spunto usato da Neva per parlare di un problema grave: la violenza contro le donne è un fatto reale e grave, al di là delle attenzioni dei media che, si sa, ingigantiscono un fenomeno (ponendolo sistematicamente all'attenzione quando "tira") facendo "sparire" gli altri.

Grillo, è sempre più pressapochista e qualunquista. Uno che lancia la pietra, e ritira la mano. Uno che fa i comizi, e se li fa pagare pure, infarcendoli (come il suo blog) di pubblicità commerciali (Skype, Voipstunt, imdb), sui libri, dvd, merchandising vario.

Ma in questo thread non si parla di Grillo. Non si parla del nudo in tv (che non fa altro che assecondare le tendenze maschili di cui parlavo nel mio precedente post), o del turpiloquio. Si parla della violenza sulle donne.

Nessuno di noi ha un sito seguito come quello di Grillo. Ma discutere qui non è e non può essere solo "svacco": si può crescere insieme, tornire le nostre coscienze, la nostra consapevolezza. Questo, è il bello di internet.

Viaggiante
16-10-07, 17:15
Ciao Neva, mi presento come forse l'unica "veterofemminista" del forum.
Aprofitto dell'ospitalità per torgliermi qualche sassolino, starò attenta a non sporcare troppo.

La violenza sulle donne (in Italia soprattutto) non è mai e poi mai stata ingigantita, anzi.
La violenza sulle donne non deriva dalle parolacce, ma le parolacce e certe espressioni con le quali si appellano le donne sono un chiaro, inequivocabile sintomo di una mentalità nemmeno strisciante che può arrivare a legittimare perchè "maschio" un gesto o peggio (e mi rifaccio al primo post di Carmelo, terribilmente schietto).

La violenza sulle donne viene strumentalizzata, da tutti, quelli che non tollerano gli immigrati e a loro soli danno le colpe, quelli che a tutti costi devono difendere gli immigrati e li giustificano sempre e comunque; possono arrivare a legittimare l'infibulazione come cultura non "occidalocentrica", è successo e succede. Possono risponderti che l'eventuale costrizione al burka non è facilmente denunciabile tanto quanto altre violenze psicologiche o fisiche e quindi per quale motivo combatterne l'uso.

Le donne sono e rimangono oggetti, in TV sessuali, in casa riproduttivi.
A volte sono interscambiabili ma dipende solo dal grado di conoscenza o parentela; spesso, molto, troppo, il grado di parentela non impedisce comunque la violenza, anzi probabilmente la proprietà dell'oggetto la istiga.

Legge popolare a favore della castrazione chimica? Non so, mi piace ancora pensare o sperare che si possa cambiare la mentalità corrente senza arrivare ad altra violenza, anche se forse in questo caso sarebbe giustificata difesa.

are(a)zione
16-10-07, 17:30
Io parlo da maschietto e per forze di cose devo generalizzare: sarebbe buona norma che anche le donne evitassero di dare adito a questa megalomania della donna oggetto.

Mi spiego: foraggiare lo sciovinismo maschilista, acquistare moda e beni di dubbia utilità, al solo scopo di apparire, è un viatico chiaro e lampante all'industria del mercato umano.
Se si passeggia per una qualunque via importante di una qualunque città europea (mi limito al nostro continente) è impressionante vedere il numero di negozi inutili.
Si vende di tutto, con l'intento di rendere il cliente un cartellone pubblicitario ambulante.
Ora anche gli uomini tendono a rendersi tali, non più solo con macchinone di lusso, ma anche con gli stessi gadgets prettamente femminili.
Mi spiegate che razza di senso ha tutto ciò?
A Torino hanno chiuso una storica libreria per creare al suo posto un negozio di cianfrusaglie.
Mi piangeva il cuore quando l'ho visto.
Ci si lamenta di tutto e tutti, e poi siamo noi i primi a permettere che ciò accada.

Ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità: da una parte, gli uomini devono capire quale sia il loro giusto ruolo nella società. Dall'altra, le donne devono imparare a gestire meglio la propria femminilità e capire anch'esse che ripagare gli uomini con la stessa moneta non aiuterà nessuno.

Il bieco consumismo che si vede in televisione esiste perchè qualcuno lo sponsorizza. Ed i produttori di programmi spazzatura semplicemente colgono la palla al balzo, amplificando alla massima potenza possibile.

Viaggiante
16-10-07, 17:41
Per favore dimmi che ho capito male io e non stai dicendo che se vado in giro in un "certo modo" non posso aspettarmi altro.

P.S. Megalomania non depone proprio a favore di uno scambio non violento.

DrugoLebowsky
16-10-07, 18:23
In questo forum, tranne la sottoscritta, vi postano solamente dei " maschietti ", mi-vi chiedo : è mai possibile che nessuno di voi abbia l' intenzione di commentare questo post ? Come mai ?

io posso dire la mia, non so se in tema o meno: la società occidentale, coi suoi valori basati sulla mercificazione del corpo femminile, è spaventosamente classista ed antidemocratica.
E' più maschilista coprire una donna col burqa o farla sfilare in passerella seminuda con tacchi a spillo e un numeretto sul petto?

Carmelo C.
16-10-07, 18:27
io posso dire la mia, non so se in tema o meno: la società occidentale, coi suoi valori basati sulla mercificazione del corpo femminile, è spaventosamente classista ed antidemocratica.
E' più maschilista coprire una donna col burqa o farla sfilare in passerella seminuda con tacchi a spillo e un numeretto sul petto?

E la "risposta", tutt'altro virtuosa, è il tentativo di mercificazione del corpo maschile...che assieme alla banalizzazione dei rapporti interpersonali sostenuti da certi media, è un problema non indifferente.

Viaggiante
16-10-07, 18:35
io posso dire la mia, non so se in tema o meno: la società occidentale, coi suoi valori basati sulla mercificazione del corpo femminile, è spaventosamente classista ed antidemocratica.
E' più maschilista coprire una donna col burqa o farla sfilare in passerella seminuda con tacchi a spillo e un numeretto sul petto?

Beh sai non tutto si risolve con la matematica.
Non credo esista un'equazione che possa stabilire cosa è più o meno sessista.
Forse sarebbe più giusto chiedersi perchè mai una donna debba sentirsi giudicata o minacciata per aver semplicemente operato una scelta.
Andando oltre sarebbe poi auspicabile che la scelta sia davvero libera e consapevole, non condizionata quindi da una mentalità corrente che le impone di essere oggetto, megalomania a parte s'intende.

Neva
16-10-07, 19:33
Caro Marco,
vuoi per favore spiegarmi cosa c’ entrano queste frasi con lo stupro ?

<< Se si passeggia per una qualunque via importante di una qualunque città europea (mi limito al nostro continente) è impressionante vedere il numero di negozi inutili.
Si vende di tutto, con l'intento di rendere il cliente un cartellone pubblicitario ambulante.
Ora anche gli uomini tendono a rendersi tali, non più solo con macchinone di lusso, ma anche con gli stessi gadgets prettamente femminili.
Mi spiegate che razza di senso ha tutto ciò?
A Torino hanno chiuso una storica libreria per creare al suo posto un negozio di cianfrusaglie.
Mi piangeva il cuore quando l'ho visto.
Ci si lamenta di tutto e tutti, e poi siamo noi i primi a permettere che ciò accada >>

Non oso pensare che…tu voglia sottendere che la violenza sessuale nei confronti delle donne, e la pedofilia, siano la conseguenza del capitalismo, del consumismo e del liberalismo !
Se ci si veste “ in un certo modo “, equivale ( uso le tue parole ) “ a dare un viatico chiaro e lampante “ ai maschietti assatanati e frustrati ?

<< e capire anch'esse che ripagare gli uomini con la stessa moneta non aiuterà nessuno.>>

L’attuale legislazione “ chi aiuta “ ?
Porgere ancora e sempre, noi donne l’altra guancia?
Scusami Marco, ma mi sembra un pò ipocrita parlare di violenza riferendosi alla castrazione chimica, quando nelle carceri italiane, i detenuti vivono nella più assoluta promiscuità.
Portatori di HIV, malati di AIDS, malati di epatite e tubercolotici, convivono tra loro e con chi malato non ‘è. Quale “ integrità “ fisica è garantita a costoro ?

<< la volgarità è l'anticamera, se non la conseguenza della deriva machista che ci pervade.
La mia non vuole essere una filippica buonista: anche io uso spesso parolacce e mi riferisco ad alcune donne con epiteti non degni di un professore di filosofia di Oxford>>
<< ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità >>

Bene ! Visto che sei cosciente del tuo linguaggio, perché non inizi a “ depurarlo “ portando così il tuo contributo ?

DrugoLebowsky
16-10-07, 19:37
Bperchè mai una donna debba sentirsi giudicata o minacciata per aver semplicemente operato una scelta.


ecco, adesso possiamo scendere nel main core della questione: un'oca che partecipa alle selezioni di Miss Italia, o che aspira a diventare letterina, o, più prosaicamente, la donna qualunque che spera di fare carriera a suon di trombate nei letti giusti con gli uomini giusti, non opera alcuna scelta.

DrugoLebowsky
16-10-07, 19:38
E la "risposta", tutt'altro virtuosa, è il tentativo di mercificazione del corpo maschile...che assieme alla banalizzazione dei rapporti interpersonali sostenuti da certi media, è un problema non indifferente.

a coronamento di tutto c'è lo strapotere dei media e della pubblicità.
Da noi in un'ipotetica Italia musulmana, i burqa sarebbero griffati.

Neva
16-10-07, 21:08
ecco, adesso possiamo scendere nel main core della questione: un'oca che partecipa alle selezioni di Miss Italia, o che aspira a diventare letterina, o, più prosaicamente, la donna qualunque che spera di fare carriera a suon di trombate nei letti giusti con gli uomini giusti, non opera alcuna scelta.
Caro Drugo,
chissà perchè questo commento mi ricorda la tua idea fissa, pardon, intendevo dire " il tuo cavallo di battaglia ".
Ancora una volta, amichevolmente, ti invito ad ampliare la tua visione. Guarda...altrove !

Viaggiante
16-10-07, 21:53
ecco, adesso possiamo scendere nel main core della questione: un'oca che partecipa alle selezioni di Miss Italia, o che aspira a diventare letterina, o, più prosaicamente, la donna qualunque che spera di fare carriera a suon di trombate nei letti giusti con gli uomini giusti, non opera alcuna scelta.

infatti oltre quello che tu hai citato il mio discorso faceva un tentativo di andare oltre.
Per scelta consapevole io intendo appunto libera da condizionamenti che sono davvero forti.
Non sono uno scherzo, non è facile essere bombardati nel modo in cui si viene bombardati e riuscire a mantenere una reale indipendenza di pensiero.
Considera che ciò avviene fin dalla più tenera età.
Ti faccio un esempio, forse sciocco, non perchè credo che tu non sia in grado di capire, ma perchè è più facile per me spiegarmi: dopo che fin dall'infanzia si è sentita riprendere per il suo aspetto fisico, si è sentita gratificata in base al suo aspetto fisico, una ragazza spesso riceve un'educazione tesa ad un inquadramento del suo ruolo; che poi si traduce in un "trova un lavoretto medio, un marito, e perpetua la specie". Il messaggio arriva chiaro e preciso "esisti in funzione del ruolo di moglie e madre, esisti in funzione di altri". Purtroppo non finisce qui, la televisione, i compagni di scuola, gli amici, ti mandano altri precisi messaggi: "sei bella, o bona e hai successo, ci sono alcuni attributi fisici che determinano il tuo valore, se sei una "cozza" non sei nessuno, se ti mostri troppo indipendente e competitiva rischi di sembrare una minaccia" anche qui il messaggio arriva forte e chiaro "esisti in funzione del tuo corpo, sei e devi essere un simulacro".
Ti sembra facile?
E' vero che il cervello ci è stato dato per pensare e reagire, ma non è cosa semplice.
Ti ricordo inoltre che questi condizionamenti ci sono per tutti, la civiltà dei consumi impone ruoli e stili di vita a chiunque, resta da domandarsi come mai solo le donne devono pagare perchè cadono nel tranello. Sono capri espiatori?

Neva
16-10-07, 22:41
Ciao Neva, mi presento come forse l'unica "veterofemminista" del forum.
Aprofitto dell'ospitalità per torgliermi qualche sassolino, starò attenta a non sporcare troppo.

La violenza sulle donne (in Italia soprattutto) non è mai e poi mai stata ingigantita, anzi.
La violenza sulle donne non deriva dalle parolacce, ma le parolacce e certe espressioni con le quali si appellano le donne sono un chiaro, inequivocabile sintomo di una mentalità nemmeno strisciante che può arrivare a legittimare perchè "maschio" un gesto o peggio (e mi rifaccio al primo post di Carmelo, terribilmente schietto).

La violenza sulle donne viene strumentalizzata, da tutti, quelli che non tollerano gli immigrati e a loro soli danno le colpe, quelli che a tutti costi devono difendere gli immigrati e li giustificano sempre e comunque; possono arrivare a legittimare l'infibulazione come cultura non "occidalocentrica", è successo e succede. Possono risponderti che l'eventuale costrizione al burka non è facilmente denunciabile tanto quanto altre violenze psicologiche o fisiche e quindi per quale motivo combatterne l'uso.

Le donne sono e rimangono oggetti, in TV sessuali, in casa riproduttivi.
A volte sono interscambiabili ma dipende solo dal grado di conoscenza o parentela; spesso, molto, troppo, il grado di parentela non impedisce comunque la violenza, anzi probabilmente la proprietà dell'oggetto la istiga.

Legge popolare a favore della castrazione chimica? Non so, mi piace ancora pensare o sperare che si possa cambiare la mentalità corrente senza arrivare ad altra violenza, anche se forse in questo caso sarebbe giustificata difesa.
Ciao e BENVENUTA,
<< mi presento come forse l'unica "veterofemminista" del forum.>> , unica???
Condivido talmente il tuo post, che mi risulta difficile commentarlo.
Mi limiterò a qualche breve considerazione.
Carmelo, il mio co-moderatore ( del quale sono molto orgogliosa, comincio a pensare che sia …una rarità ) sospetta che il fenomeno della violenza sulle donne sia ingigantito dai media. No, il fenomeno è molto più vasto di quello che emerge, e negli ultimi anni la violenza sessuale, spesso, è abbinata all’omicidio. Gli uomini tendono a non accettare più un “ rifiuto “, essere lasciati dalla moglie, dalla compagna, dalla fidanzata, è un qualcosa che l’ego maschile non accetta !
Adesso, oltre il danno anche la beffa, è vero, la violenza sulle donne viene strumentalizzata per fini di parte. Conosco un tizio che non fa altro che sbraitare contro gli immigrati, tutte le domeniche va a messa con moglie e figli…e 2 o 3 volte al mese carica nella sua macchina prostitute giovanissime. Dall’altra parte, vi sono dei “ nazionalitaristi “ che si ergono a difensori delle culture non occidentali, ed in nome di queste culture spiegano e giustificano le sopraffazioni verso le donne.
Anch’io come Carmelo ritengo “ che i politici maschi “ una legge sulla castrazione chimica non la voterebbero mai, ed esattamente per i motivi da egli così schiettamente elencati.
Cara “ Posso Pensare “, posso io sperare, che d’ora innanzi non sarò più “ da sola “in questo forum ?

are(a)zione
17-10-07, 02:50
Per favore dimmi che ho capito male io e non stai dicendo che se vado in giro in un "certo modo" non posso aspettarmi altro.

P.S. Megalomania non depone proprio a favore di uno scambio non violento.


1. Temo che il mio commento verrà visto come affronto al sacrosanto diritto della donna di essere se stessa. Ma è un rischio che corro;

2. mi scuso per la lunghezza, ma non voglio che niente sia tralasciato.


Hai usato penso la frase peggiore per criticare quanto da me scritto. In quella frase, scusa se te lo dico, si concentra tutta l'ambiguità che il sessantotto femminista ci ha lasciato come patrimonio.


Cos'è che si cela dietro il malsano rapporto sociale uomo/donna che intercorre nella nostra società? La storica/naturale tendenza del primo soggetto ad essere se stesso e la storica/naturale avversione del secondo soggetto a subire la natura del primo. Come è logico che sia in un rapporto sociale con due e più entità.

Qual'è, secondo me, l'errore che "posso pensare?" commetti in quella frase? Quello di usare lo stesso metro di giudizio che stai tentando di condannare.
Usi un oggetto prettamente classista, l'abbigliamento (inteso come forma di distinzione sociale), usato per affermare te stessa nella comunità, e condanni coloro i quali a quell'oggetto si riferiscono per riconoscere, in prima istanza, te stessa come soggetto sociale.

Posto in termini meno astratti, i miei 5 sensi sono il mezzo con cui il mio cervello osserva la tua figura, prima ancora che la tua anima.
Se questi 5 sensi vengono sviati e deviati da corpi estranei, posti sul tuo corpo non per caso, ma per un motivo ben specifico (sia esso conscio od inconscio), il messaggio che tu stai inviando al tuo interlocutore è non quello che sei, ma quello che vuoi far apparire di essere.

Se è vero che nessuno ha il diritto di farti violenza solo perchè hai una minigonna o una camicia piuttosto trasparente, è altrettanto vero che quel modo di vestire ha una chiara valenza espositiva (Vero però che gli stupri non avvengono solo perchè una donna è vestita in modo provocante, ma questo è un altro discorso).
Stai esponendo il tuo corpo agli altri.
Lo fai sempre nel momento in cui hai un rapporto sociale, ma le modalità e le finalità possono essere differenti.
Quello che troppo spesso capita è che Freud lo si lascia nel casseto a prendere la polvere.

Ti potrà apparire un discorso perbenista, ed invece è esattamente l'opposto.
Il perbenismo nasce nel momento in cui sai di sapere, e lo neghi per favorire la morale comune.
Io invece ti sto dicendo che puoi essere chi vuoi, come vuoi e quando vuoi (per me potresti girare anche nuda; le popolazioni non toccate dal moralismo moderno vivono il loro corpo in modo molto più naturale. Espongono loro stessi per quello che sono, cioè nudi).

Fossi un monaco zen probabilmente non parlerei in questi termini, perchè è saggio andare oltre l'esteriorità.
Ma io non lo sono, e neanche tu lo sei, perchè se lo fossi non useresti abbigliamenti confenzionati per esporti al mondo. Facendolo, ti esponi al mondo che ora stai criticando.
L'abbigliamento ormai è una forma di interclassismo, che omologa tutti. Ci si veste per emulare qualcuno o qualcosa. Non ha più una funzione originaria, e cioè quella di riparo dalle intemperie. Sembra una discorso banale, ma non lo è. E non lo è perchè ormai ci si è dimenticati che tutto ciò che noi facciamo ha un senso sociale, storico e psicologico.

Per concludere, sperando che non ti sia già venuta la schiuma alla bocca, non ha nessun senso criticare chi fa apprezzamenti su di te, perchè sei vestita in un certo modo, se sei vestita in quel modo. Come ribadito prima, andare oltre l'esteriorità è argomento valido se lo si applica sempre. Non potendolo noi fare per motivi contingenti, limitiamoci a trattare l'esteriorità per qualcosa che abbia anche una valenza oggettiva.
Quando si esce di casa con un abbigliamento X, lo si fa perchè si vuole che il mondo ti osservi in quella forma. Ecco dove sta il falso moralismo o perbenismo: voler negare di essere ciò che in realtà si sta facendo di tutto per volerlo essere.

are(a)zione
17-10-07, 03:19
Il post di Grillo è solo uno spunto usato da Neva per parlare di un problema grave: la violenza contro le donne è un fatto reale e grave, al di là delle attenzioni dei media che, si sa, ingigantiscono un fenomeno (ponendolo sistematicamente all'attenzione quando "tira") facendo "sparire" gli altri.

Grillo, è sempre più pressapochista e qualunquista. Uno che lancia la pietra, e ritira la mano. Uno che fa i comizi, e se li fa pagare pure, infarcendoli (come il suo blog) di pubblicità commerciali (Skype, Voipstunt, imdb), sui libri, dvd, merchandising vario.

Ma in questo thread non si parla di Grillo. Non si parla del nudo in tv (che non fa altro che assecondare le tendenze maschili di cui parlavo nel mio precedente post), o del turpiloquio. Si parla della violenza sulle donne.

Nessuno di noi ha un sito seguito come quello di Grillo. Ma discutere qui non è e non può essere solo "svacco": si può crescere insieme, tornire le nostre coscienze, la nostra consapevolezza. Questo, è il bello di internet.


E Neva fa bene a parlare di questa piaga sociale.

Vorrei soltanto che non si giungesse alla conclusione: gli uomini sono tutti maiali perchè fanno commenti volgari alle donne quando hanno una minigonna.

Perchè se la mettiamo su questo piano post-femminista di banalità allora non è che abbia molto da aggiungere.

In qualità di uomo mi assumo tutte le colpe storiche, ma vorrei che, ed è questo il senso dei miei interventi, le donne cercassero di capire fino in fondo quali siano stati gli errori madornali che il femminismo, nella sua forma più isterica, ha commesso
Primo fra tutti, l'incapacità di saper proporre un antagonismo non tanto al maschilismo (perchè uno è l'altro sono forme di deriva sessista), quanto al consumismo.
E' o non è un caso che la spazzatura volgare che, con chiari ed evidenti riscontri sessuali, si osserva nella pubblicità, nei film, nei video musicali ha avuto un'impennata dagli anni settanta in poi?
Prima vi era il perbenismo, e lo si condannava perchè atteggiamento repressivo nei confronti del modo di essere del singolo individuo.
Dopo abbiamo avuto il laissez-faire, non solo non osteggiato, ma persino incitato da un buon numero di donne a proporsi come merce in cambio di visibilità.

Osservavo un paio di giorni fa una rivista di moda che mia sorella comprò all'aeroporto: semplicemente penoso vedere a quale grado di inutilità espressiva una donna riesca a vendere se stessa.
Eppure, queste riviste non sono sconosciute ai più; anzi, sono, con le riviste di gossip, le più vendute (Poi non ho mai capito questo arcano: sulle riviste maschili vi sono donne nude e macchine. Su quelle femminili, gioielli e donne nude. Perchè invece non gli uomini nudi?)

Si potrebbe facilmente scadere nel più becero moralismo (e spesso viene usato come accusa a noi comunisti quella di imporre a tutti una visione "edificante" e "paternalistica" del mondo).

Io la vedo in termini più ampi: l'accusa che io rivolgo alle industrie di marketing, le quali espongono il corpo della donna come figurina da osservare con libidine, è quella di rendere ancora più marcato il classismo da una parte ed il sessismo dall'altra.
Sono i moralisti liberisti che condannano il nostro critico dissenso come forma di censura del "volere del mercato". Il mercato, inteso come lo intendono loro, è una balla cosmica. Ormai, se si rimane invischiati in questo sistema, quando si boicotta un servizio, te lo ripropongono immediatamente in altra veste da un'altra parte. Ed ecco che la libertà del mercato diventa coatta ed autoreferenziale.

Neva
17-10-07, 08:07
Prima di commentare gli ultimi tuoi 2 post, ti ripropongo il mio indirizzato e te, al quale non hai risposto ( indirettamente qualcosina hai detto ), sicuramente ti è sfuggito.

Caro Marco,
vuoi per favore spiegarmi cosa c’ entrano queste frasi con lo stupro ?

<< Se si passeggia per una qualunque via importante di una qualunque città europea (mi limito al nostro continente) è impressionante vedere il numero di negozi inutili.
Si vende di tutto, con l'intento di rendere il cliente un cartellone pubblicitario ambulante.
Ora anche gli uomini tendono a rendersi tali, non più solo con macchinone di lusso, ma anche con gli stessi gadgets prettamente femminili.
Mi spiegate che razza di senso ha tutto ciò?
A Torino hanno chiuso una storica libreria per creare al suo posto un negozio di cianfrusaglie.
Mi piangeva il cuore quando l'ho visto.
Ci si lamenta di tutto e tutti, e poi siamo noi i primi a permettere che ciò accada >>

Non oso pensare che…tu voglia sottendere che la violenza sessuale nei confronti delle donne, e la pedofilia, siano la conseguenza del capitalismo, del consumismo e del liberalismo !
Se ci si veste “ in un certo modo “, equivale ( uso le tue parole ) “ a dare un viatico chiaro e lampante “ ai maschietti assatanati e frustrati ?

<< e capire anch'esse che ripagare gli uomini con la stessa moneta non aiuterà nessuno.>>

L’attuale legislazione “ chi aiuta “ ?
Porgere ancora e sempre, noi donne l’altra guancia?
Scusami Marco, ma mi sembra un pò ipocrita parlare di violenza riferendosi alla castrazione chimica, quando nelle carceri italiane, i detenuti vivono nella più assoluta promiscuità.
Portatori di HIV, malati di AIDS, malati di epatite e tubercolotici, convivono tra loro e con chi malato non ‘è. Quale “ integrità “ fisica è garantita a costoro ?

<< la volgarità è l'anticamera, se non la conseguenza della deriva machista che ci pervade.
La mia non vuole essere una filippica buonista: anche io uso spesso parolacce e mi riferisco ad alcune donne con epiteti non degni di un professore di filosofia di Oxford>>
<< ognuno di noi si deve prendere le proprie responsabilità >>

Bene ! Visto che sei cosciente del tuo linguaggio, perché non inizi a “ depurarlo “ portando così il tuo contributo ?

Viaggiante
17-10-07, 12:21
- Cara “ Posso Pensare “, posso io sperare, che d’ora innanzi non sarò più “ da sola “in questo forum ? -

Grazie per il caloroso benvenuto.
Non sono molto attiva in questo forum, non so la scusa del tempo che manca, forse solo poca voglia di affrontare confronti purtroppo spesso astiosi. Ma ti assicuro che per me "da sola" non esiste.
Ora faccio prima un giro per mettere un po' in ordine alcuni pensieri, poi torno.:)

miro renzaglia
17-10-07, 12:55
Io credo che non esistano reati contro la donna ma reati contro la persona.

Lo stupro è una violenza contro la persona, non contro la donna.

Lo "sfondo sessuale" dovrebbe essere considerato nemmeno un'aggravante (e, quindi, escluderei una maggiorazione della pena...) ma solo una specificità del reato: non capisco cosa ci sia di differente, sia sotto l'aspetto del trauma fisico che di quello psichico, fra una violenza carnale effettuata sulla vagina, da una violenza carnale usata da una randellata sulla testa o da una revolverata colta in pieno petto...

Inoltre, non credo che la natura del reato sia più abietto perché perpetrato contro chi è più "debole": il malcapitato maschio che rimane vittima di altrui violenza è certamente "meno forte" - quindi, fisicamente più debole - di chi gli arreca offesa fisica o psichica. Quindi e di nuovo: vale parlare di violenza contro la persona...

Fintantoché considereremo la donna una specie protetta o da proteggere particolarmente, non faremo altro che rivelare la nostra natura maschilista o femminista, secondo il sesso di chi invoca la riserva o il surplus di protezione per la donna (en passant: le donne che pretendono per legge le quote rosa in parlamento o parlamentini vari, mi fanno un po' pena...). Con quali vantaggi di rispetto per il genere femminile della specie sedicente umana, mi riesce difficile immaginare...

Che chi usa violenza, poi, sia un immigrato clandestino, nero giallo o bianco, vale solo come nota di colore per le grigie statistiche della cronaca. Anche qui: non ho mai sentito che un cazzotto faccia meno male se chi lo dà è un connazionale piuttosto che un esogeno... O che il pene di un italiota, infilato a forza e violenza nella vagina, sia più gradito da chi non è consenziente, rispetto a quello, per esempio, di un albanese...

P.S. ovviamente, la mia nota vale per reati commessi da maggiorenni su maggiorenni...

Carmelo C.
17-10-07, 13:42
Vorrei, per il momento solo precisare il fattore "ingigantimento". Per mia convinzione ed esperienza, mi sento di dire che i media tradizionali ad alta fruizione (vale a dire la stampa più seguita), non trattano mai un fenomeno nelle sue proporzioni, caratteristiche, e tempistiche reali. Semplicemente, a periodi si concentra su un fenomeno, tralasciandone altri, per finalità politiche o per profitto.

Ad esempio, Luciana Littizzetto qualche sera fa faceva notare che, per giorni e giorni, alcuni mesi fa si parlava solo di spionaggio, Polonio, e robe simili. Ma nel frattempo, le violenze sulle donne, la pedopornografia, i furti d'auto ed il consumo dei gelati è proseguito secondo le proprie dimensioni.

Ultimamente, si è parlato di violenza delle donne, ma indulgendo sui particolari più truci, senza cercare ed eviscerare le origini culturali del fenomeno (ciò che staremmo cercando di fare qui). Adesso non se ne sta parlando più, si parla di pedopornografia su internet. Ma nel frattempo, i massacri in Birmania e gli stupri proseguono. E senza che di questi fenomeni si sia parlato in maniera realistica. Per questo motivo guardo i tg italiani e i quotidiani italiani (tranne rare eccezioni, più sui secondi perché i primi sono solo 7) in maniera molto critica e scettica.

DrugoLebowsky
17-10-07, 13:48
infatti oltre quello che tu hai citato il mio discorso faceva un tentativo di andare oltre.
Per scelta consapevole io intendo appunto libera da condizionamenti che sono davvero forti.
Non sono uno scherzo, non è facile essere bombardati nel modo in cui si viene bombardati e riuscire a mantenere una reale indipendenza di pensiero.
Considera che ciò avviene fin dalla più tenera età.
Ti faccio un esempio, forse sciocco, non perchè credo che tu non sia in grado di capire, ma perchè è più facile per me spiegarmi: dopo che fin dall'infanzia si è sentita riprendere per il suo aspetto fisico, si è sentita gratificata in base al suo aspetto fisico, una ragazza spesso riceve un'educazione tesa ad un inquadramento del suo ruolo; che poi si traduce in un "trova un lavoretto medio, un marito, e perpetua la specie". Il messaggio arriva chiaro e preciso "esisti in funzione del ruolo di moglie e madre, esisti in funzione di altri". Purtroppo non finisce qui, la televisione, i compagni di scuola, gli amici, ti mandano altri precisi messaggi: "sei bella, o bona e hai successo, ci sono alcuni attributi fisici che determinano il tuo valore, se sei una "cozza" non sei nessuno, se ti mostri troppo indipendente e competitiva rischi di sembrare una minaccia" anche qui il messaggio arriva forte e chiaro "esisti in funzione del tuo corpo, sei e devi essere un simulacro".
Ti sembra facile?
E' vero che il cervello ci è stato dato per pensare e reagire, ma non è cosa semplice.
Ti ricordo inoltre che questi condizionamenti ci sono per tutti, la civiltà dei consumi impone ruoli e stili di vita a chiunque, resta da domandarsi come mai solo le donne devono pagare perchè cadono nel tranello. Sono capri espiatori?

voi donne dovete riappropriarvi dei vostri spazi, e sostituite la parola "femminilità" con "coscienza di classe". Il rapporto uomo-donna è purtroppo, un rapporto di classe e di potere.

Viaggiante
17-10-07, 14:29
Vorrei, per il momento solo precisare il fattore "ingigantimento". Per mia convinzione ed esperienza, mi sento di dire che i media tradizionali ad alta fruizione (vale a dire la stampa più seguita), non trattano mai un fenomeno nelle sue proporzioni, caratteristiche, e tempistiche reali. Semplicemente, a periodi si concentra su un fenomeno, tralasciandone altri, per finalità politiche o per profitto.

Ad esempio, Luciana Littizzetto qualche sera fa faceva notare che, per giorni e giorni, alcuni mesi fa si parlava solo di spionaggio, Polonio, e robe simili. Ma nel frattempo, le violenze sulle donne, la pedopornografia, i furti d'auto ed il consumo dei gelati è proseguito secondo le proprie dimensioni.

Ultimamente, si è parlato di violenza delle donne, ma indulgendo sui particolari più truci, senza cercare ed eviscerare le origini culturali del fenomeno (ciò che staremmo cercando di fare qui). Adesso non se ne sta parlando più, si parla di pedopornografia su internet. Ma nel frattempo, i massacri in Birmania e gli stupri proseguono. E senza che di questi fenomeni si sia parlato in maniera realistica. Per questo motivo guardo i tg italiani e i quotidiani italiani (tranne rare eccezioni, più sui secondi perché i primi sono solo 7) in maniera molto critica e scettica.

Hai perfettamente ragione in questo senso, ma è cosa risaputa, direi che non è nemmeno più il caso di farcene un cruccio.
Quello che invece è pericoloso e indicativo è il non riuscire ad arrivare alla massa di associazioni che ogni giorno lavorano a questi problemi, e ce ne sono te l'assicuro.

Carmelo C.
17-10-07, 14:29
Io credo che non esistano reati contro la donna ma reati contro la persona.

Lo stupro è una violenza contro la persona, non contro la donna.

Lo "sfondo sessuale" dovrebbe essere considerato nemmeno un'aggravante (e, quindi, escluderei una maggiorazione della pena...) ma solo una specificità del reato: non capisco cosa ci sia di differente, sia sotto l'aspetto del trauma fisico che di quello psichico, fra una violenza carnale effettuata sulla vagina, da una violenza carnale usata da una randellata sulla testa o da una revolverata colta in pieno petto...

Inoltre, non credo che la natura del reato sia più abietto perché perpetrato contro chi è più "debole": il malcapitato maschio che rimane vittima di altrui violenza è certamente "meno forte" - quindi, fisicamente più debole - di chi gli arreca offesa fisica o psichica. Quindi e di nuovo: vale parlare di violenza contro la persona...

Fintantoché considereremo la donna una specie protetta o da proteggere particolarmente, non faremo altro che rivelare la nostra natura maschilista o femminista, secondo il sesso di chi invoca la riserva o il surplus di protezione per la donna (en passant: le donne che pretendono per legge le quote rosa in parlamento o parlamentini vari, mi fanno un po' pena...). Con quali vantaggi di rispetto per il genere femminile della specie sedicente umana, mi riesce difficile immaginare...

Che chi usa violenza, poi, sia un immigrato clandestino, nero giallo o bianco, vale solo come nota di colore per le grigie statistiche della cronaca. Anche qui: non ho mai sentito che un cazzotto faccia meno male se chi lo dà è un connazionale piuttosto che un esogeno... O che il pene di un italiota, infilato a forza e violenza nella vagina, sia più gradito da chi non è consenziente, rispetto a quello, per esempio, di un albanese...

P.S. ovviamente, la mia nota vale per reati commessi da maggiorenni su maggiorenni...

Mi sono avveduto solo ora della portate dello scritto da miro renzaglia, credo di voler dire qualcosina a tal riguardo.

Lo "sfondo sessuale" può e deve essere una profonda aggravante. L'intimità, quella intimità, custodia del piacere e della procreazione, se violata, è un danno (quanto meno psicologico, ma non solo) ben più grave di una pistolettata o di una randellata. Una penetrazione non voluta è ben peggio, dal punto di vista del significato intrinseco quanto di ciò che si vive (una violenza che può portare, oltre al dolore, lo sconcerto di provare nel contempo anche del piacere), di un calcio nei coglioni (mi si scusi il linguaggio, ma non ho voglia di giri di parole in questo momento).

E in quanto alle vittime del reato, le statistiche mi danno certamente ragione se affermo che le donne sono la stragrande maggioranza delle vittime. Pochi uomini vengono sodomizzati controvoglia. E quindi, non è una questione di sessismo, ma di pragmatismo quello di individuare, nello studio del fenomeno al fine di proporne valide risoluzioni, la tipologia di vittima, e di tutelarla al meglio. Non è una questione di "debolezza"? ma ben poche virago circolano per strada, ed anche loro, di fronte al "branco", poco possono. Ed il "branco" solitamente non fa distinzione. Insomma: le donne vanno protette perché sono oggetto abituale della violenza carnale. Generalizzare significherebbe velare d'ipocrisia il discorso.

Così come non serve analizzare il fenomeno sotto l'ottica deleteria del disfattismo circa la «specie sedicente umana», giacché sarebbe prodromo di una proseguita apatia ed inattività politica e sociale.

Analogamente, le "quote rosa" (se n'è già parlato altrove, ma giacché Renzaglia le ha volute "uscir fuori" qui...): appurato che vi sono democrazie sufficientemente avanzate da non averne bisogno, sarebbe preferibile lasciare che i partiti italiani proseguano con il loro malcostume di marginalizzare le donne o di, berlusconianamente, usare a fini elettorali in forza del loro gradevole aspetto?

Infine, chi opera il crimine: sicuro che se a usare violenza carnale sia uno studente represso, un impiegato alienato, uno spacciatore albanese o un banda di vagabondi romeni sia lo stesso? Ognuno di questi soggetti ha una sua "causa scatenante" che lo porta alla violenza carnale, e queste tipologie di devianti vanno studiate per una migliore e più completa risoluzione del problema. Più ampiamente, si può e si deve discriminare fra delitti che implicano una "fisicità" e quelli che comportano un distacco, così come vanno organicamente, ma distintamente, trattati i delitti d'impeto, quelli premeditati ma singoli, quelli derivanti da talune situazioni socioeconomiche, o quelli provenineti da ambienti di malavita organizzata

Altrimenti, dovremmo tornare indietro, e trattare ogni omicidio per se, eliminando tutta la normativa antimafia. Tanto, il morto, è morto comunque, il trauma è uguale. E questa società, invece di evolversi, indietreggerebbe.

Concludo uscendo dalla confutazioni delle tesi di Miro Renzaglia, affermando che, semrpe secondo me, da parte degli uomini si tende troppo poco ad operare una compenetrazione simpatetica, o a dirla in termini più semplici una "immedesimazione", con il mondo femminile, sul cosa prova una ragazza, una donna a "mettersi in ghingheri", a sentirsi fare un sincero complimento, mentr si tende ad accusarle troppo di "mettersi in mostra", nemmeno fossero tagli di carne sul banco del macellaio.

pepperos85
17-10-07, 14:38
ciao a tutti, io non ho letto quello che avete scritto per mancanza di tempo, ma gia la parola stupro non mi piace.

per tutti quello che lo fanno io se fossi al governo, farei una legge per una castrazione,immediata(senza anestesia)




un bacio neva

Viaggiante
17-10-07, 15:01
Forse è il caso di fare qualche passettino indietro e cercare di analizzare meglio le violenze di genere, che poi altro non sono che le violenze sulle donne e sui bambini.
C'è questa credenza che le donne stuprate siano giovani, attraenti, poco vestite, si rechino in posti strani e pericolosi nelle tarde ore notturne e chissà che altro.
Non è vero, la maggior parte delle violenze sono domestiche, vengono compiute da familiari, amici o persone comunque conosciute. E più che stare in casa, magari in tutona di felpa non so che cosa si possa fare. A meno che tra gli oggetti che mi pongono agli occhi di chi mi guarda come mi vuole vedere non ci siano le ciabatte sfatte.
Le donne che subiscono violenza sessuale sono di qualsiasi età.
Possiamo quindi, credo, dedurre che la valenza dello stupro non risiede nel desiderio dell'accoppiamento in sè. La valenza è culturale, chi stupra toglie di fatto ogni controllo del proprio corpo alla vittima, le impedisce la scelta, ne annulla completamente la volontà. La pulsione è distruttiva, è una rivendicazione di potere, di predominio.
E' chiaro quindi che la colpevolizzazione della vittima non è altro che un tentativo, molto ben riuscito purtroppo, di una morale fatta di tradizioni di dominio maschile.

Neva
17-10-07, 21:04
ciao a tutti, io non ho letto quello che avete scritto per mancanza di tempo, ma gia la parola stupro non mi piace.

per tutti quello che lo fanno io se fossi al governo, farei una legge per una castrazione,immediata(senza anestesia)




un bacio neva
Ciao Peppe ben tornato,
vedo che hai risolto i problemi di collegamento con internet. Allora come va ? Come ti trovi a Milano ?
In altre occasioni ho già detto che ti ritengo un “ grande “, possiedi una gran forza di volontà e sei molto determinato nel raggiungere ciò che ti prefiggi, BRAVO Peppe !!!
Conoscendoti, non avevo alcun dubbio sul quale fosse il tuo pensiero riguardo allo stupro.
Mi spiace che a Montesilvano tu non possa venire, mi sarebbe piaciuto rivederti e chiacchierare un pò con te. Spero che ci siano altre occasioni.
Ricambio il bacio
Neva

Neva
17-10-07, 22:11
Forse è il caso di fare qualche passettino indietro e cercare di analizzare meglio le violenze di genere, che poi altro non sono che le violenze sulle donne e sui bambini.
C'è questa credenza che le donne stuprate siano giovani, attraenti, poco vestite, si rechino in posti strani e pericolosi nelle tarde ore notturne e chissà che altro.
Non è vero, la maggior parte delle violenze sono domestiche, vengono compiute da familiari, amici o persone comunque conosciute. E più che stare in casa, magari in tutona di felpa non so che cosa si possa fare. A meno che tra gli oggetti che mi pongono agli occhi di chi mi guarda come mi vuole vedere non ci siano le ciabatte sfatte.
Le donne che subiscono violenza sessuale sono di qualsiasi età.
Possiamo quindi, credo, dedurre che la valenza dello stupro non risiede nel desiderio dell'accoppiamento in sè. La valenza è culturale, chi stupra toglie di fatto ogni controllo del proprio corpo alla vittima, le impedisce la scelta, ne annulla completamente la volontà. La pulsione è distruttiva, è una rivendicazione di potere, di predominio.
E' chiaro quindi che la colpevolizzazione della vittima non è altro che un tentativo, molto ben riuscito purtroppo, di una morale fatta di tradizioni di dominio maschile.
Spesso le donne vengono ( tra l’altro ) accusate di non denunziare i loro stupratori. E ciò purtroppo corrisponde alla realtà, le motivazioni di questo silenzio? La colpevolizzazione della donna vittima di uno stupro .
Ma guarda un pò come eri vestita ! Ma a quest’ora vai in giro da sola ? Forse avevi un atteggiamento invitante. Magari, in fondo ti è anche piaciuto ! In fin dei conti… te la sei proprio cercata!
Accipicchia se funziona la colpevolizzazione !
Non parliamo poi delle violenze subite nell’ambito familiare, qui la situazione è ancora più devastante, dalle violenze fisiche, psicologiche e sessuali, per una donna è molto difficile venirne fuori. La violenza sessuale? Be è tuo marito, devi compiere il tuo “ dovere coniugale “!
E’ violento ?, Non sarà che hai la lingua troppo lunga e che non sai tenere la bocca chiusa ?
La sopraffazione psicologica ? Be che vuoi, tieni presente che lui è un maschio ! E quindi a lui …il potere e il predominio !
Conosco molto bene un paesino della Sabina ed i suoi abitanti; li viene considerato un vero uomo… quello che bestemmia, che usa un linguaggio triviale, che quando “ occorre “ molla un ceffone alla moglie, che sa farle comprendere quale è il suo posto. Naturalmente questo “ vero uomo “, non può esimersi di cercare la “ scappatella “, altrimenti la sera, nell’unico bar, mentre gioca a carte e ingerisce alcool cosa racconta agli altri uomini ?
Leggendo il post di Miro Renzaglia, mi convinco sempre più, che per la maggioranza degli uomini è davvero difficile comprendere quanto sia devastante per una donna subire una violenza sessuale.
E leggendo quello di Carmelo, mi accorgo, che ancora sopravvive in loro, il mito “ del piacere abbinato al dolore” che la donna proverebbe durante lo stupro !

Carmelo C.
18-10-07, 14:41
E leggendo quello di Carmelo, mi accorgo, che ancora sopravvive in loro, il mito “ del piacere abbinato al dolore” che la donna proverebbe durante lo stupro !

Mi scuso se ho scritto qualcosa di inesatto, chiaramente non posso conoscere per conoscenza diretta. Facevo semplicemente riferimento all'esperienza, riferita in alcuni documenti di sostegno a donne violentate, di taluni casi in cui donne vittime di violenza carnale avrebbero patito difficoltà e problemi psicologici (con reticenza a presentare denuncia e tendenza all'autocolpevolizzazione) per l'aver provato piacere durante lo stupro. Verificherò le mie fonti, nel frattempo ribadisco il mio dispiacimento qualora si trattasse di notizie inesatte.

pepperos85
18-10-07, 15:20
cara neva riesco a collegarmi dal mio uffico ma abusivamente.
ti volgio solo dire che sei una donna straordinaria. e ti voglio un gran bene per tutto quello ke fai per la gente che ha bisogno.

ti mando un grande bacioneeeee

miro renzaglia
18-10-07, 15:50
Mi sono avveduto solo ora della portate dello scritto da miro renzaglia, credo di voler dire qualcosina a tal riguardo.

Lo "sfondo sessuale" può e deve essere una profonda aggravante. L'intimità, quella intimità, custodia del piacere e della procreazione, se violata, è un danno (quanto meno psicologico, ma non solo) ben più grave di una pistolettata o di una randellata. Una penetrazione non voluta è ben peggio, dal punto di vista del significato intrinseco quanto di ciò che si vive (una violenza che può portare, oltre al dolore, lo sconcerto di provare nel contempo anche del piacere), di un calcio nei coglioni (mi si scusi il linguaggio, ma non ho voglia di giri di parole in questo momento).

E in quanto alle vittime del reato, le statistiche mi danno certamente ragione se affermo che le donne sono la stragrande maggioranza delle vittime. Pochi uomini vengono sodomizzati controvoglia. E quindi, non è una questione di sessismo, ma di pragmatismo quello di individuare, nello studio del fenomeno al fine di proporne valide risoluzioni, la tipologia di vittima, e di tutelarla al meglio. Non è una questione di "debolezza"? ma ben poche virago circolano per strada, ed anche loro, di fronte al "branco", poco possono. Ed il "branco" solitamente non fa distinzione. Insomma: le donne vanno protette perché sono oggetto abituale della violenza carnale. Generalizzare significherebbe velare d'ipocrisia il discorso.

Così come non serve analizzare il fenomeno sotto l'ottica deleteria del disfattismo circa la «specie sedicente umana», giacché sarebbe prodromo di una proseguita apatia ed inattività politica e sociale.

Analogamente, le "quote rosa" (se n'è già parlato altrove, ma giacché Renzaglia le ha volute "uscir fuori" qui...): appurato che vi sono democrazie sufficientemente avanzate da non averne bisogno, sarebbe preferibile lasciare che i partiti italiani proseguano con il loro malcostume di marginalizzare le donne o di, berlusconianamente, usare a fini elettorali in forza del loro gradevole aspetto?

Infine, chi opera il crimine: sicuro che se a usare violenza carnale sia uno studente represso, un impiegato alienato, uno spacciatore albanese o un banda di vagabondi romeni sia lo stesso? Ognuno di questi soggetti ha una sua "causa scatenante" che lo porta alla violenza carnale, e queste tipologie di devianti vanno studiate per una migliore e più completa risoluzione del problema. Più ampiamente, si può e si deve discriminare fra delitti che implicano una "fisicità" e quelli che comportano un distacco, così come vanno organicamente, ma distintamente, trattati i delitti d'impeto, quelli premeditati ma singoli, quelli derivanti da talune situazioni socioeconomiche, o quelli provenineti da ambienti di malavita organizzata

Altrimenti, dovremmo tornare indietro, e trattare ogni omicidio per se, eliminando tutta la normativa antimafia. Tanto, il morto, è morto comunque, il trauma è uguale. E questa società, invece di evolversi, indietreggerebbe.

Concludo uscendo dalla confutazioni delle tesi di Miro Renzaglia, affermando che, semrpe secondo me, da parte degli uomini si tende troppo poco ad operare una compenetrazione simpatetica, o a dirla in termini più semplici una "immedesimazione", con il mondo femminile, sul cosa prova una ragazza, una donna a "mettersi in ghingheri", a sentirsi fare un sincero complimento, mentr si tende ad accusarle troppo di "mettersi in mostra", nemmeno fossero tagli di carne sul banco del macellaio.

gentile Carmelo C.,

a dirti il vero, non mi sento molto confutato dalle tue argomentazioni... o, almeno, non più di quanto mi ci sentissi prima di esprimere qui le mie...

spero che non la prenderai come arroganza intellettuale se ti faccio notare che mi hai opposto gran parte dei luoghi comuni già sentiti e già letti migliaia di volte sull'argomento:

la donna va protetta; il reato sessuale è un reato contro la donna nella sua specificità e non contro la persona nella sua generalità; la donna è più debole dell'uomo e quindi i reati contro di lei vanno puniti in maniera aggravata, etc...

io ho cercato, invece, di elevare la donna al di sopra delle discriminazioni con le quali l'attuale cultura (civile e penale) ne fa un soggetto (quando non anche un oggetto) degno di commiserazione, travestita da riguardi ed attenzioni particolari...

"riguardi" e "attenzioni" di cui lei per prima dovrebbe sentire il reale sottinteso della discriminazione...

miro renzaglia
18-10-07, 16:04
Spesso le donne vengono ( tra l’altro ) accusate di non denunziare i loro stupratori. E ciò purtroppo corrisponde alla realtà, le motivazioni di questo silenzio? La colpevolizzazione della donna vittima di uno stupro .
Ma guarda un pò come eri vestita ! Ma a quest’ora vai in giro da sola ? Forse avevi un atteggiamento invitante. Magari, in fondo ti è anche piaciuto ! In fin dei conti… te la sei proprio cercata!
Accipicchia se funziona la colpevolizzazione !
Non parliamo poi delle violenze subite nell’ambito familiare, qui la situazione è ancora più devastante, dalle violenze fisiche, psicologiche e sessuali, per una donna è molto difficile venirne fuori. La violenza sessuale? Be è tuo marito, devi compiere il tuo “ dovere coniugale “!
E’ violento ?, Non sarà che hai la lingua troppo lunga e che non sai tenere la bocca chiusa ?
La sopraffazione psicologica ? Be che vuoi, tieni presente che lui è un maschio ! E quindi a lui …il potere e il predominio !
Conosco molto bene un paesino della Sabina ed i suoi abitanti; li viene considerato un vero uomo… quello che bestemmia, che usa un linguaggio triviale, che quando “ occorre “ molla un ceffone alla moglie, che sa farle comprendere quale è il suo posto. Naturalmente questo “ vero uomo “, non può esimersi di cercare la “ scappatella “, altrimenti la sera, nell’unico bar, mentre gioca a carte e ingerisce alcool cosa racconta agli altri uomini ?
Leggendo il post di Miro Renzaglia, mi convinco sempre più, che per la maggioranza degli uomini è davvero difficile comprendere quanto sia devastante per una donna subire una violenza sessuale.
E leggendo quello di Carmelo, mi accorgo, che ancora sopravvive in loro, il mito “ del piacere abbinato al dolore” che la donna proverebbe durante lo stupro !

"Leggendo il post di Miro Renzaglia, mi convinco sempre più, che per la maggioranza degli uomini è davvero difficile comprendere quanto sia devastante per una donna subire una violenza sessuale."

Cara Neva,
ti ripeto: non credo che subire violenza sessuale sia più devastante di subire un altro e tipo di violenza fisica, con tutti i suoi derivati anche di tipo psicologico;

se lo è, lo è solo perché viene mitizzato non tanto dalla donna motu proprio, quanto dalla discriminazione indotta da una cultura che l'ha sempre voluta o madonna o puttana...

io non credo, per esempio, che durante la violenza sessuale vera e vissuta, nella stragrande maggioranza dei casi, la donna provi piacere... ma allora come ti spieghi che una delle fantasie erotiche piu ricorrenti del suo immaginario sia proprio l'esperienza dello stupro?

e che cosa le impedisce, una volta costretta alla violenza, e purché non sia un massacro, trasformare l'atto subito in orgasmo se non una cultura erosfobica che la sottointenderebbe puttana qualora una tale evenienza si verificasse?

Neva
18-10-07, 17:44
"Leggendo il post di Miro Renzaglia, mi convinco sempre più, che per la maggioranza degli uomini è davvero difficile comprendere quanto sia devastante per una donna subire una violenza sessuale."

Cara Neva,
ti ripeto: non credo che subire violenza sessuale sia più devastante di subire un altro e tipo di violenza fisica, con tutti i suoi derivati anche di tipo psicologico;

se lo è, lo è solo perché viene mitizzato non tanto dalla donna motu proprio, quanto dalla discriminazione indotta da una cultura che l'ha sempre voluta o madonna o puttana...

io non credo, per esempio, che durante la violenza sessuale vera e vissuta, nella stragrande maggioranza dei casi, la donna provi piacere... ma allora come ti spieghi che una delle fantasie erotiche piu ricorrenti del suo immaginario sia proprio l'esperienza dello stupro?

e che cosa le impedisce, una volta costretta alla violenza, e purché non sia un massacro, trasformare l'atto subito in orgasmo se non una cultura che la sottintende puttana qualora una tale evenienza si verificasse?

Caro Miro,
leggere questo tuo ultimo post, non fa che aumentare la mia convinzione, che con te, e con coloro che come te la pensano in merito, è assai difficile avere un dialogo costruttivo.
<< allora come ti spieghi che una delle fantasie erotiche piu ricorrenti del suo immaginario sia proprio l'esperienza dello stupro? >>
Sono curiosa di sapere da dove hai ricavato questo “ dogma “? Da letture ? Da confidenze ricevute da parte di donne ? Accidenti , da dove l’hai ricavata questa ulteriore cavolata maschilista ?
<< e che cosa le impedisce, una volta costretta alla violenza, e purché non sia un massacro, trasformare l'atto subito in orgasmo>>
Evidentemente, tu non sei mai stato sodomizzato contro il tuo volere, altrimenti non porresti questa domanda.
La donna va protetta non in quanto soggetto più debole, ma in quanto oggetto di violenza sessuale nel 99,9% dei casi.
<< io ho cercato, invece, di elevare la donna al di sopra delle discriminazioni >>
Con queste argomentazioni, neanche se tu fossi una gru, riusciresti mai ad elevare le donne !

miro renzaglia
18-10-07, 17:58
Caro Miro,
leggere questo tuo ultimo post, non fa che aumentare la mia convinzione, che con te, e con coloro che come te la pensano in merito, è assai difficile avere un dialogo costruttivo.
<< allora come ti spieghi che una delle fantasie erotiche piu ricorrenti del suo immaginario sia proprio l'esperienza dello stupro? >>
Sono curiosa di sapere da dove hai ricavato questo “ dogma “? Da letture ? Da confidenze ricevute da parte di donne ? Accidenti , da dove l’hai ricavata questa ulteriore cavolata maschilista ?
<< e che cosa le impedisce, una volta costretta alla violenza, e purché non sia un massacro, trasformare l'atto subito in orgasmo>>
Evidentemente, tu non sei mai stato sodomizzato contro il tuo volere, altrimenti non porresti questa domanda.
La donna va protetta non in quanto soggetto più debole, ma in quanto oggetto di violenza sessuale nel 99,9% dei casi.
<< io ho cercato, invece, di elevare la donna al di sopra delle discriminazioni >>
Con queste argomentazioni, neanche se tu fossi una gru, riusciresti mai ad elevare le donne !

Cara Neva,
al di là dell'esperienza personale, potrei citarti decine di fonti sulle fantasie erotiche delle donne che collocano lo stupro se non al vertice, sicuramente in ottima posizione... ma dovrei avere tempo e voglia di andarle a ricercare e, francamente, 'ste voglie non ce l'ho: o ti fidi o non ti fidi... Mica sto qui a millantare crediti che non ho...

evidentemente, non sono mai stato sodomizzato CONTRO il mio volere... ma ti assicuro che, qualora lo fossi stato o lo sarò, non mi sognerò mai di farne un atto di rivendicazione della mia sessualità. direi: ho subito una violenza: stop. e, forse, coerentemente con l'assunto che ho cercato di illustrare, cercherei finanche di ricavarne piacere... così, tanto per vendicarmi del violentatore o dei violentatori che mi vogliono in abuso...

convengo con te sulla difficoltà di comprenderci ma, per favore, non ne fare, come NON ne stai facendo, una questione di destra e di sinistra: già mi è ostile quella che fai fra maschi e femmine...

Viaggiante
18-10-07, 18:16
Chissà perchè mi era venuta da porre a Miro la domanda che ha anticipato Neva, mi era sembrata un po' forte ma visto che siamo in ballo balliamo.
Se il motivo per cui una donna non può trasformare in un orgasmo una violenza sessuale è esclusivamente di tipo culturale/morale, cosa potrebbe mai impedire a un uomo che venga sodomizzato contro la sua volontà di trasformare l'esperienza in un piacevole e soddisfacente rapporto sessuale?

I sensi di colpa che una donna si trova ad affrontare dopo aver subito violenza sono certo frutto di una morale e cultura che ha da sempre colpevolizzato le donne.
Le donne che subiscono violenza si vergognano di averla subita proprio perchè si colpevolizzano, ma non è una devianza loro, sono cresciute e vissute colpevolizzate.
Spesso le domande che le donne si pongono sono:
dovevo essere più prudente?
ero provocante, nell'abbigliamento o nel comportamento?
mi sono difesa abbastanza, o potevo lottare più strenuamente?
Ora si provi a capire (è facile) da dove derivano queste domande.

Agguingo per intervenuto intervento mentre scrivevo. Perfetto sappiamo a questo punto che Miro non ha "rivendicazioni sessuali" da fare al contrario di quelle che le donne vittime di stupri fanno.

Neva
18-10-07, 18:22
Cara Neva,
al di là dell'esperienza personale, potrei citarti decine di fonti sulle fantasie erotiche delle donne che collocano lo stupro se non al vertice, sicuramente in ottima posizione... ma dovrei avere tempo e voglia di andarle a ricercare e, francamente, 'ste voglie non ce l'ho: o ti fidi o non ti fidi... Mica sto qui a millantare crediti che non ho...

evidentemente, non sono mai stato né sodomizzato CONTRO il mio volere... ma ti assicuro che, qualora lo fossi stato o lo sarò, non mi sognerò mai di farne un atto di rivendicazione della mia sessualità. direi: ho subito una violenza: stop. e, forse, coerentemente con l'assunto che ho cercato di illustrare, cercherei finanche di ricavarne piacere... così, tanto per vendicarmi del violentatore o dei violentatori che mi vogliono in abuso...

convengo con te sulla difficoltà di comprenderci ma, per favore, non ne fare, come NON ne stai facendo, una questione di destra e di sinistra: già mi è ostile quella che fai fra maschi e femmine...
Per la serie di chi si contenta gode:
<< forse, coerentemente con l'assunto che ho cercato di illustrare, cercherei finanche di ricavarne piacere...>>
No Miro, non ne farò mai una questione di destra o sinistra, certe mentalità sono trasversali !

miro renzaglia
18-10-07, 18:58
Chissà perchè mi era venuta da porre a Miro la domanda che ha anticipato Neva, mi era sembrata un po' forte ma visto che siamo in ballo balliamo.
Se il motivo per cui una donna non può trasformare in un orgasmo una violenza sessuale è esclusivamente di tipo culturale/morale, cosa potrebbe mai impedire a un uomo che venga sodomizzato contro la sua volontà di trasformare l'esperienza in un piacevole e soddisfacente rapporto sessuale?

I sensi di colpa che una donna si trova ad affrontare dopo aver subito violenza sono certo frutto di una morale e cultura che ha da sempre colpevolizzato le donne.
Le donne che subiscono violenza si vergognano di averla subita proprio perchè si colpevolizzano, ma non è una devianza loro, sono cresciute e vissute colpevolizzate.
Spesso le domande che le donne si pongono sono:
dovevo essere più prudente?
ero provocante, nell'abbigliamento o nel comportamento?
mi sono difesa abbastanza, o potevo lottare più strenuamente?
Ora si provi a capire (è facile) da dove derivano queste domande.

Agguingo per intervenuto intervento mentre scrivevo. Perfetto sappiamo a questo punto che Miro non ha "rivendicazioni sessuali" da fare al contrario di quelle che le donne vittime di stupri fanno.

"Se il motivo per cui una donna non può trasformare in un orgasmo una violenza sessuale è esclusivamente di tipo culturale/morale, cosa potrebbe mai impedire a un uomo che venga sodomizzato contro la sua volontà di trasformare l'esperienza in un piacevole e soddisfacente rapporto sessuale?"

glielo impedisce la stessa medesima cultura che lo impedisce alla donna...

vogliamo dare un nome a questa cultura erosfobica finora innominata? bene, glielo do io:

si chiama cultura cattolica, non necessariamente vaccinata da quell'altra infezione dello spirito che si chiama psicoanalisi...

"Agguingo per intervenuto intervento mentre scrivevo. Perfetto sappiamo a questo punto che Miro non ha "rivendicazioni sessuali" da fare al contrario di quelle che le donne vittime di stupri fanno."

non la buttare in barzelletta... io mica ho scritto boutade...

Viaggiante
18-10-07, 19:28
"Se il motivo per cui una donna non può trasformare in un orgasmo una violenza sessuale è esclusivamente di tipo culturale/morale, cosa potrebbe mai impedire a un uomo che venga sodomizzato contro la sua volontà di trasformare l'esperienza in un piacevole e soddisfacente rapporto sessuale?"

glielo impedisce la stessa medesima cultura che lo impedisce alla donna...

vogliamo dare un nome a questa cultura erosfobica finora innominata? bene, glielo do io:

si chiama cultura cattolica, non necessariamente vaccinata da quell'altra infezione culturale dello spirito che si chiama psicoanalisi...

Partiamo dagli stessi presupposti e vediamo se si riescie ad arrivare a conclusioni un po' diverse.
La cultura cattolica non ha fatto altro che dare la spnda alla cultura patriarcale, succede così in molte culture e religioni.
I sensi di colpa instillati nelle donne riguardo al sesso e al piacere sono stati e tentano di essere fortissimi. Hanno creato intere generazioni di donne convinte di dover esclusivamente assolvere una funzione procreativa e un dovere verso l'uomo. E generazioni di uomini che si sentivano ed erano a tutti gli effetti padroni assoluti della sessualita delle donne.
Il "non lo fo' per goder mio ma per dare un figlio a dio" ricamato sulle camice da notte non è una leggenda metropolitana.
Tanto è vero che la rivendicazione del piacere femminile è stata una battaglia fortemente avversata (e ancora oggi ogni tanto ci si prova).
Siamo d'accordo quindi che c'è tutto un vissuto psicologico riguardo la sessualità. Sia da parte femminile che da parte maschile.
Quello che però succede nella violenza è (seppur intriso anche di questo) diverso perchè non c'è la scelta e quindi il desiderio, il corpo subisce, la persona ha paura, difficile eufemisticamente a questo punto ottenere soddisfazione sessuale.
Si percepisce (questo emerge dai racconti) un annientamento della volontà, un annulamento di sè.
La cosa va quindi oltre il senso di colpa, e crea un persistente stato di sfiducia e paura che va a colpire una sfera molto personale.
Il fatto che si debba differenziare la violenza di genere dalla violenza generalizzata è inoltre dovuto al fatto che solo le donne la subiscono in quanto tali.
In Europa la prima causa di morte femminile e l'assasinio da parte di uomini.

Viaggiante
18-10-07, 19:33
"Agguingo per intervenuto intervento mentre scrivevo. Perfetto sappiamo a questo punto che Miro non ha "rivendicazioni sessuali" da fare al contrario di quelle che le donne vittime di stupri fanno."

non la buttare in barzelletta... io mica ho scritto boutade...

Posso averlo scritto molto male perchè velocemente, ma non voleva essere una barzelletta, il fatto che si possa dire che le vittime di uno stupro fanno rivendicazioni della loro sessualità non mi fa ridere. Poco ma sicuro.

miro renzaglia
18-10-07, 19:39
Partiamo dagli stessi presupposti e vediamo se si riescie ad arrivare a conclusioni un po' diverse.
La cultura cattolica non ha fatto altro che dare la spnda alla cultura patriarcale, succede così in molte culture e religioni.
I sensi di colpa instillati nelle donne riguardo al sesso e al piacere sono stati e tentano di essere fortissimi. Hanno creato intere generazioni di donne convinte di dover esclusivamente assolvere una funzione procreativa e un dovere verso l'uomo. E generazioni di uomini che si sentivano ed erano a tutti gli effetti padroni assoluti della sessualita delle donne.
Il "non lo fo' per goder mio ma per dare un figlio a dio" ricamato sulle camice da notte non è una leggenda metropolitana.
Tanto è vero che la rivendicazione del piacere femminile è stata una battaglia fortemente avversata (e ancora oggi ogni tanto ci si prova).
Siamo d'accordo quindi che c'è tutto un vissuto psicologico riguardo la sessualità. Sia da parte femminile che da parte maschile.
Quello che però succede nella violenza è (seppur intriso anche di questo) diverso perchè non c'è la scelta e quindi il desiderio, il corpo subisce, la persona ha paura, difficile eufemisticamente a questo punto ottenere soddisfazione sessuale.
Si percepisce (questo emerge dai racconti) un annientamento della volontà, un annulamento di sè.
La cosa va quindi oltre il senso di colpa, e crea un persistente stato di sfiducia e paura che va a colpire una sfera molto personale.
Il fatto che si debba differenziare la violenza di genere dalla violenza generalizzata è inoltre dovuto al fatto che solo le donne la subiscono in quanto tali.
In Europa la prima causa di morte femminile e l'assasinio da parte di uomini.

"Quello che però succede nella violenza è (seppur intriso anche di questo) diverso perchè non c'è la scelta e quindi il desiderio, il corpo subisce, la persona ha paura, difficile eufemisticamente a questo punto ottenere soddisfazione sessuale. Si percepisce (questo emerge dai racconti) un annientamento della volontà, un annulamento di sè."

guarda che proprio questo stato di "annientamento della volontà", di "paura" è, per molti appassionati del sado-maso soft, una fonte di ulteriore e superiore piacere...

Sei sicura che la donna e l'uomo "normali" (?) ne siano immuni?

Viaggiante
18-10-07, 20:47
Correggo il dato, di nuovo scritto troppo in fretta, mannaggia devo fare una cosa alla volta.
La prima causa di morte e invalidità delle donne tra i 16 e i 44 anni è la violenza di genere.

Io non discuto mai i gusti sessuali di nessuno, ma che adesso si pretenda di orientare quelli di tutto un genere mi pare un po' eccessivo.
Ci devono dire come ci dobbiamo vestire, dove dobbiamo andare, quali sono i nostri spazi e adesso anche questo.

Altro mito che sembra sfatato dalle ultime ricerche è quello della fantasia sessuale dello stupro, e sì che cadeva a fagiolo.

Neva
18-10-07, 21:32
Oggi i tg, hanno dato la notizia di un ragazzo di 18 anni violentato da due marocchini.
Sono sicura di interpretare la volontà dei forumisti nell’ esprimere a questo povero ragazzo la solidarietà di tutti noi.
Sono altrettanto sicura che mai nessuno chiederà al giovane:
-Come eri abbigliato ? Perché ti aggiravi in un parco ? Avevi un ’atteggiamento invitante ? Ma di la verità…in fondo in fondo… ti sarà anche piaciuto ? Sei sicuro che uno stupro non facesse parte delle tue fantasie sessuali? Povero sciocco…visto che ti ci trovavi, perché non hai cercato di ricavarne piacere ?.
No, credo ( spero ), che almeno a lui sia risparmiata questa ulteriore violenza.

miro renzaglia
18-10-07, 21:43
Correggo il dato, di nuovo scritto troppo in fretta, mannaggia devo fare una cosa alla volta.
La prima causa di morte e invalidità delle donne tra i 16 e i 44 anni è la violenza di genere.

Io non discuto mai i gusti sessuali di nessuno, ma che adesso si pretenda di orientare quelli di tutto un genere mi pare un po' eccessivo.
Ci devono dire come ci dobbiamo vestire, dove dobbiamo andare, quali sono i nostri spazi e adesso anche questo.

Altro mito che sembra sfatato dalle ultime ricerche è quello della fantasia sessuale dello stupro, e sì che cadeva a fagiolo.

"La prima causa di morte e invalidità delle donne tra i 16 e i 44 anni è la violenza di genere."

dimentichi di aggiungere una cosa: che la violenza omicida o invalidante delle donne fra i 16 e i 44 anni AVVIENE FRA LE MURA DOMESTICHE, IN FAMIGLIA...

e, allora, senza spocchia autocitazionista, mi vedo costretto a rimandarti ai miei interventi presenti anche su questo sito dove, sotto il titolo "Famolo dài", asuspico la fine della famiglia o, almeno, della famiglia così come si è andata costituendo sotto la cultura dominante (vuoi che ripeta il nome della matrice?), fonte inesauribile di violenze fisiche e psichiche, tanto da collocarsi al primo posto, più di quelle causate dal crimine organizzato e dalla delinquenza comune, fra i reati compiuti contro la persona

"Altro mito che sembra sfatato dalle ultime ricerche è quello della fantasia sessuale dello stupro, e sì che cadeva a fagiolo."

ah, sì? non mi risulta?

Viaggiante
18-10-07, 22:23
«dimentichi di aggiungere una cosa: che la violenza omicida o invalidante delle donne fra i 16 e i 44 anni AVVIENE FRA LE MURA DOMESTICHE, IN FAMIGLIA...»

Qui ti rimando io a un mio intervento precedente in questa stessa discussione.

«e, allora, senza spocchia autocitazionista, mi vedo costretto a rimandarti ai miei interventi presenti anche su questo sito dove, sotto il titolo "Famolo dài", asuspico la fine della famiglia o, almeno, della famiglia così come si è andata costituendo sotto la cultura dominante (vuoi che ripeta il nome della matrice?), fonte inesauribile di violenze fisiche e psichiche, tanto da collocarsi al primo posto, più di quelle causate dal crimine organizzato e dalla delinquenza comune, fra i reati compiuti contro la persona »

Va bene, ma non capisco questo ribadirlo in questo contesto indipendentemente dal fatto che posso essere d'accordo. (sono andata a cercarla)

«"Altro mito che sembra sfatato dalle ultime ricerche è quello della fantasia sessuale dello stupro, e sì che cadeva a fagiolo."

ah, sì? non mi risulta?»

Che vuoi che ti dica la fiducia nel non millantato credito dovrebbe essere reciproca, ma cercherò le fonti e le posterò, chiedo solo un po' di pazienza.
Sempre che interssi lo scambio, perchè se deve essere un gioco a delegittimarsi è sterile e io non ho bisogno di consensi o di proselitismo.

Trovato: http://www.marcorossi.tv/tematiche/fantasie_f.htm

miro renzaglia
18-10-07, 23:17
«dimentichi di aggiungere una cosa: che la violenza omicida o invalidante delle donne fra i 16 e i 44 anni AVVIENE FRA LE MURA DOMESTICHE, IN FAMIGLIA...»

Qui ti rimando io a un mio intervento precedente in questa stessa discussione.

«e, allora, senza spocchia autocitazionista, mi vedo costretto a rimandarti ai miei interventi presenti anche su questo sito dove, sotto il titolo "Famolo dài", asuspico la fine della famiglia o, almeno, della famiglia così come si è andata costituendo sotto la cultura dominante (vuoi che ripeta il nome della matrice?), fonte inesauribile di violenze fisiche e psichiche, tanto da collocarsi al primo posto, più di quelle causate dal crimine organizzato e dalla delinquenza comune, fra i reati compiuti contro la persona »

Va bene, ma non capisco questo ribadirlo in questo contesto indipendentemente dal fatto che posso essere d'accordo. (sono andata a cercarla)

«"Altro mito che sembra sfatato dalle ultime ricerche è quello della fantasia sessuale dello stupro, e sì che cadeva a fagiolo."

ah, sì? non mi risulta?»

Che vuoi che ti dica la fiducia nel non millantato credito dovrebbe essere reciproca, ma cercherò le fonti e le posterò, chiedo solo un po' di pazienza.
Sempre che interssi lo scambio, perchè se deve essere un gioco a delegittimarsi è sterile e io non ho bisogno di consensi o di proselitismo.

Trovato: http://www.marcorossi.tv/tematiche/fantasie_f.htm

scusami: ma il sito del dott. marco rossi, con i suoi pensierini da terza elementare, ti sembra una fonte attendibile? Inoltre, sulla questione, a sua volta, cita fonti non meglio identificate...

dài, lasciamo stare le fonti... ragioniamo per conto nostro...

quando scrivevo che non mi risulta, mi rifacevo un po' alla mia esperienza personale e un po' a quelle che perfino il dott. marco rossi chiama "convinzione assai diffusa". se è "assai diffusa", un motivo ci sarà pure, no? O Sade, per esempio, si è inventato tutto di in-sana pianta?

o pensi che se la siano inventata quei diavolacci dei maschi per darsi allo stupro nella convinzione di fare cosa gradita alla donna e liberarsi così dei conseguenti sensi di colpa, ammesso e non concesso che chi violenta abbia una coscienza tarata a sentire i sensi di colpa?

per sgomberare il campo da ogni ulteriore e sempre possibile equivoco:

io non sto giustificando lo stupro, né in nome delle, vere o presunte, fantasie femminili né, tanto meno, come atto da reprimere con blandizia...

quello che mi interessava mettere a nudo era la cultura che sottende gran parte delle considerazioni che leggo (anche qui...) sull'argomento e che mi sembrano, queste sì, assai diffuse...

se fossi un uomo di destra, ma non lo sono, avrei ridotto il mio intervento a questi termini:

chi si rende colpevole di violenza sessuale nei confronti di chiunque, maggiorenne o minorenne, maschio o femmina che sia, va castrato chimicamente o per altro intervento atto a renderlo innocuo...

se fossi un uomo di sinistra, ma non lo sono, avrei inquadrato sociologicamente il problema arrivando, magari, all'ipotesi di rieducazione alla socialità del reo...

se, infine, avessi voluto fare della semplice provocazione, mi sarei associato a quella di beppe grillo che inneggia al burka...

grazie ai miei dèi tutti, non sono né l'una né l'altra né l'altra cosa ancora...

e, allora, dico le cose che dico e che, al massimo, possono disturbare chi vuole sentirsi tranquillizzato da qualche luogo comune come quelli sciorinati dal dott. rossi e, ancora una volta, assai diffusi...

Neva
18-10-07, 23:36
o pensi che se la siano inventata quei diavolacci dei maschi per darsi allo stupro nella convinzione di fare cosa gradita alla donna









Senza volerlo...questa volta c'hai azzeccato !

miro renzaglia
18-10-07, 23:38
Senza volerlo...questa volta c'hai azzeccato !

ma dài...

se lo pensi veramente, stavolta il deluso sono io...

STOP
...e buon proseguimento...:-:-01#19

Carmelo C.
19-10-07, 01:39
Arrivo soltanto ora, e ne gioisco. Evidentemente, per Miro Renzaglia l'argomento è solo uno dei tanti possibili pretesti per dar luogo ad un suo personalissimo esercizio intellettuale, dando assoluta prevalenza al proprio pensiero senza preoccuparsi del distacco dalla realtà che lo vessa.

La mia intenzione non era confutare le tesi renzagliane (ho di meglio da fare) ma cercare di presentare il fenomeno nelle sue peculiarità proponendo un punto di vista per un miglior studio e, perché no? (dato che la politica la fanno i cittadini) una possibile risoluzione (almeno: significativo attenuamento) del problema.

Come al solito, è facile estrapolare frasi, le più semplici (utilizzate a scopo esemplificativo, visto che il forum non è un salotto chiuso ma uno spazio aperto alla lettura e alla comprensione di chiunque), per tacciarle di "semplicismo" o di essere "luogo comune", al fine di incentivare un battibecco. Onestamente, non è mia intenzione darvi luogo, anche perché di cosa pensa Renzaglia me ne frega oggettivamente poco, per non dire nulla.

Lo lascio lì, presuntuoso, convinto di saperne più di tutto e tutti e di avere sempre la risposta giusta, incurante di offendere, nel suo angolo, pugnetti stretti, a sputacchiare le sue convinzioni. Tanto, il mondo, le sue emergenze, i suoi drammi, continuano a girare, con o senza lui.

miro renzaglia
19-10-07, 13:24
Arrivo soltanto ora, e ne gioisco. Evidentemente, per Miro Renzaglia l'argomento è solo uno dei tanti possibili pretesti per dar luogo ad un suo personalissimo esercizio intellettuale, dando assoluta prevalenza al proprio pensiero senza preoccuparsi del distacco dalla realtà che lo vessa.

La mia intenzione non era confutare le tesi renzagliane (ho di meglio da fare) ma cercare di presentare il fenomeno nelle sue peculiarità proponendo un punto di vista per un miglior studio e, perché no? (dato che la politica la fanno i cittadini) una possibile risoluzione (almeno: significativo attenuamento) del problema.

Come al solito, è facile estrapolare frasi, le più semplici (utilizzate a scopo esemplificativo, visto che il forum non è un salotto chiuso ma uno spazio aperto alla lettura e alla comprensione di chiunque), per tacciarle di "semplicismo" o di essere "luogo comune", al fine di incentivare un battibecco. Onestamente, non è mia intenzione darvi luogo, anche perché di cosa pensa Renzaglia me ne frega oggettivamente poco, per non dire nulla.

Lo lascio lì, presuntuoso, convinto di saperne più di tutto e tutti e di avere sempre la risposta giusta, incurante di offendere, nel suo angolo, pugnetti stretti, a sputacchiare le sue convinzioni. Tanto, il mondo, le sue emergenze, i suoi drammi, continuano a girare, con o senza lui.

sbaglio o sei stato tu a cominciare il tuo intervento con un:

"Mi sono avveduto solo ora della portate dello scritto da miro renzaglia, credo di voler dire qualcosina a tal riguardo."

e a concluderlo (quasi) con un altro inequivocabile:

"uscendo dalla confutazioni delle tesi di Miro Renzaglia,"

il che, mi permettarai, ha dato adito alla mia "presunzione" di pensare che proprio quello di "confutarmi" fosse il tuo reale intendimento...

ora, io non pretendo di essere letto, figuriamoci!, ma che almeno ci si ricordi di quello che si scrive in proprio, per di più in una discussione dove scripta manent, mi pare il minimo... o no?

che poi non ti interessi quello che scrivo, mi fa sorgere una legittima domanda: non faresti meglio, allora, a impegnare altrimenti le tue energie intellettuali piuttosto che impiegarle a confutarmii?

inoltre, siccome non mi sembra di averti in alcun modo offeso, avrei di molto gradito che il tuo risentimento intellettuale (?) si fosse esplicitato con toni meno isterici ed insultanti...

non capisco, infatti ed anche, come mai alle osservazioni, nemmeno tanto calzanti, che ti ha fatto Neva a proposito delle donne "in ghingheri" ti sei sentito in dovere di avanzare le tue scuse e contro di me, invece, ti sei sbizzarrito con tanta acredine...

sarà a causa del fatto che le donne ti suscitano sentimenti gentili ed umili e i maschi, invece, no? oppure... oppure...?

cari saluti...

Viaggiante
19-10-07, 14:07
Brevemente vorrei ricordare che una convinzione assai diffusa non è necessariamente vera o per forza di cose deve avere basi reali. Questo quanto meno dovrebbe in caso contrario portare molti di noi a rivedere completamente le proprie opinioni e "convinzioni".

Ma tornando sulla questione credo sia interessante notare che ancora una volta l'unico punto fermo riguardo il problema sia la necessità di un cambiamento da parte delle donne.
Partendo da Grillo (ma solo come esempio), le donne vanno in televisione svestite, mercificano i propri corpi, gli uomini le violentano. Il burka le annulla, le rende invisibili ma le protegge. Provocazione certo.
Andiamo avanti con gli altri luoghi comuni che conosciamo e che si sono letti anche qui, le donne espongono segnali che inducono gli uomini che le osservano a giudicarle (e a quanto pare a condannarle), l'apprezzamento volgare e umiliante che la donna riceve, atti ben più gravi di violenza sono quindi una conseguenza di questo comportamento femminile.
Inedito (per me) ma non meno interessante tema, le donne hanno una sessualità repressa da fattori culturali, che non permette loro di vivere una violenza sessuale come una possibile piacevole esperienza erotica, da qui una spropositata percezione della violenza.

Dunque gli uomini usano violenza alle donne e quindi le donne devono cambiare.
Provocazione per provocazione; cambiamo quindi, armiamoci e spariamo in faccia al primo uomo che ci si avvicini più di quanto la nostra percezione lo voglia permettere.

Neva
19-10-07, 15:05
Vorrei pregare tutti di leggere con più attenzione ciò che gli altri scrivono, e di rileggere ciò che noi stessi scriviamo ( ad iniziare da me ), forse, questo ci eviterà di fraintendere gli altri, e di essere a nostra volta fraintesi, evitando così spiacevoli contrapposizioni personali.

Neva
19-10-07, 15:12
[quote

non capisco, infatti ed anche, come mai alle osservazioni, nemmeno tanto calzanti, che ti ha fatto Neva a proposito delle donne "in ghingheri" ti sei sentito in dovere di avanzare le tue scuse [/quote]
Una piccola precisazione:
Le osservazioni non " calzanti " che ho rivolto a Carmelo non riguardavano i " ghingheri ", ma l' abbinamento " dolore-piacere "

Carmelo C.
19-10-07, 18:23
sbaglio o sei stato tu a cominciare il tuo intervento con un:

"Mi sono avveduto solo ora della portate dello scritto da miro renzaglia, credo di voler dire qualcosina a tal riguardo."

e a concluderlo (quasi) con un altro inequivocabile:

"uscendo dalla confutazioni delle tesi di Miro Renzaglia,"

il che, mi permettarai, ha dato adito alla mia "presunzione" di pensare che proprio quello di "confutarmi" fosse il tuo reale intendimento...

ora, io non pretendo di essere letto, figuriamoci!, ma che almeno ci si ricordi di quello che si scrive in proprio, per di più in una discussione dove scripta manent, mi pare il minimo... o no?

che poi non ti interessi quello che scrivo, mi fa sorgere una legittima domanda: non faresti meglio, allora, a impegnare altrimenti le tue energie intellettuali piuttosto che impiegarle a confutarmii?

inoltre, siccome non mi sembra di averti in alcun modo offeso, avrei di molto gradito che il tuo risentimento intellettuale (?) si fosse esplicitato con toni meno isterici ed insultanti...

non capisco, infatti ed anche, come mai alle osservazioni, nemmeno tanto calzanti, che ti ha fatto Neva a proposito delle donne "in ghingheri" ti sei sentito in dovere di avanzare le tue scuse e contro di me, invece, ti sei sbizzarrito con tanta acredine...

sarà a causa del fatto che le donne ti suscitano sentimenti gentili ed umili e i maschi, invece, no? oppure... oppure...?

cari saluti...

Non ho sostenuto di non aver voluto confutare le tue farneticazioni giustificazioniste, ma piuttosto me ne sono pentito. Rispondere a te è tempo sprecato malamente. Continua pure con la tua carrellata di idiozie, e sappi che non è un insulto: è la mera verità. Non avrai offeso me, ma l'umanità, e in quanto umile (e attivo) membro della stessa, provo risentimento per ciò che scrivi (e non per il tuo presunto essere "maschio"), e quindi non cerco circonlocuzioni per valutare quanto scrivi (senza pretesa di lettura? Detto da un presunto scrittore e saggista, è quanto meno sciocco...).

P.S.
Il ritardo con cui giungo a leggere e (per l'ultima volta) a rispondere è la dimostrazione che impiego già le mie energie e il mio tempo in attività migliori. Evidentemente su questa martoriata terra non gravano con il loro futile peso solo "intellettuali" e parassiti vari di questa ancor più addolorata società...

miro renzaglia
19-10-07, 18:40
Non ho sostenuto di non aver voluto confutare le tue farneticazioni giustificazioniste, ma piuttosto me ne sono pentito. Rispondere a te è tempo sprecato malamente. Continua pure con la tua carrellata di idiozie, e sappi che non è un insulto: è la mera verità. Non avrai offeso me, ma l'umanità, e in quanto umile (e attivo) membro della stessa, provo risentimento per ciò che scrivi (e non per il tuo presunto essere "maschio"), e quindi non cerco circonlocuzioni per valutare quanto scrivi (senza pretesa di lettura? Detto da un presunto scrittore e saggista, è quanto meno sciocco...).

P.S.
Il ritardo con cui giungo a leggere e (per l'ultima volta) a rispondere è la dimostrazione che impiego già le mie energie e il mio tempo in attività migliori. Evidentemente su questa martoriata terra non gravano con il loro futile peso solo "intellettuali" e parassiti vari di questa ancor più addolorata società...


Adesso:
"Non ho sostenuto di non aver voluto confutare le tue farneticazioni ..."

Prima:
"La mia intenzione non era confutare le tesi renzagliane (ho di meglio da fare)..."

sì, immagino cosa hai di meglio da fare: confutare continuamente te stesso...

non rispondo ai tuoi insulti perché ti qualificano abbastanza da soli, anche in qualità di padrone di casa essendo uno dei moderatori (moderatore?) del forum:

ti faccio solo notare che lo fai al riparo dell'anonimato: io ho un nome e cognome e li uso...

detto ciò, e mi dispiace per Neva che mi ha invitato, tolgo definitivamente il disturbo...

Neva
19-10-07, 21:56
Mi permetto di ricordare che i temi di questo 3d erano la violenza sessuale nei confronti delle donne, ed una mia proposta volutamente un pò provocatoria, sul tema della castrazione chimica, come pena agli stupratori.
In quest’ultimi due giorni, per paura che tra qualche forumista si arrivasse ad insulti personali, più volte sono stata tentata di chiudere la discussione. Non l’ho fatto, e non lo farò.
Chiudere una discussione che intendeva trattare il problema della violenza sulle donne, perché si è incapaci di trattare l’argomento in modo civile e sereno, pur nella diversità delle opinioni, a mio vedere, rappresenta una sconfitta, una sconfitta per tutti. Di questo, me ne rammarico, e come moderatore mi assumo la responsabilità della deriva che ha avuto la discussione, chiedo scusa.
Visto l’importanza del tema, mi permetto di chiedere a tutti di fare un passo indietro, e di riprendere con maggiore serenità a dialogare su questo crimine orrendo.
Grazie, Neva

miro renzaglia
20-10-07, 11:07
Le offese subite da uno dei moderatori, non mi esimono dal dovere di porgere le mie scuse a Neva per essermi lasciato trascinare in una polemica personalistica ed off topic; di apprezzare molto l'equilibro del suo ultimo intervento e di ringraziarla per l'ospitalità che mi ha offerto qui...


miro renzaglia

Neva
20-10-07, 12:26
Le offese subite da uno dei moderatori, non mi esimono dal dovere di porgere le mie scuse a Neva per essermi lasciato trascinare in una polemica personalistica ed off topic; di apprezzare molto l'equilibro del suo ultimo intervento e di ringraziarla per l'ospitalità che mi ha offerto qui...


miro renzaglia

Grazie a te Miro

Neva
21-10-07, 09:13
2007-10-20 15:33ABUSI SESSUALI SU BIMBA, ACCUSATI PADRE E FRATELLINOhttp://www.ansa.it/webimages/mida/medium/8/a50d8b3a4d2f5431ad56e6008363d49c.jpg PALERMO - Per oltre un anno una bambina di cinque anni avrebbe subito abusi sessuali da parte del padre e del fratello di appena 14 anni. Lo scenario di questa atroce vicenda familiare, ricostruito dai magistrati della Procura e da quelli minorili, non è un quartiere degradato ma l'appartamento di una famiglia medio borghese di Palermo. Proprio nell'abitazione, all'insaputa della madre, sarebbero infatti avvenuto le violenze. I Pm hanno chiesto ed ottenuto nei giorni scorsi due provvedimenti cautelari dai giudici per le indagini preliminari: uno ha portato all'arresto del papà della piccola, mentre con il secondo è stato disposto l'accompagnamento in una comunità protetta del fratellino della bimba. I particolari della vicenda, sulla quale gli investigatori mantengono uno stretto riserbo, non sono stati resi noti per non rendere identificabile la vittima della violenza.

E' stata un'insegnante della scuola materna frequentata dalla bimba, a notare che la bimba aveva problemi di comportamento. Poco alla volta è riuscita a conquistare la sua fiducia e a convincerla a rompere il muro di silenzio. La piccola ha raccontato nei dettagli quelle "brutte cose" che il papà e il fratellino l'avrebbero costretta a fare. Nell'ottobre dell'anno scorso, su segnalazione dei dirigenti di una scuola pubblica scattano le indagini, coordinate dal sostituto procuratore del tribunale dei minorenni, Maria Vittoria Randazzo, e condotte dai militari del nucleo di polizia tributaria di Palermo in servizio negli uffici giudiziari. L'inchiesta viene aperta in un primo momento a carico del fratello minorenne, che dopo poco tempo viene allontanato dal nucleo familiare. Durante il procedimento giudiziario, la bimba viene sentita dal magistrato, con l'assistenza di uno psicologo, e dal suo racconto emergono nuovi raccapriccianti episodi in cui sarebbe coinvolto anche il genitore. La bambina, oltre a confermare le violenze subite dal fratellino, rivela infatti che anche il padre l'avrebbe sottoposta ad abusi sessuali e maltrattamenti. L'inchiesta prende una nuova piega e i magistrati minorili inviano ai colleghi della Procura gli atti per procedere contro l'uomo. In seguito ad alcuni accertamenti, che hanno trovato riscontri dagli investigatori, il sostituto procuratore Claudia Caramanna, ha così chiesto ed ottenuto dal gip, Antonella Consiglio, anche l'arresto del padre della bimba che è stato rinchiuso nei giorni scorsi all'Ucciardone.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_71654734.html

Neva
21-10-07, 13:06
Qualora venisse riconosciuta l’ effettiva colpevolezza del “ padre “, ripropongo :
CASTRAZIONE CHIMICA

Neva
21-10-07, 22:19
» 2007-10-21 14:46BIMBA MORTA SOFFOCATA: SUL CORPO SEGNI DI VIOLENZA SESSUALEhttp://www.ansa.it/webimages/mida/medium/8/1b21df2ea603fa3e91a3baa4eaed3522.jpg NAPOLI - Una bambina di quattro anni e' morta per soffocamento da vomito all' ospedale di Frattaminore
(Napoli) dove è arrivata in condizioni critiche.
I medici dell'ospedale civile di Frattaminore (Napoli) hanno riscontrato sul corpo di A., 4 anni e mezzo, lesioni verosimilmente riconducibili a violenza sessuale. Tuttavia le possibili violenze subite non sono alla base del decesso della bimba che - è confermato - è avvenuto per soffocamento da rigurgito di cibo avvenuto durante la notte. La bambina - a quanto appreso in un secondo momento - è giunta già cadavere all'ospedale dove è stata accompagnata dai genitori, una coppia al di sotto dei 30 anni che risiede a Crispano (Napoli), intorno alle 5.30 di stamani.
Per lei non c'é stato niente da fare. Al momento è impossibile risalire alla data delle presunte violenze, che comunque sarebbero recenti. La salma della bimba é stata portata al Secondo Policlinico di Napoli dove verrà sottoposta ad autopsia. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Casoria che stanno ascoltando i familiari.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_71597166.html
Qualora la violenza su questa povera creaturina venisse confermata, all'autore oltre la pena detentiva, perchè mai non si dovrebbe applicare quella della castrazione fisica ?

Neva
22-10-07, 10:50
2007-10-22 10:29BIMBA MORTA: FERMATO UN PARENTE PER ABUSIhttp://www.ansa.it/webimages/mida/medium/8/1b21df2ea603fa3e91a3baa4eaed3522.jpg NAPOLI - E' il fratello di una nonna ad essere stato fermato, la notte scorsa, dai carabinieri di Casoria, per violenza sessuale aggravata e continuata sulla bimba di quattro anni e mezzo morta ieri a Crispano, nel Napoletano, a seguito di un rigurgito, sul cui corpo i medici dell'ospedale avevano scoperto segni di violenza sessuale. Secondo una prima ricostruzione, i genitori della bimba, visto che lavoravano entrambi, portavano ogni mattina la piccola a casa della nonna.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_71542551.html

Gioa
27-10-07, 00:17
Secondo me serve una nuova figura professionale che agisca nelle scuole per evitare semmai c'è ne siano che le violenze durino, questo andrebbe fatto, oltre a quello che si deve fare, visto che le violenze vengono fatte anche su i neonati.

Servono iniziative buone, se qualcuno vuole possiamo fare qualcosa per preparare una proposta o condividerne una e proporla insieme.
Saluto

Neva
10-12-07, 19:19
Una ricerca dell'Istat sfata molti luoghi comuni sui reati a sfondo sessuale
Secondo i dati resi noti dall'istituto solo il 10% delle violenze arriva da stranieri
Il 90% degli stupri commesso da italiani
Il rischio maggiore da familiari e conoscenti



http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/stupri/stupri/este_10121454_15050.jpg
ROMA - Lo stereotipo dello "stupratore medio", secondo molti italiani, è quello dell'immigrato. Ma la realtà è molto diversa. Il sessantanove per cento delle violenze nel nostro Paese è opera di partner, mariti o fidanzati. E solo in sei casi su cento il colpevole è estraneo alla cerchia familiare o delle conoscenze. Tra questi, non più del dieci per cento viene commesso da persone di origine straniera.

E' quanto risulta da uno studio dell'Istat, che ha aperto nella sua sede centrale il Global Forum sulle statistiche di genere. Secondo i dati raccolti, la maggioranza delle violenze più gravi subite dalle donne è dunque domestica: un vero e proprio ribaltamento dei luoghi comuni sulla pericolosità degli stranieri.

La ricerca è stata effettuata su un campione di donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni e si riferisce al periodo tra gennaio e ottobre 2006.

"Se anche considerassimo che di questi estranei la metà fossero immigrati - ha spiegato Linda Laura Sabbadini, direttore centrale Istat per le indagini su condizione e qualità della vita - si arriverebbe comunque al tre per cento degli stupri, e se anche ci aggiungessimo il cinquanta per cento dei conoscenti, al massimo si arriverebbe al dieci del totale. Dati in totale contrasto con la percezione diffusa".

"Nell'immaginario collettivo - continua - gli stupri per le strade sono quasi sempre opera di immigrati. Ma non fare i conti con le statistiche può portare ad orientare in modo errato le priorità e il tipo di politiche".

Il presidente dell'istituto, Luigi Biggeri, ha ricordato che l'Istat ha avviato e vuole continuare il processo di riforma delle statistiche ufficiali. L'obiettivo è quello di fare luce sui temi caldi che fanno discutere il Paese e sfatare i luoghi comuni che in certi casi dominano l'opinione pubblica.

"Ma il nostro lavoro non si ferma qui: dovremo porre l'attenzione anche su altre tematiche come la discriminazione, terreno difficilissimo ma che ormai necessita di essere misurato in tutte le sue manifestazioni".

http://oas.repubblica.it/RealMedia/ads/adstream_nx.ads/repubblica.it/nz/cronaca/interna/1888674947@Top,TopLeft,TopRight,Left,Right,Middle, Position1,Bottom,x41,x42,x43,x44,x45,x46!Middle (http://oas.repubblica.it/RealMedia/ads/click_nx.ads/repubblica.it/nz/cronaca/interna/1888674947@Top,TopLeft,TopRight,Left,Right,Middle, Position1,Bottom,x41,x42,x43,x44,x45,x46!Middle)

(10 dicembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/stupri/stupri/stupri.html

Neva
08-01-08, 19:34
» 2008-01-07 2 STUPRI, AL VIA LA CASTRAZIONE CHIMICA LONDRA - Il governo britannico gioca la carta della castrazione chimica nel tentativo di ridurre la piaga crescente dei crimini a sfondo sessuale. Due persone in carcere per stupro hanno accettato di fare da battistrada: prenderanno una serie di farmaci (sotto forma di pillole e di iniezioni) che dovrebbero ridurre in modo drastico la loro libido e annullare così il rischio di ricadute delinquenziali. In cambio della castrazione chimica, che porta ad un grosso abbassamento dei livelli di testosterone o addirittura al suo annullamento se si usano sistematicamente certe iniezioni vendute in Gran Bretagna sotto il nome di leuprorelin, i due detenuti saranno rimessi anticipitamente in libertà.

Secondo gli esperti questo trattamento dovrebbe funzionare soprattutto con stupratori e pedofili che hanno l'eccitazione facile e violenta e tendono a sadismo, necrofilia, voyeurismo e esibizionismo. Il ministero degli Interni ha approvato l'adozione della castrazione chimica l'anno scorso e ha mandato a tutte le persone incarcerate per reati a sfondo sessuale una letterina dove si spiega che i farmaci usati "riducono i livelli dell'ormone maschile testosterone" e "l'effetto è una diminuzione dell'interesse sessuale e dell'eccitamento". "Sarete ancora in grado - prosegue la missiva - di avere rapporti intimi ma sarà molto più difficile. E' comunque possibile calibrare il dosaggio in modo che possiate ancora fare sesso con un partner".

La condizione di castrazione chimica è mantenuta soltanto se si continua con la somministrazione dei farmaci e qui nasce il problema: non sono infatti previsti controlli per accertare se gli stupratori e i pedofili che hanno accettato il programma proseguono o no con la cura anti-libido. I conservatori, principale forza di opposizione, hanno bocciato senza riserve l'iniziativa: a loro avviso "chi commette reati di natura sessuale deve essere punito e il miglior trattamento è far sì che rimangano in prigione". Qualche esperto britannico si oppone all'introduzione della castrazione chimica - già usata in paesi come Canada, Olanda, Svezia e Germania - nella convinzione che i reati sessuali non hanno una base fisiologica ma derivano invece da "uno stile di stile".
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_15356720.html