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Visualizza Versione Completa : Aldo Bianzino: che venga alla luce la verità.



Lucio
15-11-07, 12:41
Aldo Bianzino, che venga alla luce la verità.


















http://gallery.panorama.it/albums/userpics/10027/normal_carcere.jpg (http://gallery.panorama.it/albums/userpics/10027/normal_carcere.jpg)Aldo Bianzino era un falegname che risiedeva a Pietralunga, un piccolo paese tra Città di Castello e Gubbio. Il 12 ottobre, a seguito di un’operazione delle forze dell’ordine di Città di Castello, Aldo Bianzino insieme alla sua compagna di vita Roberta Radici, viene arrestato per detenzione e coltivazione di piante di marijuana. Vengono portati in un primo momento al commissariato di Città di Castello e poi trasferiti al carcere di Capanne (Perugia); qui, ovviamente si separano. Il 13 ottobre, l’avvocato d’ufficio vede entrambi, prima lui, poi lei, e Aldo Bianzino sembra apparire in condizioni di salute normali.Domenica 14 ottobre, alle ore 08.15, Aldo viene trovato morto nella sua cella d’isolamento. La prima versione, e ovviamente quella “ufficiale”, dice che Aldo Bianzino è deceduto per un infarto tra la notte di sabato e domenica. Aldo Però aveva diverse lesioni alla schiena e all’addome, costole rotte e lesioni alla testa. Il PM ordina l’autopsia sul cadavere, che conferma la presenza delle lesioni e che da queste sia derivato il suo decesso. Al momento dell’arresto l’avvocato della coppia, Massimo Zaganelli, precisa: “Furono portati in carcere in perfetta salute e durante il viaggio non fu torto loro un capello”, e ancora: “Per quel che sappiamo il decesso è verosimilmente riconducibile a un trauma, ma non a un trauma accidentale”. Di solito un arrestato resta nella cella d’isolamento fino a quando non incontra il Giudice per le indagini preliminari e dunque, Aldo Bianzino, non dovrebbe essere venuto a contatto con nessun altro detenuto.



Una vicenda triste, che ha veramente del surreale, e soprattutto è surreale il fatto che ad un mese dalla sua morte, ancora non si conosca né un colpevole nè le motivazioni di una morte così assurda. Molte cose vanno riviste nel sistema carcerario italiano.


Chiediamo verità per Aldo e per tutti quelli che, come lui, non hanno ancora avuto una giustizia giusta. Per tutti quelli che stanno scontando, senza prove certe, anni e anni di detenzione.

Tacere la verità vuol dire aver sbagliato due volte.


Comunità Militante Perugia – Associazione Culturale Tyr


controventopg.splinder.com (http://controventopg.splinder.com/)

XXGiugno
08-12-07, 10:54
Verità per Aldo

Verità per Sonia

Terni_Tricolore
08-12-07, 15:32
Ciao!Ho visitato il vostro blog(controvento) e lo ho trovato molto interessante.Da quello che ho evinto dai link ad esso collegato(alcuni veramente splendidi che non conoscevo) vorrei porvi una domanda:ma fate capo a qualche gruppo politico?

Lucio
12-12-07, 11:59
ma fate capo a qualche gruppo politico?

No, non facciamo capo a nessun partito o movimento in particolare.

Lucio
11-01-08, 15:37
Silenzio.
Niente più prime pagine, nessun "porta a porta", niente "matrix"...
Certo il delitto Bianzino non ha i contorni morbosi e scandalistici di certe altre storie drammatiche, non rende come quelle... anzi...
e sembra quasi che la verità debba rimanere "dietro le sbarre".

Non dimenticare.
Verità.

XXGiugno
15-01-08, 20:08
Silenzio.
Niente più prime pagine, nessun "porta a porta", niente "matrix"...
Certo il delitto Bianzino non ha i contorni morbosi e scandalistici di certe altre storie drammatiche, non rende come quelle... anzi...
e sembra quasi che la verità debba rimanere "dietro le sbarre".

Non dimenticare.
Verità.

Aggiungo che c'è un'altra storia scomoda non ancora finita. Sonia Marra si sta smettendo ormai di cercarla, scomparsa un anno e mezzo fa, caso scomodo con l'ipotesi di coinvolgimento di personaggi importanti della città e un indisponente silenzio del mondo clericale che la circondava.

TyrMask (POL)
18-01-08, 15:04
Silenzio.
Niente più prime pagine, nessun "porta a porta", niente "matrix"...
Certo il delitto Bianzino non ha i contorni morbosi e scandalistici di certe altre storie drammatiche, non rende come quelle... anzi...
e sembra quasi che la verità debba rimanere "dietro le sbarre".

Non dimenticare.
Verità.

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TyrMask (POL)
03-02-08, 18:23
Verità per Aldo Bianzino e per tutti quelli che, come lui, non hanno ancora avuto una giustizia giusta.

A quasi quattro mesi dalla sua morte nulla è cambiato. Ancora ingiustizie e verità nascoste. Siamo alle solite...


http://www.lapaura.it/images/carcere-27.jpg


Dalla Nazione Umbria del 1 febbraio 2008

«Il falegname morì in cella per cause naturali»

La perizia dei medici legali nominati dal pm Petrazzini

— PERUGIA —

«ALDO BIANZINO morì per cause naturali». A stroncare la vita del falegname quarantaquattrenne finito in carcere per una coltivazioni di marijuana fu un «aneurisma celebrale». Dagli esami compiuti sul cadavere non è emersa la presenza di «costole rotte» o «lesioni alla milza» mentre è stato rilevato il distacco del fegato, ma come conseguenza «delle manovre di intervento», leggasi massaggio cardiaco. Invece viene indicato un arco temporale ampio (da 2 a 8 ore) intercorso tra l'aneurisma e il decesso (un punto sul quale ci sarà battaglia per la tempestività dei soccorsi). Sono le conclusioni contenute nella doppia consulenza medico legale depositata ieri mattina, disposta a suo tempo dal pm Giuseppe Petrazzini e affidata ad Anna Aprile dell’Università di Padova e a Luca Lalli dell’istituto di medicina legale di Perugia. Per i due esperti di fiducia del pubblico ministero dunque non c’è giallo sulla morte di Bianzino avvenuta nella cella del carcere di Capanne il 14 ottobre scorso né traumi provocati dall’esterno e imputabili a responsabilità di terzi. Tutto è riconducibile ad un evento naturale, a una patologia congenita della quale né la vittima né i familiari erano mai stati a conoscenza. Perché l’aneurisma questo è: una malformazione a carico delle arterie cerebrali che può cambiare dimensioni nel corso della vita. E a Bianzino è successo in carcere. E’ questa la verità che emerge dalla lente di ingrandimento delle perizie chieste dal pm Petrazzini. Ora bisognerà attendere le osservazioni e i pareri degli altri periti di parte: la dottoressa Laura Paglicci Reattelli (nominata dalla compagna di Bianzino Roberta Radici) Walter Patumi (per la ex moglie Gioia) e la super consulenza del professor Giuseppe Fortuni, docente di medicina legale all’università di Bologna che ha effettuato una perizia autoptica ancora per conto dalla Radici. E’ verosimile che ci sarà battaglia su alcuni risultati: intanto lunedì alle 11,30 summit in Procura tra avvocati e medici legali. Lo scontro tra periti avrà come nodo cruciale lo stato post mortem del fegato.

Cristina Crisci

Online su: www.controventopg.splinder.com