PDA

Visualizza Versione Completa : Addio alle Comunità montane in Umbria



C@scista
14-11-07, 13:21
La scorsa settimana la Camera ha varato una riforma delle comunità montane prevedendo che possono definirsi tali solo quelle con popolazione non superiore a 15mila abitanti. La riforma dovrà essere approvata anche dal Senato ma se confermata in base a questi criteri quasi tutta l'Umbria perderà l'istituto delle Comunità montane. Tanto per fare un esempio le due comunità montane attuali di Gubbio e di Gualdo (entramebe ben al di sopra dei 15mila abitanti) saranno chiuse e in tutta l'Umbria resteranno soltanto quelle che comprendono Spello, Pascelupo e Fossato di Vico per un totale di soli settemila abitanti.
Comunità montane addio insomma.

ilGladiatore (POL)
14-11-07, 16:26
Come al solito in Italia si esagera sempre: per dare una risposta allo scandalo di centinaia di comunità montane "fasulle", poste spesso a livello del mare o con più consiglieri che impiegati, si è deciso di agire maldestramento in questo modo.

Così si butta via l'acqua sporca e il bambino insieme...

tiberfoxil
15-11-07, 19:33
Anche il bambino è sporco. Lo si può tranquillamente buttar via insieme all'acqua. O, se proprio si vuole tenerlo in vita, a pulirlo possono pensarci i Comuni o le inutili provincie. Certo che così...addio prebende da offrire ante tornate elettorali, addio finanziamenti strani da fondi europei, nazionakli, regionali; addio presidenze, vicepresidenze, assessorati, consiglierati, addio assunzioni senza uno straccio di concorso. addio viaggi a Tokyo per studiare i vantaggi economici della coltivazione del fior di loto, o a Ulan Baator per studiare come nella steppa mongola possa fiorire il giglio selvatico.
Buttiamo l'acqua e il bambino sporchi. Nessuno li rimpiangerà, neanche i beneficiati da sempre. Chè qualche altro strumento di sopraffina sopravvivenza sapranno trovarlo. In ciò sono e saranno abilissimi

C@scista
16-11-07, 10:22
Anche il bambino è sporco. Lo si può tranquillamente buttar via insieme all'acqua. O, se proprio si vuole tenerlo in vita, a pulirlo possono pensarci i Comuni o le inutili provincie. Certo che così...addio prebende da offrire ante tornate elettorali, addio finanziamenti strani da fondi europei, nazionakli, regionali; addio presidenze, vicepresidenze, assessorati, consiglierati, addio assunzioni senza uno straccio di concorso. addio viaggi a Tokyo per studiare i vantaggi economici della coltivazione del fior di loto, o a Ulan Baator per studiare come nella steppa mongola possa fiorire il giglio selvatico.
Buttiamo l'acqua e il bambino sporchi. Nessuno li rimpiangerà, neanche i beneficiati da sempre. Chè qualche altro strumento di sopraffina sopravvivenza sapranno trovarlo. In ciò sono e saranno abilissimi
Se devo essere sincero in quel che dici c'è molto di vero (le Comunità montane fin troppo spesso sono state all'80% uno strumento clientelare e personalmente conosco piu' di una persona che vi è stata assunta senza concorso) però va anche tenuto conto che attraverso le comunità montane arriavano fondi destinati alle aree di montagna dell'Umbria che altrimenti sarebbe stato difficile ottenere, ad esempio qui tra il Comune di Gubbio e il Comune di Gualdo le Comunità montane gestivano i fondi per il parco del Monte Cucco con cui sono state rifatte diverse strade o con cui si è operato il rimboschimento.

tiberfoxil
16-11-07, 17:56
Ok per Gubbio, Gualdo e interland montano. Accetto il suggerimento del ragionare cum grano salis. Ma vieni a vedere cosa succede a Città di Castello.
Al confronto Sodoma e Gomorra - e non mi riferisco alle corruzioni sessuali - erano scuole di educandato femminile e verginale.
A risentirci presto

C@scista
12-12-07, 20:00
La Camera ha cmodificato la decisione del Senato(il senato aveva previsto ilò taglio secco di tutte le comunita montane superiori ai 10000 abitanti cancellando in partica quelle diquasi tutta l'Umbria). La decisione su come effettuare i tagli delle comunità montane sembra essere stata rinviata alla decisione delle sigole regioni che per decidere cosa tagliare e cosa no si baseranno su criteri meno brutali considerando criteri diversi come la densita' demografica, l'altitudine la distanza dal capoluoogo.
Insomma ora la decisione su quali comunita' tagliare e quali no tornera' in mano alla Lorenzetti e conoscendo il soggetto c'è da dubitare che non faccia i soliti favoritismi, speriamo bene!