PDA

Visualizza Versione Completa : Dalla Cannabis una speranza



Neva
20-11-07, 08:24
Dalla cannabis speranza contro il tumore al seno
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/20071119_seno.jpg (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=13394&sez=HOME_SCIENZA#)
ROMA (19 novembre) - Una sostanza identificata nella cannabis potrebbe arrestare la diffusione del cancro al seno, impedendo la formazione di metastasi. A dare speranza alle donne colpita da questo tumore è la scoperta del team del California Pacific Medical Center Research Institute. I ricercatori si augurano che il cannabidiolo (Cbd), una sostanza contenuta nella marijuana, possa diventare una valida alternativa alla chemioterapia, senza gli effetti collaterali di quest'ultima. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Therapeutics, sottolineano da subito che, a differenza della cannabis, il Cbd non ha alcun effetto psicoattivo e quindi il suo utilizzo non viola alcuna legge sugli stupefacenti. Inoltre, insistono nello spiegare che non stanno invitando i loro pazienti a fumare marijuana, visto che le concentrazioni di Cbd usate nelle loro ricerche sono di molto superiori a quelle che si possono ottenere solo fumando. «Il Cbd funzionerebbe bloccando l'attività del gene Id-1 - spiega Sean McAllister, autore della ricerca - ritenuto responsabile della “metastatizzazione”, la diffusione del tumore dalla sua sede iniziale».

Altre ricerche hanno già dimostrato che il Cbd potrebbe bloccare il tumore cerebrale aggressivo, e ci sarebbero evidenze di un effetto simile in laboratorio su cellule di tumore al seno. «Attualmente abbiamo un numero limitato di opzioni nel trattamento delle forme aggressive di cancro - continua McAllister - alcuni trattamenti, come per esempio la chemioterapia, possono essere efficaci ma anche estremamente tossici e difficili da affrontare».

Questo composto offrirebbe quindi la speranza di una terapia in grado di ottenere gli stessi risultati senza gli effetti collaterali, come la nausea e il maggior rischio di infezioni. «La ricerca è a uno stadio iniziale - aggiunge Joanna Owens, del Cancer Research UK - i risultati dovranno essere seguiti da trial sull'uomo per valutare la sicurezza del Cbd e se si raggiungono gli stessi benefici ottenuti in laboratorio. Diversi farmaci basati sulle piante sono attualmente utilizzati nelle terapia tumorali, come la vincristina, che deriva dal fiore Pervinca del Madagascar, ed è usata nel trattamento del tumore al seno e al polmone», sostiene la specialista.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=13394&sez=HOME_SCIENZA

Neva
21-11-07, 09:08
l risultato delle ricerche effettuate da un'équipe del California Pacific Medical Center
Il professor Veronesi: "Sarebbe un peccato non percorrere anche questa strada"
Studio Usa: il cannabidiolo blocca le metastasi
"Cannabis, una cura contro il cancro"



http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/cannabis-tumore/cannabis-tumore/stor_11662198_41450.jpg Il professor Umberto Veronesi

ROMA - Il cannabidiolo, uno degli elementi che compongono la cannabis, potrebbe essere in grado di bloccare il gene che provoca la diffusione delle metastasi del cancro al seno, ma anche di altre forme tumorali. È il risultato delle ricerche di laboratorio effettuate da un'équipe del California Pacific Medical Center Research Institute. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Cancer Therapeutics.

I ricercatori si augurano che il cannabidiolo (Cbd), contenuto nella marijuana, possa diventare una valida alternativa alla chemioterapia, senza gli effetti collaterali di quest'ultima. "Ho sempre creduto nelle proprietà contenute nei derivati della cannabis - afferma il professor Umberto Veronesi - questa è una strada mai esplorata a causa di condizionamenti psicologici. La fonte universitaria è molto seria. Voglio chiarire che l'oggetto della ricerca è un composto della cannabis e non una droga. Sarebbe un peccato non esplorare questa via per combattere il tumore al seno".

E gli autori dello studio confermano che, a differenza della cannabis, il Cbd non ha alcun effetto psicoattivo e quindi il suo utilizzo non viola alcuna legge sugli stupefacenti. Inoltre, insistono nello spiegare che non stanno invitando i loro pazienti a fumare marijuana, visto che le concentrazioni di Cbd usate nelle loro ricerche sono di molto superiori a quelle che si possono ottenere solo fumando. "Il Cbd funzionerebbe bloccando l'attività del gene Id-1 - spiega Sean McAllister, autore della ricerca - ritenuto responsabile della "metastatizzazione", la diffusione del tumore dalla sua sede iniziale".

http://oas.repubblica.it/RealMedia/ads/adstream_nx.ads/repubblica.it/nz/hi-tech/interna/1841171825@Top,TopLeft,TopRight,Left,Right,Middle, x41,x42,x43,x44,x45,x46,Bottom!Middle (http://oas.repubblica.it/RealMedia/ads/click_nx.ads/repubblica.it/nz/hi-tech/interna/1841171825@Top,TopLeft,TopRight,Left,Right,Middle, x41,x42,x43,x44,x45,x46,Bottom!Middle)

Altre ricerche hanno già dimostrato che il Cbd potrebbe bloccare il tumore cerebrale aggressivo, e ci sarebbero evidenze di un effetto simile in laboratorio su cellule di tumore al seno.
"Attualmente abbiamo un numero limitato di opzioni nel trattamento delle forme aggressive di cancro - continua McAllister - alcune terapie, come per esempio la chemioterapia, possono essere efficaci ma anche estremamente tossiche e difficili da tollerare". Questo composto offrirebbe quindi la speranza di una terapia in grado di ottenere gli stessi risultati senza gli effetti collaterali, come la nausea e il maggior rischio di infezioni.

"La ricerca è a uno stadio iniziale - aggiunge Joanna Owens, del Cancer Research UK - i risultati dovranno essere seguiti da trial sull'uomo per valutare la sicurezza del Cbd e se si raggiungono gli stessi benefici ottenuti in laboratorio. Diversi farmaci basati sulle piante sono attualmente utilizzati nelle terapie tumorali, come la vincristina, che deriva dal fiore Pervinca del Madagascar, ed è usata nel trattamento del tumore al seno e al polmone".

Per il momento sono la chemioterapia, la radioterapia e l'intervento chirurgico a dominare il panorama delle terapie contro il tumore. Anche se una serie di farmaci biologici vengono sperimentati ed usati sempre più spesso nei centri di cura oncologici.
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/cannabis-tumore/cannabis-tumore/cannabis-tumore.html

Il Gufo
21-11-07, 15:44
mi spiace, ma sono scettico..
Risè and company, troveranno sicuramente il modo di contrastare questa ed altre ricerche...
ma speriamo comunque, e seguitiamo a diffondere. ecco altre buone notizie ( per tutti noi ).

FRED GARDNER intervista JEFFREY HERGENRATHER
Counterpunch
Sono passati 10 anni da quando i californiani votarono la Proposta 215, che legalizzava la coltivazione e l'uso della cannabis (conosciuta anche come marijuana, o canapa) con l'approvazione di un medico e per uso terapeutico. Con la proposta 215 non fu creato un albo di consumatori perché gli autori non si fidavano del governo, per cui non tennero liste con nominativi di chi ne faceva uso. Negli ultimi dieci d'anni, quindi, in California ebbe luogo questo grande esperimento, ma a nessuna agenzia statale furono inoltrati nominativi né di dottori che approvavano l'uso della cannabis, né di pazienti che con questa si curavano.

Per rendermi conto dei risultati senza potermi basare su dati ufficiali, ho perciò effettuato uno studio personale sui dottori appartenenti alla Society of Cannabis Clinicians. La SCC fu fondata dal Dott. Tod Mikuriya nel 2000 per far sì che medici che curavano i loro pazienti con la marijuana potessero condividere i dati a scopo di ricerca (e, purtroppo, reagire alle minacce delle autorità federali e statali). Più di 20 dottori parteciparono alle riunioni trimestrali della SCC, il cui attuale presidente è il dottor Philip A. Denney.

Alcune risposte non sono ancora arrivate, ma sembra che gli specialisti abbiano approvato l'uso della marijuana per più di 140.000 pazienti. "Approvato" è il termine adatto, non "raccomandato", dato che più del 95 per cento dei pazienti già la usava come medicinale prima ancora di consultare gli specialisti.

Le lettere di autorizzazione dei dottori all'uso della canapa riguarda circa il 40% dei pazienti. Queste furono lasciate presso un'agenzia che emise speciali carte d'identità, per conto delle farmacie specializzate nella fornitura della canapa, con cui i pazienti potessero rifornirsi senza sempre dover presentare la lettera del medico. Facendo un rapido calcolo posso stimare che i californiani che hanno legalmente usato o fornito la canapa a scopo terapeutico sotto la Proposta 215 sono circa 350.000. La ricerca completa sarà pubblicata nell'edizione autunnale di O'Shaughnessy's, una rivista specializzata che ho prodotto per la SCC. Quanto segue fa parte dell'intervista al dottor Jeffrey Hergenrather, che dal 1999, a Sebastopoli, si occupa dell'uso terapeutico della marijuana.

Quanti sono i pazienti per cui ha approvato l'uso della marijuana nel mese di ottobre 2006?
1.430.

In che percentuale erano i pazienti che già si medicavano con la marijuana prima di consultarsi con lei?
Il 99%.

Quali sono i problemi di salute che presentano? Mi indichi i cinque principali e la percentuale approssimativa (il totale può eccedere il 100%).
Dolore cronico (62%), depressione o altre turbe mentali (30%), problemi intestinali (12%), dipendenza nociva (10%), emicranie (9%) sono i problemi più comuni.

Quali risultati presentano i pazienti e quanto ha funzionato la marijuana nel trattamento dei loro sintomi?
Lo specialista che cura con la cannabis si rende presto conto di due fatti eclatanti. La varietà dei sintomi trattati con successo da questa sostanza è molto ampia; e i pazienti traggono un beneficio dall'uso della canapa che non possono ottenere con qualsiasi altro farmaco.

Le testimonianze che sento ogni giorno da gente con gravi problemi di salute sono al tempo stesso illuminanti e commoventi. Gente affetta da cancro o con l'AIDS mi dice che la marijuana ha salvato loro la vita, ridando loro l'appetito, la facoltà di non vomitare le medicine prese, e la tranquillità mentale. Nessun'altra droga agisce come la canapa nel ridurre o eliminare il dolore senza avere effetti collaterali significativi. Evidentemente lavora su parti del cervello che interessano la memoria a breve termine e centri di dolore, lasciando che i pazienti smettano di soffermarsi sul male che provano. La canapa aiuta nel rilassamento dei muscoli e ha un'azione antinfiammatoria. Con l'uso terapeutico della marijuana, lo stato di pazienti affetti da artrite reumatoide si ristabilizza, con meno picchi e di intensità minore.

Allo stesso modo altre malattie reumatiche diminuiscono di intensità. Per gli spastici non esiste un trattamento più efficace o veloce della marjuana, sempre senza effetti avversi.

I pazienti affetti da emicranie possono ridurre o addirittura omettere l'assunzione di farmaci tradizionali perché i loro mal di capo diventano meno frequenti e meno severi.

Circa la metà di pazienti con gravi problemi di turbe mentali trova il trattamento con la marijuana adeguato anche da solo, mentre altri riducono l'assunzione di farmaci connessi. Secondo me non esiste miglior terapia che quella della canapa per quanto riguarda il trattamento dell'ansia, dei traumi cerebrali e dei traumi dovuti a post-commozione cerebrale, ADD e ADHD (Attention Deficit Disorder e Attention Deficit Hyperactivity Disorder), cioè problemi, infantili e non, legati alla mancanza di attenzione/affetto ed alla iperattività, oltre che per problemi dovuti a comportamenti compulsivi ed ossessivi, e per problemi legati allo stress. Alcuni pazienti affetti da malattie gastro-intestinali come la Malattia di Crohn e pazienti con coliti ulceranti si stabilizzano, di solito stanno meglio e aumentano di peso, mentre la maggior parte può smettere di prendere steroidi ed altri potenti farmaci immunomodulatori.

La vita di persone che prima dipendeva da alcol, oppiacei, anfetamine ed altre droghe assuefacenti è cambiata per il meglio quando sostituirono queste sostanze con la canapa. Pazienti con problemi renali all'ultimo stadio, in dialisi o trapiantate di reni manifestano più serenità e più benessere, e nel mio studio ho riscontrato che anche i problemi di rigetto sono diminuiti.

I diabetici raccontano di livelli degli zuccheri minori e più facili da tenere sotto controllo, cosa ancora da studiare e valutare.

Tipicamente anche il sonno migliora, diventando più profondo e senza problemi di sopore o effetti avversi al risveglio.

Molti pazienti affetti da sclerosi multipla asseriscono che la loro condizione non è peggiorata per anni mentre assumevano cannabis regolarmente. Sclerosi multipla ed altre malattie neurodegenerative, se trattate con la marijuana, beneficiano della riduzione del dolore e di spasmi muscolari, di aumento dell'appetito, di miglioramento dell'umore e di meno problemi di incontinenza. Molti pazienti affetti da epilessia sono trattati con la canapa con o addirittura senza l'uso di farmaci per il controllo delle convulsioni.

Tutti i pazienti con malattie della pelle come psoriasi, lupus, dermatiti erpetiformi ed eczematose riscontrano sollievo e diminuzione del prurito quando usano la canapa regolarmente. Malattie delle vie respiratorie come l'asma, l'apnea durante il sonno, BPCO, ovvero la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva e la sinusite cronica meritano una citazione a parte, perché io incoraggio l'uso di vapori di canapa o forme ingerite piuttosto che il fumo, ovviamente per ridurre l'irritazione delle vie respiratorie.

Infine, i pazienti obesi o lievemente obesi tendono a perdere peso e a riacquistare autostima. Io ritengo che l'uso della cannabis associato alla psicoterapia funzioni molto bene nello sviluppo del cambiamento comportamentale.

Ha compilato dati demografici o stime per quanto riguarda età, sesso, razza e condizione economica dei suoi pazienti?
Allora, sesso: 62% maschi, 38% femmine. L'età varia tra i 14 e gli 86 anni. L'età media dei maschi è di 45,9 anni con una fascia intermedia di 46 anni. L'età media delle donne è di 47,4 anni con una fascia intermedia di 48 anni. I grafici di distribuzione di sesso ed età sono simili, con l'eccezione che c'è un salto per quanto riguarda i pazienti maschi paragonata alle femmine, che io attribuisco al fatto che i maschi giovani hanno più infortuni sul lavoro, nello sport, hanno più incidenti stradali o problemi dovuti al servizio militare, incluse ferite e stress post-traumatici. La stragrande maggioranza di pazienti di cui mi occupo sono bianchi, o di discendenza indo-europea con l'1% soltanto di afro-americani, il 2% di americani nativi, l'1% delle isole del Pacifico e il 2% di asiatici.

Ha osservato o avuto resoconti di effetti avversi della canapa? Se così ce lo spieghi.
Se c'è una parte negativa all'uso della canapa? Beh, il senso di ebbrezza raramente supera l'ora e tende ad essere meno tollerato dai neofiti rispetto a coloro che già ne fanno uso. In alcuni casi la cannabis induce secchezza delle fauci, arrossamento degli occhi, portamento insicuro, leggero scoordinamento e perdita di memoria a breve termine, tutti sintomi transitori. I resoconti dicono che questi effetti sono insignificanti rispetto a quelli causati dall'uso di farmaci tradizionali.

L'uso della cannabis sta pian piano diventando accettato socialmente, ancorché per molti rimanga inopportuno se non completamente errato assumerla durante il lavoro. Per le persone che svolgono attività con più mansioni come ad esempio piloti, conducenti, vetturini, operatori telefonici, e molti altri professionisti trovano che l'effetto inebriante della canapa sia inappropriato sul posto di lavoro, quindi preferiscono farne uso dopo.

Cosa ha imparato riguardo ai vari tipi di cannabis e ai dosaggi?
La canapa è una pianta complessa, difficilmente classificabile, con un vasto potere farmacologico. I diversi ceppi contengono differenti misture di cannabinoidi e terpeni che danno loro qualità distinte. Alcuni tipi invigoriscono, altri rendono sonnolenti. Molti pazienti, quando trovano il ceppo adatto provano ad ottenerlo con regolarità. Ad ogni modo, a meno che non lo coltivino loro stessi, devono di anno in anno affidarsi a coltivatori e distributori per ottenere quel particolare tipo di canapa che fa al caso loro.

Dato che in California ne è proibita la coltivazione, ai coltivatori sono stati negati gli strumenti necessari per testare i cannabinoidi contenuti nelle loro piante. Questo ha impedito lo sviluppo di ceppi che avrebbero potuto trattare i diversi tipi di malanni. Tuttavia i pazienti stanno educandosi all'uso della canapa come medicinale e come meglio usarla.

Nel corso degli anni passati specializzandomi nella terapia con l'uso della canapa, i benefici sulla salute dei pazienti trattati con la marijuana che ho riscontrato sono stati sostenuti e spiegati dagli ottimi risultati rilevati anche negli altri centri specializzati nel mondo.

Traduzione dal sito www.comedonchisciotte.net (http://www.comedonchisciotte.net)

abbracci dal gufo.

grazie mia dolce neva, pina ti saluta tantissimo!!

Neva
04-04-08, 10:18
L'autorizzazione della giunta all'importazione di farmaci a base di cannabinoidi
Indicato per sindromi neurologiche e contro le conseguenze dei trattamenti antitumore
Cannabis per uso terapeutico
Via libera dalla Regione Marche


ANCONA - La Regione Marche apre alla cannabis per uso terapeutico. La giunta ha autorizzato i servizi di farmacia delle Aziende ospedaliere, dell'Inrca e delle Asur a garantire l'erogazione dei cannabinoidi a carico del Servizio sanitario regionale.

Attualmente non sono disponibili in Italia formulazioni commerciali registrate, basate su principi attivi e su derivati di sintesi dei cannabinoidi. Questi farmaci sono reperibili solo in alcuni Paesi europei e Nordamericani, in Israele e in Sudafrica.

Il ministero della Salute ha inserito lo scorso anno alcuni derivati naturali o di sintesi dei cannabinoidi nella nuova classificazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Questo fa sì che alle farmacie ospedaliere sia consentita l'importazione di tali medicinali purchè abbiano acquisito la prescrizione medica, l'assunzione di responsabilità del medico e l'autorizzazione all'importazione concessa dall'Ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute.

L'uso di questi farmaci è indicato nella spasticità secondaria a malattie neurologiche, nella nausea e nel vomito non sufficientemente controllati indotti da chemioterapia o radioterapia, nel dolore cronico neuropatico.

(3 aprile 2008)
http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/cannabis-marche/cannabis-marche/cannabis-marche.html