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Emoned
03-11-07, 14:56
Gasperini sarà il nostro Ferguson

Marcello Zinola Vabbé, da oggi il soprannome può essere Gasperson, ovvero Gian Piero Gasperini alla Alexander Chapman Ferguson. Allenatore sì, ma anche manager-allenatore-responsabile di tutta l’area tecnica nel “progetto”. Con contratto rinnovato sino al 2012.
L’annuncio doveva essere oggi, poi il patron Enrico Preziosi anticipa e sorprende lo stesso Gasperson: «Abbiamo rinnovato e bloccato Gasperini sino al 2012». Sono da poco passate le 13 quando al telefono Enrico Preziosi annuncia la conferma «del mister e del progetto: anche i più scettici adesso saranno convinti.

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È stata una scelta comune, definita ieri, giorno di Ognissanti, (scaramanticamente fausto) ma nata nel tempo, in epoche non sospette e con passi mai più lunghi della gamba». Aveva timore di perderlo? Si parlava di sirene bianconere e non solo. «Diciamo che tre o quattro squadre interessate a lui potevano esserci, c’erano...».
Cena non a lume di candela, un’oretta di discussione, anche con il vice presidente Giamba Pastorello, firma. La scelta dei tempi non è casuale: arriva a cavallo del trittico Juve-Viola-Inter, della scoppola (pur con fasi di buon gioco) con l’Inter e alla vigilia della non facile gara con il Palermo. Preziosi/uno: «Segnale chiaro per tutti, giocatori, società, città e tifosi». Preziosi/due: «Gasperini avrà un ruolo alla Ferguson, responsabile dell’area tecnica, con potenziamento di mezzi e di persone, investimenti mirati». Preziosi/tre: «Gli obiettivi sono chiari, crescere. Quest’anno è una tranquilla salvezza, poi se si potrà fare qualche cosa di più, meglio. Poi dal prossimo campionato vedremo.
Ma gli obiettivi vanno graduati, selezionati e portati alla condivisione, è l’unico modo per fare squadra e gruppo, ciascuno nel proprio ruolo». Lo sa che questa è la tesi dei docenti della Bocconi che hanno scelto Gasperini come uno degli allenatori per la loro ricerca su manager, allenatori e sport? «Allora vuol dire che abbiamo fatto una cosa buona».
Allora Gasperson un po’ di idee le ha già messe sul tavolo da tempo: informatizzazione, archivi, ricerche di mercato (calcistico e no), osservatori, strutture (palestra in costruzione e acquisizione della sede), potenziamento di mezzi e di uomini, settore giovanile. Gasperson avrà l’area tecnica sotto di sè. La società e la proprietà ci metteranno i mezzi, lui le idee e le indicazioni che saranno poi concordate e condivise. Gasperini comunque la vuole sempre più vicino: «Ci sono, la sua scelta sino al 2012 conferma che al progetto Genoa ci tengo». Di segnale chiaro parla anche Giamba Pastorello.
La domanda, secca, è: Gasperini sino al 2012 è un segnale a tutta la rosa. È così o così, nel senso che chi, nel caso, non gradisce, può chiedere di salpare le ancore? Pastorello, un po’ Richelieu, un po’ con finezza gesuitica (l’accezione è positiva, nel senso della capacità di fare strategia) va subito al sodo: «Può essere letto come un messaggio trasversale alla rosa, anche se non c’era bisogno di sottolineare le gerarchie con questa operazione. Chi comanda nello spogliatoio è uno solo, il tecnico, è lui che compie le scelte e ha in pugno la situazione. Il rafforzativo che la società ha dato a Gasperini sino al 2012 è chiarissimo.
Se qualcuno aveva delle idee strane, ma non credo perché abbiamo tesserati coscienti, adesso ha avuto chiarito ogni dubbio». I boatos sugli “esuberi” di alcuni della “vecchia guardia” (Di Vaio, De Rosa e Milanetto) e gli esuberanti (Coppola) meritano chiarezza. Ovvero: se chi ha dato tanto per salire dalla B alla A dovrà partire, lo farà col rispetto della ricerca di una sistemazione adeguata: il “cinismo” gestionale confligge con i sentimenti, ma nello stesso tempo non cancella la riconoscenza.
Il passo o il gioco di alcuni (Di Vaio, De Rosa, Milanetto) che in B hanno fatto la differenza, in A sembra non tenere. L’esuberanza di altri (Coppola) potrebbe meritare un’esperienza su un’altra piazza per maturare. «Un segnale quindi per il futuro - aggiunge Pastorello - Con il mister c’è un rapporto di stima che va al di là dell’ambito strettamente professionale. Del resto si va spesso a cena insieme e la signora Cristina (Gasperini) è un’ottima cuoca».
Fantamercato: Adriano o addirittura Ronaldo al Genoa. Preziosi: «Là (Milano, ndr) hanno palestre da una parte e dall’altra, sono abituati a passare il fosso». Pastorello: «Proprio no, ma anche se fosse possibile, vale la pena alterare equilibri e ridisegnare tutto? No».
Il “vice” chiude ancora su Gasperini: «L’allenatore, in società atipiche come quelle di calcio, ricopre un ruolo fondamentale. In Gasperini riconosciamo uno dei tecnici emergenti, ha le competenze per arrivare molto in alto e Genova, il Genoa, sono già un bell’“alto”. Ci fa divertire con la sua filosofia di gioco e ha la capacità di sorridere. Una dote non trascurabile».



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