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Visualizza Versione Completa : Ci fidiamo di Cota. Non ci fidiamo dell'Udc.



merello
22-03-10, 15:07
Ci fidiamo di Cota, non ci fidiamo dell’UDC

Rafforzati da un contatto quotidiano con i candidati e con i piemontesi che hanno seguito con passione la campagna “Alleanza per Cota” di Alleanza Cattolica, ribadiamo con ancora maggiore convinzione l’invito ai cattolici a votare Roberto Cota:

– perché sui valori non negoziabili della vita, della famiglia, della scuola il suo programma è in sintonia con quanto ci sta a cuore come cattolici, mentre la Bresso è per la banalizzazione dell'aborto, per il matrimonio omosessuale, per tagliare i sostegni alle scuole non statali;

– perché il programma di Cota sull'immigrazione è moderato e ragionevole, mentre il Piano Bresso sugli immigrati non protegge dai clandestini, non tutela i piemontesi e prende dalle tasche dei contribuenti quattro milioni di euro all’anno per ambigui carrozzoni regionali;

– perché Cota ha costantemente dimostrato il suo sostegno ai valori non negoziabili in Regione, in Parlamento e in campagna elettorale, mentre la Bresso ancora nelle ultime settimane ha firmato per la vendita in farmacia della pillola del giorno dopo senza ricetta e si è dichiarata “assolutamente d’accordo” con il matrimonio fra due lesbiche “celebrato” a Torino dal sindaco Chiamparino.

Alcuni ci chiedono che cosa pensiamo della posizione dell’UDC. Per quanto nell'UDC ci siano certamente brave persone, pensiamo come cattolici di non potere in alcun modo sostenere l’UDC:

– perché chi fa la croce sull’UDC vota automaticamente il listino della Bresso, che comprende personaggi come Vincenzo Chieppa, segretario dei Comunisti Italiani che inneggia a Cuba e alla Corea del Nord, offre assistenza a chi stacca i crocefissi dalle aule scolastiche e sul suo sito offende il Papa e la Chiesa;

– perché chi fa la croce sull’UDC vota automaticamente la Bresso, le cui posizioni in materia di aborto, eutanasia, unioni omosessuali sono inaccettabili e sono al centro del suo programma;

– perché chi fa la croce sull’UDC sostiene una dirigenza dell’UDC che in Piemonte diffama il cattolico Cota accusandolo in modo assurdo di essere un adepto di “riti celtici del dio Po” e presentando in modo distorto le posizioni di Cota sull’immigrazione, che sono invece rispettose sia dei veri diritti degli immigrati regolari sia dell’identità cristiana delle nostre terre. Questa dirigenza afferma che la Bresso ha sottoscritto con l’UDC un impegno a difendere “la vita e la salute”, ma non spiega che per la Bresso quella dell’embrione o dei disabili come Eluana Englaro non è vita, e che la salute per lei comprende l’aborto. Racconta pure che grazie all’UDC la Bresso ha escluso dalla sua coalizione Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, che invece gli elettori troveranno regolarmente sulla scheda tra le liste coalizzate con la Bresso con tanto di falce e martello, in strana compagnia con lo scudo crociato dell’UDC, e del resto insieme anche alla lista Bonino-Pannella.

L’invito dunque non cambia: resistendo alle sirene dell’astensione, del voto alle “brave persone” che ignora i principi e i programmi, e ai falsi “patti” con la Bresso che hanno il solo scopo di creare confusione, per la vita, per la famiglia, per la libertà di educazione, per una politica realistica dell’immigrazione votiamo Roberto Cota.

Torino, 18 marzo 2009 Alleanza Cattolica Seguici su www.alleanzapercota.org

Bèrghem
22-03-10, 19:41
Piemonte. Gli insulti al Papa nel listino della Bresso

Echi di stampa e documenti (http://www.alleanzapercota.org/Alleanza_per_Cota/Echi_stampa_e_documenti/Voci/2010/3/15_Piemonte._Gli_insulti_al_Papa_nel_listino_della _Bresso.html)

Piemonte: si avvicinano le elezioni e diventa sempre più difficile nascondere l’alleanza fra l’ultrasinistra dei Comunisti Italiani e di Rifondazione e la candidata di centro-sinistra alla presidenza della Regione Mercedes Bresso, sostenuta anche dall’UDC. I seguaci di Casini fanno circolare lettere dove ringraziano la Bresso per “avere escluso la sinistra radicale” dalla sua coalizione, ma è vero esattamente il contrario. Sulla scheda elettorale accanto al nome della Bresso e tra le liste che la sostengono, non lontano dallo scudo crociato dell’UDC, gli elettori piemontesi troveranno la falce e martello di Rifondazione e Comunisti Italiani. L’UDC farfuglia di accordi “soltanto tecnici” e di esclusioni dei comunisti duri e puri dalla giunta che verrà, ma gli accordi tecnici non sono previsti dalla legge elettorale e le giunte si fanno dopo, non prima delle elezioni. Nelle coalizioni o si è dentro o si è fuori, e i comunisti in Piemonte sono dentro. La prova del patto di ferro che lega la Bresso e l’ultrasinistra comunista è la presenza nella “crème de la crème” dei suoi sostenitori, il listino della presidente, accanto a un paio di cattoliconi targati UDC, dell’uomo forte del mondo dei comunisti torinesi, Vincenzo Chieppa, segretario provinciale dei comunisti italiani, da mesi al centro di polemiche sulla stampa di Torino per l’opposizione alla TAV, gli elogi a Cuba e perfino alla Corea del Nord e il sostegno al boicottaggio dei prodotti israeliani.

Ma c’è di peggio, soprattutto per l’UDC. Profittando dell’agitazione in tema di preti pedofili, il compagno Chieppa preme sull’acceleratore del laicismo e dell’anticlericalismo. Del resto, la federazione giovanile del partito da lui diretto a Torino offre assistenza gratuita ai giovinastri che, forti della sentenza europea, intendano staccare il crocifisso dalle aule della loro scuola. Il sito della sezione di Torino dei Comunisti Italiani “Dolores Ibarruri”, di cui Chieppa è ispiratore e regolare collaboratore, ci va giù piuttosto pesante. Benedetto XVI è raffigurato con il volto di Berlusconi e ribattezzato “Stramaledetto XVI”. E, dal momento che i comunisti da tanti anni pensano che non ci sia nulla di meglio delle poesiole per rieducare il popolo, al bersagliere piemontese si mette in bocca questa filastrocca che trova la rima giusta per “Vaticano”: “il mio schioppo è sempre caricato (a pepe e sale...), con un paio di schioppettate al deretano, glielo do io il potere temporale!”. Mai sottovalutare la vena poetica dei compagni. Se Vaticano fa rima con deretano, con che cosa farà rima Maroni? Risponde un’altra poesiola: “Laggiù nella Padania, terra di Bossi e di Maroni, se il leghista tuona cantano cento e più coglioni”. Tornando a cose più serie, c’è anche un dialogo fra Benedetto XVI e Dio, in cui l’Altissimo si arrabbia perché durante le persecuzioni naziste Pio XII stava “a Castelgandolfo a piglia’ ‘l fresco” mentre Ratzinger aveva l’“uniforme da tedesco”.

Pura licenza poetica, naturalmente, perché Dio non esiste per il compagno saldamente piantato nel listino della Bresso e non sono esistiti neppure Gesù Cristo, la Madonna (sempre scritta da loro rigorosamente con l’iniziale minuscola) e neppure san Francesco. “Gesù, San Francesco o la Madonna – spiega un manifesto riportato sul sito del compagno Chieppa – per noi sono astrazioni, figure mitologiche, né più né meno di Giove, Bacco e Artemide”. “Scomunicateci. Siamo atei”, conclude il manifesto. Consapevoli che facendo la croce sull’UDC voteranno automaticamente anche la Bresso, il suo listino e il compagno Chieppa alla scomunica provvederanno, a breve, gli elettori del partito di Casini.

Bèrghem
24-03-10, 18:04
Come va la campagna elettorale in Piemonte

Lega Santa e diavolo Mercedes

Pd in vantaggio ma disilluso, Cota piace agli operai. Cattolici divisi dall’aborto

Lega Santa e diavolo Mercedes - [ Il Foglio.it › La giornata ] (http://www.ilfoglio.it/soloqui/4726)

© 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO

24 marzo 2010



http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/PDF/2010/2010-03-24/2010032415289005.pdf (http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/PDF/2010/2010-03-24/2010032415289005.pdf)

Bèrghem
01-04-10, 00:12
Ru486: Cota, resti nei magazzini

Presidente Piemonte, pillola aborto va somministrata in ospedale

FlashNews : euronews : Le ultime notizie internazionali come video on demand (http://it.euronews.net/flashnews/205155-ru486-cota-resti-nei-magazzini/)

(ANSA) – TORINO, 31 MAR – Secondo Roberto Cota, la pillola abortiva va somministrata in ospedale e le confezioni arrivate in Piemonte possono restare nei magazzini. Il neopresidente del Piemonte non ha nascosto di pensarla in modo "completamente diverso" dall’ex presidente Mercedes Bresso. ‘Sono per la difesa della vita – ha detto Cota – e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero’. ‘E’ il primo esempio di parola non mantenuta’, replica il ginecologo Silvio Viale.

joseph
04-04-10, 11:52
Ru486: Cota, resti nei magazzini

Presidente Piemonte, pillola aborto va somministrata in ospedale

FlashNews : euronews : Le ultime notizie internazionali come video on demand (http://it.euronews.net/flashnews/205155-ru486-cota-resti-nei-magazzini/)

(ANSA) – TORINO, 31 MAR – Secondo Roberto Cota, la pillola abortiva va somministrata in ospedale e le confezioni arrivate in Piemonte possono restare nei magazzini. Il neopresidente del Piemonte non ha nascosto di pensarla in modo "completamente diverso" dall’ex presidente Mercedes Bresso. ‘Sono per la difesa della vita – ha detto Cota – e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero’. ‘E’ il primo esempio di parola non mantenuta’, replica il ginecologo Silvio Viale.
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Fra i primi atti che Cota deve e dovrebbe fare ,se vuole essere forte del favore degli elettori,anche di quelli di sinistra, deve rendere pubblici,i conti dell'Amministrazione Bresso ed i suoi sprechi in questi due ultimi anni quando la crisi economica mordeva le carni dei cittadini piemontesi.
Poi deve richiedere alla Corte dei conti i rilievi di legittimità e di merito ,se ce ne sono,fatti all'amministrazione.
Solo dopo potrà iniziare a togliere la polvere da sotto i tappeti e al tempo stesso bloccare tutti i mandati di pagamento inviati nei mesi di febbraio e marzo c.a. in Ragioneria ,per i controlli del caso.
Bisogna dissodare le clientele radicate nella rete assistita della spesa pubblica.
Poi rivedere gli organici e le parentele delle solite dinastie politiche di sinistra insediatesi negli anni Bresso :rammento i fratelli Soria dove un fratello chiedeva soldi e l'altro autorizzava ui mandati di pagamento senza che la Zarina( dice lei) non ne sapoesse nulla.
Che controlli faceva sulla sua amministrazione? Nessuno? han fatto bene a sbatterla fuori.