PDA

Visualizza Versione Completa : La scazzottata : Marchini vs. Foggia



Istèvene (POL)
05-12-07, 11:42
Marchini accusa Foggia
"Botte da un suo amico"


A Cagliari se ne parla da settimane: che cosa è accaduto realmente trai due giocatori? Ora in una memoria difensiva, il centrocampista attualmente fuori squadra si sfoga: "Sono stato malmenato dentro un bar da tale Marco, Pasquale era lì fuori"


http://images.gazzetta.it/Media/Foto/2007/12/05/combofoggia--346x212.jpg (http://images.gazzetta.it/Media/Foto/2007/12/05/combofoggia--346x212.jpg)
Da sinistra: Davide Marchini, 26 anni, e Pasquale Foggia, 24


CAGLIARI, 5 dicembre 2007 - A Cagliari se ne parla da settimane. Tutti sanno, nessuno si espone. Che cosa è successo tra Davide Marchini e Pasquale Foggia? Hanno avuto un semplice "scazzo" da allenamento o tra i due è intercorso qualcosa di più grave? Buona le seconda, a quanto pare. La Gazzetta è entrata in possesso della memoria difensiva di Davide Marchini presso il collegio arbitrale della Lega nazionale professionisti, dove l'esterno è stato citato dal Cagliari, che chiede la rescissione del contratto col giocatore per presunte inadempienze. Nel contesto di questo documento, scritto dall'avvocato Piero Olla del foro di Cagliari, spicca la ricostruzione della rottura tra Marchini e Foggia. In attesa che Foggia dica la sua, ecco la versione di Marchini (tramite il legale di fiducia).

SGUARDI - "Il giorno 24/10/2007 il Marchini durante una partita di allenamento, come normalmente capita, si è scontrato con il proprio compagno Pasquale Foggia. I protagonisti si sono scambiati qualche insulto, e forse anche qualche "carezza", tant'è che il loro comportamento ha indotto l'allenatore a sospendere l'allenamento. L'episodio è stato ritenuto da tutti normale dato l'agonismo, tanto è vero che la stessa società ha ritenuto di non dover assumere nei confronti dei protagonisti, neanche la sanzione dell'ammonizione scritta. Dell'episodio non se ne è più parlato per qualche giorno, anche se il Marchini è stato oggetto di sguardi non certo di benevolenza da parte del Foggia, che si limitava a dire ai compagni 'vedrete cosa succederà lunedì'".

TAVOLI - "E veniamo quindi al fatidico lunedì 29/10/2007. Alle ore 13.00-13.30 circa, il Marchini e il collega Robert Acquafresca si trovavano all'interno del bar ristorante "Caffè Agorà" di Cagliari via Grazia Deledda 45. Dopo qualche minuto è entrato anche il calciatore Pasquale Foggia, il quale, pur avendo mantenuto nei giorni precedenti un grande distacco nei confronti del Marchini, sino a negargli il saluto, ha chiesto di potersi sedere allo stesso tavolo. Il Marchini, considerando tale richiesta alla stregua di una riappacificazione, si è dimostrato ben lieto di ospitare al proprio tavolo il Foggia, che quindi vi prendeva posto sedendosi di fronte".

AMICI - "Rimaneva quindi libero il posto a fianco del Marchini, quando dopo pochi secondi si presentava un signore dalla stazza molto robusta e dallo spiccato accento napoletano, noto col nome di "Marco", ma altrettanto noto come amico del Foggia, tanto è vero che erano stati visti insieme a Napoli in occasione della prima di campionato. Questi, dopo essersi seduto accanto al Marchini, si rivolgeva verso quest'ultimo chiedendogli perché durante l'allenamento di qualche giorno prima si fosse permesso di colpire il proprio "amico Pasquale", riferendosi al Foggia".

SEDIE - "Il Foggia, a questo punto, si alzava e lasciava il tavolo, facendo un cenno al collega Acquafresca perché lo seguisse fuori, in modo da lasciare soli all'interno del locale "il Marco" ed il Marchini. Ed è a questo punto che il napoletano si è avventato contro il Marchini, sferrandogli un violento pugno sul naso. E mentre l'offeso si alzava e cercava di difendersi coprendosi il viso, l'aggressore, brandendo la sedia sulla quale era prima seduto il Marchini, si avventava contro quest'ultimo, cercando di colpirlo con violenza alla testa, e ferendolo invece alla mano ed al braccio con i quali cercava di difendere il volto per evitare i ripetuti colpi di sedia. Quindi il Marchini guadagnava l'uscita, seguito dall'aggressore, che ancora brandendo la sedia, la scaraventava contro il Marchini, andando però a colpire una macchina in sosta. Erano presenti all'esterno del locale, oltre ad alcune persone sconosciute al Marchini, anche il Foggia e Acquafresca".

OMERTA' - "Dell'episodio il Marchini informava immediatamente per telefono il proprio genitore, il quale riusciva a mettersi in contatto con il preparatore atletico sig. Maurizio Di Renzo, che evidentemente informava la società. La quale società non è che abbia pensato a tutelare l'aggredito Marchini, perché il massimo che ha ritenuto di fare è stato quello di evitare che l'episodio trapelasse".

MEDICI - "L'episodio, di un’enorme gravità, ha suscitato immediatamente un certo disagio nel gruppo degli atleti del Cagliari, alcuni dei quali, capeggiati dal capitano Diego Lopez, andarono anche in ospedale ove il Marchini si era recato accompagnato dal compagno Alessandro Budel. Qui il Marchini è stato medicato dal prof. Salvi, che guarda caso è uno dello staff sanitario della società e che gli ha suturato una ferita lacero contusa alla mano sinistra, con alcuni punti. Marchini non ha ancora ricevuto il referto".

Sebastiano Vernazza


http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Cagliari/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/05/marchini.shtml

seruzzi70
05-12-07, 16:25
Che schifezza è questa? I primi a dire no alla violenza si fanno giustizia "da soli". Pasquale sei un vigliacco, sei senza onore.

Istèvene (POL)
06-12-07, 13:51
che vicenda squallida ...

Cellino: "Marchini picchiato?
E perché non me l'ha detto?"

Il presidente del Cagliari si dichiara esterrefatto: "E’ un fatto di una gravità allucinante, in cui il club non ha avuto alcun ruolo. Ma perché il giocatore non ha sporto denuncia?" La vicenda va in tribunale: la società vuole la rescissione del contratto

http://images.gazzetta.it/Media/Foto/2007/12/06/combo--346x212.jpg (http://images.gazzetta.it/Media/Foto/2007/12/06/combo--346x212.jpg)
Marchini (a sin) e Foggia: sulla loro vicenda è stata aperta un'inchiesta. Ap/Reuters



CAGLIARI, 6 dicembre 2007 - Massimo Cellino si tira fuori. Il presidente del Cagliari ignorava che un suo giocatore (Marchini) fosse stato picchiato dentro un bar dall’amico di un compagno di squadra (Foggia), così come raccontato ieri dalla Gazzetta sulla base di una memoria difensiva della parte lesa. Cellino stupito: “Perché Marchini non mi ha mai detto nulla di questa storia? L’ho appresa adesso e sono esterrefatto. E’ un fatto di una gravità allucinante, in cui il Cagliari non ha avuto alcun ruolo. La società non può essere chiamata in causa per quel che accade nella sfera privata dei calciatori. E a questo proposito mi chiedo che cosa vada cercando il giocatore e chi gli sta intorno. E non mi stupisco, allora, che in passato abbia già rescisso il contratto con altri tre club e nel frattempo abbia cambiato sei procuratori”.

NO MOBBING - Marchini dice anche di essere “mobbizzato” dal Cagliari, che gli impedisce di allenarsi al centro di Assemini. “Ma quale mobbing... — esclama Cellino —. La società ha più volte sollecitato Marchini a tornare agli allenamenti. E per questo è nato il giudizio in sede di collegio arbitrale. Marchini ci deve spiegare come mai non si sia presentato a Parma. Mi dicono che quella volta fu reperito soltanto alle 5 di notte fuori da una discoteca”. E ora cosa farà il Cagliari? “Si tutelerà nelle sedi opportune con tutti quelli che hanno calunniato il club. Dalla parte del torto c’è qualcun altro. E lo vedrete. Comunque, perché Marchini non ha documentato e denunciato per tempo queste accuse? E’ un passaggio saliente che permette di capire tante cose su questa vicenda. Quando un giocatore ha un problema io lo ascolto sempre. Lo avrei fatto anche con lui”.

GRASSANI - L’avvocato Mattia Grassani difende il Cagliari nella vertenza con Marchini presso il collegio arbitrale della Lega. Il club chiede la risoluzione del contratto per inadempienze. Grassani: “I procedimenti sono due. Per la mancata reperibilità in occasione della trasferta di Parma in settembre domanderemo una multa. Per le ripetute assenze ingiustificate agli allenamenti di novembre vogliamo risolvere il contratto. Che cosa c’entra la vicenda della presunta aggressione? Qui Marchini è totalmente fuori tema. Non comprendo obiettivi e finalità di una difesa del genere. E aggiungo: se io venissi picchiato, denuncerei il fatto alla polizia il prima possibile. Non mi risulta che Marchini abbia ancora presentato querela. Eppoi tutto quello che si è scritto nella memoria difensiva deve essere dimostrato, lo dico da avvocato del Cagliari e non di Foggia (presto Grassani potrebbe però assistere anche l’attaccante, ndr)”.

ISPETTORI - Ieri a Cagliari un ispettore della Federcalcio ha fatto visita all’avvocato Piero Olla, autore della memoria difensiva di Marchini. La Figc ha aperto un fascicolo d’indagine e non è per nulla da escludersi che questa vicenda porti prima o poi anche a sanzioni di tipo sportivo.

CAMPANA - Sulla vicenda interviene Sergio Campana, dal 1968 presidente dell’Associazione calciatori: “E’ innegabile, questa storia si riverbera in maniera negativa su tutta la categoria. In passato abbiamo più volte messo pace tra nostri associati in lite. Questo caso è più complicato, non siamo di fronte a un banale diverbio da allenamento. Il fatto grave si è consumato lontano dal campo. Io spero che Marchini risolva il suo contenzioso col Cagliari, è questo il primo passo da fare sulla via chiarezza. Dopo la risoluzione di questa controversia non escludo che l’Aic si muova per tentare di mettere pace tra Marchini e Foggia. Sì, potremmo farli incontrare nella nostra sede di Vicenza”.

Sebastiano Vernazza (http://javascript<b></b>:apri_popup_methode_mailto('http://www.gazzetta.it/common/sendMail.php?email=vernazza'))

http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/06/casomarchini.shtml

Istèvene (POL)
06-12-07, 13:53
La squadra non sta più col giocatore aggredito

Tutti sapevano a Cagliari quello che era accaduto tra Pasquale Foggia e Davide Marchini lunedì 29 ottobre in un bar del centro: la vera sorpresa, ieri, è stata che la Gazzetta avesse ricostruito nei minimi particolari l'episodio. Il bello è che la Gazzetta in qualche modo sarebbe stata anche presente al momento del fattaccio: Marchini aveva la “rosea” in mano, quel lunedì. Reazioni? La squadra ha vissuto un giorno di passione: la doccia fredda al mattino tra cappuccino e giornali, le chiacchiere tra i giocatori ai quali è stato imposto il silenzio stampa sulla vicenda, l'intervento dell'allenatore Sonetti infastidito dal clamore di un fatto avvenuto quando lui era nella sua casa di Bergamo. Poi in serata la partita con la Roma.

ISOLAMENTO - Il Cagliari ha spiegato di essere “super partes” e di rimettersi alla decisioni della giustizia ordinaria, annunciando eventuali punizioni esemplari. Ma Davide Marchini, a dire il vero, ha già pagato il suo conto: è fuori rosa, seppur in modo non ufficiale, da 40 giorni. Il Cagliari lo ha messo a riposo. In un primo momento, Marchini aveva ricevuto l'appoggio morale dei compagni, ma negli sviluppi della vicenda il suo comportamento non sarebbe stato apprezzato e si è ritrovato solo. Del resto il Marchini tornato a Cagliari dopo le vacanze era ben diverso da quello sbarcato in Sardegna qualche mese prima: il buon finale di campionato e le voci di mercato lo avevano cambiato. Foggia, che ha un valore di mercato differente rispetto al collega, gioca invece regolarmente. Ha perso però la Nazionale, dove era entrato a settembre sulla scia di una partenza sparata in campionato. Ieri mattina, dopo pranzo, sembrava tranquillo: parlottava con alcuni compagni di squadra davanti la porta d'ingresso dell'albergo romano dove il Cagliari ha trascorso la vigilia.

ARRABBIATURA - Più animato lo spogliatoio qualche ora prima, al centro sportivo dell'Acquacetosa, nella classica sgambata prepartita. Nedo Sonetti che aveva fiutato l'aria è entrato nello stanzone, ha visto i giocatori con la Gazzetta in mano e ha detto: “Ragazzi, non facciamo bischerate, stasera (ieri, ndr) c'è una partita importante”. Il suo commento è stato: “Complimenti per la tempestività: era proprio il caso di pubblicare questa storia il giorno di una partita? Ho trovato i ragazzi che parlavano di questa storia e non della Roma. No, così non va proprio bene”.


http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Cagliari/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/06/popup_squadra.shtml

infatti s'è visto in campo ...

Istèvene (POL)
06-12-07, 14:01
Che schifezza è questa? I primi a dire no alla violenza si fanno giustizia "da soli". Pasquale sei un vigliacco, sei senza onore.
eh aspetta un attimo ...
prima di accusare , sentiamo che altro salta fuori ...

certo , se Foggia ha fatto quel che ha fatto (che poi l'avrebbe fatto il suo amico "Marco") ...
che dire ...

Kornus
06-12-07, 15:39
Che schifezza è questa? I primi a dire no alla violenza si fanno giustizia "da soli". Pasquale sei un vigliacco, sei senza onore.

E' napoletano, onore per loro è soltanto non avere le corna....
Per questo io credo a Marchini!

pierofelpi
06-12-07, 16:44
tu invece sei un cretino,per te e' normale dire idiozie.per questo mi fai quasi pena...

XtremeDj
06-12-07, 19:22
boni... cmq se è vero il signorino foggia merita di andare a raccogliere le patate e di tornarsene da dove è venuto. sti metodi camorristici fanno davvero pena. D'altronde "dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei"..

Istèvene (POL)
07-12-07, 16:47
venerdì 7 dicembre 2007

L'informazione sarda trema davanti a Cellino
smascherata in tutta la sua viltà
Niente notizie scomode, neanche nello sport

di Vito Biolchini


C'è voluta la Gazzetta dello Sport, altrimenti la consegna del silenzio sarebbe stata rispettata chissà per quanto tempo. Perché tutti sapevano, ma nessuno ha fiatato. Il caso Foggia-Marchini, al di là degli sviluppi penali che potrà avere, segna uno di punti più bassi mai raggiunti dal giornalismo sardo. Che ci siano notizie in qualche misura nascoste e/o manipolate non è un segreto per nessuno: ma qui è successo qualcosa di più, perché c'è voluto un quotidiano straniero per “tirare fuori” una notizia che praticamente tutte le redazioni isolane avevano da settimane ma che si guardavano bene dal divulgare. Contrariamente a qualunque regola del giornalismo, secondo cui è piùbravo chi scova la notizia e la dà prima degli altri.
In una condizione normale, quando un giornale locale prende un “buco” di queste dimensioni saltano i capiservizio. Qui no: tutti a nascondere, oltre ogni ragionevole immaginazione. Perché? Si dirà che la versione di Marchini («Sono stato aggredito da un amico di Foggia») è tutta da dimostrare, ed è vero. Ma cosa fanno i giornalisti se non verificare informazioni provenienti dalle fonti più disparate? Chi avesse voluto, dopo una telefonata e due interviste avrebbe fatto uno scoop. O più semplicemente, trovato una notizia. Così non è stato.
I giornalisti sardi non si sono mossi nemmeno dopo che la voce del presunto pestaggio stava diventando troppo insistente: domenica il racconto della lite Foggia-Marchini era addirittura riportata su di un volantino anonimo diffuso allo stadio. Si ha quasi la sensazione che se non ci fosse stata la Gazzetta, le testate sarde avrebbero taciuto la notizia anche di fronte ad elementi pefino più evidenti.
Se è vero che ogni redazione sapeva, è vero anche non tutte le redazioni si sono comportate allo stesso modo: c'è chi ha snobbato la portata della notizia, chi non ha avuto il coraggio di scavarla, chi non è stato in grado di verificarla, chi ha lasciato correre, e chi, molto semplicemente, ha scelto volutamente di nasconderla. I motivi possono essere tanti: interessi extraeditoriali che legano alcune proprietà alla società sportiva? La paura di ritorsioni (ricordiamo il caso, diversi anni fa, di cronisti tenuti fuori dallo stadio perché evidentemente non graditi)? La fatica di affrontare una notizia scomoda?
Io, ad esempio, ho avuto paura. Una telefonata mi aveva raccontato in tempo reale il pestaggio in via Grazia Deledda. Poi però la mia fonte si è tirata indietro e non ha voluto confermare. Lo avesse fatto, il giorno stesso la notizia sarebbe stata mia. Poi però la pigrizia, l'impossibilità di accedere ad alcune fonti privilegiate e il tran tran quotidiano hanno fatto sì anche io rinunciassi. Ho sbagliato e mi servirà da lezione.
Ma il fatto che anche dopo lo scoop della Gazzetta, qualche testata isolana abbia continuato a nascondere abilmente la notizia (relegata nelle pagine sportive o magari senza nemmeno la dignità di un titolo di apertura in un tg) aumenta lo sconcerto. Conclusione: se i giornali e le tv non sono capaci di smascherare le bugie piccole piccole di una società calcistica (che pure dopo lo scoppio dello scandalo ha continuato a dare del caso versioni lesive dell'intelligenza di ciascuno di noi, con il presidente Cellino che ha bellamente sconfessato l'intimidatoria versione ufficiale resa alla stampa solo qualche ora prima), come pretendono poi di essere credibili quando affrontano temi ben più importanti per la nostra società? Se tremiamo davanti ad una squadra di calcio, cosa faremo davanti ai poteri forti?
A questo siamo arrivati? Al punto di scegliere di nascondere una notizia di rilevanza nazionale per paura o per inconfessabili convenzienze? Questo è il livello dell'informazione oggi in Sardegna? Le redazioni sono i luoghi dove le notizie arrivano e vengono divulgate oppure dove arrivano e vengono nascoste? E questo da chi dipende? Dai giornalisti, dai direttori o dagli editori? E i giornalisti sportivi (quelli che quotidianamente e da anni frequentano allenamenti, giocatori, allenatori e presidenti) veramente non sapevano nulla? Oppure perché per settimane hanno fatto finta di nulla? I giornalisti sportivi si occupano solo di calcio o anche di giornalismo?
Finchè qualcuno si inventa le notizie, se ne assume le responsabilità personali e la dignità della categoria è salva. Ma qui la riflessione deve investire tutti i giornalisti. Perché sempre di più in Sardegna chi dovrebbe informare i lettori su notizie che riguardano l'atttualità politica, l'economia, l'attività delle pubbliche amministrazioni e adesso perfino lo sport, spesso in realtà collabora all'occultamento dei fatti?

* consigliere regionale dell'Ordine dei giornalisti

http://www.altravoce.net/2007/12/07/silenzio.html

molto , molto triste la riflessione di Vito ...
Ed io che leggo l'Unione e a pranzo mi sorbisco il TG di Videolina , confermo in pieno .

Meno male che esiste www.altravoce.net (http://www.altravoce.net)
Grande Giorgio Melis

seruzzi70
07-12-07, 17:34
nei primi momenti ho pensato solo alla notizia, ma ora che me lo fai notare istevene, mi chiedo come sia possibile che una notizia del Cagliari venga pubblicata pruima dalla gazzetta che dall'unione sarda...

misteri della vita... o forse un lecchinaggio assoluto!!!

a menzor biere
seruzzi70:cool:

Istèvene (POL)
07-12-07, 18:15
Semplice :
Massimo Cellino è vicino agli ambienti di Forza Italia , tanto è vero che , per le elezioni politiche 2006 , è stato candidato nella lista Forza Italia per il collegio "Sardegna" .

Ora , "L'Unione Sarda" e Videolina sono di proprietà di Stefano Zuncheddu , imprenditore notoriamente in affari con Silvio Berlusconi (mai sentito parlare di Costa Turchese ?)

Capito il giro ?
Capito perchè personaggi come Mauro Pili & company , in questi mezzi di disinformazione , vengono elevati al rango dei santi (mentre invece sono dei ********** ********* * *****) ?

seruzzi70
07-12-07, 21:43
Semplice :
Massimo Cellino è vicino agli ambienti di Forza Italia , tanto è vero che , per le elezioni politiche 2006 , è stato candidato nella lista Forza Italia per il collegio "Sardegna" .

Ora , "L'Unione Sarda" e Videolina sono di proprietà di Stefano Zuncheddu , imprenditore notoriamente in affari con Silvio Berlusconi (mai sentito parlare di Costa Turchese ?)

Capito il giro ?
Capito perchè personaggi come Mauro Pili & company , in questi mezzi di disinformazione , vengono elevati al rango dei santi (mentre invece sono dei ********** ********* * *****) ?
ma schifo....
ci vuole più concorrenza in sardegna....

Istèvene (POL)
08-12-07, 10:44
Chiedo scusa ... dalla fretta , ho scritto delle piccole inesattezza .

Semplice :
Massimo Cellino è vicino agli ambienti di Forza Italia , tanto è vero che , per le elezioni politiche 2006 , è stato candidato nella lista Forza Italia per il collegio "Sardegna" .
Massimo Cellino è stato candidato nelle liste di "Forza Italia" sì ,
ma per le regionali del 2004 .
http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/17534.pdf

http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/17658.pdf

http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/17663.pdf

http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/17662.pdf

Ora , "L'Unione Sarda" e Videolina sono di proprietà di Stefano Zuncheddu , imprenditore notoriamente in affari con Silvio Berlusconi (mai sentito parlare di Costa Turchese ?)
E' Zuncheddu sì , ma Sergio

A proposito di questo :

La proprietà di Videolina e Radiolina è passata, quindi, ad un altro editore sardo, Sergio Zuncheddu (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sergio_Zuncheddu&action=edit), immobiliarista e costruttore molto vicino a Silvio Berlusconi (http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi) e quindi al Centro-Destra già in possesso di Tele Costa Smeralda e L'Unione sarda (http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Unione_sarda)
http://it.wikipedia.org/wiki/Videolina


Tutto questo per la precisione

Istèvene (POL)
08-12-07, 10:55
Sempre a proposito dell' informazione (e soprattutto del CONTROLLO di essa) in Sardegna , leggere (se vi va , s'intende) questo illuminante , chiaro ed esplicito articolo , che ho postato tempo fa sul forum Sardegna/Sardinnya (http://www.politicaonline.net/forum/forumdisplay.php?f=27) , ma riproporlo non farà di certo male :
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=380910

Merita almeno una lettura , magari anche solo veloce e disinteressata


Stampa e politica, sulle coste
con i versi di De Gregori:
la Sardegna assassinata
dai giornali e dal cemento…


di Giorgio Melis


Chi non ricorda una delle più belle e profonde canzoni di Francesco De Gregori? Amara, accusatoria, bellissima e di grande tensione civile, “Viva l'Italia” fu perfino adottata da Claudio Martelli come inno in due congressi del Psi. Alquanto abusivamente. Il grande cantautore era di altro segno politico, un'icona canora dell'Italia progressista. La sua canzone più famosa contiene versi che erano e sono sempre attuali: molti li vorrebbero inverati in perpetuo. «L'Italia assassinata dai giornali e dal cemento». Potrebbe scriverli anche oggi: per la Sardegna. Perché nel corto circuito permanente tra Renato Soru e parte dell'informazione (L'Unione Sarda e Videolina, in sinergia meno sistematica con altri, a rotazione), la lotta continua non è sulla linea politica: non è questione di partiti o di ideologie. Interessi, soltanto interessi: corposi, pesanti, enormi.
Qual è e resta il grande business della Sardegna? Senza economia produttiva. Quasi senza più industrie. Con un'agricoltura da decenni concimata e mantenuta in piedi solo da contributi pubblici: tanto varrebbe versarli direttamente, esentando il mondo dei campi dal lavoro: con una bilancia agroalimentare (a parte formaggio, vini e poco altro) non verde ma in profondissimo rosso. C'è invece una risorsa, il vero tesoro dell'isola, che tira sempre e comunque: le coste, appunto.
Tant'è che Barrack marcia col vento in poppa in Costa Smeralda: lo stesso vale per tutta la Gallura e di nuovo ad Alghero, prima “porta d'oro” del turismo isolano. Per La Maddalena sono in vista grandi investimenti (oltre quelli per il G8), ora che anche grazie a Soru è stata liberata dalla servitù nucleare. Giorgio Mazzella è in pista con un megaprogetto ad Arbatax. Sembra, anzi è arrivata la grande ora del sud. Colannino a Pula, con resort e golf. I Benetton con altri potentati economici annunciano (o minacciano, secondo alcuni) un grande insediamento, per di più “biocompatibile” a Teulada: con Pula e Chia, un gigantesco polo d'attrazione quasi intatto, debolmente antropizzato, affamato di sbarchi a mano armata di euro. Anche tra Castiadas, Villasimius e Muravera-Villaputzu si sta concentrando un enorme interesse per nuovi insediamenti.
La partita è tutta qui. Interessi economico-finanziari che hanno asservito la politica, coniugati con l'editoria, col potere d'informare, disinformare, inquinare. I “fratelli della costa”, pirati contemporanei in doppiopetto gessato, hanno trovato una sponda materna e sorella nella comunanza del business. Da coltivare con la durezza dei vecchi palazzinari e immobiliaristi rafforzati e resi tracotanti dal supporto di giornali e tv.
Attenti a non pesare tutto e solo in chiave politico-partitica, di schieramenti. Il grande sacco delle coste è avvenuto - salvo parentesi di resistenza attiva - con tutte le maggioranze e in ogni stagione. Dunque non lasciamoci sviare dalle apparenze, anche sostanziose. La politica c'entra fino a un certo punto, comunque spesso subalterna. È questione di interessi, solo interessi. Legati al controllo, alla mano libera sulle coste. Più facilmente perseguibile se il cemento s'impasta con i giornali e le tv come testa d'ariete: in connivenza con tanta politica locale e regionale di centrodestra e di centrosinistra, più la cosiddetta improbabile imprenditoria locale di e al servizio.
Il peccato originale, mortale e imperdonabile di Soru è stato e resta d'aver fermato il ballo del mattone. La cementificazione totale programmata, decisa e annunciata. Senza lo stop alla realizzazione della città lineare sulle coste sarde - denunciata da urbanisti e ambientalisti nazionali e sardi - sarebbe un presidente atipico, insolito e magari insolente per i suoi sistemi di comando. Ma alla fine - vuoto per pieno, l'un per altra scelta - un governante gradito o sgradito mediamente: come altri predecessori. L'accanimento nei suoi confronti, comprensibile e legittimo sulle scelte politico-personali, è tutto, quasi esclusivamente dovuto all'immediata, rivoluzionaria scelta di vietare l'edificazione a meno di due chilometri da spiagge e scogliere. Alla sua determinazione di bloccare la crescita abnorme di un unico condomino costiero (via via interdetto ai sardi) spalmato da un capo all'altro della Sardegna.
Il resto sono bubbole, diversivi più o meno giustificati. Ecco perché se su Rai 1, sabato scorso, va in onda un'ora di programma in diretta da Cagliari, con riconoscimento dell'Onu per la tutela del paesaggio, la notizia viene oscurata sui mezzi d'informazione di Sergio Zuncheddu e anche di altri. Ecco perché se il Tar annulla il comma di un articolo del piano paesaggistico che sblocca 25 lottizzazioni, si grida su Unione, Videolina e anche su La Nuova Sardegna e sui giornali ex di Grauso, allo smantellamento dell'intera legge salvacoste. Non è un annuncio, in larga parte infondato: è un auspicio, un grido di guerra, una profezia interessata lanciata perché si autoavveri.
Il resto è pura conseguenza di questa scelta difensivo-offensiva: strategica, legata alle coste. Se alle primarie del Pd il presidente della Regione di fatto vince contro gli apparati dei vecchi e nuovi partiti, l'informazione (o gran parte, Rai inclusa) spiega che è stato sbaragliato. Se il referendum sulla Statutaria è accolto dalla diserzione dei sardi, con una partecipazione irrisoria nonostante fosse proposto come la deposizione del tiranno, ci si sgola a dire e scrivere che - su un 15 per cento di voti espressi - ha trionfato il No, con un nove per cento contro il sei dei Sì.
Se la Corte d'appello di Cagliari rinvia alla Consulta non la Statutaria ma le norme sul referendum (derivanti da una legge di mezzo secolo fa, traslate in una del 2002 con voto unanime del Polo - allora al governo con Pili - e del centrosinistra) si proclama urbi et orbi che i magistrati hanno condannato Soru. Accade poi che ci siano due conferenze-stampa simultanee. Una degli eroici promotori del referendum contro il “colpo di Sta(tu)to”: in cui si definisce «immondezza» una legge approvata con due terzi dei votanti (e l'ex presidente Raggio apprezza e approva l'offesa oltraggiosa al Consiglio). L'altra, convocata dal presidente della Regione e dall'assessore Dadea sullo stesso tema: il giudizio sul referendum. Alla prima si riservano tre quarti dello spazio e tutto il titolo. Alla seconda, gli avanzi finali dell'articolo, senza alcun richiamo nella titolazione.
Niente, niente, se Soru mollasse almeno un poco sui vincoli costieri, verrebbe portato in trionfo dai media che oggi lo vorrebbero ghigliottinato. Finché Zuncheddu sarà l'arma non letale (anzi, finora perdente) degli interessi speculativi sulle coste sponsorizzati da Mauro Pili & company. Se appoggerà le mani forti che vogliono stringere in un unico abbraccio di cemento l'ambiente marino, l'informazione sarà quella che è. Disinformazione, omissione fino alla falsificazione. Non per scelta politica: solo di interessi. Comprensibili, del resto. Lo stesso Zuncheddu è coinvolto in programmi in Gallura (ovviamente alleato di Silvio Berlusconi per Costa Turchese e altrove), a Villasimius.
Per non parlare dell'impero immobiliare (ora anche il nuovo mercato ortofrutticolo, promosso dalla Regione e Legacoop regnante il centrodestra) a Cagliari. Tranne i palazzi da 200 miliardi di lire (più altri 200 ad altro costruttore) che la Giunta Masala, assessore Cappellacci, aveva deliberato, tre giorni prima del voto, di comprargli a Santa Gilla: benché le casse regionali fossero al collasso. Delibera purtroppo sanguinosamente cassata da quel villano di Soru, tre giorni dopo l'insediamento. Insomma, Zuncheddu ha buoni motivi per essere risentito con Soru: anche per fatti personali e di portafogli, inclusi gli appalti informatici prima monopolizzati e ora sfumati.
Come possono i suoi docili media restare insensibili alle sofferenze dell'editore-costruttore e quant'altro? Al dunque, l'emergenza-informazione dovrebbe essere definita questione immobiliar-costiera: non ci sarà tregua, armistizio, un minimo di rispetto per i lettori disinformati. Guerra totale condotta attraverso l'informazione di servizio. Chiarito questo, c'e poco altro da aggiungere: è tutto fin troppo chiaro e lo sarà anche in futuro.
Com'è fin troppo uguale, monotona, ripetitiva, scontata ma anche non molto credibile l'offensiva da destra. Sul referendum, che non ha chiesto né voluto, sponsorizzandolo a posteriori e rimediando una figuraccia per aver chiamato alle urne i suoi elettori che hanno voltato la faccia dall'altra parte. Ora sul Tar, ingigantendo una falla che non intacca affatto i vincoli del piano paesaggistico. «Soru sfida la giustizia», incalzano dal Polo. Come, sfida? La Corte d'appello di Cagliari è pronunciata sul referendum per dovere d'ufficio e il presidente ha preso atto della sua decisione senza fare una piega, benché sicuramente non abbia gradito. Il Tar che accoglie i ricorsi di alcuni costruttori e censura un atto della Giunta è lo stesso Tar che pochi mesi fa aveva confermato la competenza della Giunta in questo campo e l'imnpostazione del Piano.
Dov'è la sfida? Semmai si può dire che la giustizia fa il suo regolare corso, nessuno la ostacola (e come potrebbe? Solo Berlusconi, Previti e varia anche avariata umanità ci hanno tentato), il cittadino è tutelato. Ma poi. Ora si santifica l'autonomia dei Comuni. Guardiamo un po' indietro. I maggiori scempi, gli orrori e i veri mostri urbanistico-costieri sono stati consumati grazie all'assenso, connivente e spesso colluso, dei Comuni. Un solo esempio. Mentre in Costa Smeralda e in altre zone i privati producevano un'edilizia di qualità, dove la mano pubblica (comunal-regionale) ha fatto e disfatto senza ostacoli ci sono stati autentici massacri. A Baja Sardinia e in altre località della Gallura, nella meraviglia naturale enorme e intatta di Costa Rei, ci sono stati e ancora si consumano stupri ambietali inauditi e di infima qualità. Quanti sindaci e assessori sono stati inquisiti e condannati per licenze non concesse ma vendute?
Si può strumentalizzare per polemica politica: ma senza eccedere e cadere nel ridicolo. Mani e piedi locali e pubblici hanno calpestato e svenduto il territorio: spesso per tangenti solo in minima parte venute alla luce. Quest'intesa a tre era forse un ostacolo, non garantiva da papocchi pubblici, specie a futura memoria. Ma un personaggio qualificato come Enzo Satta, che se ne intende professionalmente e per esperienza sul campo come ex architetto di Karim ed ex consigliere regionale forzista, ne minimizza gli effetti. Un urbanista esperto come Vanni Macciocco, preside della facoltà di architettura di Sassari, le difende a spada tratta. Perché, afferma in un'intervista al Tg3, rendono più elastico il procedimento, più agevoli i cambiamenti positivi mentre la cancellazione - esclusa dal Tar - renderebbe tutto più rigido e i passaggi cruciali solo in capo alla Regione.
Argomenti tecnici che lasciamo agli esperti. Si faccia una cosa o quella opposta, la guerra delle coste non avrà mai fine. Ma quanto si vuol costruire, per avere dieci volte i posti-letto occupati da turisti che bisogna contendere alla concorrenza di tutto il Mediterraneo? Il tempo delle folle estive traboccanti è tramontato: meno soldi (la Sardegna resta carissima), più concorrenti, vacanze più brevi. Insistere sulla quantità per soddisfare le brame speculative dei muratori liberi o coatti è una follia riconosciuta dappertutto. Serve privilegiare la qualità, i servizi: per avere vacanzieri con più disponibilità, offrendo un prodotto eccellente. Senza massacrare l'ambiente, che è la vera risorsa, la materia prima per essere competitivi anche in futuro. La città lineare sulle coste è una barbarie: non è certo un concetto esclusivo di Soru ma lui lo ha messo in pratica. Perciò ha contro interessi potenti e prepotenti: quelli che vorrebbero la Sardegna «assassinata dai giornali e dal cemento».
http://www.altravoce.net/2007/11/03/coste.html


Anche quest'altro
http://www.altravoce.net/2007/12/05/struzzi.html
merita di essere letto .

Ed è meglio fermarsi qui .

Istèvene (POL)
13-12-07, 00:27
La storia continua ...



Cellino difende Foggia
"Marchini non è serio"

Il presidente del Cagliari torna sulla lite tra i due giocatori e tuona: "Ho convocato entrambi per avere spiegazioni, Marchini non si è mai presentato. Era convocato per Parma, ma preferì stare a casa e andare in discoteca"

http://images.gazzetta.it/Media/Foto/2007/12/12/1966699--346x212.jpg (http://images.gazzetta.it/Media/Foto/2007/12/12/1966699--346x212.jpg) Davide Marchini, 26 anni, festeggia dopo un gol: la sua storia con il Cagliari è finita. Ansa


CAGLIARI, 12 dicembre 2007 - Una stagione già difficile per la situazione di classifica (ultimo posto con 10 punti in 15 partite con l'esonero di Giampaolo) è diventata un tormento. Da quando è scoppiato il caso Marchini, il Cagliari non ha pace. Oggi è tornato sull'argomento il presidente Massimo Cellino, e come di consueto, le sue non sono parole di circostanza. "Da questa lite ne è uscito male solo Foggia, le cose non sono andate come è stato raccontato", ha detto Cellino a Kiss Kiss Napoli.

"IN DISCOTECA" - "La verità è un'altra: ho convocato i due calciatori per sapere che cosa fosse successo. Pasquale si è presentato, Marchini ancora no. Oltretutto si dice che sia stato allontanato dal ritiro e dagli allenamenti, in realtà è stato sempre convocato. Il giocatore - prosegue il n.1 del club sardo - viene multato perché era convocato per Parma, invece era a casa senza permesso, va in discoteca fino alle 6 del mattino, evidentemente ha intolleranza nei confronti di Cagliari". Cellino parla anche di quello che è accaduto durante un allenamento: "Un giorno Marchini fa una brutta entrata su Foggia, dandogli anche uno schiaffo".

FOGGIA - Il presidente quindi passa a difendere l'ex giocatore dell'Ascoli e della Reggina. "La verità è che stando zitti abbiamo solo messo in cattiva luce Pasquale Foggia. La denuncia di Marchini? Non sappiamo chi curi i suoi interessi, ma chi lo farà, parlerà di pseudo-liti avvenute al di fuori dell'ambito sportivo. Pertanto è stata consegnata alla stampa una memoria che non concerne il Cagliari, chiamato in questione come club a conoscenza dei fatti".

MERCATO - Cellino poi esclude una trattativa tra il Napoli e Foggia. "Non è vero che lo hanno chiesto, Marino è una persona perbene e non è nel suo costume fare sciacallaggio", taglia corto Cellino. Intanto, caso Foggia-Marchini a parte, il Cagliari è in fondo alla classifica e domenica riceve l'Inter. "E i nerazzurri stanno tremando - dice Cellino -, scherzi a parte, ogni partita fa storia a sè. Logicamente incontriamo la capolista nel nostro peggior momento, ma cercheremo di darle filo da torcere. Viviamo un brutto periodo, misurare oggi le nostre forze con l'Inter è un vantaggio perché non diventeremo rossi dalla vergogna se dovessimo perdere". L'arrivo di Sonetti non ha risollevato la squadra e qualcuno comincia a parlare del possibile ritorno di Giampaolo. "Il tecnico ha un contratto con noi, non escludo nulla - ammette Cellino -, ma se capiterà più avanti, evidentemente potrà finire quello che ha cominciato".

http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Cagliari/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/12/cellino_1212.shtml

seruzzi70
13-12-07, 17:19
ho letto l'articolo, e a quanto pare sarebbe solo una bambinata quella di Marchini... ma ci credete?

Istèvene (POL)
06-03-08, 18:00
Non è finita ...
mmmhhh

altri punti di penalizzazione ?



CALCIO, PROCURA FIGC RIAPRE INCHIESTA SU CASO MARCHINI

La procura della Figc riapre il 'caso Marchini'. Sulla base delle dichiarazioni rilasciate da Alessandro Budel, ex giocatore del Cagliari oggi all'Empoli, il procuratore federale Stefano Palazzi ha deciso di riaprire l'inchiesta sul al presunto comportamento antiregolamentare del Cagliari in relazione al mancato accesso di Marchini al campo di allenamento e all'aggressione subita dallo stesso Marchini in un locale pubblico a opera di un soggetto non identificato. (Nic. Api) (05/03/2008) (Spr)

http://www.repubblica.it/news/sport_gen/sport_n_2962626.html



Cagliari: la procura della Federcalcio riapre il caso Marchini
Mer 05 Mar, 07:30 PM



Il procuratore federale della Figc Stefano Palazzi ha deciso di riaprire l'inchiesta sul caso Marchini, chiusa il 20 febbraio scorso, sulla base delle recenti dichiarazioni rilasciate dall'ex calciatore del Cagliari (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/cagliari/) Alessandro Budel (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/alessandro-budel.html). In particolare "la societa` sarda avrebbe tenuto un comportamento antiregolamentare in ordine al mancato accesso del calciatore al campo di allenamento e all`aggressione subita dallo stesso Marchini in un locale pubblico a opera di un soggetto non identificato". L'aggressione, secondo quanto rivelato da Marchini, sarebbe stata organizzata dal compagno di squadra Foggia e da un amico dello stesso il giorno 29 ottobre 2007. Sulla vicenda sarà ascoltato nei prossimi giorni anche il difensore Lopez, per verificare 'se ci siano aspetti della vicenda a sua conoscenza'

http://it.eurosport.yahoo.com/05032008/44/cagliari-procura-federcalcio-riapre-c-0.html



Lite Foggia-Marchini: la Procura riapre il caso
(AGM-DS) - 05/03/2008 19.30.15 - (AGM-DS) - Milano, 5 marzo - Il Procuratore Federale della Figc, Stefano Palazzi, ha riaperto l`inchiesta sul `caso Marchini` che coinvolge il Cagliari. La decisione e` arrivata sulla base delle recenti dichiarazioni di Alessandro Budel, ex-Cagliari ora in forza all`Empoli. La societa` sarda avrebbe tenuto un comportamento antiregolamentare `in ordine al mancato accesso del calciatore al campo di allenamento e all`aggressione subita dallo stesso Marchini in un locale pubblico a opera di un soggetto non identificato`. La questione riguarda la lite scoppiata il 24 ottobre 2007 durante un allenamento della formazione rossoblu`. Secondo quanto raccontato da Marchini in una memoria difensiva, lo stesso giocatore sarebbe stato malmenato cinque giorni dopo, il 29 ottobre, in un bar di Cagliari da un amico di Foggia.

La Figc aveva gia` archiviato il caso il 20 febbraio scorso, `per mancanza di elementi di prova sufficienti in ordine a eventuali responsabilita` disciplinari attribuibili a tesserati`. Ma dopo le dichiarazioni di Budel l`inchiesta e` riaperta. Nei prossimi giorni l`empolese sara` interrogato. Oltre a lui di fronte a Palazzi comparira` anche il cagliaritano Diego Lopez, `per verificare se ci sono aspetti della vicenda a sua conoscenza`.

http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4885752

seruzzi70
06-03-08, 19:34
Ormai è chiaro.. ci vogliono in B

Istèvene (POL)
08-03-08, 09:39
Ormai è chiaro.. ci vogliono in B
Sono tendenzialmente scettico vero le tesi complottiste ... credo piuttosto che il Nostro Carissimo ed Amato Presidentissimo Massimo Cellino abbia commesso troppe ... chiamiamole "leggerezze" ... diciamo che è mancato di polso ...


Mi ricordo di qualcosa di simile avvenuto un po' di tempo fa in England ...

Nel Liverpool , si scazzottarono due giocatori , ovvero Riise e Bellamy ...
( http://football.guardian.co.uk/News_Story/0,,2016248,00.html )
e non mi risulta che siano stati presi provvedimenti verso la squadra .
L'unico provvedimento fu preso dal Liverpool stesso : multa ad entrambi , e Bellamy , a fine stagione , venne ceduto al West Ham .

seruzzi70
08-03-08, 14:48
Sono tendenzialmente scettico vero le tesi complottiste ... credo piuttosto che il Nostro Carissimo ed Amato Presidentissimo Massimo Cellino abbia commesso troppe ... chiamiamole "leggerezze" ... diciamo che è mancato di polso ...


Mi ricordo di qualcosa di simile avvenuto un po' di tempo fa in England ...

Nel Liverpool , si scazzottarono due giocatori , ovvero Riise e Bellamy ...
( http://football.guardian.co.uk/News_Story/0,,2016248,00.html )
e non mi risulta che siano stati presi provvedimenti verso la squadra .
L'unico provvedimento fu preso dal Liverpool stesso : multa ad entrambi , e Bellamy , a fine stagione , venne ceduto al West Ham .
è successo pure tra Dabo e un altro al Man City